"Hitler era impegnato a uccidere tutti gli ebrei e a cancellarli dalla faccia della terra. Ma non c'è riuscito", la sua testimonianza al nostro corrispondente Renato Coen
"Ho vinto contro Hitler", è il titolo del libro e il pensiero di Irene Shashar, nata nel 1937 in Polonia con il nome di Ruth Lewkowicz, costretta a vivere nascosta nel ghetto di Varsavia, nel quale si trasferì quando aveva cinque anni. (IL GIORNO DELLA MEMORIA - IL GIORNO DELLA MEMORIA: LE INIZIATIVE - SETTE LIBRI PER BAMBINI)
L'intervista a Sky TG24
"Hitler era impegnato a uccidere tutti gli ebrei e a cancellarli dalla faccia della terra. Io sono nata ebrea e come bambina perché avrei dovuto essere punita? Cosa avevo fatto di male?" dice a Sky TG24, in occasione del giorno della memoria. "Il motivo - continua - era che fossi ebrea e l'idea era di sterminarmi, massacrarmi, di distruggermi. Ma non c'è riuscito. Sono sopravvissuta, ho dei figli, ho dei nipoti e continueremo ancora, speriamo in un mondo pacifico. Questa è la mia vittoria, questo è il motivo per cui ho vinto contro Hitler".
La fuga dal ghetto
Nel ghetto di Varsavia fu ucciso suo padre, mentre lei e sua madre riuscirono a scappare attraverso le condutture fognarie. Si trasferirono poi a Parigi alla fine della guerra, ma dopo la morte della madre Irene si trasferì a vivere con la famiglia allargata in Perù, prima di andare a studiare negli Stati Uniti e, all'età di 25 anni, trasferirsi in Israele, dove è diventata la più giovane professoressa dell'Università Ebraica.
![Manifestazione pro palestinesi contro Israele in via Padova il Giorno della Memoria, Milano 27 Gennaio 2024
ANSA/MATTEO CORNER](https://static.sky.it/editorialimages/9f541647cf9229afbb71f03ee33e7c7b29eebe5f/skytg24/it/cronaca/2024/01/27/giorno-memoria-cortei-pro-palestina/manifestazione_milano_ansa.jpeg?im=Resize,width=375)