Guerra Ucraina Russia. Kiev: "Controffensiva in primavera, liberiamo anche Crimea". LIVE
"Ci fermeremo solo quando ripristineremo il Paese entro i limiti del 1991", ha affermato il vice capo dell'intelligence del ministero della Difesa di Kiev, Vadym Skibitskyi. Uno degli obiettivi sarà il tentativo di "inserire un cuneo nel fronte russo a sud, tra la Crimea e la terraferma russa", ha spiegato. "L'Ucraina colpirà i depositi di munizioni sul territorio russo, compresa la regione di Belgorod, gli attacchi partono da lì". Putin: "Obiettivo dell'Occidente è liquidare la Federazione russa"
Kiev: riconciliazione con la Russia? Nemmeno fra 100 anni
"La riconciliazione tra Russia e Ucraina non è possibile nei prossimi 100 anni". Così il primo ministro ucraino, Denis Shmyhal, parlando ai media locali in un'intervista rilanciata dalle agenzie russe. "Riconciliazione, cooperazione? La Russia deve prima cambiare, essere democratizzata, smilitarizzata e denuclearizzata". Shmyhal ha poi chiarito che il congelamento del conflitto non può essere visto come un'opzione per prevenire morti. "L'Ucraina non vede alcun compromesso riguardo alla sua integrità territoriale".
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Sullivan è stato molto cauto anche nel rispondere alla domanda se gli Usa potranno sostenere questo livello di assistenza militare a Kiev da qui ad un anno: "posso dire che la guerra è imprevedibile, un anno fa tutti temevano la caduta di Kiev nel giro di pochi giorni, un anno dopo Joe Biden è stato al fianco del presidente Zelensky a Kiev". Infine, Sullivan ha di nuovo ribadito che Washington "per il momento" esclude la fornitura di F16: "in questa fase della guerra c'è bisogno di tank, di veicoli da combattimento, mezzi corazzati, artiglieria, sistemi di difesa aerea tattica, in modo che gli ucraini possano riconquistare il territorio occupato - ha detto - gli F16 sono una questione per un momento successivo".
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"E credo che i leader cinesi stiano valutando questo nel prendere le loro decisioni", ha aggiunto, parlando alla Cnn, Sullivan aggiungendo che ni contatti diplomatici con Pechino, gli Stati Uniti "non stanno rivolgendo solo dirette minacce". "Stiamo spiegando quello che è in gioco e le conseguenze - ha spiegato - e come le cose potranno evolvere, lo stiamo facendo in modo chiaro e specifico a porte chiuse".
Secondo quanto riferito da fonti dell'intelligence Usa, la Cina sta valutando se inviare a Mosca droni e munizioni, ma non vi sono indicazioni che Pechino abbia preso una decisione finale