Israele, le famiglie degli ostaggi protestano davanti alla residenza di Netanyahu. FOTO
I parenti dei prigionieri nelle mani di Hamas chiedono al governo dello Stato ebraico di "non indugiare" nella ricerca di un accordo per la loro liberazione. "Non c'è tempo da perdere, la maggioranza del popolo è con noi", urlano a gran voce davanti alla casa del premier
- Le famiglie degli israeliani prigionieri a Gaza si sono radunate a Gerusalemme presso la residenza del premier Benjamin Netanyahu, dove intendono restare ad oltranza
- Fra i manifestanti, che sono diverse decine, c'è molta rabbia per le dichiarazioni rilasciate nelle scorse ore dal primo ministro israeliano, con le quali ha respinto l'ipotesi di un accordo con Hamas
- "Per gli ostaggi non resta tempo da perdere. Vanno fermate le loro esecuzioni quotidiane", affermano i manifestanti, che chiedono interventi urgenti al governo israeliano per la liberazione dei loro parenti
- "Non ci fermeremo finché non tornano", si legge su diversi cartelli alzati dai parenti degli ostaggi durante la protesta. Alcuni mostrano la foto dei loro cari ancora nelle mani di Hamas
- Secondo le famiglie degli ostaggi, occorre tentare subito la strada dei 90 giorni di tregua a Gaza, indicata dall'iniziativa di Usa, Qatar ed Egitto per una ripresa dei negoziati e il rilascio degli ostaggi
- La proposta di Usa, Qatar ed Egitto prevede un piano in 90 giorni diviso in tre fasi. Tra queste, stando a quanto emerge, ci sarebbe la richiesta - già bocciata dal governo Netanyahu - del ritiro totale dell'esercito da Gaza al termine dei tre mesi
- Alla manifestazione è intervenuto anche Gilad Korngold, padre dell'ostaggio Tal Shoham, ricordando che "sette membri della famiglia sono stati rapiti a Gaza e tre sono stati assassinati". Nelle ultime settimane "c'è una nuova morte, un nuovo assassinato ogni giorno. Alla fine dovremo pagare un prezzo alto per i cadaveri. Per favore fateli tornare", ha chiesto
- Korngold ha poi avvertito che le famiglie degli ostaggi "non daranno riposo a nessuno. Ci siamo tolti i guanti: basta con le gentilezze, gli abbracci e i baci. Sappiamo che la maggioranza del popolo di Israele è con noi"
- "Il premier e il gabinetto di guerra non hanno alcun diritto di indugiare" nella liberazione degli ostaggi, affermano ancora i parenti in protesta. "Resteremo qui fino a quando il primo ministro non accetterà un accordo per restituire gli ostaggi", ha aggiunto un portavoce di Hostages and Missing Families
- Alcuni familiari degli israeliani sequestrati da Hamas hanno annunciato che al termine del raduno hanno intenzione di accamparsi davanti alla residenza di Netanyahu