Il Nucleo della Guardia di Finanza ha ispezionato le sedi delle società alla ricerca di eventuali difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello in realtà applicato
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, con la collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guarda di Finanza, ha avviato questa mattina delle ispezioni nelle sedi di Eni, Esso, IP Q8 e Tamoil. Un'attività istruttoria, fa sapere l'Autorità in una nota, avviata "anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Guardia di Finanza in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina, distribuite su tutto il territorio nazionale".
Prezzi non conformi o non annunciati
Le istruttorie sono state avviate dal momento che i documenti e i dati trasmessi dalla Guardia di Finanza farebbero emergere, da parte delle compagnie oggetto di esame, comportamenti riconducibili alla "omessa diligenza sui controlli rispetto alla rete dei distributori".
Nella fattispecie, in alcuni casi ci sarebbe difformità tra il prezzo della benzina pubblicizzato dalle società e quello più alto realmente applicato nei distributori, mentre in altri è stata riscontrata l'omissione dell'esposizone del prezzo praticato al portale "Osservaprezzi Carburanti", utile al consumatore per trovare la benzina col prezzo più basso.
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Il commento di Codacons
Alla notizia dell'inizio dell'istruttoria da parte dell'Antitrust, il Codacons, la prima realtà a presentare un esposto alle Procure e alla Guardia di Finanza in proposito lo scorso 10 gennaio, attraverso il suo presidente Carlo Rienzi si è definito lieto dell'accoglienza della propria denuncia da parte dell'Autortità.
"Attendiamo gli esiti dell'indagine dell'Autorità e, se saranno accertate irregolarità a danno dei consumatori, siamo pronti ad avviare le azioni legali del caso a tutela degli utenti danneggiati", ha concluso nella nota il Codacons.
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