Guerra Israele, Hamas annuncia liberazione ostaggio Usa. Netanyahu: guerra a Gaza continua
La guerra a Gaza continuerà, nonostante l'annuncio di Hamas sul rilascio di un ostaggio israelo-americano. E' quanto assicura in una nota l'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui "gli Stati Uniti hanno informato Israele dell'intenzione di Hamas di rilasciare il soldato Edan Alexander come gesto verso gli americani, senza condizioni o altro in cambio". Intanto proseguono le trattative con gli Usa sulla tregua
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Hamas "sta tenendo colloqui diretti con il governo statunitense sulla tregua a Gaza e la ripresa degli aiuti umanitari". Lo ha dichiarato un alto funzionario palestinese, come riferisce Ynet citando Reuters. Questa non è la prima volta che gli Stati Uniti avviano contatti diretti con Hamas. In passato Israele si era indignato per i negoziati segreti condotti dall'inviato di Donald Trump, Adam Boehler, sul rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco che alla fine non hanno avuto successo."L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff sta tenendo oggi dei colloqui nella regione con Israele, Qatar ed Egitto su un accordo per il rilascio degli ostaggi e più ampi sforzi di de-escalation", riporta Walla.
"Abbiamo proposto ai mediatori un accordo globale con Israele, secondo il quale la Striscia di Gaza sarà amministrata da un organismo tecnico e indipendente con pieni poteri": ha riferito un alto funzionario di Hamas alla tv saudita al Sharq.
Hamas ha annunciato ufficialmente che rilascerà il rapito israelo-americano Idan Alexander, in seguito alle trattative con gli Stati Uniti avvenute nei giorni scorsi. L'inviato speciale dell'amministrazione Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha informato i genitori di Idan. Secondo Ynet, l'inviato speciale dell'amministrazione Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, sarà domani in Israele.
Intanto, sabato l'ala armata di Hamas ha diffuso un video di due ostaggi israeliani a Gaza, in cui uno di loro invoca la fine della guerra nei territori palestinesi. I media israeliani hanno identificato i due uomini nel video, che dura poco più di tre minuti, come Elkana Bohbot e Yosef-Haim Ohana, rapiti in Israele durante l'attacco del 7 ottobre 2023. Non è chiara la data in cui il video è stato registrato, uno dei due rapiti è visibilmente debilitato.
Smentita la notizia che il presidente Usa, in partenza per la regione, potrebbe riconoscere lo stato di Palestina. L'ambasciatore americano Huckabee rassicura sulla tenuta dei rapporti con Netanyahu e spiega perché non farà tappa in Israele: "Va dove abbiamo interessi economici in evoluzione".
Intanto, si è concluso il quarto round di negoziati indiretti Iran-Stati Uniti. "Colloqui difficili ma utili per comprendere meglio le rispettive posizioni e trovare soluzioni ragionevoli e realistiche per affrontare le divergenze. Il prossimo round sarà coordinato e annunciato dall'Oman", ha scritto sui social Esmaeil Baqaei, portavoce del ministero degli Affari Esteri iraniano. Un alto funzionario statunitense ha descritto positivamente il quarto round di colloqui con l'Iran sul suo programma nucleare, affermando che un altro round si svolgerà a breve.
Gli approfondimenti:
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- Israele: l'ex comandante della Marina Eli Sharvit è il nuovo capo dello Shin Bet
- Ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
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Trump sull'Iran: "Accordo o faremo saltare in aria le centrifughe nucleari"
Il leader degli Stati Uniti ha dichiarato che sarebbe pronto anche ad agire con la forza in caso di mancato accordo con Teheran sul nucleare. LEGGI QUI
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
Egitto-Qatar, annuncio Hamas passo incoraggiante
L'annuncio di Hamas della prossima liberazione dell'ostaggio israelo-americano Edan Alexander è un "passo che dimostra buona volontà e serve come mossa incoraggiante per le parti per tornare al tavolo dei negoziati per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, il rilascio dei restanti ostaggi e la fine della guerra". Così hanno commentato in una nota congiunta Egitto e Qatar, mediatori nei colloqui tra Israele e Hamas
Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO
Israele: niente in cambio del rapito, guerra a Gaza continua
L'ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che Israele non è tenuto a dare niente in cambio per la liberazione dell'ostaggio Edan Alexander da parte di Hamas e che continuerà la guerra a Gaza. "Gli Stati Uniti hanno informato Israele dell'intenzione di Hamas di rilasciare il soldato Edan Alexander come gesto di rispetto verso gli americani, senza alcuna compensazione o condizione. Gli Stati Uniti hanno comunicato a Israele che questa mossa dovrebbe portare all'avvio di negoziati per il rilascio degli ostaggi, secondo il piano originale di Witkoff, che Israele ha già accettato", si legge in un messaggio su X.
Israele, rimosso il comandante responsabile dell'uccisione dei soccorritori a Rafah
Destituito il comandante della brigata Golani, coinvolto nell’attacco del 23 marzo contro un convoglio di ambulanze nel Sud di Gaza, in cui sono stati uccisi 15 operatori sanitari. Ma un'indagine interna respinge l'ipotesi di violazioni etiche e parla soltanto di un "errore professionale". LA DECISIONE
Media: "Inviato Casa Bianca Steve Witkoff domani in Israele"
Secondo Ynet, dopo l'annuncio di Hamas che rilascerà l'ostaggio americano Idan Alexander entro al massimo 48 ore, l'inviato speciale dell'amministrazione Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, sarà domani in Israele. Gerusalemme non è stato coinvolta nei negoziati per la liberazione di Idan e non è tenuta a rilasciare detenuti palestinesi in cambio. Secondo l'annuncio di Hamas, la liberazione è un passo preliminare affinché gli aiuti umanitari possano entrare a Gaza.
Incendi a Gerusalemme, case evacuate: Israele dichiara stato d'emergenza. FOTO
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato ''emergenza nazionale'' in Israele a causa dell'incendio partito dai boschi sopra Gerusalemme e che ha portato alla chiusura dell'autostrada verso Tel Aviv. Un incendio di cui ancora non si conosce l'origine, ma che è scoppiato in concomitanza con un appello rivolto da Hamas ai suoi sostenitori attraverso Telegram. ''Bruciate Israele'', si legge in un post, ''bruciate i boschi, le foreste, le case dei coloni, tutto ciò che potete''. LE IMMAGINI
Hamas: "Rilasciamo l'ostaggio Usa Idan Alexander"
Hamas ha annunciato ufficialmente che rilascerà il rapito israelo-americano Idan Alexander, in seguito alle trattative con gli Stati Uniti avvenute nei giorni scorsi. L'inviato speciale dell'amministrazione Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ha informato i genitori di Idan.
©Ansa
Hamas verso il rilascio del rapito Usa, in omaggio a Trump
Questa sera Hamas potrebbe annunciare la liberazione di Idan Alexander, l'ostaggio con cittadinanza israelo-americana, tenuto prigioniero a Gaza da 583 giorni. Il rilascio dell'ultimo rapito ancora in vita con cittadinanza americana sarebbe un omaggio da parte dell'organizzazione terroristica all'arrivo del presidente Usa Donald Trump in Medio Oriente. Lo riferiscono diverse fonti vicine al dossier degli ostaggi.
Netanyahu: "Hamas rilascerà rapito Usa in omaggio a Trump"
Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu ha dichiarato in una discussione riservata presso la Commissione Affari Esteri e Sicurezza della Knesset che non si può escludere che Hamas rilasci l'ostaggio israelo-americano Idan Alexander nei prossimi giorni come omaggio al presidente degli Stati Uniti Donald Trump in visita in Medio Oriente.
23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"
La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA
Idf attacca porto Hodeida controllato da Houthi in Yemen
I caccia israeliani stanno attaccando il porto di Hodeida controllato dal gruppo filoiraniano Houthi. L'attacco è il proseguimento dei raid israeliani della scorsa settimana che hanno distrutto l'aeroporto internazionale di Sanaa, dopo che gli Houthi hanno lanciato un missile che ha colpito la zona dell'aeroporto internazionale di Tel Aviv
La Papamobile di Bergoglio diventa una clinica mobile per i bambini di Gaza
È stato chiesto alla Caritas di Gerusalemme di allestire la Papamobile di Papa Francesco per farne una piccola clinica mobile per i bambini di Gaza. La richiesta è stata effettuata dal Pontefice stesso prima di morire. LEGGI L'ARTICOLO
Appello Idf a evacuare tre porti Houthi in Yemen
Le forze armate israeliane hanno lanciato un avviso esortando a evacuare tre porti in Yemen controllati dai ribelli filo-iraniani Houthi. Nel tweet sono indicati gli scali di Ras Isa, Hodeidah e Al-Salif. "Poiché il regime terrorista Houthi utilizza i porti marittimi per le sue attività terroristiche, esortiamo tutti coloro che si trovano in questi porti a evacuare e a tenersi lontani da essi, per la propria sicurezza, fino a nuovo avviso", si legge nel post.
Media: "Colloqui oggi tra Witkoff, Israele, Egitto e Qatar nella regione"
"L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff sta tenendo oggi dei colloqui nella regione con Israele, Qatar ed Egitto su un accordo per il rilascio degli ostaggi e più ampi sforzi di de-escalation", ha appreso Walla.
Netanyahu incontra Wedepohl, 60 anni di relazioni con Berlino
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha incontrato oggi a Gerusalemme il ministro degli Esteri tedesco Johann Wedepohl in occasione dei 60 anni di relazioni diplomatiche tra i due Paesi. Alla riunione hanno partecipato anche alti funzionari israeliani, tra cui il capo di gabinetto Tzachi Braverman e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi. "Abbiamo avuto ottimi rapporti, che continueremo ad avere", ha dichiarato Netanyahu. "Condividiamo molti interessi e valori. Rafforzeremo ulteriormente la nostra partnership". Il ministro tedesco ha ringraziato per l'accoglienza, definendo "un onore" visitare Israele.
Netanyahu: "Non ci sono disaccordi con il presidente Trump"
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato oggi alla Commissione Affari Esteri e Sicurezza che non ci sono disaccordi con il presidente Donald Trump e che i due Paesi tengono colloqui regolari. "Hanno i loro interessi, ma noi lavoriamo in collaborazione", ha affermato.
Media: “Hamas tiene colloqui con Usa su tregua e ingresso aiuti”
Hamas sta tenendo colloqui diretti con il governo statunitense sulla tregua a Gaza e la ripresa degli aiuti umanitari. Lo ha dichiarato un alto funzionario palestinese, come riferisce Ynet citando Reuters. Questa non è la prima volta che gli Stati Uniti avviano contatti diretti con Hamas. In passato Israele si era indignato per i negoziati segreti condotti dall'inviato di Donald Trump, Adam Boehler, sul rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco che alla fine non hanno avuto successo.
Teheran: "Possiamo limitare arricchimento uranio, non rinunciarvi"
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha confermato che Teheran non rinuncerà al suo diritto di arricchire l'uranio, dopo l'ultimo round di colloqui con gli Stati Uniti. "L'arricchimento deve continuare e non c'è margine di compromesso", ha dichiarato Araghchi alla televisione di stato iraniana a Muscat, dove si sono svolti i colloqui. Aggiungendo che l'Iran potrebbe essere disposto a limitare il tasso di arricchimento "per contribuire a costruire la fiducia".
Sa'ar: "D'accordo con Witkoff, Iran non può avere centrifughe"
"Gli impianti di arricchimento dell'uranio dell'Iran devono essere smantellati: gli Usa e Israele sono d'accordo su questo tema, come ha dichiarato nel fine settimana l'inviato dell'amministrazione Trump, Steve Witkoff". Ha affermato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar. Il riferimento è all'intervista di Witkoff di giovedì al quotidiano Usa di destra Breitbart: "Gli iraniani non possono avere centrifughe. Devono ridurre tutto il combustibile che hanno e inviarlo in un luogo lontano", ha detto Witkoff. "Un programma di arricchimento non potrà mai più esistere in Iran. Questa è la nostra linea rossa", ha aggiunto.
Ministro esteri tedesco: "Teheran non deve ottenere armi nucleari"
"L'Iran è una questione che preoccupa molto la Germania, condividiamo questa posizione comune con Israele, così come con i nostri partner E3, secondo cui l'Iran non deve entrare in possesso di armi nucleari, e l'Iran lo sa. La discussione è in corso. Affronterò sicuramente la questione questo mese". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Johann Wedepohl in visita in Israele. "Rappresento la posizione comune dei tre dell'E3 che hanno sempre preso questa posizione e votato di conseguenza, e il coordinamento continuerà", ha affermato.
Zuckerberg, Musk, Altman e Fink in Medio Oriente con Trump
Il fitto programma di Donald Trump in Medio Oriente inizierà martedì a Riad, in Arabia Saudita, dove oltre agli incontri con alti funzionari del Golfo si terrà un vertice economico con la partecipazione di imprenditori globali, tra cui Mark Zuckerberg, Elon Musk, il cofondatore di OpenAI Sam Altman e il miliardario Larry Fink, a capo del colosso finanziario BlackRock. Le diplomazie sottolineano che la delegazione americana sarà molto nutrita poiché la visita viene vista come un'importante occasione per investimenti sia da parte Usa che dai Paesi arabi. Della missione americana, secondo indiscrezioni, potrebbe far parte anche il figlio del presidente, Eric Trump, per conto della holding di famiglia. Mentre non è stata confermata la presenza del genero del tycoon, Jared Kushner, il vero ideatore del progetto 'Riviera di Gaza', che preferisce lavorare dietro le quinte dopo essere stato consigliere senior del presidente nella passata amministrazione. Mercoledì 14 maggio Trump si recherà in Qatar e giovedì arriverà ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti. La sua visita si concluderà venerdì con il rientro diretto negli Usa, senza soste in Israele, come era già stato confermato nelle scorse settimane. Proprio alla vigilia della visita nei Paesi del Golfo, giovedì scorso, il più stretto collaboratore del premier Benyamin Netanyahu, il ministro Ron Dermer, è stato a Washington dove ha incontrato privatamente Trump e l'inviato per il Medio Oriente Steve Witkoff per colloqui su Gaza e il nucleare in Iran.
Fonti Usa: "Colloqui incoraggianti con Iran, proseguiranno"
Un alto funzionario statunitense ha descritto positivamente il quarto round di colloqui con l'Iran sul suo programma nucleare, affermando che un altro round si svolgerà a breve. I colloqui in Oman, guidati dall'inviato speciale Steve Witkoff, "sono stati di nuovo sia diretti che indiretti e sono durati oltre 3 ore", ha dichiarato un alto funzionario dell'amministrazione, in condizione di anonimato. "È stato raggiunto un accordo per proseguire con i colloqui e continuare a lavorare sugli aspetti tecnici. Siamo incoraggiati dall'esito di oggi e attendiamo con ansia il nostro prossimo incontro, che si terrà nel prossimo futuro".
Teheran, concluso IV round con Usa: "Difficile ma utile"
"Si è concluso il quarto round di negoziati indiretti Iran-Stati Uniti; colloqui difficili ma utili per comprendere meglio le rispettive posizioni e trovare soluzioni ragionevoli e realistiche per affrontare le divergenze. Il prossimo round sarà coordinato e annunciato dall'Oman". Lo scrive sui social Esmaeil Baqaei, portavoce del Ministero degli Affari Esteri iraniano.
Media: Trump potrebbe annunciare proposta Usa su Gaza
Il presidente Usa, Donald Trump potrebbe annunciare la proposta statunitense per un cessate il fuoco durante la visita in Medio Oriente. Lo affermano due fonti del Golfo vicine agli ambienti ufficiali citate da Haaretz. Il piano potrebbe prevedere la creazione di un governo di transizione e nuove disposizioni di sicurezza per la Striscia di Gaza del dopoguerra, potenzialmente rimodellando la diplomazia regionale e aprendo la porta a futuri colloqui di normalizzazione, hanno affermato le fonti. A sottolineare l'alta posta in gioco della diplomazia in corso, Trump ha incontrato privatamente giovedì il Ministro degli Affari Strategici israeliano Ron Dermer per discutere della guerra e dei colloqui nucleari con l'Iran, ha riportato Axios. Il Dipartimento di Stato americano non ha risposto immediatamente alle domande sui colloqui di Trump su Gaza. Trump non ha annunciato una visita in Israele nell'ambito del suo tour nella regione. Due diplomatici hanno osservato che il presidente degli Stati Uniti si è recentemente astenuto dal parlare del suo piano "Riviera di Gaza", che ha fatto infuriare il mondo arabo con la proposta di reinsediare l'intera popolazione di Gaza e di attribuire la proprietà statunitense della Striscia. In vista del viaggio, Washington ha intrapreso una serie di azioni positive per l'Arabia Saudita. Un accordo per fermare i bombardamenti americani sugli Houthi in Yemen è in linea con un cessate il fuoco saudita in quella zona. Washington ha anche slegato i colloqui sul nucleare civile dalla questione della normalizzazione.Dietro le quinte, i funzionari statunitensi stanno silenziosamente facendo pressione su Israele affinché accetti un cessate il fuoco immediato a Gaza, una delle precondizioni imposte dall'Arabia Saudita per la ripresa dei colloqui di normalizzazione, hanno affermato due fonti del Golfo vicine agli ambienti ufficiali e un funzionario statunitense.Tuttavia, l'opposizione del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu a una cessazione definitiva della guerra o alla creazione di uno Stato palestinese rende improbabili progressi in colloqui simili con Riyadh, hanno affermato due delle fonti.
Media: Trump potrebbe annunciare proposta Usa su Gaza
Il presidente Usa, Donald Trump potrebbe annunciare la proposta statunitense per un cessate il fuoco durante la visita in Medio Oriente. Lo affermano due fonti del Golfo vicine agli ambienti ufficiali citate da Haaretz. Il piano potrebbe prevedere la creazione di un governo di transizione e nuove disposizioni di sicurezza per la Striscia di Gaza del dopoguerra, potenzialmente rimodellando la diplomazia regionale e aprendo la porta a futuri colloqui di normalizzazione, hanno affermato le fonti. A sottolineare l'alta posta in gioco della diplomazia in corso, Trump ha incontrato privatamente giovedì il Ministro degli Affari Strategici israeliano Ron Dermer per discutere della guerra e dei colloqui nucleari con l'Iran, ha riportato Axios. Il Dipartimento di Stato americano non ha risposto immediatamente alle domande sui colloqui di Trump su Gaza. Trump non ha annunciato una visita in Israele nell'ambito del suo tour nella regione. Due diplomatici hanno osservato che il presidente degli Stati Uniti si è recentemente astenuto dal parlare del suo piano "Riviera di Gaza", che ha fatto infuriare il mondo arabo con la proposta di reinsediare l'intera popolazione di Gaza e di attribuire la proprietà statunitense della Striscia. In vista del viaggio, Washington ha intrapreso una serie di azioni positive per l'Arabia Saudita. Un accordo per fermare i bombardamenti americani sugli Houthi in Yemen è in linea con un cessate il fuoco saudita in quella zona. Washington ha anche slegato i colloqui sul nucleare civile dalla questione della normalizzazione.Dietro le quinte, i funzionari statunitensi stanno silenziosamente facendo pressione su Israele affinché accetti un cessate il fuoco immediato a Gaza, una delle precondizioni imposte dall'Arabia Saudita per la ripresa dei colloqui di normalizzazione, hanno affermato due fonti del Golfo vicine agli ambienti ufficiali e un funzionario statunitense.Tuttavia, l'opposizione del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu a una cessazione definitiva della guerra o alla creazione di uno Stato palestinese rende improbabili progressi in colloqui simili con Riyadh, hanno affermato due delle fonti.
Media: Herzog a cerimonia intronizzazione Leone XIV
Il presidente israeliano Isaac Herzog parteciperà alla cerimonia ufficiale di intronizzazione di papa Leone XIV prevista per la prossima settimana. Lo riferisce un funzionario israeliano al Jerusalem Post. Al funerale di Papa Francesco era presente solo l'ambasciatore di Israele in Vaticano – un rappresentante di livello relativamente basso, ricorda il giornale israeliano.
Nbc: "Tensioni fra Trump e Netanyahu su Iran e Gaza"
I rapporti fra Donald Trump e Benjamin Netanyahu si sono irrigiditi di recente con i due leader sempre più in disaccordo sulla strategia da affrontare su vari temi, da Gaza all'Iran. Lo riporta Nbc citando alcune fonti, secondo le quali la tensione è soprattutto sul dossier dell'Iran. Netanyahu sarebbe infatti frustrato dal rifiuto di Trump di appoggiare raid israeliani contro gli impianti nucleari iraniani e dalle trattative in corso fra Washington e Teheran. Israele, secondo quanto riferito da fonti a Nbc, avrebbe detto chiaramente a Trump di non volere un accordo che lasci all'Iran la capacità di arricchire l'uranio. La tensione però riguarda anche Gaza. Trump sarebbe a sua volta frustrato dalla decisione di Netanyahu di iniziare una nuova offensiva militare nella Striscia. Il presidente americano avrebbe detto privatamente che la reputa uno sforzo sprecato che renderà solo più difficile la ricostruzione.
Sa'ar: "Azioni unilaterali contro chi riconosce Stato palestinese"
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha dichiarato che il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese costringerebbe Israele ad adottare "azioni unilaterali".
"Si è parlato di un'iniziativa per riconoscere unilateralmente uno Stato palestinese. Qualsiasi tentativo di farlo unilateralmente non farà che danneggiare le prospettive future di un processo bilaterale e ci spingerà ad adottare azioni unilaterali in risposta", ha dichiarato Sa'ar durante una conferenza stampa a Gerusalemme con il suo omologo tedesco, Johann Wadephul.
Israele: "Iran pericoloso, non può avere arma nucleare"
"L'Iran è il regime più pericoloso del mondo, Teheran non deve essere autorizzata ad acquisire l'arma (nucleare) più pericolosa del mondo". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar in conferenza stampa Gerusalemme sottolineando che "le strutture di arricchimento dell'uranio dell'Iran devono essere smantellate".
Netanyahu: "Antisemitismo è attacco all'esistenza di Israele"
Durante la riunione di governo, il premier Benyamin Netanyahu ha affermato che "l'antisemitismo nel mondo è un vero e proprio attacco alla legittimità del diritto all'esistenza dello Stato di Israele, e questo darà i suoi frutti". Ha affermato: "Per gestire questa situazione, abbiamo bisogno di enormi risorse, ma non le abbiamo legalmente. Voglio creare modelli che rendano tutto questo possibile", ha dichiarato.
Crisi Egitto-Israele, il Cairo non accetta ambasciatore
Una fonte del ministero degli Esteri egiziano ha dichiarato a Ynet che il Cairo ha deciso di non nominare un nuovo ambasciatore a Tel Aviv, dopo che Israele ha annunciato la sua intenzione di estendere i combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza nell'ambito dell'operazione Carri di Gedeone. Ha inoltre osservato che è stato deciso di non approvare la concessione delle credenziali all'ambasciatore israeliano in Egitto, Uri Rotman, che è stato recentemente nominato a tale incarico dal governo e che di fatto si trova ancora in Israele.
Media sauditi: piano Usa con Hamas in governo Gaza. Prima 10 rapiti liberi
"Gli Stati Uniti avrebbero proposto a Hamas un accordo che prevede, al termine del processo, il riconoscimento della partecipazione dell'organizzazione al governo della Striscia di Gaza". Lo riferisce Cahnnel 12 citando media sauditi. "La proposta americana include un piano che inizierebbe con il rilascio di 10 ostaggi israeliani in cambio di un periodo di cessazione delle ostilità".
Hamas: "Gaza sia amministrata da un governo tecnico"
"Abbiamo proposto ai mediatori un accordo globale con Israele, secondo il quale la Striscia di Gaza sarà amministrata da un organismo tecnico e indipendente con pieni poteri": lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas alla tv saudita al Sharq.
Sa'ar: "Israele sostiene piano di aiuti Usa a Gaza"
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha dichiarato che "Israele sostiene pienamente l'iniziativa americana di distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, che non prevede la partecipazione diretta di Israele". "Israele sostiene pienamente il piano dell'amministrazione Trump presentato venerdì dall'ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee", ha aggiunto.
Domani alla Camera "Aiutiamo i costruttori di pace"
Si svolgerà domani, lunedì 12 maggio, alle ore 14.30, nella Sala Stampa della Camera, l'iniziativa promossa dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia e dalla rivista Confronti nell'ambito del mini tour di sensibilizzazione dal titolo: "Fermiamo l'odio, aiutiamo i costruttori di pace". Protagonisti dell'incontro saranno quattro attivisti per la pace, due israeliani e due palestinesi, impegnati da anni nel superamento della violenza e nella costruzione di ponti tra le comunità che fanno parte delle organizzazioni binazionali Parents Circle e Families Forum e Combatants for Peace: Musa Joma e Yonatan Zeigen (Parents Circle - Families Forum) e Mia Biran e Ahmed Alhelou (Combatants for Peace). Intervengono: i deputati democratici Stefano Vaccari e Paolo Ciani; Daniele Garrone (presidente Fcei); e Debora Spini (coordinatrice del progetto). Modera: Claudio Paravati (direttore di Confronti).
Iran, media: "In Oman aperto quarto round colloqui con Usa"
A Muscat, in Oman, l'Iran e gli Stati Uniti hanno dato il via ufficiale al quarto round di colloqui sul programma nucleare iraniano. Lo riferisce l'agenzia stampa iraniana Iranian Students' News Agency (Isna). "Il quarto round di colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti è iniziato pochi minuti fa a Muscat, con la mediazione dell'Oman", hanno riportato i media iraniani.
Papa: "Cessi il fuoco a Gaza, liberare gli ostaggi"
"Mi addolora profondamente quanto accade nella Striscia di Gaza. Cessi immediatamente il fuoco, si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi". Lo ha detto papa Leone XIV al Regina Caeli.
Iran, Araghchi: "Confronto europei su nucleare è rischio globale"
Il ministro degli Esteri iraniano, Seyyed Abbas Araghchi, ha messo in guardia i paesi europei dalla loro "strategia di confronto" sull'energia nucleare. Il monito del capo della diplomazia di Teheran e' contenuto in un editoriale pubblicato sul sito web del settimanale francese Le Point, nel giorno in cui in Oman si svolge il quarto round dei colloqui sul nucleare con gli Stati Uniti. La critica mossa da Araghchi, diretto a Muscat, e' una risposta a recenti dichiarazioni del suo omologo francese, Jean-Noel Barrot, dello scorso 29 aprile, secondo cui il gruppo E3 (Germania, Francia e Regno Unito) "non esiterebbe un solo secondo" a reintrodurre sanzioni contro Teheran se la sicurezza europea fosse minacciata dal programma nucleare iraniano. "Questa strategia di confronto rischia di provocare una crisi globale di proliferazione nucleare che colpirebbe principalmente gli stessi europei", ha avvertito il ministro degli Esteri iraniano. Deplora il fatto che il cosiddetto meccanismo "snapback", previsto dall'accordo del 2015, che consente il ripristino delle sanzioni Onu in caso di mancato rispetto degli impegni da parte dell'Iran, venga "ora utilizzato come leva diplomatica", mentre era stato "inizialmente concepito come strumento di risoluzione delle controversie di ultima istanza". "L'Iran ha chiarito la sua posizione. Abbiamo ufficialmente avvertito tutti i firmatari del Jcpoa (Piano d'azione congiunto globale) che l'abuso del meccanismo "snapback" portera' a conseguenze - non solo la fine del ruolo dell'Europa nell'accordo, ma anche un'escalation di tensioni che potrebbe diventare irreversibile", ha ancora dichiarato Araghchi. "Il gruppo E3 deve chiedersi come sia arrivato a questa situazione di stallo. Invece di rivedere la propria strategia, ha adottato una posizione conflittuale, invocando i diritti umani o le legittime relazioni dell'Iran con la Russia come pretesti per un distanziamento diplomatico", ha proseguito il capo della diplomazia iraniana. Parallelamente a questo avvertimento, il ministro degli Esteri di Teheran ha ribadito di aver "espresso" la sua "disponibilita'" a recarsi a Parigi, Berlino e Londra "per iniziare un nuovo capitolo". "Questa iniziativa ha portato a discussioni preliminari a livello di viceministro degli Esteri: un inizio fragile ma promettente, ma il tempo stringe", ha concluso. L'Iran e gli Stati Uniti, che non intrattengono relazioni diplomatiche dal 1980, hanno gia' tenuto tre cicli di colloqui dal 12 aprile, con la mediazione dell'Oman. I colloqui tra Stati Uniti e Iran mirano a concludere un nuovo accordo volto a impedire all'Iran di acquisire armi nucleari, un'ambizione che Teheran ha sempre negato, in cambio della revoca delle sanzioni che stanno paralizzando la sua economia.
Media: "Abbas al-Sharaa e Aoun si uniranno a incontro Trump-Mbs"
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, il presidente siriano ad interim, Ahmed al-Sharaa, e il capo dello Stato libanese, Joseph Aoun, si uniranno all'incontro in programma in Arabia Saudita tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e l'erede al trono, Mohammed bin Salman. Lo ha riferito il quotidiano edito nel Regno Unito Al-Quds Al-Arabi, secondo il quale l'iniziativa partita dal principe della corona saudita è stata accettata dal capo della Casa Bianca. Nella sua missione in Medio Oriente, che inizierà martedì, Trump è atteso a Riad, Doha e Abu Dhabi.
Israele, ministro Esteri tedesco visita lo Yad Vashem
Il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, si è recato in visita allo Yad Vashem, il memoriale dell'Olocausto a Gerusalemme. Il ministro, entrato in carico a inizio settimana e che si trova in visita in Israele nel contesto delle celebrazioni per i 60 anni delle relazioni bilaterali, ha deposto una corona di fiori presso il memoriale. Più tardi incontrerà il suo omologo israeliano, Gideon Saar, e il primo ministro, Benjamin Netanyahu, prima di recarsi a Ramallah per un colloquio con il primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mohammed Mustafa.
In precedenza il capo della diplomazia di Berlino ha incontrato alcuni familiari degli ostaggi israeliani trattenuti da Hamas a Gaza e ha assistito a una dimostrazione del sistema di difesa aerea israeliano Arrow 3, che dovrebbe essere schierato dalla Germania.
Media: "A Riad con Trump i presidenti Anp, Siria e Libano"
Secondo diversi media arabi, tra cui Al-Quds Al-Arabi, i presidenti dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), della Siria e del Libano prenderanno parte all'incontro del presidente Usa Donald Trump con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman il 13 maggio a Riad, primo giorno della sua visita nella regione. La prossima settimana Trump visiterà tre monarchie arabe del Golfo, con tappe a Riad, Doha (Qatar) e Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti). In vista di questo tour regionale, il presidente Usa ha espresso la speranza di raggiungere un accordo con Teheran per scongiurare un attacco militare israeliano al programma nucleare iraniano, che potrebbe innescare una guerra più ampia. A Riad, Trump potrebbe quindi incontrare il presidente dell'Anp, Mahmoud Abbas, il presidente siriano Ahmed al-Sharaa e il presidente libanese, Joseph Aoun. Sempre secondo la stampa araba, ripresa dal quotidiano Times of Israel, l'iniziativa è stata voluta dal principe ereditario saudita ed è stata accettata da Trump. L'ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee, ha dichiarato ieri che la decisione di Trump di saltare Israele nella sua prossima visita in Medio Oriente non è indicativa di un deterioramento delle relazioni tra Washington e Gerusalemme. Israele aveva fissato il viaggio di Trump come scadenza per un accordo di cessate il fuoco con Hamas, prima di lanciare nuovamente una massiccia offensiva a Gaza a inizio marzo.
Iran: "Nei colloqui in Oman chiediamo rimozione delle sanzioni"
I negoziatori iraniani partiti per l'Oman per i colloqui con gli Usa sul nucleare "si impegneranno a far rimuovere le sanzioni e le tiranniche restrizioni economiche" imposte all'Iran: lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmail Baghaei. "La delegazione iraniana non risparmierà alcuno sforzo per salvaguardare gli interessi degli iraniani e i preziosi risultati del Paese nel campo dell'energia nucleare pacifica, durante il quarto round di colloqui con gli Stati Uniti che si terrà oggi a Muscat", ha detto Baghaei. I colloqui, ha aggiunto il portavoce da Teheran, si tengono dalle 12:00 ora locale (le 10 italiane) e il team di esperti iraniani di stanza nella capitale omanita per fornire consulenze al team negoziale, se necessario.
Media: "Trump incontrerà a Riad Abu Mazen, Aoun e al Sharaa"
Secondo la tv egiziana al Ghad, durante la sua visita in Arabia Saudita, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovrebbe incontrare il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen, martedì 13 maggio. Si prevede che Trump incontri anche il presidente libanese Joseph Aoun e il presidente siriano Ahmed al-Sharaa. Ieri Abu Mazen ha incontrato al Cremlino il presidente russo Vladimir Putin e ha affermato che i palestinesi sono interessati a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e all'ingresso di aiuti nel territorio. Secondo i media russi, il presidente dell'Anp avrebbe detto a Putin che "non dovrebbe essere consentito agli americani e ad altri stranieri di controllare Gaza".
Israele, governo: "32 casi di morbillo dal 20 aprile"
In Israele il ministero della Salute ha riferito di 32 casi di morbillo diagnosticati nel Paese dal 20 aprile. La notizia viene rilanciata dal quotidiano Times of Israel, secondo cui dei 32 pazienti, 26 non sono completamente vaccinati e tre sono ancora in fase di indagine epidemiologica. I pazienti diagnosticati provenivano da Modiin Illit, Emek Hefer, Or Akiva, Bnei Brak, Gerusalemme, Baqa al-Ghabiya, Beit Yitzhak e Rehovot. A seguito dell'invito del ministero a vaccinarsi, si è registrato un aumento del 37% delle vaccinazioni in luoghi ad alta morbilità, tra cui Modiin Illit, Bnei Brak e Gerusalemme. Secondo l'agenzia di stampa ebraica Ynet, il ministero ha contattato i rabbini per ottenere il loro sostegno alla campagna di vaccinazione in vista delle celebrazioni del Lag B'Omer al Monte Meron il 16 maggio. Il morbillo è una malattia virale altamente contagiosa caratterizzata da febbre, malessere generale, naso che cola ed eruzione cutanea, e puo' causare complicazioni gravi e persino letali.
Iran, Teheran chiede revoca sanzioni e ok a nucleare pacifico
Al quarto round odierno dei colloqui con gli Stati Uniti in Oman, l'Iran chiedera' la revoca delle sanzioni e il riconoscimento del suo diritto all'energia nucleare a fini pacifici. Lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran. "La delegazione non risparmierà alcuno sforzo per difendere gli interessi della nazione iraniana e preservare i nostri preziosi risultati nel campo dell'energia nucleare a fini pacifici, lavorando al contempo per la revoca delle sanzioni", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri, Esmaeil Baqaei.
Festa mamma, Conte pubblica testimonianza di una madre a Gaza
Nel giorno della Festa della mamma, il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, rende omaggio alle mamme postando sui social la testimonianza fatta ad Amnesty International da una madre di Gaza. "Mio figlio, di 12 anni, mi ha chiesto scusa per non aver potuto farmi un regalo. L'ho abbracciato e gli ho detto che la nostra sopravvivenza, per il momento, è il regalo più prezioso che Dio mi ha dato. Non voglio altro", è un passaggio della testimonianza.
Wafa: "Dieci persone uccise da attacchi dell'Idf, anche 4 bambini"
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, dieci persone, tra cui quattro bambini, sono stati uccisi la scorsa notte quando attacchi di droni israeliani hanno preso di mira le tende degli sfollati in varie zone di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, secondo fonti locali.
Iran, Araghchi: "Speriamo quarto round porti a un punto decisivo"
"Abbiamo tenuto ulteriori consultazioni questa mattina a Teheran e, in questo round, speriamo di raggiungere un punto decisivo". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, parlando con i giornalisti a Teheran prima di volare in Oman, sede oggi del quarto round di colloqui tra la Repubblica islamica e gli Stati Uniti.
Israele, rimpatriato corpo soldato ucciso in Libano nel 1982
A 43 anni dalla sua uccisione in battaglia in Libano, è stato rimpatriato il corpo di un soldato israeliano grazie a una "operazione speciale" delle Idf e del Mossad. Ad annunciarlo è l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, mentre la stampa israeliana rilancia la notizia del rientro in patria del corpo del sergente maggiore Tzvi Feldman, ucciso nel giugno 1982, durante la prima guerra del Libano. Secondo quanto riferito dal quotidiano Times of Israel, Tzvi Feldman era caduto nella battaglia di Sultan Yacoub, scomparso insieme al sergente di prima classe Yehuda Katz e al sergente di prima classe Zachary Baumel. I soli resti di Baumel sono stati finora recuperati e restituiti a Israele nel 2019. La battaglia di Sultan Yacoub, avvenuta quasi 43 anni fa, fu uno scontro tra le Forze di difesa israeliane (Idf) e l'esercito siriano nella valle della Bekaa in Libano, durante il quale 21 militari israeliani persero la vita e più di 30 rimasero feriti. "Per decenni, Zvika è scomparso e gli sforzi per localizzarlo, insieme agli altri soldati dispersi in quella stessa battaglia, non sono mai cessati un attimo", ha affermato Netanyahu in una dichiarazione, promettendo che "Israele non si fermerà finché anche il corpo di Katz non sarà rimpatriato". Al momento non sono stati forniti i dettagli di questa operazione segreta congiunta Idf-Mossad.
Iran: "Nessun compromesso sull'arricchimento dell'uranio"
"L'arricchimento dell'uranio è un diritto dell'Iran, che non intende rinunciarvi", ha dichiarato il Ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, prima di partire alla volta di Muscat, dove oggi parteciperà al quarto round dei colloqui Teheran-Washington sul nucleare, mediati dell'Oman. L'Iran "non stipulerà alcun accordo o compromesso sull'arricchimento dell'uranio", ha sottolineato.
Al via in Oman il quarto round di colloqui Usa-Iran sul nucleare
Iran e Stati Uniti si preparano a tenere oggi a un quarto round di colloqui sul programma nucleare di Teheran e in particolare sull'arricchimento dell'uranio, nei confronti del quale le autorità statunitensi hanno espresso una crescente preoccupazione. I negoziati, mediati dall'Oman, si tengono nella capitale Muscat e seguono i precedenti incontri iniziati quasi un mese fa, segnando il contatto di più alto livello tra le due parti da quando Washington si è ritirata da uno storico accordo nucleare nel 2018, durante il primo mandato del presidente Donald Trump. Entrambe le parti hanno segnalato progressi dopo i precedenti colloqui, ma si sono verificati alcuni ritardi e disaccordi sul diritto dell'Iran ad arricchire l'uranio, che Teheran definisce "non negoziabile", ma che un inviato statunitense ha definito una "linea rossa". Il quarto round, inizialmente previsto per il 3 maggio, è stato riprogrammato per oggi. Il mediatore Oman ha citato "ragioni logistiche" per il rinvio, annunciato dopo che gli Stati Uniti avevano imposto nuove sanzioni all'Iran. I Paesi occidentali, compresi gli Stati Uniti, accusano da tempo l'Iran di voler acquisire armi atomiche: un'accusa che Teheran ha costantemente negato, insistendo sul fatto che il suo programma nucleare è per scopi pacifici.
Chi sono gli ostaggi liberati finora
L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO
Soccorsi Gaza: "8 morti in raid Israele tra cui 4 bambini"
La Protezione civile palestinese ha riferito di un bilancio di otto morti, tra cui quattro bambini piccoli, in un attacco aereo israeliano contro il campo profughi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Gli aerei militari israeliani hanno preso di mira tre tende che ospitavano decine di sfollati durante la notte, uccidendo "otto persone, tra cui quattro bambini dai due ai cinque anni e due donne", ha dichiarato il portavoce della Protezione civile, Mahmoud Bassal. L'esercito israeliano, che ha ripreso l'offensiva contro il movimento islamista palestinese Hamas nella Striscia di Gaza il 18 marzo dopo una tregua di due mesi, non ha ancora rilasciato dichiarazioni sull'ultima incursione. Delle riprese video girate da media internazionali mostrano i soccorritori, al buio, che evacuano i corpi in ambulanza, uno in un sacco di plastica bianco, l'altro in una coperta, e un neonato ferito. Secondo Bassal, l'esercito israeliano ha anche distrutto cinque case nella parte orientale di Gaza City (nord) con esplosivi e ha sparato colpi di artiglieria contro la città di Abassa, a est di Khan Younis, ma al momento non è stato segnalato alcun ferito né vittima. Nella guerra in corso a Gaza, innescata dopo l'attacco di Hamas nel sud du Israele il 7 ottobre 2023 - causando 1.218 vittime israeliane, per lo più civili - hanno perso la vita almeno 52.810 persone, per lo più civili, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute dell'enclave palestinese.
Libano, cruciali elezioni comunali: per Aoun segnale positivo
In Libano è in corso una giornata elettorale che rappresenta un test politico nazionale e un segnale inviato ai partner internazionali. Lo riferisce il quotidiano libanese L'Orient Le Jour che documenta il voto in corso nelle regioni del Nord e ad Akkar, dove vengono eletti 288 consigli comunali, rispettivamente 154 e 134 in ciascuna delle due regioni. Secondo la stessa fonte, le elezioni comunali nei mohafazat (governatorati) del Nord del Libano e di Akkar sono da considerare un test politico dopo il cambiamento di diverse dinamiche ed equilibri di potere tra le forze in lizza e nella regione. L'organizzazione delle elezioni municipali sono un "segnale positivo", secondo il capo dello stato Joseph Aoun. Durante la sua visita mattutina al centro operativo delle Forze di sicurezza interna per monitorare l'avvio del secondo turno elettorale, il presidente libanese ha affermato che il successo delle elezioni "invierà un segnale positivo all'estero, sull'impegno dello Stato a rispettare tutte le scadenze costituzionali entro i tempi previsti". Il presidente Aoun ha valutato, inoltre, che si tratta di un "messaggio, sia all'interno che all'esterno del Libano, che lo Stato libanese è tornato sulla strada giusta". Per quanto riguarda i contendenti, gli analisti di L'Orient le Jour hanno evidenziato una serie di fattori diversi rispetto alle elezioni precedenti, in particolare dall'assenza di liste sostenute dal Movimento Futuro di Saad Hariri, assente dalla politica dal 2022, diversamente da quanto promesso da quest'ultimo a febbraio durante una visita a Beirut. Un altro fattore sarà la perdita di slancio dei partiti politici vicini al regime siriano dopo la caduta del presidente Assad nel dicembre 2024, così come il calo di popolarità del partito Movimento Patriottico Libero Cristiano, fondato dall'ex presidente Michel Aoun. Il presidente libanese in carica ha espresso la speranza di un'elevata affluenza alle urne, dopo che al primo turno di domenica scorsa si era attestata intorno al 45%, elogiando il lavoro delle forze di sicurezza e dei ministeri dell'Interno e della Giustizia. Finora la votazione si svolge come "un processo fluido", secondo il ministro dell'Interno e dei Comuni, Ahmad Hajjar. Ha affermato che "il processo elettorale e' iniziato senza intoppi e con calma in tutti i seggi elettorali e che sono stati risolti problemi minori", ribadendo l'importanza di "non tollerare alcun reato". Al momento, un caso di tentato acquisto di voti è stato tuttavia individuato dalla Sicurezza di Stato e subito deferito ai tribunali. Il ministro Hajjar ha chiesto anche lui una significativa partecipazione dei cittadini per "esercitare il loro diritto democratico dopo nove anni di attesa". Le ultime elezioni comunali si sono svolte nel 2016. Il mandato dei consigli comunali sarebbe dovuto scadere nel 2022, ma a causa della crisi finanziaria e, lo scorso anno, della guerra tra Hezbollah e Israele, è stato prorogato tre volte.
Iran respinge accuse di aver inviato lanciamissili alla Russia
La missione diplomatica iraniana presso le Nazioni Unite ha respinto le accuse dei media secondo cui l'Iran invierebbe lanciamissili Fateh alla Russia, da utilizzare nel conflitto tra Mosca e l'Ucraina. "Questo è assolutamente assurdo. Ci rammarichiamo che Reuters persista nella sua abitudine di diffondere accuse infondate contro la Repubblica Islamica dell'Iran. Finché persisterà il conflitto tra le parti, l'Iran si asterrà dal fornire qualsiasi forma di assistenza militare a entrambe le parti", ha dichiarato, citata dall'Irna, sabato sera.
Trump sull'Iran: "Accordo o faremo saltare in aria le centrifughe nucleari"
Il leader degli Stati Uniti ha dichiarato che sarebbe pronto anche ad agire con la forza in caso di mancato accordo con Teheran sul nucleare. LEGGI QUI
Huckabee: "Trump non sta snobbando Israele"
L'ambasciatore statunitense in Israele, Mike Huckabee, ha assicurato che Donald Trump non sta "snobbando" Israele e che la sua decisione di saltare lo stato ebraico durante la sua prossima visita in Medio Oriente è legata al fatto che includera' tappe in Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, Paesi cui si rivolge "per le opportunità economiche". In un'intervista all'emittente Channel 12, l'ambasciatore ha sottolineato che "ci sono quasi 200 nazioni al mondo, quindi ce ne sono molte in cui non è ancora stato, molte in cui non andrà subito". Trump, ha aggiunto, "ha trascorso più tempo con il primo ministro israeliano che con qualsiasi altro leader mondiale. Credo che questo la dica lunga". "Vorrei solo dire alla gente: 'rilassatevi, calmatevi, Donald Trump vi ama, non c'è dubbio, vi copre le spalle'", ha detto Huckabee "E' lo stesso Donald Trump che, per quattro anni da presidente, ha fatto per Israele più di qualsiasi altro presidente americano". Passando ai colloqui nucleari in corso tra Stati Uniti e Iran, quando gli è stato chiesto se Washington permetterebbe a Israele di intraprendere un'azione militare indipendente contro l'Iran qualora ritenesse il regime degli ayatollah ancora una minaccia, Huckabee ha detto che "Israele ha il diritto di fare ciò che deve fare" e che Trump sa che "nessuno può dire a Israele cosa fare". Tuttavia, ha aggiunto, la Casa Bianca ha delle "raccomandazioni" al riguardo. Huckabee ha anche difeso il rapporto tra il Primo Ministro Benjamin Netanyahu e Trump, dopo che recenti notizie hanno suggerito che potrebbe essersi inasprito. "Il primo ministro Netanyahu ha trascorso più tempo di me con il presidente Trump negli ultimi due mesi, e si tratta di un rapporto caloroso, personale e cordiale", ha assicurato.