Crollo ponte Morandi a Genova, la Procura: "Non è stata una fatalità"

Cronaca

Così il procuratore capo Francesco Cozzi al termine del sopralluogo nella zona del cedimento: "Dobbiamo rispondere a una sola domanda: perché è successo? Questo è il nostro compito e per farlo faremo tutto quello che è necessario". LIVEBLOG - FOTO - VIDEO

"Non è stata una fatalità" a provocare il crollo del ponte Morandi. Così il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, ha risposto ai giornalisti al termine di un sopralluogo nella zona del ponte crollato martedì 14 agosto (LIVEBLOG - FOTO - VIDEO). La Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo. "Noi dobbiamo rispondere a una sola domanda: perché è successo? - ha detto il magistrato - Questo è il nostro compito e per farlo faremo tutto quello che è necessario".

"Capire se c'è stata una causa scatenante"

"Quando sarà terminata la fase di ricerca delle vittime e di eventuali dispersi l'inchiesta entrerà nel vivo e si andranno ad analizzare tutti gli aspetti relativi alla progettazione, realizzazione e manutenzione del ponte", ha aggiunto Cozzi. "I primi passi - spiega - serviranno per ricostruire tutte le opere che erano in esecuzione dal punto di vista della manutenzione e anche per capire cosa è accaduto quel giorno specifico, se c'è stata una causa scatenante". Nei prossimi la polizia giudiziaria acquisirà presso enti, società e gestori coinvolti a vario titolo tutti gli atti necessari.

Anche per il prof. Brencich non si tratta di fatalità

Anche per il prof. Antonio Brencich, docente di strutture in cemento armato alla Facoltà di ingegneria di Genova, il crollo del ponte Morandi non può essere stata una fatalità: “Il ponte è un prodotto dell’uomo, non può essere una fatalità - ha detto a Sky tg24 (VIDEO) - Ma prima di lanciare anatemi o cercare il colpevole bisogna prima cercare di capire cos’è successo. Questo ponte aveva delle grandissime debolezze progettuali. Un ponte del genere si progetta tenendo conto che se per caso si dovesse rompere uno strallo la torre non deve crollare”.

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