Guerra Israele, Trump-Netanyahu: ok a piano Gaza. Hamas: "Resistenza armata senza Stato"

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Netanyahu ha accettato il piano di pace di Trump per Gaza, che prevede tra le altre cose anche la formazione di un "organismo transitorio internazionale presieduto da Trump" insieme "all'ex premier Tony Blair". Hamas: "Il piano pende verso Israele. La Resistenza armata è un nostro diritto senza uno Stato". Il premier israeliano si è scusato con il premier del Qatar per il raid del 9 settembre a Doha

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Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accettato il piano di pace di Donald Trump per Gaza, che prevede - tra le altre cose - anche la formazione di "un nuovo organismo transitorio internazionale, il 'Board of Peace', che sarà presieduto e guidato dal presidente Donald J. Trump, insieme ad altri membri e capi di Stato che saranno annunciati, incluso l'ex Primo Ministro Tony Blair". Il piano prevede poi il rilascio degli ostaggi e la fine delle ostilità a Gaza.

L'alto funzionario di Hamas Muhammad Mardawi ha dichiarato che il piano di pace per Gaza "pende verso la prospettiva israeliana". E ancora: "La resistenza armata è un diritto del popolo palestinese finché esiste l'occupazione. Se il popolo palestinese sarà liberato e verrà creato uno Stato palestinese, allora non ci sarà più bisogno né di resistenza né di armi, e ciò farà parte dell'entità palestinese".

Netanyahu ha telefonato al premier del Qatar Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani, scusandosi per il raid del 9 settembre scorso a Doha che aveva come obiettivo la leadership di Hamas.

Intanto la Flotilla naviga verso Gaza. Il ministro Crosetto avvisa: "Se forzano il blocco c'è il rischio di effetti drammatici, ogni sforzo perché prevalga il senso di responsabilità".

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Anp: Bene gli sforzi di Trump per raggiungere la pace

L'Autorità Nazionale Palestinese ha accolto con favore gli "sforzi sinceri e determinati" del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in seguito al suo annuncio di un piano per porre fine alla guerra a Gaza. In una dichiarazione, ha affermato di "accogliere con favore gli sforzi sinceri e determinati del Presidente Donald J. Trump per porre fine alla guerra a Gaza e di affermare la propria fiducia nella sua capacità di trovare una via verso la pace".

Gaza, perché Italia e Germania possono bloccare le sanzioni Ue a Israele?

La Commissione Ue ha avanzato diverse proposte per fare pressioni su Israele in risposta all'offensiva a Gaza City. Tra queste c'è la sospensione degli accordi commerciali di favore tra Ue e Israele. Per diventare realtà serve però che il voto dei Paesi membri sul tema raggiunga la maggioranza qualificata: per Roma e Berlino sarebbe facile bloccarla. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" del 17 settembre

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Global Sumud Flotilla attaccata con droni e spray urticante. Cosa è successo

Ancora attacchi contro la Global Sumud Flotilla. Alcune delle 51 imbarcazioni della spedizione umanitaria diretta verso Gaza sono state colpite nel cuore della notte con bombe sonore, droni, spray urticanti e altro materiale non identificato mentre navigavano in acque internazionali a sud di Creta. Sulle barche danneggiate si trovano anche alcuni italiani, tra i quali la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla Maria Elena Delia. Il ministro degli Esteri Tajani ha chiesto informazioni all’ambasciata a Tel Aviv e ha rinnovato la richiesta di garantire l’assoluta tutela del personale imbarcato sulla missione per Gaza. Ecco cosa sappiamo

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Netanyahu all’Onu mostra QR code con video delle atrocità del 7 ottobre

Durante il suo discorso alle Nazioni Unite, il premier israeliano ha mostrato una spilla invitando il pubblico a inquadrare un Qr code per comprendere le ragioni del conflitto

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Fonti: "Doha si è impegnata a portare Hamas a un accordo"

Fonti politiche israeliane hanno rivelato a Ynet, il media più letto del Paese, che  "il Qatar si è impegnato a fare in modo che Hamas accetti l'accordo". 

Gaza, il blocco navale israeliano è legale secondo il diritto internazionale?

Le norme internazionali non escludono a priori la possibilità di "blocchi navali", ma specificano anche che diventano illegali nel caso in cui la popolazione messa in difficoltà dal blocco non sia adeguatamente rifornita di mezzi di sussistenza. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" di Sky TG24 del 26 settembre

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Hamas: "Piano di pace per Gaza pende verso Israele"

L'alto funzionario di Hamas Muhammad Mardawi ha dichiarato in un'intervista al canale qatariota Al Jazeera che il piano di pace per Gaza presentato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump in conferenza stampa 'pende verso la prospettiva israeliana.  E' vicino a ciò su cui Netanyahu insiste per continuare la guerra", ha affermato. Tuttavia, "dobbiamo ricevere questo piano in forma scritta e chiara prima di rispondere. Il piano deve essere nelle mani di Hamas e delle organizzazioni palestinesi", ha sottolineato ribadendo che né Hamas né alcun palestinese lo ha ancora visto. 

Hamas: "Non accetteremo piani senza protezione dai massacri"

"Non accetteremo alcuna proposta che non includa l'autodeterminazione del popolo palestinese e la sua protezione dai massacri". Lo ha dichiarato l'alto funzionario di Hamas, Mahmoud Mardawi, come riporta Al Jazeera.

Hamas: "Non abbiamo ricevuto il Piano di Trump, molto vago"

"Non siamo stati informati del Piano di Trump prima del suo annuncio, e i suoi termini sono vicini alla visione israeliana", ha detto ad Al Jazeera l'alto funzionario di Hamas Mahmoud Mardawi. "Quello che è successo è stato un tentativo di reprimere lo slancio internazionale e il riconoscimento dello Stato palestinese", ha aggiunto il rappresentante del gruppo palestinese, denunciando il contenuto del Piano "vago e non garantito".

Hamas: "Resistenza armata nostro diritto senza uno Stato" (2)

"La presenza degli ostaggi è legata alla fine della guerra e al ritiro dell'occupazione dalla Striscia di Gaza. Siamo pronti a rilasciare tutti i prigionieri che deteniamo, sia vivi che morti. La loro presenza è temporanea, fino alla fine della guerra e a uno scambio di prigionieri dignitoso," ha dichiarato.  Inoltre, ha affermato che Hamas è pronto a un accordo con l'Autorità Palestinese riguardo al "giorno dopo". Nunu ha aggiunto: "Ci sono ostaggi che sono morti, e sono necessari mezzi tecnici per recuperarne i corpi. Questo richiede tempo, e lo abbiamo già detto durante i negoziati. Siamo pronti a liberarli tutti come parte di un accordo complessivo per porre fine alla guerra e garantire il ritiro dell'occupazione dalla Striscia di Gaza". 

Trump: "Netanyahu resta contrario a uno Stato palestinese"

Benyamin Netanyahu rimane "molto chiaro nella sua opposizione a uno Stato palestinese": lo ha detto Donald Trump nella conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con Benjamin Netanyahu. 

Netanyahu: "Piano Trump soddisfa obiettivi guerra Israele"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato il suo "sostengo" al Piano Trump su Gaza. "Credo che oggi stiamo compiendo un passo fondamentale verso la fine della guerra a Gaza e verso la creazione delle condizioni per un progresso significativo della pace in Medio Oriente e, credo, anche oltre", ha detto Netanyahu nella conferenza stampa congiunta con Donald Trump alla Casa Bianca. "Sostengo il suo piano per porre fine alla guerra a Gaza, che realizza i nostri obiettivi di guerra", ha detto rivolgendosi al presidente Usa. "Riporterà in Israele tutti i nostri ostaggi, smantellerà le capacità militari di Hamas e il suo governo politico e garantirà che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele", ha sottolineato Netanyahu.

Netanyahu: "Nessun ruolo per Anp senza cambiamenti radicali"

Benjamin Netanyahu non vede "alcun ruolo" a Gaza per l'Autorità Nazionale Palestinese senza un cambiamento "radicale" che includa, tra l'altro, "il riconoscimento dello Stato ebraico". 

Hamas: "Resistenza armata nostro diritto senza uno Stato"

"La resistenza armata è un diritto del popolo palestinese finché esiste l'occupazione. Se il popolo palestinese sarà liberato e verrà creato uno Stato palestinese, allora non ci sarà più bisogno né di resistenza né di armi, e ciò farà parte dell'entità palestinese". Lo ha detto, in un'intervista al canale qatariota Al-Arabi il funzionario di Hamas Tahir al-Nunu. 

Hamas: "Blair inaccettabile, sappiamo gestirci da soli"

"Tony Blair è una figura inaccettabile per il nostro popolo. Abbiamo accettato la formazione di un comitato che non rappresenti alcuna fazione palestinese per gestire gli affari di Gaza dopo la guerra, e non accetteremo l'imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo". Lo ha detto in una dichiarazione alla Reuter, pubblicata sul suo sito, l'alto funzionario di Hamas Taher al-Nunu. "Il nostro popolo è perfettamente capace di gestire i propri affari da solo", ha aggiunto. 

Netanyahu: "Se Hamas dice no pronti a finire il lavoro"

"Penso che dovremmo capire che stiamo dando a tutti la possibilita' di farlo pacificamente, qualcosa che ci permetterà di raggiungere tutti i nostri obiettivi di guerra senza ulteriori spargimenti di sangue", ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "Ma se Hamas respinge il suo piano, signor Presidente, o se presumibilmente lo accetta, e poi fa praticamente di tutto per contrastarlo, allora Israele finira' il lavoro da solo". 

Netanyahu: "Israele manterrà responsabilità sicurezza a Gaza"

"Hamas sarà disarmata. Gaza sarà smilitarizzata. Israele manterrà la responsabilità della sicurezza, incluso un perimetro di sicurezza, per il prossimo futuro". Lo ha detto  il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante la conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con il presidente Donald Trump, presentando il piano di pace sostenuto dagli Stati Uniti. Netanyahu ha aggiunto che la Striscia avrà "un’amministrazione civile pacifica" non gestita né da Hamas né dall’Autorità Palestinese. 

Famiglie ostaggi: "Accordo storico, potremo guarire"

"Dopo quasi due anni di angoscia inimmaginabile, ci troviamo a un punto di svolta storico. Siamo profondamente grati al Presidente Trump per il suo incrollabile impegno verso le nostre famiglie e verso lo Stato di Israele, e per aver raggiunto ciò che desideravamo disperatamente fin dal 7 ottobre: un accordo per riportare a casa tutti i nostri cari". Lo scrive il Forum delle famiglie degli ostaggi in una nota. Questo è un accordo storico che permetterà al nostro popolo di guarire, di porre fine alla guerra e di tracciare un nuovo futuro per il Medio Oriente". 

Ufficio Netanyahu diffonde testo call con il premier Qatar

"Signor Primo Ministro, voglio che sappia che Israele si rammarica per il fatto che uno dei suoi cittadini sia rimasto ucciso nel nostro attacco. Desidero assicurarle che l'obiettivo di Israele era Hamas, non cittadini del Qatar. Voglio anche assicurarle che Israele non ha alcuna intenzione di violare nuovamente la vostra sovranità in futuro, e ho già preso questo impegno con il Presidente (Usa)", si legge nella prima parte della trascrizione della telefonata di Benyamin Netanyahu al premier del Qatar. "So che la vostra leadership ha delle rimostranze nei confronti di Israele, così come Israele ne ha nei confronti del Qatar - dal sostegno ai Fratelli Musulmani, al modo in cui Israele è rappresentato su Al Jazeera, fino al supporto ai sentimenti anti-israeliani nei campus universitari. Accolgo con favore l'idea del Presidente Usa di istituire un gruppo trilaterale per affrontare le questioni irrisolte tra i nostri due Paesi". 

Gaza, dal ritiro dell'Idf al nuovo governo: ecco cosa prevede il piano Usa

La Striscia di Gaza "sarà una zona deradicalizzata e liberata dal terrorismo, che non rappresenterà più una minaccia per i suoi vicini. E sarà riqualificata a beneficio della sua popolazione". Inizia così, con questa promessa, il piano in 21 punti elaborato dal presidente americano Donald Trump e dalla sua amministrazione. Anche se Hamas sostiene di non averlo ancora ricevuto e quindi di non poterlo valutare, diversi media israeliani e arabi sono stati in grado di rivelarne già alcuni frammenti. Eccoli nel dettaglio.

Gaza, dal ritiro dell'Idf al nuovo governo: cosa prevede il piano Usa

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Netanyahu: Piano Trump soddisfa obiettivi guerra Israele

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato il suo "sostengo" al Piano Trump su Gaza. "Credo che oggi stiamo compiendo un passo fondamentale verso la fine della guerra a Gaza e verso la creazione delle condizioni per un progresso significativo della pace in Medio Oriente e, credo, anche oltre", ha detto Netanyahu nella conferenza stampa congiunta con Donald Trump alla Casa Bianca. "Sostengo il suo piano per porre fine alla guerra a Gaza, che realizza i nostri obiettivi di guerra", ha detto rivolgendosi al presidente Usa. "Riportera' in Israele tutti i nostri ostaggi, smantellera' le capacita' militari di Hamas e il suo governo politico e garantira' che Gaza non rappresenti mai piu' una minaccia per Israele", ha sottolineato Netanyahu.

Gaza, Trump: “Ottime risposte da Israele e Paesi arabi” su piano Usa per la pace

"Tutti vogliono l'accordo", ha detto in un'intervista alla Reuters il presidente degli Stati Uniti, che ha poi auspicato di chiudere l'accordo nell'incontro di domani alla Casa Bianca con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyhau

Piano pace Gaza, Trump: “Ottime risposte da Israele e Paesi arabi”

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Netanyahu: accetto il piano di Trump per fermare la guerra

"Accetto il tuo piano per mettere fine alla guerra a Gaza": lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu nella conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con Donald Trump, elencando alcune delle principali condizioni previste. 

Netanyahu: Trump il piu' grande amico d'Israele a Casa Bianca

Il presidente Usa, Donald Trump, e' "il piu' grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca". Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, nella conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con il presidente americano. 

Trump: alcuni Paesi europei stupidi a riconoscere Palestina

Donald Trump ha bacchettato i Paesi, anche europei, "che hanno stupidamente riconosciuto la Palestina". 

Trump: prevedo Iran in accordi di Abramo un giorno

Donald Trump ha detto di aspettarsi che un giorno l'Iran diventi parte degli accordi di Abramo, ossia gli accordi per la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i Paesi della regione.

Trump: le parti si accorderanno su tempi ritiro Israele da Gaza

Il piano di pace Usa prevede un ritiro graduale delle forze israeliane da Gaza e che le parti si accorderanno sulla tempistica: lo ha detto Donald Trump.

Trump: se Hamas rifiuta, sosterrò Israele per finire lavoro

Israele avrà il diritto" e il pieno appoggio degli Stati Uniti di "completare il lavoro di annientamento della minaccia di Hamas", se il gruppo rifiuta il piano di pace. Lo ha detto Donald Trump.

Gaza, liberazione degli ostaggi e ripresa degli aiuti: il piano di Trump

La Casa Bianca ha pubblicato la strategia in 20 punti del presidente degli Stati Uniti per Gaza. In primis, si legge, la Striscia "sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini" che "sarà riqualificata a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che abbastanza".

Gaza, liberazione ostaggi e ripresa degli aiuti: il piano di Trump

Gaza, liberazione ostaggi e ripresa degli aiuti: il piano di Trump

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Trump: "Ho sentito che Hamas accetterà il piano per Gaza"

"Ho sentito che Hamas intende accettare il piano per Gaza". Lo ha detto Donald Trump. 

Trump: "Se Hamas accetta il piano ostaggi liberi subito"

"Se accettata da Hamas, la nostra proposta prevede il rilascio immediato degli ostaggi, non oltre 72 ore": lo ha detto Donald Trump in conferenza stampa alla casa Bianca con Benjamin Netanyahu.

Trump ringrazia Netanyahu per aver accettato piano pace

Donald Trump ha ringraziato in conferenza stampa alla Casa Bianca Benjamin Netanyahu per aver "accettato il piano di pace" Usa per Gaza. 

Trump: "L'Europa è stata molto coinvolta nel piano di Gaza"

"L'Europa è stata molto coinvolta nell'elaborazione del piano per Gaza". Lo ha detto Donald Trump in una conferenza stampa con Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca ringraziando anche i "Paesi arabi e musulmani per il loro contributo". 

Trump: "Più che vicini ad accordo per Gaza"

"Siamo piu' che vicini ad un accordo di pace su Gaza": lo ha detto Donald Trump iniziando la conferenza stampa con Benjamin Netanyahu. 

Piano Trump: "Israele rilascerà 250 condannati ergastolo"

In cambio della liberazione degli ostaggi israeliani, Israele libererà 250 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo più 1700 cittadini di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre 2023. Lo prevede il piano di Donald Trump per Gaza. Inoltre, per ogni ostaggio israeliano i cui resti saranno restituiti, Israele rilascerà i resti di 15 cittadini di Gaza deceduti. 

Flotilla mercoledì nella zona a rischio, giovedì arrivo a Gaza

Le 42 imbarcazioni umanitarie navigano al momento ancora in acque internazionali e prevedono di arrivare giovedì. Nel frattempo, proseguono i tentativi di mediazione per deviare la rotta. "La missione va avanti e continua verso Gaza", è la risposta della portavoce Delia al ministro. "Noi navighiamo in acque internazionali nella piena legalità"

Flotilla mercoledì nella zona a rischio, giovedì arrivo a Gaza

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Piano Trump: "Con sviluppo Gaza condizioni per uno Stato"

"Con lo sviluppo di Gaza e quando il programma di riforma dell'Autorità Nazionale Palestinese sarà portato avanti fedelmente, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e lo Stato palestinese, che riconosciamo come l'aspirazione del popolo palestinese". Lo si legge nel piano di Donald Trump. 

Casa Bianca: "Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza"

"Nessuno sarà costretto a lasciare Gaza, e coloro che desiderano andarsene saranno liberi di farlo e liberi di tornare. Incoraggeremo le persone a rimanere e offriremo loro l'opportunità di costruire una Gaza migliore". Lo prevede il piano di pace della Casa Bianca per Gaza.

Piano Gaza: "Trump presiederà organismo transizione di Gaza con Blair"

"Gaza sarà governata sotto l'amministrazione transitoria temporanea di un comitato palestinese tecnocratico e apolitico, responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e delle municipalità per la popolazione di Gaza. Questo comitato sarà composto da palestinesi qualificati e da esperti internazionali, con la supervisione e il controllo di un nuovo organismo transitorio internazionale, il "Board of Peace", che sarà presieduto e guidato dal Presidente Donald J. Trump, insieme ad altri membri e capi di Stato che saranno annunciati, incluso l'ex Primo Ministro Tony Blair". E' quanto prevede il piano di pace di Donald Trump. 

Piano Trump per Gaza, Israele rilascerà 250 palestinesi

In cambio della liberazione degli ostaggi israeliani, Israele libererà 250 prigionieri palestinesi. Lo si legge nel piano di Donald Trump per Gaza. 

Piano di Trump per Gaza, entro 72 ore ostaggi liberi

Se le parti accetteranno la proposta di Donald Trump per Gaza gli ostaggi nelle mani di Hamas saranno liberati entro 72 ore, vivi o morti. Lo si legge nel piano del presidente americano pubblicato dalla Casa Bianca. 

Una contro-flotilla in Israele: "Portano caos per il 7 ottobre"

Contro gli obiettivi della Flotilla che viaggia verso Gaza, un Forum di cittadini israeliani lancia una contro manifestazione a vela per venerdì prossimo. "A due anni dal 7 ottobre, il giorno in cui Hamas ha perpetrato il peggior massacro della nostra generazione, la Freedom Flotilla ha scelto proprio questa settimana per sfidarci: 'Morte a Israele', 'Palestina libera dal fiume al mare', 'Smantellare Israele'.  Questo è il loro obiettivo. Noi promuoviamo la Flotilla di Israele", scrive il Forum. "Greta e gli altri hanno lo scopo di seminare caos. Noi, cittadini di Israele, ci opponiamo a questa manipolazione". 

Casa Bianca pubblica piano di Trump per Gaza in 20 punti

La Casa Bianca ha pubblicato il piano di Donald Trump per Gaza in 20 punti. Nei primi due si legge che la Striscia "sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini" che "sarà riqualificata a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che abbastanza". 

Tajani: "Facciamo il possibile per Flotilla, non possiamo scatenare guerra Italia-Israele"

''Stiamo facendo tutto il possibile per garantire la sicurezza"di Flotilla "ma non possiamo fare ciò che è impossibile fare... Dicono che non basta quello che facciamo, ma noi abbiamo fatto tutto ciò che è possibile. Non possiamo certamente però mandare la Marina militare a forzare il blocco di Israele. Dobbiamo preoccuparci anche della sicurezza dei nostri marinai". Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando davanti a palazzo Chigi. 

"La nostra ambasciata -ha detto il vicepremier- e il nostro consolato sanno già quello che devono fare in caso di necessità. Possiamo soccorrerli, aiutarli, ma è escluso che la Marina militare italiana entri in conflitto con quella israeliana. Non possiamo scatenare una guerra tra Italia e Israele, quindi è una questione di responsabilità di tutti.Non possiamo mettere a repentaglio la vita dei marinai italiani, anche loro sono cittadini italiani in uniforme che compiono il loro dovere, non sono lì per scelta politica ma perchè sono militari".

Premier Qatar: "Restiamo impegnati per sicurezza regione"

Il Primo Ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani, "ha accolto con favore" le rassicurazioni fornite al telefono dal primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu sottolineando la disponibilità del Qatar a continuare a contribuire in modo significativo alla sicurezza e alla stabilità regionale. Anche il Primo Ministro Netanyahu ha espresso il suo impegno in tal senso", secondo quanto riportato dalla Casa Bianca. Le parti hanno inoltre concordato di istituire un meccanismo per "migliorare il coordinamento, migliorare la comunicazione, risolvere le controversie reciproche e rafforzare gli sforzi collettivi per prevenire le minacce", ha affermato la Casa Bianca.

Al Thani accetta le rassicurazioni di Netanyahu

Il premier del Qatar Al Thani "ha accolto con favore le rassicurazioni" di Benyamin Netanyahu "sottolineando la disponibilità del Qatar a continuare a contribuire in modo significativo alla sicurezza e alla stabilità regionale. Anche il primo ministro Netanyahu ha espresso il suo impegno in tal senso". 

Israele, cinque soldati feriti a Gaza

Cinque soldati israeliani, tra i quali due ufficiali, sono rimasti gravemente feriti nel nord di Gaza. Lo hanno confermato i militari israeliani, come riporta il giornale israeliano Haaretz. Tutti sono stati trasferiti in ospedale, precisano le Idf. 

Casa Bianca: "Trump-Netanyahu-Al Thani hanno discusso proposta di pace"

Nella telefonata a tre, Trump, Netanyahu e il premier del Qatar "hanno discusso una proposta per porre fine alla guerra a Gaza, le prospettive per un Medio Oriente più sicuro e la necessità di una maggiore comprensione tra i loro Paesi". Lo rende noto la Casa Bianca. 

Trump ha partecipato a telefonata Netanyahu-Qatar

Donald Trump ha partecipato allal telefonata tra Benjamin Netanhyahu e il premier del Qatar. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sottolineando che nella conversazione "i leader hanno accettato la proposta del presidente di istituire un meccanismo trilaterale per migliorare il coordinamento, migliorare la comunicazione, risolvere le controversie reciproche e rafforzare gli sforzi collettivi per prevenire le minacce". 

Casa Bianca: "Netanyahu ha promesso al Qatar di non ripetere raid"

Nella sua telefonata al premier del Qatar, presente Donald Trump, Benjamon Netanyahu ha affermato che non effettuerà più attacchi  del genere in futuro, riferendosi a quello contro i leader di Hamas a Doha. Lo rende noto un comunicato della Casa Bianca. 

Casa Bianca, ok a meccanismo trilaterale Usa-Israele-Qatar per rafforzare coordinamento

Nel colloquio trilaterale tra Donald Trump, Benjamin Netanyahu e il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, "i leader hanno accettato la proposta del presidente (Trump,ndr) d'istituire un meccanismo trilaterale per migliorare il coordinamento, ottimizzare la comunicazione, risolvere le reciproche controversie e rafforzare gli sforzi collettivi volti a prevenire le minacce". Lo riporta la Casa Bianca. I leader hanno inoltre "sottolineato il loro impegno comune a collaborare in modo costruttivo e a eliminare le percezioni errate, basandosi sui legami di lunga data che entrambi hanno con gli Stati Uniti".

Telefonata Trump, Netanyahu e al-Thani

Donald Trump ha ospitato un colloquio telefonico trilaterale con il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani. Lo conferma la Casa Bianca dopo le indiscrezioni di stampa delle ultime ore. Trump ha manifestato la volontà di "porre le relazioni tra Israele e Qatar su un percorso positivo dopo anni di reciproche rimostranze e incomprensioni". 

Media: da Trump "modifiche sensibili" al piano dopo incontro con Netanyahu (2)

Il funzionario vicino al primo ministro israeliano che ha parlato con Channel 12 ha aggiunto: "Sappiamo che Hamas non accetterà di disarmarsi. Inoltre, non sono pronti a rilasciare gli ostaggi in un'unica fase, e non sono disposti a liberare tutti se non c'è una garanzia assoluta che la vicenda sia conclusa e che non ci sarà la guerra. E anche in quel caso, c'è il dubbio che manterranno la parola data". 

Madrid annulla acquisti di proiettili da un'azienda israeliana

Il ministero dell'Interno spagnolo ha attivato la procedura ufficiale di rescissione di un contratto con un'azienda israeliana per l'acquisto di proiettili utilizzabili dalla Guardia Civil: lo riferiscono l'agenzia Efe e altri media iberici. Nello specifico, l'accordo prevedeva l'acquisto da parte della Spagna di due lotti di proiettili, per un valore complessivo di circa 6,6 milioni di euro. La motivazione indicata dal governo iberico per rescindere il contratto con l'azienda Imi Systems Ltd è il fatto che, nel frattempo, è entrato in vigore un decreto che proibisce l'importazione da Israele di materiale per la Difesa, una misura volta a prendere le distanze dalle azioni militari israeliane a Gaza. Lo scorso maggio, una volta emerso pubblicamente che il ministero dell'Interno aveva siglato tale accordo nonostante si fosse già impegnato a non importare armamenti da Israele, il premier Pedro Sánchez spiegò che si era trattato di uno "spiacevole errore" e che era stato dato ordine di annullarlo. 

Hamas respinge ipotesi Blair: "Nessuna tutela straniera su Gaza"

Hamas rifiuta la proposta di affidare a un organismo guidato dall’ex premier britannico Tony Blair l’amministrazione della Striscia di Gaza. "Tony Blair è una figura inaccettabile per il nostro popolo. Abbiamo accettato di formare un comitato che non rappresenti nessuna delle fazioni palestinesi per gestire gli affari di Gaza dopo la guerra, e non accetteremo l’imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo", ha dichiarato a Reuters Taher al-Nono, consigliere per i media del leader politico di Hamas, secondo quanto riferisce Haaretz. 

Al-Nono ha inoltre sottolineato che le armi della resistenza palestinese "sono legate all’esistenza dell’occupazione e alla difesa del nostro popolo". "Se l’occupazione finirà e sarà istituito uno Stato palestinese, allora queste armi diventeranno parte dello Stato", ha aggiunto. Hamas, ha concluso, è pronto ad accettare "una tregua che possa durare anni", ma valuterà i piani in discussione "secondo gli interessi del nostro popolo". 

Il premier pachistano plaude al piano di Trump per Gaza

Il Primo ministro pakistano Shehbaz Sharif ha accolto con favore il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine all'invasione israeliana di Gaza, definendolo un passo fondamentale verso la pace e la stabilità in Medio Oriente. In una dichiarazione rilasciata dall'Ufficio del Primo ministro e pubblicata su X, Sharif ha affermato di "accogliere con favore il piano del presidente Trump per garantire la fine della guerra a Gaza". Ha aggiunto che "una pace duratura tra il popolo palestinese e Israele sarebbe essenziale per portare stabilità politica e crescita economica nella regione". Sharif ha elogiato la "leadership" di Trump e ha elogiato il ruolo dell'Inviato Speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff, sottolineando al contempo che "l'attuazione della proposta dei due Stati è essenziale per garantire una pace duratura nella regione". 

Usa-Israele, nello Studio Ovale anche Jared Kushner

Al bilaterale tra Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanayahu sono presenti, nello Studio Ovale, il vicepresidente J. D. Vance, il capo di gabinetto Susie Wiles, il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario alla Difesa Pete Hegseth, l'inviato in Medio Oriente per la Casa Bianca Steve Witkoff, il capo dello stato maggiore congiunto generale Dan Caine, e il genero di Trump, Jared Kushner.

Cisgiordania, a rischio casa-simbolo 'No other land'

La guesthouse di un villaggio palestinese nella zona di Masafer Yatta, nella Cisgiordania occupata, diventata celebre dopo il documentario premio Oscar 'No other land', è a rischio imminente di demolizione per ordine di tribunali israeliani. L'appello "urgente" è stato lanciato da Basel Adra, uno dei due autori del film e originario del villaggio di Tuwani, dove si trova la guesthouse, la cui facciata riporta anche un murales realizzato dal Collettivo FX, di Reggio Emilia: rappresenta un grande e folto ulivo ed era nato anche come tentativo di resistenza alle demolizioni forzate delle case di palestinesi. "Questa e' una guesthouse nel mio villaggio, dove sono stati molti attivisti, diplomatici e giornalisti", ha scritto sui social Basel Adra, postando una foto della casa, "oggi i tribunali israeliani dell'apartheid hanno detto che la distruggeranno a breve". "Chiedo a giornalisti, diplomatici e chiunque possa aiutare di venire urgentemente sul posto e sostenerci per fermarlo prima che sia troppo tardi", conclude l'appello "urgente" del regista-attivista.

Fonti militari israeliane: "Circa 800.000 palestinesi hanno lasciato Gaza City"

Sarebbero circa 800.000 i palestinesi che ad oggi avrebbero lasciato Gaza City a causa dell'offensiva di terra delle forze israeliane. E' quanto affermano fonti militari israeliane, come riporta l'agenzia Dpa. Nei giorni scorsi Israele stimava fossero circa 700.000 le persone andate via. Prima dell'avvio dell'ultima offensiva, nella città vivevano circa un milione di residenti e sfollati. Non ci sono per ora aggiornamenti di dati palestinesi sul numero delle persone fuggite da Gaza City. Testimonianze confermano che le persone continuano a lasciare l'area per spostarsi verso il sud della Striscia di Gaza, anche se parlano di numeri in calo.

Media: da Trump "modifiche sensibili" a piano dopo incontro con Netanyahu

Il team del presidente statunitense Donald Trump - dopo l'incontro con il premier Benjamin Netanyahu e il ministro degli Affari strategici israeliano Ron Dermer - ha introdotto "cambiamenti sensibili" nella proposta di pace per Gaza, al fine di renderla più "realistica" per Israele. Lo ha riferito a Channel 12 un alto funzionario vicino al premier.

Secondo la stessa fonte, restano tuttavia seri ostacoli: "Sappiamo che Hamas non accetterà di disarmare. Non sono pronti a rilasciare gli ostaggi in un’unica fase, né a liberarli tutti senza una garanzia assoluta che la guerra sia finita. E anche in quel caso, resta il dubbio che manterranno la parola data".

Crosetto: "Nave Alpino si fermerà prima di entrare in zona di guerra"

Nave Alpino ''si fermerà dove si può entrare in una zona che viene considerata una zona di guerra quindi necessariamente la presenza di navi militari italiane ma non solo italiane ma anche turche o spagnole non sarebbe auspicabile, sarebbe più dannosa che utile''. Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a 'Cinque Minuti' su Ra1.

''Non so come agiranno gli israeliani a me interessa che le persone che sono a bordo di quelle barche non abbiano danni di alcun tipo dal punto di vista fisico'', ha aggiunto.

Drastici cambiamenti a piano-Trump perché Israele accetti

Il team del presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha apportato "cambiamenti radicali" alla sua proposta di pace per Gaza per renderla più "realistica" da accettare da parte di Israele, dopo l'incontro con il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e il primo ministro Benjamin Netanyahu, ha dichiarato un alto funzionario vicino al premier israeliano al notiziario Channel 12. Il funzionario afferma inoltre: "Sappiamo che Hamas non accetterà il disarmo. Non sono pronti a rilasciare gli ostaggi in una sola volta, e non sono pronti a rilasciare tutti se non ci sarà la garanzia assoluta che la storia sia finita e che non ci sia una guerra, e anche in quel caso, c'è il dubbio che manterranno la parola data".

Erdogan: "Netanyahu trascina tutti nel caos per restare al potere"

"Quasi tutti sanno che Benjamin Netanyahu, sempre più alle strette nelle indagini per corruzione, sta trascinando la regione e il mondo nel caos per rimanere aggrappato alla sua poltrona". E' l'accusa al premier israeliano che arriva dal leader turco, Recep Tayyip Erdogan, come riporta l'agenzia turca Anadolu mentre alla Casa Bianca è in corso il faccia a faccia tra Donald Trump e Netanyahu.

Tajani: "Spero non succeda nulla ma forzare il blocco è rischioso"

"Io mi auguro di no, però non ci sono solo italiani. Non sappiamo chi c'è a bordo, chi sono le persone a bordo, gli italiani sappiamo chi sono, ma degli altri non sappiamo". Così il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha risposto a chi gli domandava se l'equipaggio della Flotilla corre pericoli di vita.   "Io mi auguro che non succeda nulla, mi auguro che non ci siano atti di violenza da nessuna parte, però - ha aggiunto - quando si forza un blocco e si è avvisati che il blocco non deve essere forzato, i rischi ci sono. Questo lo dobbiamo dire, l'abbiamo detto in maniera molto chiara, l'abbiamo scritto a tutti i partecipanti alla missione". 

Tajani: "Chiesto a Israele di garantire sicurezza italiani"

"Stamane ho parlato con il ministro degli Esteri d'Israele chiedendo che venga garantita la sicurezza degli italiani, che non ci siano azioni violente in caso di intervento israeliano: continuiamo a dire alla Flotilla di ascoltare il messaggio del presidente della Repubblica perché è pericoloso avvicinarsi a un'area controllata dalla marina militare israeliana e la nostra marina militare certamente non può accompagnare le navi della Flotilla per forzare il blocco". Lo ha detto il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani. 

Santa Sede: "Inaccettabili azioni unilaterali su Gerusalemme"

La Santa Sede "sta prestando molta attenzione alla situazione in Medio Oriente al fine di raggiungere una pace giusta e duratura tra Israele e Palestina basata su una soluzione a due Stati, in conformità con il diritto internazionale e tutte le pertinenti risoluzioni delle Nazioni Unite". Lo ha rimarcato monsignor Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali, nel suo intervento all'ottantesima Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Per Gallagher "una soluzione equa alla questione di Gerusalemme basata sulle risoluzioni internazionali è essenziale per raggiungere una pace giusta e permanente". "Qualsiasi decisione o azione unilaterale che alteri lo status speciale di Gerusalemme e lo status quo è moralmente e legalmente inaccettabile", ha sottolineato il ministro degli Esteri della Santa Sede che ha ricordato l'appello di Papa Leone affinché vengano liberati tutti gli ostaggi, venga raggiunto un cessate il fuoco permanente, sia facilitato l'ingresso sicuro degli aiuti umanitari, sia pienamente rispettato il diritto umanitario e sia vietato l'uso indiscriminato della forza e dello sfollamento forzato della popolazione.

Ira Ben Gvir per le scuse a Doha: "Finanzia il terrorismo"

"Chi manda mostri a bruciare bambini, stuprare donne e rapire anziane deve sapere che non esiste un posto al mondo in cui sia al sicuro. E' ora di dire al mondo la verità: il Qatar è uno Stato che sostiene il terrorismo, lo finanzia e lo alimenta. Nessuna somma di denaro potrà lavare via il terrorismo dalle loro mani". Lo scrive su X il ministro di ultradestra israeliano Itamar Ben Gvir dopo che Benyamin Netanyahu si è scusato con il Qatar per l'attacco ai leader di Hamas a Doha. Ben Gvir ha definito invece l'attacco "importante, giusto e sommamente morale".

Flash mob studenti Sapienza per Gaza e per Flotilla

Una decina di bandiere pestinesi sono apparse alle finestre del primo piano della sede della Sapienza in via Salaria, a Roma. "Finalmente anche qui a Soiologia arriva la mobilitazione, che sta prendendo studenti e docenti contro la complicità del governo Meloni e per i nostri fratelli palestinesi. Siamo in costante collegamento con la Flotilla", annuncia sui social uno studente. 

Media: "Netanyahu ha telefonato ad al Thani e si è scusato per raid a Doha" (2)

Secondo una fonte israeliana citata dalla Cnn, le scuse di Netanyahu rientrerebbero nel quadro di un accordo in modo che il Qatar - che per mesi ha portato avanti una difficile mediazione per porre fine al conflitto a Gaza - possa fare pressioni su Hamas affinché accetti la proposta di piano in 21 punti dell'Amministrazione Trump per lo stop alla guerra nella Striscia. La fonte della Cnn precisa che Netanyahu non si sarebbe scusato per aver voluto prendere di mira Hamas, ma per la violazione della sovranità del Qatar con il raid di inizio settembre.

Al giornale israeliano Haaretz una fonte ha sottolineato come le scuse di Netanyahu non prevedano indennizzi per i parenti dell'agente rimasto ucciso nell'operazione.

Partito da Eilat nuovo gruppo di 15 bimbi da Gaza verso l'Italia

Ha appena lasciato Eilat (Israele) il primo C-130 dell'Aeronautica militare con un nuovo gruppo di minori palestinesi provenienti da Gaza. I pazienti verranno accolti questa sera in Italia, nell'ambito della quindicesima operazione di evacuazione umanitaria portata avanti dall'Italia. Anche in quest'occasione la Farnesina ha raccolto appelli relativi ad alcuni delicatissimi casi di minori che necessitano di interventi salvavita. Fra questi c'è la piccola Tuleen, neonata affetta da una grave malformazione congenita che sarà ricoverata all'Ospedale Meyer di Firenze.  In totale - riferisce una nota della Farnesina - sono 15 i piccoli pazienti che, seguiti da familiari ed accompagnatori (per un totale di 81 persone), giungeranno nella tarda serata di oggi negli aeroporti di Roma, Lecce, Pisa e Verona a bordo di tre aerei C-130 messi a disposizione dalla Difesa. Da lì verranno poi trasferiti in dodici strutture ospedaliere in sette regioni (Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Toscana, Puglia). In rappresentanza del governo, all'Aeroporto di Roma Ciampino sarà presente il ministro degli Esteri Antonio Tajani.  Sale così a 196 il numero di piccoli pazienti di Gaza accolti nel nostro Paese insieme ai loro familiari, per un totale di oltre 650 persone. L'Italia ha assicurato priorità all'accoglienza di bambini palestinesi malati, tutti affetti da gravi patologie congenite o da importanti ferite e amputazioni. Sono più di venti le strutture sanitare in tutto il territorio nazionale coinvolte finora dalle operazioni sanitarie. Le operazioni sono rese possibili grazie al coordinamento tra presidenza del Consiglio, ministero degli Esteri, ministero della Difesa, ministero dell'Interno e Protezione civile. Le evacuazioni vengono effettuare in collaborazione con l'Organizzazione Mondiale della Sanità e con il "Meccanismo Europeo di Protezione Civile".  L'Italia, sottolinea la Farnesina, si conferma così il primo Paese occidentale - più degli altri Stati europei messi assieme - ad aver organizzato il trasferimento in ospedali specializzati di pazienti provenienti dalla Striscia. A quest'ultima operazione si affiancheranno, nei prossimi giorni, altri due voli speciali della Guardia di Finanza che permetteranno l'arrivo di altre 72 persone tra studenti e ricongiungimenti familiari. I voli saranno organizzati con il contributo di Crui, Protezione Civile e Meccanismo Europeo di Protezione Civile. 

Crosetto: "Firmerei perché ci fossero solo arresti a Flotilla"

"Do per scontato che, se non succede nulla di più, gli attivisti vengano arrestati: questo mi sembra il minimo. Metterei la firma perché succedesse l'arresto senza alcun altro tipo di conseguenza. Auspico che stasera ci sia qualcosa di positivo nel dialogo tra Israele e la Palestina, grazie anche all'intervento di Trump e non solo. Che si possa conseguire la tregua e quindi cambiare quello che si proponeva di fare la Flotilla". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a Cinque Minuti. 

Crosetto: "Rischi incidenti con Idf per numero navi Flotilla"

"Siamo preoccupati, visto anche l'incidente avvenuto anni fa in quella zona, in cui sono morti dieci turchi. Quello che sto dicendo dall'inizio alle persone sulle barche: non conta la volontà o il sentimento ma i rischi che si possono trovare davanti. Ho sempre auspicato che non ci fossero conseguenze letali. La cosa che mi preoccupa di più è che le imbarcazioni saranno intercettate e il grande numero di navi porta anche il rischio di incidenti". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a Cinque Minuti. 

Hamas: "Finora nessun negoziato sul piano americano"

Un alto funzionario di Hamas, Taher al-Nunu, ha dichiarato all'emittente qatariota Al-Arabi che "finora non ci sono state discussioni dirette o indirette sul piano promosso dagli Stati Uniti, e che Hamas ne è a conoscenza solo attraverso indiscrezioni sui media. Hamas non ha preso parte ai negoziati sul piano americano". Secondo lui, "Hamas è pronto al rilascio degli ostaggi come parte di un accordo globale che porrà fine alla guerra e porterà al ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza". 

Hamas: "Noi finora non coinvolti in negoziati su piano Trump"

L'alto funzionario di Hamas Taher al-Nunu ha dichiarato all'emittente qatariota Al-Araby che "finora non ci sono state discussioni dirette o indirette sul piano promosso da Donald Trump, di cui Hamas è a conoscenza solo grazie a indiscrezioni trapelate dai media". Secondo il portavoce, "Hamas è disposta a liberare gli ostaggi nell'ambito di un accordo globale che porti alla fine della guerra e al ritiro di Israele dalla Striscia". Lo riporta Ynet. 

Media: "Netanyahu ha telefonato ad al Thani e si è scusato per raid a Doha"

Benjamin Netanyahu ha telefonato al premier del Qatar Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani, scusandosi per il raid del 9 settembre scorso a Doha che aveva come obiettivo la leadership di Hamas. Lo riferisce il giornalista di Axios Barak Ravid, citando una fonte al corrente del colloquio - avvenuto mentre alla Casa Bianca è in corso l'incontro tra Netanyahu e Donald Trump - durante il quale il premier israeliano ha anche espresso "rammarico per l'uccisione di una guardia di sicurezza qatarina" nell'attacco. Le scuse ufficiali di Netanyahu erano la condizione che Doha aveva posto per riprendere la mediazione tra Israele e Hamas, come rivelato dallo stesso Ravid.

Media: "Qatar ha assicurato a Trump di poter convincere Hamas su accordo"

Funzionari del Qatar, da tempo impegnato nella difficile mediazione per porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza, avrebbero assicurato a Donald Trump, insieme ad altri Paesi arabi, di "essere in grado di convincere Hamas ad accettare un accordo che includa la smilitarizzazione". Lo ha detto al Jerusalem Post una fonte a conoscenza dei dettagli, mentre la Cnn conferma che Trump ha parlato con l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al-Thani, prima del faccia a faccia in corso alla Casa Bianca tra il tycoon e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. E, aggiunge la rete americana citando due fonti, un consigliere del Qatar è stato alla Casa Bianca prima che si incontrassero Trump e Netanyahu. 

Media: "Arrivata a Washington delegazione Qatar" (2)

Conferma è arrivata da un funzionario Usa sotto anonimato: a Reuters ha riferito che una delegazione del Qatar è attesa alla Casa Bianca per discutere di Gaza. Il Qatar ha svolto un ruolo di mediatore insieme a Egitto e Usa per mettere fine alla guerra ma c'è stata una sospensione dopo l'attacco sferrato da Israele a Doha contro la dirigenza di Hamas lo scorso 9 settembre.

Parlamentari Pd su Flotilla: "A primo alt da Idf ci fermiamo"

"Non vogliamo forzare blocchi ma portare aiuti, chi è nell'illegalità è Israele quando attacca in acque internazionali. Ma all'alt di Israele ci fermeremo. Credo che nessuna delle imbarcazioni voglia forzare il blocco, perché si tratta di una missione pacifica e non violenta: queste sono le regole di ingaggio fin dall'inizio. Il blocco è illegale chiedo al governo di attivarsi affinché il blocco venga rimosso". Così Arturo Scotto (Rpt: Scotto), deputato del Pd, che parla a nome dell'equipaggio della nave Karma, che fa parte della Sumud Flotilla, e su cui naviga anche l'eurodeputata dem Annalisa Corrado, la quale ha aggiunto: "Proseguiremo nonostante l'alert della Marina militare italiana e, fin quando saremo in acque internazionali, non ci saranno segnali di stop da parte di altre nazioni come Israele andiamo avanti". 

Media: "Pressing Emirati su Netanyahu: 'Accetti piano Trump'"

Gli Emirati Arabi stanno facendo pressione sul primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, affinché accetti la proposta di pace per Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante l'incontro alla Casa Bianca e abbandoni qualsiasi piano di annessione della Cisgiordania. Lo riportano i media israeliani. Gli Emirati Arabi Uniti, il paese arabo più importante ad aver normalizzato i rapporti con Israele nell'ambito degli Accordi di Abramo, hanno avvertito Netanyahu che l'annessione della Cisgiordani chiuderebbe la porta a ogni normalizzazione dei rapporti tra Israele e le principali nazioni arabe e musulmane, tra cui l'Arabia Saudita e l'Indonesia.

Media: "Arrivata a Washington delegazione Qatar"

Una delegazione di alto livello del Qatar è arrivata a Washington da Doha per promuovere l'accordo per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce l'emittente pubblica israeliana Kan11. Il premier israeliano Netanyahu è alla Casa Bianca per un bilaterale con il presidente Usa Donald Trump. Quest'ultimo, prima di accogliere il leader israeliano, ha avuto una conversazione telefonica con l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani.

Israele, Knesset: "Altri 30 miliardi shekel a bilancio per difesa"

La Knesset ha approvato un aumento di bilancio di 30 miliardi di shekel (7,7 miliardi di euro) per la difesa. Nella seduta plenaria del Parlamento israeliano 55 deputati si sono schierati a favore e 50 contro. Alla vigilia del voto si sono registrate tensioni tra il ministro delle Finanze e leader dell'estrema destra messianica Bezalel Smotrich e una parte dei parlamentari ultraortodossi, decisi a far pesare la mancata approvazione di una legge che esoneri gli haredi dalla leva militare obbligatoria.

Sotto ambasciata Usa in Israele manifestazione per accordo

Circa 300 manifestanti si sono radunati davanti alla sede dell'ambasciata statunitense a Tel Aviv, chiedendo un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e la restituzione degli ostaggi ancora prigionieri di Hamas. Lo riferisce Yedioth Ahronoth. A Washington è in corso l'incontro tra il presidente Usa Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. I manifestanti mostrano striscioni che esortano Trump a usare la sua influenza per raggiungere un accordo.

Media: "Proteste per ostaggi davanti rappresentanza diplomatica Usa a Tel Aviv"

Proteste davanti alla rappresentanza diplomatica degli Stati Uniti a Tel Aviv. A riferirne è il sito di notizie israeliano Ynet, secondo cui fuori dalla missione diplomatica è radunato un gruppo di circa cento manifestanti che chiedono un accordo per il rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. La notizia arriva mentre alla Casa Bianca è in corso l'atteso faccia a faccia tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu.

La Mezzaluna Rossa ha consegnato altri aiuti alla Flotilla

Oggi la Mezzaluna Rossa, con il supporto della Marina turca, ha consegnato ulteriori aiuti umanitari alla Global Sumud Flotilla.  Ciò, spiegano gli attivisti in viaggio verso Gaza, "dimostra che le organizzazioni possono agire e che dispongono delle infrastrutture e della capacità per fare di più. Ma evidenzia anche una verità fondamentale: i governi hanno la responsabilità e i mezzi per assumere un ruolo più forte e attivo nel porre fine a questa crisi". "Ora - prosegue la Flotilla - è il momento che le organizzazioni umanitarie e della società civile di tutto il mondo si facciano avanti, si coordinino e chiedano ai governi di adempiere ai propri doveri. Sta a tutti noi continuare a fare pressione, fermare una delle peggiori catastrofi provocate dall'uomo nella storia e garantire che gli aiuti raggiungano chi ne ha disperatamente bisogno. Il mondo osserva chi si batte per la giustizia e chi sceglie il silenzio". 

Media: "Qatar a Usa, possiamo persuadere Hamas ad accettare il piano"

Il Qatar ha informato Washington di essere in grado di persuadere Hamas ad accettare il piano di Donald Trump e a consegnare le armi. Lo hanno riferito fonti americane a Sky News Arabia, dopo la telefonata del presidente con l'emiro qatarino. 

Al Jazeera: "Bombe su ospedale al-Shifa a Gaza City"

Un filmato condiviso sui social media e verificato da Al Jazeera mostra bombe israeliane che colpiscono un quartiere residenziale vicino all'ospedale al-Shifa di Gaza City. Il filmato mostra diverse bombe israeliane che colpiscono un edificio di sette piani e l'area circostante. Il video cattura poi la devastazione causata dagli attacchi, mostrando edifici e un veicolo distrutti, e strade disseminate di macerie. 

Trump: "Molto fiducioso di raggiungere l'accordo a Gaza"

"Sono molto fiducioso di raggiungere l'accordo a Gaza". Lo ha detto Donald Trump accogliendo alla Casa Bianca il premier Benjamin Netanyahu.

Trump accoglie Netanyahu alla Casa Bianca

Il premier israeliano Banjamin Netanyahu e' arrivato alla Casa Bianca, accolto da Donald Trump. I due avranno un incontro nello studio Ovale per discutere il piano Usa per la tregua e il dopoguerra a Gaza. Prevista una conferenza stampa congiunta alle 13.15 (le 19.15 in Italia). 

Yemen, Ambrey: "Colpita nave olandese a sud-est Aden"

E' una nave battente bandiera olandese quella finita nel mirino mentre navigava nel Golfo di Aden. Lo ha riferito l'agenzia di sicurezza marittima britannica Ambrey, citata da Reuters. L'attacco è avvenuto a 220 km a sud-est del porto di Aden. Secondo la United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) la nave è in fiamme. Al momento dell'attacco, la nave non stava trasmettendo il suo sistema di identificazione automatica (Ais), ha aggiunto Ambrey. La nave era stata precedentemente presa di mira il 23 settembre mentre era diretta a Gibuti.

Waltz a Onu: "Per fine guerra Gaza dare responsabilità ad Hamas"

"La riunione di oggi è l'ennesimo esempio dell'attenzione ossessiva di questo consiglio su Israele. Il presidente  Donald Trump, proprio la scorsa settimana, ha detto all'Assemblea Generale Onu che le parole vuote non risolvono le guerre. I fatti sì. Se vogliamo porre fine alla guerra a Gaza, dobbiamo attribuire la responsabilità a chi spetta, ossia all'organizzazione terroristica nota come Hamas. Le Nazioni Unite non hanno ancora designato Hamas come organizzazione terroristica. Tutti noi desideriamo la pace, ma dovremmo essere uniti da un messaggio per Hamas: liberate gli ostaggi ora e ponete fine a questa guerra". Lo ha detto l'ambasciatore americano all'Onu Mike Waltz parlando in Consiglio di Sicurezza. 

Sumud Flotilla: "Guasto a motore barca, ma niente ritardi alla missione"

“La flotta ha temporaneamente sospeso la navigazione dopo che la nave “Johnny M” ha riportato una falla nella sala macchine”. Lo fanno sapere tramite i loro canali social gli attivisti della Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale che sta portando aiuti umanitari ai civili palestinesi. Secondo quando dicono gli attivisti il guasto si sarebbe presentato questa mattina. La barca non può continuare la missione ma, i passeggeri “verranno trasferiti su altre barche o portati a terra”. Gli attivisti fanno sapere anche che il viaggio non verrà rallentato, la “flotta raggiungerà Gaza in 4 giorni” e ringraziano l’intervento della “Mezzaluna Rossa, in coordinamento con il governo turco, per aver facilitato il ritorno in sicurezza dei partecipanti e aver fornito ulteriori aiuti umanitari alla flotta”.

Wadephul: "A portata di mano soluzione" per fine guerra a Gaza

E' "a portata di mano", grazie al lavoro degli Stati Uniti, una "soluzione" per la guerra a Gaza. Ne è convinto il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, intervenuto da Varsavia - dove si trova per colloqui con i colleghi di Polonia, Francia e Ucraina - per chiedere a Israele e Hamas di accettare il 'piano' di pace di Donald Trump.

"Chiediamo a tutte le parti coinvolte di avere ora il coraggio di fare l'ultimo passo decisivo", ha detto Wadephul mentre si attende il faccia a faccia alla Casa Bianca tra il tycoon e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Questa guerra deve arrivare a conclusione e Hamas deve consentire il ritorno degli ostaggi dalle loro famiglie", ha aggiunto, insistendo per una "pace duratura".

Gran Bretagna:"Nave in fiamme al largo dello Yemen dopo essere stata colpita"

Una nave è in fiamme dopo essere stata colpita da un proiettile al largo delle coste dello Yemen, dove sono attivi i militanti Houthi che nei mesi scorsi hanno condotto diversi attacchi. Lo ha reso noto l'agenzia per la sicurezza marittima britannica Ukmto, secondo cui l'incidente - sul quale non ha fornito al momento ulteriori dettagli - è avvenuto a sudest di Aden.

Italia-Bahrein: "Stop a guerra a Gaza, ostaggi siano liberati"

L'Italia e il Bahrein "si sono impegnati a continuare a collaborare per portare pace e stabilità in Medio Oriente. Hanno chiesto la fine immediata della guerra a Gaza e l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi, e hanno condannato qualsiasi azione unilaterale o violenta in Cisgiordania che mini la soluzione dei due Stati". È quanto si afferma in una dichiarazione congiunta in occasione dell'incontro fra la premier Giorgia Meloni e Salman bin Hamad Al Khalifa, principe ereditario e primo ministro del Regno del Bahrein, a Palazzo Chigi. 

Onu: "Persone costrette a rifugiarsi in meno del 14% di Gaza"

"Alti funzionari israeliani hanno continuato a chiedere lo sfollamento di massa dei palestinesi fuori Gaza, l'espansione delle operazioni militari israeliane verso un controllo totale di Gaza e il ripristino degli insediamenti nella Striscia. Alcuni hanno anche chiesto l'annessione e l'avanzamento degli insediamenti nella Cisgiordania occupata, che "seppellirebbero" l'idea di uno Stato palestinese, e hanno chiesto di interrompere tutti gli aiuti umanitari e i servizi di soccorso a Gaza fino al rilascio di tutti gli ostaggi". Lo ha detto il vice coordinatore speciale  Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Ramiz Alakbarov, al Consiglio di Sicurezza. "Dopo 23 mesi di combattimenti, la situazione umanitaria a Gaza ha superato il punto di rottura - ha aggiunto - L'aumento degli ordini di evacuazione di massa dell'Idf e l'espansione delle zone militarizzate israeliane hanno spinto le persone a rifugiarsi in meno del 14% della Striscia". 

Axios: "Trump parlerà con Qatar prima incontrare Netanyahu"

Il presidente Usa Donald Trump parlerà al telefono con l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, prima del faccia a faccia con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. E' quanto ha riferito Barak Ravid di Axios. Il leader israeliano è già partito da New York alla volta di Washington dove alle 11 (le 17 in Italia) è atteso il suo arrivo alla Casa Bianca per un bilaterale con Trump, cui seguirà un pranzo e infine una conferenza stampa.

Libano, Unifil: "Senza ritiro Idf esercito non può dispiegarsi"

"Finché le forze israeliane rimarranno in Libano, non sarà possibile raggiungere un completo ridispiegamento dell'esercito" libanese. E' quanto si legge in una nota dell'Unifil su Telegram. L'Idf mantiene cinque postazioni all'interno del territorio libanese nonostante quanto concordato nel cessate il fuoco raggiunto nel novembre 2024. L'intesa prevede il ritiro completo dei militari israeliani così come dei miliziani di Hezbollah, con il dispiegamento dell'esercito di Beirut nel sud del Paese. I caschi blu dell'Onu "pattugliano e segnalano le violazioni della risoluzione 1701. Allo stesso tempo, sosteniamo le Forze armate libanesi nell'attuazione dei propri compiti previsti dalla risoluzione e nel ridispiegamento a sud". "Tuttavia, finché le forze israeliane rimarranno in Libano, non sarà possibile raggiungere un completo ridispiegamento dell'esercito".

Fonti Ue: "Ancora no accordo Stati su sanzioni proposte"

"Al momento, allo stato attuale, non c'è ancora un accordo" sulle misure proposte dalla Commissione europea contro Israele "ma naturalmente, il lavoro continua, e quindi dovremo vedere se sarà possibile raggiungere questo obiettivo. In particolare, prima del Consiglio europeo di ottobre". Lo ha dichiarato un alto funzionario dell'Ue in vista del vertice Ue del primo ottobre.

Flotilla, Scotto: "Domani in zona 'blocco'. Se alt ci fermiamo"

"Attualmente siamo a circa 280 miglia dalla Striscia di Gaza, navighiamo intorno ai 4 nodi e saremo a quell'altezza tra 3 o 4 giorni al massimo". Il deputato Pd Arturo Scotto, imbarcato sulla Global Sumud Flotilla, lo spiega in un collegamento con Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, e anticipa che il convoglio dovrebbe raggiungere il blocco navale israeliano "realisticamente domani pomeriggio o sera, massimo mercoledì". In caso di ingaggio da parte dei militari di Israele, Scotto osserva che "non sappiamo cosa decideranno di fare" ma ribadisce che "la nostra però è una missione non violenta" e dunque afferma che "come regola d'ingaggio, all'alt ci fermeremo. Non abbiamo intenzione di alimentare reazioni belligeranti".

Axios: "Trump parlerà con emiro Qatar prima di vedere Netanyahu"

Il presidente americano Donald Trump parlerà al telefono con l'Emiro del Qatar prima del suo incontro con Benyamin Netanyahu oggi alla Casa Bianca. Lo riferisce Axios, aggiungendo che la telefonata arriva mentre funzionari arabi affermano che gli Stati Uniti hanno modificato il testo del piano per porre fine alla guerra a Gaza, in base alle richieste di Netanyahu. "Tutti, e intendo proprio tutti, sono esasperati da Bibi", ha affermato un funzionario dell'amministrazione Usa a conoscenza dei colloqui di pace al giornalista Barak Ravid, secondo quanto riporta lui stesso su X. 

Israele, voto su bilancio: scontro Smotrich-ultraortodossi

E' scontro tra il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich e parte del partito ultraortodosso ashkenazita United Torah Judaism. Oggetto del contendere è l'imminente votazione sull'aumento del bilancio alla difesa, prevista in serata. La fazione ultra-ortodossa di Degel Hatorah, una delle due che compongono il partito haredi, ha annunciato che voterà contro a causa della mancata approvazione di una legge che esenti gli ultraortodossi dalla leva militare obbligatoria. Smotrich ha criticato la decisione, definendola una "totale mancanza di responsabilita'" volta a "danneggiare il bilancio della difesa durante una guerra". Il leader dell'estrema destra messianica e ministro aggiunto alla Difesa ha esortato i partiti ultra-ortodossi a "tornare in seé". Immediata la replica di Degel Hatorah che ha puntato il dito contro il ministro. "Per un mese, il ministro delle Finanze ha bloccato tutti i trasferimenti di bilancio ai ministeri governativi solo perché al suo ministero per gli Insediamenti non è stato concesso un bilancio aggiuntivo. Non dovrebbe farci lezioni di etica".

Delegazione di Netanyahu partita per Washington

La delegazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è partita da New York City per Washington. Lo ha reso noto il suo ufficio. L'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca è previsto per le 11 ora locale (le 17 in Italia), mentre una conferenza stampa è prevista per le 13,15 (le 19,15 in Italia).

Israele, domani sera riunione governo per nomina Zini a Shin Bet

Il governo israeliano si riunirà domani sera alle 20 (le 19 in Italia) per una riunione straordinaria per approvare la nomina di David Zini alla guida dello Shin Bet. Lo riferisce Yedioth Ahronoth, precisando che il premier Benjamin Netanyahu rientrerà poco prima dagli Stati Uniti e partecipera' alla riunione che si terrà a Gerusalemme.

Wall Street Journal: "Un accordo per Gaza potrebbe essere ancora lontano"

Sembra ancora lontano un accordo per il futuro della Striscia di Gaza. A scriverne è il Wall Street Journal a poche ore dall'atteso faccia a faccia alla Casa Bianca tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu per parlare di un cessate il fuoco che ponga fine alla guerra a Gaza e di un piano per governare l'enclave palestinese martellata dalle operazioni militari israeliane scattate in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Il Wsj evidenzia come tra i Paesi della regione non ci sia accordo sui punti cruciali delle proposte e scrive di tante lacune nell' "ambizioso" piano in 21 punti.

Il 'piano Trump', se venisse attuato, vedrebbe - evidenzia il giornale dopo le notizie di altri media americani - il rilascio da parte di Hamas di ostaggi vivi trattenuti a Gaza, fino a venti, entro 48 ore e vedrebbe il gruppo deporre le armi prima di lasciare la Striscia, un governo di transizione, una forza di stabilizzazione araba e il ritiro delle truppe israeliane dal campo di battaglia. Ma, scrive il Wsj, anche se Netanyahu e Trump dovessero annunciare oggi un accordo, quelle parole coprirebbero "le tante lacune da colmare dell'ambizioso piano in 21 punti". Secondo funzionari citati dal giornale, la formulazione della proposta di Trump non è stata completata e, dietro le quinte, Israele e Paesi arabi spingono per modifiche.

Netanyahu da Trump per l'incontro alla Casa Bianca

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e la sua delegazione sono appena decollati per Washington dove incontrerà il presidente Trump alle ore 11.00 ora locale alla Casa Bianca. Lo comunica l'ufficio del premier da Gerusalemme.  Al termine dell'incontro, Trump e Netanyahu rilasceranno dichiarazioni alla stampa, alle ore 13.10 ora locale (le 19.10 in Italia). 

Israele, media: "Ritardi aeroporto Ben Gurion per crash sistema"

Problemi all'aeroporto israeliano Ben Gurion: il sistema di controllo delle frontiere ha avuto un crash, causando ritardi per i passeggeri in partenza. Lo riporta Channel 12.

Casa Bianca, siamo molto vicini ad un accordo su Gaza

Per la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, Israele e Hamas sono "molto vicini" a raggiungere un accordo quadro per porre fine alla guerra a Gaza e garantire una pace duratura in Medio Oriente. Parlando con i giornalisti prima del bilaterale tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu la funzionaria ha aggiunto che il presidente Usa avrebbe discusso il piano di pace in 21 punti con il premier israeliano. 

Al Jazeera: 33 palestinesi uccisi a Gaza dall'alba

Almeno 33 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dall'alba: lo riferiscono ad Al Jazeera fonti negli ospedali della Striscia.   Almeno 24 delle vittime sono state uccise a Gaza City, dove l'esercito israeliano afferma di voler intensificare la sua offensiva.

Da Marina alert a Flotilla mercoledì, poi Alpino si ferma

Tra le cento e le centoventi miglia nautiche di distanza dalle coste della Striscia di Gaza, la nave Alpino della Marina militare italiana - che al momento segue a distanza le imbarcazioni per eventuali soccorsi - invierà una comunicazione alla Global Sumud Flotilla in cui sarà specificato, in sintesi, che la nave militare ferma in quella zona la propria navigazione e per loro proseguire sarà pericoloso. Questo avviso, visto l'andamento della Flotilla, potrebbe avvenire prevedibilmente mercoledì.

Indagato capo staff Ben Gvir, "legato a estremisti"

Il capo di gabinetto del ministro israeliano di estrema destra, Itamar Ben Gvir, è indagato per legami con membri del movimento ebraico clandestino e sospetti terroristi. Lo riportano i media israeliani. L'indagine contro il collaboratore di Ben Gvir, Chanamel Dorfman, si concentra sulla sua corrispondenza e sulla sua rete di contatti. Secondo fonti a conoscenza dei dettagli, nell'ambito dell'accesso al telefono cellulare di Dorfman, il Dipartimento Investigazioni Interne della Polizia sta cercando di mappare i collegamenti con una serie di figure associate ad azioni e attivita' estremiste in Cisgiordania, come appreso da Ynet. I nomi emersi dalle indagini includono un sospettato di terrorismo ebraico, un membro del movimento ebraico clandestino "Bat Ayin", un giovane condannato per aver aggredito un palestinese, un alto funzionario della yeshiva Homesh e un altro alto funzionario del movimento "Nachala".

Media: 50 palestinesi uccisi a Gaza nelle ultime 24 ore

Secondo il Ministero della Salute palestinese, nelle ultime 24 ore almeno 50 palestinesi, tra cui cinque richiedenti aiuti, sono stati uccisi e 184 feriti negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riporta al Jazeera. 

Da Gaza sparati 2 razzi verso Israele, caduti in Striscia

Due razzi sono stati lanciati dal nord di Gaza verso Nahal Oz in Israele ma sono caduti nella Striscia, senza riuscire a superare il confine. Lo ha riferito l'esercito israeliano precisando che missili intercettori erano stati lanciati contro i due razzi ma questi sono caduti prima di varcare il confine. 

Flotilla, mercoledì nella zona a rischio, giovedì a Gaza

"Ci troviamo a 300 miglia dalla Striscia, tra 2 giorni saremo nella zona di intercettazione e fra 3 a Gaza". A spiegarlo Tony Lapiccirella, uno degli italiani a bordo della Global Sumud Flotilla. "La missione è diretta a Gaza: è l'unico modo per aprire un canale umanitario permanente - sottolinea -. Non è mai stato preso in considerazione di fermarci a Cipro o altri cambiamenti della rotta".   Quanto ai rischi di arrivare nella zona di intercettazione dice:  "Per la legge internazionale non ci sono rischi. Qualsiasi pericolo è legato alla violenza israeliana a cui i governi permettono ancora di andare oltre la legge internazionale". 

Flotilla mercoledì nella zona a rischio, giovedì arrivo a Gaza

Flotilla mercoledì nella zona a rischio, giovedì arrivo a Gaza

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Unrwa: "Entro 3 mesi stop scorte alimentari a Gaza, serve cessate il fuoco"

Entro i prossimi tre mesi sono destinate a esaurirsi le scorte alimentari dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, ''destinate a soddisfare i bisogni più critici della popolazione di Gaza". Lo ha scritto su 'X' il direttore dell'Unrwa Philippe Lazzarini, ricordando che la sua organizzazione ha una "rete di distribuzione di aiuti senza pari, in grado di invertire la carestia e fornire assistenza fondamentale alle persone bisognose".

Lazzarini ha poi rivolto un appello ai paesi di tutto il mondo, affinché sostengano un "cessate il fuoco immediato" e garantiscano l'accesso agli operatori umanitari.

Trump e Netanyahu, installazione Tel Aviv prima del vertice

Il 29 settembre una grande installazione artistica è apparsa su una spiaggia di Tel Aviv, raffigurando Donald Trump e Benjamin Netanyahu faccia a faccia con la scritta “Don’t be fooled again”. Nell’opera, Netanyahu è rappresentato con un lungo naso. Il premier israeliano sarà ricevuto da Trump alla Casa Bianca per discutere un piano di pace per Gaza. Si tratta della sua quarta visita da quando Trump è tornato alla presidenza. Le famiglie degli ostaggi hanno inviato una lettera chiedendo il rilascio dei prigionieri e la fine della guerra.

Trump e Netanyahu, installazione Tel Aviv prima del vertice | Video Sky - Sky TG24

Trump e Netanyahu, installazione Tel Aviv prima del vertice | Video Sky - Sky TG24

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Boldrini: "Convocare l'ambasciatore e pretendere protezione della Flotilla"

"Cosa sta aspettando il governo a convocare l'ambasciatore israeliano e a pretendere la protezione della Global Sumud Flotilla? Meloni ha chiamato Netanyahu per ottenere garanzie di sicurezza per la Flotilla? Ogni azione contro le barche che battono bandiera italiana o che trasportano cittadine e cittadini italiani è un atto ostile verso il nostro Paese. Dov'è il patriottismo di Meloni? Se non è solo propaganda, deve valere anche quando la minaccia arriva dai suoi alleati politici. Le acque davanti a Gaza non sono israeliane e il blocco imposto da Netanyahu è illegale soprattutto perché a Gaza c'è una carestia ufficialmente riconosciuta dall'Onu. Davanti a questo, non c'è blocco navale che tenga: devono entrare tutti gli aiuti umanitari necessari alla popolazione e per farlo va aperto un canale stabile e permanente. E' questo l'intento della Flotilla che ovviamente trasporta una quantità limitata di beni di prima necessità rispetto agli immani bisogni. Ed è quello che avrebbero dovuto fare i governi in questi mesi: sanzionare le violazioni del diritto internazionale e pretendere la fine dell'assedio e del genocidio. Non lo hanno fatto. Dovrebbero ringraziare il coraggio e lo spirito civico di chi si è imbarcato verso Gaza, inclusi i parlamentari italiani e fare ogni possibile pressione su Netanyahu che sta causando una catastrofe mai vista nella storia". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. 

Il Papa vede il principe Salman: "Porre fine alla guerra in Medio Oriente"

Il Papa ha ricevuto in udienza, nel Palazzo apostolico vaticano, il principe ereditario e primo ministro del Bahrein, Salman bin Hamad Al Khalifa, il quale ha successivamente incontrato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, accompagnato da mons. Mirosław Stanisław Wachowski. Al centro dei colloqui in Segreteria di Stato la difficile situazione del Medio Oriente. "Durante i cordiali colloqui in Segreteria di Stato è stato espresso compiacimento per le buone relazioni bilaterali, convenendo sulla volontà di rafforzarle ulteriormente. Ci si è poi soffermati - riferisce una nota della Santa Sede - sulla politica del Regno del Bahrein nel promuovere il dialogo interreligioso e la coesistenza pacifica tra le diverse religioni nel Regno. Inoltre, si sono toccati alcuni temi di comune interesse quali l'urgente necessità di porre fine alla guerra in Medio Oriente e l'impegno per la pace tra le nazioni". 

Pro Palestina, stato di agitazione in scuole e atenei a Torino

Le scuole superiori di Torino sono entrate in stato di agitazione in sostegno alla causa palestinese. Sotto lo slogan 'Blocchiamo tutto' è partita la mobilitazione in diversi istituti in solidarietà alla Global Sumud Flotilla. Al liceo Einstein gli studenti hanno manifestato con striscioni in tutte e tre le sedi; in via Bologna si sono radunati in cortile per un'assemblea, poi hanno fatto un corteo interno.   Al Primo liceo artistico, in via Carcano, dalle finestre sono stati calati due striscioni con la scritta 'Primo Occupato' . La protesta si estende anche agli atenei. Il collettivo Cambiare Rotta ha convocato assemblee "per organizzare l'equipaggio di terra studentesco per difendere la Flotilla e rompere con Israele". Gli incontri sono previsti domani nel cortile di Fisica e Matematica, mercoledì nell'atrio di Palazzo Nuovo per Storia e Filosofia, al Campus Einaudi per Scienze politiche e nelle aule interrate del complesso Aldo Moro per Lingue. Giovedì seguiranno appuntamenti ai dipartimenti di Studi umanistici e Psicologia. "Stiamo organizzando la solidarietà e abbiamo ribadito più che mai come in questo momento sia necessario attivarsi e mobilitarsi - afferma Cambiare Rotta -. Dobbiamo prepararci a bloccare tutto di nuovo. La Flotilla si avvicina ogni giorno di più a Gaza e la missione è in pericolo. I sindacati di base chiameranno un altro sciopero generale il giorno dopo il blocco delle navi: anche noi come studenti universitari dobbiamo fare la nostra parte. Organizziamoci in ogni dipartimento per bloccare tutto. Se non ora quando". 

Ong: "4 uccisi in scontri al confine tra Siria e Giordania"

Un presunto contrabbandiere siriano è morto a seguito delle ferite riportate dopo uno scontro a fuoco con le guardie di frontiera giordane al confine tra la Siria e il regno hascemita. Nella sparatoria sono state uccise anche tre guardie giordane. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'uomo, di cui non si conoscono le generalità, è morto nelle ultime ore in un ospedale di Amman dopo esser stato ricoverato in condizioni gravi nei giorni scorsi. Lo scontro a fuoco è avvenuto domenica 23 settembre in una zona non precisata del poroso confine tra Giordania a Siria. Le guardie giordane hanno aperto il fuoco contro i contrabbandieri armati, affermano le fonti. 

Gantz sostiene il piano Trump per Gaza: "Meglio tardi che mai"

Mentre dai leader dell'estrema destra arriva una semibocciatura, il leader dell'opposizione e presidente di Unita' Nazionale Blu e Bianco, Benny Gantz, ha espresso il suo sostegno al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza e che verrà discusso oggi alla Casa Bianca tra il primo ministro Benjamin Netanyahu e il leader americano. "Il quadro del presidente Trump è un'enorme opportunità per Israele. Dobbiamo rimanere fermi su due principi senza compromessi: primo, tutti gli ostaggi tornano all'inizio. Questa è la questione più urgente. In secondo luogo, Israele mantiene la libertà di azione di sicurezza e non affida la sua sicurezza a terzi", ha scritto Gantz su X. "Questo quadro si poteva raggiungere molto tempo fa, ma meglio tardi che mai", ha aggiunto l'ex generale e ministro della Difesa. 

Madrid: "Sforzo per evitare il passaggio degli aerei Usa con armi di Israele"

Il ministro spagnolo di Economia, Carlos Cuerpos, ha oggi segnalato che l'uso delle basi militari di Rota (Cadice) e di Moron de la Frontera (Siviglia) da parte di navi o aerei statunitensi "è retto dai trattati internazionali" e ha assicurato che l'esecutivo iberico si "sforza" per collaborare con le autorità americane "per evitare il transito" di mezzi con armamenti diretti ad Israele. In dichiarazioni alla radio pubblica Rne, Cuerpo non ha confermato né smentito l'informazione pubblicata oggi da El Pais, secondo cui Madrid vieta il transito nelle due basi di navi o aerei con armamenti diretti a Israele, a causa dell'embargo decretato. Il ministro ha assicurato che la Spagna continuerà a rispettare l'accordo con gli Stati Uniti sull'uso delle basi e, inoltre, continua a mantenere "un contatto continuo" con le autorità statunitensi rispetto alla loro utilizzazione. "A partire da lì, le operazioni all'interno delle basi militari sono regolate sulla base dei trattati internazionali e lo sforzo è nel collaborare con le autorità americane per evitare questo passaggio" di armi dirette a Israele, ha rilevato il ministro. 

No!Thanks, l’app palestinese che sfida Israele con il boicottaggio

“Grazie Italia, perché il tuo coraggio mi ha ridato speranza: solo ribellandoci possiamo cambiare il mondo”. Descrive così le manifestazioni di lunedì l'ingegnere informatico palestinese e sviluppatore di No!Thanks. Con oltre 12 milioni di download, l’applicazione segnala le aziende che hanno rapporti commerciali con Israele, al fine di sensibilizzare gli utenti a fare acquisti etici. “Quello che succede a Gaza è un genocidio, dobbiamo agire subito, anche nelle piccole azioni quotidiane”

No!Thanks, l’app palestinese che sfida Israele con il boicottaggio

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Sette attiviste ProPal si incatenano ai cancelli di Leonardo Spa

Sette attiviste di Palestine Action Italia hanno bloccato stamani alle 7.40 l'ingresso principale della sede di Nerviano (Milano) di Leonardo spa incatenandosi al cancello e mostrando striscioni con la scritta Palestina Libera. A riferire l'azione sono stati il movimento e Ultima Generazione in una nota nella quale hanno spiegato che le manifestanti hanno dialogato con i dipendenti dello stabilimento e che anche "un lavoratore si è unito al blocco". Sul posto sono poi arrivati i carabinieri che hanno messo fine all'iniziativa e hanno identificato i partecipanti. "Noi - ha dichiarato una delle attiviste - continueremo a chiedere l'embargo totale delle armi verso Israele, questo genocidio non andrà avanti con la nostra complicità. Siamo in una frase critica, continueremo a farci sentire e non ci fermeremo finché la macchina economica del genocidio non si fermerà perche se Israele sta andando avanti con la sua occupazione è perché stiamo continuando a fornirli le armi". Tramite la Leonardo spa e le sue partecipate, sostiene il movimento, "oltre al supporto politico lo Stato italiano è coinvolto in prima linea nei massacri in Palestina".

Smotrich: "Fine della guerra a Gaza se l'Idf resta su corridoio Filadelfia"

Il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha dichiarato di aver sottoposto al primo ministro Netanyahu le sue condizioni per accettare la fine dei combattimenti a Gaza. Le condizioni includono "un ritiro genuino e completo di Hamas da Gaza" e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza; la presenza continua delle Idf sul perimetro e sul corridoio Filadelfia lungo il confine tra Gaza e l'Egitto; e il non coinvolgimento dell'Autorità Nazionale Palestinese nel governo della Striscia. Smotrich ha aggiunto che avrebbe respinto qualsiasi riferimento a uno Stato palestinese. Lo riporta Haaretz. 

Flotilla, guasto ad una barca ma arrivo previsto in 4 giorni

La Global Sumud Flotilla fa sapere sui suoi canali social che "la flotta è momentaneamente in pausa per il guasto al motore" della barca Johnny M. "Siccome non si può riparare, i partecipanti saranno trasferiti su un'altra imbarcazione". Ma, assicura l'organizzazione in rotta verso Gaza, "questo non causerà significativi ritardi alla missione, il cui arrivo si prevede tra 4 giorni". 

Paesi arabi: "Modificare il piano di Trump"

Diverse nazioni arabe e l'Autorità Palestinese hanno chiesto modifiche al piano di pace di Trump per Gaza. Lo riferisce Channel 12, sottolineando che le modifiche riguarderebbero in primis ammorbidimento del linguaggio su Hamas, che per gli arabi non dovrà essere disarmato, ma dovrà essere chiesto di consegnare le armi. La richiesta di modifiche verte anche sul futuro del governo, che per i Paesi arabi dovra' essere allineato con l'Autorità Palestinese. Da quanto emerge dai rapporti dell'emittente tv israeliana, vi sarebbe inoltre un veto nei confronti dell'ex primo ministro britannico Tony Blair come supervisore dell'attuazione dell'accordo. 

L'Ue ripristina le sanzioni all'Iran per il nucleare

"Il Consiglio Ue ha ripristinato le sanzioni contro l'Iran in risposta al suo persistente mancato rispetto dell'accordo nucleare. La porta per i negoziati diplomatici rimane aperta". Lo annuncia la presidenza danese dell'Ue. Le sanzioni sono state reintrodotte facendo seguito alla decisione dell'Onu. Le misure prevedono divieti di viaggio per le persone nella lista nera, il congelamento dei beni, in linea con questo, il divieto di mettere fondi o risorse economiche a disposizione di persone e entità sanzionate. Previste anche sanzioni economiche e finanziarie, che coprono i settori del commercio, della finanza e dei trasporti. 

Flotilla, navi in rotta verso Sud. Crosetto: "Rischi elevatissimi"

Le 42 imbarcazioni umanitarie navigano al momento ancora in acque internazionali e prevedono di arrivare giovedì. Nel frattempo, proseguono i tentativi di mediazione per deviare la rotta. "La missione va avanti e continua verso Gaza", è la risposta della portavoce Delia al ministro. "Noi navighiamo in acque internazionali nella piena legalità".

Flotilla, navi in rotta verso Sud. Crosetto: 'Rischi elevatissimi'

Flotilla, navi in rotta verso Sud. Crosetto: 'Rischi elevatissimi'

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Media: "16 palestinesi uccisi stamattina a Gaza City"

Diciassette palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane a Gaza questa mattina, hanno riferito i medici ad Al Jazeera, di cui 16 uccisi nella città di Gaza.

A Genova il presidio permanente di "100 piazze per Gaza"

Questo pomeriggio alle 18.30 anche Genova si unirà all'iniziativa "100 piazze per Gaza" con la presentazione ufficiale dell'iniziativa organizzata dall'Unione Sindacale di Base a sostegno della causa palestinese e della Global Sumud Flottilla, la spedizione umanitaria che arrivando nelle coste di Gaza tentando di rompere il blocco israeliano. La presentazione di "100 piazze per Gaza" è prevista per le 18.30 in piazza De Ferrari, alle 19 gli attivisti si collegheranno con il portuale di Calp-Usb Josè Nivoi, che si trova a bordo della Flottilla. Alle 19.30 verrà presentata "la cassa di resistenza Usb-Calp per i lavoratori in lotta". 

"In tutte le città italiane occupiamo e presenziamo le piazze, riversiamo in strada il sentimento di solidarietà dei lavoratori nei confronti del popolo palestinese e di forte biasimo contro il governo israeliano e contro i governi occidentali inerti contro il criminale genocidio che stiamo vedendo in tutte le sue più drammatiche immagini", scrive Usb presentando l'iniziativa che culminerà con la manifestazione nazionale che si terrà a Roma sabato 4 ottobre.

Houthi dello Yemen rivendicano attacco con missile ipersonico su Israele

Il gruppo armato Houthi dello Yemen ha rivendicato la responsabilità del lancio di un missile balistico ipersonico e di due droni contro obiettivi in ​​Israele. In una dichiarazione, afferma di aver lanciato un "missile balistico ipersonico Palestine 2 con testate multiple" nella zona di Tel Aviv e di aver inviato due droni verso Eilat, nel sud di Israele, durante la notte. 

Il gruppo ha dichiarato che gli attacchi sono stati effettuati "in risposta ai crimini di genocidio e alla pericolosa escalation portata avanti dal nemico israeliano contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza", aggiungendo che continueranno "a svolgere i loro doveri religiosi, morali e umanitari finché l'aggressione contro Gaza non cesserà". Secondo l'esercito israeliano, il missile è stato intercettato con successo, senza causare feriti o danni. Non ci sono state segnalazioni relative ai due droni. 

Media: "Idf arresta 15 palestinesi in raid in Cisgiordania"

Le forze israeliane hanno arrestato 15 palestinesi durante le incursioni di stamattina in Cisgiordania. Secondo l'agenzia di stampa Wafa, nel corso delle ultime operazioni l'esercito israeliano ha arrestato sei persone provenienti da diverse città del governatorato di Hebron, due giovani della città di Beit Fajjar, nel governatorato di Betlemme, e sette persone, tra cui un ragazzo di 14 anni, provenienti dai governatorati di Ramallah ed el-Bireh.

Leader dei coloni: "Molto preoccupato", dopo incontro con Netanyahu per lo Stato palestinese

Il leader dei coloni Yossi Dagan, a capo del Consiglio regionale di Samaria, si è detto "molto preoccupato" al termine di un incontro a New York con il primo ministro Benjamin Netanyahu prima che questi veda il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Dagan ha infatti detto al sito di notizie Ynet che l'incontro è stato "molto lungo e la sensazione che ne è derivata è che siamo molto preoccupati".

Dagan ha affermato che Netanyahu li ha ascoltati, ma ha rifiutato di impegnarsi a stabilire una tempistica per l'annessione della Cisgiordania da parte di Israele. "Questo governo potrebbe firmare la costituzione di uno Stato palestinese il prossimo 7 ottobre", ha affermato Dagan.

Media: "17 persone uccise da stamattina negli attacchi israeliani a Gaza"

Almeno 17 persone, di cui 16 nella città di Gaza, hanno perso la vita da stamattina a causa degli attacchi israeliani nella Striscia. Lo scrive al Jazeera. Secondo fonti locali citate dall'agenzia di stampa Wafa, i soccorritori palestinesi hanno recuperato i corpi di nove persone morte in un attacco notturno in via Nassr a Gaza City. Più a sud, a Nuseirat, un attacco contro una tenda che ospitava sfollati ha causato la morte di un'altra persona e il ferimento di nove, ha aggiunto l'agenzia palestinese.

Yossi Beilin: "Ora Netanyahu può liberarsi dell'ultradestra"

"Netanyahu è sotto pressione: se a quella interna aggiungiamo quella che potrebbe mettere Trump, potremmo essere davanti ad una svolta". Lo spiega a Repubblica Yossi Beilin, ex ministro e negoziatore di Yitzak Rabin a Oslo, in merito al vertice che si tiene oggi tra Trump e Netanyahu per arrivare ad un cessate il fuoco. Accettare il piano Trump vuol dire far cadere il governo. "Vuol dire perdere questa maggioranza. Far uscire l'estrema destra. Ma centro e centro-sinistra hanno già detto di essere pronti a sostenerlo pur di arrivare al cessate il fuoco - evidenzia -. Quindi Netanyahu potrà restare al potere, almeno per il tempo necessario a implementare il piano". "La priorità di Netanyahu è mantenere le redini. I partiti che lo sosterranno sono in condizione di imporgli condizioni: la prima dovrebbe essere far uscire completamente l'estrema destra dal governo. La seconda trattare per arrivare a uno schema di accordo complessivo con i palestinesi: non solo Gaza, anche la Cisgiordania - prosegue -. Su quello schema, sulle opposte visioni si dovrebbe basare la campagna elettorale del 2026. Su quello schema il Paese potrebbe arrivare ad una svolta". "C'erano 90 mila coloni in Cisgiordania quando io parlavo con Abu Mazen, 30 anni fa. Oggi ce ne sono 500 mila: se non risolviamo questo problema, non risolveremo la questione centrale per il nostro futuro - sottolinea -. Pochi forse se ne rendono conto: ma su Gerusalemme, come sul diritto al ritorno dei palestinesi, nel tempo sono stati raggiunti degli accordi".  "Questi ostacoli oggi sono superabili. Quello dei coloni, così com'è, no: blocca il nostro futuro. È tempo di pensarci e questa può essere l'occasione giusta", conclude. 

L'Iran critica la decisione dell'Onu di ripristinare le sanzioni

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baghaei ha criticato la decisione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di attuare il meccanismo di snapback e ripristinare le sanzioni contro l'Iran, definendo la misura "un doppio standard e una prova che dimostra che il sistema del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si basa su ordini, in cui un governante detta legge e gli E3 (Gran Bretagna, Francia e Germania) si limitano a obbedire". "Quasi la metà dei membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è convinta che la reimposizione innescata dagli E3 sia giustificata, legittima o legale", ha scritto oggi Baghaei su X, aggiungendo: "L'abuso di procedura da parte dei Tre E non può alterare la realtà giuridica: la Risoluzione 2231 sarà considerata terminata il 18 ottobre 2025. Qualsiasi tentativo da parte degli E3 o degli Stati Uniti di ripristinare le sanzioni revocate è nullo e privo di valore". 

Media: "Almeno nove morti dall'alba a Gaza City"

Diversi civili sono rimasti uccisi e feriti dall'alba a causa dei continui bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, in particolare a Gaza City. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa, che citando fonti locali riferisce che le squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di nove persone uccise dal fuoco dell'esercito israeliano in via Al-Nasr. Le stesse fonti hanno aggiunto che le forze israeliane stanno prendendo di mira le vicinanze del complesso medico di Al-Shifa a Gaza City e ne stanno impedendo l'accesso nel tentativo di circondare l'area e costringere i civili a fuggire, nonostante le pericolose condizioni sul terreno. Inoltre l'esercito israeliano continua a far esplodere autobombe nel campo profughi di Al-Shati, a ovest di Gaza City. Sempre secondo le stesse fonti un cittadino è stato ucciso e altri nove sono rimasti feriti quando l'esercito israeliano ha bombardato una tenda che ospitava sfollati a nord di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale. Nella Striscia meridionale continuano i bombardamenti di artiglieria dell'occupazione nel centro di Khan Yunis. Intanto le forze di occupazione israeliane hanno arrestato, all'alba di lunedì, sette cittadini dei governatorati di Ramallah e al-Bireh, tra cui un bambino. Fonti della sicurezza hanno riferito a Wafa che le forze di occupazione israeliane hanno preso d'assalto il campo profughi di Jalazone, a nord di al-Bireh, e hanno arrestato diverse persone dopo aver fatto irruzione e perquisito le loro case. Le forze avrebbero fatto irruzione nell'ufficio di al-Dawayima e lo hanno trasformato in un centro di indagine sul campo. Hanno sottoposto diversi cittadini a indagini sul campo e hanno chiuso il centro medico dell'Unrwa prima di ritirarsi. Le forze di occupazione avrebbero arrestato un ragazzo di 14 anni e un cugino di 18 dopo aver fatto irruzione nelle case dei loro genitori nel quartiere di Ein Misbah, nella città di Ramallah. Infine, i coloni hanno aperto il fuoco contro le case del villaggio di Burqa, a est di Ramallah. Non sono stati segnalati feriti. 

Invasione Gaza, nella Striscia mancano cibo e acqua. VIDEO

Herzog: "Potrei concedere la grazia a Netanyahu nel processo per corruzione"

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha annunciato che potrebbe concedere la grazia al primo ministro Benjamin Netanyahu nel processo per corruzione, affermando che "il caso grava pesantemente sulla società israeliana". Intervistato dalla radio dell'Esercito, Herzog ha detto che "il caso Netanyahu pesa molto sulla società israeliana. Se ci sarà una richiesta o un procedimento giudiziario, lo renderò pubblico in piena trasparenza. Valuterò ciò che è meglio per lo Stato e tutte le altre considerazioni".

Netanyahu è sotto processo per tre casi di corruzione, ma il premier nega qualsiasi illecito e sostiene che tutte le accuse siano state inventate durante un colpo di stato politico guidato dalla polizia e dalla procura di Stato.

Casa Bianca, Trump e Netanyahu terranno conferenza stampa

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terranno oggi una conferenza stampa congiunta al termine dei loro incontri a Washington. Lo rende noto la Casa Bianca con un cambio di programma, dato che inizialmente non era previsto alcun incontro con i media per Trump e Netanyahu. La conferenza stampa è stata fissata alle 13.15 ora di Washington, le 19.15 in Italia. 

Positivo incontro tra Netanyahu, Witkoff e Kushner: "Divario si riduce"

E' stato ''positivo'' l'incontro che si è svolto nelle scorse ore tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l'inviato speciale Usa Steve Witkoff e il genero di Donald Trump, Jared Kushner. Lo ha affermato una fonte citata dal Times of Israel secondo la quale rispetto al piano dell'Amministrazione Trump per mettere fine alla guerra ''il divario si sta riducendo''.

Famiglie degli ostaggi inviano lettera a Trump: "Dipendiamo da te"

L'Hostage Family Forum ha inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Donald Trump prima del suo incontro con Benjamin Netanyahu, ringraziandolo profonamente per i suoi sforzi per liberare i prigionieri e implorandolo di spingere l'ultimo accordo oltre il limite. "Siamo grati e dipendiamo dalla vostra forza e dalla forza e dal potere impressionante degli Stati Uniti d'America", scrive il forum che racchiude i familiari degli ostaggi, sottolineando il suo impegno per la loro causa. Le famiglie chiedono a Trump di "resistere a qualsiasi tentativo di sabotare l'accordo che hai portato avanti". 

Oggi vertice Trump-Netanyahu, focus sul futuro ruolo del Qatar

Si incontreranno oggi alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. I media israeliani spiegano che uno dei temi critici che discuteranno i due nello Studio Ovale è il coinvolgimento del Qatar nella ricostruzione e nella gestione della Striscia di Gaza. Il Qatar vuole essere il "fattore dominante" nella Striscia di Gaza, mentre Israele - in seguito al deterioramento delle relazioni con il Qatar - vuole ridurre il piu' possibile l'influenza del Qatar nella Striscia di Gaza nel "giorno dopo". Da ieri, rivelano fonti, è stato raggiunto un compromesso sul tema. Un'altra questione riguarda invece la questione della libertà d'azione dell'Idf di agire nel caso in cui Hamas rafforzi, ricostruisca, accumuli armi e altro ancora. Israele ha chiesto che fosse chiaramente dichiarato che l'esercito avrà libertà d'azione per rimuovere le "minacce terroristiche" dalla Striscia di Gaza. 

Trump - Netanyahu

©IPA/Fotogramma

Media: "Usa e Israele vicini a accordo per finire guerra a Gaza"

"Gli Stati Uniti e Israele sono molto vicini a raggiungere un accordo sul piano di Trump per porre fine alla guerra". Lo ha dichiarato un alto funzionario della Casa Bianca al termine dell'incontro tra il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'inviato speciale Usa Steve Witkoff e il genero del presidente Donald Trump, Jared Kushner. E' quanto riporta la testata israeliana N12, sostenendo che sarebbe risolta "la maggior parte delle questioni riguardanti la proposta di accordo sugli ostaggi". L'alto funzionario della Casa Bianca ha osservato che, in ogni caso, affinché si raggiunga un accordo, è necessario anche il consenso di Hamas, che non è ancora arrivato ufficialmente. All'incontro, a cui ha partecipato anche il ministro per gli Affari Strategici di Israele Ron Dermer, è stato discusso il "piano in 21 punti" per porre fine alla guerra a Gaza e restituire gli ostaggi. Durante l'incontro, sono state delineate quasi tutte le complesse questioni per Israele, ha appreso N12. Questo in preparazione dell'incontro tra Netanyahu e Trump. Le nuove formulazioni proposte da Witkoff e Kushner sarebbero state accettate da Netanyahu e Dermer. Al centro due questioni centrali: il coinvolgimento dell'Autorità Nazionale Palestinese nelle questioni di Gaza e il disarmo di Hamas.   Il disaccordo tra Stati Uniti e Israele sarebbe sul percorso e il ritmo con cui verranno condotte le azioni. Secondo la testata israeliana ci sarebbe preoccupazione che, nella battaglia per conquistare l'attenzione di Trump, i paesi arabi siano riusciti a influenzarlo e a oscurare la richiesta israeliana di stroncare Hamas. Si prevede che Netanyahu incontrerà i membri della sua coalizione, in particolare il ministro Bezalel Smotrich, che sta facendo pressioni sul premier. Netanyahu cercherà di calmare i suoi alleati. Non è certo che Netanyahu abbia attualmente tutte le risposte per loro, ma cercherà di dire loro di non preoccuparsi, perché la situazione è sotto controllo. 

Gaza, dal ritiro dell'Idf al nuovo governo: cosa prevede il piano Usa

La Striscia di Gaza "sarà una zona deradicalizzata e liberata dal terrorismo, che non rappresenterà più una minaccia per i suoi vicini. E sarà riqualificata a beneficio della sua popolazione". Inizia così, con questa promessa, il piano in 21 punti elaborato dal presidente americano Donald Trump e dalla sua amministrazione. Anche se Hamas sostiene di non averlo ancora ricevuto e quindi di non poterlo valutare,diversi media israeliani e arabi sono stati in grado di rivelarne già alcuni frammenti. Eccoli nel dettaglio.

Gaza, dal ritiro dell'Idf al nuovo governo: cosa prevede il piano Usa

Gaza, dal ritiro dell'Idf al nuovo governo: cosa prevede il piano Usa

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Iran, impiccato uomo accusato di spionaggio pro Israele

Le autorità iraniane hanno affermato di aver impiccato un uomo accusato di spionaggio per Israele in quella che è l'ultima di una serie di esecuzioni che Teheran ha eseguito. L'uomo giustiziato è stato identificato in Bahman Choobiasl, accusato di aver incontrato funzionari dell'agenzia di spionaggio israeliana Mossad. Lo riporta l'agenzia di stampa iraniana Mizan, portavoce ufficiale della magistratura, secondo cui Choobiasl ha lavorato a "progetti di telecomunicazioni sensibili" e ha riferito sulle "modalità di importazione di dispositivi elettronici".

Global Flotilla, Crosetto: "Rischio effetti drammatici per l'equipaggio". VIDEO

Flotilla, Crosetto: "Se forzano il blocco rischio di effetti drammatici"

Il ministro Crosetto, dopo avere incontrato una delegazione degli attivisti, avvisa: 'se forzano il blocco c'è il rischio di effetti drammatici, ogni sforzo perchè prevalga il senso di responsabilità'. E sui corridoi umanitari chiesti dagli attivisti aggiunge: 'per aiutare Gaza ci sono canali già attivi'. Schlein, che ha incontrato i volontari, si augura che 'il governo protegga la Flotilla e si faccia promotore dell'apertura di canali per gli aiuti'. Dure le parole di Israele che considera l'iniziativa dei volontari 'una provocazione al servizio di Hamas'. L'ambasciatore italiano in Israele, Luca Ferrari, è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Isaac Herzog. Meloni chiama Trump.

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