Guerra Israele-Hamas, veto Usa su risoluzione Onu a Gaza

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Veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza sulla richiesta di cessate il fuoco a Gaza. "Vicini al punto di non ritorno, non legittima la punizione del popolo palestinese", dice Guterres che parla di "palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale". La posizione degli Usa è "giusta", ha detto Netanyahu. Israele, ha aggiunto, "proseguirà la sua giustificata guerra volta all'eliminazione di Hamas". Usa approvano d'urgenza vendita di munizioni per tank a Israele

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Veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza sulla richiesta di cessate il fuoco a Gaza. "Stiamo raggiungendo il punto di non ritorno", denuncia l'Unrwa, agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, che parla di "palese disprezzo per il diritto umanitario internazionale". La posizione degli Usa è "giusta", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Israele - ha aggiunto - "proseguirà la sua giustificata guerra volta all'eliminazione di Hamas e per raggiungere il resto degli obiettivi che sono stati stabiliti". 

Il governo americano ha approvato "con urgenza", senza passare dal Congresso, la vendita a Israele di quasi 14.000 munizioni da 120 mm per carri armati Merkava utilizzati nella guerra contro Hamas a Gaza, per un valore di 106,5 milioni di dollari.

Il premier israeliano chiude alla possibilità, ipotizzata dal premier palestinese Mohammed Shtayyeh, che nel futuro di Gaza vi sia un ruolo di Hamas insieme all'Anp. "Non ci sarà Hamas, la elimineremo". Monito dell'Ue sul nuovo insediamento ebraico noto come 'Basso Acquedotto' a Gerusalemme est "è una provocazione da parte d'Israele perché autorizzato in piena guerra".


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Liveblog del 10 dicembre 2023 sulla guerra Israele Hamas

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Usa approvano d'urgenza vendita di munizioni per tank a Israele

Il governo americano ha approvato "con urgenza", senza passare dal Congresso, la vendita a Israele di quasi 14.000 munizioni da 120 mm per carri armati Merkava utilizzati nella guerra contro Hamas a Gaza, per un valore di 106,5 milioni di dollari. Lo hanno reso noto il Dipartimento di Stato e il Pentagono, confermando cosi' le anticipazioni di stampa.

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È morto l'11 novembre a soli 38 anni dopo essersi imbattuto in un tunnel pieno di trappole esplosive vicino ad una moschea LEGGI


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Netanyahu, 'veto Usa giusto, guerra a Hamas non si ferma'

La posizione degli Usa è "giusta". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu sul veto espresso dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell'Onu. "Gli altri Paesi devono comprendere - ha aggiunto - che è impossibile sostenere l'eliminazione di Hamas da una parte, e dall'altra fare appello per lo stop della guerra che impedirebbe quella eliminazione". Israele - ha concluso - "proseguirà la sua giustificata guerra volta all'eliminazione di Hamas e per raggiungere il resto degli obiettivi che sono stati stabiliti". 

Israele, oltre 7.000 miliziani di Hamas uccisi

Oltre 7.000 miliziani di Hamas sono stati uccisi finora nelle operazioni dell'esercito israeliano a Gaza. Lo ha detto il Consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi citato da Haaretz in un'intervista a Channel 12  precisando che si tratta di stime prudenti. L'Idf, secondo Hanegbi, "stiamo portando avanti  un'azione vigorosa. Sono sicuro che Sinwar (il capo di Hamas a Gaza, ndr) non pensava a uno scenario del genere". 

Capo Idf "è il momento di aumentare pressione militare"

Le truppe israeliane devono aumentare la pressione nella guerra contro Hamas nella Striscia di Gaza: lo ha affermato il generale Herzi Halevi, capo di stato maggiore delle forze di difesa di Israele. "Ogni giorno registriamo sempre più terroristi uccisi e sempre più terroristi feriti e negli ultimi giorni stiamo vedendo terroristi che si arrendono. Questo è segno che la loro rete si sta disfacendo e che dobbiamo premere più duramente", ha detto Halevi nel corso di una cerimonia al Muro Occidentale di Gerusalemme. 

Israele, 'terroristi si arrendono, dobbiamo colpire più forte'

"Stiamo vedendo terroristi che si arrendono: questo è un segno della disintegrazione del sistema e un segnale che dobbiamo colpire più forte". Lo ha detto, citato dai media, il capo di stato maggiore dell'esercito israeliano Herzi Halevi. 

Idf, 'Hamas lancia razzi contro Israele da zone umanitarie'

Hamas ha lanciato razzi verso Israele da zone della Striscia di Gaza designate come umanitarie, denunciano le forze israeliane. I lanci sono avvenuti ieri in due diverse riprese. La prima raffica di razzi, quattro, non è riuscita a raggiungere Israele. Lo riferisce l'Idf, le Forze di difesa israeliane.

Figlio Netanyahu, è la Giordania lo Stato palestinese

Yair Netanyahu, figlio del primo ministro israeliano, ha condiviso un post sul suo account Instagram che nega l'esistenza di uno Stato palestinese indipendente e sostiene invece che è la Giordania la nazione del popolo palestinese.

Huthi minacciano attaccare ogni nave diretta verso Israele

In Yemen, i ribelli Huthi hanno minacciato di attaccare qualsiasi nave diretta in Israele, indipendentemente dalla sua nazionalità: i ribelli - si legge in una nota - "impediranno il passaggio delle navi di qualsiasi nazionalità dirette verso l'entità sionista", navi che "diventeranno un obiettivo legittimo", a meno che non portino cibo e medicinali alla Striscia di Gaza. "Per la sicurezza della navigazione marittima, avvertiamo tutte le navi e le compagnie di non trattare con i porti israeliani", ha avvertito il portavoce; anche se ha assicurato il "pieno impegno" del movimento sciita "per la continuazione del movimento commerciale globale attraverso il Mar Rosso e il Mar Arabico per tutte le navi e tutti i Paesi, ad eccezione - ha insistito- delle navi legate a Israele o che trasportano merci verso i porti israeliani".   

Dopo figlio, ministro Eisenkot perde a Gaza anche nipote

E' stato ucciso nei combattimenti nel Sud della Striscia di Gaza Maor Cohen Eisenkot, nipote 19enne dell'ex capo di stato maggiore dell'esercito e ministro del governo israeliano Gadi Eisenkot, membro del gabinetto di guerra. Pochi giorni fa il ministro aveva perso sempre a Gaza anche il figlio minore del ministro, che era impegnato in un'operazione di rastrellamento con i suoi compagni alla periferia di Jabaliya, quando è esploso un ordigno che lo ha investito. Gadi Eisenkot è tra i cinque soldati israeliani la cui morte è stata appena annunciata dall'esercito di Tsahal, che ha perso in tutto 97 uomini dall'inizio dell'offensiva contro Hamas.

Israele annuncia la morte di 4 soldati a Gaza, totale sale a 97

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 5 soldati: 4 uccisi in combattimento a Gaza e uno deceduto per le ferite riportate il 7 ottobre scorso. Uno dei militari uccisi a Gaza - secondo Haaretz - è Maor Cohen Eisenkot (19 anni) nipote del ministro del governo di emergenza nazionale ed ex capo di stato maggiore Gadi Eisenkot che ha perso il figlio Gal Meir (25 anni) l'altroieri. Il totale dei soldati caduti dall'inizio delle operazioni terra nella Striscia - secondo stime dei media - è ora di 97. 

Israele, 'combattimenti a Khan Yunis e a Jabalya'

L'esercito israeliano sta continuando a combattere le forze di Hamas sia nella roccaforte di Khan Yunis, nel sud della Striscia sia a Jabalya nel nord. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui a Khan Yunis truppe della Brigata Golani hanno fatto una irruzione in una moschea della città dove "c'erano operativi di Hamas". I combattimenti - ha aggiunto - sono avvenuti con questi e con altri "usciti da un tunnel". Sia la moschea sia il tunnel - ha spiegato - "sono stati distrutti da un elicottero". Unità della forza di elite Duvdevan hanno poi "individuato un punto di comando di Hamas usato dagli operativi per imboscate ai soldati". A Jabalya la Brigata Nahal ha individuato la presenza "di terroristi di Hamas e di armi in alcune strutture" che sono state colpite da "attacchi mirati".

Attacchi Hezbollah al confine, 3 soldati Idf feriti

Tre soldati dell'Idf, le Forze di difesa israeliane, sono stati feriti negli attacchi di Hezbollah al confine settentrionale di ieri. L'ospedale Rambam di Haifa, riferisce 'The Times of Israel, ha affermato che un soldato è stato portato al centro medico venerdì mattina dopo essere stato ferito da schegge. Più tardi nel corso della giornata, due soldati sono arrivati all'ospedale dopo essere stati feriti in un altro attacco. L'ospedale dice che le famiglie dei soldati sono state informate.

Hamas, 'bilancio dei morti a Gaza sale a 17.700'

I morti a Gaza sono arrivati a 17.700. Lo ha comunicato il ministero della Sanità gestito da Hamas fornendo il nuovo bilancio delle vittime dall'inizio della guerra. 

Hareetz, a Gaza percentuale di civili uccisi più alta di sempre

La campagna di bombardamenti aerei israeliani sulla Striscia di Gaza ha causato, in termini percentuali, "il più alto numero di vittime civili di tutte le guerre del XX secolo". Lo stima uno studio del quotidiano israeliano Haaretz. I dati, si legge, mostrano che "nelle tre precedenti campagne a Gaza, tra il 2012 e lo scorso anno, il rapporto tra le morti civili e il totale degli uccisi negli attacchi aerei si aggirava intorno al 40%, sceso poi al 33% all'inizio di quest'anno". Nelle prime tre settimane dell'attuale operazione "la percentuale di civili rispetto al totale delle morti è salita al 61%", afferma Haaretz che parla di dati "senza precedenti". Già il New York Times aveva sottolineato che la percentuale di civili uccisi è più alta di quella dei conflitti combattuti dalle forze militari Usa in Afghanistan, Iraq e Siria. "La conclusione è che le estese uccisioni di civili non solo non contribuiscono in alcun modo alla sicurezza di Israele, ma contengono anche le basi per indebolirla ulteriormente", scrive Haaretz. "Gli abitanti di Gaza che emergeranno dalle rovine delle proprie case e dalla perdita delle proprie famiglie cercheranno una vendetta che nessun sistema di sicurezza sarà in grado di sopportare". 

Cnn, Biden bypassa il Congresso per invio munizioni a Israele

L'amministrazione Biden ha bypassato il periodo di valutazione a disposizione del Congresso degli Stati Uniti per inviare a Israele migliaia di munizioni. Lo riferisce la Cnn citando una fonte a conoscenza del dossier. Venerdì sera il dipartimento di stato americano ha trasmesso ai parlamentari una dichiarazione di emergenza per la vendita di migliaia di munizioni a Israele, aggirando il periodo standard di 20 giorni normalmente concesso alle commissioni del Congresso per esaminare tali vendite. La dichiarazione ha fatto seguito ad una richiesta avanzata dallo stesso dipartimento all'inizio della settimana affinché il Congresso approvasse la vendita di 45.000 proiettili a Israele per i suoi carri armati Merkava. La fonte ha aggiunto che la commissione Affari esteri della Camera e del Senato, che hanno il controllo sulle vendite militari, sono state sotto "pressione" da parte del Dipartimento di Stato affinché dessero disco verde rapidamente alla richiesta, nel mezzo della guerra di Israele contro Hamas a Gaza.

Russia evacua altri 100 connazionali da Striscia Gaza

La Russia ha evacuato un altro centinaio di propri connazionali dalla Striscia di Gaza: lo rende noto il Ministero delle Emergenze russo. "Più di un centinaio di russi e componenti delle loro famiglie hanno attraversato il posto di controllo di Rafah. Gli esperti del Ministero delle Emergenze presso il quartier generale operativo al Cairo stanno provvedendo assistenza medica e psicologica. I cittadini sono rifocillati con cibo e acqua e aiutati con la documentazione necessaria", ha spiegato il Ministero. Complessivamente, 940 cittadini russi sono stati evacuati dalla Striscia dall'inizio del conflitto, tra cui 420 bambini. Sono arrivati in Russia con dieci voli operati dal Ministero dell'Aeronautica. 

Israele, nuovo ordine di evacuazione da Khan Yunis

L'esercito israeliano (Idf) ha ordinato di nuovo l'evacuazione dei civili da Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza. In un post su X in arabo, i militari dello Stato ebraico hanno invitato i civili a lasciare dai quartieri di Al-Katiba e Al-Mahatta, nonché dal centro della città di Khan Yunis. L'Idf ha detto ai residenti di spostarsi a ovest verso "rifugi noti". Le operazioni israeliane hanno sfollato centinaia di migliaia di residenti dell'enclave palestinese dove, secondo le Nazioni Unite, non esiste una zona sicura. 

Media, Paesi arabi presenteranno una nuova risoluzione all'Onu

I Paesi arabi stanno preparando un nuovo progetto di risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza, dopo il veto posto dagli Stati Uniti a quella precedente in Consiglio di Sicurezza. Lo scrive Sky News Arabia. Citando una fonte diplomatica, Sky Arabia afferma che la nuova bozza di risoluzione sarà presto presentata al Consiglio di Sicurezza dagli Emirati Arabi Uniti, responsabile del primo progetto bloccato ieri dal veto statunitense. La fonte, che ha preferito rimanere anonima, ha aggiunto che il nuovo documento chiede il cessate il fuoco e l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza in modo programmato e sotto la supervisione dell'Onu. A margine della riunione del Consiglio, l'ambasciatore palestinese presso le Nazioni Unite, Riyad Mansour, ha sottolineato l'importanza di attuare la proposta del delegato degli Emirati Arabi Uniti di invitare i membri del Consiglio di Sicurezza a visitare il valico di Rafah. Ha poi aggiunto, in una conferenza stampa, che il gruppo dei Paesi arabi "andrà avanti per la sua strada", e che è possibile che anche l'Egitto presenti nei prossimi giorni un nuovo progetto di risoluzione.

Il dolore della dottoressa Msf a Gaza, 'perdo la speranza'

"Non credo che qualsiasi cosa io dica possa cambiare la situazione. Il mio unico messaggio è che i palestinesi hanno il diritto di essere trattati come esseri umani, hanno il diritto di vivere. Ogni giorno, ogni notte temo per la vita dei miei figli e per la mia. Mi dispiace dirlo, ma dopo 60 giorni di guerra sto perdendo la speranza e dico che quelli che sono morti nei primi giorni sono stati molto fortunati. Non sono stati testimoni di due mesi, di giorni e notti, terrificanti. Vedo la mia gente soffrire e non posso fare nulla. Questo mondo non è giusto". Ad affermarlo, con la voce rotta dal dolore, è la dottoressa Ruba, operatrice umanitaria di Medici Senza Frontiere (Msf) a Gaza, in una testimonianza del dramma vissuto dai civili nella Striscia sferzata dalla guerra. "Siamo sfollati a sud della valle, che dovrebbe essere un'area sicura, ma ogni notte, ogni giorno, ci sono attacchi aerei. Prendono di mira tutti. Nessuno è al sicuro. Vediamo molti tipi di ferite, dalle ustioni alle ferite aperte. Vediamo anche fratture. Inoltre, ci sono molti bambini con amputazioni", dice ancora il medico. "Abbiamo solo forniture mediche di base, come paracetamolo o ibuprofene e altro materiale per medicazioni, ma purtroppo non abbiamo accesso alla nostra clinica. L'esercito israeliano ha tagliato la strada". "Abbiamo curato una bambina di sei anni gravemente ferita", racconta Ruta. "Aveva una ferita aperta, le abbiamo applicato un fissatore esterno. Piangeva e gridava. Implorava di avere degli antidolorifici o sedativi, perché era stanca per il dolore e per l'impossibilità di muovere il braccio. Nella maggior parte dei rifugi per sfollati le persone cominciano ad avere malattie della pelle, sintomi gastrointestinali, e in un rifugio vicino a dove mi trovo, c'è un focolaio di epatite A", spiega la dottoressa. "È davvero difficile curare le persone perché non abbiamo accesso ai farmaci necessari. Non abbiamo accesso a nulla. L'acqua e il cibo non sono puliti. La gente mangia tutto quello che trova, perché qui si muore di fame", conclude.

Israele diffonde video, 'Hamas sottrae rifornimenti ai civili'

L'esercito israeliano ha pubblicato un video in cui, secondo il portavoce militare, miliziani di Hamas sembrano in apparenza "sottrarre rifornimenti ai civili". Secondo Avichai Adraee - portavoce in lingua araba dell'esercito, citato dai media - "gli operativi di Hamas prendono i rifornimenti, li caricano sui loro veicoli dopo aver picchiato i civili e si dirigono in un posto noto per essere legato al gruppo terroristico". L'esercito ha spiegato che le immagini diffuse sono state filmate nel quartiere di Shuyaia di Gaza City ma non è spiegato quando.

Putin telefona a Sisi, 'lavoriamo per cessate il fuoco a Gaza'

La situazione a Gaza e gli equilibri geopolitici dell'intero Medio Oriente sono stati al centro di una telefonata del presidente russo Vladimir Putin al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Sisi - riferisce il portavoce Ahmed Fahmy - ha informato il presidente russo degli sforzi ancora in atto da parte egiziana per spingere ad un cessate il fuoco duraturo e per fare quanto in suo potere per fornire alla Striscia di Gaza la maggior quantità possibile di aiuti. I due presidenti - ha concluso il portavoce - "hanno concordato di continuare a lavorare seriamente per un cessate il fuoco e affinché la comunità internazionale si assuma le proprie responsabilità al riguardo, considerando l'importanza di sforzi internazionali concertati per raggiungere una soluzione giusta e globale della questione palestinese". Una soluzione, dicono, basata sul riconoscimento di due Stati, "in conformità con le pertinenti decisioni di legittimità internazionale". 

Medioriente, Erdogan: perso le speranze in Consiglio Sicurezza Onu

"Abbiamo perso le nostre speranze e aspettative nei confronti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu". Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, commentando il veto posto dagli Usa alla risoluzione sul cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. "A causa del veto degli Stati Uniti, non è stata presa alcuna decisione sul cessate il fuoco a Gaza. È essenziale riformare il Consiglio di Sicurezza dell'Onu", ha aggiunto Erdogan, citato dall'agenzia Anadolu.

Medioriente, Russia: Usa hanno firmato condanna a morte per migliaia civili

"Gli Stati Uniti hanno letteralmente firmato davanti ai nostri occhi una condanna a morte per migliaia, se non decine di migliaia, di civili in Palestina e Israele". Lo ha dichiarato il vice ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Dmitry Polianski, commentando il veto posto dagli Usa alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu sul cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. A favore hanno votato 13 Paesi (Cina, Francia, Russia - membri permanenti - Albania, Emirati Arabi Uniti, Brasile, Ecuador, Gabon, Ghana, Svizzera, Giappone, Malta e Mozambico), mentre il Regno Unito si è astenuto.

Anche la Francia si è rammaricata per la "mancanza di unità" del Consiglio di Sicurezza. "Purtroppo, ancora una volta questo Consiglio soffre di mancanza di unità. Con il rifiuto di impegnarsi nei negoziati, la crisi di Gaza si aggrava e il Consiglio non adempie al suo mandato, espresso nella Carta" delle Nazioni Unite, ha affermato l'ambasciatore francese all'Onu, Nicolas de Riviere. La Turchia dal canto suo ha sottolineato che Washington "è ormai sola su questo tema" dopo il voto all'Onu. "Il sistema politico americano è ormai inutile sulle questioni relative a Israele", ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, in dichiarazioni alla televisione pubblica turca Trt.

Erdogan, "Da Usa diritti umani calpestati"

"Diritti umani calpestati, il sistema del veto è da riformare".  Duro attacco del presidente turco Recep Tayyip Erdogan agli Stati Uniti, che appena ieri hanno utilizzato il diritto di veto per bloccare una risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco su Gaza. Una decisione che, secondo Erdogan, "calpesta la Dichiarazione dei diritti dell'uomo", di cui oggi ricorre l'anniversario e rende necessario riformare il sistema del Consiglio di sicurezza. "Oggi, presso le Nazioni Unite, la Dichiarazione dei diritti dell'uomo è stata calpestata sotto gli occhi di tutti. Il Consiglio di sicurezza Onu con un solo veto, degli Usa, respinge una richiesta di cessate il fuoco. Impossibile ottenere giustizia. Crediamo in un mondo più giusto, ma questo è impossibile a causa degli Usa. E' necessario riformare il sistema. Noi continueremo ad alzare la voce per le madri di Gaza", ha detto Erdogan. 

Erdogan, 'il Cds Onu è consiglio di protezione di Israele'

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite definendolo il "Consiglio di protezione israeliano", dopo il veto americano alla risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza. "Dal 7 ottobre il Consiglio di sicurezza è diventato un consiglio per la protezione e la difesa di Israele", ha denunciato il capo di Stato in occasione del 75esimo anniversario della dichiarazione dei diritti umani. 

Medioriente, Hamas lancia razzi dalla "zona umanitaria"

Lanci di razzi verso Israele sono partiti ieri dalla 'zona umanitaria' approntata nell'estremita' sud della Striscia di Gaza per le masse di palestinesi sfollati da altre aree. Lo afferma il portavoce militare. Nel pomeriggio dall'area di Muwasi, presso Rafah, sono stati lanciati verso Israele quattro razzi che sono risultati difettosi e sono poi caduti ed esplosi nella Striscia. Due ore dopo dalla stessa zona sono sono stati lanciati altri razzi verso il territorio israeliano. ''Tutto cio' dimostra - conclude il portavoce militare - che Hamas utilizza la 'zona umanitaria' messa a punto da Israele per attivita' terroristica''.

Medioriente, Israele: armi dentro peluche e borse dell'Unrwa a scuola

Un grande orsacchiotto di peluche in una scuola contenente "fucili di precisione e munizioni" e "armi nascoste nelle aule delle scuole, alcune in borse dell'Unrwa", l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi. Le ha trovate l'esercito israeliano secondo il portavoce militare che ha fornito anche dei video. Hamas - ha aggiunto - "utilizza i giochi dei piccoli per nascondere armi, mettendo deliberatamente a rischio i bambini di Gaza". 

Medioriente, Abu Mazen condanna Usa su Gaza: veto all'Onu è immorale

Aggressivo, immorale e una palese violazione di tutti i valori e i principi umanitari". Così il presidente palestinese Abu Mazen, citato dalla Wafa, ha definito il veto degli Usa al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla Risoluzione che "obblighi Israele a fermare la sua aggressione contro la Striscia di Gaza". "Gli Usa - ha aggiunto - sono responsabili dello spargimento di sangue di bambini, donne e anziani palestinesi a Gaza per mano dell'occupazione"

Medioriente, Israele intensifica raid, bufera su Usa per veto

Israele ha intensificato la sua offensiva contro Hamas a Gaza, dopo che gli Stati Uniti hanno bloccato una risoluzione delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco immediato, dopo piu' di due mesi di guerra. Il governo del premier Benjamin Netanyahu è sotto pressione affinchè faccia di più per proteggere i civili, mentre persegue la missione di "sradicare" Hamas dalla Striscia. Anche il suo principale alleato, gli Stati Uniti, affermano che esiste un "divario" tra ciò che le autorità israeliane dicono e ciò che stanno facendo. Tuttavia, ieri sera gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che chiedeva un "cessate il fuoco immediato". Altri 13 membri del Consiglio hanno sostenuto la risoluzione, mentre il Regno Unito si è astenuto, a riprova delle crescenti preoccupazioni internazionali per la disperata situazione umanitaria a Gaza. Hamas e l'Autorità palestinese, che governano rispettivamente Gaza e Cisgiordania, hanno condannato il veto americano in un momento in cui, secondo il movimento islamista, sono 17.487 le persone uccise dall'offensiva israeliana, in maggioranza donne e minori. Nel Sud di Gaza, un bombardamento israeliano a Khan Younis ha provocato questa mattina sei morti e altre cinque persone sono rimaste in un altro attacco a Rafah, ha fatto sapere ministero della Sanità di Hamas. Israele bombarda Gaza dal 7 ottobre, in risposta all'attacco lanciato dai miliziani di Hamas contro il suo territorio e in cui sono state uccise circa 1.200 persone, per lo più civili, e rapite altre 240. Del numero totale degli ostaggi, circa 138 rimangono prigionieri. L'offensiva, che dal 27 ottobre prevede anche operazioni di terra, ha ridotto in macerie l'enclave palestinese dove secondo il segretario

generale Onu, Antonio Guterres, tutto il sistema di aiuti

umanitari "rischia il collasso". Secondo le Nazioni Unite, più

della meta' delle case sono state distrutte o danneggiate e 1,9 milioni di persone, l'85% della popolazione, è sfollata.

Medioriente, Israele: in arresto uomini in età militare a Gaza per capire se sono terroristi

I militari israeliani stanno arrestando uomini in età militare nel nord di Gaza per "capire se si tratta di terroristi". Lo ha detto alla Cnn un portavoce del governo dello Stato ebraico, rispondendo a una domanda sulle immagini fatte circolare di decine di uomini palestinesi legati e bendati, nudi e tenuti inginocchiati, arrestati dopo una serie di operazioni nella Striscia. "Quando troviamo uomini di età militare in aree in cui abbiamo sollecitato un’evacuazione per oltre un mese – perché queste sono roccaforti di Hamas in cui abbiamo visto intensi combattimenti urbani – dobbiamo arrestare quelle persone, capire chi sono i terroristi”, ha detto Eylon Levy. Quelli per cui si determinerà che non sono "terroristi", saranno rilasciati, ha aggiunto.

Medioriente, Unicef: a Gaza sfollati quasi un milione di bambini

Quasi un milione di bambini sono stati "sfollati con la forza dalle loro case" nella Striscia di Gaza, dove sono "ora spinti" in aree sovraffollate e prive di servizi nella parte meridionale dell'enclave, di fronte alla feroce offensiva di Israele, lo ha dichiarato oggi l'Unicef. "Quasi un milione di bambini sono stati sfollati con la forza dalle loro case. Ora vengono spinti sempre più a sud in aree minuscole e sovraffollate, senza acqua, cibo o protezione", afferma il direttore dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, Adele Khodr, in un comunicato. Secondo la direttrice, queste condizioni mettono i bambini "a maggior rischio" di infezioni respiratorie e malattie trasmesse dall'acqua, mentre "le loro vite sono ulteriormente minacciate" da disidratazione, malnutrizione e malattie. "La Striscia di Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino", ha dichiarato Khodr, aggiungendo che "decine di

bambini vengono uccisi o feriti ogni giorno".

Ha detto che l'Unicef e altre organizzazioni umanitarie "hanno lanciato l'allarme" per settimane sulle terribili condizioni dell'enclave palestinese, dove le squadre dell'agenzia ONU hanno visto bambini con arti mancanti e ustioni di terzo grado causate dagli incessanti bombardamenti israeliani. Ha inoltre condannato "le restrizioni e le sfide imposte alla consegna di aiuti

salvavita" e ha denunciato che le quantita' di assistenza

umanitaria che entrano nell'enclave "non sono affatto adeguate rispetto al livello di necessita'". "Il sistema umanitario sta collassando, in particolare sotto

l'estremo stress causato dalle misure imposte dopo la fine del cessate il fuoco, mentre la popolazione sprofonda ulteriormente nella disperazione".

Medioriente, Iran: con veto, Usa responsabili uccisione di civili

"Gli Stati Uniti, come alleati di Israele, hanno dimostrato ancora una volta di essere il principale attore e responsabile dell'uccisione di civili e della distruzione delle infrastrutture a Gaza": lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, in reazione al veto degli Stati Uniti sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu sul cessate il fuoco a Gaza. "Le autorità americane, che esprimono finta preoccupazione per la vita dei civili a Gaza, hanno consegnato la settimana scorsa la 200ma spedizione di aiuti militari a Israele", ha aggiunto Kanani citato da Mehr. "Gli americani e i sionisti saranno responsabili delle conseguenze di un eventuale allargamento della guerra nella regione", ha sottolineato. 

Medioriente, Berlino: nei raid uccisa famiglia tedesco-palestinese

Nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza è rimasta uccisa anche un'intera famiglia tedesco-palestinese. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri di Berlino alla Dpa: "Purtroppo in questa fase dobbiamo presumere che una famiglia tedesca sia tra le vittime della guerra a Gaza". Secondo la Sueddeutsche Zeitung, la famiglia di sei persone è stata uccisa da una bomba sganciata dai caccia israeliani sulla loro casa il 25 ottobre scorso.

Medioriente, Israele: pesanti combattimenti a Gaza, soprattutto al nord

L'esercito israeliano continua premere, con le truppe di terra e i raid aerei, contro obiettivi di Hamas in tutta la Striscia e soprattutto nel nord. Lo ha fatto sapere il portavoce militare sottolineando in particolare l'episodio avvenuto nell'area di Beit Hanun, nel nord dell'enclave, dove nella notte "i soldati hanno colpito terroristi che avevano sparato da una scuola dell'Unrwa (agenzia dell'Onu, ndr) e da una moschea". La stessa fonte ha segnalato combattimenti a Shuyaia nel centro di Gaza, anche in questo caso "nell'area di una scuola". 

Medioriente, ministero Sanità Hamas: 133 morti nelle ultime 24 ore*

È di 133 morti il bilancio degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore su Gaza: lo ha riferito il ministero della Sanità gestito da Hamas. La maggior parte delle vittime sono state registrate nella parte centrale e meridionale della Striscia. Ieri, nell'ultimo aggiornamento, il ministero aveva parlato di 17.490 morti dal 7 ottobre.

Medioriente, cameraman agenzia Anadolu ucciso nei raid su Gaza

Un cameraman freelance che lavorava per l'agenzia di stampa turca Anadolu è stato ucciso nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo ha annunciato in una nota l'Alleanza europea delle agenzie di stampa (Eana), esprimendo "profondo cordoglio per la tragica perdita di Montaser al-Sawaf". Secondo il Comitato per la protezione dei giornalisti, basato negli Stati Uniti, sono stati uccisi 63 giornalisti dall'inizio della guerra a Gaza.

Medioriente, Paesi arabi insistono: Usa premano su Israele per tregua

Il comitato arabo-islamico chiede agli Stati Uniti di fare pressione su Israele per il cessate il fuoco. La richiesta è arrivata durante l'incontro a Washington tra il comitato ministeriale del vertice arabo-islamico e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo ha riferito il ministero degli Affari esteri del Qatar, rappresentato dal primo ministro e titolare della diplomazia, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani. "Durante la riunione, i membri del comitato ministeriale hanno sottolineato la loro richiesta affinchè gli Stati Uniti svolgano un ruolo piu' ampio nel fare pressione sugli occupanti israeliani per un cessate il fuoco immediato", ha affermato il ministero qatarino in un comunicato su X. I rappresentanti dei Paesi arabi e musulmani hanno anche espresso "il loro disappunto per il fallimento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per la seconda volta, nel votare una risoluzione per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza per ragioni umanitarie, dopo che gli Stati Uniti hanno usato il loro diritto di veto", si legge nella dichiarazione.

Medioriente, Amnesty contro Usa: da veto disprezzo sofferenza civili

Amnesty International si è unita al coro di critiche nei confronti degli Usa per il veto posto ieri al Consiglio di Sicurezza Onu sulla bozza di risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza e Israele. "Spietato disprezzo per le sofferenze dei civili di fronte a uno

sconvolgente numero di vittime", e' stato il commento di Agne's Callamard, segretaria generale di Amnesty International. "Col loro veto, gli Usa hanno mostrato uno spietato disprezzo per le sofferenze dei civili di fronte a uno sconvolgente numero di vittime, alla vasta distruzione e a una catastrofe umanitaria senza precedenti in corso nella Striscia di Gaza occupata", ha dichiarato Callamard in una nota. "Gli Usa hanno brandito il veto come un'arma contro il Consiglio di sicurezza, pregiudicando ulteriormente la sua credibilita' e capacità di adempiere al mandato di mantenere la pace e la sicurezza internazionale". "Non può esistere alcuna giustificazione per continuare a impedire un'azione concreta del Consiglio di sicurezza per fermare questo enorme bagno di sangue di civili", ha proseguito, "l'uso del veto è moralmente indifendibile. Gli Usa sono venuti meno al dovere di prevenire crimini atroci e sostenere il diritto internazionale". Callamard ha sottolineato che "essendo l'unico Stato che ha posto il veto, è evidente che gli Usa si stanno isolando da buona parte del mondo e da un'ampia porzione della loro stessa popolazione. Non aver compreso il significato storico del momento è la dimostrazione di una completa assenza di

leadership globale". 

Medioriente, Israele: posizione Guterres una vergogna, grazie agli Usa'

L'appello del segretario generale delle Nazioni Unite "a stare dalla parte di Hamas e chiedere un cessate il fuoco è una vergogna e costituisce un segno di Caino per l'Onu". E' durissimo il commento del ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, che su X ringrazia invece gli Stati Uniti per il veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza, che chiedeva un cessate il fuoco tra Israele e Hamas.  "L'invocazione dell'articolo 99, dopo che non è stato utilizzato per la guerra in Ucraina o per la guerra civile in Siria, è un altro esempio della posizione di parte e schierata di Guterres", accusa ancora Cohen, secondo il quale "un cessate il fuoco in questo momento eviterebbe il crollo dell’organizzazione terroristica Hamas, che sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l’umanità, e le permetterebbe di continuare a governare la Striscia di Gaza". Il ministro degli Esteri esprime quindi "gratitudine al nostro alleato, gli Stati Uniti, per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e per eliminare l'organizzazione terroristica Hamas, che porterà un futuro migliore alla regione".

Medioriente, Cohen: l'Onu si schiera con Hamas

Il governo israeliano accusa il segretario generale dell'Onu, Guterres, di schierarsi con Hamas nella sua richiesta di cessate il fuoco a Gaza. "L'appello di Guterres a schierarsi con Hamas e a chiedere un cessate il fuoco disonora la sua posizione", ha scritto il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen su X. Il ministro ha aggiunto che "l'invocazione dell'articolo 99, dopo che non è stato utilizzato per la guerra in Ucraina o in Siria, è un altro esempio della posizione parziale e unilaterale del segretario". "Un cessate il fuoco in questo momento eviterebbe il crollo dell'organizzazione terroristica Hamas, che sta commettendo crimini di guerra e crimini contro l'umanità, e le permetterebbe di continuare a governare la Striscia di Gaza", ha avvertito Cohen che ha anche espresso gratitudine agli Stati Uniti "per il loro sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi ed eliminare l'organizzazione terroristica Hamas, che porterà un futuro migliore alla regione". 

Medioriente, Ambasciatore palestinese: Disastrosa decisione Usa

Un punto svolta disastroso e deplorevole". Così l'ambasciatore palestinese presso l'ONU, Riyad Mansour, ha condannato la decisione degli Stati Uniti di bloccare la risoluzione dell'Onu per un cessate il fuoco a Gaza. In un discorso al Consiglio di Sicurezza, Mansour ha affermato che i risultati del voto sono stati "deplorevoli" e "disastrosi", avvertendo che il prolungamento della guerra a Gaza "implica la continua commissione di atrocità, la perdita di vite innocenti , altra distruzione". 

Medioriente, Blinken riceve delegazione ministri Esteri arabo-islamici

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha ricevuto a Washington la delegazione ministeriale nominata dal Vertice congiunto arabo-islamico e guidata dal ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan, mentre proseguono le polemiche per il veto posto dagli Usa alla risoluzione Onu sul cessate il fuoco immediato a Gaza.  Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri di Riad sul social X, la delegazione era formata anche dal primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al Thani, dal capo della diplomazia giordana, Ayman Safadi, dal suo collega egiziano, Sameh Shoukri, dal ministro degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Riyad al-Maliki e da quello turco, Hakan Fidan. Stando a una nota del ministero degli Esteri saudita, la delegazione ha espresso la sua posizione di "rifiuto totale" di tutte le operazioni di "sfollamento forzato" dei palestinesi da Gaza, sottolineando l'importanza di rispettare il diritto internazionale ed il diritto umanitario internazionale. I ministri hanno anche sottolineato la necessità di creare "un clima politico che conduca ad una soluzione a due Stati e alla creazione di uno Stato di Palestina".

Medioriente, Cina: profondamente delusa da veto Usa a Onu

La Cina ha espresso la sua "profonda delusione" per il secondo veto degli Stati Uniti sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU volta a richiedere un cessate il fuoco immediato a Gaza, presentato dagli Emirati Arabi Uniti e sponsorizzato da 97 paesi membri in sole 24 ore. La proposta "riflette l'appello universale della comunità internazionale e rappresenta la giusta direzione per il ripristino della pace", ha affermato l'ambasciatore cinese presso l'Onu, Zhang Jun, citato dalla televisione di stato CGTN. "La Cina lo sostiene pienamente e si è unita alla spinta per questo progetto di risoluzione", ha aggiunto Zhang, accusando Washington di utilizzare un "doppio standard" parlando di protezione delle donne, dei bambini e dei diritti umani e "acconsentendo" alla continuazione del conflitto. Allo stesso modo, Zhang ha invitato Israele a porre fine alla "punizione collettiva sul popolo di Gaza". L'appello e' stato sostenuto da tredici membri del Consiglio e ha avuto anche l'astensione del Regno Unito. È la seconda volta dall'inizio della guerra di Gaza che gli Stati Uniti pongono il veto a una risoluzione in questo senso. Lo hanno fatto il 18 ottobre allineandosi così con Israele, il quale sostiene che questo cessate il fuoco aiuterebbe Hamas a riarmare e mantenere prigioniere le forze armate di Gaza. 

Medioriente, Londra: astenuti su risoluzione Onu perché mancava condanna Hamas

La Gran Bretagna ha deciso di astenersi sulla risoluzione dell'Onu che chiedeva l'immediato cessate il fuoco a Gaza - bloccata poi dal veto degli Usa - perché mancava una condanna precisa di Hamas e delle "atrocità" commesse dalla formazione palestinese il 7 ottobre. Chiedere un cessate il fuoco ignora il fatto che Hamas abbia commesso atti di terrorismo e tenga ancora in ostaggio civili", ha dichiarato la rappresentante del Regno Unito all'Onu, Barbara Woodward, citata dai media britannici. "Non possiamo votare a favore di una risoluzione che non condanna le atrocità commesse da Hamas contro civili israeliani innocenti", ha aggiunto.

Medioriente, Hrw: con veto Usa rischiano complicità in crimini guerra

Gli Stati Uniti rischiano la "complicità in crimini di guerra" a Gaza con il loro veto per bloccare la risoluzione del cessate il fuoco delle Nazioni Unite: lo afferma il direttore di Human rights watch (Hrw) all'Onu, Louis Charbonneau. Secondo Charbonneau, riporta la Bbc, il veto statunitense ha impedito al Consiglio di Sicurezza di "fare alcune delle richieste che gli stessi Stati Uniti avevano fatto a Israele e ai gruppi armati palestinesi", inclusi il rispetto del diritto internazionale umanitario, la protezione dei civili e il rilascio di tutti i civili tenuti in ostaggio. "Continuando a fornire a Israele armi e copertura diplomatica mentre commette atrocità, inclusa la punizione collettiva della popolazione civile palestinese a Gaza, gli Stati Uniti rischiano di essere complici di crimini di guerra", sottolinea il rappresentate di Human Rights Watch. 

Medioriente, Gran Bretagna si astiene su voto risoluzione Onu

La rappresentante del Regno Unito presso le Nazioni Unite, Barbara Woodward, ha fatto sapere che la Gran Bretagna si è astenuta dal voto del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza. "Chiedere un cessate il fuoco ignora il fatto che Hamas ha commesso atti di terrorismo e tiene ancora in ostaggio civili", ha detto in un commento citato da Sky News. "Non possiamo votare a favore di una risoluzione che non condanni le atrocita' commesse da Hamas contro civili israeliani innocenti" il 7 ottobre, ha aggiunto. Woodward ha affermato che il Regno Unito è "fortemente preoccupato" per la situazione umanitaria a Gaza e ha chiesto "ulteriori e piu' lunghe" pause umanitarie nei combattimenti per fornire aiuti e liberare altri ostaggi.

Medioriente, Israele ringrazia Usa per voto Onu e attacca Guterres

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha ringraziato gli Usa per il veto al Cds Onu sul cessate il fuoco a Gaza. Al tempo stesso ha attaccato il segretario generale Antonio Guterres accusandolo di stare dalla parte di Hamas. Cohen ha espresso "la gratitudine di Israele all'alleato americano per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e eliminare Hamas". Per Cohen la posizione di Guterres è "una vergogna e un marchio di Caino per l'Onu. La richiesta dell'Articolo 99, che non avanzata per la guerra in Ucraina o in Siria, è un altro esempio della posizione parziale e unilaterale di Guterres". 

Medioriente, caccia Israele colpiscono target Hezbollah in Libano

Gli aerei da guerra israeliani hanno colpito durante la notte numerosi obiettivi di Hezbollah in Libano, lo affermano le forze di difesa israeliane, Idf. Una foto scattata dal lato israeliano del confine mostra proiettili che esplodono sulle colline intorno al villaggio libanese meridionale di Aita al-Shaab. Tra gli obiettivi colpiti c'erano diversi centri operativi del gruppo terroristico sostenuto dall'Iran, dice l'Idf. L'esercito afferma inoltre di aver identificato durante la notte diversi proiettili sparati dal Libano verso Israele a cui l'Idf ha risposto con i bombardamenti. 

Medioriente, Hamas: veto Usa a Onu "decisione immorale e disumana"

Dura condanna di Hamas al veto degli Stati Uniti che hanno bloccato la risoluzione dlel'Onu per un cessate il fuoco immediato a Gaza. Secondo l'organizzazione islamista, ha dichiarato in una nota Izzat al-Risheq, membro dell'ufficio politico, la decisione americana e' "immorale e disumana".

Medioriente, Onu: Usa mettono veto al cessate il fuoco

Gli Stati Uniti hanno bloccato, opponendo il veto, la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per chiedere un immediato cessate il fuoco umanitario nella Striscia di Gaza. 


Per Idf 3-4 settimane per fine operazione a Khan Yunis

Israele vuole porre fine  all'operazione dell'Idf a Khan Yunis entro 3-4 settimane, e ha bisogno  di un altro periodo di tempo simile per terminare la prima fase della  guerra, conosciuta in gergo militare come "operazione intensiva". Lo  scrive il portale Walla citando un alto funzionario israeliano.

Veto Usa blocca la bozza Onu per cessate il fuoco a Gaza

Gli Usa hanno bloccato con il veto  la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che chiedeva il "cessate  il fuoco umanitario a Gaza" e definiva la situazione umanitaria  "catastrofica". Nonostante la pressione del segretario generale Antonio  Guterres, il testo degli Emirati - che chiedeva anche la protezione dei  civili, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi  ancora detenuti da Hamas - ha ottenuto 13 voti a favore, un astenuto (la  Gran Bretagna) e il veto Usa.

Medioriente, ucciso a Gaza figlio di membro gabinetto guerra Israele

Il figlio dell'ex capo  dell'esercito israeliano Gadi Eisenkot, attualmente membro del gabinetto  di guerra del Paese, è stato ucciso a Gaza. L'esercito israeliano ha  dichiarato che il maggiore Gal Eisenkot, 25 anni, è morto nel nord  di Gaza. Era stato gravemente ferito in seguito all'esplosione di un  pozzo di una galleria ed e' poi morto in ospedale, lo scrivono i media  israeliani.

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