Il crollo del ponte Morandi a Genova, un mese dopo

Cronaca

Domenico Motisi

Foto: Getty

Il viadotto Polcevera crolla alle 11.36 del 14 agosto. La struttura, con piloni alti 90 metri, frana improvvisamente provocando la morte di 43 persone. Dai funerali alle indagini: cos’è successo nei 30 giorni successivi

Sono le 11.36 di martedì 14 agosto quando, durante un nubifragio, il ponte Morandi di Genova crolla improvvisamente. In quel momento sono numerose le vetture che lo stanno attraversando e che cadono nel vuoto: 43 le persone morte nel collasso di quello che per i genovesi era il "ponte di Brooklyn". Partono subito le indagini, così come le reazioni del governo e del mondo politico. Intanto la zona sottostante a ciò che resta del viadotto, con case vicinissime alla struttura, viene evacuata: gli sfollati sono centinaia. Qualche giorno dopo l'Italia si ferma per i funerali. Poi c'è la consegna delle prime case e le proteste dei residenti, ma iniziano anche le discussioni sul nuovo progetto di ricostruzione. Ecco cos’è avvenuto nel primo mese dopo la tragedia di Genova (IL VIDEO - IMMAGINI DALL'ALTO - SOCCORSI).

14 agosto: il crollo

Il ponte Morandi, così chiamato per via dell’ingegnere che l’ha progettato, crolla poco dopo le 11.30 del 14 agosto. Sono più di 35 le macchine che in quel momento si trovano sull’asfalto del viadotto e che cadendo si schiantano sulle macerie e le lamiere del ponte finite nel greto secco del torrente Polcevera. Parte del ponte finisce sulla sottostante via Fillak, travolgendo anche una struttura dell'Amiu, l'azienda ambientale del Comune di Genova. Negli istanti del disastro la città è colpita da un violento nubifragio: tra le prime ipotesi, poi smentite, anche quella di un fulmine come causa del crollo. L’iniziale incredulità viene presto sostituita dal terrore e dalla consapevolezza che quella appena avvenuta è una tragedia immane.

Primi soccorsi e vittime

Dopo il cedimento del ponte, sono i poliziotti del Reparto mobile di Bolzaneto i primi ad arrivare e a estrarre da un'auto sotto le macerie un uomo vivo: si tratta del portiere del Legino Davide Capello. È questa unità che dà l’allarme. Pochi minuti dopo arrivano sul posto anche vigili del fuoco, polizia e carabinieri. Intanto iniziano a diffondersi sui social le prime immagini, in particolare un video in cui si vede il pilastro del ponte collassare. A Genova è caos totale, i tre ospedali più importanti aprono le unità di crisi mentre comincia la conta delle vittime: nel corso della notte i morti accertati sono 37. Tra questi anche tre minori: un bimbo di 8 anni e due adolescenti di 12 e 13 anni. Al termine delle ricerche, che si concluderanno il 18 agosto, sarà di 43 vittime il bilancio definitivo (CHI SONO LE VITTIME).

15 agosto: evacuazione, stato di emergenza e inchiesta

Mentre si continua a scavare alla ricerca di superstiti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firma il decreto che istituisce lo stato d'emergenza nazionale della durata di 12 mesi per il crollo del ponte Morandi. Intanto, oltre alle vittime e ai feriti, inizia a manifestarsi il problema della sicurezza e dell'assistenza agli sfollati. Il ponte Morandi, infatti, è crollato solo in parte e sono numerose le case e gli edifici che si trovano sotto la struttura ancora in piedi. Una zona che viene dichiarata "rossa", e di conseguenza inagibile, a causa del rischio di ulteriori crolli. Sono oltre 600 le persone costrette a lasciare immediatamente la propria abitazione in attesa di una decisione sulla demolizione e una nuova sistemazione. È via Fillak quella con il maggior numero di sfollati. Nello stesso giorno, il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, apre un'inchiesta: durante un primo sopralluogo, Cozzi afferma che a provocare il crollo "non è stata una fatalità, ma un errore umano". La Procura, così, procede contro ignoti per omicidio colposo plurimo aggravato, attentato colposo alla sicurezza dei trasporti e disastro colposo derivante da crollo.

L’importanza del ponte Morandi

A ideare il ponte è stato l’ingegnere Riccardo Morandi. La struttura è stata costruita dalla Società italiana per condotte d'acqua nel giro di quattro anni fra il 1963 e il 1967 ed è per questo che era conosciuta a Genova come "ponte delle Condotte", anche se per gli abitanti del capoluogo ligure era più comunemente il "ponte di Brooklyn". La lunghezza del ponte Morandi era di 1.182 metri, mentre l’altezza al piano stradale era di 45 metri. Inoltre, i tre piloni in cemento armato raggiungevano i 90 metri, con una luce massima di 210 metri. È stato edificato con una struttura mista: cemento armato precompresso per l'impalcato e cemento armato ordinario per le torri e le pile. Prima del crollo, il viadotto - che collegava l'autostrada A10 con il casello di Genova Ovest - costituiva una struttura fondamentale non soltanto in quanto snodo stradale cardine della città, ma anche perché collegava il nord Italia ai Paesi dell’ovest europeo come Spagna e Francia.

16-17 agosto: la revoca della concessione ad Autostrade

A due giorni dal disastro, con una nota del Mit, viene annunciata l'istituzione di una Commissione ispettiva che ha il compito di verificare e svolgere analisi tecniche sul crollo del ponte Morandi. Il governo dichiara di voler constatare eventuali inadempienze del concessionario, in questo caso Autostrade per l’Italia. In particolare, il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, insieme al presidente Giuseppe Conte, annunciano l'avvio della procedura di revoca della concessione ad Autostrade (COME FUNZIONA IL SISTEMA DELLE CONCESSIONI). Nella lettera, il Mit contesta alla società la responsabilità del crollo e il "gravissimo inadempimento" degli "obblighi di manutenzione (ordinaria e straordinaria) e custodia, in oggettiva considerazione del collasso dell'infrastruttura, delle vittime accertate e degli ingenti danni riportati ai beni anche di soggetti terzi, senza considerare l'interruzione del sistema di viabilità e quindi la compromissione della funzionalità delle infrastrutture concesse". Intanto, la Lega Calcio ufficializza il rinvio delle partite Milan-Genoa e Sampdoria-Fiorentina, che sarebbero dovute scendere in campo tra il 18 e il 19 agosto. Si gioca regolarmente il resto della prima giornata di Serie A. Nelle settimane successive, proseguiranno gli scontri tra Autostrade e il governo per la ricostruzione: i ministri Di Maio e Toninelli confermano l'intenzione da parte dell'esecutivo di affidare il nuovo progetto a un ente statale (come Fincantieri), togliendo l'incarico ad Autostrade che dovrà comunque garantire il risarcimento. Dal canto suo, Autostrade ribadisce la volontà di impegnarsi per la ricostruzione immediata del ponte: "Ripristinare il prima possibile la viabilità e ricostruire il ponte sul Polcevera. È il nostro primo impegno. Abbiamo un progetto che ci permette in otto mesi, tra demolizione e ricostruzione, di avere un nuovo ponte in acciaio". 

18 agosto: i funerali solenni

Il 18 agosto, in uno dei padiglioni della Fiera di Genova, il cardinal Bagnasco celebra i funerali solenni per 19 delle 43 vittime del crollo. I familiari delle altre persone che hanno perso la vita il 14 agosto, in chiara polemica con le istituzioni, optano per una cerimonia privata. In particolare, durante le esequie di quattro ragazzi di Torre del Greco, una parente lancia un atto d'accusa: "I ragazzi sono vittime dello Stato assente, spero che i responsabili paghino". A Genova c'è anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che parla di "tragedia inaccettabile". Presenti anche il Genoa e la Sampdoria: i capitani delle due squadre, Domenico Criscito e Fabio Quagliarella, arrivano insieme alla funzione. Poco dopo la fine dei funerali solenni, i vigili del fuoco trovano anche il corpo dell'ultimo disperso.

20 agosto: prime case agli sfollati

A sei giorni dal crollo, le prime 11 famiglie ricevono dal sindaco di Genova Marco Bucci e dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti le chiavi della casa sostitutiva. Si tratta di nuclei familiari evacuati dalla zona rossa coinvolta dal crollo del ponte Morandi. Due giorni dopo, il 22 agosto, la struttura commissariale per l'emergenza, dopo una relazione tecnica trasmessa dalla commissione ispettiva del Mit guidata dall'architetto Roberto Ferrazza, conferma il pericolo concreto di crollo per il moncone est del ponte, che deve essere abbattuto o messo in sicurezza al più presto.

27 agosto: Autostrade pubblica la convenzione

Per rispondere al governo e alla procedura di revoca della concessione, la società Autostrade per l'Italia pubblica online il 27 agosto il testo della convezione in vigore con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che regola, appunto, la concessione dei tratti autostradali. Rendendo "pubblico e accessibile a tutti i cittadini" il testo, si legge sul sito di Autostrade, la società vuole "rispondere alle polemiche e alle strumentalizzazioni che dominano il dibattito pubblico sul tema". Soltanto due giorni dopo, il 29 agosto, la Guardia di finanza esegue un decreto di sequestro emesso dalla Procura di Genova che riguarda tutta la documentazione relativa al crollo del ponte. Sequestri a Roma, Milano, Firenze e Genova, con le Fiamme gialle anche nelle sedi del ministero delle Infrastrutture, nel suo ufficio ispettivo territoriale di Genova, nella sede del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d'Aosta, e della Spea Engineering spa. Intanto, secondo il quotidiano Repubblica, il primo scenario ipotizzato dai consulenti della Procura di Genova sulle cause del disastro sarebbe quello di una bolla d'aria all'interno del tirante di calcestruzzo che avrebbe corroso e arrugginito i cavi di acciaio all'interno dello strallo. 

4 settembre: la protesta degli sfollati

Nello stesso giorno in cui il ministro Toninelli annuncia che entro tre mesi tutti i genovesi evacuati avranno una nuova sistemazione, alcuni sfollati si radunano davanti al palazzo della Regione per protestare contro l’impossibilità di recuperare i propri effetti personali dalle abitazioni sotto al troncone est del viadotto e per avere più certezze sui loro nuovi alloggi. "Rispetto, rispetto, veniamo prima noi delle imprese e della viabilità", "Vogliamo la casa", dicono tra urla, rabbia e lacrime.

7 settembre: 23 gli indagati

Dopo l’iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Genova, il Corriere della Sera e la Repubblica pubblicano i nomi delle società e delle persone coinvolte nell'inchiesta per il crollo del ponte. Le accuse sono di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e di omicidio colposo stradale plurimo. Tra gli indagati c’è Autostrade per l'Italia, "in quanto concessionaria che gestiva il tratto crollato", così come otto dirigenti della stessa società, i vertici dell’Unità di vigilanza del Mit, tre ingegneri del Provveditorato e uno dell’Ufficio ispettivo.

7 settembre: nuovo progetto Renzo Piano

Contemporaneamente alla pubblicazione dei nomi degli indagati, un genovese doc presenta il nuovo progetto di ricostruzione del ponte Morandi. Si tratta di Renzo Piano che, durante una conferenza stampa, afferma: "Questo ponte dovrà durare mille anni e dovrà essere d'acciaio. In questo progetto c'è qualcosa di una nave. Perché c'è qualcosa di Genova. Il cantiere - sostiene l’architetto - dev'essere un cantiere di coesione". Durante la stessa presentazione, il presidente Toti annuncia: "Entro ottobre 2019, novembre al massimo, Genova avrà un nuovo ponte sul torrente Polcevera. Il nuovo Morandi non può essere un ponte normale, visto il dolore che ha provocato, vogliamo costruire un simbolo per il futuro della città. Il progetto di Piano rappresenta l'essenzialità ligure ricca di significato, sarà costruito velocemente".

11 settembre: Toninelli annuncia il "decretone" per Genova

L’11 settembre il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli annuncia un maxi decreto per Genova. Si tratta di un "decretone", un provvedimento "molto importante" che conterrà "un aiuto alle famiglie in tema di mutui e un aiuto alle imprese con agevolazioni fiscali". Nel decreto è previsto non soltanto l’aiuto agli sfollati, ma anche interventi sulla manutenzione del viadotto. Lo stesso Toninelli ha poi parlato di una svolta sul tema delle concessioni: "I concessionari saranno vincolati a reinvestire gli utili".

14 settembre: il ricordo ad un mese dal crollo

A un mese esatto dal crollo, alle 11.36 del 14 settembre, Genova si ferma per osservare un minuto di raccoglimento in memoria delle 43 vittime. Dopo il silenzio, i cittadini sono chiamati in piazza De Ferrari alle 17.30 insieme al presidente della Liguria Giovanni Toti. Con lui anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Durante l'evento, previsti gli interventi delle autorità, degli sfollati e dei soccorritori che per primi sono arrivati sul luogo del disastro. Presente anche Luca Bizzarri, presidente di Palazzo Ducale, e l'attore Tullio Solenghi. Poi, alle 18, una messa nella cattedrale di San Lorenzo.

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