Guerra Israele-Hamas, cessate il fuoco o pausa umanitaria: cosa prevedono le due opzioni
La differenza non è solo lessicale. La prima possibilità prevede l'interruzione delle ostilità quasi sempre all'interno dell'intera area del conflitto, si estende per tempi lunghi e punta a far dialogare le parti. La seconda invece ha tempistiche più brevi ed è una cessazione temporanea delle ostilità per scopi umanitari come l'ingresso di aiuti e il passaggio di persone ferite o in condizioni di fragilità
- Non c’è accordo su come interrompere l’assedio israeliano della Striscia di Gaza, che sta provocando molte sofferenze fra i civili palestinesi. Alcuni Paesi chiedono il cessate il fuoco, altri insistono sulle pause umanitarie. La differenza fra le due cose però non è solo lessicale
- Secondo l'Ocha, l'ufficio dell'Onu per gli affari umanitari, il cessate il fuoco è un accordo generalmente inteso come vincolante che prevede l'interruzione delle ostilità quasi sempre all'interno dell'intera area del conflitto
- L'obiettivo è consentire un dialogo tra le due parti. La misura è di natura temporanea, ma è funzionale a essere estesa per un periodo più lungo: non un dettaglio da poco, visto che nella guerra a Gaza - secondo molti pareri - favorirebbe Hamas permettendogli di riorganizzarsi
- Sono contrari a questa opzione gli alleati occidentali e gli Stati Uniti, che hanno ribadito la loro posizione ad Amman durante un incontro tra il segretario di Stato Antony Blinken e i leader dei Paesi arabi. Favorevole, invece, il mondo arabo e anche l'Onu
- Anche Teheran è a favore di questa opzione: il ministro della Difesa iraniano Mohammad Reza Ashtiani ha avvertito che gli Stati Uniti saranno "colpiti duramente" se non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza
- A fare muro contro il cessate il fuoco è soprattutto Israele, con le parole del premier Benyamin Netanyhau: "Non ci sarà cessate il fuoco fino al ritorno dei nostri ostaggi. Lo abbiamo detto ai nostri amici e nemici. Andremo avanti finché non li avremo sconfitti"
- Diversa invece l'opzione delle pause umanitarie. Secondo l'Ocha si tratta di una "cessazione temporanea delle ostilità per scopi puramente umanitari", per consentire l'ingresso di aiuti ed eventualmente anche il passaggio di persone ferite o in condizioni di fragilità
- A differenza del cessate il fuoco non ha una durata estesa. Può essere anche solo di poche ore ed essere limitata solo a precise zone del conflitto
- Questa soluzione è spinta dagli Usa mentre gli Stati arabi la considerano insufficiente per dare un reale respiro ai palestinesi della Striscia. Israele finora si è detta contraria a entrambe le possibilità
- Nelle scorse ore lo stesso segretario di Stato Antony Blinken ha riaffermato il sostegno degli Stati Uniti alle pause umanitarie, per garantire l'assistenza alla popolazione della Striscia. Lo ha fatto parlando in conferenza stampa ad Amman sulla necessità di risparmiare i civili e di accelerare le consegne di aiuti