Crollo ponte, Finanza al Ministero: sequestrata documentazione

Cronaca
Foto LaPresse
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Guardia di Finanza nella sede del ministero dei Trasporti per sequestrare tutta la documentazione relativa al viadotto Morandi. Fiamme Gialle al Provveditorato delle opere pubbliche e nella sede della e nella Spea Engineering spa

La Guardia di finanza sta eseguendo un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova che riguarda tutta la documentazione relativa al ponte Morandi (IL CROLLO - FUNERALI - FOTO - VIDEO). I sequestri sono in corso a Roma, Milano, Firenze e Genova. Le Fiamme gialle sono entrate nelle sedi del Ministero delle Infrastrutture, nel suo ufficio ispettivo territoriale di Genova, nella sede del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Val d'Aosta, e della Spea Engineering spa. 

Cause crollo, bolla d'aria all'interno del tirante tra le ipotesi

Intanto, il primo scenario ipotizzato dai consulenti della procura di Genova sulle cause del crollo, come riportato da Repubblica, sarebbe quello di una bolla d'aria all'interno del tirante di calcestruzzo che avrebbe corroso e arrugginito i cavi di acciaio all'interno dello strallo. Il difetto sarebbe nato durante la fase di "iniezione" del cemento che ingloba i trefoli, cioè i cavi in acciaio. Le indagini dei magistrati si sono orientate  fin dall'inizio sul cedimento degli stralli, i tiranti di calcestruzzo. Inoltre, secondo le prime ricostruzioni, il lato che ha ceduto per primo è quello a Sud. E già negli anni '80, lo stesso ingegnere Riccardo Morandi, in uno studio commissionato da Autostrade, aveva sottolineato corrosioni più sul lato mare che su quello monti. Una degradazione, scriveva Morandi, "più rapida di quello che ci si potesse aspettare".

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