Guerra Israele–Hamas, Netanyahu: "A Israele pieno controllo di sicurezza della Striscia"

Migliaia di persone stanno manifestando a Tel Aviv con la richiesta di scioglimento della Knesset e l'indizione di nuove elezioni. "Israele deve mantenere il pieno controllo della sicurezza della Striscia per garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele, e questo è in conflitto con la richiesta di sovranità palestinese". Questa la posizione ribadita da Benyamin Netanyahu nella conversazione di ieri con Joe Biden
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Ci sarebbero due consiglieri anziani delle Guardie rivoluzionarie di Teheran tra i morti in un raid su un edificio di Damasco che i media siriani attribuiscono a Israele. Lo ha riferito Haaretz secondo cui le persone rimaste uccise sarebbero cinque. L'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana aveva riferito che un edificio residenziale a Damasco era stato colpito oggi in un attacco lanciato da Israele. Nell'edificio si stavano riunendo "leader allineati con l'Iran", ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Dopo 27 giorni di silenzio il presidente Usa Joe Biden è tornato a parlare con Benyamin Netanyahu, per ribadirgli che gli Stati Uniti continuano a puntare sulla creazione di uno Stato palestinese malgrado il premier israeliano appena ieri l'abbia esclusa. Le Brigate Al-Nasser Salah al-Deen, alleate di Hamas, hanno diffuso un video che mostra un ostaggio israeliano che, secondo loro, è stato ucciso in un attacco aereo di Israele.
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Hamas, è caccia ai leader dell’organizzazione all’estero: chi c’è nel mirino di Israele
Lo Stato ebraico ha creato un'unità speciale denominata Nili, composta da uomini della Difesa e del Mossad e autorizzata a operare a livello internazionale per eliminare i capi del movimento palestinese. Il più ricercato è Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza e ritenuto fra i principali responsabili dell'attacco dello scorso 7 ottobre. L'APPROFONDIMENTO
Guerra Hamas-Israele, tre giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza in raid
L'agenzia Wafa ha riportato che due reporter sono rimasti uccisi in un raid Israeliano a Khan Yunis, nel sud della Striscia: sono Mustafa Abu Thraya e Hamza Dahdouh. Il governo di Hamas, poi, ha diffuso la notizia della morte del fotoreporter Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin che fondò Hamas a Gaza nel 1987 e ne fu il leader spirituale finché non fu ucciso da Israele nel 2004, durante un attacco aereo sulla città di Gaza. Hamza Dahdouh è invece il figlio del giornalista di Al Jazeera Wael Al-Dah. IL CASO
Sejournè: "I palestinesi hanno diritto a uno Stato"
I palestinesi "hanno il diritto alla sovranità e a uno Stato", ha dichiarato il capo della diplomazia francese Stephane Sejournè, dopo che il primoministro israeliano ha ribadito la sua opposizione alla "sovranità palestinese" a Gaza. "La Francia rimarrà fedele al suo impegno per raggiungere questo obiettivo", ha continuato Sejournè su X. Il tweet del ministro francese è arrivato dopo le dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che si è opposto alla sovranità palestinese a Gaza e ha affermato che Israele deve mantenere "il controllo sulla sicurezza del territorio".
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli. CHI SONO
Oms, 3 palestinesi su 4 a Gaza sono sfollati interni
Tre palestinesi su quattro a Gaza sono sfollati interni. Lo denuncia su X il direttore dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus postando il video di una donna che racconta la vita in un campo profughi a sud di Khan Younis tra malattie, mancanza d'acqua e di cibo e condizioni igieniche disastrose.
Guerra Israele-Hamas, cento giorni dall'inizio del conflitto: le date e i momenti chiave
Il blitz dei terroristi palestinesi del 7 ottobre 2023, la risposta dello Stato ebraico con i primi bombardamenti, l'operazione di terra nella Striscia di Gaza, la tregua e la ripresa delle ostilità, fino al raid a Beirut e agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso: ecco le tappe (finora) più importanti del conflitto destinato a durare per tutto il 2024. GLI EVENTI
Hezbollah, cos'è il "super missile russo" lanciato su una base militare di Israele
Il gruppo libanese ha attaccato il centro di osservazione dello Stato ebraico sul monte Meron attraverso il Kornet-EM, un'arma a guida laser probabilmente ricevuta dall'Iran (che a sua volta l'avrebbe ottenuta da Mosca). Ma quella in mano ai militanti sciiti sarebbe una versione potenziata, in grado di colpire obiettivi fino a 10 km di distanza. LEGGI
Idf scopre tunnel sotto casa esponente Hamas a Khan Younis, erano detenuti 20 ostaggi
L'esercito israeliano ha diffuso delle immagini dell'interno di un tunnel a Khan Younis, nel sud di Gaza, in cui degli ostaggi israeliani erano stati tenuti prigionieri. Il portavoce dell'Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa che l'ingresso del tunnel è stato trovato nella casa di un comandante di Hamas.
L'esercito israeliano, ha spiegato secondo quanto riferisce 'The Times of Israel', hanno combattuto contro degli uomini armati di Hamas all'interno del tunnel, uccidendoli. Il tunnel conteneva ordigni esplosivi e porte blindate. Ad un chilometro di profondità e a circa 20 metri sotto terra, i soldati hanno trovato una grande stanza dove erano stati precedentemente detenuti degli ostaggi. Alcuni ostaggi detenuti lì sono già stati rilasciati, ha sottolineato, notando che i soldati hanno trovato disegni fatti da Emilia Aloni, cinque anni, che è stata rilasciata a novembre. L'area aveva cinque celle di detenzione, ognuna con un materasso e un gabinetto. Secondo Hagari, circa 20 ostaggi sono stati tenuti nel tunnel in momenti diversi.
Raid israeliano su campo profughi a Gaza, almeno quattro morti
Almeno quattro palestinesi morti e 21 feriti sono il bilancio di un bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Ne ha dato notizia la mezzaluna Rossa Palestinese citata dal Guardian.
Guerra in Medioriente, rischio escalation dopo gli attacchi dell'Iran: cosa sta succedendo
Si infiamma l'intera regione in seguito ai raid di Teheran in Iraq, contro una presunta sede del Mossad, e in Siria, contro una base dell'Isis. Anche il Pakistan denuncia un attacco sul suo territorio, con la Cina che invita alla calma. L'allargamento del conflitto, partito con l'attacco di Hamas e la risposta di Israele a Gaza, sembra ormai sempre più vicino. L'ANALISI
In centinaia protestano contro Netanyahu a Gerusalemme, chiedono nuove elezioni
Il primo a parlare nel corso della protesta è Sigalit Tchernihovsky, il cui figlio, Or Tchernihovsky, è stato ucciso durante il rave il 7 ottobre. "Chiedo accordi più saggi, un pensiero unitario", dice Tchernihovsky. "Vogliamo un diverso tipo di leadership", chiede. "C'è gente che dice che non è giusto venire a protestare stasera, durante una guerra", spiega Avner Vilan, un ex funzionario del ministero della Difesa e ora Ceo di una startup. "Il problema è che nessuno dirà quando la guerra finirà. Il governo sta conducendo la guerra come se fosse una storia di TikTok. Come possono vincere le Forze di Difesa israeliane se non hanno idea di quale sia il piano per il dopoguerra?". "La nostra richiesta è semplice", afferma Vilan. "Fissate subito una data per le elezioni".
Israele, carne coltivata da cellule bovine: via libera a produzione e vendita
Il dicastero della Salute israeliano ha preso la rivoluzionaria decisione “in considerazione della crescente domanda globale di proteine e dell'importanza di produrre prodotti di origine non vivente”. LEGGI L'ARTICOLO
Media: 5 palestinesi uccisi a Jabalia nel nord della Striscia di Gaza
Cinque palestinesi sarebbero stati uccisi e altri sarebbero rimasti feriti dopo un bombardamento israeliano che ha preso di mira una casa a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Jazeera.
Raisi: "Crimini di Israele non rimarranno senza risposta"
Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha promesso di punire Israele per l'attacco che ha ucciso cinque membri della Guardia rivoluzionaria iraniana a Damasco. "La Repubblica islamica non lascerà senza risposta i crimini del regime sionista", ha detto Raisi in una dichiarazione di condanna dell'attacco, secondo quanto riferito dall'emittente statale Irib citata dal Guardian.
Guerra Israele - Hamas, proteste a Tel Aviv: in migliaia chiedono cessate il fuoco
Durante le proteste erano presenti anche alcune famiglie dei prigionieri, con molti manifestanti che portavano cartelli con la scritta “La pace inizia con la speranza” e “La pace è l’unica soluzione”. "La gente dice che solo la pace porterà sicurezza a Israele", ha riferito Al Jazeera. SFOGLIA LA GALLERY
Proteste a Tel Aviv e Gerusalemme: "Ostaggi a casa"
E' in corso a Tel Aviv una manifestazione contro il governo e per chiedere il ritorno a casa degli ostaggi ancora in mano ad Hamas a Gaza. Centinaia di persone stanno manifestando a Gerusalemme per sollecitare l'immediato ritorno di tutti gli ostaggi prigionieri nella Striscia. Famigliari e amici degli ostaggi hanno anche allestito un accampamento vicino la residenza di vacanza di Benjamin Netanyahu a Cesarea, dove il premier trascorre tutti i fine settimana.
A Tel Aviv migliaia contro governo Netanyahu: "Dimettiti"
Migliaia di persone stanno manifestando a Tel Aviv nel cuore della città con la richiesta di scioglimento della Knesset e l'indizione di nuove elezioni. 'Il governo di Benyamin Netanyahu deve andare a casa', è uno degli slogan più recitati nella protesta. "Restituisci il mandato. Chi divide non unirà, chi distrugge non costruirà, chi distrugge non creerà", ha detto, citato dai media, Yonatan Shamriz, il cui fratello Alon, ostaggio a Gaza, è stato per errore ucciso dall'esercito nella Striscia. La manifestazione è stata preceduta da un'altra svoltasi da ieri sera presso la casa del premier a Cesarea dalle famiglie dei rapiti.
In centinaia protestano contro Netanyahu a Gerusalemme, chiedono nuove elezioni
Centinaia di persone si sono radunate fuori dalla residenza del presidente a Gerusalemme per una protesta che chiede nuove elezioni per sostituire il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. I manifestanti, riferisce 'The Times of Israel', tengono cartelli e striscioni, tra cui uno che recita: "Il grido delle madri: non sacrificheremo i nostri figli nella guerra per salvare la destra".
Attacco base Usa in Iraq, ci sono feriti
Militari americani sono rimasti feriti nell'attacco oggi contro la base Al Asad in Iraq, che è stata obiettivo di lancio di missili e razzi. Lo confermano alla Cnn fonti militari Usa senza precisare il numero dei feriti e le loro condizioni. Non c'è ancora una rivendicazione dell'attacco. Sharhabil al-Obaidi, sindado di al-Baghdadi nella provincia di Anbar, ha detto che la base è stata colpita da un molteplice lancio di razzi provenienti da una zona a nord est dell'area di al-Baghdadi. Dallo scorso 7 ottobre, le forze della coalizione guidata dagli Usa in Iraq e Siria sono state oggetto di oltre 140 attacchi da parte di gruppi filoiraniani.
Collisione tra 2 navi militari britanniche al largo coste Bahrein, no feriti
Collisione tra due navi da guerra britanniche al largo delle coste del Bahrein. Lo ha riferito la Royal Navy, la marina militare britannica secondo quanto riporta 'Sky news'. Filmati sui social sembrano mostrare la Hms Chiddingfold che si scontra sulla Hms Bangor nel Golfo. E' stata aperta un'indagine ufficiale. Nessuno a bordo delle due navi è rimasto ferito, ma "alcuni danni sono stati subiti", ha detto la marina. Il contrammiraglio Edward Ahlgren ha aggiunto: "Il motivo per cui questo è accaduto è ancora da stabilire. "Formiamo il nostro personale secondo gli standard più elevati e applichiamo rigorosamente gli standard di sicurezza ma purtroppo incidenti di questa natura possono ancora accadere. Vi assicuro che è già in corso un'indagine completa e approfondita e che qualsiasi modifica alla procedura che potrebbe prevenire ulteriori incidenti sarà rapidamente implementata. Nel frattempo, il Regno Unito continuerà a svolgere un ruolo chiave nel garantire la sicurezza della navigazione mercantile nella regione", rileva.
Le forze britanniche e statunitensi stanno conducendo un'operazione per garantire la sicurezza delle navi nella regione dopo che le forze Houthi hanno iniziato ad attaccarle nell'ambito della guerra tra Israele e Hamas.
Ammiraglio Cavo Dragone andrà in Israele insieme a colleghi alleati
L'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, capo di Stato Maggiore della Difesa, nei prossimi giorni sarà in Israele per incontrare il ministro della Difesa e il Capo di Stato Maggiore della Difesa israeliano insieme ad alcuni omologhi di Paesi alleati. Scopo della visita sarà quello di acquisire maggiore consapevolezza sulla situazione nella Striscia di Gaza e sul confine nord tra Israele e Libano. La visita, informa la Difesa, "si inquadra in una serie di iniziative poste in essere dall'Italia per favorire una progressiva distensione dell'attuale crisi e prevenire un suo ulteriore allargamento. La Difesa italiana, infatti, è presente nel sud del Libano con circa mille uomini che operano nell'ambito della missione Unifil, per garantire la sicurezza e la stabilità dell'area".
Israele: "Idf ha distrutto materiale per 800 razzi a Gaza"
L'esercito israeliano ha scoperto e distrutto nella Striscia "postazioni di razzi a lungo raggio pronte al tiro, laboratori per la produzione di armi e anche di materiale per la costruzione di centinaia di razzi". Lo ha fatto sapere il portavoce militare citando in particolare la zona di Zeitun a sud est di Gaza City e nelle aree limitrofe nel nord dell'enclave palestinese. Secondo la stessa fonte, "oltre 800 razzi potevano essere prodotti con le sostanze chimiche e l'equipaggiamento trovato". Inoltre, è stato scoperto che Hamas separava le varie fasi di produzione dei razzi in varie parti della Striscia in modo da rendere difficile trovarle da parte dell'esercito.
Hamas: "Israele sarà costretta a fare accordo per ostaggi"
"Alla fine, Israele sarà costretto a raggiungere un accordo, perché in più di cento giorni di guerra non è riuscito a recuperare alcun prigioniero con la forza". Lo ha affermato Musa Abu Marzouk, membro dell'ufficio politico di Hamas, sottolineando che il movimento non vuole tenere i prigionieri israeliani e sta cercando un nuovo accordo per lo scambio. Israele "li riporterà indietro tramite un accordo con il movimento, o li prenderà come corpi", ha detto Marzouk all'agenzia di stampa russa Sputnik, citata da Al Jazeera.
Raid in Siria, Iran accusa Israele e minaccia rappresaglie
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani, citato dall'Irna, ha affermato che Teheran condanna gli attacchi sul territorio siriano e l'uccisione di alti consiglieri militari delle Guardie rivoluzionarie da parte delle "forze israeliane" e "si riserva il diritto di avere una reazione di ritorsione contro tale 'terrorismo organizzato' da parte di il regime sionista". "Il sangue di questi martiri non sarà sprecato", ha affermato il portavoce, sottolineando che la ripetuta violazione da parte di Israele della sovranità e dell'integrità territoriale siriana e i suoi attacchi provocatori contro quel Paese dimostrano la sua "disperazione" sul campo di battaglia e nella lotta con il movimento di resistenza a Gaza e in Cisgiordania.
Hamas: "Non ci sono ancora colloqui con Fatah, sempre aperti a unità nazionale"
"Non ci sono ancora colloqui con Fatah" ma "siamo sempre aperti a un'unità nazionale" basata "sul diritto all'autodeterminazione". Ad affermarlo all'agenzia stampa russa 'Sputnik' è Musa Abu Marzuq, un membro dell'ufficio politico di Hamas sottolineando che questa è sempre stata la posizione del movimento anche "prima dell'operazione alluvione Al-Asqa" come viene chiamato l'attacco di Hamas a Israele dello scorso 7 ottobre. "Siamo favorevoli all'unità, e la vediamo come una delle precondizioni per la liberazione, e siamo pronti a gestire i nostri affari nazionali attraverso il consenso e il dialogo senza condizioni", spiega ancora Abu Marzouq.
Hamas: "Non vogliamo tenere prigionieri, alla fine Israele sarà costretta a fare accordo"
"Alla fine, Israele sarà costretta a fare un accordo, perché non è riuscito durante più di cento giorni di guerra a recuperare i prigionieri con la forza". Ad affermarlo all'agenzia stampa russa 'Sputnik' è Musa Abu Marzuq, un membro dell'ufficio politico di Hamas sottolinea che Tel Aviv "o li riporterà indietro attraverso un accordo con il movimento o recupererà i corpi".
Vicenza, scontri al corteo contro la presenza di Israele in Fiera
I manifestanti hanno cercato di avvicinarsi al quartiere fieristico dove si svolge VicenzaOro. Durante il tentativo di deviazione del corteo, si è verificato il contatto con le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa. Gli agenti hanno spinto indietro il corteo con una carica per alleggerire la pressione dei dimostranti. Cinque persone sono state denunciate SFOGLIA LA GALLERY
In migliaia manifestano a Madrid a favore dei palestinesi
Migliaia di persone (circa 25mila secondo gli organizzatori) hanno partecipato a Madrid a una marcia di protesta per i bombardamenti israeliani su Gaza per chiedere la "fine del genocidio in Palestina". I manifestanti sventolavano bandiere palestinesi e hanno marciato tra la stazione ferroviaria di Atocha e piazza Cibeles, nel centro della Capitale. Il manifesto principale invitava il governo a "fermare il commercio di armi e a recidere le relazioni con Israele"; mentre alcuni manifestanti issavano cartelli con la scritta "Stop al genocidio" in inglese.
Le manifestazioni, indette dalla piattaforma della Rete di Solidarietà contro l'Occupazione della Palestina sotto lo
slogan "Fermare il genocidio in Palestina", si sono svolte anche in altre grandi città spagnole, tra cui Barcellona, Valencia e Siviglia.
Lapid attacca Netanyahu, 'rapporti con Usa troppo importanti per litigi pubblici'
Yair Lapid bacchetta il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu per aver esibito in pubblico il disaccordo con gli Stati Uniti. I rapporti con Washington "sono troppo importanti per trasformarli in pubblici litigi al solo scopo di guadagno politico", ha scritto su X il capo dell'opposizione israeliana.
"Ho avuto molti scontri, alcuni difficili, con gli americani. Non li ho mai gestiti in conferenza stampa davanti alle telecamere", ha aggiunto Lapid, che è stato primo ministro e ministro degli Esteri. Netanyahu, ha sottolineato, ha agito "in modo irresponsabile", tanto più che siamo "in tempo di guerra, con gli Stati Uniti al nostro fianco".
Raid missili contro truppe coalizione anti-jihad in Iraq
Sono stati lanciati una decina di missili contro una base in Iraq che ospita soldati statunitensi e truppe della coalizione internazionale anti-jihadista. Lo hanno reso noto fonti della polizia irachena e dell'esercito Usa. Diversi "missili balistici hanno colpito la base aerea di Ain al-Assad" nella provincia di Anbar, ha riferito una fonte anonima statunitense: è in corso "una prima valutazione dei danni" e dalle prime rilevazioni risulta gravemente ferito "un membro delle forze di sicurezza irachene".
Israele, 'dichiarazioni a Nyt non riflettono posizioni dell'Idf'
L'esercito israeliano ha detto che i commenti apparsi sul New York Times da parte di quattro esponenti anonimi dell'Idf sulla incompatibilità tra un guerra prolungata a Gaza e la sopravvivenza degli ostaggi "non erano noti" alle forze armate e non "riflettono la posizione delle stesse". "Il rilascio degli ostaggi - ha aggiunto l'esercito - fa parte degli obiettivi della guerra ed è uno sforzo supremo da parte dell'Idf".
Raid in Siria, Iran accusa Israele e minaccia rappresaglie
L'Iran accusa Israele dell'attacco a Damasco nel quale sono rimasti uccisi anche il capo dell'intelligence delle Guardie rivoluzionarie iraniane in Siria e il suo vice e minaccia rappresaglie. Lo dichiara il ministero degli Esteri di Teheran.
Famigliari ostaggi Hamas accampati davanti a casa premier
Le famiglie degli ostaggi che rimangono ancora in mano ad Hamas si sono accampate all'esterno della casa di vacanza del premier Benjamin Netanyahu, nella città di Cesarea, dove trascorre abitualmente i fine settimana: vogliono un accordo per liberarli subito. "Le famiglie sono stufe, chiediamo subito un accordo", si legge in una nota del Forum. Decine di persone, tra cui molti parenti e amici degli ostaggi, hanno iniziato la mobilitazione ieri sera, montando le tende proprio davanti alla residenza di Netanyahu: vi hanno trascorso la notte e oggi sabato continuano la protesta. Hanno fatto sapere che rimarranno davanti alla residenza di Netanyahu finché il premier non uscirà per ascoltarli "e si impegnerà a condurre un vertice internazionale con la partecipazione di tutti i Paesi coinvolti nella crisi, finché questa non sarà risolta e tutti gli ostaggi saranno liberati".
Nyt, 'Netanyahu si sta rivoltando contro Biden'
"Netanyahu si sta rivoltando contro Joe Biden" che, quest'anno, "sembra avviato a correre due volte: una in America contro Donald Trump e una in Israele contro Netanyahu". Lo afferma Thomas Friedman, l'editorialista del New York Times due volte premio Pulitzer. "Forse Trump potrebbe nominare Netanyahu come suo vice e questo ci farebbe risparmiare molto tempo. Il sostegno al leader israeliano sta costando a Biden l'appoggio della sua base progressista, mentre Netanyahu gli si rivolta contro in modalità che potrebbero fargli ottenere il sostegno degli ebrei americani di destra", osserva Friedman sul New York Times mettendo in evidenza che Netanyahu sta cercando di posizionarsi per restare al potere facendo leva su un messaggio chiaro, ovvero essere l'unico in grado di contrastare gli americani e gli arabi che vogliono costringere Israele ad accettare uno Stato palestinese.
Ong, saliti a 10 i morti nell'attacco israeliano a Damasco
Sale a dieci il numero delle vittime dell'attacco israeliano a Damasco. "Il bilancio delle vittime è salito a 10 dopo il recupero dei corpi ancora intrappolati sotto le macerie", ha dichiarato all'Afp il capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman. Nell'attacco è morto anche il capo dell'intelligence delle Guardie rivoluzionarie iraniane in Siria e il suo vice.
Hamas, 'illusione Biden su stato palestinese non inganna nostro popolo'
"L'illusione che predica Biden su uno stato palestinese e sulle sue caratteristiche non inganna il nostro popolo". E' quanto afferma un esponente dell'ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rishq, in risposta alle dichiarazioni del presidente americano riguardo alla possibilità che il premier israeliano Benjamin Netanyahu, con il quale ieri ha avuto un colloquio telefonico, accetti qualche forma di stato palestinese. "Biden è partner a pieno della guerra genocida e il nostro popolo non si aspetta nulla di buono da lui", ha aggiunto.
Netanyahu nega dietrofront con Biden su soluzione 2 Stati
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha negato di aver detto al presidente americano Joe Biden di non escludere la creazione di uno Stato palestinese. "Nella sua conversazione di ieri sera con il presidente Biden, il primo ministro Netanyahu ha ripetuto la sua posizione coerente da anni, espressa anche in una conferenza stampa il giorno prima: dopo l'eliminazione di Hamas, Israele deve mantenere il pieno controllo di sicurezzza di Gaza per garantire che la Striscia non rappresenti più una minaccia per Israele, e questo è in conflitto con la richiesta di sovranità palestinese", si legge nella nota diffusa dall'ufficio del premier.
Israele, Orlando su Schlein: "Parole nette, basta massacro"
"Penso che con nettezza Schlein abbia detto una cosa che progressivamente abbiamo detto in questi mesi tutti noi, abbiamo condannato subito il terrorismo di Hamas però dopo 20mila morti, di cui centinaia nelle ultime 48 ore e di cui il 75% bambini, il tema di che cosa fare in più per fermare quel massacro si pone con un'enorme forza". Così Andrea Orlando, ex ministro e deputato ligure del Pd, a margine dell'assemblea regionale del partito, sulla presa di posizione della segretaria dem che ha detto "basta armi a Israele". Orlando rilancia: "Dico anche che un contributo sarebbe andare oltre al tema della formazione di due Stati e due popoli, perché uno c'è e uno va riconosciuto e costruito e credo che dovremmo chiedere con più intensità al governo italiano di agire nella direzione della costituzione di uno Stato palestinese".
Mo, scontri a corteo centri sociali contro presenza Israele a fiera Vicenza
Scontri al corteo organizzato dai centri sociali per protestare contro la presenza di un padiglione di Israele alla fiera VicenzaOro. Il corteo, dove sventolavano diverse bandiere della Palestina, è partito dal parcheggio di via Rossi ai Ferrovieri e poi ha deviato dal percorso concordato. In testa al corteo striscioni e cartelli con su scritto 'Blocchiamo Israele', 'stop war' e 'free Palestine'.
Netanyahu contro Biden sulla sovranità palestinese a Gaza
"Israele deve mantenere il pieno controllo della sicurezza della Striscia per garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele, e questo è in conflitto con la richiesta di sovranità palestinese". Questa - secondo l'ufficio di Netanyahu - la posizione ribadita da Benyamin Netanyahu nella conversazione di ieri con Joe Biden. Netanyahu - ha aggiunto l'ufficio riferendosi ai resoconti sul fatto che Netanyahu non si sia opposto alla soluzione dei 2 Stati - "ha ripetuto la sua posizione coerente da anni" annunciata anche in conferenza stampa il giorno prima del colloquio con Biden.
Meloni a Istanbul, in mattinata una passeggiata al bazar
La presidente del consiglio, Giorgia Meloni, è giunta ad Istanbul per la visita ufficiale che prevede nel pomeriggio un incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. In mattinata, fanno sapere da Palazzo Chigi, la premier ha fatto una passeggiata al bazar della città. Alle 16.30 ora italiana è previsto il bilaterale fra i leader, al palazzo Vahdettin, residenza del presidente della Repubblica turca presso la sponda anatolica della città.
Mattarella: guerre ai confini dell'Ue ci riguardano
"Attraversiamo una stagione difficile, per molti aspetti drammatica, in cui l'uomo sembra, ostinatamente, proteso a distruggere quel che ha costruito, a vilipendere la propria stessa dignità. Le guerre che si combattono ai confini dell'Europa ci riguardano". Così il presidente Sergio Mattarella. "Non solo perché il vento delle morti, delle distruzioni, degli odi percorre le distanze più rapidamente di quanto non facciano le armi e incide sulle nostre esistenze, sulle nostre economie e sulle nostre coscienze". Ma "perché l'Europa, ha iscritto la parola pace nella sua identità". Questo richiama "alla responsabilità i governanti". "L'Europa - ha proseguito il presidente - è tornata a vivere con la pace e nella pace. La straordinaria stagione di creatività culturale della seconda metà del Novecento è figlia di quella scelta. Quella promessa di pace ha generato libertà e uguaglianza, consentendo anche di rianimare la parola 'fraternità' - che la Rivoluzione francese aveva issato sui pennoni, e poi oscurata nell'evolvere dei conflitti sociali, dagli insorgenti nazionalismi, dalla pretesa di ridurre 'ad unum' il volere dei popoli, dalle volontà di potenza". "Questioni cruciali, queste - ha concluso - che chiamano alla responsabilità i governanti. Responsabilità che coinvolge le comunità e le persone, non meno degli Stati".
Dopo lanci da Libano, Israele colpisce Hezbollah
Israele - dopo i lanci dal Libano - ha colpito obiettivi Hezbollah oltre confine. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Secondo fonti della sicurezza citate da media internazionali e riprese da Haaretz, Israele avrebbe colpito e ucciso due membri di Hamas nel sud del Libano.
Telefonata Tajani-Shoukry su Mar Rosso, Gaza e aiuti
Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha avuto oggi un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Hassan Shoukry. Lo ha riferito una nota della Farnesina, precisando come la situazione nel Mar Rosso e i problemi al traffico marittimo, il conflitto a Gaza e l'assistenza umanitaria ai palestinesi della Striscia siano stati i temi al centro della telefonata.
Scontri al corteo contro presenza Israele a Fiera Vicenza
Scontri e tensioni a Vicenza nel corso del corteo organizzato dai centri sociali per protestare contro la presenza di operatori di Israele alla Fiera VicenzaOro. La manifestazione, partita poco prima delle 11.20 con circa 500 partecipanti, ha deviato dal percorso stabilito cercando di avvicinarsi al quartiere fieristico. Qui c'è stato il contatto con le forze dell'ordine, in tenuta antisommossa, che hanno spinto indietro il corteo con una carica. C'è stato lancio di fumogeni e petardi da parte dei manifestanti, cui la polizia ha risposto con gli idranti. Quattro agenti sarebbero rimasti contusi.
Hamas, "da Biden solo illusioni sullo Stato palestinese"
"Vendere l'illusione che Biden stia cercando di parlare dello Stato palestinese non inganna il nostro popolo". Lo ha detto il rappresentante di Hamas Izzat al-Richiq su Telegram respingendo così le affermazioni del presidente Usa su uno Stato palestinese. "Biden - ha aggiunto - è un partner a pieno titolo nella guerra del genocidio e il nostro popolo non si aspetta nulla di buono da lui".
Borrell: "Israele ha finanziato Hamas per indebolire l'Anp"
"Hamas è stato finanziato dal governo israeliano nel tentativo di indebolire l'Autorità Palestinese". E' questo un passaggio del discorso che, nella giornata di ieri, l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell ha fatto a Valladolid, dove all'università ha ricevuto una laurea honoris causa. Parole, quelle di Borrell, che secondo la stampa europea sono destinate a scatenare una nuova polemica sull'Alto Rappresentante e sulle sue posizioni sulla guerra in Medio Oriente. "L'unica soluzione è creare due Stati che condividano la terra per la quale stanno morendo da 100 anni", ha ancora sottolineato Borrell nella città iberica, evocando la possibilità che la soluzione "sia imposta dall'esterno".
Iran, in attacco Siria morti 4 consulenti militari dei pasdaran
Quattro consulenti militari, membri delle Guardie rivoluzionarie, sono stati uccisi oggi in un attacco israeliano a Damasco, in Siria: lo affermano le Guardie rivoluzionarie in una dichiarazione citata dalla tv di Stato. "Il criminale regime sionista ha aggredito ancora una volta la capitale siriana e gli aerei da combattimento del regime usurpatore hanno ucciso un certo numero di forze siriane e quattro consulenti militari iraniani", afferma il comunicato.
Israele lancia volantini a sud di Gaza con foto ostaggi
L'esercito israeliano ha lanciato migliaia di volantini nel sud di Gaza con le foto degli ostaggi ancora in cattività. Lo hanno riferito i media secondo cui nei volantini si chiede ai residenti di dare informazioni sul luogo in cui si trovano gli ostaggi tenuti dai gruppi terroristici, offrendo ricompense.
In attacco Israele ucciso capo Guardie iraniane in Siria
Il capo dell'intelligence in Siria delle Guardie rivoluzionarie, l'esercito ideologico iraniano, il suo vice e altri due iraniani sono stati uccisi in un attacco israeliano che ha preso di mira un edificio a Damasco, hanno riferito i media locali di Teheran. "In un attacco condotto dal regime sionista, il capo dell'intelligence dei Guardiani in Siria e il suo vice, così come altri due membri di questa forza, sono stati uccisi", ha dichiarato l'agenzia locale Mehr.
Nuove sirene di allarme a nord di Israele, a confine Libano
Per la seconda volta da questa mattina, le sirene di allarme stanno risuonando nel nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
Da oggi équipe Gaslini su nave Vulcano per i piccoli di Gaza
Una équipe del Gaslini arriverà oggi a Al Arish, porto nel nord della penisola del Sinai, dove da oltre due mesi è ormeggiata nave Vulcano della Marina Militare, un ospedale galleggiante attrezzato con posti letto, ambulatori, due sale operatorie, apparecchiature per la diagnostica e medicinali, oltre ovviamente a medici, infermieri e personale sanitario. Lo anticipa il quotidiano genovese Il Secolo XIX. Una settimana prima di Natale, una donna di 23 anni, proveniente dalla Striscia di Gaza, era stata ricoverata a bordo e aveva dato alla luce una bimba che aveva chiamato Italia. Il ministero della Difesa ha deciso di intensificare l'impegno, curando in Italia cento bambini dalle ferite fisiche e psicologiche della guerra.
Tajani: "Già deciso su armi a Israele, non c'è da parlare"
"È dal 7 ottobre che abbiamo deciso di non inviare più armi a Israele quindi non c'è da discutere su questo punto. La decisione è stata presa, lo abbiamo detto in Parlamento": lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Milano, commentando le parole di Elly Schlein sulle armi a Israele.
Hamas: "Bilancio dei morti a Gaza sale a 24.927"
Sale a 24.927 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in risposta agli attacchi dei miliziani di Hamas il 7 ottobre scorso: lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas, sottolineando che almeno 165 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, mentre 62.388 persone sono state ferite dall'inizio della guerra.
Medioriente, Tajani a Schlein: "Dal 7 ottobre non inviamo armi"
"E' dal 7 ottobre che abbiamo deciso di non inviare piu' armi a Israele quindi non c'è da discutere su questo punto". Cosi' il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, replica alla segretaria del Pd Elly Schlein che durante un seminario del Pd a Gubbio aveva chiesto un no all'invio di armi ad Israele. "La decisione e' stata presa, lo abbiamo detto in parlamento" ha concluso Tajani, oggi a Milano per il congresso provinciale e cittadino di Forza Italia.
Haaretz, "due consiglieri anziani Pasdaran uccisi a Damasco"
Sono due consiglieri anziani delle Guardie rivoluzionarie di Teheran quelli uccisi nel raid su un edificio di Damasco che i media siriani hanno attribuito a Israele e che ha fatto 5 morti. Lo ha riferito Haaretz che cita fonti dell'Iran.
Cnn, "Netanyahu ha detto a Biden di non escludere stato palestinese"
Nelal loro telefonata di ieri sera, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha detto al presidente americano Joe Biden di non escludere completamente uno stato palestinese. Lo ha detto una fonte ben informata alla Cnn. Secondo questa ricostruzione, Netanyahu ha spiegato che le sue dichiarazioni pubbliche di giovedì, con le quali sembrava respingere in toto l'idea di una pace con due stati, non erano intese ad escludere ogni forma di futuro stato palestinese. Biden e Netanyahu, ha proseguito la fonte, hanno discusso le possibili caratteristiche di un futuro stato palestinese in una conversazione "seria" e "dettagliata".
al-Jazeera, "Pasdaran nel mirino a Damasco"
Sarebbero i Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani, l'obiettivo del raid che i media ufficiali siriani attribuiscono a Israele e che ha colpito un palazzo nel quartiere di Mezzeh della capitale siriana Damasco. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera, che cita una fonte secondo cui nel mirino c'era "un'unità d'intelligence dei Guardiani della Rivoluzione" e nel palazzo si trovavano un "ufficiale di alto livello dei Guardiani della Rivoluzione e i suoi assistenti". Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, almeno cinque persone sono morte nell'attacco missilistico.
Confindustria, "rischio Suez sull'export italiano del 2024"
Le difficoltà di transito nel canale di Suez rendono "incerte" per prospettive per l'export italiano del 2024. "L'impatto economico del crollo del trasporto marittimo attraverso il Canale di Suez è fortemente condizionato alla sua persistenza: più è prolungato, maggiori saranno gli effetti negativi sul commercio estero italiano e globale", evidenzia ilc entro studi di Confindustria con un approfondimento sullo scenario per le esportazioni. "A metà gennaio, il traffico di navi nel mar Rosso si è più che dimezzato e il costo di trasporto dei container dall'Asia all'Europa è aumentato del 92%".
Famiglie ostaggi passano notte sotto casa Netanyahu
"Non si tratta più solo di liberare ostaggi, ma di salvare vite". Decine di famiglie di ostaggi hanno campeggiato tutta la notte sotto la casa privata del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu a Cesarea per chiedere la liberazione dei loro cari. "Sono 105 giorni che t'imploriamo, ora chiediamo lo stop all'esecuzione degli ostaggi", afferma un comunicato del Forum delle famiglie degli ostaggi, per il quale il tempo è ormai un fattore cruciale di vita o di morte per i sequestrati.
Hamas, "165 morti in 24 ore, bilancio totale a 24.927"
Il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che nelle ultime 24 ore sono 165 i palestinesi che sono morti nella Striscia. Il bilancio totale finora è di 24.927 morti e 62.388 feriti.
Wafa, "decine di morti a Gaza per bombardamenti Israele"
L'agenzia Wafa ha riferito di "decine di palestinesi, tra ui donne e bambini, uccisi ed altri feriti in una salva di attacchi israeliani di artiglieria su Gaza". Secondo la stessa fonte "una serie di case, edifici e appartamenti residenziali e proprietà pubbliche e private sono state colpite e danneggiate gravemente". Le zone sono quelle vicino a Khan Yunis, nel sud della Striscia.
Haaretz, membri dei pasdaran in edificio colpito a Damasco
Ci sarebbero membri dei pasdaran iraniani tra i morti nel raid su un edificio di Damasco che i media siriani attribuiscono a Israele. Lo ha riferito Haaretz che cita media locali. Le persone rimaste uccise sarebbero cinque.
Guerra Israele - Hamas, proteste a Tel Aviv: in migliaia chiedono cessate il fuoco
Durante le proteste erano presenti anche alcune famiglie dei prigionieri, con molti manifestanti che portavano cartelli con la scritta “La pace inizia con la speranza” e “La pace è l’unica soluzione”. "La gente dice che solo la pace porterà sicurezza a Israele", ha riferito Al Jazeera. GUARDA LE IMMAGINI
A Gaza riprendono i servizi di telefonia e internet
I servizi di telefonia e quelli internet stanno gradualmente tornando nella Striscia. Lo ha fatto sapere l'azienda Paltel. Quello che sembra si stia risolvendo è stato il più lungo blackout delle comunicazioni a Gaza dall'inizio della guerra: in tutto circa una settimana.
Siria, Pasdaran uccisi in raid Israele a Damasco
Membri dei Guardiani della Rivoluzione islamica iraniani sono rimasti uccisi nell'attacco contro un palazzo residenziale a Damasco, in Siria, di cui si ritiene Israele responsabile. Lo riferiscono media locali.
Siria, attacco contro palazzo residenziale a Damasco
Un palazzo residenziale è stato colpito a Damasco, capitale della Siria. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, sostenendo che si è probabilmente trattato di un raid israeliano contro un palazzo a Mezzeh.
Israele, operazioni esercito a Gaza contro postazioni razzi
L'esercito israeliano - sostenuto dall'aviazione e dalla marina - sta continuando a colpire e distruggere "infrastrutture terroristiche e armi in tutta la Striscia". Lo ha detto il portavoce militare citando operazioni sia nel nord sia nel sud dell'enclave palestinese. Nel nord - ha spiegato - sono stati "localizzati una serie di postazioni di lancio di razzi usate per tirare verso il territorio israeliano". Postazioni - ha sottolineato - che "sono state distrutte". Nella città di Khan Yunis - nel sud della Striscia - i soldati hanno effettuato "un raid in un compound militare, neutralizzando sei postazioni di lancio pronte per i tiri. Inoltre, sono stati scoperti un tunnel e ordigni esplosivi nell'area".
Sirene nel nord Israele, Idf bombarda sud Libano
Le sirene risuonano nelle comunità nel nord di Israele al confine con il Libano. E' quanto riporta la stampa locale. Intanto, secondo l'emittente libanese Al-Manar, legata ad Hezbollah, le forze armate israeliane hanno condotto attacchi nel sud del Paese dei Cedri, sui villaggi di Aitaroun e Hula e nella zona di Al-Khiyam.
Idf, operazioni a nord e sud, distrutti sei lanciamissili
Le forze armate israeliane "continuano a colpire e distruggere le infrastrutture terroristiche e le armi in tutta la Striscia di Gaza". Lo riporta l'Idf nell'ultimo bollettino su Telegram, precisando che nel nord dell'enclave palestinese "le truppe hanno identificato terroristi che stavano cercando di piazzare ordigni esplosivi nell'area. I soldati hanno risposto aprendo il fuoco e dando indicazioni a un caccia per colpirli". Nella citta' di Khan Yunis, nel sud di Gaza, i militari hanno "localizzato e neutralizzato sei lanciamissili pronti a sparare".
Cnn, esercito Israele ha profanato almeno 16 cimiteri a Gaza
L'esercito israeliano ha profanato almeno 16 cimiteri nella sua offensiva a Gaza, lasciando lapidi rotte, cumuli di terra e, in alcuni casi, corpi esumati: è quanto emerge da un'inchiesta della Cnn pubblicata oggi sul sito dell'emittente. A Khan Younis, nel sud di Gaza, dove i combattimenti si sono intensificati all'inizio di questa settimana, le forze israeliane hanno distrutto un cimitero e rimosso alcuni corpi, affermando alla Cnn che l'operazione faceva parte delle ricerche dei resti degli ostaggi sequestrati da Hamas durante gli attacchi terroristici del 7 ottobre.
Tajani: "Non diamo armi a Tel Aviv, Schlein è male informata"
"L'Italia ha interrotto dall’inizio della guerra di Gaza l’invio di qualsiasi tipo di armi a Israele. E' tutto bloccato. Il periodo in cui sono state inviate più armi a Israele è stato durante il governo Conte. Ma da quando sono iniziate le ostilità abbiamo sospeso tutti gli invii di sistemi d’arma o materiale militare di qualsiasi tipo. E quindi Schlein parla di cose che non esistono. E' pura propaganda. Al Partito democratico dovrebbero essere meglio informati". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista al Qn in cui parla di Gaza affermando che "bisogna concludere la guerra e creare un'amministrazione temporanea sotto l’egida delle Nazioni Unite", una missione che "dovrebbe essere guidata da un Paese arabo". In questo quadro, ribadisce, "se ci verrà chiesto, noi siamo pronti a coinvolgere i nostri militari in una missione di pace". Dopo la guerra, "dobbiamo dare vita a uno Stato palestinese che riconosca Israele e che sia riconosciuto da Israele. A questo mi riferisco: nella fase di transizione una delle ipotesi è avere una presenza di forze delle Nazioni Unite che garantiscano pace e stabilità".
Rischio escalation dopo gli attacchi dell'Iran: cosa sta succedendo
Si infiamma l'intera regione in seguito ai raid di Teheran in Iraq, contro una presunta sede del Mossad, e in Siria, contro una base dell'Isis. Anche il Pakistan denuncia un attacco sul suo territorio, con la Cina che invita alla calma. L'allargamento del conflitto, partito con l'attacco di Hamas e la risposta di Israele a Gaza, sembra ormai sempre più vicino. L'APPROFONDIMENTO
Hamas, è caccia ai leader dell’organizzazione all’estero: chi c’è nel mirino di Israele
Lo Stato ebraico ha creato un'unità speciale denominata Nili, composta da uomini della Difesa e del Mossad e autorizzata a operare a livello internazionale per eliminare i capi del movimento palestinese. Il più ricercato è Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza e ritenuto fra i principali responsabili dell'attacco dello scorso 7 ottobre. L'APPROFONDIMENTO
Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu
Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. LEGGI
Graduale ripresa linee telefono e internet a Gaza
Dopo una settimana di blackout, le comunicazioni stanno gradualmente riprendendo in alcune zone di Gaza. A riferirlo è l'operatore palestinese Paltel. La ripresa delle linee è stata successivamente confermata dal ministero delle Telecomunicazioni di Hamas. Secondo l'organizzazione di monitoraggio della rete NetBlocks, l'interruzione delle linee registrata nell'ultima settimana nell'enclave è "la più lunga" dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre. Questi blackout "limitano gravemente la visibilità di ciò che sta accadendo sul campo", ha osservato NetBlocks. Inoltre, impediscono agli abitanti di Gaza di avere "accesso a informazioni vitali o di chiedere i primi soccorsi, e ostacolano altre forme di risposta umanitaria", ha sottolineato l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). Le comunicazioni sono state interrotte più volte dal 7 ottobre, quando Israele ha lanciato intensi attacchi sul territorio costiero palestinese in risposta agli attacchi di Hamas nel sud dello Stato ebraico.
Familiari ostaggi accampati davanti casa Netanyahu
Decine di famiglie di ostaggi si sono accampati durante la notte fuori dalla casa del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Cesarea per chiedere un accordo che permetta di salvare la vita ai loro cari e protestare contro l'inerzia del governo. Lo riporta Times of Israel. "I giorni di grazia in cui trascinavate i piedi sono finiti", si legge in una dichiarazione del Forum delle famiglie degli ostaggi che hanno chiesto insistentemente al premier di uscire per parlare. "Vi abbiamo implorato per 105 giorni e ora chiediamo di fermare le esecuzioni degli ostaggi", si legge nella nota. "Dimostra la tua leadership e conduci una mossa coraggiosa che farà avanzare il piano che sappiamo essere sul tavolo. Non si tratta di liberare ostaggi, ma di salvare vite umane" prosegue il comunicato.
Israele bombarda Sud di Gaza nella notte, 29 morti
Nella notte tra venerdì e sabato si sono concentrati al Sud di Gaza i bombardamenti delle forze armate israeliane, in particolare nell'area di Khan Younis. Lo riportano media palestinesi. Secondo l'agenzia di stampa Wafa si sarebbero registrati anche pesanti combattimenti nell'area intorno all'ospedale Nasser e ci sarebbero stati nel complesso 29 morti. Khan Younis è stato l'epicentro delle operazioni di terra israeliane nelle ultime settimane. I combattimenti hanno costretto migliaia di abitanti di Gaza a fuggire dalla zona, molti dei quali già sfollati dai quartieri settentrionali dove Israele ha lanciato la sua offensiva.