Hamas ha pubblicato un video dell'ostaggio israelo-americano Idan Alexander, prigioniero a Gaza da 554 giorni. Rafah è ora completamente circondata dall'esercito israeliano. Una delegazione di Hamas è attesa oggi al Cairo per colloqui sul cessate il fuoco a Gaza con i mediatori egiziani. Sul fronte del nucleare, oggi iniziano i colloqui indiretti tra Stati Uniti e Iran in Oman. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha affermato che l’Iran punta a un accordo “equo e onorevole” con gli Stati Uniti
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Hamas ha pubblicato un video dell'ostaggio israelo-americano Idan Alexander, prigioniero a Gaza da 554 giorni. L'esercito israeliano annuncia di aver preso il controllo completo del corridoio Morag nel sud di Gaza, isolando la città di Rafah da Khan Younis. Rafah è ora completamente circondata dall'esercito israeliano.
Una delegazione di Hamas, guidata da Khalil al Hayya, è attesa oggi al Cairo per colloqui sul cessate il fuoco a Gaza con i mediatori egiziani. "Ci auguriamo che l'incontro possa portare a reali progressi verso il raggiungimento di un accordo che ponga fine alla guerra", ha dichiarato un funzionario di Hamas. Il Commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini ha definito la realtà a Gaza “una realtà post-apocalittica”. “Tutto è stato distrutto, i combattimenti continuano, la zona è diventata una specie di zona di morte per la popolazione”, ha dichiarato in un'intervista all'emittente tv Al Jazeera.
Sul fronte del nucleare, oggi iniziano i colloqui indiretti tra Stati Uniti e Iran in Oman. Teheran si dice pronta a dare una “genuina possibilità” ai colloqui con gli Stati Uniti, ma minaccia di espellere gli ispettori Nazioni Unite per il controllo dei siti nucleari in risposta a non meglio precisate "minacce esterne”. "Siamo determinati a utilizzare tutte le nostre risorse per salvaguardare il potere e gli interessi nazionali dell'Iran": ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha consegnato al suo omologo dell'Oman una nota sulla posizione di Teheran riguardo ai negoziati sul nucleare da inoltrare alla delegazione statunitense, guidata dall'inviato e capo negoziatore del presidente Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff. La nota, secondo i media, contiene anche i principali argomenti di preoccupazione di Teheran. Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che il suo Paese cerca un accordo "equo e onorevole" con gli Stati Uniti, prima dell'inizio dei colloqui tra le due parti.
La Protezione Civile di Gaza gestita da Hamas ha affermato che 10 persone, tra cui sette bambini, sono state uccise in un attacco dell'esercito israeliano (Idf) nella Striscia.
Il Commissario generale dell’Unrwa Philippe Lazzarini ha definito la realtà a Gaza “una realtà post-apocalittica”. “Tutto è stato distrutto, i combattimenti continuano, la zona è diventata una specie di zona di morte per la popolazione”, ha dichiarato in un'intervista all'emittente tv Al Jazeera.
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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
Video "Trump Gaza", il creatore Solo Avital: "Pubblicato senza mio consenso"
Il filmato era inteso come una satira politica dell'"idea megalomane" di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere". LA VICENDA
Usa-Iran, Trump a Fox News: “Ho scritto a Khamenei per un accordo sul nucleare”
E' stato lo stesso Trump a rivelarlo, in un'intervista a Fox Business Network, ripresa dai media internazionali. "Vorrei raggiungere un accordo con l'Iran sul suo programma nucleare", ha detto il presidente Usa, aggiungendo che "se l'Iran non negozia, sarà molto brutto per loro”. COSA SAPERE
Nucleare Iran, al via colloqui in Oman. Teheran: "Positivi"
Iran, liberato turista francese in carcere dal 2022 per "spionaggio"
Lo ha confermato, attraverso un post su X, il presidente della Francia, Emmanuel Macron. Il turista 34enne era stato condannato a cinque anni di prigione ma la sua pena era stata ritenuta arbitraria dalle autorità di Parigi, che avevano puntato il dito sulla cosiddetta “diplomazia degli ostaggi di Stato” di Teheran. LEGGI L'ARTICOLO
Medioriente, possibile accordo Israele-Hamas per tregua e rilascio ostaggi in tempi brevi
La proposta egiziana prevede il rilascio di otto ostaggi vivi e di otto corpi di ostaggi in cambio di una tregua della durata compresa tra 40 e 70 giorni e il rilascio di un gran numero di detenuti palestinesi. Il mese scorso Witkoff ha proposto un accordo che prevedeva il rilascio di cinque ostaggi in cambio di un gran numero di detenuti palestinesi e un cessate il fuoco di due mesi. LEGGI L'ARTICOLO
Casa Bianca: "Colloqui con Iran molto positivi e costruttivi"
I colloqui con l'Iran sono stati "molto positivi e costruttivi". Lo ha detto la Casa Bianca, sottolineando che le parti si sono dette d'accordo a incontrarsi nuovamente il prossimo sabato.
Netanyahu a famiglia ostaggio: "Sforzi per liberarlo"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha parlato al telefono con i genitori dell'ostaggio Edan Alexander dopo che il gruppo terroristico Hamas ha diffuso un video del soldato americano-israeliano vivo. "Il primo ministro ha detto alla famiglia di comprendere il loro dolore e ha aggiornato che attualmente si stanno compiendo sforzi enormi per liberare Edan e il resto degli ostaggi", si legge in una dichiarazione dell'ufficio di Netanyahu.
Militari israeliani: "Entrati in due quartieri di Gaza City, si allargano zona sicurezza"
Le forze israeliane (Idf) hanno confermato di aver iniziato dalla scorsa notte operazioni nei quartieri di Daraj e Tuffah, a Gaza City, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce il giornale israeliano Haaretz. L'obiettivo delle attività è "rafforzare il controllo di sicurezza" nell'area, "smantellare l'infrastruttura terroristica" di Hamas e "ampliare la zona di sicurezza". Le Idf precisano di aver consentito ai civili di lasciare le aree "per la loro incolumità".
Hamas pubblica video con l'ostaggio israelo-americano Idan (2)
Secondo quanto riporta Times of Israel si tratterebbe del soldato Edan Alexander che, nel filmato, afferma di essere stato trattenuto per 551 giorni, elemento che indica che il video sarbebe stato girato molto di recente. Alexander, cittadino statunitense, e' un soldato di stanza nei pressi della Striscia di Gaza la mattina del 7 ottobre, quando e' stato preso prigioniero dai terroristi di Hamas. Hamas ha gia' diffuso video simili di ostaggi che tiene in ostaggio, in quella che Israele definisce una deplorevole guerra psicologica. L'Hostage and Missing Families Forum ha chiesto ai media israeliani di non pubblicare il video o le immagini del filmato fino all'approvazione della famiglia.
Tensioni al corteo pro Palestina a Milano
Contatti tra manifestanti e forze dell'ordine al corteo pro Palestina a Milano all'altezza di piazzale Baiamonti. A dare il via alle tensioni sarebbe stata, a quanto affermano i manifestanti, l'identificazione di alcuni di loro da parte della polizia. Gli attivisti, lanciando fumogeni, gridavano "Tout le monde deteste la police".
Hamas pubblica video con l'ostaggio israelo-americano Idan
Hamas ha pubblicato un video dell'ostaggio israelo-americano Idan Alexander, prigioniero a Gaza da 554 giorni.
Idf: "Ampliata l'offensiva a nord della Striscia di Gaza"
Durante la notte, le forze di difesa israeliane hanno esteso le operazioni contro Hamas nei quartieri di Daraj e Tuffah, nella città di Gaza. Lo ha comunicato l'Idf. L'esercito ha dichiarato che l'obiettivo è ampliare la zona cuscinetto lungo il confine nord, portandola in alcune aree fino a 2 chilometri di profondità all'interno del territorio della Striscia. I militari hanno aggiunto che ai civili palestinesi è stato chiesto di evacuare l'area "per la loro sicurezza".
Corteo Milano pro Palestina, scritta "Spara a Giorgia" su vetrina
"Spara a Giorgia". La scritta in vernice rossa è stata fatta sulla vetrina di una banca in piazzale Lagosta di Milano da un gruppo di manifestanti vestiti di nero che si sono posizionati nella pancia del corteo nazionale pro Palestina. "No al riarmo" la scritta vergata su una filiale di Banco Desio di via Trau dove e' stato distrutta una telecamera di sicurezza.
Corteo Milano, danneggiate vetrine banche e aziende Usa
Vetri spaccati e vetrine imbrattate con la vernice di due filiali di banca (UniCredit e Mediobanca) e dei negozi di Starbuck e Burger King di via Pola perche' sarebbero "complici del genocidio" in corso nella striscia di Gaza. Gli alti atti vandalici sono stati realizzati da un gruppo di manifestanti nella pancia del corteo nazionale pro Palestina in corso a Milano. Un paio di petardi sono stati fatti esplodere nel cortile di accesso di una sede distaccata della Regione Lombardia.
In 10.000 a Milano al corteo nazionale pro Palestina
Sono dieci mila i manifestanti scesi in piazza a Milano per il corteo nazionale pro Palestina per chiedere "la fine del genocidio nella Striscia di Gaza". Il corteo e' partito dalla Stazione Centrale e terminera' all'Arco della Pace. I manifestanti chiedono lo stop della guerra, dicono "no alla deportazione del popolo palestinese, no al genocidio per un cessate il fuoco immediato e duraturo. Si' alla ricostruzione della Striscia di Gaza e l'invio di aiuti umanitari". Alla mobilitazione, organizzata da associazioni palestinesi e sindacati di base, hanno aderito anche diverse sezioni dell'Anpi, centri sociali e partiti della sinistra extra parlamentare.
Idf, avviso di evacuazione ai residenti di Khan Younis
Il portavoce dell'Idf in arabo ha pubblicato un messaggio rivolto agli abitanti di diversi quartieri dell'area di Khan Younis, avvertendo: "Si tratta dell'ultimo avvertimento prima di un attacco. Colpiremo con forza ogni zona da cui vengono lanciati razzi". Nel messaggio si legge che "le organizzazioni terroristiche, in particolare Hamas, sono pienamente responsabili dello sfollamento e della sofferenza dei civili". Il portavoce ha esortato la popolazione a evacuare immediatamente verso rifugi sicuri nella zona di al-Mawasi.
Idf ordina evacuazione Khan Younis (2)
L'ordine segue il lancio di tre razzi dal sud di Gaza verso Israele intercettati dalla contraerea. "Questo e' un ultimo avvertimento prima dell'attacco", ha scritto il portavoce dell'esercito Avichay Adraee in un post su X con annessa mappa delle zone da sgomberare. "Attaccheremo con grande forza ogni zona da cui verranno lanciati razzi", ha avvertito. "Le organizzazioni terroristiche, in primis Hamas, hanno la piena responsabilita' degli sfollamenti e delle sofferenze dei civili", ha aggiunto.
Katz: "Allarghiamo operazioni a Gaza, quasi tutta la Striscia interessata"
La città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, trasformata di fatto in una "zona di sicurezza israeliana". E un ulteriore allargamento dell'offensiva militare israeliana nell'enclave palestinese. E' quanto ha comunicato il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, in una dichiarazione riportata da Haaretz che inizia dalla conferma che le forze israeliane (Idf) hanno preso il controllo di un asse strategico nel sud dell'enclave palestinese. Con parole rivolte ai gazawi, Katz afferma che "è l'ultima occasione per bandire Hamas e rilasciare tutti gli ostaggi, fermando la guerra". Presto, ha detto, le operazioni israeliane si allargheranno ad altre regioni "nella maggior parte del territorio di Gaza".
Nei giorni scorsi Haaretz aveva scritto dei preparativi dei militari israeliani per incorporare Rafah e aree limitrofe nella 'zona cuscinetto' che le Idf stanno creando lungo il confine. Nell'area compresa tra il 'Corridoio Philadelphi' a sud e il 'Corridoio Morag' a nord vivevano, prima dell'avvio delle operazioni militari israeliane in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, circa 200.000 palestinesi, secondo i dati riportati dal giornale israeliano che parla di un'area oggi quasi deserta per la distruzione provocata dai raid israeliani.
Katz ha precisato che viene ampliato anche il 'Corridoio Netzarim', nel centro di Gaza. E ha ribadito che saranno consentiti "passaggi volontari" verso altri Paesi a "tutte le persone interessate", in "linea con la visione del Presidente degli Stati Uniti, che cerchiamo di realizzare".
Idf ordina evacuazione Khan Younis
Le Forze armate israeliane hanno ordinato l'evacuazione di Khan Younis. Lo riferisce al Jazeera. Il portavoce ha ordinato a "tutti i residenti della Striscia di Gaza che si trovano nelle zone di Khan Younis e nei quartieri Qizan al-Najjar, Qizan Abu Rashwan, al-Salam, al-Manara, al-Qurain, Maan, al-Batn al-Sameen, Jurt al-Lot, al-Fakhari e i quartieri meridionali di Bani Suhaila" di lasciare le loro case prima dell'attacco e di spostaris ad al-Mawasi, a ovest della citta', sulla costa di Gaza.
Idf ordina evacuazione Khan Younis
Le Forze armate israeliane hanno ordinato l'evacuazione di Khan Younis. Lo riferisce al Jazeera. Il portavoce ha ordinato a "tutti i residenti della Striscia di Gaza che si trovano nelle zone di Khan Younis e nei quartieri Qizan al-Najjar, Qizan Abu Rashwan, al-Salam, al-Manara, al-Qurain, Maan, al-Batn al-Sameen, Jurt al-Lot, al-Fakhari e i quartieri meridionali di Bani Suhaila" di lasciare le loro case prima dell'attacco e di spostaris ad al-Mawasi, a ovest della citta', sulla costa di Gaza.
Militari israeliani: "Rafah accerchiata, preso controllo Corridoio Morag"
I militari israeliani affermano di aver completamente accerchiato la città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e istituito una nuova 'zona di sicurezza', il cosiddetto 'Corridoio Morag', tra Rafah e Khan Yunis, città ormai di fatto separate. In un comunicato le forze israeliane (Idf) precisano di aver completato l' "apertura" dell' 'Asse Morag' "nelle ultime 24 ore" e affermano di aver "eliminato decine di terroristi, smantellato tunnel sotterranei e infrastrutture terroristiche di Hamas" nel quadro dell'operazione andata avanti per una decina di giorni. Con il 'Corridoio Morag' viene creata di fatto un'ulteriore divisione della Striscia di Gaza. Per il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, le zone sotto il controllo delle Idf sono "zone di sicurezza".
Militari israeliani, "Rafah accerchiata, preso controllo Corridoio Morag"
I militari israeliani affermano di aver completamente accerchiato la città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, e istituito una nuova 'zona di sicurezza', il cosiddetto 'Corridoio Morag', tra Rafah e Khan Yunis, città ormai di fatto separate. In un comunicato le forze israeliane (Idf) precisano di aver completato l' "apertura" dell' 'Asse Morag' "nelle ultime 24 ore" e affermano di aver "eliminato decine di terroristi, smantellato tunnel sotterranei e infrastrutture terroristiche di Hamas" nel quadro dell'operazione andata avanti per una decina di giorni. Con il 'Corridoio Morag' viene creata di fatto un'ulteriore divisione della Striscia di Gaza. Per il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, le zone sotto il controllo delle Idf sono "zone di sicurezza".
Katz: "Operazioni Idf si estendono, ci saranno nuove evacuazioni"
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che "nella parte settentrionale di Gaza, gli abitanti stanno evacuando anche Beit Hanoun e altri quartieri, e il territorio viene occupato, espandendo la zona di sicurezza, così come nel corridoio di Netzarim". "L'intensiva attività dell'Idf si estenderà presto ad altre zone di Gaza e sarà necessario evacuare le zone di combattimento", ha avvertito, aggiungendo che "Hamas non è in grado di proteggere i residenti o il territorio. I leader di Hamas si nascondono nei tunnel con le loro famiglie e in hotel di lusso all'estero con miliardi nei loro conti bancari e usano i cittadini di Gaza come ostaggi", ha affermato, "è ora di reagire, rimuovere Hamas e rilasciare tutti gli ostaggi israeliani. Questo è l'unico modo per porre fine alla guerra". Katz ha aggiunto che "gli interessati potranno anche trasferirsi volontariamente in vari Paesi del mondo, in linea con la visione del presidente degli Stati Uniti, per la quale ci stiamo impegnando".
Hezbollah, gran parte dei siti militari consegnati all'esercito
La maggior parte dei siti militari di Hezbollah nel Libano meridionale è stata posta sotto il controllo dell'esercito libanese. Lo ha detto una fonte vicina al movimento filo-iraniano. Un accordo di cessate il fuoco raggiunto a fine novembre ha posto fine a più di un anno di ostilità, tra cui due mesi di guerra aperta, tra Israele e il movimento libanese, che ha provocato lo sfollamento di più di un milione di persone e devastato vaste aree del Paese. L'accordo prevede che nel Libano meridionale saranno schierati solo i caschi blu delle Nazioni Unite e l'esercito libanese. Hezbollah, gravemente indebolito dalla guerra, deve ritirarsi a nord del fiume Litani, a circa 30 km dal confine israeliano, e smantellare le restanti infrastrutture militari a sud. "Delle 265 postazioni militari di Hezbollah individuate a sud del fiume Litani, il movimento ne ha cedute circa 190 all'esercito", ha affermato la fonte.
Katz: "Operazioni Idf si estendono, ci saranno nuove evacuazioni"
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che "nella parte settentrionale di Gaza, gli abitanti stanno evacuando anche Beit Hanoun e altri quartieri, e il territorio viene occupato, espandendo la zona di sicurezza, così come nel corridoio di Netzarim". "L'intensiva attività dell'Idf si estenderà presto ad altre zone di Gaza e sarà necessario evacuare le zone di combattimento", ha avvertito, aggiungendo che "Hamas non è in grado di proteggere i residenti o il territorio. I leader di Hamas si nascondono nei tunnel con le loro famiglie e in hotel di lusso all'estero con miliardi nei loro conti bancari e usano i cittadini di Gaza come ostaggi", ha affermato, "è ora di reagire, rimuovere Hamas e rilasciare tutti gli ostaggi israeliani. Questo è l'unico modo per porre fine alla guerra". Katz ha aggiunto che "gli interessati potranno anche trasferirsi volontariamente in vari Paesi del mondo, in linea con la visione del presidente degli Stati Uniti, per la quale ci stiamo impegnando"
Katz: "Da asse Filadelfia a Morag è zona sicurezza Israele"
"Questo è il momento finale per mandare via Hamas, liberare gli ostaggi e porre fine alla guerra", ha affermato il ministro della Difesa Israel Katz in una dichiarazione dopo che l'esercito ha reso noto di aver preso il controllo totale dell'asse Morag. "L'Idf ha ormai completato la cattura del corridoio Morag che divide Gaza tra Rafah e Khan Younis, rendendo l'intera area tra il corridoio Filadelfia e Morag parte della zona di sicurezza israeliana", ha detto riferendosi alla zona cuscinetto dell'Idf al confine con Gaza.
Wafa: quattro morti in raid israeliani su Gaza city e Khan Yunis
Quattro cittadini palestinesi sono stati uccisi oggi in attacchi israeliani a est di Gaza city e nel centro di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Fonti locali hanno riportato che l'artiglieria israeliana ha colpito l'area del mercato nel quartiere Shujaiyya, causando la morte di due persone. Un drone ha poi colpito un gruppo di persone nel centro di Khan Yunis, uccidendone uno e ferendone altri. Un'altra vittima è stata segnalata a seguito di bombardamenti nella zona di Qizan al-Najjar, a sud di Khan Yunis.
Hamas rivendica il lancio di razzi dal sud di Gaza
Hamas ha rivendicato il lancio di razzi avvenuto poco fa dal sud della Striscia di Gaza, affermando di aver preso di mira la comunità di confine di Nir Yitzhak. Secondo l'Idf, tre razzi sono stati intercettati e non si registrano feriti.
Idf: "Riservista gravemente ferito al confine con il Libano"
Un soldato riservista è rimasto gravemente ferito durante un'operazione lungo il confine con il Libano, ha dichiarato il portavoce dell'Idf. Il militare è stato trasportato in ospedale e la sua famiglia è stata informata.
Tre razzi lanciati da Gaza intercettati nel sud di Israele
L'aviazione israeliana ha intercettato tre razzi lanciati dalla zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, verso aree aperte nei pressi di Nir Yitzhak, Sufa e Holit, nelle vicinanze del confine.
Sisi in missione nel Golfo per promuovere nuova tregua a Gaza
Il presidente egiziano Sisi si recherà in visita in Qatar, Kuwait e altri Paesi della regione per promuovere una nuova intesa di cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce la tv qatariota Al-Araby Al-Jadeed. Il Cairo ha proposto un nuovo accordo che prevede il rilascio di 9 ostaggi vivi, tra cui il soldato americano-israeliano Idan Alexander, e la restituzione dei corpi di altri tre cittadini statunitensi. In cambio, si attuerebbe una tregua di 70 giorni, durante la quale si svolgerebbero trattative sulla fase successiva dell'accordo.
P. Faltas: per la Pasqua a Gerusalemme solo 6mila permessi
"Quest'anno sono stati concessi solo 6mila permessi, per una sola settimana, dalle autorità israeliane: un numero decisamente inferiore rispetto ai 50mila cristiani della Cisgiordania, desiderosi di condividere la fede nei Luoghi Santi". È quanto dichiara al Sir padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Il religioso si dice "molto deluso" per il basso numero di permessi rilasciati: "Sono responsabile per questo genere di richieste per i cristiani della zona di Betlemme e ho insistito con le autorità israeliane perché vengano concessi in un numero maggiore: abbiamo bisogno di incontrare e di pregare insieme ad una comunità colpita duramente dalla sofferenza della guerra. I cristiani della Cisgiordania hanno molte limitazioni alla loro libertà di movimento e aspettano il periodo pasquale per potersi recare a Gerusalemme per pregare al Santo Sepolcro e nei Luoghi che ricordano la passione, morte e Resurrezione di Nostro Signore. Ma fino ad oggi, nonostante diverse riunioni anche ad alto livello, non siamo riusciti ad ottenere altri permessi"
Idf: "Preso il controllo completo del corridoio Morag a Gaza"
L'esercito israeliano annuncia di aver preso il controllo completo del corridoio Morag nel sud di Gaza, isolando la città di Rafah da Khan Younis. Rafah è ora completamente circondata dall'esercito, con la 36ma divisione dell'Idf che controlla il Morag e la divisione Gaza che opera nel Corridoio Filadelfia, la zona di confine tra Egitto e Gaza. Durante la notte, fa sapere l'Idf , si sono unite la 188ma brigata corazzata della 36ma divisione che si era spinta nel corridoio Morag da nord-ovest e la brigata di fanteria Golani, entrata dal confine a sud-est. Le truppe del genio militare stanno ora costruendo una strada lungo il corridoio, simile agli altri corridoi di Gaza conquistati dall'Idf durante la guerra. L'esercito ora opererà all'interno di aree di Rafah in cui non è ancora entrato. Secondo l'Idf, alla fine delle operazioni, la zona cuscinetto nella Striscia di Gaza meridionale si estenderà dal confine egiziano fino alla periferia di Khan Younis, a più di 5 chilometri di distanza, e includerà l'intera città di Rafah, circa il 20% della Striscia. L'Idf afferma di aver eliminato decine di terroristi e distrutto infrastrutture di Hamas, compresi i tunnel, negli ultimi dieci giorni.
Hamas, oggi al Cairo per colloqui sul cessate il fuoco
Un funzionario di Hamas ha dichiarato all'Afp che alti dirigenti del gruppo saranno oggi al Cairo per colloqui sul cessate il fuoco a Gaza con i mediatori egiziani. "Ci auguriamo che l'incontro possa portare a reali progressi verso il raggiungimento di un accordo che ponga fine alla guerra, fermi l'aggressione e assicuri il completo ritiro delle forze di occupazione da Gaza", ha dichiarato il funzionario a condizione di anonimato.
Iran: "Cerchiamo un accordo equo e onorevole con gli Usa"
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che il suo Paese cerca un accordo "equo e onorevole" con gli Stati Uniti, prima dell'inizio dei colloqui tra le due parti. "La nostra intenzione è di raggiungere un accordo equo e onorevole da una posizione paritaria, e se anche l'altra parte si troverà dalla stessa posizione, allora si spera che ci sarà la possibilità di un'intesa iniziale che porterà a un percorso di negoziati", ha affermato, come mostra un video pubblicato dalla tv di Stato prima dei colloqui sul programma nucleare iraniano. "L'Iran partecipa ai colloqui con serietà, con un team esperto e informato, che ha maturato esperienza nei colloqui sulla questione nucleare iraniana. Durante i colloqui verranno chiarite molte questioni fondamentali. Ciò che è ovvio è che i colloqui saranno indiretti e parleremo solo della questione nucleare con la necessaria determinazione per raggiungere un accordo che tuteli gli interessi nazionali dell'Iran", ha aggiunto Araghchi, come riporta l'Irna.
Inviato Onu in Siria: "Israele deve fermarsi"
"Gli israeliani devono fermare quello che stanno facendo, questo è giocare con il fuoco, contribuisce alla destabilizzazione della situazione". Lo ha affermato Geir Pedersen, l'inviato speciale dell'Onu in Siria, commentando la situazione nel Paese arabo, nel contesto dei recenti raid dello Stato ebraico. "Abbiamo bisogno di un processo davvero inclusivo ma abbiamo anche bisogno della fine delle sanzioni", ha aggiunto Pedersen, in un'intervento durante il forum diplomatico di Antalya in Turchia, sottolineando come sia anche necessario avere inchieste indipendenti sui recenti scontri tra forze di Damasco e la minoranza alawita.
L'Iran consegna a ministro Oman la sua posizione sul nucleare
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha consegnato al suo omologo dell'Oman, Badr bin Hamad Al Busaidi, una nota sulla posizione di Teheran riguardo ai negoziati sul nucleare da inoltrare alla delegazione statunitense. Entrambe le delegazioni di Iran e Stati Uniti sono oggi a Muscat per colloqui sul programma nucleare iraniano. La nota, secondo i media, contiene anche i principali argomenti di preoccupazione di Teheran. Durante l'incontro, il ministro degli Esteri dell'Oman ha informato Araghchi sulle modalità previste per i colloqui indiretti di oggi tra Teheran e Washington.Araghchi ha elogiato l'atteggiamento responsabile dell'Oman e la sua mediazione per i colloqui, secondo quanto riportato dall'Irna.
Iran: "Determinati a salvaguardare interessi nazionali"
"Siamo determinati a utilizzare tutte le nostre risorse per salvaguardare il potere e gli interessi nazionali dell'Iran": lo scrive su X il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, nel giorno dell'avvio dei negoziati con gli Stati Uniti in Oman sulle attività nucleari di Teheran.
Nucleare, media: l'Iran incontra funzionari dell'Oman
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha incontrato questa mattina a Muscat funzionari dell'Oman nell'ambito dei previsti colloqui con gli Stati Uniti sulle attività nucleari di Teheran: lo riporta l'Irna. I negoziatori iraniani e americani hanno incontrato separatamente il ministro degli Esteri dell'Oman, Badr bin Hamad Al Busaidi, il cui Paese ospiterà i colloqui, che secondo le autorità iraniane si svolgeranno indirettamente.
©Ansa
Nucleare, media: delegazione iraniana arrivata a Muscat
La delegazione iraniana, guidata dal ministro degli Esteri Abbas Araghchi, è arrivata a Muscat per colloqui indiretti sul programma nucleare iraniano con la delegazione americana, guidata dall'inviato e capo negoziatore del presidente Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff: lo riporta l'Irna. Il viceministro degli Esteri iraniano per gli Affari politici Majid Takht-Ravanchi, il viceministro degli Esteri per gli Affari Legali e Internazionali Kazem Gharibabadi, il portavoce del ministero degli Esteri Esmail Baghaei e altri negoziatori ed esperti in materia nucleare accompagnano il ministro degli Esteri.
Onu: "Gaza è diventata una zona di morte post-apocalittica"
"La realtà a Gaza è una realtà post-apocalittica: tutto è stato distrutto, i combattimenti continuano, la zona è diventata una specie di zona di morte per la popolazione e stiamo sostanzialmente assistendo all'emergere di una sorta di interruzione post-apocalittica della guerra": lo ha dichiarato il Commissario generale dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, in un'intervista all'emittente tv Al Jazeera.
Nucleare, media: delegazione Iran in viaggio verso l'Oman
La delegazione iraniana è in viaggio verso l'Oman per i colloqui con gli Stati Uniti sul nucleare: lo riportano i media statali.
Macron: "Su riconoscimento Palestina troppe semplificazioni"
Emmanuel Macron ha condannato oggi le "semplificazioni" e le "fake news" sul possibile riconoscimento di uno Stato palestinese da parte della Francia ed ha lanciato un appello a "non abbandonare nessuno sforzo" per arrivare alla pace nella regione. "Leggo di tutto e di più sulle nostre intenzioni per Gaza", ha scritto il presidente francese su X. "Non cediamo a nessuna semplificazione, a nessuna provocazione - ha continuato - non lasciamo prosperare le fake news e le manipolazioni. E, soprattutto, restiamo uniti". Il capo dello Stato francese ha dichiarato, mercoledì, che un riconoscimento dello Stato palestinese da parte di Parigi potrebbe arrivare a giugno in occasione di una conferenza che la Francia copresiederà con l'Arabia Saudita alle Nazioni Unite a New York, pur descrivendolo come parte di un movimento reciproco di riconoscimento di Israele da parte dei Paesi arabi. Quest'annuncio, al ritorno da un viaggio in Egitto, ha scatenato una serie di proteste a destra e all'estrema destra in Francia. Macron ha ribadito che difende "il diritto legittimo dei palestinesi a uno Stato e alla pace, come quello degli israeliani a vivere in pace e sicurezza, ognuno riconosciuto dal proprio vicino".
Onu: conflitto con Israele costato ad agricoltura Libano 700 mln
In un rapporto pubblicato ieri, le autorità delle Nazioni Unite e libanesi hanno stimato in oltre 700 milioni di dollari i danni e le perdite causati al settore agricolo libanese dall'ultima guerra tra Hezbollah e Israele. Un accordo di cessate il fuoco raggiunto il 27 novembre ha posto fine a più di un anno di ostilità, tra cui due mesi di guerra aperta, tra Israele e il movimento libanese filo-iraniano, che ha provocato lo sfollamento di oltre un milione di persone e devastato ampie zone del Paese. Il Libano meridionale e la Bekaa, due roccaforti di Hezbollah note anche per la loro attività agricola, sono state particolarmente colpite dai bombardamenti israeliani, che hanno danneggiato i raccolti e costretto molti agricoltori ad abbandonare le loro terre. Nella sua valutazione delle "ripercussioni del conflitto che colpirà il Libano tra ottobre 2023 e novembre 2024", l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) ha affermato di aver "evidenziato l'entità dei danni subiti dal settore agricolo libanese, stimati in circa 118 milioni di dollari, a cui si aggiungono perdite stimate in 586 milioni di dollari". Ha affermato di aver condotto lo studio "in stretta collaborazione" con il Ministero dell'Agricoltura e il Consiglio nazionale per la ricerca scientifica del Libano. "Le regioni più colpite sono il Libano meridionale e la valle della Bekaa. Tutti i settori agricoli sono colpiti: colture erbacee, allevamento, silvicoltura, pesca e acquacoltura", osserva la FAO.
Houthi rivendicano il lancio di due droni verso Israele
Gli Houthi yemeniti hanno rivendicato il lancio di due droni ieri sera contro Israele, sostenendo di aver preso di mira due "obiettivi militari" nella zona di Tel Aviv. Secondo l'esercito israeliano, citato dai media, uno dei due droni è stato intercettato, mentre il secondo drone non ha raggiunto il territorio di Israele.
Media: Netanyahu disposto a compromesso su ostaggi
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è disposto a un compromesso pur di arrivare a un accordo con Hamas per il rilascio di ostaggi ancora a Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. La proposta iniziale recapitata ai mediatori prevedeva la restituzione di 11 ostaggi per rilanciare la prima fase di cessate il fuoco interrotta il mese scorso da Israele. L'Egitto però, nel tentativo di accorciare le distanze, ha proposto a Netanyahu di scendere a otto e il premier ha accettato, dopo l'incontro a Washington con il presidente americano Donald Trump. Resta ferma invece la richiesta che i prigionieri siano resi nei primi 15 dei 45 giorni di tregua previsti. Hamas dal canto suo pretende che il rilascio sia graduale. Sempre secondo le fonti citate dal quotidiano, gli israeliani premono per abbassare il numero di detenuti palestinesi – compresi quelli che scontano l’ergastolo – che saranno rilasciati per ogni ostaggio. Inoltre Israele vuole la restituzione di 16 corpi di israeliani morti, offrendo in cambio la restituzione di salme palestinesi. Israele accetterebbe anche di consentire la ripresa delle consegne di aiuti umanitari a Gaza e ritirare le sue truppe fino a dove erano posizionate prima che riprendessero i combattimenti. Infine, ci sarebbe un'apertura a tenere negoziati sui termini di un cessate il fuoco permanente una volta che la tregua fosse ripristinata.