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Guerra Israele-Hamas. Usa replicano a Netanyahu: "No a rioccupazione israeliana Gaza"

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Guerra Medioriente, oltre 10mila morti a Gaza, Guterres: stop al fuoco
NEWS
Guerra Medioriente, oltre 10mila morti a Gaza, Guterres: stop al fuoco
00:02:00 min

Biden chiede a Netanyahu tre giorni di pausa nei combattimenti per consentire il rilascio di  ostaggi. "Gaza è terra palestinese e rimarrà terra palestinese". Così il vice portavoce del Dipartimento di Stato Usa in risposta a Netanyahu, secondo cui Israele avrà "la responsabilità generale della sicurezza" della Striscia "per un periodo indefinito" dopo la guerra. "Per la prima volta da decenni stiamo combattendo nel cuore di Gaza City", ha detto Yaron Filkelman, comandante del fronte sud di Israele

in evidenza

Il premier israeliano Netanyahu non arretra e mantiene una posizione che suona come una sfida a Biden e assicura che il suo Paese avrà "la responsabilità generale della sicurezza" della Striscia di Gaza "per un periodo indefinito" una volta terminata la guerra con Hamas. E ribadisce che non c'è tregua senza la restituzione degli ostaggi in mano ad Hamas. La replica di Washington non si è fatta attendere, col portavoce del Dipartimento di Stato che altrettanto chiaramente ha avvertito: "Gli Stati Uniti si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele. E non sostengono nessun trasferimento forzato di palestinesi fuori da Gaza". Il presidente Biden ha chiesto a Netanyahu tre giorni di pausa nei combattimenti per consentire di fare progressi nel rilascio di alcuni degli ostaggi nelle mani di Hamas. 

"Per la prima volta da decenni stiamo combattendo nel cuore di Gaza City": lo ha detto Yaron Filkelman, comandante del fronte sud di Israele. 

E' stata smentita dagli stessi media turchi che l'avevano inizialmente diffusa, la notizia di un presunto attentato al convoglio del presidente dell'autorità palestinese Mahmoud Abbas



Gli approfondimenti:

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Guerra Israele, Netanyahu: "Gaza sotto nostro controllo, no al cessate il fuoco"

Le parole del premier israeliano in un’intervista all’emittente statunitense Abc News, concessa dopo la nuova telefonata con il presidente Joe Biden. LEGGI L'ARTICOLO

Gaza, dall'espulsione di Hamas alla missione Onu: il piano di Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione europea ha illustrato alcune idee per garantire un futuro di pace nella Striscia una volta terminata la guerra. La sua strategia si basa su quattro punti fondamentali: ECCO QUALI SONO

Israele-Hamas, dall'attacco del 7 ottobre a Gaza circondata: un mese di guerra

La strage nei kibbutz, il massacro del rave party, la risposta dello  Stato ebraico con i bombardamenti sulla Striscia e l'operazione via  terra, la richiesta di tregua avanzata dall'Onu e gli episodi di  antisemitismo in Europa: ecco il racconto fotografico dei primi 30  giorni del conflitto che ha riacceso il Medioriente. LE FOTO


Braccato il leader di Hamas: "Sinwar isolato nel suo bunker"

Guerra Gaza, leader Hamas chiuso nel suo bunker
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Guerra Gaza, leader Hamas chiuso nel suo bunker
00:01:31 min

Israele, arrestata l'attivista Ahed Tamimi: icona della causa palestinese nel mondo

"Vi massacreremo e direte che ciò che vi ha fatto Hitler era uno  scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi", aveva  scritto nel suo ultimo post sui social. L'arresto nel 2018, a soli 17  anni, per aver schiaffeggiato i due soldati israeliani l'aveva  trasformata nel simbolo della lotta popolare palestinese contro  l'occupazione israeliana. LEGGI L'ARTICOLO


Guerra Israele-Hamas, cessate il fuoco o pausa umanitaria: cosa prevedono le due opzioni

La differenza non è solo lessicale. La prima possibilità prevede  l'interruzione delle ostilità quasi sempre all'interno dell'intera area  del conflitto, si estende per tempi lunghi e punta a far dialogare le  parti. La seconda invece ha tempistiche più brevi ed è una cessazione  temporanea delle ostilità per scopi umanitari come l'ingresso di aiuti e  il passaggio di persone ferite o in condizioni di fragilità. IL FOCUS


Hamas: "Noi fuori dal governo di Gaza? Americani sognano"

Un membro dell’ufficio politico di Hamas ha respinto qualsiasi possibilità di escludere il gruppo dal futuro governo di Gaza, rispondendo a una precedente dichiarazione del portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby, secondo cui Hamas non dovrebbe poter governare a Gaza. "Penso che gli americani stiano sognando molto", ha detto Ghazi Hamad, in un'intervista ad Al Jazeera Arabic. “Gli americani che hanno fallito in Iraq, che hanno fallito in Afghanistan, che hanno fallito in Somalia… ora vogliono ristrutturare Gaza?”.

Hamad ha affermato che qualsiasi cambiamento nel governo di Gaza è una questione interna palestinese, aggiungendo che Hamas sarà coinvolto in qualsiasi decisione. Ha anche avvertito l’Autorità Palestinese nella Cisgiordania occupata di non concludere un accordo con gli Stati Uniti e Israele a spese di Hamas, poiché non si sa cosa accadrebbe se a Gaza Hamas venisse sconfitta.

Due agenti accoltellati a Gerusalemme, ucciso l'aggressore

I due, un uomo e una donna ventenni, sono stati trasportati all'Hadassah  Medical Center della città. La ragazza, 20 anni, è deceduta a causa delle ferite. LEGGI L'ARTICOLO


Guerra Israele-Hamas, Usa schierano sottomarino nucleare

Il messaggio arriva due giorni dopo che la Marina americana aveva  annunciato che due gruppi d'attacco di portaerei - la Gerald Ford e la  Dwight Eisenhower - avevano lanciato aerei e avevano praticato la difesa  missilistica durante un'esercitazione di tre giorni nel Mediterraneo.  L’annuncio è un chiaro messaggio di deterrenza diretto all’Iran e ai  suoi alleati nella regione. LEGGI L'ARTICOLO


Razzo proveniente da Gaza colpisce casa a est di Tel Aviv

Un razzo ha colpito una casa nel quartiere centrale israeliano di Savyon, a est di Tel Aviv, durante l'ultima raffica di razzi provenienti da Gaza. Lo scriva Haaretz.

La casa è stata colpita tra due piani, provocando danni. Non si registrano vittime e la polizia è sul posto alla ricerca dei resti del razzo.

Israele-Hamas, il ruolo degli Usa e le figure chiave del “gabinetto di guerra” di Biden

Il conflitto in Medio Oriente ha costretto il presidente  americano a  occuparsi in modo attivo del dossier: non è un caso,  infatti, che si  sia recato di persona nell’area e abbia una serie di  consiglieri dentro  l'amministrazione, che lo consigliano di volta in  volta. Dalla  vicepresidente Harris e dal segretario di Stato Blinken  fino al  direttore della Cia Burns e all’inviato presidenziale per gli  ostaggi  Carstens, ecco di chi si tratta. IL FOCUS


Hamas: "Lanciati razzi contro Tel Aviv"

Il braccio armato di Hamas, le Brigate Qassam, afferma di aver lanciato razzi verso Tel Aviv. In un post sull’app di messaggistica Telegram, il gruppo ha affermato che i razzi erano in risposta ai “massacri commessi contro i civili” a Gaza.-


Casa Bianca: oggi 93 tir di aiuti a Gaza

La Casa Bianca afferma che 569 camion umanitari sono entrati a Gaza dal 21 ottobre. Kirby, portavoce della Casa Bianca, ha detto che nelle ultime 24 ore sono entrati 93 camion. "Come abbiamo già detto molte volte, sappiamo che non è abbastanza. E' una goccia", ha detto Kirby, sottolineando che prima del 7 ottobre, tra i 500 ei 700 camion entravano a Gaza ogni giorno

Colloquio Macron-Netanyahu

Colloquio telefonico questa sera tra il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, e il Presidente francese, Emmanuel Macron.

Israele, gli effetti della guerra sull'economia: turismo fermo e settore hi-tech in crisi

Il conflitto contro Hamas, soprattutto se troppo prolungato, rischia di  colpire duramente un Paese la cui crescita per il 2023 era prevista  intorno al 3%. A oggi difficoltà si riscontrano in molti settori, anche a  causa delle centinaia di migliaia di riservisti richiamati che hanno  lasciato vuoti posti di lavoro specialmente nel settore tecnologico. Il  blocco delle frontiere impedisce l’accesso a circa 140mila palestinesi  che hanno un permesso di lavoro israeliano e molti stranieri sono stati  rimpatriati. IL PUNTO


"Biden ha chiesto 3 giorni pausa a Netanyahu per ostaggi"

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto premier Benyamin Netanyahu tre giorni di pausa nei combattimenti per consentire di fare progressi nel rilascio di alcuni degli ostaggi nelle mani di Hamas. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la richiesta è stata avanzata nella telefonata di ieri. Secondo la proposta che si sta discutendo in quest ore fra Stati Uniti, Israele e Qatar, Hamas rilascerebbe 10-15 ostaggi e userebbe i tre giorni per verificare l'identità di tutti gli ostaggi e consegnare un elenco con i nomi. 

Casa Bianca: "Non ci sono linee rosse per Israele"

Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha detto che gli Stati Uniti non stanno ancora tracciando linee rosse per Israele. Il commento è arrivato durante una conferenza stampa oggi, quando a Kirby è stato chiesto se il crescente numero di vittime a Gaza abbia portato a una rivalutazione della posizione di Washington. "E' ancora così", ha risposto. I giornalisti hanno anche chiesto a Kirby se gli Stati Uniti abbiano sollevato la possibilità di sospendere o ridurre gli aiuti a Israele se le vittime civili non saranno ridotte al minimo. "Non entrerò nelle conversazioni private che stiamo avendo con le nostre controparti israeliane", ha risposto Kirby. "Vi dirò questo: continueremo a garantire che abbiano gli strumenti e le capacità di cui hanno bisogno per difendersi da quella che chiaramente era una minaccia esistenziale per la loro società e la loro gente. Ci assicureremo che continuino ad avere ciò di cui hanno bisogno, continueremo anche a esortarli a essere il più attenti, deliberati e discriminanti possibile nei loro obiettivi".


Israele Palestina, accordi e i piani di pace falliti dal 1937 ad oggi

La storia del conflitto israelo-palestinese è fatta di piani naufragati e  di accordi falliti. Ripercorriamo i tentativi che sono stati promossi da  più attori a partire dal 1937, quando la Palestina era sotto controllo  britannico e venne convocata una prima commissione d'inchiesta, fino al  2020 e al "Peace for Prosperity" dell'amministrazione Trump. LE MAPPE


La Casa Bianca ammette: "Uccise molte migliaia di palestinesi"

"Molte, molte migliaia di palestinesi sono morti": lo ha riconosciuto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, incalzato dai reporter in un briefing.      

Consigliere Netanyahu: "Non abbiamo interesse a governare Gaza"

"Il nostro obiettivo è l'eliminazione di Hamas da Gaza: ci vorrà quello che ci vorrà. Però posso dire una cosa: quando vinceremo - e vinceremo - non soltanto sarà meglio per il popolo del sud di Israele, che non dovrà vivere nella paura dei terroristi che attraversano il confine e massacrano i loro figli, come è successo il 7 ottobre, ma sarà meglio anche per il popolo di Gaza, che è governato da 16 anni da Hamas". Lo sottolinea il diplomatico israeliano Mark Regev, consigliere del premier Benyamin Netanyahu, rispondendo alle domande di Bruno Vespa durante il programma '5 minuti' su Rai 1. "Che cosa ha dato Hamas al popolo di Gaza? Sofferenza, dolore e impoverimento. La fine di Hamas è positiva non solo per Israele ma anche per il popolo di Gaza". Quindi, interrogato sul dopo guerra, Regev spiega: "La cosa più importante è che Hamas non sarà più al controllo della Striscia, così come i terroristi dell'Isis sono stati distrutti in Iraq e in Siria, noi distruggeremo Hamas e i terroristi di Hamas a Gaza. Ciò che succederà dopo sarà comunque una cosa migliore. E' possibile che per un certo periodo di tempo ci sarà una presenza di sicurezza israeliana per fare in modo che non ci sia una ripresa dell'attività di Hamas. Ma non abbiamo nessun interesse nel governare il popolo di Gaza e la nostra speranza è che ci possa essere un nuovo governo a Gaza che si preoccupi del benessere del popolo molto di più di quanto non abbia mai fatto Hamas. Hamas sta sacrificando tutti i suoi cittadini a favore del suo programma: Gaza merita un governo che si occupi dei suoi interessi". 

Ambasciatore di Israele in Italia a Sky TG24: “Hamas usa civili come scudi umani”

"Noi  non vogliamo fare una rappresaglia dopo l’attacco crudele di Hamas. Per  noi è impossibile non neutralizzare le possibilità di nuovi attacchi"  ha detto Alon Bar, ambasciatore israeliano a Roma, intervistato nel  corso della trasmissione Start. "I terroristi  - ha proseguito - hanno  reso impossibile per noi non rispondere. Vogliamo evacuare più civili  possibile. Finché Hamas continuerà a usare civili come scudi umani sono  loro che dovrebbero essere considerati responsabili di queste morti". VIDEO


Israele: "Trovati a Gaza 4mila armi e razzi in siti civili"

Il portavoce dell'esercito israeliano ha dichiarato questa sera di aver scoperto finora a Gaza 4.000 armi, compresi i razzi, nascosti nelle infrastrutture civili, di aver colpito più di 14.000 obiettivi e distrutto oltre 100 ingressi di tunnel. 

Croce Rossa: "Colpito un nostro convoglio umanitario a Gaza"

Un convoglio umanitario della Croce Rossa è stato colpito a Gaza. Lo rende noto la stessa organizzazione. Secondo quanto emerso un autista è stato lievemente ferito e due camion sono stati danneggiati. E' il bilancio fornito dalla stessa Croce Rossa dopo che un suo convoglio umanitario è rimasto colpito a Gaza City. Il convoglio di cinque camion e due veicoli stava trasportando rifornimenti alle strutture sanitarie, in particolare all'ospedale al-Quds della Mezzaluna Rossa Palestinese, si legge in una nota dell'organizzazione, che si è detta "profondamente turbata" dal fatto che il suo convoglio umanitario "sia stato preso di mira". 

Casa Bianca: "Rioccupare Gaza non è la cosa giusta da fare"

"Il presidente Biden ritiene che la rioccupazione di Gaza da parte di Israele non sia la cosa giusta da fare": lo ha detto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale John Kirby in un briefing. Kirbi ha riferito che ci sono discussione in corso con Israele sul futuro di Gaza dopo il conflitto, precisando che Hamas non può farne parte. 

Sopravvissuto al rave in Israele: "Ho corso chilometri"

"Io e i miei amici abbiamo iniziato a correre. Ci siamo divisi. Sentivamo gli spari ovunque, i proiettili che ci passavano vicino, le urla. Quando mi sono girato, ho visto le persone che cadevano a terra e gridavano aiuto. Non potevo fermarmi ad aiutare perché dovevo pensare a sopravvivere". Con queste parole Shlomi Shushan, un ragazzo sopravvissuto all'attacco di Hamas del 7 ottobre, ha raccontato nella sinagoga di via della Guastalla di Milano i momenti successivi all'inizio degli spari, mentre si trovava al rave nel deserto di Negev. "Ho corso per 30 chilometri senza fermarmi - dice Shushan -. Tutto questo è durato sei ore, ci sentivamo continuamente sparare addosso. Correvo e vedevo le pallottole passarmi da tutte le parti. Oltre agli spari, continuavano a passare missili e per ogni missile che passava ci buttavamo a terra". Intervenendo in occasione della commemorazione organizzata dalla comunità ebraica di Milano, il giovane ha spiegato, insieme a un altro sopravvissuto, di avere perso a quella festa i suoi "migliori amici, tra cui un amico fraterno. La vita continua - ha detto -, dobbiamo essere forti e dobbiamo essere uniti". 

Guerra Israele-Hamas, portavoce Unicef a Sky TG24: "A Gaza emergenza acqua potabile"

Per quanto riguarda i bambini, Iacomini ha spiegato che "14 ospedali su 35  non funzionano più e quindi di conseguenza è difficile anche assisterli.  Poi c'è anche il rischio malattie". L'INTERVENTO


Massiccio attacco sull'area di Tel Aviv e centro d'Israele

Allarme razzi da Gaza questa sera a Tel Aviv, come ha potuto constatare l'ANSA sul posto, e nel centro di Israele. L'esercito ha reso noto che si è trattato dell'attacco più massiccio in tutto il centro di Israele fino alla cittadina di Raanana. 

Razzi

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Salgono a 89 i dipendenti dell'Unrwa uccisi a Gaza

È salito a 89 il bilancio delle vittime a Gaza dei dipendenti dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Lo scrive Haaretz.

Cos'è Hezbollah, succursale armata dell’Iran in Libano

Ha forze armate più potenti dello Stato che lo ospita, partecipa  attivamente col suo peso politico e militare alla vita politica e ai  governi che si succedono a Beirut ed ha un obiettivo dichiarato:  combattere lo Stato d’Israele fino alla vittoria, attaccandolo dal suo  confine settentrionale, lungo tutta la linea che separa lo stato ebraico  dal Libano. L'APPROFONDIMENTO


Oms: "Il livello di morte e sofferenza difficile da quantificare"

Il “livello di morte e sofferenza” nella guerra Israele-Gaza è “difficile da comprendere”. Lo ha affermato l’Organizzazione Mondiale della Sanità Oms, il cui portavoce Christian Lindmeier ha aggiunto che dall'inizio del conflitto ci sono stati più di 100 raid contro strutture sanitarie.

1.400 persone uccise in Israele contro le oltre 10.000 uccise a Gaza, numero che rappresenta "il mezzo punto percentuale della popolazione", ha detto ancora il portavoce dell'organizzazione. "Una media di circa 160 bambini vengono uccisi ogni giorno. Niente giustifica l'orrore sopportato dai civili a Gaza".

Attacco Abbas smentito, il 5 novembre l'ultimatum dei "figli di Abu Jandal"

Diffusa in serata in prevalenza da media turchi la notizia del presunto attacco del presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas, è stata smentita dal portavoce delle Forze della sicurezza dell'Anp, il colonnello Talal Dweikat, che ha detto che le immagini diffuse dai social media si riferivano ad "un'operazione anti droga". 

I media che hanno dato la notizia dell'attacco l'hanno attribuito ad un gruppo che si definisce "figli di Abu Jandal" che in un comunicato pubblicato il 5 novembre scorso - secondo quanto riporta il Palestinechronicle - affermano di essere "membri dell'apparato di sicurezza" della Cisgiordania che "di fronte alle brutali azioni nella Striscia di Gaza" chiedevano "al nostro fratello Abu Mazen" di dichiarare "entro 24 ore" "lo scontro aperto con l'occupazione", minacciando altrimenti di mettere fine alla loro "obbedienza" e "lealtà".  

Portavoce Dipartimento Stato Usa: "Gaza resta palestinese"

Il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano, Vedant Patel, ha risposto ai commenti del primo ministro Netanyahu su ABC News sul controllo a tempo indefinito della Striscia di Gaza: "Il nostro punto di vista è che i palestinesi devono essere in prima linea in queste decisioni. Gaza è terra palestinese e rimarrà terra palestinese. In generale, noi non sosteniamo la rioccupazione di Gaza e nemmeno Israele".


Il racconto di Giuditta, la cooperante di Gazzella rientrata in Italia da Gaza

Proseguono  le evacuazioni dei cittadini stranieri dalla Striscia di  Gaza. Diciassette cittadini italiani hanno attraversato negli ultimi  giorni il valico di Rafah. Alcuni cooperanti evacuati sono rientrati in  Italia e tra di loro c’è Giuditta Brattini, operatrice dell’associazione  Gazzella con 20 anni di esperienza nella Striscia. L'abbiamo incontrata  nella sua casa di Verona e questo è il suo racconto


Netanyahu: "Se Hezbollah scende in guerra fa l'errore della vita"

Se Hezbollah si unirà alla guerra farà "l'errore della sua vita": lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in una dichiarazione ai media.     


Netanyahu

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Usa: "Non sosteniamo trasferimento palestinesi fuori da Gaza"

"Non sosteniamo nessuna forzata riallocazione dei palestinesi fuori da Gaza". Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato. 

Gli Usa si oppongono a rioccupazione Gaza da parte di Israele

Gli Stati Uniti si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato. 

Amnesty: "Hamas liberi ostaggi subito e senza condizioni"

"Immediata e incondizionata liberazione di tutti i civili, alcuni dei quali bambini, presi in ostaggio e trattenuti nella Striscia di Gaza occupata da un mese, dopo essere stati rapiti da Hamas e da altri gruppi armati palestinesi il 7 ottobre": lo chiede Amnesty International. "Negli ultimi giorni in Israele - afferma l'rganizzazione che tutela i diritti umani -  migliaia di persone stanno scendendo in strada per criticare l'azione del governo israeliano e chiedere che i loro cari siano riportati a casa. La scorsa settimana è circolato un video delle Brigate al-Qassam (l'ala militare di Hamas) in cui tre ostaggi civili mandano un messaggio al primo ministro Netanyahu. Registrare e diffondere pubblicamente testimonianze di ostaggi equivale a un trattamento inumano e degradante". 

Israele, in azione sistema Arrow 3: cos'è e come può cambiare il corso della guerra

La nuova struttura anti-missile dello Stato ebraico è entrata in funzione  per la prima volta nelle scorse ore, quando ha intercettato e distrutto  un razzo lanciato dagli Houthi dello Yemen. Considerata "più infallibile  di Iron Dome", agisce in soli 30 secondi. LE FOTO


"L'IDF continua a facilitare l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza. Da ieri, 665 camion sono entrati a Gaza, con consegne di aiuti umanitari vitali"

Usa: "Finora evacuati da Gaza oltre 400 cittadini americani"

Finora oltre 400 cittadini americani, residenti permanenti ed altri con i requisiti richiesti, sono stati evacuati da Gaza: lo riferisce un portavoce del dipartimento di Stato Usa. 

Gallant: "Gaza più grande base terroristica mai costruita"

Il ministro della Difesa Yoav Gallant definisce la Striscia di Gaza "la più grande base terroristica che l'umanità abbia mai costruito" e rifiuta qualsiasi pausa umanitaria prima che i gruppi terroristici palestinesi rilascino gli oltre 240 ostaggi che detengono. In un comunicato stampa televisivo, Gallant afferma che le forze di terra dell'IDF hanno preso d'assalto le roccaforti del terrore a Gaza "da tutte le direzioni, in perfetto coordinamento con le forze marittime e aeree", e stanno "stringendo la morsa" attorno a Gaza City. Dice che il leader di Hamas Yahya Sinwar "si nasconde nel suo bunker e non ha contatti con i suoi associati". Per quanto riguarda le richieste internazionali, Gallant afferma che "le pause umanitarie, per me, significano innanzitutto la liberazione di quanti sono prigionieri di questi animali. Non ci sarà tregua umanitaria senza il ritorno degli ostaggi".


Cardinal Zuppi: "Cessate il fuoco". Ebrei: "Si fermi antisemitismo"

Ong: "A Gaza una catastrofe umanitaria davanti ai nostri occhi"

I civili di Gaza "bevono l'acqua di una piscina" e i bambini "piangono per la mancanza di pane". E' quanto afferma affermato Care International, un'organizzazione umanitaria internazionale che ha sollecitato un cessate il fuoco immediato nei Territori palestinesi. In una nota, l'ente ha avvertito che "una catastrofe umanitaria in rapida evoluzione si sta svolgendo davanti ai nostri occhi" a Gaza e rischia di diffondersi oltre. Ha quindi chiesto il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco immediato da parte di tutte le parti, il libero flusso di aiuti umanitari all'interno di Gaza e l'evacuazione dei malati e dei feriti. "I miei colleghi di Gaza parlano dell'acqua potabile di una piscina, dei loro bambini che piangono per la mancanza di pane e di notti che sembrano uscite da un film dell'orrore tra bombardamenti e attacchi aerei incessanti", ha detto Hiba Tibi, direttore dell'organizzazione per la Cisgiordania e Gaza, scrive il Guardian. "Come i 2,3 milioni di abitanti di Gaza che li circondano, non sanno se saranno ancora vivi la mattina dopo, o anche l'ora successiva. Questo conflitto sta uccidendo bambini e privando milioni di persone della loro dignità", ha aggiunto. 

Superstiti rave: "Abbiamo corso 30 km tra gli spari, ora vogliamo vendicare il sangue degli amici"

“Era la festa più bella a cui fossi mai stato, ma il divertimento tutto a un tratto si è trasformato in un incubo”. È passato un mese dall’attacco di Hamas al rave party nel deserto del Negev, in cui sono morti almeno 260 giovani. Tra questi sette amici fraterni di Shlomi Shushan e Amit Arusi, 21enni originari Petah Tikva, vicino a Tel Aviv, accolti oggi dalla Comunità ebraica di Milano per testimoniare il dramma che hanno vissuto il 7 di ottobre. Una carneficina a cui sono scampati correndo per 30 chilometri, mentre i terroristi sparavano loro addosso.

Il racconto però inizia dalla sera del 6 ottobre, quando insieme agli amici hanno raggiunto il rave nel deserto. “Aspettavo quel momento tra tre mesi. Era una festa bellissima, era tutto perfetto, c’era un’atmosfera incredibile, tutti si abbracciavano e stavano insieme. Poi all’improvviso alle 6.30 abbiamo sentito dei forti boati, ma abbiamo pensato che fossero fuochi d’artificio. Abbiamo alzato tutti lo sguardo al cielo, ma non si vedeva nulla”, racconta Shlomi. “A quel punto - prosegue il 21enne - abbiamo pensato fossero razzi. Allora ci siamo messi a terra. Sono arrivati dei poliziotti e ci hanno detto ‘perché state qui? È un attacco terroristico, scappate’”. 


Rave Israele

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A un mese da attacchi Hamas Guterres ribadisce "totale condanna"

A un mese dagli attacchi del 7 ottobre, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres "ribadisce la sua totale condanna degli atti terroristici commessi da Hamas in Israele per i quali non esiste alcuna giustificazione". In una nota del portavoce spiega che "non dimenticherà mai le immagini orrende di civili uccisi e mutilati e di altri trascinati in prigionia, e ribadisce il suo appello per il loro rilascio immediato e incondizionato". Guterres "resta estremamente addolorato per l'uccisione di civili a Gaza e per la catastrofe umanitaria che continua a verificarsi, con un prezzo inimmaginabile per i civili" e riafferma la sua richiesta di un "immediato cessate il fuoco umanitario". 

Fonte politica palestinese: "Nessun attentato a Abu Mazen"

Una fonte politica palestinese, citata dalla radio pubblica israeliana ha negato che ci sia stato un attentato al presidente Abu Mazen. Secondo la fonte, durante l'arresto di trafficanti di narcotici si è verificato uno scontro con i servizi di sicurezza palestinesi. In contemporanea - ha aggiunto la fonte - è passato nelle vicinanze il convoglio del presidente Abu Mazen e questo ha fatto sviluppare voci di un tentativo di assassinio di Abu Mazen. La stessa Radio ha aggiunto che si tratta di una notizia infondata. 

Pm, "mano straniera dietro stelle David a Parigi"

Potrebbe esserci una mano straniera dietro la comparsa di alcuni stencil della stelle di David a Parigi. La procura non esclude che gli atti di antisemitismo "siano stati compiuti su espressa richiesta di una persona residente all'estero". "L'indagine proseguirà sia per identificare gli autori che per analizzare il movente", ha affermato il pm Laure Beccuau.

Netanyahu: "Il nostro è un successo straordinario"

"Voglio dirvi che quello che vediamo sul terreno, dai rapporti che ricevo e che il Gabinetto di Guerra riceve, e dai colloqui con i comandanti e i soldati, è un successo straordinario". Lo ha sottolineato il premier Benyamin Netanyahu parlando ai soldati . "Vi dico, c'erano degli americani qui, sono venuti a spiegarci cosa è successo a Falluja e cosa c'era qui e cosa c'era là, e - ha aggiunto - sono stupiti dei nostri risultati". 

Netanyahu

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Cnn turca, attentato contro Abu Mazen

E' stato effettuato un attacco armato contro il convoglio del presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen), una delle sue guardie è stata uccisa. Lo riferisce la Cnn turca, senza fornire informazioni sul luogo dell'attacco. La notizia è rilanciata dall'agenzia Tass. Non ci sono ancora informazioni sulle condizioni di Abbas. I dettagli dell'attentato sono in fase di chiarimento. Secondo il quotidiano Hurriyet , l'attacco è stato attribuito al gruppo radicale "Figli di Abu Jandal".

Ghebreyesus, "Stop guerra, la storia ci giudicherà"

Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha chiesto oggi a tutte le parti coinvolte nella guerra tra Israele e Hamas un "cessate il fuoco immediato" al fine di lavorare a "una pace duratura". "La storia ci giudicherà tutti in base a ciò che faremo per porre fine a questa tragedia" ha affermato sui social media, ricordando che 10.000 persone sono state uccise nel corso di un mese di "intensi bombardamenti" a Gaza, tra cui più di 4.000 bambini. "Quanto durerà questa catastrofe umana?" si è chiesto.

Hezbollah, se Israele espande operazioni ci saranno conseguenze

"Se Israele espande le sue operazioni (militari) ci saranno gravi conseguenze": lo ha detto poco fa il numero due di Hezbollah, Naim Qàssem, intervistato dalla tv americana Nbc. "I nostri crescenti attacchi (contro Israele) sono il nostro messaggio a Israele... se espande le operazioni ci saranno gravi conseguenze", ha affermato Qàssem. 

Governo Israele approva nuova comunità a confine Gaza

Le autorità israeliane hanno approvato il piano per creare una nuova comunità nella zona di confine con Gaza: si chiamerà Hanon, vicino a Netivot, e sorgerà a 7 km dall'enclave palestinese. Come riporta Haaretz, stranamente alla riunione del Consiglio nazionale per la pianificazione e l'edilizia ha preso parte il ministro per la protezione dell'ambiente Idit Silman per persuadere i partecipanti ad approvare l'iniziativa. Contrariamente a esponenti del suo ufficio, convinti che sia necessario concentrare le forze sulla ricostruzione delle comunità colpite dall'attacco di Hamas il 7 ottobre, la rappresentante del Likud pensa che sia "opportuno rafforzare gli insediamenti. Questa è una posizione sionista nazionale, ed è importante per me presentarla". 

Media, attaccato convoglio Abbas, uccisa una guardia

Il convoglio del presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas sarebbe stato attaccato da un gruppo di uomini armati. Lo riferisce il quotidiano turco Yeni Safak aggiungendo che una delle guardie di Abbas sarebbe stata uccisa. Il quotidiano aggiunge inoltre che non si è a conoscenza del fatto che Abbas sia stato o meno ferito.

L'azione, aggiunge condividendo un video dell'assalto, sarebbe stata rivendicata dal gruppo chiamato "Figli di Abu Jandal" affiliato a Hamas.

Hezbollah, 'pressione su Israele e Usa perché fermino assalto a Gaza'

"Il crescente livello di combattimenti transfrontalieri è destinato a inviare un chiaro messaggio che se il conflitto si espande ci saranno gravi conseguenze”. Lo ha detto a Nbc News Naim Qassem, vice segretario generale di Hezbollah, precisando che “Hezbollah ha l’obiettivo di ridurre la pressione su Gaza”.

Qassem ha aggiunto che Hezbollah sta colpendo Israele mentre altri gruppi sostenuti dall’Iran stanno attaccando il personale americano per inviare un messaggio per fermare l’assalto a Gaza. “Quelli dell’Asse della Resistenza hanno visto che la mente è l’America”, ha detto Qassem. “Quindi colpiscono l’America in base al principio di inviare un messaggio per fermarsi. Israele dovrebbe fermarsi”.

“Come fanno l’America e il resto del mondo - ha aggiunto - ad avere il diritto di schierarsi dalla parte di Israele che uccide civili e bambini e distrugge case, mentre noi non abbiamo il diritto di sostenere il nostro popolo e i nostri cari in Palestina e nella regione?".

Media, caccia israeliani sorvolano Beirut

Aerei da guerra israeliani hanno sorvolato la capitale libanese Beirut e i suoi sobborghi. Lo riferisce l'emittente al-Jazeera, sostenendo che i caccia hanno volato a bassa quota.

Parigi, evacuati oltre 100 francesi da Gaza

Le autorità francesi hanno evacuato ''più di 100 persone'' dalla Striscia di Gaza. lo annuncia il Quai d'Orsay, spiegando che altri due gruppi di cittadini francesi hanno potuto lasciare Gaza tra ieri e oggi. "Due gruppi di cittadini francesi hanno potuto lasciare ieri e oggi la Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Sono al sicuro in Egitto, dove sono stati assistiti dall'ambasciata francese e dal nostro consolato generale al Cairo", spiega il ministero degli Affari Esteri di Parigi.

''Nei prossimi giorni continueremo i nostri sforzi affinché tutti i nostri connazionali, i nostri funzionari e le loro famiglie che vogliono lasciare Gaza possano farlo'', prosegue la nota.

I famigliari della vittime di Hamas parlano a Capitol Hill

I famigliari di alcuni ostaggi di Hamas stanno parlando a Capitol Hill. Ciascuno di loro racconta la sua storia e il suo dolore, spesso trattenendo le lacrime, con i dettagli sugli ultimi contatti con i propri cari prima che fossero rapiti dai miliziani dell'organizzazione estremista islamica. 

Raffica di razzi da Gaza, uno colpisce una strada di Ashdod

Sono tornate a suonare le sirene di allarme anti missile nella città di Ashdod, nel sud di Israele, e nelle aree limitrofe. I media israeliani riferiscono di una raffica di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza. Secondo il giornale Haaretz, un razzo è caduto su una strada della città. Al momento non vengono segnalate vittime.

Zelensky rinvia visita in Israele a causa fuga di notizie

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non verrà oggi in Israele, come era stato inizialmente previsto. La fuga di notizie di questo weekend ha portato ad un rinvio della visita, che doveva rimanere riservata fino all'ultimo. Lo scrive Times of Israel, citando fonti diplomatiche israeliane.

Il viaggio di Zelensky in Israele è ancora in programma, ma al momento non è prevista nessuna data, affermano le fonti, sottolineando che il presidente ucraino verrà accolto "a braccia aperte".

Israele, individuati 20 razzi lanciati dal Libano

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver individuato circa 20 razzi lanciati dal Libano verso Israele e di stare attaccando le basi di lancio con l'artiglieria. Sei razzi sono stati intercettati e due sono caduti in aree aperte a Ein Qiniyye, un villaggio druso vicino al confine con il Libano. 

'Combattiamo nel cuore di Gaza City, mai così da decenni'

"Per la prima volta da decenni stiamo combattendo nel cuore di Gaza City": lo ha detto Yaron Filkelman, comandante del fronte sud di Israele. "Nel cuore del terrore. Questa è una guerra complessa e difficile e sfortunatamente ha i suoi costi", ha aggiunto. 

Sisi al direttore della Cia, 'subito un cessate il fuoco a Gaza'

Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha ricevuto oggi al Cairo William Burns, direttore della Cia, alla presenza del maggiore generale Abbas Kamel, capo dell'intelligence generale. Il portavoce ufficiale della presidenza della Repubblica egiziana, il consigliere Ahmed Fahmy, ha precisato che l'incontro ha confermato la forza del partenariato strategico tra Egitto e Stati Uniti e il suo ruolo centrale nel mantenimento della sicurezza e della stabilità in Medio Oriente, affermando la reciproca preoccupazione per rafforzare e potenziare la cooperazione instaurata tra i due Paesi in vari ambiti, in particolare a livello di sicurezza e intelligence, con l'obiettivo di sostenere gli sforzi volti a ripristinare la stabilità nella regione e ad affrontare le molteplici sfide al riguardo. Il portavoce ufficiale ha spiegato che l'incontro è stato caratterizzato dalla discussione di una serie di questioni internazionali e regionali di interesse comune, in particolare l'escalation militare israeliana nella Striscia di Gaza, dove il presidente ha sottolineato la posizione egiziana a questo riguardo, in particolare la necessità di un cessate il fuoco immediato per proteggere i civili, facilitare l'accesso agli aiuti umanitari e impedirne il flusso, mentre il direttore dell'intelligence americana ha confermato la sua volontà di continuare un intenso coordinamento con la parte egiziana per risolvere l'attuale crisi. 

Israele: Gantz si impegna, 'Gaza non sarà cancellata'

Israele non intende affatto ''cancellare Gaza'': lo ha affermato il leader centrista Benny Gantz incontrando abitanti israeliani residenti nella zona che circonda la Striscia. In risposta alla domanda di uno di essi, riferisce l'emittente Canale 12, Gantz - un ex capo di Stato maggiore appena entrato in un governo di 'emergenza nazionale' guidato da Benyamin Netanyahu - ha risposto: ''Gaza non sarà cancellata, resterà la' con Khan Yunes e Rafah anche il giorno dopo'', cioè alla conclusione della guerra. ''Ma noi - ha aggiunto - faremo in modo che da la' non provengano più minacce, e che possiate dunque tornare alle vostre case''. 

Al-Sisi riceve direttore Cia: "Cessate il fuoco e aiuti illimitati a Gaza"

Il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, ha incontrato il direttore della Cia, William Burns. Lo ha riferito una nota del portavoce della presidenza del Cairo, Ahmed Fahmy, precisando che all'incontro ha partecipato anche il direttore dei servizi segreti egiziani, Abbas Kamel.

Secondo Fahmy, al-Sisi e Burns hanno affrontato una serie di questioni regionali e internazionali di interesse reciproco, in particolare l'escalation militare israeliana nella Striscia di Gaza. Il presidente ha ribadito la posizione egiziana, in particolare per quanto riguarda la necessità di un cessate il fuoco immediato per proteggere i civili e che sia facilitato il flusso illimitato di aiuti umanitari. Il direttore della Cia ha ricordato il suo impegno a continuare uno stretto coordinamento con la parte egiziana per risolvere la crisi.

Durante l'incontro, le due parti hanno anche sottolineato la solida partnership strategica tra Egitto e Stati Uniti e il suo ruolo chiave nel mantenimento della sicurezza e della stabilità in Medio Oriente. È stato inoltre posto l'accento sull'impegno reciproco a rafforzare e far avanzare ulteriormente la cooperazione tra i due Paesi in una serie di settori, in particolare a livello di sicurezza e intelligence.

Media, leader di Hamas in Turchia per incontro con Erdogan

Leader di Hamas sono arrivati in Turchia in vista di un incontro con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. E' quanto riferisce Yedioth Ahronoth, citando fonti palestinesi secondo le quali il faccia a faccia è collegato alla recente visita del leader politico del Movimento islamico, Ismail Haniyeh, in Iran dove ha discusso delle implicazioni politiche e di sicurezza della guerra a Gaza. Haniyeh ha parlato l'ultima volta con Erdogan due settimane fa e da allora ha incontrato alti funzionari iraniani. 


Tajani: "Servono pause umanitarie. Hamas fuori dalla Palestina"

Le ipotesi di pause umanitarie "per permettere alla popolazione civile di uscire dalle aree di conflitto, ci sembrano ipotesi ragionevoli". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti al termine della cena di lavoro con i ministri degli Esteri del G7 a Tokyo. "Siamo pronti come Italiani ad allestire un ospedale da campo, ci sta pensando il ministro Crosetto con il capo di Stato Maggiore della Difesa - ha ricordato Tajani - abbiamo inviato aiuti e siamo pronti a curare i feriti, naturalmente non terroristi, nei nostri ospedali. Quindi per quanto riguarda gli aiuti umanitari, anche con pause militari per permettere alla popolazione civile di uscire dalle aree di conflitto, ci sembrano ipotesi ragionevoli".

"Certamente ci vuole tempo, ma noi siamo per far sì che il popolo palestinese sia fuori da questa guerra e naturalmente Hamas deve essere fuori dalla Palestina - ha proseguito - noi crediamo molto nell'Autorità palestinese che può essere un interlocutore per il futuro, come lo è oggi".     "Siamo tutti d'accordo ad aiutare il popolo palestinese. Hamas è un'altra cosa, è un'organizzazione terroristica che va combattuta e Israele fa bene a colpire Hamas. Ovviamente va tenuta fuori la popolazione palestinese che nulla a che vedere con Hamas e che anzi Hamas utilizza come scudi umani", ha concluso Tajani.


Tajani : "Ipotesi transizione simile a Unifil per Gaza"

"Israele è un Paese in guerra però io credo che si debba continuare a lavorare per la stabilità e la de-escalation e quindi l'obiettivo finale è quello di due popoli e due Stati. Ovviamente" per Gaza "dovrà esserci una fase di transizione, può esserci ad esempio una presenza tipo quella in Libano dell'Unifil, da questo punto di vista si può trovare un accordo, ne abbiamo parlato e continueremo a parlarne. L'obiettivo è la pace". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando ai giornalisti a margine della ministeriale Esteri G7 a Tokyo. 

Tajani

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Numero due di Hamas: "Ostaggi liberi se cessano i combattimenti"

"Rilasceremo" gli ostaggi, "ma dobbiamo fermare i combattimenti". Lo ha detto il numero 2 di Hamas Moussa Abu Marzouk alla Bbc. Marzouk si è recentemente recato a Mosca per discutere di otto cittadini con doppia cittadinanza russo-israeliana rapiti il 7 ottobre da Hamas. Ed ha spiegato sono state trovate due donne provenienti dalla Russia, che però Hamas non è stata in grado di rilasciare a causa del conflitto. Secondo Marzouk Hamas non possiede l'elenco di tutti gli ostaggi e non è a conoscenza di dove si trovino tutti, perché sono trattenuti da "diverse fazioni", come la Jihad islamica, che lavora a stretto contatto con Hamas ma opera in modo apparentemente indipendente. Il numero 2 di Hama ritiene che sia necessario un cessate il fuoco per raccogliere le informazioni sugli ostaggi. In generale, potrebbero essere realisticamente liberati solo se "gli israeliani fermassero i combattimenti in modo da poterli consegnare alla Croce Rossa". Marzouk è stato intervistato sabato, dopo che Israele aveva rifiutato le richieste degli Stati Uniti per una "pausa umanitaria" a Gaza per far entrare gli aiuti e aiutare a liberare alcuni dei 240 ostaggi presi da Hamas il 7 ottobre. La posizione di Benjamin Netanyahu è che tutti gli ostaggi devono essere rilasciati prima che si possa concordare una tregua temporanea. 

Michel al re di Giordania: "Lavoriamo per un Medio Oriente sicuro"

Alleato di Netanyahu: "Dopo la guerra servono elezioni in Israele"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu deve indire elezioni una volta conclusa la guerra a Gaza. A dirlo è stato l'ex capo del Consiglio per la Sicurezza nazionale, Yaakov Amidror, considerato un alleato del leader del Likud. "Penso che, una volta concluse tutte le inchieste e le indagini su ciò che è accaduto qui e sugli errori commessi prima del 7 ottobre, sarebbe opportuno indire un'elezione, lasciare che sia il popolo a decidere cosa vuole dopo che sarà chiaro chi è responsabile di cosa", ha affermato Amidror in un'intervista radiofonica.

Onu: "A Gaza 70% della popolazione è sfollata"

Circa 1,5 milioni di persone, quasi il 70% della popolazione della Striscia di Gaza, sono stata sfollate dopo l'inizio della guerra con Israele. Lo ha reso noto l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi Unrwa in un post su X.

Decine di rifugi di emergenza che ospitano in totale centinaia di migliaia di persone sono sovraffollati fino a quattro volte la loro capacità e le loro condizioni stanno deteriorando. "In un rifugio, ci sono meno di due metri quadrati disponibili per persona - denuncia l'Unrwa - almeno 600 persone devono condividere un bagno in una struttura e si sono verificati migliaia di casi di malattie infettive, diarrea e varicella".

Onu

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Tajani: "G7 d'accordo, aiutare palestinesi a colpire Hamas"

"Siamo tutti d'accordo all'interno del G7: è necessario aiutare il popolo palestinese, ma Hamas è una organizzazione terroristica e fa bene Israele a colpire Hamas". Lo dice il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine della cena con i ministri degli Esteri del G7 che ha aperto la ministeriale di Tokyo. 


Numero die di Hamas: "Uccisi solo soldati israeliani, non civili"

Il numero due dell'ufficio politico di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha negato che nell'attacco a Israele del 7 ottobre siano stati presi di mira civili. In un'intervista alla Bbc dal Golfo, Marzouk ha affermato che il leader dell'ala militare delle Brigate Qassam di Hamas aveva ordinato "chiaramente ai suoi combattenti non uccidere una donna, non uccidere un bambino e non uccidere un vecchio", e così sono stati "presi di mira" e uccisi solo "riservisti e soldati". L'emittente britannica sottolinea che le affermazioni di Marzouk sono in netto contrasto con le numerose prove raccolte che dimostrano gli attacchi di Hamas ad adulti e bambini disarmati. Incalzato su questo punto, Marzouk non ha tuttavia fornito una risposta chiara. 

Il numero due di Hamas su attacco 7/10: "Ordine fu di risparmiare i civili"

Moussa Abu Marzouk, numero due nel vertice politico di Hamas, si rifiuta di ammettere che il gruppo abbia ucciso civili in Israele. "Donne, bambini e civili erano esclusi" dagli attacchi di Hamas, ha detto alla Bbc a un mese dal terribile attacco del 7 ottobre in Israele. Dichiarazioni, quelle rese all'emittente da Abu Marzouk, in forte contrasto con le immagini di violenza arrivate da Israele che piange 1.400 morti, per lo più civili. Anche giornalisti della stessa rete britannica hanno confermato di aver visto corpi di civili uccisi subito dopo la strage.

Secondo Abu Marzouk, il capo delle Brigate al-Qassam (braccio armato di Hamas), Mohammed Deif, aveva ordinato ai miliziani di risparmiare i civili, dicendo chiaramente "ai suoi combattenti di non uccidere le donne, i bambini e gli anziani". "Presi di mira", invece, i riservisti, uccisi - ha affermato Abu Marzouk - "reclute e soldati".

Sugli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza, 240 secondo Israele, Abu Marzouk ha ripetuto che "li libereremo, ma bisogna fermare i combattimenti".

Hamas

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Guerra Medioriente, un mese fa l'attacco di Hamas in Israele

Fonti locali: "Valico di Rafah aperto al passaggio degli stranieri"

Anche oggi il valico di Rafah, tra Gaza e l'Egitto, è aperto all'uscita degli stranieri, dei binazionali e dei feriti dalla Striscia. Lo hanno riferito all'Ansa fonti locali. Aperto anche il transito per gli aiuti umanitari. 

Reuters: "Israele ha concesso ai civili ancora intrappolati nella città di Gaza appena accerchiata una finestra di quattro ore per andarsene"

Premier greco: "A favore del corridoio umanitario a Gaza se sicuro"

"Considerata la nostra posizione geografica, se potessimo consegnare gli aiuti umanitari in modo organizzato e se potessimo garantire che raggiungano coloro che ne hanno davvero bisogno, saremmo disposti a farlo". Lo ha dichiarato il premier greco Kyriakos Mitsotakis a Politico, a proposito dell'idea di organizzare un corridoio marittimo per gli aiuti umanitari destinati alla Striscia di Gaza.  "Il vantaggio di tale corridoio è che si possono inviare più aiuti umanitari con una nave rispetto a un camion", ha spiegato Mitsotakis, aggiungendo: "Nel caso in cui stessimo discutendo di un corridoio marittimo, sarebbe necessaria la piena protezione di tutte le parti coinvolte per garantire che le navi raggiungano Gaza in modo sicuro." Il premier greco ha anche ricordato che nella giornata di ieri un aereo greco è atterrato in Egitto per consegnare aiuti umanitari destinati ai civili della Striscia di Gaza. 

Casa Bianca, continua il dialogo con Netanyahu per le pause umanitarie

Gli Stati Uniti stanno portando avanti il dialogo con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al fine di convincerlo a mettere in atto ''pause umanitarie'' nel conflitto con Hamas utili alla consegna di aiuti per la popolazione della Striscia di Gaza e alla soluzione della crisi degli ostaggi. Lo ha dichiarato il portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby. 

La vita nella Striscia di Gaza sotto assedio

Ministero Sanità Hamas: 4mila minori fra le vittime Gaza

Sono stati registrati finora 4.237 minori e 2.741 donne fra le vittime dei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, entrata oggi nel secondo mese, secondo il bilancio provvisorio diffuso oggi dal ministero della Sanità di Hamas. Quasi 26mila persone sono rimaste ferite.

Ministero sanità Hamas, salito a 10.328 numero morti a Gaza

È salito a 10.328 il numero di morti sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre scorso, secondo il ministro della Sanità di Hamas.

Abbattuti droni su scalo Erbil dove si trovano truppe Usa

Tre droni armati sono stati abbattuti, in due attacchi separati, sopra l'aeroporto di Erbil, nel nord dell'Iraq, dove sono di stanza truppe americane e internazionali. Lo ha riferito il servizio antiterrorismo del Kurdistan iracheno citato dalla Reuters. Dal dipartimento di Stato Usa hanno fatto sapere che non ci sono state vittime o danni alle infrastrutture.

Zuppi: appello del Papa chiaro, combattere ogni violenza

"Combattere tutte le violenze è importantissimo, tanto più quando purtroppo ce ne sono tante, troppe, ingiustificate, che devono finire. L'appello del Papa sul cessate il fuoco è chiarissimo", l'appello "sul rilascio degli ostaggi è chiarissimo. E quindi ci vuole a maggior ragione molta fermezza di fronte a una violenza così forte", e avere "tanta fermezza per sconfiggerla". Così il cardinale Matteo Zuppi uscendo dalla sinagoga di Bologna dove ha incontrato il presidente della Comunità ebraica bolognese Daniele De Paz per una ferma posizione contro ogni forma di antisemitismo che si sta diffondendo in Italia e in Europa.

Gaza, via libera per l'evacuazione di 103 cittadini romeni

Il ministero degli affari esteri a Bucarest ha annunciato stamane che 103 cittadini romeni e i rispettivi membri delle loro famiglie, hanno ricevuto il permesso di poter abbandonare la Striscia di Gaza nel punto di frontiera di Rafah e di poter così entrare in Egitto. Dalla capitale egiziana potranno poi ritornare in Romania nei prossimi giorni.

Israele, bandiere bianche tra i palestinesi diretti al Sud

L'esercito ha diffuso immagini che mostrano cittadini di Zeitoun a sud di Gaza City innalzare bandiere bianche mentre stanno evacuando verso il Sud dell'enclave palestinese. La scena, secondo un video dell'esercito, si è svolta lungo il corridoio umanitario aperto anche oggi dall'esercito per favorire il deflusso della popolazione dal nord al sud della Striscia. "L'esercito - ha detto il portavoce militare - ha ancora una volta aperto il corridoio per evacuare i civili al Sud".

Ambasciata italiana a Tel Aviv: 'Minuto silenzio per vittime attacco barbarico Hamas'

"Oggi abbiamo osservato un minuto di silenzio in ricordo di tutte le vittime del barbarico attacco di Hamas del 7 ottobre scorso e delle oltre 240 persone tenute in ostaggio a Gaza". Il post, pubblicato su X dall'ambasciata italiana a Tel Aviv, si conclude con un messaggio di "solidarietà a Israele, con cui lavoriamo quotidianamente per un futuro di pace e sicurezza". 

Fonti locali: valico di Rafah aperto a passaggio stranieri

Anche oggi il valico di Rafah, tra Gaza e l'Egitto, è aperto all'uscita degli stranieri, dei binazionali e dei feriti dalla Striscia. Lo hanno riferito all'Ansa fonti locali. Aperto anche il transito per gli aiuti umanitari.

Von der Leyen: '900 milioni alla Giordania, è strategica'

"La Giordania è un partner apprezzato e strategico dell'Ue. Sosteniamo gli sforzi della Giordania per modernizzarsi. Oggi ho annunciato un pacchetto dell'Ue di oltre 900 milioni di euro a sostegno della Giordania". Lo scrive su X-Twitter la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.

La madre di due bambine rapite: 'Vado a Gaza da loro'

"Voglio andare a Gaza per stare insieme con le mie bambine", ha scritto su X, Maayan Zin, madre di due piccole prigioniere di Hamas nella Striscia. "Le mie figlie, Dafna ed Ella, di quindici e otto anni, sono tenute prigioniere da Hamas a Gaza. Due ragazze sole dopo aver visto il loro padre brutalmente assassinato. E' passato un mese da quando sono state rapite, da quando mi sono state portate via", ha affermato. E ha lanciato un appello al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e al primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu affinché riportino subito a casa le sue figlie. Se non saranno in grado di farlo, ha chiesto di andare a Gaza per stare con le figlie.

Unesco: nell'ultimo mese diluvio di antisemitismo sui social

Nell'ultimo mese, nel contesto attuale, stiamo assistendo ad "un diluvio di contenuti che incitano all'odio, in particolare di natura antisemita", su Internet e social media. Lo rileva l'Unesco che ricorda come già nel 2022 uno studio dell'agenzia Onu per l'Educazione, la Scienza e la Cultura aveva segnalato dati inquietanti a questo proposito, con un post su 6 relativo all'Olocausto sui social media che negava o falsificava i fatti. Secondo la direttrice generale dell'Unesco, Audrey Azoulay, dunque "il mantenimento stesso della pace e della vita sociale richiede di non essere lasciato all'influenza del mondo digitale".

Israele, arrestati in Cisgiordania 11 membri di Hamas

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto ancora una volta l'idea di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza senza il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas. "Non ci sarà alcun cessate il fuoco, nessun cessate il fuoco generale, a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi", ha detto in un'intervista ad Abc News. "Per quanto riguarda le piccole pause - un'ora qui, un'ora là - le abbiamo già avute", ha aggiunto Netanyahu.

Gaza, ucciso in attacco Israele giornalista agenzia Wafa

Uno dei giornalisti dell'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa sulla Striscia di Gaza è stato ucciso in un attacco israeliano, informa l'agenzia. Il giornalista, Mohammad Abou Hassira, è stato ucciso in "un bombardamento israeliano che ha preso di mira la sua casa vicino al porto di pescatori a ovest di Gaza City", segnala l'agenzia. Nell'attacco, secondo Wafa, sono morti anche 42 membri della famiglia del giornalista "compresi i suoi figli e fratelli". Secondo il servizio stampa del governo di Hamas a Gaza, l'attentato è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì e il corpo del giornalista è stato estratto dalle macerie questa mattina. Ieri il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) ha contato almeno 36 giornalisti e impiegati dei media (31 palestinesi, 4 israeliani, 1 libanese) uccisi dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre.

Archeologi Israele identificano 10 persone bruciate il 7/10

Archeologi israeliani, che si sono aggiunti all'esercito nel tentativo di identificare i resti umani del massacro di Hamas dello scorso 7 ottobre, hanno annunciato di aver scoperto le spoglie di 10 persone nelle case bruciate nell'attacco. Sin dall'avvio della guerra gli archeologi hanno aiutato le autorità a identificare uomini donne e bambini prima dati per dispersi con tecniche usate negli scavi di antichi siti dati alle fiamme. Le persone sono state identificate setacciando la cenere delle case bruciate da Hamas nei kibbutz di Beeri, Kfar Aza e Nir Oz. Gli stessi archeologi hanno anche esaminato i resti in due auto trovate fuori del luogo dove era in programma il rave party a Reim e dove Hamas ha ucciso 260 persone.

Zacharova: 'Minaccia nucleare a Gaza solleva molte domande'

Le parole del ministro israeliano per il patrimonio su un attacco nucleare a Gaza "sollevano molte domande".  A dirlo oggi è la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zacharova, che si chiede: "Abbiamo una dichiarazione ufficiale che Israele possiede armi nucleari? Allora dove sono le organizzazioni internazionali? Dov'è l'Aiea? Dove sono gli ispettori?".

Secondo Zacharova, tali dichiarazioni spiegano perché Israele è contrario ad un Medio oriente libero da armi nucleari. "Se questo programma esiste ed è esistito, dove vengono realizzati i test? apparentemente non nella regione. E allora dove? Ci sono dietro gli Stati Uniti?", prosegue la portavoce, intervistata in televisione dal giornalista vicino al Cremlino Vladimir Soloviov, e citata dall'agenzia stampa russa Tass. Il ministro israeliano Amichai Eliyahu ha dichiarato domenica che il bombardamento nucleare di Gaza era "un opzione", provocando in Israele immediate polemiche e richieste di dimissioni. Il primo ministro Benyamin Netanyahu lo ha sospeso a tempo indeterminato dalle sue funzioni. Ufficialmente Israele non ha mai ammesso di avere un'arma nucleare, limitandosi a dire che non sarà mai il primo paese a sganciarla in Medio oriente.

New York, ebrei occupano Statua Libertà per chiedere tregua

Alcune centinaia di attivisti ebrei americani hanno occupato in silenzio la Statua della Libertà a New York lunedì per chiedere un cessate il fuoco da parte di Israele e la fine del "bombardamento genocida dei civili palestinesi a Gaza". Indossando magliette nere con gli slogan "Gli ebrei chiedono un cessate il fuoco ora" o "non in nostro nome", diverse centinaia di giovani hanno srotolato striscioni che recitavano "Tutto il mondo sta guardando" e "I palestinesi devono essere liberi" alla base dell'iconico simbolo di New York. "Le famose parole del nostro antenato ebreo Emma Lazarus incise su questo monumento ci obbligano ad agire a sostegno dei palestinesi di Gaza che aspirano a vivere in liberta'", ha dichiarato Jay Saper di Jewish Voice for Peace (JVP) in un comunicato. Una dichiarazione dell'Istituto per la comprensione del Medio Oriente (Imeu) ha chiesto "la fine dei bombardamenti genocidi di Israele sui civili palestinesi di Gaza"

Da Israele nuovo corridoio umanitario tra nord e sud di Gaza

L'esercito israeliano ha di nuovo aperto un corridoio umanitario che dal nord permette alla popolazione di andare nel sud della Striscia. Lo ha fatto sapere il Cogat, l'ente militare e civile di governo dei territori. Il Cogat ha anche diffuso su X un video che testimonia il passaggio della popolazione lungo il corridoio.

Israele: 'Colpiti terroristi Hamas vicino ospedale Al Quds'

L'esercito ha attaccato "terroristi di Hamas che erano sistemati in un palazzo vicino all'ospedale Al-Quds di Gaza City". Lo ha detto il portavoce militare riferendosi alla denuncia di Hamas di un bombardamento della struttura da parte di Israele. Il portavoce ha spiegato che "l'attacco è stato compiuto dall'aria e ha comportato esplosioni in un vicino deposito di munizioni". Secondo la stessa fonte, l'esercito ha annunciato di aver conquistato anche una roccaforte di Hamas nel nord della Striscia. "All'interno - ha concluso - sono stati trovati lanciatori di missili, armi e materiale di intelligence".

Cremlino, molto importante che russi possano lasciare Gaza

Per Mosca "è molto importante che vengano assicurate pause umanitarie" nei combattimenti a Gaza e che i cittadini russi "abbiano l'opportunità di lasciare" la Striscia. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che i diplomatici russi "stanno lavorando" per questa soluzione. Lo riferisce l'agenzia Interfax.

Guerra Israele, Netanyahu: "Gaza sotto nostro controllo, no al cessate il fuoco"

Le parole del premier israeliano in un’intervista all’emittente  statunitense Abc News, concessa dopo la nuova telefonata con il  presidente Joe Biden LEGGI

Sudafrica ritira diplomatici da Israele per attacchi Gaza

Il governo sudafricano ha annunciato il ritiro dei suoi diplomatici di stanza in Israele per consultazioni, per "segnalare" la sua "preoccupazione" per i micidiali bombardamenti israeliani a Gaza. Ha inoltre criticato la posizione assunta dall'ambasciatore israeliano in Sudafrica, denunciando i suoi "commenti sprezzanti" nei confronti di coloro che, a suo avviso, si oppongono "alle atrocità" commesse dal governo israeliano. Hamas, responsabile dei massacri del 7 ottobre che hanno scatenato l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, che controlla, ha accolto con favore la decisione sudafricana e ha invitato Pretoria a "tagliare tutti i legami" con Israele. Il ministero degli Affari Esteri israeliano ha invece dato il proprio sostegno al suo ambasciatore in Sudafrica, "che rappresenta la posizione del governo e del popolo israeliano", secondo il portavoce del ministero Lior Haiat. "Il governo sudafricano ha deciso di ritirare tutti i suoi diplomatici da Tel Aviv per consultazioni", ha annunciato alla stampa il ministro della Presidenza sudafrican, Khumbudzo Ntshaveni. Non ha specificato la durata del ritiro, ma ha sottolineato il "disappunto" di Pretoria per "il continuo bombardamento israeliano di scuole e cliniche" nella Striscia di Gaza.

Iran: gli Usa non vogliono un cessate il fuoco a Gaza

"Gli americani hanno sostenuto dalla scorsa settimana che stanno cercando di arrivare a un cessate il fuoco umanitario a Gaza e abbiamo ricevuto messaggi da parte di questo Paese a riguardo ma sono totalmente disonesti dal momento che hanno gestito il gioco della guerra contro Gaza e la Cisgiordania". Lo ha affermato il ministro degli Esteri dell'Iran, Hossein Amirabdollahian. "Fermate l'ipocrisia e il genocidio a Gaza", ha aggiunto Amirabdollahian rivolgendosi ai funzionari degli Usa su X. Il ministro degli Esteri della Repubblica islamica aveva già fatto sapere ieri che Washington aveva inviato dei messaggi a Teheran nei giorni scorsi riguardo ad un cessate il fuoco a Gaza mentre il 23 ottobre aveva detto che gli Usa avevano mandato dei messaggi dove sostenevano di essere contro la continuazione della guerra e avevano chiesto all'Iran di esercitare moderazione.

In Giordania Natale senza feste per rispetto vittime Gaza

In Giordania le comunità cristiane vivranno il prossimo Natale rinunciando ai momenti conviviali e festosi che di solito precedono e accompagnano le celebrazioni natalizie, in segno di rispetto e vicinanza per le vittime innocenti provocate delle operazioni militari in corso nella Striscia di Gaza e nei Territori palestinesi. Niente mercatini di Natale, niente sfilate di scout e di bande musicali, niente concerti e processioni di bande musicali, niente feste per la distribuzione dei regali ai bambini. La richiesta di cancellare le manifestazioni conviviali legate alle solennità liturgiche del tempo di Natale è arrivata - riferisce l'agenzia Fides - dal Consiglio dei Capi della Chiese in Giordania. I responsabili di Chiese e comunità ecclesiali del Regno Hascemita chiedono anche di destinare alla popolazione di Gaza le donazioni e le offerte della raccolta speciale che verrà effettuata in tutte le Chiese del Regno domenica prossima, 12 novembre. I Capi delle Chiese in Giordania affermano anche di condividere la "retta posizione" di Re Abdullah II sul conflitto in atto in Terra Santa, e di sostenere tutti gli sforzi volti a "far tacere la voce della guerra".

Palestinesi: "A Gaza 46 morti in raid Israele, 25 solo a Rafah"

Sono almeno 46 i palestinesi rimasti uccisi e decine quelli feriti nei bombardamenti effettuati nelle ultime ore dalle forze israeliane contro la Striscia di Gaza, nel mirino delle operazioni dal terribile attacco di un mese fa di Hamas in Israele. Secondo le notizie dell'agenzia palestinese Wafa, i bombardamenti hanno colpito cinque abitazioni a Rafah, dove si contano almeno 25 morti e decine di feriti, e almeno 12 persone sono state uccise e 29 sono rimaste ferite in raid che hanno colpito un'abitazione a Khan Yunis, località nel sud della Striscia come Rafah. Altre otto persone sono state uccise in un attacco aereo contro la zona di Ma'an, a est di Khan Yunis. Almeno una persona è morta in un'altra operazione a Beit Lahia, nel nord della Striscia. Secondo la Wafa, le forze israeliane hanno attaccato abitazioni, strade e altre infrastrutture nella zona di Tal al-Hawa, nel sud di Gaza City, dove ci conterebbero vittime tra morti e feriti. L'agenzia riferisce di decine di case ed edifici distrutti in quello che per i palestinesi è il 32esimo giorno di operazioni israeliane. Le forze israeliane hanno confermato di aver attaccato nelle ultime ore "obiettivi dell'organizzazione terroristica di Hamas". Dal 7 ottobre, quando l'attacco di Hamas in Israele ha fatto più di 1.400 morti (secondo il bilancio fornito dagli israeliani), nella Striscia di Gaza si contano oltre 10.000 morti (stando ai dati delle autorità controllate da Hamas).

Agenti israeliani aprono il fuoco contro palestinese armata di coltello, ferita

Continua la tensione in Cisgiordania. Le forze di sicurezza israeliane hanno aperto il fuoco e ferito una donna palestinese armata di coltello e avvolta nella bandiera di Hamas che si trovava alle porte di Gerusalemme. La donna, che si trovava presso il valico di Qalandia, alla periferia di Gerusalemme, è avanzata verso le guardie di sicurezza e gli agenti che si trovavano sul luogo, i quali hanno risposto rapidamente sparandole contro e neutralizzandola. La donna è stata arrestata dalla polizia ed è in cura sul posto.



Un mese da attacco 7/10, in Israele un minuto di silenzio tra ricordo e protesta

E' passato un mese dal terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. E dall'inizio delle operazioni israeliane nella Striscia di Gaza controllata dal gruppo. Gli israeliani ricordano oggi il 7 ottobre con un minuto di silenzio che verrà osservato alle 11 ora locale, le 10 in Italia. Bandiere a mezz'asta in tutto il Paese. Cerimonie di commemorazione sono previste, scrive il Times of Israel, nelle scuole e nelle università e nel pomeriggio nelle piazze e nelle zone centrali delle località del Paese con una candela accesa verranno ricordate le persone uccise nella strage. A Tel Aviv è in programma una cerimonia al Charles Bronfman Auditorium, con la partecipazione dell'Orchestra Filarmonica d'Israele. Per questa sera a Gerusalemme sono attese iniziative in ricordo delle vittime e anche proteste davanti alla Knesset.  Nell'attacco, secondo gli israeliani, sono state uccise più di 1.400 persone e 240 sono ancora tenute in ostaggio nella Striscia di Gaza. Nell'enclave palestinese, stando ai dati forniti dalle autorità che rispondono a Hamas, i morti sono più di 10.000.

Gaza, dall'espulsione di Hamas alla missione Onu: il piano di Ursula von der Leyen

La presidente della Commissione europea ha illustrato alcune idee per garantire un futuro di pace nella Striscia una volta terminata la guerra. La sua strategia si basa su quattro punti fondamentali: ecco quali sono

Mancato accordo all'Onu, le "pause umanitarie" dividono il Consiglio

Non c'è stato accordo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per una risoluzione sulla guerra tra Israele e Hamas: malgrado le oltre due ore di discussioni a porte chiuse, le differenze sono rimaste tra chi, come gli Stati Uniti chiede "pause umanitarie", e chi un "cessate il fuoco umanitario" per fornire aiuti disperatamente necessari e prevenire altre morti civili a Gaza. "Abbiamo parlato di pause umanitarie e siamo interessati a proseguire", ha dichiarato il vice ambasciatore degli Stati Uniti Robert Wood ai giornalisti dopo l'incontro: "Ma ci sono disaccordi all'interno del consiglio sul fatto che questo sia accettabile". Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, aveva detto ai giornalisti di volere un immediato cessate il fuoco umanitario a Gaza e la fine della "spirale di escalation" già in corso nella Cisgiordania occupata, in Libano e dalla Siria all'Iraq e allo Yemen. 

Netanyahu, migliaia di combattenti palestinesi morti in Striscia

Il bilancio di oltre 10.000 morti nella Striscia di Gaza fornito dal ministero della Sanità di Hamas include "parecchie migliaia di combattenti palestinesi": lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista ad Abc News. "Non prenderei questi numeri al valore nominale. Penso che dobbiamo verificarli, e ci sono parecchie migliaia di combattenti palestinesi, vale a dire, i terroristi di Hamas che sono incorporati in quei numeri", ha affermato Netanyahu riferendosi al dato reso noto ieri da Hamas.



Hamas, 14 uccisi in attacchi Israele a Rafah sud Gaza

Il ministero della Sanità di Hamas - riferito da Haaretz - ha detto che almeno 14 persone sono state uccise durante la notte in attacchi israeliani a Rafah, nel sud della Striscia. Al tempo stesso la Mezzaluna rossa palestinese, citata dai media, ha riferito di un attacco aereo israeliano nei pressi dell'ospedale al-Quds di Gaza City.   


Scontri in Cisgiordania, ucciso un palestinese a Hebron

Un palestinese è stato ucciso in scontri con l'esercito israeliano nel villaggio di Sair, vicino Hebron in Cisgiordania. Lo hanno riferito, citate dall'agenzia Wafa, fonti mediche che hanno identificato l'uomo in Saad Nimr Al-Faroukh (24 anni). Gli scontri sono avvenuti nel corso di un'operazione dell'esercito arrivato nel villaggio per mappare la casa di un ragazzo palestinese di 16 anni autore nei mesi scorsi di un attentato nel quale era stata uccisa in Città Vecchia a Gerusalemme una poliziotta israeliana. La mappatura di una casa avviene ai fini della sua distruzione.

Soccorritori Gaza: "20 morti in attacco su Rafah"

Almeno 20 persone sarebbero rimaste uccise in un raid aereo israeliano su Rafah, nel sud di Gaza. Lo hanno reso fonti dei servizi di soccorso della Striscia.


Mo, scontri a una manifestazione a Los Angeles, morto 69enne

Un uomo di 69 anni è morto dopo essere rimasto ferito alla testa in seguito a incidenti scoppiati tra manifestanti filo israeliani e filo palestinesi alla periferia di Los Angeles. Secondo quanto riferito dalle autorità, Paul Kessler, questo il nome della vittima, durante gli scontri di domenica è caduto e ha battuto la testa. Ricoverato in ospedale, è morto ieri. La polizia ha aperto un'inchiesta, ma finora non è stato fatto alcun arresto.



Netanyahu: "Nessun cessate il fuoco senza rilascio ostaggi", ma "apre" a pause

"Non ci sarà un cessate il fuoco generale a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi". E' quanto ha ribadito il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista alla tv americana Abc, ripetendo la convinzione che questo "ostacolerebbe lo sforzo bellico, ostacolerebbe il nostro sforzo per liberare gli ostaggi perché l'unica cosa che funziona con questi criminali di Hamas è la pressione militare che stiamo esercitando". Pressato in particolare dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, con cui ieri ha avuto un nuovo colloquio telefonico, Netanyahu ha 'aperto' per la prima volta all'ipotesi di pause umanitarie.  "Piccole pause - un'ora qui, un'ora là - le abbiamo già fatte. Verificheremo le circostanze al fine di consentire l'ingresso di beni umanitari o l'uscita dei nostri ostaggi, di singoli ostaggi", ha detto il premier.



Netanyahu: "Avremo responsabilità sicurezza Gaza a tempo indefinito"

Israele avrà "la responsabilità complessiva della sicurezza" della Striscia di Gaza per "un periodo di tempo indefinito" dopo la fine della guerra contro Hamas. Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista alla tv americana Abc, concessa dopo la nuova telefonata con Joe Biden. "Penso - ha spiegato - che per un periodo di tempo indefinito avremo la responsabilità complessiva della sicurezza, perché abbiamo visto quello che è successo ora che non ce l'avevamo. Quando non abbiamo la responsabilità della sicurezza, abbiamo un insorgere del terrore a un livello che non avremmo potuto immaginare".



Qatar, non provato tunnel sotto nostro ospedale a Gaza

Il Qatar, apprezzato dall'amministrazione Biden per aver svolto un ruolo chiave di mediazione tra Israele e Hamas, ha criticato Israele per aver affermato che esiste un tunnel di Hamas sotto un ospedale di Gaza finanziato dal Qatar, lo riferisce Haaretz. "Questo è un palese tentativo di giustificare il fatto che l'occupazione abbia preso di mira le infrastrutture civili, inclusi ospedali, scuole, aree residenziali e rifugi per gli sfollati", ha affermato il presidente del Comitato del Qatar per la ricostruzione di Gaza, l'ambasciatore Mohammed El Emadi. Ha aggiunto che le affermazioni sono state fatte "senza alcuna prova tangibile o indagine indipendente" un giorno dopo che l'esercito israeliano ha condiviso presunte immagini dell'apertura del tunnel presso l'ospedale Sheikh Hamad.


Usa, minacce a rabbino: uomo arrestato in Arizona

Le autorità federali americane hanno arrestato un uomo in Arizona per aver inviato un'e-mail in cui minacciava di giustiziare un rabbino locale e "ogni altro ebreo" che avrebbe trovato. Lo riportano i media locali. "Non abbiamo alcuna tolleranza per coloro che inviano comunicazioni minacciose ai leader religiosi ebrei o a qualsiasi altro popolo in America", ha commentato il procuratore Gary Restaino. 

Guerra Medioriente, oltre 10mila morti a Gaza, Guterres: stop al fuoco

Netanyahu ribadisce: niente tregua senza rilascio ostaggi

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto ancora una volta l'idea di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza senza il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas. "Non ci sarà alcun cessate il fuoco, nessun cessate il fuoco generale, a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi", ha detto in un'intervista ad Abc News. "Per quanto riguarda le piccole pause - un'ora qui, un'ora là - le abbiamo già avute", ha aggiunto Netanyahu. "Suppongo che controlleremo le circostanze, in modo da consentire ai beni, ai beni umanitari, di entrare, o ai nostri ostaggi, singoli ostaggi, di andarsene", ha detto il premier israeliano parlando delle piccole pause tattiche.

Gaza, Anp. oltre il 60% degli ospedali è fuori uso

Secondo una dichiarazione della ministra della Sanità dell'Autorità nazionale palestinese Mai al-Kaila, oltre il 60% degli ospedali e dei centri medici di Gaza sono fuori servizio. Lo riportano i media locali. Al-Kaila ha affermato che 16 dei 35 nosocomi e 51 dei 72 centri medici non sono più operativi a causa della carenza di carburante e forniture mediche, nonché del bombardamento israeliano. 

Usa: ebreo morto in scontri con manifestanti pro-Gaza, indagini

La polizia della California ha detto di aver aperto un'indagine sulla morte di un uomo ebreo, deceduto dopo scontri tra manifestanti filo-israeliani e filo-palestinesi. Le violenze sono scoppiate domenica durante due manifestazioni opposte a Thousand Oaks, a nordovest di Los Angeles, secondo l'ufficio dello sceriffo della contea di Ventura. Sulla scena la polizia ha scoperto che la vittima, Paul Kessler, 69 anni, "aveva un trauma cranico. Testimoni hanno indicato che è stato coinvolto in uno scontro fisico con uno o più manifestanti" del raduno filo-palestinese. "Durante l'alterco, Kessler è caduto all'indietro e ha battuto la testa a terra", afferma un comunicato. L'uomo è morto lunedì in seguito alle ferite riportate, secondo la stessa fonte, che precisa che è stata aperta un'inchiesta.

Israele-Hamas, dall'attacco del 7 ottobre a Gaza circondata: un mese di guerra

La strage nei kibbutz, il massacro  del rave party, la risposta dello  Stato ebraico con i bombardamenti  sulla Striscia e l'operazione via  terra, la richiesta di tregua  avanzata dall'Onu e gli episodi di  antisemitismo in Europa: ecco il  racconto fotografico dei primi 30  giorni del conflitto che ha riacceso  il Medioriente. LE FOTO

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