Condotti nuovi attacchi aerei e missilistici su larga scala da Usa e Regno Unito contro le strutture dei ribelli Houthi nello Yemen, in risposta ai loro raid contro le navi nel mar Rosso. L'esercito israeliano ha stretto d'assedio l'edificio centrale della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis (a sud di Gaza) e ha di fatto paralizzato tutte le sue attività, incluse quelle della unità di ambulanze: "L'operazione proseguirà per giorni". Borrell: "La situazione umanitaria a Gaza non potrebbe essere peggiore"
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Gli Usa e il Regno Unito hanno condotto nuovi attacchi aerei e missilistici su larga scala contro le strutture dei ribelli Houthi nello Yemen, in risposta ai loro raid contro le navi nel mar Rosso: lo riferiscono media Usa, citando fonti dei due Paesi. L'esercito israeliano ha stretto d'assedio l'edificio centrale della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis (a sud di Gaza) e ha di fatto paralizzato tutte le sue attività, incluse quelle della unità di ambulanze. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa secondo cui carri armati circondano l'edificio e tiratori scelti sono appostati sui tetti di edifici vicini.
"La situazione umanitaria a Gaza non potrebbe essere peggiore, non c'è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe. Alcuni ministri accettano che ci sono troppe vittime civili ma quando troppo è troppo? Oggi parleremo anche di questo". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell arrivando al Consiglio affari esteri. "Non è il modo di condurre un'operazione militare, e lo dico nel rispetto delle vittime del 7 ottobre", ha aggiunto.
Irruzione dei parenti rapiti alla Knesset: "Riportateli a casa".
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Houthi: continueremo ad attaccare navi israeliane
"Le nostre forze continueranno ad attaccare le navi israeliane", ha detto Hizam Al-Assad, membro dell'ufficio politico della milizia filo-iraniana, all'emittente qatariota Al-Araby, "Gli avamposti yemeniti attaccati stanotte erano aree aperte o ex basi". Una fonte della milizia Houthi ha riferito all'emittente Al Jazeera che gli attacchi di questa notte sono stati "i più violenti a Sanaa dall'inizio degli attacchi in Yemen".
Pentagono: attacchi a Houthi "proporzionati e necessari"
Gli attacchi aerei congiunti, a firma Usa e Regno Unito, contro i ribelli yemeniti che minacciano le navi internazionali nel Mar Rosso sono "proporzionati e necessari". Lo ha detto in una nota il Pentagono, confermando il suo ruolo nei raid.
Difesa Gb: attacchi per autodifesa e indebolire Houthi
Il governo britannico ha confermato il suo ruolo nei nuovi attacchi ai ribelli yemeniti Houthi sostenendo che si è trattato di "attacchi per autodifesa", per "degradare le capacità degli Houthi" e per "sostenere la stabilità regionale in Medio Oriente".
Casa Bianca, colloquio Biden-Sunak anche su attacchi Houthi
Nella loro telefonata, Joe Biden e il premier britannico Rishi Sunak "hanno discusso degli attacchi Houthi in corso, sostenuti dall'Iran, contro navi mercantili e militari in transito nel Mar Rosso" e "hanno ribadito il loro impegno per la libertà di navigazione, il commercio internazionale e la difesa dei marittimi da attacchi illegali e ingiustificabili". Lo riferisce la Casa Bianca. Il presidente americano e il capo del governo britannico hanno inoltre "discusso dell'importanza di aumentare gli aiuti umanitari e la protezione civile per la popolazione di Gaza e di garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas". I due leader infine hanno "ribadito il loro sostegno all'Ucraina mentre si difende dalla continua aggressione della Russia".
Media, nuovi attacchi Usa-Gb contro Houthi in Yemen
Gli Usa e il Regno Unito hanno condotto nuovi attacchi aerei e missilistici su larga scala contro le strutture dei ribelli Houthi nello Yemen, in risposta ai loro raid contro le navi nel mar Rosso: lo riferiscono media Usa, citando fonti dei due Paesi. L'esercito americano ha lanciato diversi round di attacchi preventivi contro i siti di missili antinave che gli Houthi si stavano preparando a lanciare contro le navi di vari Paesi la scorsa settimana. Ma questi attacchi non sono riusciti a dissuadere i militanti dal continuare ad attaccare le navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.
Egitto, Israele rispetti il trattato di pace
Il Cairo ha invitato in serata Israele a rispettare il trattato di pace e a cessare di diffondere "false accuse" secondo cui l'Egitto non sarebbe in grado di difendere i propri confini. "Queste false accuse - afferma una lunga nota dell'ufficio stampa statale - non servono al trattato di pace che l'Egitto rispetta, e chiede che la parte israeliana mostri il suo rispetto per esso e smetta di fare dichiarazioni che metterebbero a dura prova le relazioni bilaterali" alla luce delle attuali tesissime condizioni.
Israele: "Normalizzazione con Riad solo dopo vittoria guerra"
Nel mezzo delle tensioni con gli Stati Uniti sulla possibilità di uno Stato palestinese, il ministro dell'Energia Eli Cohen ha criticato l'idea, affermando che "nessun leader responsabile istituirebbe un altro Hamastan in Giudea e Samaria". "Alcuni dei Paesi che chiedono la creazione di uno Stato palestinese hanno detto che Gaza sarebbe diventata Singapore, ma invece di Singapore abbiamo Hamastan", ha detto l'ex ministro degli Esteri in un discorso alla conferenza sull'energia, riportato dal Times of Israel. "Non ho sentito nemmeno un leader di quei Paesi chiedere che l'Autorità palestinese smetta di pagare gli stipendi ai terroristi", ha aggiunto. Cohen ha detto anche che la pace con l'Arabia Saudita è possibile entro l'anno, ma "la pace si fa solo con i forti. Ecco perché è importante continuare la guerra fino alla vittoria schiacciante".
Borrell: "Invece dei video Katz poteva stare sui temi"
"Il ministro degli Esteri israeliano ci ha mostrato dei video che c'entravano poco o niente con le questioni discusse oggi al Consiglio". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell a proposito dell'intervento di Israel Katz. Katz, secondo Borrell, ha parlato di un'isola artificiale con un porto e un corridoio ferroviario per il Medio Oriente. "Molto interessante, ma credo che avrebbe potuto sfruttare il suo tempo per approfondire il tema della sicurezza del suo Paese e della situazione umanitaria", ha aggiunto Borrell.
Tv Israele, decine ostaggi erano nell'ospedale Khan Yunis
L'ospedale Nasser di Khan Yunis (nel settore meridionale della Striscia di Gaza) - che oggi è stato circondato da mezzi blindati israeliani - è stato usato da Hamas per fini militari, secondo quanto ha affermato la televisione pubblica Kan. L'emittente ha citato informazioni di intelligence secondo le quali in passato vi sarebbero stati custoditi decine di ostaggi. Di recente, ha aggiunto Kan, dall'edificio dell'ospedale è stato aperto il fuoco verso militari israeliani.
Guerra Medioriente, Ue: ok a missione navale nel Mar Rosso
Israele: "Normalizzazione con Riad solo dopo vittoria guerra"
Nel mezzo delle tensioni con gli Stati Uniti sulla possibilità di uno Stato palestinese, il ministro dell'Energia Eli Cohen ha criticato l'idea, affermando che "nessun leader responsabile istituirebbe un altro Hamastan in Giudea e Samaria". "Alcuni dei Paesi che chiedono la creazione di uno Stato palestinese hanno detto che Gaza sarebbe diventata Singapore, ma invece di Singapore abbiamo Hamastan", ha detto l'ex ministro degli Esteri in un discorso alla conferenza sull'energia, riportato dal Times of Israel. "Non ho sentito nemmeno un leader di quei Paesi chiedere che l'Autorità palestinese smetta di pagare gli stipendi ai terroristi", ha aggiunto. Cohen ha detto anche che la pace con l'Arabia Saudita è possibile entro l'anno, ma "la pace si fa solo con i forti. Ecco perché è importante continuare la guerra fino alla vittoria schiacciante".
Ipotesi una nave italiana nella missione Ue nel mar Rosso
Una nave della Marina Militare italiana potrebbe partecipare alla nuova missione Ue nel Mar Rosso in fase di programmazione. Mentre la 'Martinengo', la fregata attualmente impegnata nell'area a protezione dei mercantili nazionali dagli attacchi Houthi, dall'8 febbraio sarà la nave-comando di un'altra operazione europea, Atalanta, contro la pirateria, che opera in acque vicine. I dettagli sul contributo dei singoli Paesi alla nuova missione - che si innesterà sull'operazione Agenor nello Stretto di Hormuz, nata su iniziativa francese - devono ancora essere definiti. Se ne parlerà probabilmente il 30 e 31 gennaio a Bruxelles, dove è in programma una riunione dei ministri della Difesa Ue.
Borrell: "Maggioranza Paesi Ue per soluzione a due Stati"
Con il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, "abbiamo parlato della situazione in Medio Oriente in termini generali". "La maggioranza ha ricordato che la loro posizione è per la difesa di un accordo a favore dei due Stati". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri.
Meloni: "Missione Ue nel Mar Rosso prevalentemente di difesa"
La missione navale Ue nel Mar Rosso "è prevalentemente di politica di difesa. Da lì transita il 15% del commercio mondiale, impedire il passaggio dei prodotti significa un aumento dei prezzi spropositato, non possiamo accettare la minaccia degli Houthi nel Mar Rosso. L'Italia ha sempre sostenuto la difesa della libertà di navigazione, lo facciamo nell'ambito delle nostre normative. Per questa missione europea di difesa non dobbiamo passare in Parlamento, ma quella di iniziativa statunitense avrebbe significato un passaggio parlamentare. L'Italia c'è, si assume le responsabilità". Così la premier Giorgia Meloni a Quarta repubblica.
Houthi: "Abbiamo attaccato un cargo Usa nel Golfo di Aden"
Gli Houthi affermano di aver attaccato una nave mercantile americana (la Ocean Jazz) nel Golfo di Aden utilizzando missili. "Le forze armate yemenite continuano a rispondere a qualsiasi aggressione americana o britannica contro il nostro Paese prendendo di mira tutte le fonti di minaccia nel Mar Rosso e nel Mar Arabico", ha affermato il portavoce del movimento filo-iraniano, come riporta Haaretz.
Borrell: "Accordo di principio su missione Mar Rosso"
"Il Mar Rosso è stato in alto nella nostra discussione. Abbiamo concordato in principio di istituire un'operazione di sicurezza marittima dell'Ue. Abbiamo discusso delle varie opzioni di questa missione che io ho proposto agli Stati membri. Adesso dobbiamo andare verso l'unanimità per vedere quando potremo mettere in piedi questa missione". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri.
Palestina: "Non ci serve nessuna isola artificiale"
"Non abbiamo bisogno di nessuna isola, né naturale né artificiale. Resteremo nel nostro Paese. La terra di Palestina è nostra, di nostra priorità e vi resteremo. E non permetteremo a nessuno di pensare il contrario. Chi vuole partire per abitare in isole artificiali o naturali, ci può andare. Noi, i proprietari di questa terra, ci resteremo e resisteremo per restarci, per i nostri diritti, per avere lo Stato palestinese con capitale Gerusalemme Est". Lo dice il ministro degli Esteri dell'Anp Riyad Al-Malki a Bruxelles a proposito delle indiscrezioni sul progetto rilanciato da Israel Katz al Consiglio Ue.
Tajani: "Quasi totalità dei Paesi Ue per soluzione a due Stati"
"Quasi la totalità dei Paesi Ue, 26, ha espresso il favore alla soluzione dei due popoli e due stati". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo il Consiglio Ue a proposito della sessione con l'omologo israeliano Israel Katz. L'Ungheria - a quanto si apprende - invece non ha preso posizione.
Fonti: ministro Israele propone isola per palestinesi
Il ministro degli Esteri israele, Israel Katz, nel suo intervento al Consiglio Esteri a Bruxelles ha fatto riferimento anche alla costruzione di un'isolaartificiale nel Mediterraneo da usare come por to ma anche per ospitare i palestinesi da Gaza. A quanto apprende l'Agi da fonti diplomatiche, la proposta non ha raccolto alcuna reazione da parte dei ministri europei al tavolo. "È un progetto vecchio ed è stato presentato piu' per mostrare l'intenzione di lavorare a una soluzione ai palestinesi da diverso tempo", ha spiegato una fonte diplomatica.
Israele: "L'operazione a Khan Yunis durerà altri giorni"
L'operazione militare a Khan Yunis, nel sud della Striscia, durerà altri giorni con l'obiettivo di colpire i centri di Hamas. Lo ha fatto sapere l'esercito.
Labour vuole sfiducia Netanyahu ma opposizione si sfila
Il partito laburista israeliano ha annunciato l'intenzione di presentare una mozione di sfiducia per far cadere il governo a causa del fallimento "nella sua politica e nel dovere di riportare a casa gli ostaggi". "Dal 7 ottobre ci siamo astenuti dal fare questo passo, ma da 108 giorni vediamo che questo governo si occupa di tutto tranne che degli ostaggi", ha spiegato Merav Michaeli, leader dimissionaria del Labour.
Palestina all'Ue: "Cessate il fuoco e sanzioni a Netanyahu"
"Sono venuto qui per dire ai miei colleghi Ue che l'azione più importante da intraprendere è il cessate il fuoco. Dobbiamo chiedere collettivamente un cessate il fuoco, non possiamo accettare niente di meno né avere esitazioni. Ogni giorno che mostriamo esitazione vengono uccisi innocenti - donne, bambini, anziani - e questo è inaccettabile". Lo dice il ministro degli Esteri dell'Anp Riyad Al-Malki a Bruxelles aggiungendo di aspettarsi una condanna delle dichiarazioni di Netanyahu che "rifiuta la soluzione a due Stati" e "sanzioni" contro lo stesso Netanyahu e quanti "stanno distruggendo le possibilità di una pace in Medio Oriente".
Katz propone isola artificiale davanti Gaza
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz, nel corso del suo intervento al Consiglio Ue, ha rilanciato l'idea di costruire un'isola artificiale davanti a Gaza, dove costruire il porto e altre strutture fondamentali - mostrando ai colleghi anche dei video. Lo riferiscono diverse fonti qualificate a Bruxelles. Katz, sostengono fonti europee, avrebbe ventilato l'ipotesi che su questa isola i palestinesi di Gaza potrebbero anche andare a vivere. L'idea risale al 2017, quando Katz era ministro dei Trasporti. Gelo dalla quasi totalità dei ministri europei, che hanno ignorato la proposta israeliana nel giro di tavolo
Ministro Palestina a Ue: non esiti su cessate fuoco
"Contiamo le vittime a centinaia se non migliaia al giorno. La situazione è collassata. Non c'è modo di curare le decine di migliaia di palestinesi feriti nella Striscia di Gaza. E non possono nemmeno lasciare Gaza per le cure. Per questo sono venuto qui per direi ai miei colleghi europei che l'azione più importante da prendere è il cessate il fuoco. Lo dobbiamo chiedere collettivamente. Non possiamo chiedere nulla di meno, non possiamo essere esitanti sul cessate il fuoco. Ogni giorno che esitiamo le persone vengono uccise. Per questo chiedo all'Ue di lavorare per il cessate il fuoco". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri palestinese, Riyad Al-Malki, in un punto stampa a margine del Consiglio Esteri a Bruxelles
Parenti vittime di Hamas al rave piantano alberi in loro memoria
Un migliaio di persone, tra amici e familiari dei ragazzi trucidati al rave da Hamas il 7 ottobre, hanno voluto ricordare i loro cari piantando 200 alberelli nella stessa zona dove si consumò la strage. Lo pubblica il sito online de The Times of Israel. Quel giorno, all'alba, quando la festa stava già finendo, decine di uomini di Hamas uccisero 364 persone con colpi di arma da fuoco, bastonate o bruciate vive. Altri 40 giovani sono stati invece presi in ostaggio e portati nella Striscia di Gaza, che si trova a 5 chilometri di distanza. Ora, nel parcheggio a un passo dal luogo della festa, dove si trova ancora la terra bruciata dal fuoco dei terroristi, cresceranno delle piante. La piantagione degli alberi, nella tradizione, avviene giorni prima della festa ebraica di Tu Bishvat, o nel quindicesimo giorno del mese ebraico di Shvat, chiamato anche il capodanno ebraico per gli alberi, contrassegnato da un pasto festivo a base di frutta e noci.
Ben-Gvir: "Se la guerra finisce il governo cadrà"
Se la guerra finisce, il governo cade. E' l'avvertimento lanciato dal ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, durante una riunione del suo partito Otzma Yehudit. Il leader di estrema destra è un feroce oppositore di qualsiasi accordo per un cessate il fuoco, anche in cambio della liberazione dei sequestrati, e di qualsiasi allentamento della pressione militare su Hamas, fino alla sua completa distruzione. Il messaggio è rivolto al premier israeliano Benjamin Netanyahu, che da settimane è sottoposto a crescenti tensioni da parte degli alleati internazionali, a cominciare dagli Usa, per mettere fine al conflitto a Gaza, di fronte all'altissimo numero di morti tra i civili.
Tajani: "Prima delle sanzioni ai coloni misure più dure contro Hamas"
"Prima di dare sanzioni ai coloni israeliani, che stanno certamente sbagliando quando aggrediscono la popolazione civile" in Cisgiordania, "bisogna infliggere dure sanzioni all'organizzazione di Hamas, ancora più dure, anche per stroncare qualsiasi attività finanziaria che possa portare all'acquisto di armi o a sostenere attività terroristiche di questa organizzazione". Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri.
"Ai coloni bisogna dire basta - aggiunge - perché non è così che si favorisce la pace: non bisogna dare strumenti ai terroristi per giustificare le loro azioni. Non escludo che possano arrivare sanzioni anche ai coloni, ma prima" occorre colpire Hamas, perché la risposta dell'Ue "deve essere sempre proporzionata alla più grave responsabilità. E la responsabilità di ciò che sta accadendo adesso nell'area del Medio Oriente è di Hamas", conclude.
Tajani: "Missione nel Mar Rosso passo verso una difesa europea"
"Io credo che la nuova missione possa essere un passo in avanti verso una vera difesa europea. Non si può fare politica estera, non si può essere presenti nel mondo, non si può essere presenti nel Medio Oriente se non si ha una vera politica di difesa europea, strumento di politica estera". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a margine del Consiglio Esteri. "Ma non bastano piccoli passi in avanti, serve una vera difesa europea e la missione nel Mar Rosso può essere un passo considerevole in questa direzione per tutelare il traffico, per difendere la libertà", ha aggiunto. "E ripeto, l'Italia è pronta a fare la sua parte come pronta a fare la sua parte qualora se dovesse decidere di affidare un mandato le Nazioni Unite è una fase di transizione a Gaza dopo la fine della guerra con una presenza anche di militari italiani che, sotto le bandiere delle Nazioni Unite, e partecipare ad una fase temporanea", ha evidenziato il capo della Farnesina.

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Idf, 12mila camion con aiuti medici a Gaza dall'inizio della guerra
Sono 12mila i camion con 1.052 tonnellate di aiuti medici che sono entrati nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf) spiegando di aver favorito la consegna, tra gli altri, di centinaia di migliaia di vaccini contro la poliomielite, la tubercolosi, il rotavirus. Insieme all'Egitto, l'Idf riferisce anche di aver coordinato con l'Egitto l'evacuazione da Gaza di centinaia di palestinesi feriti che sono stati portati negli Emirati Arabi Uniti, in Turchia ed Egitto per ricevere le cure necessarie.
Israele: "Le donne in ostaggio meritano di essere ascoltate. Ogni minuto conta"
Media: "Terroristi legati all'Isis volevano compiere un attacco vicino alla Knesset"
I due residenti di Gerusalemme Est arrestati per aver tentato di effettuare un attacco ispirato dall'Isis avevano intenzione di tentare di far esplodere un camion vicino alla Knesset. Lo scrive il Times of Israel, citando la denuncia che ha portato al loro fermo e precisando che "nei loro obiettivi e piani, gli imputati volevano effettuare un attacco terroristico facendo esplodere un camion pieno di bombole di gas vicino alla Knesset, nel tentativo di uccidere quanti più ebrei possibile e creare danni di massa".
La polizia ha dichiarato che i sospettati, di età compresa tra 19 e 20 anni, sono stati arrestati il 26 dicembre nelle loro case a Ras al-Amud, a Gerusalemme est. Durante una perquisizione, le forze di sicurezza hanno trovato sostanze chimiche che si credeva fossero destinate alla realizzazione di ordigni esplosivi, insieme a un taccuino con istruzioni sulla preparazione di esplosivi e materiali dell'Isis.
Gli Houthi "nati e cresciuti per la guerra, ma la minaccia non era stata prevista"
A Bruxelles si definisce la missione navale dell'Ue per la protezione del traffico marittimo nel Mar Rosso. 'Cambiato' per gli attacchi degli Houthi dello Yemen contro navi mercantili che hanno portato Stati Uniti e Gran Bretagna a lanciare raid contro il movimento, che l'Iran è accusato da anni di sostenere. Il 'fronte' del Mar Rosso si è aperto dopo l'avvio delle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, scattate in risposta all'attacco del 7 ottobre in Israele. Gli Houthi, "nati e cresciuti per la guerra", secondo gli analisti, hanno usato le loro basi nel nord dello Yemen per lanciare missili e droni contro mercantili e sono diventati protagonisti in Medio Oriente 'sfoggiando' armi sempre più sofisticate. Inizialmente attacchi lanciati dalla lontana costa yemenita hanno preso di mira il porto israeliano di Eilat. Poi sono arrivati gli attacchi a mercantili e la risposta anglo-americana di 11 e 12 gennaio (da quel giorno, secondo Sky News Arabia, si contano almeno 75 morti, anche tra le fila dei Pasdaran iraniani e degli Hezbollah libanesi).

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Palazzo Mezzaluna Rossa a Khan Yunis circondato dai tank
L'esercito israeliano ha stretto d'assedio l'edificio centrale della Mezzaluna Rossa a Khan Yunis (a sud di Gaza) e ha di fatto paralizzato tutte le sue attività, incluse quelle della unità di ambulanze. Lo ha reso noto la Mezzaluna Rossa secondo cui carri armati circondano l'edificio e tiratori scelti sono appostati sui tetti di edifici vicini. Fonti locali aggiungono che nelle immediate vicinanze dell'edificio (alto otto piani) ci sono migliaia di sfollati, che non possono più spostarsi in alcuna direzione. Le fonti aggiungono che nelle strade vicine ci sono corpi di persone, ma questa informazione non ha ancora avuto conferma.
Gerusalemme, parenti ostaggi israeliani fanno irruzione alla Knesset: "Riportateli a casa"
I familiari dei rapiti chiedono interventi urgenti per il rilascio dalla Striscia e per garantirne il ritorno a casa. "Ci ascolterete, non c'è più commissione, né Knesset, c'è un solo argomento di cui vi dovete occupare", hanno urlato. Il gruppo dei manifestanti è stato allontanato dalla commissione che tuttavia ha sospeso i suoi lavori LEGGI
Al Jazeera, 'almeno 40 persone uccise in una residenza vicino all'ospedale Nasser'
Almeno 40 persone sono state uccise in un raid israeliano che ha preso di mira una casa adiacente all'ospedale Nasser a Khan Younis. Lo scrive al Jazeera, aggiungendo che i corpi delle vittime sono stati trasferiti nel complesso medico. In un video pubblicato dalla rivista Meem Magazine si vedono persone che scavano delle fosse all'interno del complesso di Nasser a causa del gran numero di morti nella zona dell'ospedale.
Il dottor Ashraf al-Qedra, portavoce del ministero della sanità di Gaza, ha affermato in un comunicato che le forze israeliane stanno commettendo “crimini orribili a ovest di Khan Yunis, dove decine di martiri e feriti sono ancora nei luoghi e nelle strade prese di mira. L’occupazione israeliana impedisce il movimento delle ambulanze per soccorrerli".
Sventato attacco Isis a Gerusalemme, due arresti
La polizia israeliana ha sventato un attacco pianificato dallo Stato Islamico (Isis) a Gerusalemme arrestando due uomini legati all'organizzazione terroristica. Come riferisce il Times of Israel i due arrestati, di 19 e 20 anni, sono originari di Gerusalemme Est e sono stati arrestati nelle loro case a Ras al-Amud. Avevano acquistato agenti chimici per realizzare ordigni da utilizzare contro i civili e le forze della sicurezza a Gerusalemme, secondo quanto si legge in una nota congiunta della polizia israeliana e del servizio di sicurezza Shin Bet.
Tajani, 'oggi ok sostanziale a missione nel mar Rosso'
"Noi stiamo proponendo assieme a Francia e Germania una missione che possa garantire la sicurezza del traffico marittimo. Io mi auguro che si possa già approvare definitivamente la missione nel prossimo Consiglio Affari Esteri dopo un sostanziale via libera nella riunione di oggi". Lo ha detto ai cronisti a Bruxelles il ministro degli Esteri Antonio Tajani aggiungendo che per l'Italia la missione nel Mar Rosso "può comprendere" anche la missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz.
Tajani, missione nel Mar Rosso passo verso vera difesa Ue
La missione militare europea nel Mar Rosso che Roma sta promuovendo con Parigi e Berlino rappresenta "un passo considerevole verso una vera difesa europea. L'Italia è pronta a fare la sua parte". Lo ha detto il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Bruxelles.
Maersk dirotta parte traffico navi lontano da Mar Rosso
La compagnia danese Maersk ha deciso di dirottare parte del suo traffico lontano dal Mar Rosso e dal Golfo di Aden, facendo passare le navi attorno al Capo di Buona Speranza. In un avviso ai clienti citato da Reuters, il gigante della navigazione ha fatto riferimento al suo servizio di container ME2, che collega l'Italia e il Mar Mediterraneo occidentale alla costa orientale dell'India e degli Emirati Arabi Uniti. Negli ultimi mesi la navigazione commerciale nel Mar Rosso è finita nel mirino degli attacchi dei ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi.
Israele effettua raid aerei e lancia colpi di artiglieria nel sud del Libano
Gli aerei da guerra israeliani hanno lanciato una serie di raid nelle vicinanze delle città di Taybeh, Marwahin, Shihin e Tair Harfa, nel Libano meridionale. Ne dà notizia al Jazeera, precisando che l'artiglieria ha sparato proiettili incendiari contro le città di Kafr Kila e Al-Adisa. Missili sono stati lanciati invece contro un sito militare israeliano nell'Alta Galilea.
Familiari ostaggi irrompono in riunione Knesset
Decine di familiari degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza hano fatto irruzione in una riunione della commissione Finanze della Knesset per chiedere al governo di fare di più per garantire il ritorno a casa dei sequestrati. "Ci ascolterete, non c'è più commissione, né Knesset, c'è un solo argomento di cui vi dovete occupare", hanno urlato. Le proteste antigovernative si stanno moltiplicando: manifestanti si sono radunati stamane davanti alla Knesset chiedendo il ritorno dei sequestrati e le dimissioni dell'esecutivo, ieri sera familiari degli ostaggi si sono accampati vicino alla residenza del premier Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, mentre nei giorni precedenti raduni ci sono stati di fronte alla sua casa delle vacanze a Caesarea.
A Khan Yunis esercito circonda ospedale Nasser
Tensione elevata oggi a Khan Yunis (nel sud della Striscia di Gaza) mentre le forze israeliane avanzano gradualmente verso ovest, in direzione del mare, e verso sud, in direzione di Rafah. Secondo la radio militare l'esercito israeliano ha circondato oggi l'ospedale Nasser e sta completando l'isolamento del centro della città. Le truppe hanno inoltre raggiunto la università al-Aqsa e sono adesso ad un chilometro dall'area umanitaria di Moassi, in prossimità del mare, dove si trovano centinaia di migliaia di sfollati.
Polizia trascina via manifestanti davanti a Knesset
La polizia ha sgomberato con la forza i manifestanti che bloccavano la strada davanti alla Knesset a Gerusalemme, chiedendo le dimissioni del governo. Secondo quanto riferito da Times of Israel, gli agenti hanno trascinato via gli attivisti dal centro della strada, respingendoli dietro le transenne. Dal gruppo di manifestanti sono stati lanciati urli contro le forze dell'ordine "criminali" che hanno "distrutto il Paese".
Ong: in 18 anni solo 3% condanne per coloni violenti
Dal 2005 solo il 3% delle indagini della polizia circa attività violente di carattere ideologico in Cisgiordania da parte di israeliani verso palestinesi si sono concluse con condanne totali o parziali. Lo afferma la Ong israeliana Yesh Din. Di queste 1664 indagini, precisa, l'81 per cento si sono concluse con un nulla di fatto. Fra gennaio e settembre 2023, aggiunge Yesh Din, si sono avuti 160 casi di attacchi di coloni contro palestinesi, ma il 57,5 % delle vittime hanno preferito non sporgere denuncia, per sfiducia o per paura. La debolezza degli apparati di Stato, sostiene la Ong, "è sistematica e deliberata".
Hamas: bilancio salito a 25.295 morti e 63 mila feriti
Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che il bilancio è arrivato a 25.295 morti e circa 63 mila feriti. Solo nelle ultime 24 ore 190 sono state uccise nella Striscia.
Tramesso nuovo video su rapimento ostaggio il 7 ottobre
Nuove immagini video sull'attacco terroristico del 7 ottobre sono state trasmesse dall'emittente israeliana Channel 13: nel filmato si assiste al momento in cui i miliziani di Hamas sequestrano Yotam Haim, rapito dalla sua casa di Kfar Aza la mattina dell'attacco. Nelle immagini - si legge sul Times of Israel - si vede Haim - a torso nudo - mentre viene trascinato da quattro terroristi attraverso i campi del kibbutz e quindi costretto a salire su un veicolo nero.
Yotam Haim ed altri due ostaggi israeliani, Alon Shamriz e Samar Talalka sono stati uccisi a colpi d'arma da fuoco dalle truppe dell'Idf che li hanno erroneamente identificati come una minaccia, il 15 dicembre, nel quartiere Shejaiya di Gaza City.
Gli Usa promettono una risposta dopo attacco a base in Iraq
Gli Stati Uniti hanno dichiarato che risponderanno all'attacco con missili balistici contro una base che ospita truppe americane in Iraq. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jon Finer, ha dichiarato ad Abc News che l’uso dei missili balistici “rappresenta una vera minaccia. Potete essere certi che stiamo prendendo la questione estremamente sul serio”.
I missili sono stati lanciati da combattenti sostenuti dall'Iran contro la base aerea di Ain al-Assad nell'Iraq occidentale nella tarda serata di sabato, hanno detto le forze armate statunitensi, provocando una vittima irachena e probabilmente anche una americana.
Terminato il blackout più lungo a Gaza, ripristinate le comunicazioni
E' terminato il blackout più lungo dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza, dove sono state ripristinate le comunicazioni. Lo rende noto il sito di monitoraggio Internet Netblocks spiegando che l'ultimo blackout, il nono dal 7 ottobre, è durato più di una settimana.
"La rete è tornata nel sud e nel centro di Gaz, ed è operativa nel nord. Ciò riguarda la comunicazione di telefonia mobile e Internet", ha spiegato alla Cnn Fares Samer, capo del fornitore di telecomunicazioni palestinese Ooredoo.

©Ansa
Ministro degli Esteri della Spagna: "Serve il cessate il fuoco permanente"
Il ministro degli Esteri spagnolo José Albares Bueno "in nome della Spagna" solleciterà oggi "un cessate il fuoco permanente" nella Striscia di Gaza e parlerà "a favore del riconoscimento internazionale di uno Stato palestinese, che è l'unica garanzia di sicurezza e di stabilità per Israele, per la Palestina e per il popolo palestinese". Lo annuncia lo stesso ministro, a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxellles. Occorrerebbe anche, prosegue, organizzare "una conferenza di pace. Lo sforzo della Spagna è attuare la soluzione a due Stati. Serve uno Stato palestinese con Cisgiordania e Gaza, collegate da un corridoio, per avere continuità territoriale. Il popolo palestinese e quello israeliano hanno esattamente lo stesso diritto di vivere in pace e in sicurezza", in due Stati "riconosciuti dalla comunità internazionale". Per il ministro, "la pace e la sicurezza dei popoli del Medio Oriente passano per la creazione di uno Stato palestinese, con accesso al mare e capitale a Gerusalemme Est".
Media, sale a 13 uccisi il bilancio dei raid di Israele su Damasco
È salito a 13 il numero delle persone uccise sabato scorso in Siria, nella capitale Damasco, nel raid aereo attribuito a Israele. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria secondo cui ai cinque pasdaran iraniani, tra cui tre alti ufficiali, si aggiungono quattro rappresentanti siriani di unità combattenti filo-iraniane, due esponenti libanesi di Hezbollah e un capo milizia iracheno. A questi militari si aggiunge un civile siriano. Il raid israeliano è avvenuto nel quartiere residenziale di Mezze, a ovest del centro storico di Damasco e una delle zone più benestanti della capitale.
Giordania: "L'unica soluzione per la pace è due Stati"
"L'unico modo per garantire la sicurezza per tutti e' la soluzione a due Stati che definisce lo Stato indipendente della Palestina con capitale Gerusalemme sui confini 1967 in modo che possa vivere in sicurezza e pace al fianco di Israele". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles.
Mar Rosso, Italia, Francia e Germania preparano la missione navale Aspides
Oggi al Consiglio Affari Esteri dell’Ue si discute del piano per una missione militare "forte", allargata e il più possibile partecipata. Sarà incaricata di difendere (anche con l’uso della forza), le navi mercantili sotto attacco per i raid degli Houthi, che stanno impattando sull’intero commercio internazionale. L'obiettivo è approvare la missione in via definitiva nella riunione del 19 febbraio. Tajani: “Si va verso la difesa comune europea”. Al vertice si parla anche di Israele e della “soluzione a due Stati”. I DETTAGLI
Ungheria: "Operazione di Israele a Gaza nell'interesse globale"
"Il successo delle operazioni antiterrorismo non è solo nell'interesse di Israele, ma anche nell'interesse globale. Dobbiamo fare in modo che in nessuna parte del mondo, mai più, si verifichi un attacco terroristico come quello che ha colpito Israele all'inizio di ottobre". Lo scrive su facebook il capo della diplomazia ungherese, Peter Szijjarto, in merito alla discussione sul conflitto in Medio Oriente alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue.
Mezzaluna Rossa: "L'Idf assedia il centro delle ambulanze nel sud di Gaza"
La Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) ha affermato che le proprie ambulanze non sono in grado di raggiungere i feriti a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, poiché le forze israeliane stanno "assediando" il loro centro ambulanze, "prendendo di mira chiunque tenti di spostarsi nell'area" .
La Prcs ha aggiunto che questa mattina carri armati israeliani si stavano avvicinando all'ospedale della città di al-Amal a Khan Younis e che avevano perso ogni contatto con la sua squadra nell'area a causa dell'offensiva di terra. Secondo Israele, molti membri e leader di Hamas si nascondono a Khan Younis, la principale città nel sud di Gaza.
Germania: "Urgente lanciare missione Ue nel Mar Rosso"
"Quasi ogni giorno gli Houthi dello Yemen attaccano a caso nel Mar Rosso navi del tutto estranee, attaccando così una delle arterie centrali della libera navigazione e quindi anche del commercio mondiale. Per noi è quindi importante lanciare congiuntamente un'operazione dell'Ue per il Mar Rosso. In tal modo dimostriamo che l'Ue è capace di agire e che è un partner affidabile per il diritto internazionale". Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca, Annalea Baerbock, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles. "Pertanto, per me è fondamentale che ora chiariamo insieme, urgentemente, gli ultimi dettagli", ha aggiunto.

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Idf, uccisi membri della cellula di Hamas nel centro di Gaza
Riservisti della Brigata israeliana Yiftah hanno ucciso la notte scorsa i membri di una cellula di Hamas che si stavano avvicinando ai militari in un'area situata nella parte centrale della Striscia di Gaza. A riferirne sono questa mattina le Forze di difesa israeliane citate dal Times of Israel. Successivamente, ha poi reso noto l'Idf, le truppe hanno avvistato altri miliziani che tentavano di tendere loro un'imboscata nella stessa zona. I soldati hanno disposto un raid aereo, con il quale i miliziani sono stati uccisi.
Roma-Parigi-Berlino: "Agire nel Mar Rosso, situazione grave"
"Data la gravità della situazione attuale e i nostri interessi geostrategici, è importante che l'Ue dimostri la sua volontà e le sue capacità di agire come attore di sicurezza globale, anche nel settore marittimo". Lo scrivono Italia, Francia e Germania in un documento che presenteranno al Consiglio Affari Esteri di questa mattina e nel quale tornano sulla missione navale Ue nel Mar Rosso. "La missione sarà in linea con la Convenzione Onu sul diritti del mare e sarà difensiva", si legge nel testo, che sottolinea "l'importanza di usare le strutture e le capacità già esistenti" della missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz.
Francia: "Inquietanti le parole di Netanyahu sui due Stati"
Nel conflitto in Medio Oriente "la questione politica" è quella che prevede "la soluzione dei due Stati come prospettiva politica e, in questo, le dichiarazioni di Benjamin Netanyahu sono inquietanti: servirà avere uno Stato palestinese con delle garanzie di sicurezza per tutti". Lo ha dichiarato il ministro francese per l'Europa e gli Affari esteri, Stephane Sejournè, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue. "Dal punto di vista della sicurezza accolgo con favore le sanzioni adottate contro i terroristi di Hamas. Spero che vengano adottate sanzioni, nei prossimi giorni, anche contro i coloni violenti in Cisgiordania", ha aggiunto. "Ovviamente, la nostra posizione è umanitaria, poichè si sollevano dei punti sulla questione umanitaria e desideriamo far cessare il fuoco abbastanza rapidamente", ha sottolineato. "Ovviamente la liberazione degli ostaggi è per noi una priorità, tre nostri connazionali sono ancora in ostaggio", ha ricordato.
Irlanda: "Inaccettabile il no di Netanyahu ai due Stati"
"Le dichiarazioni del primo ministro Netanyahu sono inaccettabili e non contribuiscono in alcuno modo al processo di pace. Deve ascoltare la maggioranza delle persone al mondo che vuole la pace e vuole la soluzione a due Stati sulle basi che è la soluzione a due Stati è la garanzia per la sicurezza di Israele e dei palestinesi". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri irlandese, Michea'l Martin, al suo arrivo al Consiglio Esteri. "Non ci sono alternative sul tavolo alla soluzione a due Stati che sia sostenibile e permetta una pace sostenibile nel futuro", ha aggiunto.

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Riad: "No normalizzazione con Israele o ricostruzione di Gaza senza lo Stato palestinese"
L'Arabia Saudita non riprenderà il processo di normalizzazione dei suoi rapporti con Israele, né contribuirà alla ricostruzione della Striscia di Gaza se non ci sarà un percorso serio e credibile verso la creazione di uno Stato palestinese. Lo ha chiarito il ministro Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan al-Saud, intervistato dalla Cnn. Secondo l'esponente di Riad ''non siamo interessati a ripristinare lo status quo prima del 7 ottobre'' perché significherebbe solo ''prepararsi a un altro round, come abbiamo visto in passato''. Quello a cui l'Arabia Saudita punta è ''trovare un percorso verso una soluzione, una risoluzione, un percorso che significhi che non saremo più qui tra un anno o due''.
Finlandia: "Senza pace a Gaza problemi in futuro nel Mar Rosso"
"Quanto sta accadendo nell'area del Mar Rosso è strettamente legato alla guerra in Medio Oriente. Quindi a meno che non si trovi una soluzione" e a due stati e che "non venga negoziata una pace per il Medio Oriente, avremo problemi nella regione a lungo termine". Lo ha detto la ministra degli Esteri finlandese, Elina Valtonen, arrivando al Consiglio Esteri. "È fondamentale chiedere un cessate il fuoco umanitario immediato" ha spiegato, aggiungendo che "le sofferenze umanitarie a Gaza vanno oltre la nostra comprensione". "Dobbiamo trovare le modalità per cui il cessate il fuoco umanitario possa portare a un cessate il fuoco più duraturo e per entrambe le parti, in modo che ci possa essere spazio per una soluzione negoziata a due Stati", ha aggiunto.
Guerra Israele-Hamas, Borrell: "Quando i morti a Gaza saranno troppi?"
Secondo l'Alto rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza la situazione a Gaza "non potrebbe essere peggiore, non c'è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe". LEGGI L'ARTICOLO
Hezbollah, sventata operazione Israele all'interno del Libano
Hezbollah ha sostenuto di aver colpito militari israeliani che si preparavano a condurre un'operazione all'interno del Libano. ''A sostegno del tenace popolo palestinese nella Striscia di Gaza e a sostegno della sua coraggiosa resistenza, ieri sera abbiamo preso di mira con armi missilistiche una forza israeliana nelle vicinanze della caserma Zarit che si stava preparando a effettuare un'aggressione all'interno del territorio libanese, che ha portato a vittime accertate tra le sue fila'', si legge in una nora del movimento libanese rilanciata dall'agenzia di stampa siriana Sana. La stessa notizia è stata diffusa dal canale televisivo Al Mayadeen vicino a Hezbollah.

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Sejourné: "Spero a breve arrivino sanzioni ai coloni in Cisgiordania"
"Spero che nei prossimi giorni arriveranno le sanzioni per i coloni israeliani violenti in Cisgiordania. Le parole del premier Benjamin Netanyahu sulla soluzione a due Stati sono inquietanti: serve la creazione di uno Stato palestinese con garanzie di sicurezza per tutti". Lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Stephane Sejourné, a Bruxelles.
Lettonia: "Tutti i Paesi dell'Ue d'accordo su soluzione a due Stati"
"Ogni Paese Ue sta ponendo un'enfasi diversa su quello che riteniamo sia la cosa più importante. Quello che sto dicendo è che tutti abbiamo concordato, tutti siamo d'accordo, sul fatto che dovrebbe esserci una soluzione a due Stati" per la questione israelo-palestinese "e questo è ciò per cui dobbiamo spingere nell'Ue: per unire il nostro peso e spingere per tale obiettivo, nonostante gli ovvi ostacoli che possono essere superati se c'è un obiettivo unitario". Lo ha dichiarato il ministro lettone degli Affari esteri, Krisjanis Karins, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue.
Sirene di allarme in Alta Galilea
Sirene di allarme risuonano anche oggi in diverse comunità dell'Alta Galilea, lungo il confine con il Libano. Lo ha riferito il portavoce militare. La scorsa notte, ha aggiunto il portavoce, tre razzi sono stati lanciati dal Libano verso il villaggio israeliano di Shomera, nel settore centrale del confine. Un edificio è stato centrato, ma non si segnalano vittime. Secondo i media questo attacco è stato rivendicato dagli Hezbollah.
Nbc: "No di Israele all'offerta di cessate il fuoco di Hamas in cambio di ostaggi"
I colloqui sul rilascio degli ostaggi a Gaza rimangono in un vicolo cieco a causa della richiesta di Hamas di un cessate il fuoco permanente. Lo riferisce Nbc News citando fonti diplomatiche, secondo cui funzionari americani, qatarioti ed egiziani continuano a spingere per un accordo che libererebbe circa 130 prigionieri che si ritiene siano rimasti a Gaza, molto probabilmente nascosti sottoterra in tunnel o in case private. Secondo funzionari israeliani, in cambio della liberazione degli ostaggi, Hamas chiede la cessazione permanente dei combattimenti, il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza e il rilascio di un gran numero di prigionieri palestinesi, compresi alcuni responsabili dell'attacco del 7 ottobre.
Un funzionario di Hamas ha detto in un'intervista che il gruppo non andrà avanti finché non avrà la promessa che la guerra finirà e tutte le truppe israeliane lasceranno Gaza. "Questo è il nocciolo della discussione", ha detto il funzionario di Hamas. Funzionari israeliani affermano che i loro sforzi per ottenere il rilascio degli ostaggi non si sono mai fermati, ma la scorsa settimana si sono opposti alle richieste di Hamas per un cessate il fuoco permanente, secondo un alto funzionario del governo israeliano. Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicamente respinto le richieste di Hamas.
“Gran parte dei dettagli sono concordati. Il punto critico è che gli israeliani non vogliono accettare un cessate il fuoco permanente", ha detto all'emittente americana il diplomatico che ha chiesto di restare anonimo. “L’accordo includerebbe la sospensione dei combattimenti per oltre un mese con il rilascio di ostaggi in più fasi in cambio di prigionieri palestinesi”.
La presidenza Ue: "Ora cessate il fuoco e presto la conferenza di pace"
"Questo conflitto non si risolverà con le armi: dal 7 ottobre quasi 25 mila persone hanno perso la vita, Gaza è in una situazione di estrema emergenza, rischiamo la carestia e le epidemie. La violenza deve fermarsi. Il messaggio che porterò a nome del Belgio, a nome della presidenza belga del Consiglio dell'Unione europea è chiaro: chiediamo l'immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi, il rispetto del diritto internazionale, il ritorno al processo di pace che deve portare alla creazione di due Stati che vivano fianco a fianco in pace". Lo ha dichiarato la ministra degli Affari esteri del Belgio, Hadja Lahbib, al suo arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue. "Questa e' l'unica via d'uscita, questa è l'unica possibilità per ripristinare permanentemente la pace nella regione. C'e' un chiaro pericolo di regionalizzazione del conflitto, oggi vediamo anche le violenze in Cisgiordania dove ci sono molte vittime", ha ricordato. "A Bruxelles speriamo anche di organizzare, in un futuro più o meno prossimo, una conferenza di pace che possa davvero rilanciare il dialogo politico", ha aggiunto. "Questo di oggi è il primo Consiglio Affari esteri sotto la presidenza belga ed è un Consiglio molto importante poichè per la prima volta dopo gli attentati del 7 ottobre i ministri degli Esteri palestinese e israeliano sono a Bruxelles con i ministri saudita, giordano ed egiziano e anche rappresentanti della Lega Araba: l'obiettivo è ovviamente rilanciare il processo politico", ha sottolineato.
Netanyahu: "Nessuno Stato Palestinese finché sarò premier". LIVE
Borrell: "Così non distruggono Hamas, seminano odio per generazioni"
Anche se gli israeliani "sono in disaccordo" con l'Ue su come risolvere la crisi iniziata con gli attacchi del 7 ottobre, "devono venire qui e discutere. Quale altra soluzione hanno, costringere a partire tutti i palestinesi" che vivono nella Striscia? "Ci sono già 25mila morti, il 70% dei quali donne e bambini. Se vogliono distruggere Hamas", di certo non è questo "il modo", perché "stanno seminando odio per generazioni". Lo dice l'Alto Rappresentante dell'Ue Josep Borrell, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri, cui partecipano anche, in momenti diversi, i ministri degli Esteri di Israele, Egitto, Giordania, Arabia Saudita e Autorità Palestinese, oltre al segretario generale della Lega Araba. "Abbiamo bene in mente che cosa ha fatto Hamas, e di certo lo condanniamo e respingiamo. Ma pace e stabilità non possono essere ottenute solo con mezzi militari", conclude.
Gaza, colloquio dei diplomatici di Iran-Kuwait sulla crisi
Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, e il suo omologo kuwaitiano, Abdullah Ali Elahia, hanno avuto un colloquio telefonico ieri sulla questione palestinese e sulla crisi di Gaza. Lo riporta la tv statale. Il ministro iraniano ha espresso la disponibilità ad una cooperazione globale con il Kuwait basata sul rispetto reciproco ed ha invitato lo Stato del Golfo a sfruttare tutte le opportunità nei diversi campi, elencando le questioni sul tavolo delle relazioni bilaterali. Il diplomatico kuwaitiano ha parlato dello sviluppo e del consolidamento delle relazioni tra i due Paesi.
Borrell: "La situazione umanitaria a Gaza non può essere peggiore"
"La situazione umanitaria non potrebbe essere peggiore" a Gaza. "Non ci sono parole per spiegarlo. Ci sono centinaia di migliaia di persone senza nulla, senza rifugi, senza cibo, medicine e sono sotto le bombe. Ogni giorno c'è un alto bilancio di civili che vengono uccisi. Diversi ministri hanno detto che sono troppi. Ma la domanda quant'è il troppo? E' 25 mila persone? Per quanto deve ancora andare avanti?". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles.
Laburisti Israele, mozione di sfiducia per il governo Netanyahu
I laburisti israeliani, 4 seggi su 120 alla Knesset, presenteranno oggi una mozione di sfiducia - la prima dall'inizio della guerra - contro il governo di Benyamin Netanyahu a causa "del suo fallimento nel riportare a casa gli ostaggi" trattenuti da Hamas a Gaza. Lo ha fatto sapere il partito sottolineando che "il governo non sta prendendo le necessarie decisioni per salvarli e portarli indietro". I laburisti - guidati da Merav Michaeli - hanno detto di attendersi che i partiti di opposizione "sostengano la mozione di sfiducia", anche se le possibilità che questa passi sono scarsissime.
Borrell: "Quando troppi morti a Gaza saranno troppi?"
"La situazione umanitaria a Gaza non potrebbe essere peggiore, non c'è cibo, medicine e le persone sono sotto le bombe. Alcuni ministri accettano che ci sono troppe vittime civili ma quando troppo è troppo? Oggi parleremo anche di questo". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell Sto arrivando al consiglio affari esteri. "Non è il modo di condurre un'operazione militare, e lo dico nel rispetto delle vittime del 7 ottobre", ha aggiunto.
Borrell: "Il processo di pace è la soluzione a due Stati"
Con i ministri degli Esteri "avremo una discussione su approccio complessivo. Dobbiamo smettere di parlare del processo di pace e cominciare a parlare più concretamente del processo per la soluzione a due Stati. Perchè la pace potrebbe essere di diversi tipi. Quindi parliamo di quello che vogliamo fare, è costruire una soluzione a due Stati". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles. "D'ora in poi non parlerò più di processo di pace ma di processo per la soluzione a due Stati. E siamo seri in merito: dobbiamo intanto fermare le cause che la impediscono. E sicuramente Hamas è una di queste, una importante. Ma ci sono altre. E questo approccio dev'essere discusso e studiato, so che è difficile, ci sono 27 visioni diverse ma dobbiamo lavorare con il mondo arabo", ha aggiunto.

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Gallant: "A Khan Younis l'operazione va avanti con forza fino agli obiettivi"
Israele sta conducendo ''con forza un'operazione estesa nell'area di Khan Younis'' che ha raggiunto il suo ''culmine'', ma potrebbe ''estendersi ulteriormente'' per riuscire a individuare alcuni degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant alle famiglie dei rapiti, spiegando che i militari intensificheranno le operazioni nella città a sud di Gaza fino a quando non verranno raggiunti gli obiettivi.
''Il fumo dei carri armati, dell'artiglieria e degli aerei dell'aeronautica continueranno a coprire i cieli della Striscia di Gaza finché non raggiungeremo i nostri obiettivi, primo fra tutti la sconfitta di Hamas e il ritorno degli ostaggi alle loro case'', ha detto Gallant.
Medioriente, Iran: potente esplosione in città industriale
Una potente esplosione si è verificata nella città industriale di Garmsar, 95 chilometri a sudest di Teheran nella provincia di Semnan in Iran. Lo riferiscono i media iraniani. Al momento non è nota la causa della deflagrazione. Sul luogo sono stati inviati i vigili del fuoco.
Attacchi nella notte a Khan Yunis nel sud di Gaza
L'esercito israeliano ha bombardato Khan Yunis, il nuovo epicentro della guerra a Gaza, mentre le famiglie degli ostaggi tenuti da Hamas sono tornati ad esortare il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a raggiungere un accordo per garantirne la liberazione. Testimoni hanno riferito di attacchi che hanno causato vittime durante la notte a Khan Yunis, la piu' grande città nel sud di Gaza, e di aspri combattimenti tra soldati israeliani e militanti di Hamas. Netanyahu ha promesso una "vittoria completa" su Hamas dopo gli attacchi del 7 ottobre che hanno provocato la morte di circa 1.140 persone. Secondo l'esercito israeliano le sirene sono state udite di nuovo durante la notte nel nord di Israele, vicino al confine con il Libano.
"I soldati dell'IDF hanno operato in un tunnel situato nel cuore di un'area civile a Khan Yunis, utilizzato per tenere circa 20 ostaggi in momenti diversi. Il tunnel era lungo circa 830 metri e profondo circa 20 metri"
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli. L'APPROFONDIMENTO
Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri
Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. I DETTAGLI
Netanyahu: finché sarò premier, nessuno Stato palestinese
Benyamin Netanyahu sbatte di nuovo la porta in faccia a Joe Biden e all'Ue: finché sarà premier, non ci sarà nessuno Stato palestinese, tantomeno con sovranità su Gaza. "Ho chiarito al presidente Usa - ha detto il primo ministro dopo il colloquio di venerdì tra i due - la determinazione di Israele a conseguire tutti gli obiettivi della guerra e a garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele". La Striscia dovrà essere "smilitarizzata" e "restare sotto il pieno controllo di sicurezza israeliano. Finché sarò primo ministro, questa sarà la mia posizione". Intanto nei prossimi giorni l'inviato americano per il Medio Oriente, Brett McGurk, sarà prima in Egitto e poi in Qatar.
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