
Guerra in Ucraina, dal Belgorod al Sarmat: il pericolo delle armi nucleari russe
Secondo la Federation of American Scientists, Mosca ha un arsenale di 5.977 testate nucleari - tattiche e strategiche - a disposizione: più di qualsiasi altro Paese al mondo e di tutte le riserve Nato messe insieme. Allerta potenziale per il sommergibile K-329 Belgorod nei mari artici, in grado di sparare il missile-drone Poseidon. Il missile balistico intercontinentale Sarmat è il fiore all’occhiello di Putin

Lo spettro di una escalation nucleare dell'invasione russa dopo l'annessione "farsa" di quattro regioni ucraine agita il mondo. "Qualsiasi uso di armi nucleari avrà conseguenze serie per la Russia", ha avvertito il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Alla Nbc ha anche definito la retorica di Vladimir Putin sul nucleare "pericolosa" e "sconsiderata". Ma quali sono i numeri dell’arsenale atomico di Mosca?
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A fare una stima, che dà il senso della minaccia atomica della Russia, è la Federation of American Scientists. Si tratta, spiega, di un arsenale di 5.977 testate nucleari a disposizione, fra tattiche e strategiche: più di qualsiasi altro Paese al mondo e di tutte le riserve Nato messe insieme. Di queste, circa 1.500 sarebbero ormai pronte per essere smantellate perché vetuste. Mentre ci sarebbero almeno 1.588 bombe pronte all'uso, già montate su basi di lancio da terra, lanciamissili sottomarini e caccia
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Nei giorni scorsi Putin ha evocato per il conflitto in Ucraina l'impiego di armi nucleari tattiche, cioè con un potenziale e una gittata inferiori rispetto a quelle strategiche, in modo da colpire obiettivi specifici sul campo. "Difenderemo i nuovi territori con ogni mezzo a nostra disposizione", ha detto. Questo ha fatto inevitabilmente alzare il livello di allerta in Occidente. Un attacco nucleare russo all'Ucraina, infatti, al momento è considerato improbabile dall'intelligence occidentale “ma non escluso”
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Secondo un'informativa della Nato, un potenziale pericolo sarebbe determinato dalla presenza del K-329 Belgorod nei mari artici: si tratta di un enorme sommergibile a propulsione nucleare con "compiti speciali" di ricerca, esplorazione e soccorso a grande profondità. Lungo 184 metri e largo 15, è il più grande dai tempi della flotta sovietica (nella foto, un sottomarino russo)
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Il sommergibile è anche in grado di sparare il missile-drone Poseidon. Chiamato in codice "Status-6", è un siluro lungo 24 metri concepito per portare testate atomiche da due megatoni a diecimila km di distanza ed esplodere nei pressi della costa, provocando uno “tsunami radioattivo” con onde alte fino a 500 metri che, secondo le simulazioni della tv di Stato russa, spazzerebbero via il Regno Unito
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Il Belgorod può navigare in immersione a circa sessanta chilometri orari e con un'autonomia virtualmente illimitata. Si ritiene che possa rimanere 120 giorni senza tornare in superficie. Nei giorni scorsi è stato citato nelle analisi sul possibile sabotaggio di Nord Stream, ma non ci sono prove a riguardo
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Nell’informativa della Nato, citata da La Repubblica, si legge che il sommergibile si sta muovendo nei mari artici e c'è il sospetto che la sua missione sia proprio quella di testare il missile-siluro Poseidon. L’Alleanza è quindi in allerta e monitora ogni possibile lancio di siluri dal sommergibile. In particolare, il Poseidon potrebbe essere sperimentato nell'area del Mare di Kara

Ad alimentare la minaccia atomica russa ci sono anche altre "superarmi", come le hanno ribattezzate i media di Mosca. A partire dal missile balistico intercontinentale Sarmat, considerato il fiore all'occhiello dei nuovi programmi militari. Si tratta di un'arma che secondo Vladimir Putin "non ha eguali" al mondo ed è "in grado di eludere ogni sistema di difesa missilistico", trasportando 15 testate nucleari lungo una traiettoria di volo fino a 18 mila chilometri

La Nato e gli alleati prendono sul serio la minaccia di Putin e stanno soppesando le eventuali risposte a uno scenario che sembrava sepolto con la fine della Guerra fredda. “Dopo tutte le chiacchiere e le minacce da parte di Putin, c'è il rischio che prenda in considerazione l'uso dell'arma nucleare, ma al momento non vediamo indicazioni sull'imminente uso di armi atomiche", ha detto Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale Usa. Ha anche ricordato che "privatamente sono stati chiari" con Mosca su quali sarebbero "le conseguenze" e "l'azione risoluta"

Molti esperti ritengono che la prima risposta a uno “strike” nucleare russo, probabilmente una bomba tattica, sarebbe di tipo convenzionale, con un attacco alla base e all'unità militare responsabile del lancio e/o la distruzione della flotta del Mar Nero. Resta da capire dove Mosca potrebbe sganciare un ordigno tattico senza mettere in pericolo le proprie truppe ed evitando che la nuvola radioattiva colpisca pure la Russia o la Bielorussia. L'uso dell'atomica isolerebbe ancora di più Putin, che perderebbe il sempre più tiepido sostegno di Cina, India e Brasile
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