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La Russia completa prove su Poseidon, il super siluro che crea tsunami radioattivi

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Proseguono i test sul missile sottomarino, con i primi lanci che secondo l'agenzia russa Tass sarebbero stati effettuati "con ottimi risultati" dal sommergibile Belgorod

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Starebbero continuando i lavori della Russia sul Poseidon, missile sottomarino di ultima generazione potenzialmente armabile con testate nucleari cento volte più potenti di quella di Hiroshima. Il razzo è lungo circa 20 metri, può viaggiare ad una profondità di mille metri e ha un raggio d'azione di almeno 10mila chilometri. L'agenzia russa Tass, citando "una fonte vicina al Ministero della Difesa", ha infatti annunciato che il sommergibile Belgorod ha completato una serie di test di lancio con modelli del peso e delle dimensioni del siluro che Mosca ha già ampiamente utilizzato come strumento di propaganda nel corso del 2022, minacciando in televisione scenari apocalittici per l'occidente.

Test per verificare il sitema di lancio

Lo scopo dei test era quello di verificare il funzionamento del sistema di lancio del Poseidon" e "il rendimento del sommergibile a varie profondità dopo il lancio", con risultati definiti molto positivi dall'agenzia. Al momento però è impossibile verificare la veridicità delle informazioni fornite dalla Tass, anche perché non sono stati forniti ulteriori dettagli né sul luogo né sulla data in cui sarebbero stati effettuati i test.

La propaganda di Mosca

Il Belgorod e il suo super siluro sono stati oggetto di propaganda da parte del governo russo fin dalla scorsa primavera, a seguito dell'impennata delle tensioni tra Mosca e l'Occidente in merito alla guerra in Ucraina.  In quell'occasione, Dmitry Kiselyov, uno dei volti più noti della propaganda di Putin, aveva dichiarato sul primo canale della tv russa che il Poseidon sarebbe in grado di provocare uno tsunami radioattivo di 500 metri capace di "spazzare via la Gran Bretagna". Sidharth Kaushal, ricercatore del think tank britannico Rusi, spiegò allora ai microfoni di Euronews che un attacco col missile Poseidon "potrebbe spazzare via una città costiera ma non il Regno Unito nel suo insieme". A ottobre, invece, gli Stati Uniti avevano notato la presenza di navi russe nel Mare Artico che si preparavano a test su un nuovo siluro. La flotta in quella circostanza sarebbe però ritornata in porto senza aver effettuato alcun test, facendo supporre a Washington alcuni problemi tecnici riscontrati dai militari russi.

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