Un anno di guerra: l’Ucraina tra distruzione e ricostruzione. Le foto prima e dopo

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Raffaele Mastrolonardo

Raffaele Mastrolonardo

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Nel primo anniversario del conflitto le immagini raccontano la devastazione del Paese ma anche gli sforzi per ritornare verso la normalità

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24 febbraio 2023: trecentosessantacinque giorni dopo la guerra continua. Dodici mesi più tardi, l’invasione russa è ancora in corso. I segni del conflitto sono bene in vista sul territorio ucraino: palazzi sventrati, infrastrutture distrutte, edifici polverizzati. E il confronto tra prima e dopo gli effetti di quella che il presidente russo Vladimir Putin continua a chiamare "operazione militare speciale” rende le immagini della tragedia ancora più drammatiche. Là dove si svolgeva una vita normale ora restano macerie, indizi di morte, paura ed emergenza continua.

 

UCRAINA UN ANNO DOPO I REPORTAGE DI SKY TG24

 

I segni del conflitto sono più che evidenti nella zona intorno a Pavlivka, villaggio della regione di Donetsk nell’est del Paese, che i russi avevano invano cercato di riconquistare nel novembre scorso. Un’immagine satellitare del 10 febbraio 2023 messa a confronto con una dell’agosto precedente rivela gli effetti devastanti degli attacchi dell’artiglieria di Mosca. 

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Sempre nella parte orientale del Paese l’impatto dei bombardamenti russi è visibile a Yakovlivka come mostra lo stato di alcuni capannoni agricoli nel gennaio 2023 rispetto all’estate scorsa. 

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Per mesi Bakhmut è stata centro di una battaglia sanguinosa conclusasi poche settimane fa con la conquista della città da parte del gruppo Wagner, la milizia mercenaria al servizio della Russa. 

 

SI COMBATTE A BAKHMUT - IL VIDEO

 

Le conseguenze del conflitto sono evidenti, tra le altre cose, nella distruzione di scuole ed edifici documentata dalle immagini di questo gennaio messe a confronto con l’estate 2022. 

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Quello che resta di alcuni condomini a Soledar, città conquistata dai russi a gennaio dopo una lunga offensiva, non è molto. E il paragone con la stessa zona solo pochi mesi prima ne è la dimostrazione più drammatica.

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Mariupol è diventata, suo malgrado, uno dei luoghi simbolo della guerra in Ucraina. Il bombardamento dell’ospedale locale, nel marzo scorso, ha anche rappresentato una delle  prime e più eclatanti dimostrazioni della campagna di disinformazione messa in campo dalla Russia per cercare di attenuare le sue responsabilità nel conflitto.

 

Alcune immagini satellitari, risalenti all’autunno scorso, mostrano il livello di distruzione della città, a cominciare dal teatro locale, all’epoca utilizzato come rifugio, di cui resta molto poco. 

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Impressionanti, sempre a Mariupol, sono le file di condomini rasi al suolo dai bombardamenti. 

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I primi passi della ricostruzione

Ma un anno dopo l’inizio del conflitto l’Ucraina non è solo devastazione. Nei territori più lontani dall’epicentro della battaglia, pur tra molte difficoltà, la ricostruzione è già cominciata. E il confronto delle immagini, in questo caso, può finalmente raccontare di un “dopo” che porta speranza rispetto ad un “prima” che si vorrebbe superare e dimenticare in fretta. 

 

Come accade nel caso di questo condominio a Kiev, che era stato colpito da un missile russo nel marzo del 2022. Dodici mesi dopo l’opera di ristrutturazione è stata completata.

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Sempre nella capitale, procedono i lavori anche su altri edifici, come questo danneggiato nell’aprile scorso dai colpi dell’artiglieria di Mosca e sulla buona strada per essere rimesso a nuovo. 

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A un anno di distanza dai danni causati dalla guerra un altro palazzo di Kiev ha riacquistato un aspetto normale.

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Ancora lontano dall’agibilità ma sottoposto a lavori in corso è il ponte sul fiume Irpin presso Stoyanka, sobborgo di Kiev.

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Infine, da una parte il parcheggio di un centro commerciale di Kiev poco dopo essere stato colpito da una missile russo nel marzo 2022. Dall’altra la stessa immagine nel febbraio 2023.

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