Israele, migliaia di persone in piazza a Tel Aviv contro Netanyahu: "Deve andare a casa"
Nella capitale proteste nei confronti del premier, soprattutto da parte dei familiari degli ostaggi e delle vittime di Hamas. "Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha dichiarato Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato ucciso dai soldati israeliani. Manifestazioni anche a Cesarea, nel nord del Paese, di fronte all’abitazione di Netanyahu
- Migliaia di persone sono scese in piazza a Tel Aviv per protestare nel cuore della città contro il premier Benjamin Netanyahu, chiedendo lo scioglimento della Knesset e l'indizione di nuove elezioni
- "Il governo di Benjamin Netanyahu deve andare a casa", è uno degli slogan più ripetuti durante la protesta. "Restituisci il mandato. Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha detto, citato dai media, Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato per errore ucciso dall'esercito nella Striscia
- La manifestazione è stata preceduta da un'altra, che si svolge da ieri sera vicino alla casa del premier a Cesarea e dove sono presenti le famiglie dei rapiti (in foto, la manifestazione a Tel Aviv)
- Eli Shtivi, fratello di Idan, rapito al Festival musicale di Nova a Reim lo scorso 7 ottobre, è in sciopero della fame sul posto e ha chiesto, secondo i media, di incontrare il premier (in foto, la manifestazione a Tel Aviv)
- Gli agenti di polizia hanno permesso ai manifestanti di avvicinarsi a meno di 100 metri dall'abitazione, fino alla cabina di sicurezza all'esterno dell'edificio. I manifestanti sono rimasti in silenzio, alcuni hanno mostrato le foto dei familiari detenuti a Gaza (in foto, la manifestazione a Tel Aviv)
- Le proteste si pongono in un quadro di contrapposizione tra Israele e Usa: se Joe Biden aveva definito "non impossibile" la creazione di uno Stato palestinese con Netanyahu al governo dopo il colloquio telefonico di venerdì, il premier israeliano, evidentemente irritato per le indiscrezioni trapelate, ha replicato che nella Striscia non ci potrà mai essere una sovranità palestinese dell'Anp di Abu Mazen, perché striderebbe con le esigenze di sicurezza dello Stato ebraico (in foto, proteste a Tel Aviv)
- "Netanyahu si sta rivoltando contro Joe Biden" che, quest'anno, "sembra avviato a correre due volte: in America contro Donald Trump e in Israele contro Netanyahu". Lo afferma Thomas Friedman, editorialista del New York Times, che evidenzia: "Trump potrebbe nominare Netanyahu come suo vice e questo farebbe risparmiare tempo. Il sostegno al leader israeliano sta costando a Biden l'appoggio della base progressista, mentre Netanyahu si rivolta in modo da avere il sostegno degli ebrei americani di destra"
- Sul fronte internazionale il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha bollato come "inaccettabile il rifiuto della soluzione dei due Stati e la negazione del diritto ad uno Stato per il popolo palestinese". "Ciò prolungherebbe indefinitamente il conflitto - ha aggiunto - che è diventato una grave minaccia per la pace e la sicurezza globale, esacerberebbe la polarizzazione e incoraggerebbe gli estremisti ovunque"
- Stessi toni da parte dell'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, che anzi è andato oltre accusando il governo Netanyahu di aver "finanziato Hamas nel tentativo di indebolire l'Autorità palestinese" (in foto, la manifestazione a Tel Aviv per chiedere il rilascio delle vittime)
- Un attacco alle parole di Biden e alla soluzione dei 2 Stati è arrivato peraltro anche da Hamas: "Vendere l'illusione che Biden stia cercando di parlare dello Stato palestinese non inganna il nostro popolo. Biden è un partner a pieno titolo nella guerra del genocidio e il nostro popolo non si aspetta nulla di buono da lui". Hamas ha quindi cavalcato la questione degli ostaggi: “Alla fine Israele sarà costretto a raggiungere un accordo, perché in più di 100 giorni di guerra non è riuscito a recuperare alcun prigioniero con la forza"