Navalny, avvocati a Putin: 'Mettere fine alla tortura'
Un gruppo di avvocati ha scritto al presidente russo Vladimir Putin chiedendo che sia messa fine ai soprusi contro Alexey Navalny, rinchiuso in cella di isolamento con dei pretesti, e che al dissidente, in carcere per motivi politici, siano garantite cure adeguate. Lo riporta il giornale Meduza, che pubblica il testo della lettera aperta. "Da fonti aperte - scrivono gli avvocati - conosciamo tutti le condizioni di detenzione di Alexei Navalny nella colonia correttiva. La detenzione continua in cella di rigore per un tempo incredibilmente lungo è una palese tortura e di fatto provoca gravi danni alla sua salute, crea una minaccia diretta alla sua vita. Le ragioni per l'invio in cella di isolamento non solo sono inverosimili, ma francamente dimostrative, volte non alla correzione del detenuto, ma alla derisione nei suoi confronti". I legali scrivono inoltre che "il rifiuto dei rappresentanti del Servizio penitenziario federale di consegnare a Navalny le medicine necessarie crea una minaccia diretta alla vita di Alexei Anatolyevich Navalny" e denunciano che, "come risulta dalle spiegazioni dei suoi avvocati e dalle richieste dei medici, Alexei Navalny non riceve cure mediche sufficienti e tenerlo in cella di isolamento è assolutamente controindicato nelle sue condizioni". Gli avvocati chiedono quindi che "si smetta di rinchiudere Navalny in cella di punizione" e che l'oppositore "possa essere visitato da medici civili" e, "se ci sono le indicazioni", sia "ricoverato urgentemente in un ospedale civile per un esame completo e le cure" del caso.