Le barche proseguono verso Gaza. "La Flotilla ha raggiunto le 10 miglia nautiche dalla zona ad alto rischio", scrivono su X gli attivisti. Nel pomeriggio la nave Alpino della Marina Militare ha diramato un avviso ufficiale agli attivisti, avvisando che oltre le 150 miglia nautiche dalla Striscia non potrà accogliere a bordo chi intende lasciare la missione. Un invito a fermarsi viene da Meloni: 'Se forza il blocco navale israeliano, è a rischio il piano Trump'. La replica: 'La vera minaccia è l'assedio, non noi'
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Allarme sulla Flotilla che si avvicina sempre di più alle coste di Gaza e che stanotte è previsto arrivi nella zona considerata a rischio intervento da parte di Israele. Nel pomeriggio, a 180 miglia nautiche dalla Striscia, la nave Alpino della Marina Militare che segue a distanza le imbarcazioni ha diramato un primo avviso ufficiale agli attivisti. Secondo la Difesa, alle 2 di stanotte la Flotilla raggiungerà il limite delle 150 miglia nautiche, oltre il quale la fregata non procederà. Sarà l'ultima occasione per accogliere a bordo chi intende lasciare la missione. Un invito a fermarsi viene da Meloni: 'Se forza il blocco navale israeliano, è a rischio il piano Trump'. La replica: 'La vera minaccia è l'assedio, non noi'. A stretto giro risponde la premier: 'Se volete l'escalation niente lezioni' L'Idf intanto svela documenti che sostiene aver trovato nella Striscia e che dimostrerebbero che la Flotilla sia finanziata da Hamas. 'Solo propaganda, andiamo avanti', la replica.
Ultimatum di Trump ad Hamas sul piano di pace per Gaza: 'Ha tre o quattro giorni per accettare, se dovesse bocciarlo espierà all'inferno', minaccia il presidente Usa. Incontro stasera tra il Qatar e la fazione islamista alla presenza di rappresentanti della Turchia. Secondo diverse fonti palestinesi citate da Sky News Arabia, il movimento sarebbe vicino al sì ma ha chiesto a Doha una serie di chiarimenti sulle garanzie che la guerra non riprenderà dopo che Israele avrà riavuto gli ostaggi, sulla portata del ritiro dell'Idf dalla Striscia e assicurazioni contro futuri attacchi ai leader all'estero. Axios, citando due fonti a conoscenza dei colloqui, scrive che Qatar, Egitto e Turchia stanno esortando Hamas a dare una risposta positiva. 'L'esercito resterà nella maggior parte di Gaza, con Trump non ho accettato nessuno Stato palestinese', dichiara Netanyahu il giorno dopo l'incontro alla Casa Bianca. Ma all'ultradestra israeliana non basta. Il falco Smotrich boccia il piano come 'un miscuglio indigesto'.
Gli approfondimenti:
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
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Questa diretta finisce qui
'Tutti gli occhi sulla Flotilla', veglia in diretta a Roma
'Tutti gli occhi sulla Flotilla e Gaza. Veglia in diretta'. Questa la chiamata del Global Movement to Gaza per supportare e difendere la missione umanitaria. Così, oltre alla diretta Instagram, dal presidio permanente di Usb nella Capitale, a piazza dei Cinquecento, davanti alla stazione Termini, è stata organizzata una veglia in diretta, con interventi dalle imbarcazioni che si avvicinano a Gaza. "La Flotilla sta compiendo l'ultimo tratto del suo viaggio verso Gaza, meno di 200 miglia la separano dalle coste palestinesi e il rischio di un'intercettazione illegale e illegittima di Israele questa notte si fa sempre più concreto - sottolineano sui social-. Vegliamo con loro e per loro tenendo tutti insieme gli occhi puntati su questa lunga notte. In collaborazione con il Presidio a Roma in Piazza dei 500, con il supporto del movimento degli studenti palestinesi e la rete antisionista". "Interverranno la delegazione internazionale della Global Sumud Flotilla, i portavoce della delegazione italiana di Global Movement to Gaza, sindacati, associazioni Palestinesi, referenti dai presidi permanenti delle Piazze di Roma, Milano e non solo, artisti, giornalisti, attivisti e tanti altri. Dalle ore 22 in avanti, per tutta la notte, per proteggere i nostri straordinari equipaggi", aggiunge il movimento.
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Flotilla, massima allerta siamo a 10 miglia dalla zona ad alto rischio
"Siamo in stato di massima allerta poiché la Flotilla ha raggiunto le 10 miglia nautiche dalla zona ad alto rischio". Lo scrive su X la Global Sumud Flotilla.
Fenomenologia delle piazze proPal: cosa dicono i sociologi
Lunedì, centinaia di migliaia di persone in Italia hanno scioperato in solidarietà con la popolazione palestinese e molte di loro non erano mai scese in piazza. Dall'alta partecipazione, ai sentimenti collettivi che hanno animato la manifestazione, fino agli scontri avvenuti a Milano: abbiamo raccolto l'analisi di due sociologi e studiosi di proteste. "Non avevamo mai assistito a un genocidio in diretta. Le piazze trasformano la frustrazione in indignazione. I disordini? Strumentalizzati politicamente".
Fenomenologia delle piazze proPal: cosa dicono i sociologi
Vai al contenutoGaza, il blocco navale israeliano è legale secondo il diritto internazionale?
Le norme internazionali non escludono a priori la possibilità di "blocchi navali", ma specificano anche che diventano illegali nel caso in cui la popolazione messa in difficoltà dal blocco non sia adeguatamente rifornita di mezzi di sussistenza. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" di Sky TG24 del 26 settembre.
Gaza, il blocco navale israeliano è legale secondo il diritto?
Vai al contenutoGaza, da liberazione ostaggi al governo provvisorio con Usa e Blair: il piano di Trump
La Casa Bianca ha pubblicato la strategia in 20 punti del presidente degli Stati Uniti per Gaza. In primis, si legge, la Striscia "sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini" che "sarà riqualificata a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che abbastanza". E ancora: "Con lo sviluppo di Gaza e quando il programma di riforma dell'Autorità Nazionale Palestinese sarà portato avanti fedelmente, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e lo Stato palestinese, che riconosciamo come l'aspirazione del popolo palestinese".
Hamas ha però definito "inaccettabile" la figura di "Tony Blair", spiegando che "non accetteremo l'imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo". Inoltre "la resistenza armata è un diritto del popolo palestinese finché esiste l'occupazione".
Fonti politiche israeliane hanno tuttavia rivelato a Ynet, il media più letto del Paese, che "il Qatar si è impegnato a fare in modo che Hamas accetti l'accordo".
Gaza, liberazione ostaggi e ripresa degli aiuti: il piano di Trump
Vai al contenutoMeloni a flotilla: 'no morale su pace se obiettivo è escalation'
"Leggo con stupore le parole della Flotilla che mi accusa di considerare “un pericolo” civili disarmati e navi cariche di aiuti. La verità è semplice: quegli aiuti possono essere consegnati senza rischi attraverso i canali sicuri già predisposti. Insistere nel voler forzare un blocco navale significa rendersi - consapevolmente o meno - strumenti di chi vuole far saltare ogni possibilità di un cessate il fuoco". Lo dichiara la premier Giorgia Meloni su X. "Perciò risparmiateci le lezioni di morale sulla pace se il vostro obiettivo è l’escalation. E non strumentalizzate la popolazione civile di Gaza se non vi interessa davvero il loro destino".
Flotilla: 'per Meloni attivisti e navi con aiuti sono minaccia a stabilità, accuse paradossali'
"La Presidente del Consiglio ha definito la Global Sumud Flotilla un pericolo per il 'piano di pace' americano. Avete letto bene: civili disarmati, attivisti nonviolenti e navi cariche di farina e medicinali sarebbero una minaccia alla stabilità. Il paradosso è evidente: si chiama pace un progetto che condanna Gaza a restare prigione a cielo aperto, e si bollano come 'nemici' coloro che tentano di spezzare un assedio illegale". Così in una nota la Global Sumud Flotilla.
"Stanotte non è a rischio solo l’equipaggio della Flotilla - proseguono gli attivisti - ma il diritto internazionale stesso, calpestato da un Governo che preferisce accodarsi ai diktat di una strategia neocoloniale. Diversi Paesi hanno scelto di rispettare la legge; l’Italia, invece, certifica la propria noncuranza. Colpisce che la Presidente Meloni non abbia mai pronunciato la parola 'legalità' e non abbia citato l’artefice del genocidio: lo Stato di Israele. Non una calamità naturale, non una 'guerra', ma la responsabilità precisa di un potere che assedia, affama e bombarda una popolazione civile. A fine agosto l’Oms aveva lanciato l’allarme: entro la fine di settembre oltre 640 mila persone a Gaza sarebbero entrate in carestia - concludono - l’equivalente dell’intera città di Palermo".
Axios: Qatar, Egitto e Turchia esortano Hamas a ok al piano
Qatar, Egitto e Turchia stanno esortando Hamas a dare una risposta positiva al piano di pace di Trump. Lo scrive Axios citando due fonti a conoscenza dei colloqui. Tutti e tre i paesi hanno svolto il ruolo di intermediari per Hamas nei negoziati e hanno una certa influenza sul gruppo militante.
Tony Blair, cosa c'entra l'ex primo ministro britannico con il piano di Trump su Gaza
L’ex premier britannico è stato indicato fra i componenti di quel comitato che dovrà guidare la transizione post-bellica nella Striscia, come indicato nella proposta di pace avanzata dalla Casa Bianca il 29 settembre.
Intanto Hamas ha già fatto sapere che "Blair è una figura inaccettabile per il nostro popolo. Abbiamo accettato la formazione di un comitato che non rappresenti alcuna fazione palestinese per gestire gli affari di Gaza dopo la guerra, e non accetteremo l'imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo".
Ma qual è la storia di Blair? E perché Trump ha scelto proprio lui?
Cosa c'entra Tony Blair con il piano di Trump per la Striscia di Gaza
Vai al contenutoMedia: almeno 59 palestinesi uccisi a Gaza oggi
Almeno 59 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi israeliani oggi in tutta Gaza, 20 di loro erano in cerca di aiuti nelle zone meridionali e centrali dell'enclave assediata. Lo scrive Al Jazeera. Almeno sei persone sono state uccise in un attacco con un drone israeliano a Deir el-Balah, nella zona centrale di Gaza. Fonti dell'ospedale dei martiri di Al-Aqsa hanno riferito che tra le vittime ci sono un bambino e un giornalista.
Global Sumud Flotilla verso Gaza. Idf accusa: “Legami con Hamas”. La replica: “Propaganda”
Le barche si avvicinano alla "zona di intercettazione", che dovrebbero raggiungere mercoledì. L’obiettivo è aprire un corridoio umanitario. Deputati Pd: "Al primo alt ci fermiamo”. Altri attivisti: “Andiamo avanti”. Turchia: "Se serve daremo assistenza". Crosetto: “Ultimo appello per accettare alternativa”. L’Idf sostiene di avere documenti secondo cui Hamas è coinvolto "direttamente nel finanziamento”. La risposta: "Vengano consegnati integralmente a organismi indipendenti: se non accade è propaganda, non prova".
Global Sumud Flotilla, Idf: “Legami con Hamas”. Replica: “Propaganda”
Vai al contenutoBen Gvir, piano di Trump pericoloso per sicurezza Israele
Il ministro della sicurezza nazionale israeliano e parlamentare di estrema destra Itamar Ben-Gvir ha dichiarato, durante la riunione del gabinetto, che il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump è "pericoloso per la sicurezza di Israele" e che intende discutere la questione con il primo ministro Benyamin Netanyahu. Lo riporta Haaretz.
Flotilla: a Napoli studenti occupano sede università Federico II
"Da stasera abbiamo iniziato a presidiare in maniera permanente la facoltà di lettere e filosofia a Porta di Massa. Costruiamo insieme luoghi in cui seguire il viaggio della Flotilla, teniamo gli occhi puntati su Gaza, isoliamo Israele! A Roma è stata occupata la facoltà di Scienze Politiche: da domattina teniamoci prontɜ a bloccare tutto al fianco della resistenza del popolo palestinese e della Global Sumud Flotilla!". E' quanto rende noto il Collettivo autorganizzato universitario. "In tantissime città - spiegano i promotori dell'iniziativa - ci si sta preparando all'ora X: mettiamo a disposizione della città di Napoli un luogo di confronto, socialità e aggregazione per combattere la solitudine e la sofferenza: è il momento di mobilitarci tutte e tutti! Il nostro governo è a tutti gli effetti complice del genocidio: l'esecutivo Meloni continua ad armare Israele e ad appoggiare le sue politiche genocide, coloniali, suprematiste mentre i suoi più alti rappresentanti attaccano a mezzo stampa gli equipaggi della Flotilla. Vogliamo la fine immediata del genocidio, la liberazione della Palestina dal fiume al mare e la tutela degli equipaggi della Global Sumud Flotilla e della Freedom Flotilla!".
Flotilla a 175 miglia da Gaza, 'in zona ad alto rischio'
"Questa sera stiamo entrando nella zona ad alto rischio. I lavoratori di tutto il mondo si stanno preparando per mobilitazioni di massa. Insieme, chiediamo un passaggio sicuro. Un attacco alla Flotilla è un attacco alla Palestina. Ogni testimone è importante. La nostra sicurezza dipende dal mondo che ci osserva. Per favore, condividete questo messaggio il più possibile. Unisciti a noi. Fermate il genocidio. Tenete d'occhio Gaza". Così la Global Sumud Flotilla, quando naviga a 175 miglia da Gaza.
Attenzione a Roma per proteste spontanee pro Flotilla
E' massima l'attenzione nella Capitale a eventuali proteste spontanee che potrebbero nascere nel caso di un eventuale attacco alla Flotilla. Sotto la lente gli ambienti più 'caldi', a partire dai movimenti studenteschi, come anche i canali social dove i gruppi potrebbero chiamare a raccolta per nuove proteste.
Ufficiale israeliano, 'ci prepariamo a provocazioni Flotilla'
Secondo le stime, la Flotilla dovrebbe raggiungere Israele nella notte tra mercoledì e giovedì, un alto ufficiale israeliano ha detto a Channel 12: "Ci stiamo preparando in anticipo a provocazioni". "Si tratta di un'operazione sensibile e complessa, alcuni dei partecipanti sono figure delicate come parlamentari e celebrità di fama mondiale. L'intera operazione sarà quindi molto complicata". E ha aggiunto che la polizia dispone di informazioni di intelligence secondo cui alcuni attivisti pro-palestinesi cercheranno di opporsi con la forza e persino di attaccare i militari israeliani.
Netanyahu informa il governo israeliano sul piano di Trump per Gaza
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che informerà i componenti del suo governo sui dettagli del piano di pace per Gaza presentato ieri dal presidente statunitense Donald Trump. "A Washington ho raggiunto un'intesa con il presidente Trump su un quadro di riferimento per il rilascio di tutti i nostri ostaggi e per il raggiungimento di tutti gli obiettivi di guerra che ci siamo prefissati", ha dichiarato Netanyahu all'inizio della riunione di gabinetto, tenutasi poco dopo il suo rientro in Israele. "Fornirò un rapporto più dettagliato sia ai membri del governo sia ai membri del gabinetto di sicurezza".
Il Papa: "Spero Hamas accetti piano Trump"
"Ci sono elementi molto interessanti" nel piano Trump per Gaza, "spero che Hamas accetti nel tempo stabilito". Lo ha detto il Papa ai giornalisti uscendo da Castel Gandolfo.
Houthi dello Yemen, 'colpiremo principali esportatori di petrolio in Usa'
Gli Houthi colpiranno le compagnie petrolifere americane, tra cui Exxon Mobil e Chevron, nonostante una precedente tregua concordata con l'amministrazione del presidente Donald Trump per non attaccare le navi legate agli Stati Uniti che navigano nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Lo ha dichiarato il gruppo yemenita sostenuto dall'Iran.
Flotilla verso Gaza mentre USA propongono piano di pace. VIDEO
Flotilla, Papa: "Speriamo non ci sia violenza"
"E' molto difficile. Si nota il desiderio di rispondere a una vera emergenza umanitaria. Ma ci sono tanti elementi. Da tutte le parti stanno dicendo 'speriamo non ci sia violenza e che siano rispettate le persone'. Quello e' molto importante". Cosi' Papa Leone XIV uscendo da Villa Barberini a Castel Gandolfo, parlando con i giornalisti, riguardo a Flotilla.
Meloni: "Flotilla si fermi, se forza a rischio piano Usa"
"Con il piano di pace per il Medio Oriente proposto dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è finalmente aperta una speranza di accordo per porre fine alla guerra e alla sofferenza della popolazione civile palestinese e stabilizzare la regione. Questa speranza poggia su un equilibrio fragile, che in molti sarebbero felici di poter far saltare. Temo che un pretesto possa essere dato proprio dal tentativo della Flotilla di forzare il blocco navale israeliano. Anche per questo ritengo che la Flotilla dovrebbe fermarsi ora e accettare una delle diverse proposte avanzate per la consegna, in sicurezza, degli aiuti". Lo dice la premier Giorgia Meloni. "Ogni altra scelta rischia di trasformarsi in un pretesto per impedire la pace, alimentare il conflitto e colpire così soprattutto quella popolazione di Gaza alla quale si dice di voler portare sollievo. È il tempo della serietà e della responsabilità".
Israele, proteste durante incontro Trump-Netanyahu. VIDEO
Il 29 settembre manifestanti si sono riuniti davanti a consolato e ambasciata USA a Tel Aviv e Gerusalemme mentre Trump incontrava Netanyahu a Washington. A guidare la protesta le famiglie degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza da quasi due anni, che chiedono di imporre un accordo di pace. A Gerusalemme è stato organizzato un sit-in per sollecitare la fine della guerra. Washington ha presentato un piano di pace in 21 punti per colmare le divergenze con Israele.
Flotilla: "L'Italia ci vuole sabotare"
Il ministro della Difesa italiano "ci ha informato" che la fregata militare Alpino offre agli attivisti l'opportunità di abbandonare le imbarcazioni e rientrare prima di raggiungere la cosiddetta zona critica. "Siamo chiari: questa non è protezione. È sabotaggio. È un tentativo di demoralizzare e dividere una missione pacifica e umanitaria. Questa è codardia travestita da diplomazia". Così la Global Sumud Flotilla.
Fonte di Hamas a Bbc: "Improbabile ok a piano Trump"
Un rifiuto del piano di Donald Trump per la Striscia di Gaza resta l'opzione più probabile: lo ha dichiarato alla Bbc una fonte anonima indicata dall'emittente britannica come interna alla leadership di Hamas. Secondo la fonte, il piano "è al servizio degli interessi d'Israele e ignora quelli del popolo palestinese", mentre Hamas difficilmente può accettare la condizione di un disarmo immediato. Inoltre, il dispiegamento di una cosiddetta "Forza internazionale di stabilizzazione", a tutela di un'autorità transitoria a guida occidentale, rappresenterebbe "una nuova forma di occupazione".
Fonti: timori Idf per incidenti durante presa Flotilla
Mentre la Marina israeliana si prepara a prendere il controllo della flottiglia diretta a Gaza, nell'esercito e nei vertici della Difesa israeliani si temono scontri e un possibile incidente durante l'operazione di presa che potrebbe provocare un'escalation. Lo riferiscono fonti militari.
Comunità internazionale accoglie il piano di Trump per Gaza
Marina Israele pronta ad entrare in azione contro Flotilla
La Marina israeliana si sta preparando per prendere il controllo in alto mare delle oltre 50 imbarcazioni della Flotilla che sono entrate nel raggio di intercettazione dell'esercito. All'azione prende parte anche l'unità speciale Shayetet 13, per la presa delle navi. Lo riferiscono fonti militari alla tv pubblica Kan. La Marina prevede di trasferire gli attivisti su una grande nave militare e di rimorchiare le imbarcazioni verso il porto di Ashdod, con la possibilità che alcune vengano affondate in mare. Israele non intende permettere alla flottiglia di entrare nelle acque della Striscia di Gaza.
Premier Qatar: "Hamas ha promesso che studierà il piano"
"Durante il nostro incontro di ieri abbiamo spiegato ad Hamas che il nostro obiettivo primario è fermare la guerra. Hamas ha agito responsabilmente e ha promesso di studiare il piano". Così ad Al Jazeera il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al-Thani, ha auspicato che tutte le parti "considerino il piano in modo costruttivo e colgano l'opportunità di porre fine alla guerra". Ma, ha aggiunto, quello presentato ieri era un elenco di "principi", "i cui dettagli devono essere discussi" anche se il piano di Trump "raggiunge l'obiettivo primario di porre fine alla guerra".
Meloni: "Spero in un voto compatto giovedì sulla Palestina"
"Giovedì in Aula ci saranno delle mozioni in cui si parlerà della questione palestinese: mi piacerebbe che l'Italia votasse compatta per dimostrare che la pace la si vuole davvero". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Lamezia Terme a chiudere il comizio del centrodestra per la ricandidatura di Roberto Occhiuto alla presidenza della Calabria. "La pace non arriverà perché Landini indice lo sciopero, perché l'Usb indice lo sciopero, perché i magistrati leggono i comunicati prima delle udienze, arriva se qualcuno - ha detto alzando la voce - lavora ai tavoli a cui bisogna lavorare a proposte serie e su questo davvero mi piacerebbe che lavorassimo insieme".
Meloni: "Il Pd con Gaza tratta i cittadini da stupidi"
Lo "straordinario" risultato di Francesco Acquaroli nelle Marche dimostra "che i cittadini sono più intelligenti di come li fa la sinistra guardano al lavoro, ai risultati e non si fanno ammaliare dagli slogan facili e dal fumo gettato negli occhi e non si fanno trattare da stupidi come li tratta chi dice vota per il Pd nelle Marche e avrai lo Stato in Palestina, la gente non è stupida, i marchigiani hanno capito quanto quella mossa fosse disperata". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Lamezia Terme a chiudere il comizio del centrodestra per la ricandidatura di Roberto Occhiuto alla presidenza della Calabria, sottolineando il "cinismo di chi sfrutta le tragedie per racimolare voti".
Tajani: "Ho chiesto di non usare violenza con Flotilla"
"Prima di salire sul palco ho parlato con il ministro degli Esteri israeliano per chiedere di non usare violenza qualora dovessero fermare gli italiani della Flotilla. Non sono là con intenti di guerra. Bisogna assolutamente evitare che ci siano problemi con chicchessia". Lo ha detto il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani al comizio del centrodestra per Roberto Occhiuto, a Lamezia Terme, in vista delle Regionali in Calabria.
Flotilla verso Gaza mentre USA propongono piano di pace. VIDEO
Capo Idf: "Aumentare vigilanza e prontezza dopo attacchi Hamas"
Il capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, ha ordinato alle truppe impegnate a Gaza di aumentare il livello di "vigilanza e prontezza", poiché Hamas ha tentato diversi attacchi alle posizioni dell'esercito negli ultimi giorni. Lo riporta il Times of Israel.
Hamas, nelle ultime 24 ore a Gaza 42 morti e 190 feriti
Nelle ultime 24 ore 42 palestinesi sono stati uccisi e 190 feriti dal fuoco israeliano a Gaza. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia gestito da Hamas, precisando che cinque dei morti e 56 dei feriti erano in attesa di aiuti umanitari. Dal 7 ottobre 2023, 66.097 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nell'enclave.
La Piccirella (Global Sumud Flotilla): "Governo scorretto. Piano di pace un incubo"
“Siamo a 200 miglia da Gaza. Mi ha chiamato il ministro Crosetto, il quale mi ha avvertito che in giornata la Marina italiana ci lascerà; da altre fonti, poi, ho saputo che poco prima di lasciarci lanceranno un’allerta invitandoci al dietrofront. Trovo questo molto scorretto in tipico stile Tajani, Mattarella e Farnesina. Dopo un mese di navigazione non torniamo indietro: non lo abbiamo mai considerato”. Tony La Piccirella, tra i volti simbolo della Global Sumud Flotilla, è intervenuto in collegamento in diretta su Newzgen, la trasmissione in streaming prodotta da Alanews. Ora La Piccirella si trova a poche centinaia di miglia dall’ingresso nella zona definita ad “alto rischio” dalla Marina israeliana. Sul piano politico e umanitario, l'attivista ha criticato il piano di pace presentato da Trump e Netanyahu nella giornata di ieri: “Quella non è una proposta di pace, è una proposta di resa: si baratta l’accesso a cibo, acqua e cure – che sono diritti inalienabili – con la promessa di un dominio permanente di Israele, mediato dagli Stati Uniti e con Tony Blair in mezzo… un incubo. Questa missione esiste dal 2008, da quando esiste il blocco navale, e continuerà a esserci finché sarà necessario”. Poi, il rappresentante della Flotilla ha respinto con fermezza le accuse di legami con Hamas: “Con la scusa di Hamas hanno sterminato 60.000 persone. Non abbiamo alcun legame”.
Domani da Gaza arrivano in Italia 40 tra studenti e ricercatori
Atterrerà domani, 1 ottobre, alle ore 21.00 circa all'aeroporto di Roma - Ciampino Militare un volo speciale con a bordo un gruppo di studenti e ricercatori palestinesi provenienti dalla Striscia di Gaza che saranno accolti in Italia grazie a programmi di borse di studio. L'iniziativa include anche un gruppo di cittadini palestinesi che giungeranno in Italia per ricongiungimento familiare. Grazie a questa operazione arriveranno nel nostro Paese oltre 70 persone, tra cui circa 40 tra studenti e ricercatori titolari di borse di studio presso atenei italiani. Il trasporto dalla Giordania verrà effettuato grazie a voli della Guardia di Finanza con destinazione Roma Ciampino e Milano Linate. Gli aerei sono allestiti con il contributo della Crui, la Conferenza dei rettori, della Protezione Civile e del Meccanismo Europeo di Protezione Civile. Il ministro dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, si recherà personalmente ad Amman per accogliere e accompagnare gli studenti nel nostro Paese.
Nyt, maggioranza americani contro invio di altri aiuti a Israele
A quasi due anni dall'inizio della guerra a Gaza, il sostegno americano a Israele ha subito un'inversione di tendenza radicale, con ampie percentuali di elettori che esprimono opinioni nettamente negative sulla gestione del conflitto da parte del governo di Benjamin Netanyahu. La maggioranza degli elettori ora si oppone all'invio di ulteriori aiuti economici e militari a Israele, e circa sei su dieci hanno affermato che lo Stato ebraico dovrebbe porre fine alla sua campagna militare. A rivelarlo e' un nuovo sondaggio di New York Times e Siena University, secondo cui il 34% degli elettori ha dichiarato di schierarsi con Israele e il 35% con i palestinesi (mentre il 31% ha dichiarato di essere incerto o di sostenere entrambe le opzioni in egual misura). In seguito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, invece, gli elettori americani si erano schierati ampiamente con gli israeliani - il 47% - mentre solo il 20% era con i palestinesi.
Dopo 725 giorni, "cauta speranza" Forum familiari ostaggi
Il Forum dei familiari degli ostaggi ha espresso una "cauta speranza" che il piano di cessate il fuoco tra Israele e Hamas annunciato dal presidente Usa Donald Trump possa portare alla liberazione dei loro cari dalla prigionia. "Dopo 725 giorni di tensione, paura, notti insonni e frenetiche giornate di preoccupazione, ieri siamo stati commossi nell'ascoltare la dichiarazione del presidente Trump sul piano per porre fine alla guerra e restituire tutti i 48 ostaggi", ha dichiarato Dalia Cusnir, cognata dell'ostaggio Eitan Horn e del sopravvissuto alla prigionia Iair Horn. "Faccio appello anche all'intera comunita' internazionale: Israele e il presidente Trump hanno accettato questo accordo storico. Ora dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che anche Hamas lo firmi, affinche' questo incubo possa finalmente finire", ha dichiarato Yael Adar, madre dell'ostaggio ucciso Tamir Adar.
Ultimo appello Crosetto a Flotilla 'accetti alternativa'
Il compito dichiarato della Global Sumud Flotilla "era di far giungere aiuti e richiamare l'attenzione sulle difficoltà con cui arrivavano a chi ne ha bisogno. L'obiettivo che si proponevano verrebbe, dunque, raggiunto dall'accettazione" del piano Usa per la Palestina "che, in qualche modo, può aprire la strada alla pace e agli aiuti umanitari. Proprio per questo mi sento in dovere di fare loro un ultimo appello affinché prendano atto di ciò che sta accadendo e affinché utilizzino una delle soluzioni alternative prospettate da più parti, in primis il Patriarcato della Chiesa cattolica, negli ultimi giorni, per far arrivare gli aiuti". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Alpino disponibile a accogliere chi lascia Flotilla
La Fregata Alpino della Marina Militare sarà disponibile ad accogliere ogni persona che manifesti la volontà di trasferirsi a bordo, nel rispetto delle procedure di sicurezza e delle normative internazionali. Lo rende noto lo Stato Maggiore della Difesa. L'ultimo avviso, e dunque l'ultima occasione di salire sulla fregata, sarà domani 1° ottobre al raggiungimento delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza, dove la nave militare si fermerà e rimarrà a disposizione per eventuali interventi di assistenza e soccorso. Tale limite sarà raggiunto prevedibilmente alle 02.00 di notte.
Da Alpino primo alert alla Flotilla a 180 miglia da Gaza
Alle ore 16:30 circa, in Italia, Nave Alpino della Marina Militare, 'raggiunta una distanza di circa 180 miglia nautiche dalle coste di Gaza', diramerà un avviso ufficiale a tutte le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. Lo rende noto lo Stato Maggiore della Difesa. Sarà comunicato che, in assenza di variazioni di rotta e velocità, 'alle ore 02:00 AM circa in Italia di domani 1° ottobre, la Flotilla raggiungerà verosimilmente il limite delle 150 miglia nautiche dalle coste di Gaza'. Nave Alpino, come comunicato più volte nei giorni scorsi, 'non oltrepasserà tale limite', per non pregiudicare in alcun modo le garanzie di sicurezza delle persone imbarcate.
Trump, 'spero Hamas firmi per il loro bene'
"Spero che firmino per il loro bene". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riferendosi a Hamas e al suo piano per Gaza in un intervento pronunciato davanti agli ufficiali americani di alto grado riuniti a Quantico, in Virginia. Hamas "pagherà all'inferno" se rifiuterà l'accordo su Gaza, ha scandito Trump.
Trump, ho risolto sette guerre e forse ieri quella a Gaza
"In nove mesi alla Casa Bianca ho risolto sette guerre e forse ieri la più grande", quella a Gaza. Lo ha detto Donald Trump parlando ai vertici militari a Quantico, in Virginia. "Hamas deve accettare il piano", ha aggiunto.
Trump, 'possibile accordo dopo 3mila anni
"Potrebbe esserci un accordo in Medio Oriente che non si verificava da 3mila anni". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parlando della sua proposta per Gaza in un discorso pronunciato davanti ai vertici militari statunitensi riuniti a Quantico, in Virginia.
Trump, non c'é molto margine per negoziare con Hamas
Donald Trump, parlando con i giornalisti prima di intervenire al Pentagono, ha detto che non c'è molto margine per negoziare con Hamas.
Capo Idf a Gaza: "Giorni difficili prima della fine della guerra"
L'Idf si sta preparando a 'giorni difficili e pericolosi' nell'ultima fase della guerra a Gaza. Come ha fatto capire il capo di stato maggiore Eyal Zamir arrivato oggi nella Striscia a meno di 12 ore dalle dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump e del primo ministro Benyamin Netanyahu alla Casa Bianca. I media israeliani sottolineano che dietro la visita alle truppe del capo dell'esercito c'è un'evidente preparazione in vista dell'intensificarsi dei combattimenti con Hamas che cercherà in ogni modo di ottenere risultati militari nell'ultima fase del conflitto e prima del ritiro dell'Idf, nel caso in cui l'accordo si concretizzi. Zamir ha sottolineato personalmente ai comandanti delle brigate e delle divisioni la criticità della vigilanza e della prontezza dei soldati nelle postazioni di difesa, l'importanza di comandanti presenti in prima linea e l'intenzione di Hamas di fare di tutto per raggiungere degli obiettivi. I piani d'attacco per i prossimi giorni sono stati già approvati.
Trump, 3-4 giorni a Hamas per accettare piano di pace Gaza
Donald Trump, parlando con i giornalisti prima di intervenire al Pentagono, ha detto che darà ad Hamas "tre o quattro giorni" per accettare il suo piano di pace per Gaza.
Mo: sospetto attentato in Cisgiordania, 2 feriti e assalitore 'neutralizzato'
Due adolescenti sono stati investiti da un'auto in un sospetto attacco terroristico in Cisgiordania. Lo riferiscono i media israeliani, citando il servizio di soccorso nazionale Magen David Adom. Secondo quanto riporta il Times of Israel, un ragazzo di 15 anni è in gravi condizioni e un altro ragazzo di 16 è rimasto ferito moderatamente. Entrambi sono stati trasferiti in ospedale a Gerusalemme. I fatti sono accaduti nella zona di al-Khader, non lontano da Betlemme. Le Idf hanno comunicato che le forze di sicurezza hanno "eliminato il terrorista", che ha anche tentato di accoltellare alcune persone sul posto. Per l'emittente Canale 12 il sospetto è stato colpito da un civile armato. Il presunto aggressore è stato identificato dalle forze di sicurezza come un abitante della vicina città di Bayt Fajar.-
Qatar, stasera incontro su Gaza con Hamas e Turchia
Il Qatar ha dichiarato che oggi è previsto l'incontro con Hamas per discutere il piano di Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, alla presenza di rappresentanti della Turchia. "La delegazione negoziale (di Hamas) ha promesso di studiare (il piano) responsabilmente", ha dichiarato il portavoce del Ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, aggiungendo che questa sera si terrà un incontro tra le due parti, "che includerà anche la parte turca".
Qatar soddisfatto per garanzie. "Mai più attacco a Doha"
Il Qatar è "soddisfatto" delle garanzie di sicurezza ricevute dagli Stati Uniti dopo l'attacco israeliano a Doha. Alla domanda se il Qatar accetti le scuse di Israele per l'attacco ai leader di Hamas a Doha, il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, ha affermato che "l'obiettivo principale del Paese e' assicurarsi che cio' non accada mai piu'". Il Qatar "e' soddisfatto" delle garanzie di sicurezza ricevute dagli Stati Uniti su questo punto, ha aggiunto il portavoce.
Netanyahu: "Idf rimarranno in gran parte territorio Gaza"
Le IDF "rimarranno nella maggior parte del territorio", come parte del piano elaborato con Trump, e Israele "assolutamente non" ha accettato uno stato palestinese. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, In una dichiarazione video pubblicata sul suo canale Telegram. "Invece di isolarci con Hamas, abbiamo ribaltato la situazione e isolato Hamas - ha aggiunto il premier -. Ora il mondo intero, compresi il mondo arabo e musulmano, sta facendo pressione su Hamas affinche' accetti le condizioni che abbiamo stabilito insieme al presidente Trump". Alla domanda se avesse accettato uno stato palestinese durante la sua visita, Netanyahu ha risposto: "Assolutamente no, e non e' nemmeno scritto nell'accordo. Ma una cosa l'abbiamo detta: siamo fermamente contrari a uno stato palestinese".
Qatar "impegnato a fornire qualsiasi supporto a Gaza"
Il Qatar e' aperto a qualsiasi ruolo a Gaza per ricostruire e assistere la popolazione. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, sottolineando che il suo Paese rimane impegnato a fornire qualsiasi supporto che possa contribuire a porre fine alla guerra a Gaza, ricostruire l'enclave e assistere la sua popolazione. "Cio' si applicherebbe a qualsiasi iniziativa attualmente sul tavolo", ha detto al-Ansari. "Non ci tireremo indietro da questi ruoli, ma ovviamente li stiamo svolgendo in tandem con [tutti i nostri partner]", ha precisato.
Mosca: "Su Piano Trump consulteremo Paesi regione e palestinesi"
La posizione della Russia sul piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per Gaza sara' delineata dopo aver ascoltato le opinioni di tutti i Paesi della regione, ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. "Una decisione definitiva sara' necessaria solo quando conosceremo le opinioni di tutti i vicini della Palestina e di Israele, e dei Paesi della regione in generale, della Lega Araba, del Consiglio di Cooperazione del Golfo e, soprattutto, degli stessi palestinesi", ha detto Lavrov dal Forum Valdai, come riporta Ria Novosti. "Ho sentito dire che non vogliono includere rappresentanti dell'Autorita' Nazionale Palestinese in questo organismo temporaneo, nemmeno come osservatori", ha sottolineato, "ripeto, prima dobbiamo chiarire tutti i dettagli".
Cus Catania apre le porte ai palestinesi: "Basta guerra"
Il consiglio direttivo del Centro universitario sportivo di Catania ha approvato la proposta del presidente, Massimo Oliveri, di aprire le porte degli impianti che gestisce, la Cittadella e il PalaArcidiacono, e del Centro nautico remiero al porto, agli sportivi e agli studenti universitari palestinesi che potranno allenarsi gratuitamente e in massima riservatezza nelle strutture del Cus. "L'aiuto messo a disposizione dalla comunità sportiva del Cus Catania - si legge in una nota - è il segnale per dire 'basta' a una guerra che, incurante dei diritti umani, del diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese, riconosciuto dal diritto internazionale e menzionato in numerose risoluzioni delle Nazioni Unite, deve cessare con urgenza. Nel rendere nota l'iniziativa il Cus Catania sottolinea di concordare con l'università del capoluogo etneo che in Senato accademico ha approvato la 'mozione per la pace" e, prosegue il comunicato, "nel suo ruolo etico e sportivo, condanna il genocidio commesso ad opera dei militari israeliani ponendosi a difesa delle popolazioni colpite nella Striscia di Gaza e nell'esprimere solidarietà, si appella al prezioso e fondamentale operato delle missioni umanitarie affinché possano alleviare le disumane sofferenze di cui il popolo palestinese è vittima". "Come rappresentate e promotore dello sport universitario e non solo - conclude la nota - il Cus Catania ha il compito di formare donne e uomini che facciano dei valori dello sport un metodo culturale di vita per orientare le qualità umane al rispetto dei diritti ed è pertanto che il Centro universitario sportivo etneo si riconosce nei principi fondamentali della pace, della giustizia, della solidarietà e della tutela dei diritti umani, che oggi più che mai sono minacciati".
Qatar: "Ottimista, ma troppo presto per ipotesi su esito"
Il Qatar e' "ottimista" sul piano di Trump per Gaza, ma afferma che "e' troppo presto per fare ipotesi sull'esito". A riferirlo e' Majed al-Ansari, portavoce del ministero degli Affari Esteri del Qatar, intervenuto in conferenza stampa in merito allo stato di avanzamento del piano di pace per Gaza proposto da Trump. Al-Ansari ha aggiunto che e' "troppo presto per fare ipotesi sull'esito", ma ha osservato che il Qatar e' "ottimista" perche' il piano e' "completo".
Gb annuncia con Ue ritorno in vigore sanzioni contro Iran
Il Regno Unito ha formalizzato oggi l'introduzione di sanzioni contro 71 tra individui ed entità iraniane. L'iniziativa - condivisa con l'Ue, come si legge in un comunicato del Foreign Office - arriva dopo il recente ripristino del regime sanzionatorio contro Teheran promosso dall'Occidente in sede Onu sulla scia dell'interruzione dei negoziati sul programma nucleare dell'Iran con i rappresentanti di Londra, Berlino e Parigi: firmatari nel 2015 di un accordo sul nucleare con Teheran assieme a Washington, Mosca e Bruxelles. Accordo mai più rinnovato dopo il ritiro unilaterale degli Usa nel 2018.
Qatar: Hamas studia "responsabilmente" piano Trump
Il Qatar ha affermato che Hamas sta studiando "responsabilmente" il piano del presidente Usa Donald Trump per Gaza. Majed al-Ansari, portavoce del ministero degli Affari Esteri del Qatar ha affermato che i funzionari di Hamas hanno ricevuto il piano completo presentato dal presidente Usa Donald Trump gia' nella tarda serata di ieri e hanno promesso di "esaminarlo responsabilmente", con incontri programmati per oggi.
Nave compagnia israeliana attesa in porto Livorno per le 14
Mentre prosegue da stamani alle 6 il presidio della Filt-Cgil esterno al varco doganale della Darsena Toscana, e la conseguente mobilitazione dei lavoratori portuali in sostegno del popolo palestinese, la nave contenitori della compagnia israeliana Zim, la Zim Virginia, sta facendo il suo ingresso in porto: arrivo previsto a banchina tra le 13.30 e le 14, come confermano dall'Avvisatore marittimo. Dalla Filt intanto fanno sapere di aver registrato abbondanti adesioni allo sciopero indetto due giorni fa tra i lavoratori, ma ancora non c'è certezza sul fatto che la nave venga lavorata o meno. Nel frattempo, proprio sulla vicenda della Zim - che scala il porto di Livorno con cadenza settimanale e proprio a inizio 2025 con la Zim Virginia aveva inaugurato il ritorno nello scalo toscano con il ripristino di un nuovo collegamento diretto con gli Usa -, alle 17 di oggi il prefetto Giancarlo Dionisi ha convocato una riunione in prefettura con un tavolo ad hoc con i sindacati e gli enti coinvolti per affrontare la questione. Che la questione sia complessa - rischiare di perdere una linea di traffico in un momento difficile anche per la stessa economia portuale preoccupa terminalisti e operatori portuali -, si capisce dal fatto che anche l'Autorità di sistema ha convocato per domani una riunione di partenariato presieduta dal commissario dell'Authority Davide Gariglio alla quale siederanno rappresentanti della Direzione marittima, sindacati, armatori, industriali, imprese e terminalisti.
Flotilla, Usb: "Se attaccata sciopero immediato, bloccare Paese"
Se la Flotilla sara' attaccata dall'esercito israeliano, l'Unione sindacale di base e' pronta a "lanciare uno sciopero generale in deroga alle disposizioni sul preavviso minimo, sulla base dell'art. 2, comma 7, della legge 146 del 1990 che stabilisce tale possibilita' solo per scioperi 'per la difesa dell'ordine costituzionale o per protesta contro gravi eventi lesivi dell'incolumita' e della sicurezza dei lavoratori'". E' quanto annuncia l'organizzazione sindacale in una nota. "Il ministro Salvini - prosegue l'Usb - ha gia' annunciato lo scontro su questo punto a suon di sanzioni e precettazioni. Dobbiamo bloccare nuovamente il Paese se torceranno anche un solo capello agli attivisti della Global Sumud Flotilla e dobbiamo arrivare attrezzati e non lasciarci intimidire dal governo Meloni". L'Usb ha lanciato una campagna di sottoscrizione popolare a cui chiede di aderire: https://www.gofundme.com/f/cassa-di-resistenza-dei-lavoratori-contro-il-massacro-a-gaza".
Qatar: stasera incontro su Gaza con Hamas e Turchia
Il Qatar ha annunciato un nuovo incontro con Hamas e Turchia su Gaza per questa sera.
Fonte Hamas: "Risposta a piano Trump nei prossimi giorni"
Una fonte palestinese vicina ad Hamas ha dichiarato che l'organizzazione ha iniziato a esaminare la proposta del presidente Usa Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza e dara' la sua risposta nei prossimi giorni. "Hanno avviato una serie di consultazioni a livello politico e militare sia all'esterno che all'interno dei confini di Gaza", ha affermato la fonte non meglio identificata, aggiungendo che le consultazioni continueranno per diversi giorni a causa della complessita' del coordinamento tra i membri della leadership dopo l'attacco israeliano a Doha. La fonte ha osservato che Hamas "presentera' una risposta che rappresenti se stessa e il resto dei movimenti di resistenza".
Scuderi(Avs): "Piano Trump senza Anp, noi verso Gaza"
'È difficile immaginare l'esito delle negoziazioni sul piano presentato ieri alla Casa Bianca, anche perché stanno avvenendo senza la partecipazione del popolo palestinese, ad esempio invitando l'Autorità nazionale palestinese, e sono portate avanti da due leader, Trump e Netanyahu, la cui attendibilità e la cui affidabilità sono molto dubbie. In ogni caso ci auguriamo assolutamente che si possa trovare il prima possibile sia un cessate il fuoco immediato che una soluzione vera e duratura', così l'europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra Benedetta Scuderi a Omnibus dalla Global Sumud Flotilla. 'Intanto - ha aggiunto Scuderi - la nostra navigazione va avanti verso Gaza. L'obiettivo rimane quello di aprire un corridoio umanitario permanente, che superi quindi il blocco navale illegale di Israele. Questo è lo scopo della Flotilla da quando è stata creata. Si cerca di mettere una pressione politica, diplomatica e mediatica per raggiungere questo traguardo per Gaza e per il suo popolo, che rimangono l'unico e solo focus della missione'.
Al-Sisi: "Accelerare su riconoscimento Stato palestinese"
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, mediatore chiave nella guerra di Gaza, ha invitato i paesi che non hanno ancora riconosciuto lo Stato palestinese ad "accelerare questo passo", considerando la soluzione dei due Stati "l'unica" in grado di garantire una pace duratura in Medio Oriente. La dichiarazione della presidenza egiziana, e' stata rilasciata durante un incontro al Cairo con Park Beom-kye, inviato speciale della Corea del Sud, Paese che non riconosce lo Stato palestinese, insieme ad altri membri del G20, come Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti. "Il Presidente ha ribadito la posizione incrollabile dell'Egitto sulla guerra nella Striscia di Gaza e ha invitato i Paesi che non hanno ancora riconosciuto lo Stato palestinese ad accelerare questo passo", si legge nella dichiarazione. Durante l'incontro, al-Sisi ha anche sottolineato che questo riconoscimento ha un "impatto significativo sul sostegno alla soluzione dei due Stati, come unica via per raggiungere una pace e una stabilita' durature nella regione". La dichiarazione ha evidenziato che, oltre alla cooperazione tra Egitto e Corea del Sud, al-Sisi ha discusso con l'inviato sudcoreano "l'evoluzione della situazione nella regione" in Medio Oriente. La dichiarazione di al- Sisi arriva dopo che l'Egitto, insieme a diversi altri paesi arabi, islamici ed europei, hanno approvato il piano presentato ieri dal presidente Usa Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, che tuttavia non fa esplicito riferimento alla creazione di uno Stato palestinese. Dieci paesi hanno aderito al riconoscimento dello Stato palestinese a margine delle riunioni dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite della scorsa settimana, portando il numero di nazioni che lo hanno gia' fatto a 157, un'ampia maggioranza dei 193 paesi con seggi all'Onu. Tra i dieci nuovi paesi, Francia e Regno Unito sono particolarmente importanti, entrambi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, quindi con diritto di veto, e parte del G7.
M.O., La Russa: "Espellere violenti da cortei, anche nei fatti"
"Non chiedero' mai di vietare una manifestazione, pero' il limite e' quello della violenza. Non e' facile dire che 'sono pochi', perche' si sa che i pesci per nuotare hanno bisogno dell'acqua. Se le manifestazioni Pro-pal sono l'acqua nella quale si muovono i pesci violenti, allora bisogna che anche l'acqua si tiri indietro e li espella, non solo a parole ma anche nei fatti". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo a 'The Young Hope'.
Cosa c'entra Tony Blair con il piano di Trump per la Striscia di Gaza
L’ex premier britannico è stato indicato fra i componenti di quel comitato che dovrà guidare la transizione post-bellica nella Striscia, come indicato nella proposta di pace avanzata dalla Casa Bianca il 29 settembre (LE NEWS LIVE SUL CONFLITTO).
Intanto Hamas ha già fatto sapere che "Blair è una figura inaccettabile per il nostro popolo. Abbiamo accettato la formazione di un comitato che non rappresenti alcuna fazione palestinese per gestire gli affari di Gaza dopo la guerra, e non accetteremo l'imposizione di una tutela straniera sul nostro popolo".
Ma qual è la storia di Blair? E perché Trump ha scelto proprio lui?
Cosa c'entra Tony Blair con il piano di Trump per la Striscia di Gaza
Vai al contenutoFlotilla, La Russa: "Spero tifino come me per pace subito"
"Mi domando se arrivera' prima la Flotilla o la pace promessa ieri dal presidente Usa e da Netanyahu. Io tifo perche' la pace, sia pure tardiva, arrivi subito, mi piacerebbe sapere come tifano quelli sulla Flotilla. Spero tifino come me". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo a 'The Young Hope'.
Flotilla: "Legami con Hamas? solo propaganda"
"I fogli mostrati da Israele non provano né il finanziamento né il controllo di Hamas sulla Global Sumud Flotilla. Ripetono, piuttosto, un preoccupante schema già visto nel 2010 con la Mavi Marmara. Siamo una missione civile e umanitaria, sotto gli occhi dell'Europa e del mondo". Così la portavoce italiana della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, in merito all'annuncio dell'Idf di aver trovato documenti che dimostrerebbero il coinvolgimento di Hamas nella missione. "Chiediamo che gli atti vengano consegnati integralmente a organismi indipendenti: finché non accade, è propaganda, non prova", sottolinea.
Fiano: "Piano Trump concreta occasione per stop a guerra"
"Il piano di Trump, gia' accolto positivamente da Israele, da tutte le cancellerie del mondo, anche dei Paesi arabi e dalla Anp, rappresenta oggi una possibilita' concreta di fermare la guerra, liberare gli ostaggi, assistere immediatamente la popolazione di Gaza. Se non venisse accolta da Hamas, o se dalle due parti si assistesse ad una estenuante richiesta di modifiche, il quadro resterebbe grave e le sofferenze continuerebbero senza un orizzonte di soluzione. Il vasto consenso internazionale al piano delinea un quadro favorevole, pur nella consapevolezza che molti dettagli non sono ancora chiari, ma prima di tutto si fermerebbe lo stillicidio di morti e violenze. Poi le trattative successive saranno lunghissime e chi lavora per una pace vera e duratura e per due popoli due Stati come noi provera' a dare il suo contributo. Intanto tacciano le armi, si sfamino gli affamati e tornino gli ostaggi. " Cosi', in una nota, Emanuele Fiano, presidente Sinistra per Israele - Due Popoli Due Stati.
Hamas "a Gaza 453 morti per fame, 150 erano bambini"
Sono 453, tra cui 150 bambini, le persone morte di fame a Gaza, secondo il ministero della Salute gestito da Hamas. Da quando l'Integrated Food Security Phase Classification (IPC) ha dichiarato la carestia a Gaza ad agosto, sono stati registrati altri 175 decessi, tra cui 35 bambini, affermano le autorita' della Striscia che hanno messo in guardia dalle "sfide catastrofiche" che le equipe mediche dovranno affrontare con l'aggravarsi della carenza di farmaci e forniture sanitarie. Il blocco delle consegne urgenti di medicinali agli ospedali sta complicando ulteriormente la situazione sanitaria per i pazienti e i feriti, ha denunciato il ministero che ha invitato "tutte le parti interessate ad agire con urgenza per garantire l'ingresso sicuro delle forniture mediche e prevenire il collasso dei servizi sanitari".
Gaza: E-R disponibile ad attivare corridoi umanitari sanitari
L'Emilia-Romagna rinnova la sua disponibilità ad "attivare corridoi umanitari sanitari, accogliendo nelle strutture ospedaliere bambini e ragazzi provenienti da Gaza affetti da patologie gravi o ferite di guerra". Lo ha sottolineato Manuela Rontini, sottosegretaria alla presidenza della Regione, intervenendo in Assemblea Legislativa, ricordando come ieri sera c'è stato l'ultimo arrivo sul territorio. Si tratta di una bimba palestinese di nove anni accolta al Sant'Orsola di Bologna nel reparto di cardiochirurgia pediatrica. Con lei anche sei familiari. "L'Emilia-Romagna - ha detto Rontini - ha una lunga storia di rapporti con il popolo palestinese, fondata sulla convinzione che la pace, la cooperazione e la solidarietà internazionale debbano rappresentare elementi qualificanti dell'identità istituzionale". Pochi giorni fa la Giunta ha approvato gli esiti del bando straordinario per l'emergenza palestinese, che si affianca a quello attivato per l'Ucraina. Sono stati presentati 6 progetti, tutti ritenuti ammissibili: i due più rilevanti, che assorbono quasi integralmente le risorse stanziate - pari a circa 190mila euro - operano uno in Cisgiordania e uno nella Striscia di Gaza. In Cisgiordania il progetto promosso da Fondazione Avsi-Ets interviene nelle aree di Nablus, Jenin e Betlemme. Le azioni previste includono supporto psico-socioeducativo a 150 minori e 60 famiglie, fornitura di materiale didattico a 1.000 bambini, assistenza a 100 persone con disabilità e formazione specifica per operatori e insegnanti nei campi profughi. Nella Striscia di Gaza, il progetto "Semi di Speranza" promosso da EducAid si rivolge a minori sfollati, con e senza disabilità, colpiti dal trauma del conflitto e dalla distruzione delle infrastrutture educative. Prevede la creazione di tre spazi temporanei di apprendimento a Gaza City, Middle Area e Khan Younis, l'assistenza psicosociale a 200 minori, il sostegno a 100 bambini con disabilità e la formazione di 60 insegnanti.
Cremlino: "Sosteniamo il piano di Trump per Gaza"
La Russia "sostiene e accoglie con favore" il piano di Donald Trump per Gaza e spera che "venga realizzato" consentendo una soluzione "pacifica". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax. "La Russia invariabilmente sostiene ed accoglie con favore ogni sforzo, compresi, quelli di Trump, mirato a fermare la tragedia in atto", ha detto Peskov, sottolineando tuttavia che Mosca "non partecipa" all'iniziativa e non è stata contattata in merito dagli Usa. Tuttavia, ha aggiunto il portavoce del presidente Vladimir Putin, "manteniamo i nostri contatti con tutti i Paesi coinvolti nel conflitto, e certamente la Russia mantiene la disponibilità, qualora richiesta, a fare sforzi per contribuire a una soluzione".
Cremlino: "Piano Trump per Gaza sia applicato"
Il Cremlino desidera che il piano del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per Gaza venga applicato, allo scopo di agevolare una coesistenza pacifica nel Medio Oriente. Lo ha dichiarato il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov.
Da Germania sostegno concreto a piano Trump per Gaza
La Germania accoglie con favore la proposta del presidente Usa Donald Trump di porre fine alla guerra a Gaza ed esprime la disponibilita' di Berlino a contribuire all'attuazione del piano con un contributo concreto. Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha detto che si rechera' nella regione il prossimo fine settimana per lavorare alla pace nella regione. La Germania e' pronta a sostenere il piano "con misure concrete", ha affermato il capo della diplomazia tedesca, aggiungendo che "puo' aprire la strada a un piu' ampio processo di conciliazione in Medio Oriente".
Al Meyer ricoverate due piccole originarie di Gaza
L'ospedale pediatrico Meyer di Firenze torna ad accogliere due bambine originarie di Gaza: sono arrivate la notte scorsa, accompagnate dai genitori, e anche da fratellini e sorelline. Si tratta di una neonata di appena dieci giorni di vita e di una bimba di due anni, entrambe affette da patologie. La piccola, si spiega dall'ospedale, è nata con una grave malformazione congenita alla schiena che richiederà un intervento chirurgico appena sarà reso possibile dalle sue condizioni cliniche. A Firenze è arrivata con il babbo, la mamma e tre minori, tra fratelli e sorelle. Dovrà essere operata anche l'altra piccola paziente di due anni, anch'essa arrivata con i genitori e un fratellino: la patologia da cui è affetta comporta la ripetuta formazione di cisti. La madre, incinta, è arrivata quasi al termine della gravidanza. L'arrivo delle due bambine è stato reso possibile nell'ambito di un programma di assistenza umanitaria del governo italiano, grazie alla Cross e alla Prefettura di Firenze. Come accaduto in occasione degli altri corridoi umanitari, si ricorda, il Meyer si è attivato per accogliere i pazienti e le loro famiglie: ad attenderli, come sempre, c'erano gli operatori dei servizi sociali e anche un mediatore linguistico messo a disposizione dalla Fondazione Meyer per agevolare la comunicazione con i medici. Anche l'accoglienza è stata garantita grazie al sostegno della Fondazione Meyer.
Fplp alleato Hamas contro piano Trump,"prolunga guerra"
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (Fplp), alleato di Hamas, e' contrario al piano proposto dal presidente Usa Donald Trump, perche' "prolunghera' la guerra". Abu Ali Hassan, membro di spicco del Fronte, ha dichiarato all'agenzia di stampa Sand che "il piano di Trump e' una ricetta per gestire la guerra e prolungarla, non per porvi fine". Hassan ha aggiunto che si tratta di "un tentativo disperato di separare Gaza dall'entita' territoriale palestinese". Il Fplp e' una delle organizzazioni terroristiche piu' piccole nella Striscia di Gaza e durante la guerra ha collaborato con Hamas. Il mondo e' ancora in attesa di una risposta ufficiale di Hamas alla proposta del presidente Trump.
A Roma occupato il liceo Socrate, protesta per la Palestina
Il liceo Socrate di Roma è stato occupato questa mattina all'ora di apertura dagli studenti. La protesta, spiegano gli studenti in una nota, 'non è un gesto di contrarietà alla presidenza o ai docenti della nostra scuola, ma nasce dall'esigenza di esprimere il nostro sostegno al popolo palestinese'. I ragazzi scrivono anche di sostenere 'la Global Sumud Flotilla e la Freedom Flotilla' e lanciano un appello a tutte le scuole del Paese 'per costruire una mobilitazione larga, partecipata e unitaria' e aderiscono alla manifestazione nazionale a sostegno di Gaza in programma il 4 ottobre a Roma.
Famigliari ostaggi contro Smotrich: "Vuole l'occupazione"
Il Forum dei famigliari degli ostaggi ha criticato la presa di posizione del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich, apertamente contrario all'accordo proposto dal presidente Usa Donald Trump. In risposta alla dichiarazione del ministro, leader del partito sionista, il Forum ha denunciato che "non cercate la sicurezza, ma l'occupazione". Secondo i famigliari degli ostaggi, "il popolo israeliano non lo accettera', vediamo solo un'immagine di vittoria: tutti gli ostaggi a casa, gli sfollati che tornano alle loro comunita', i soldati in servizio regolare e le riserve che tornano a respirare, alle loro famiglie e ai loro mezzi di sostentamento". In conclusione, il collettivo ha sottolineato che "la maggioranza assoluta dell'opinione pubblica, di ogni orientamento politico, chiede al governo di adempiere ai propri obblighi nei confronti dei cittadini che sono stati sacrificati sotto la sua supervisione, la maggioranza decide".
Da Bennett plauso a piano Trump: "Scuse al Qatar necessarie"
Dall'ex primo ministro israeliano Naftali Bennett e' arrivato un plauso e un ringraziamento al presidente Usa Donald Trump che "sta lavorando con tutte le sue forze per ottenere il rilascio dei nostri ostaggi". Il leader del partito Nuova Destra ha sottolineato che "non dimenticheremo mai che nel massacro del 7 ottobre, piu' di 1.200 israeliani sono stati assassinati, bruciati, violentati e massacrati, e 251 sono stati rapiti dai loro letti". Bennett ha chiesto, inoltre, l'istituzione di una commissione d'inchiesta statale, aggiungendo che le scuse del primo ministro Benjamin Netanyahu al Qatar erano necessarie perche' "il governo israeliano non e' riuscito a ottenere una vittoria decisiva contro Hamas e non ha restituito i nostri fratelli rapiti".
Tajani: "La Marina non accompagnerà Flotilla se forza il blocco"
Sulla Flotilla "spero che prevalga il buonsenso da parte di tutti. Ho chiesto al ministro israeliano degli Esteri che non si usi la violenza. Mi è stato risposto che non ci saranno atteggiamenti violenti. E' ovvio che Israele non permetterà di violare il blocco navale. Abbiamo sconsigliato alla Flotilla di andare a un tentativo di forzatura del blocco. Non sappiamo che cosa può succedere. Anche la nostra Marina militare è escluso che possa accompagnare la Flotilla nel forzare il blocco, perché non c'è alcuna possibilità di un conflitto a fuoco. Dobbiamo garantire la sicurezza anche dei marinai". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a L'Aria che Tira, su La 7.
Flotilla: "200 miglia a Gaza". Scotto: "Se intercettati ci fermiamo"
La Global Sumud Flotilla e' arrivata a 200 miglia nautiche dalle coste della Striscia di Gaza: lo ha riferito il deputato dem Arturo Scotto in un video postato insieme alla collega del Pd, Annalisa Corrado in cui ha spiegato che se le imbarcazioni saranno intercettate da mezzi israeliani non verra' opposta resistenza. "Noi non ci fermeremo perche' pensiamo che in acque internazionali bloccarci sia un atto illegale", ha affermato Scotto, "qualora l'alt dovesse arrivare dalla marina israeliana, o da qualsiasi altro mezzo militare, saremo costretti a fermarci, per evitare di mettere a rischio la sicurezza nostra e degli equipaggi. Esattamente quello che faranno tutte le barche della Flotilla". Il deputato dem ha ribadito che l'obiettivo e' "aprire finalmente quel corridoio umanitario permanente per portare gli aiuti". Intanto la portavoce del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia, che sabato partecipera' al corteo Pro-Pal a Roma, ha avanzato dubbi sui guasti che hanno rallentato o fermato alcune imbarcazioni. "Sospettiamo sabotaggi alle barche, che peraltro ci sono stati anche nella storia delle precedenti flottiglie", ha affermato, "ad esempio il caso della Famiglia, una delle imbarcazioni piu' grandi, che ha avuto quel problema al motore che l'ha bloccata e non ha mai piu' ripreso il largo e' stato sicuramente un evento sospetto".
Flotilla, Israele: "Prove di legami tra Hamas e attivisti"
Un documento pubblicato dal ministero degli Esteri israeliano, recentemente ritrovato a Gaza, e' una lettera del 2021 firmata dall'allora capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che "invita direttamente ed esplicitamente il presidente del Pcpa all'unita'". "Nella lettera, Haniyeh sostiene pubblicamente l'organizzazione del Pcp", afferma il ministero israeliano. La stessa fonte aggiunge che un secondo documento, rinvenuto in un avamposto di Hamas a Gaza, mostra un elenco di agenti del Pcpa, "alcuni dei quali sono agenti di Hamas di alto rango e ben noti". Tra questi c'e' Zaher Birawi, che e' a capo del Pcpa nel Regno Unito ed e' noto per aver organizzato missioni di flottiglia di attivisti a Gaza negli ultimi 15 anni. Nel 2010, e' stato uno dei portavoce della flottiglia turca Mavi Marmara. Birawi e' descritto sul quotidiano filo-palestinese Middle East Monitor come giornalista, presidente del Comitato internazionale per rompere l'assedio di Gaza e membro fondatore della Coalizione internazionale per la liberta' Flotilla. Nella lista c'e' anche Saif Abu Kashk, membro del Pcpa in Spagna, che il ministero afferma essere anche l'amministratore delegato di Cyber Neptune, "una societa' di facciata in Spagna proprietaria di decine di navi che partecipano alla flottiglia 'Sumud'". Il ministero sostiene che il coinvolgimento di Kashk dimostri che le navi "sono segretamente di proprieta' di Hamas". Il ministero pubblica foto di Birawi con attivisti della flottiglia e altre immagini che lo mostrano insieme ad alti funzionari di Hamas.
Flotilla, Tajani: "Israele ha detto che non farà atti violenti"
"Io spero che prevalga il buon senso da parte di tutti, ho parlato a lungo anche ieri mattina con il ministro degli Esteri israeliano, chiedendo che, se ci fosse un intervento degli israeliani per fermare la flottiglia, non si usi mai la violenza, tenendo conto che sono persone pacifiche, comprese i deputati, almeno io posso garantire per gli italiani". Cosi' il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in collegamento con 'L'aria che tira'. "Mi e' stato risposto che non ci saranno atteggiamenti violenti - ha aggiunto il titolare della Farnesina -. E' ovvio che Israele non permettera' violare il blocco navale, per questo noi abbiamo sempre detto massima prudenza, abbiamo sconsigliato alla Flotilla di andare a provare un tentativo di forzatura del blocco, questo e' il consiglio che diamo perche' non sappiamo che cosa puo' succedere e soprattutto non sappiamo che chi c'e' a bordo degli altri battelli. Quindi dobbiamo garantire la sicurezza dei nostri. E anche la nostra Marina militare ha compiti soltanto umanitari e non militari quindi e' escluso che possa accompagnare la Flotilla nel forzare il blocco perche' non c'e' nessuna possibilita' di un conflitto a fuoco e anche perche' poi non dobbiamo garantire la sicurezza dei nostri marinai perche' la loro vita vale quanto quella dei componenti della Flotilla".
M.O, Tajani: "Italia disponibile, anche con presenza militare"
"Bisogna lavorare molto, siamo anche disponibili come Italia a dare una mano da tutti i punti di vista, anche con una presenza militare, alla futura nuova amministrazione che dovra' riunificare la Palestina e garantire stabilita' in quel territorio". Cosi' il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in collegamento con 'L'aria che tira'.
Tajani: "Piano Trump ci piace. Può essere soluzione"
"A noi quel piano piace perche' puo' essere la soluzione per arrivare al cessate il fuoco alla liberazione degli ostaggi e mettere fine a una guerra che sta provocando decine e decine di migliaia di morti. Questo e' veramente un cruccio che abbiamo e mi pare che anche la risposta di molti paesi arabi vada nella direzione positiva. Aspettiamo a vedere cosa fara' Hamas, ma se segue questo piano si potra' intanto far ritirare l'esercizio di israeliano, si potra' poi arrivare a una riunificazione Gaza e Cisgiordania per dar vita poi a uno Stato palestinese e garantire la sicurezza di Israele". Cosi' il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in collegamento con 'L'aria che tira', parla del piano presentato da Donald Trump dopo l'incontro con Benjamin Natanyahu.
Giuristi: "Non è Flotilla a violare norme internazionali"
"L'azione della Global Sumud Flottilla è perfettamente conforme al diritto internazionale e non sta violando alcuna norma. E ciò né con riferimento all'attuale navigazione in acque internazionali, né nel prosieguo della propria rotta fino alle coste di Gaza". Lo sottolineano le Associazioni Asgi, Giuristi democratici e Comma 2-Lavoro è Dignità ,"soprattutto alla luce di una serie di affermazioni contrarie al diritto internazionale espresse anche da esponenti del Governo italiano". Costituiscono invece "palese violazione del diritto internazionale l'attacco armato alle imbarcazioni della Sumud Flotilla, il blocco navale israeliano al largo di Gaza con l'isolamento della striscia e la conseguente carestia che ha colpito la popolazione civile, il considerare come israeliane le acque antistanti la costa di Gaza". Con riferimento alla qualificazione giuridica delle acque antistanti Gaza "va infatti ribadito - affermano le associazioni di giuristi - che i limiti di quelle acque non segnano i confini di Israele né acque territoriali israeliane, bensì palestinesi, e ciò indipendentemente dalla scelta politica di riconoscere o meno lo Stato di Palestina. Il diritto internazionale impone, infatti, che non si possano riconoscere effetti giuridici ad annessioni territoriali illecite, di conseguenza è illecito qualsiasi riconoscimento di sovranità territoriale israeliana sul mare antistante Gaza. L'occupazione e l'annessione di territori palestinesi da parte di Israele è illecita, come da ultimo affermato dalla Corte internazionale di giustizia ". Quanto all'intenzione dichiarata dalla Global Sumud Flotilla di portare gli aiuti fino a Gaza nonostante il blocco navale istituito da Israele sin dal 2009, "va precisato che anche in questo caso l'azione della Flotilla risulta conforme al diritto internazionale, e quindi perfettamente lecita, mentre costituisce violazione del diritto internazionale e illecito uso della forza ogni attacco alle navi della Flotilla messo in atto dallo Stato di Israele".
Turchia: "Se necessario daremo assistenza alla Flotilla"
La Turchia afferma che sta monitorando "la sicurezza" della Flotilla diretta a Gaza e che "se necessario" le forze armate turche sono pronte a fornire attività di soccorso e assistenza umanitaria, in coordinamento con partner internazionali. "La Turchia sta monitorando attentamente la sicurezza delle attività di aiuto umanitario svolte dalle navi civili attualmente in navigazione, in conformità con il diritto internazionale e i valori umanitari", si legge in un comunicato del ministero della Difesa. "In questo contesto, le nostre navi contribuiranno alle missioni di aiuto umanitario in coordinamento con le istituzioni competenti". "La Turchia continuerà ad adempiere alle proprie responsabilità dappertutto e in qualunque circostanza per la protezione di valori umanitari e per la sicurezza di civili innocenti", si legge nel comunicato, mentre già ieri la Mezzaluna Rossa turca aveva prestato aiuto a un'imbarcazione della Flotilla, che aveva avuto un guasto al motore, evacuando i passeggeri della barca "Johnny M", nelle acque internazionali tra Cipro, Creta e l'Egitto. Nel maggio del 2010 la Mavi Marmara, un'imbarcazione che trasportava aiuti umanitari a Gaza come parte della "Freedom Flotilla" organizzata dall'associazione umanitaria turca IHH, fu attaccata in acque internazionali dall'esercito israeliano e l'intervento militare portò all'uccisione di 9 attivisti turchi e uno di nazionalità turca-americana, oltre a decine di feriti. Le forze israeliane attaccarono la Mavi Marmara dopo avere chiesto all'imbarcazione di deviare il suo percorso verso il porto israeliano di Ashdod ma gli attivisti si rifiutarono di farlo. L'incidente provocò problemi nei rapporti diplomatici tra Israele e Turchia e l'allora premier Recep Tayyip Erdogan chiese al governo di Benyamin Netanyahu delle scuse ufficiali e un compenso per le vittime come condizioni per ristabilire i rapporti tra Ankara e lo Stato ebraico. Anche grazie alla mediazione di Barack Obama, all'epoca presidente degli Stati Uniti, nel 2013 Netanyahu si scusò ufficialmente con la Turchia per i morti durante il raid alla Mavi Marmara, e accettò di fornire un compenso per le vittime che fu poi finalizzato nel 2016, come condizioni per ripristinare le relazioni con Ankara.
Iran, Araghchi: "Da Usa richieste "concessioni irragionevoli"
In merito ai negoziati sul nucleare e all'attuazione delle sanzioni contro Teheran, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha puntato il dito sulle richieste eccessive da parte degli Usa e sulla cooperazione dei paesi europei. "Per quanto riguarda il meccanismo di snapback, ci sono stati tentativi di costringerci a fare concessioni irragionevoli e impossibili. Sono stati fatti sforzi per raggiungere un accordo, ma sono falliti a causa delle eccessive richieste di Washington e della cooperazione dei paesi europei", ha detto il capo della diplomazia iraniana. "Abbiamo scambiato messaggi con gli americani, sia direttamente che indirettamente. Abbiamo tenuto diversi incontri con le tre potenze europee durante la nostra presenza a New York e presentato proposte", ha aggiunto Araghchi.
Salvini: "Conto siano gli ultimi mesi sangue, bombe e conflitti"
"Conto che siano gli ultimi mesi, ed è un impegno quotidiano come vicepresidente del Consiglio, di sangue, bombe e conflitti tra Russia e Ucraina e tra Israele e Hamas". Lo ha detto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, intervenendo all'inaugurazione di Expo Ferroviaria. "L'obiettivo - ha aggiunto - è di ritrovarci al prossimo Expo per organizzare la ricostruzione. Non vedo l'ora di poter ritornare in Ucraina per la ricostruzione di infrastrutture ferroviarie e in Israele liberata da attacchi e violenze dei terroristi islamici".
Flotilla, prosegue missione verso Gaza: mercoledì in zona a rischio
Le barche si stanno avvicinando alla "zona di intercettazione", che prevedono di raggiungere mercoledì. L’obiettivo è aprire un corridoio umanitario. Quando si troveranno tra 100 e 120 miglia nautiche dalle coste della Striscia verranno avvertite da un alert della nave della Marina militare italiana che negli ultimi giorni le sta seguendo a distanza (e non andrà oltre quel limite). I deputati del Pd: "Al primo alt ci fermiamo”, ma altri attivisti dicono: “Andiamo avanti”. Turchia: "Se necessario daremo assistenza".
Flotilla, prosegue missione verso Gaza: mercoledì in zona a rischio
Vai al contenutoIran: asset ritirati da banche europee prima ritorno sanzioni E3
L'Iran ha ritirato i suoi asset dalle banche dei paesi dell'Unione Europea prima che il blocco reintroducesse le sanzioni contro Teheran per il suo programma nucleare. "La questione del blocco degli asset della Banca Centrale dell'Iran non e' vera, poiche' le banche iraniane sapevano che tale misura sarebbe stata adottata; i conti bloccati in realta' non avevano fondi", ha dichiarato lunedi' sera alla televisione di stato il viceministro degli Esteri iraniano per la diplomazia economica, Hamid Ghanbari. Ghanbari ha spiegato che le istituzioni finanziarie iraniane hanno agito in anticipo per ritirare il loro denaro e hanno lasciato solo un saldo minimo sui conti per evitarne la chiusura. Il diplomatico ha reagito alle voci sul congelamento dei beni iraniani in Europa, dopo che l'Ue ha reintrodotto una serie di misure punitive contro l'Iran in seguito al ripristino di sei risoluzioni del Consiglio di Sicurezza adottate tra il 2006 e il 2010 contro il Paese per il suo programma nucleare. Queste risoluzioni, ora reintrodotte su iniziativa di Francia, Germania e Regno Unito (E3), proibiscono all'Iran di arricchire l'uranio e di condurre attivita' missilistiche, stabiliscono un embargo sulle armi e il congelamento dei beni, autorizzano le ispezioni di aerei e navi iraniani in acque internazionali e impongono anche restrizioni bancarie e finanziarie. Queste sanzioni si aggiungono a quelle imposte dagli Stati Uniti contro l'Iran dal 2018, quando Washington si e' ritirata dall'accordo nucleare del 2015. Teheran ha definito la reimposizione delle sanzioni "illegale e ingiustificata" e ha esortato i paesi a non rispettarle.
Flotilla: "Sospettiamo sabotaggi alle barche"
Non abbiamo nessuna prova ma i sospetti di sabotaggi ci sono". Lo dice la portavoce italiana del Global Movement to Gaza, Maria Elena Delia. "Sospettiamo sabotaggi alle barche, che peraltro ci sono stati anche nella storia delle precedenti flottiglie - spiega - Ad esempio il caso della Famiglia, una delle imbarcazioni più grandi, che ha avuto quel problema al motore che l'ha bloccata e non ha mai più ripreso il largo è stato sicuramente un evento sospetto".
Tajani: "Preoccupati da Flotilla, forzare blocco ha conseguenze"
Per quanto riguarda la Flotilla "sono preoccupato, perché cercare di violare il blocco navale comporta delle conseguenze. Noi abbiamo chiesto alla flottiglia, a cominciare dal Presidente della Repubblica per passare al Presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, il ministro della Difesa, e anche i leader dell'opposizione, di lasciare i beni a Cipro, perché poi possono essere - attraverso il Patriarcato latino di Gerusalemme - consegnati con l'accordo di Israele alla popolazione civile palestinese. Se l'obiettivo è quello di aiutare la popolazione civile palestinese, questo lo si può fare senza incorrere in incidenti". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo all'evento "The Young Hope". "La nostra Marina militare è presente lì solo per motivi umanitari, non con compiti militari: motivi umanitari significa se c'è un'avaria, se c'è qualcuno che sta male, siamo pronti ad aiutare non solo i nostri concittadini, ma su richiesta di altri Paesi. Ma certamente non possiamo mettere a repentaglio la sicurezza e la vita dei nostri marinai per una iniziativa politica che noi abbiamo sconsigliato di portare a termine, perché dobbiamo tenere conto anche della sicurezza dei nostri marinai. Non ci sarà mai un conflitto a fuoco tra la nostra Marina e la Marina di Israele, perché non siamo in guerra con Israele. Io capisco tutte le ragioni della flottiglia, però noi non possiamo andare a creare uno scontro militare", ha sottolineato. "Abbiamo già messo in allerta da tempo sia l'ambasciata italiana a Tel Aviv, sia il consolato italiano a Gerusalemme per dare tutta l'assistenza, così come è stato fatto in passato, in caso di fermo di cittadini italiani che dovessero poi essere espulsi o processati e poi espulsi dalle autorità israeliane. Lo abbiamo già fatto e continueremo a farlo perché per noi la sicurezza e la tutela del cittadino italiano è una priorità".
Idf rivela carte trovate a Gaza: "Ecco legami con Flotilla"
L'Idf sostiene di aver trovato a Gaza e rivela solo oggi documenti documenti ufficiali secondo cui Hamas è coinvolto "direttamente nel finanziamento della flottiglia Sumud". Compare una lista di operatori del Pcpa (Conferenza per i Palestinesi all'Estero), tra cui alti funzionari di Hamas: ci sono Zaher Birawi, capo del settore Hamas del Pcpa nel Regno Unito, noto come leader delle flottiglie negli ultimi 15 anni e Saif Abu Kashk. Quest'ultimo è il Ceo di Cyber Neptune, una società in Spagna che possiede dozzine di navi che partecipano alla flottiglia. "Queste navi sono segretamente di Hamas", scrive l'Idf pubblicando i documenti.
Sì paesi Golfo a piano Trump, apre a Stato palestinese
I sei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) hanno accolto con favore il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, sottolineando la necessita' di "prendere sul serio" la sua attuazione in quanto "apre la strada" alla creazione di uno stato palestinese. Il Ccg, composto da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Kuwait, Bahrein e Oman, ha ritenuto che la proposta del presidente degli Stati Uniti "potrebbe contribuire ad aprire la strada a un percorso reale e giusto che garantisca i diritti inalienabili del popolo palestinese". Tra questi "diritti", ha aggiunto, "il primo e piu' importante e' la creazione di uno stato (palestinese) indipendente entro i confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale". "Il Consiglio di Cooperazione del Golfo ritiene che qualsiasi sforzo internazionale volto a porre fine alla crisi e alla catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza meriti elogi, impegno e partecipazione", ha dichiarato Jassim al-Budaiwi, segretario generale dell'Alleanza politica ed economica araba del Golfo. Ha sottolineato, tuttavia, che "il successo di qualsiasi iniziativa dipende dalla sua attuazione seria, in modo da garantire la protezione dei civili e creare le giuste condizioni per la stabilita'". Al-Budaiwi ha affermato inoltre che l'alleanza araba del Golfo "accoglie con favore le misure proposte" dal presidente degli Stati Uniti e ha insistito sulla "disponibilita' del Consiglio di Cooperazione del Golfo a cooperare con i suoi partner regionali e internazionali per sostenere tutti gli sforzi che contribuiscono a porre fine alla crisi a Gaza". Ha inoltre ribadito la disponibilita' del Consiglio di Cooperazione del Golfo, i cui membri sono tutti alleati degli Stati Uniti, a "sostenere gli sforzi per formulare una soluzione che preservi tutti i diritti del fraterno popolo palestinese, basata sulla soluzione dei due Stati, e che garantisca sicurezza e stabilita' nella regione del Medio Oriente". La dichiarazione del Consiglio di Cooperazione del Golfo arriva dopo che i ministri degli Esteri di sette paesi arabi e islamici hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui ringraziavano Trump per i suoi "sinceramente impegnati" e accoglievano con favore la sua proposta di "porre fine alla guerra, ricostruire Gaza" e "impedire lo sfollamento dei palestinesi". Oltre a Indonesia, Giordania, Pakistan, Arabia Saudita e Turchia, anche Qatar ed Egitto, i due paesi che mediano tra Israele e Hamas insieme agli Stati Uniti, hanno firmato la dichiarazione, in cui hanno anche chiesto un "percorso verso una pace giusta basata sulla soluzione dei due Stati".
Gaza, M5s: "Governo sospenda tutte le licenze di Leonardo"
"L'amministratore delegato di Leonardo rivela che la Farnesina sta finalmente valutando la sospensione delle licenze all'export di armi a Israele rilasciate prima della guerra a Gaza. Questo consentirebbe lo stop immediato, senza conseguenze penali per Leonardo, delle forniture di pezzi di ricambio e assistenza tecnica per i caccia e gli elicotteri militari israeliani. E' quello che il Movimento 5 Stelle chiede dall'inizio del conflitto e che finora il governo si è rifiutato di fare: basta rinvii, va fatto subito, basta una firma del ministro Tajani. Ma questo non è sufficiente, perché l'Italia fornisce a Israele anche tonnellate di nitrato d'ammonio e micce usate dall'esercito israeliano per radere al suolo gaza: il governo deve decretare anche lo stop delle forniture di questi materiali a duplice uso come hanno già fatto Spagna e Turchia. E infine deve decretare il divieto di transito di armi straniere per Israele nei porti e aeroporti italiani e nelle basi Usa su territorio italiano - come fatto da Sanchez in Spagna - e l'immediata sospensione dell'accordo di cooperazione militare del 2005. Queste sono le azioni concrete che il governo non solo può ma deve fare in quanto giuridicamente vincolato come Stato parte della Convenzione Onu per la prevenzione del genocidio del 1948 che punisce non solo chi commette questo crimine ma anche chi si rende complice (articolo III punto e)". Lo affermano i capigruppo M5S nelle Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, Francesco Silvestri, Bruno Marton e Arnaldo Lomuti.
Flotilla, Cgil: sciopero generale in caso attacchi o blocchi
L'Assemblea Generale della Cgil ieri sera ha dato mandato alla Segreteria di proclamare lo sciopero generale tempestivo per tutte le categorie in caso di attacchi, blocchi o sequestri delle imbarcazioni e materiali della missione umanitaria della Global Sumud Flotilla e alla conseguente non apertura di corridoi umanitari a Gaza e in difesa dei valori costituzionali che sostengono tale missione.
Anp: "Impegnati con gli Usa, riforme cruciali in 2 anni"
In una dichiarazione ufficiale, la presidenza dell'Autorità nazionale palestinese, accogliendo "con favore gli sforzi sinceri e determinati del Presidente Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza, si impegna ad attuare entro due anni lo sviluppo di programmi di studio in linea con gli standard Unesco (esclusione libri di testo che inneggiano alla distruzione di Israele, ndr) e l'abolizione di leggi in base alle quali vengono erogati pagamenti alle famiglie di prigionieri e martiri". "Affermiamo la disponibilità a collaborare con gli Stati Uniti e tutte le parti per raggiungere la pace", si legge nella dichiarazione.
Flotilla: "Ci avviciniamo ad acque palestinesi"
"La Global Sumud Flotilla prosegue nella sua navigazione verso Gaza e mancano circa 250 miglia all'ingresso nelle acque palestinesi". Lo rende noto la delegazione italiana del Gobal movement to Gaza. "Durante il viaggio la flottiglia ha subito attacchi da parte di droni che hanno causato danni ad alcune imbarcazioni. Nonostante ciò, la missione continua con determinazione verso le acque palestinesi" viene sottolineato. Poi il movimento annuncia che "se si verificheranno ulteriori aggressioni alle imbarcazioni, la popolazione è pronta a mobilitarsi nuovamente con scioperi e manifestazioni pacifiche".
Media: 30 palestinesi uccisi a Gaza. 160 obiettivi colpiti da Idf
Almeno 30 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani a Gaza dall'alba, secondo fonti mediche contattate da Al Jazeera Arabic. Almeno 15 delle vittime erano in attesa della consegna di aiuti vicino a un punto di distribuzione, nel centro di Gaza, quando le forze israeliane hanno iniziato a sparare contro di loro, secondo fonti degli ospedali di al-Awda e al-Aqsa. L'IDF ha invece riferito di aver ucciso due militanti mentre tentavano di avvicinarsi a una posizione delle forze armate israeliane a Gaza City. Lo ha riferito il portavoce dell'IDF sottolineando che i due militanti sono stati eliminati dalle forze della 36ma divisione. Contemporaneamente la 98ma divisione ha ucciso un militante identificato come leader di una cellula di Hamas e altri tre militanti. L'IDF ha anche riferito che forze della 162ma Divisione hanno eliminato militanti in uno scontro diretto a terra e con supporto aereo, e che forze della 99ma Divisione hanno distrutto diversi edifici e obiettivi di intelligence nella zona. Nelle ultime 24 ore, l'aeronautica militare ha colpito piu' di 160 obiettivi terroristici in tutta la Striscia di Gaza, tra cui militanti, depositi di armi, posti di osservazione e infrastrutture terroristiche.
Merz: "Piano Trump per Gaza è miglior chance per finire la guerra"
Il piano di Donald Trump per Gaza è "la chance migliore per mettere fine alla guerra dopo il 7 ottobre". Si tratta di un "progresso significativo", e adesso tocca ad Hamas "approvarlo e aprire la strada verso la pace". È quello che ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in una dichiarazione a Berlino. Il 'Kanzler' ha ringraziato il presidente americano e i paesi arabi per il loro impegno, sottolineando che il governo tedesco ha accompagnato il processo.
Parigi: "Bene piano Trump, ora basta armi e liberare ostaggi"
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, esprime soddisfazione per un piano di pace per il Medio Oriente che ''si ispira esplicitamente alle idee che la Francia ha portato assieme ai suoi partner lunedì scorso alle Nazioni Unite'', quando la Francia e altri Paesi hanno ufficialmente proceduto al riconoscimento di uno Stato di Palestina. In un messaggio pubblicato su X, Barrot aggiunge che il piano negoziato da Donald Trump con Benyamin Netanyahu "apre finalmente la possibilità che le armi tacciano, che gli ostaggi vengano liberati, che l'aiuto umanitario entri massicciamente a Gaza e che un orizzonte politico si disegni per garantire la sicurezza di Israele e i diritti legittimi del popolo palestinese".
Smotrich: "Il piano per Gaza è un miscuglio indigesto"
Il piano di Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza è "un clamoroso fallimento diplomatico" per Israele, secondo Bezalel Smotrich, il ministro israeliano di estrema destra che, elencando diverse disposizioni del piano in 20 punti, lo ha definito "un miscuglio indigesto". In un post su X, Smotrich ha definito il piano "un clamoroso fallimento diplomatico, un chiudere gli occhi e voltare le spalle a tutte le lezioni del 7 ottobre", riferendosi all'attacco di Hamas nel 2023, che ha innescato la guerra di Gaza. "A mio avviso, finirà anche in lacrime. I nostri figli saranno costretti a combattere di nuovo a Gaza", ha aggiunto.
Hamas: "Ricevuto piano Trump lo esamineremo con fazioni"
Hamas ha ricevuto il piano di Donald Trump per Gaza e lo esaminera' con le altre fazioni palestinesi prima di pronunciarsi. Lo ha detto un alto funzionario di Hamas all'Associated Press aggiungendo che il movimento terroristico "iniziera' a studiare oggi" il piano dopo averlo ricevuto dai mediatori egiziani e qatarioti. Non ci sono indicazioni su quando Hamas potrebbe rispondere.
Cina: bene sforzi che allentino tensioni Palestina-Israele
La Cina "accoglie con favore e sostiene tutti gli sforzi per allentare le tensioni tra Palestina e Israele", ha dichiarato martedì un portavoce degli Esteri in merito al piano degli Stati Uniti per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. "Invitiamo tutte le parti interessate ad attuare rigorosamente le risoluzioni Onu pertinenti, a raggiungere immediatamente un cessate il fuoco completo a Gaza, a rilasciare tutte le persone detenute e ad alleviare la crisi umanitaria il prima possibile", ha dichiarato Guo Jiakun in una conferenza stampa quotidiana. Ha ribadito il sostegno della Cina alla soluzione dei due Stati.
Netanyahu: "L'Idf resterà nella maggior parte di Gaza"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che l'esercito "rimarrà nella maggior parte di Gaza". "Recupereremo tutti i nostri ostaggi, vivi e in buona salute, mentre Tsahal resterà nella maggior parte della Striscia di Gaza", ha detto Netanyahu in un video pubblicato oggi sul suo profilo Telegram, nonostante ieri alla Casa Bianca avesse pubblicamente dato il suo sostegno al piano di Donald Trump per porre fine alla guerra a Gaza che prevede, tra l'altro, il ritiro graduale dell'Idf e il dispiegamento di una "forza di stabilizzazione internazionale". "Ci viene detto: dovete accettare le condizioni di Hamas. L'esercito deve ritirarsi e Hamas può rafforzarsi, controllare la Striscia... No, no, non funziona così", ha aggiunto Netanyahu nel video.
Kallas: "Piano Trump miglior possibilità fine guerra"
"Il piano del presidente Trump per Gaza e' un'opportunita' per una pace duratura. Offre la migliore possibilita' immediata di porre fine alla guerra. L'Ue e' pronta a contribuire al successo di questa iniziativa. Israele ha aderito al piano. Hamas deve ora accettarlo senza indugio, a partire dal rilascio immediato degli ostaggi". Lo scrive su X l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas.
Netanyahu: "Con Trump non ho accettato Stato di Palestina"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato di non aver accettato lo Stato palestinese nei colloqui con Donald Trump. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha negato di aver accettato il principio di uno Stato palestinese durante il suo colloquio con il presidente Usa, Donald Trump, che ha presentato il suo piano di pace per Gaza. "Assolutamente no, e non e' scritto nell'accordo", ha detto Netanyahu, in un video su Telegram, a chi gli chiedeva se avesse "accettato uno Stato palestinese" "Ma una cosa e' stata chiarita: ci opporremo fermamente a uno Stato palestinese", ha aggiunto Netanyahu. Il piano per Gaza presentato da Trump prevede che, in definitiva, "si possano finalmente creare le condizioni per aprire un percorso credibile verso l'autodeterminazione e la creazione di uno Stato palestinese".
Merz: piano Trump è "migliore possibilita' per la pace"
Il piano di Donald Trump per Gaza e' "la migliore possibilita' di porre fine alla guerra". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz incontrando i parenti dei cittadini tedeschi ostaggio di Hamas. "Questo piano e' la migliore possibilita' di porre fine alla guerra", ha detto Merz, secondo una nota diffusa della cancelleria, "Hamas dovrebbe approvarlo e aprire la strada alla pace". Merz ha invitato l'organizzazione islamista a "liberare tutti gli ostaggi".
Liberman favorevole a piano Trump per Gaza
Avigdor Liberman, presidente del partito di opposizione Yisrael Beytenu, si unisce al coro a sostegno del piano per Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Ogni iniziativa che riporti a casa tutti gli ostaggi deve essere accolta con favore", scrive su X, citando un versetto del libro biblico di Geremia che recita: "I vostri figli torneranno ai loro confini". Diversi politici dell'opposizione, tra cui Yair Lapid e Yair Golan, hanno dato il loro sostegno al piano, sebbene l'ex primo ministro Naftali Bennett, leader di un partito di destra che aveva guidato un'ampia coalizione che includeva partiti di sinistra e arabi, non abbia ancora espresso il proprio parere.
Pechino: "Sosteniamo ogni sforzo per abbassare tensione"
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Guo Jiakun, ha dichiarato in conferenza stampa che Pechino "sostiene ogni sforzo" per raggiungere la pace a Gaza, a proposito del nuovo piano proposto dal presidente Usa, Donald Trump. "La Cina accoglie con favore e sostiene tutti gli sforzi che conducano ad abbassare le tensioni tra Palestina e Israele", ha detto Guo.
Iran: "Messaggi diretti a Usa dimostrano che colloqui inutili"
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha rivelato che durante il suo recente viaggio a New York per partecipare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Teheran ha scambiato messaggi con Washington sia direttamente che indirettamente. "Tuttavia, il processo ha dimostrato che i colloqui con gli Stati Uniti sono inutili, come ha osservato il leader Ali Khamenei", ha affermato. "Nonostante gli intensi colloqui con l'E3 (Gran Bretagna, Francia e Germania) e il capo dell'Aiea, Rafael Grossi, non è stato possibile raggiungere alcun compromesso, a causa delle eccessive richieste degli Stati Uniti e dell'allineamento degli europei", ha aggiunto, citato dall'agenzia Mehr. Sabato, l'Onu ha deciso di attuare il meccanismo di snapback, su richiesta dell'E3, che ripristinerà le sanzioni contro l'Iran per il suo programma nucleare, ai sensi dell'accordo nucleare del 2015.
Marattin: "Sì al piano di pace senza se e senza Hamas"
"Si' al piano di pace senza se e senza Hamas. In queste ore stanno arrivando le prime decisive adesioni da parte degli Stati arabi. Se si mantiene questo atteggiamento, se gli estremisti nel governo israeliano verranno emarginati e se le opinioni pubbliche occidentali si libereranno dalla morsa della propaganda e dell'ideologia, avremo fatto un passo decisivo verso quello che tutti noi vogliamo: una pace giusta e una terra dove il popolo palestinese possa vivere libero e senza odio". Cosi' Luigi Marattin, deputato e Segretario del Partito Liberaldemocratico, in un post sui social, a commento del piano di pace, pubblicato dalla Casa Bianca durante l'incontro tra il presidente americano Donald Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
Silvia Salis: "La Flotilla ascolti l'appello di Mattarella"
"La guerra è terribile, disgustosa, ma ha un suo codice. La folle azione militare di Israele, ormai da tempo, non ha più neanche quello. È fuori da ogni regola del diritto umano e dell'interlocuzione internazionale, siamo ben oltre lo stato di guerra. La situazione della Flotilla è sempre più pericolosa, io penso dovrebbero tenere in considerazione l'appello alla cautela di Mattarella". Lo afferma in una intervista a La Repubblica la sindaca di Genova Silvia Salis. "È necessario esserci, manifestare, è qui la parte giusta della storia", spiega riguardo la sua presenza in mezzo ai 30mila concittadini tornati in corteo per sostenere la causa palestinese. "È diventato necessario anche fermare i traffici di armi per Israele nei nostri porti", prosegue. Poi l'invito alla cautela per la Flotilla: "L'atto politico simbolico c'è stato, ma deve continuare nella certezza che tutti i partecipanti alla missione siano al sicuro, tutelati nella loro prova di testimonianza. Stiamo vivendo un momento della storia in cui un capo di un governo come Netanyahu, dopo 60mila morti accertati a Gaza, si può presentare all'Onu a dire: 'Dobbiamo finire il lavoro'. Sarebbe un film distopico, se non fosse tragicamente reale. Possiamo aspettarci di tutto".
Smotrich boccia piano Trump: "Finirà in lacrime"
Bezalel Smotrich, ministro delle finanze israeliano di estrema destra, ha criticato aspramente il piano di pace presentato dal presidente statunitense Donald Trump e sostenuto dal primo ministro Benjamin Netanyahu per porre fine alla guerra di Gaza. In un lungo post su X, Smotrich ha definito il piano "un clamoroso fallimento diplomatico, un chiudere gli occhi e voltare le spalle a tutte le lezioni del 7 ottobre". "A mio avviso, finira' anche in lacrime. I nostri figli saranno costretti a combattere di nuovo a Gaza", ha aggiunto.
Scotto: "Al primo alt di Israele alla Flotilla ci fermeremo"
"Al primo alt di Israele ci fermeremo, non abbiamo intenzione di alimentare reazioni belligeranti". Lo dichiara al Messaggero, dalla Flotilla, il deputato del Pd Arturo Scotto, spiegando di aspettarsi "che i governi, di fronte a un atto che sarebbe illegale perché ci troveremmo in acque internazionali a dover fare i conti con una forzatura su barche che portano solo aiuti umanitari, provino a fare una pressione adeguata affinché questo corridoio si apra. Ma ho l'impressione che non ci sia un'iniziativa di questo tipo per introdurre una pressione vera nei confronti di Netanyahu". "Proseguiremo - annuncia Scotto - fino all'alt di Israele. Continuo a ringraziare il ministro Crosetto per aver inviato una fregata, penso che sia stata una scelta auspicabile e giusta". Sui tempi per l'arrivo di fronte alla Striscia di Gaza indica "giovedì, ma non escludo che se c'è un intercetto preventivo possa accadere o domani sera (oggi, ndr) o il giorno successivo quando saremo davanti al blocco navale. Speriamo però che sia emersa in maniera sempre più forte una mobilitazione popolare come quella che c'è oggi, che è diffusa, trasversale, intergenerazionale e che spinga i governi a fare una pressione autentica nei confronti di Israele perché apra quel corridoio".
Pro Palestina: nuovi blocchi a Torino, se fermano Flotilla
Il coordinamento pro Palestina, Torino per Gaza, annuncia nuove mobilitazioni nel capoluogo piemontese in caso di blocco della Global Sumud Flotilla diretta a Gaza. Sui social i collettivi scrivono di essere "pronti a mobilitarci in ogni momento" e ipotizzano due appuntamenti, al momento senza data fissa, bensì nel giorno in cui le barche della Flotilla venissero fermate: alle 11 a Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, con "blocchi diffusi in città" e alle 18 in piazza Castello con un corteo dal titolo 'Blocchiamo tutto'. La mobilitazione arriva dopo settimane di manifestazioni e azioni di protesta in scuole, università e in piazza. "Teniamoci pronti a bloccare tutto", scrivono i promotori. Intanto per venerdì è attesa un'altra manifestazione: i collettivi annunciano un presidio contro Jeff Bezos, fondatore di Amazon, in occasione del suo intervento alle Ogr nell'ambito dell'Italian Tech Week, dove sarà presente anche la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente di Stellantis John Elkann.
Iran: "Aspettiamo reazione Hamas per valutare piano di pace"
L'Iran attendera' la reazione di Hamas e dei palestinesi al piano di pace americano per Gaza prima di valutarlo. "Abbiamo appena visto il piano questo pomeriggio e stiamo aspettando di vedere la reazione di Hamas e dei palestinesi", ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi in un'intervista alla Cnn. "L'unica proposta che ha il potenziale per durare e' quella che riconosce e rispetta il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione" ha detto Araqchi.
Dilani: "Netanyahu non ha detto sì, gioca sull'ambiguità"
Al piano per Gaza messo a punto da Trump "Netanyahu non ha detto sì. Ha ringraziato, ha lodato, ha minacciato: ma non ha mai detto la frase 'noi accettiamo'. Ha fatto uno dei suoi giochi di prestigio, ha giocato sull'ambiguità e ha portato tutta l'attenzione dei media e della sua gente su Hamas. Spetta a loro ora dire sì, anche se lui non lo ha fatto". Lo afferma in una intervista a La Repubblica Dimitri Dilani, braccio destro di Mohamed Dahlan, l'ex uomo forte di Fatah a Gaza. Del piano i palestinesi, spiega, possono accettare "la fine della guerra, del genocidio, della fame che uccide i nostri bambini. Il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia" ma "il fatto che sia stato discusso con i Paesi arabi dimostra che Mahmoud Abbas e il suo governo sono irrilevanti per la comunità internazionale". Sulla riforma radicale dell'Anp, espressa nel documento, spiega come "anche noi dei riformisti di Fatah e molti altri palestinesi la chiediamo da tempo" ma "c'è un punto del piano che trovo assolutamente insultante e che conferma l'irrilevanza dell'Anp. Il fatto che nessuno può decidere chi deve avere giurisdizione sulle questioni palestinesi se non i palestinesi. Ogni organismo di governo temporaneo, a prescindere da chi lo guiderà, deve essere approvato dai palestinesi con il consenso di tutte le fazioni politiche: comprese Hamas e l'Anp, ma non solo loro. Non possiamo accettare che ci venga imposta una entità contro la nostra volontà".
L'Iran esorta l'Onu a porre fine alle sanzioni imposte
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha criticato gli Stati Uniti e i tre stati europei per aver "abusato" del meccanismo di "snapback" per ripristinare le sanzioni Onu sulle attività nucleari dell'Iran, sollecitando che, ai sensi della Risoluzione 2231, tutte le restrizioni relative al programma nucleare iraniano scadano il 18 ottobre 2025. "Il tentativo di questi paesi è infondato, illegale, un duro colpo alla diplomazia e una prova della mancanza di buona fede di questi paesi", ha aggiunto, in un incontro con il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres nella tarda serata di ieri. Secondo l'agenzia Mehr, Guterres, da parte sua, ha sottolineato l'importanza dell'adesione di tutte le parti alla diplomazia nella risoluzione delle controversie internazionali, ribadendo la disponibilità delle Nazioni Unite a fornire assistenza.
Al Ansari: "Le scuse di Netanyahu al Qatar? Un primo passo"
"Le scuse offerte al Qatar sono state un primo passo. La parte importante sono le rassicurazioni di sicurezza date dagli Stati Uniti e l'impegno di Israele a non attaccare nuovamente il nostro Paese. Le scuse, pur essendo simboliche, rappresentano un riconoscimento di colpa di Netanyahu, e quindi fanno parte dell'impegno a non colpirci più: per noi condizione fondamentale". Lo afferma Majed al Ansari, portavoce del primo ministro del Qatar Al Thani, in una intervista al Corriere della Sera. Sul ruolo negoziale del proprio paese spiega come "dopo le rassicurazioni, su richiesta degli Stati Uniti" siano "già riprese le trattative con noi come mediatori. Al Thani ieri sera si è seduto con l'ufficio politico di Hamas e il capo dell'intelligence egiziana, ha consegnato loro la proposta di pace". "L'unica strada - afferma in conclusione Al Ansari - è il riconoscimento del popolo palestinese che deve ottenere i propri diritti, il proprio Stato e vivere fianco a fianco con Israele. Ciò comporta integrazione e garanzia di sicurezza. Continuare a isolare e marginalizzare i palestinesi, occupare le loro terre, attaccare i Paesi vicini, non porterà sicurezza agli israeliani, ma solo caos all'intera regione. Tutti noi vogliamo un esito pacifico, ma si deve iniziare risolvendo la questione palestinese".
M.O., Piantedosi: "Abbassare i toni e isolare i violenti"
"E' interesse di tutti che sia sempre e solo protagonista il 'tema' per cui si scende in piazza. E non la modalita', piu' o meno violenta, con cui lo si fa": lo ha sottolineato il ministro del'Interno, Matteo Piantedosi, che parlando delle manifestazioni pro-Pal in un'intervista a Il Foglio ha lanciato un appello a "isolare i violenti". "Io penso sia assolutamente necessario abbassare i toni e ricondurre il dibattito pubblico in una cornice di confronto civile", ha aggiunto. "La trattazione di temi anche molto accesi, come il conflitto arabo-israeliano, deve comunque avvenire con toni civili, cercando di comprendere le ragioni dell'altro e lasciando spazio a tutti, in particolare nei luoghi di formazione del sapere", ha detto Piantedosi. "Alle personalita' che rivestono ruoli di responsabilita' nelle istituzioni sta il compito di favorire un contesto propizio all'espressione pacifica di qualsiasi idea, indipendente dalla sua condivisione", ha ricordato il titolare del Viminale, "e questo e' l'obiettivo non solo mio personale come ministro dell'Interno ma anche di ogni rappresentante delle forze dell'ordine".
Media: "Houthi autori attacco a nave cargo nel golfo di Aden"
Dei due marinai rimasti feriti in un attacco missilistico contro la Minervagracht, una nave cargo battente bandiera olandese e ora in fiamme alla deriva nel Golfo di Aden, uno, gravemente ferito, è stato trasportato in aereo a Gibuti per cure mediche. L'altro marinaio ferito appare stabile. Lo scrive The Times Of Israel, secondo cui il Centro di informazione, cooperazione e sensibilizzazione marittima dell'esercito francese ha identificato gli Houthi come autori dell'attacco. Il gruppo ribelle sostenuto dall'Iran non ha ancora commentato l'attacco, avvenuto a una certa distanza dal Mar Rosso, dove si sono verificati la maggior parte dei suoi attacchi. Il Centro di informazione marittima congiunto (Joint Maritime Information Center), supervisionato dalla Marina statunitense, afferma che il Minervagracht "non aveva alcuna affiliazione israeliana".
Jebreal: "Bene il piano Trump per Gaza, ma dubito di Israele"
"Il piano di Trump ha alcuni punti ottimi. Ma qui non si tratta tanto di firmare l'accordo quanto che Israele si impegni a portarlo a termine, fase dopo fase. E poi, il ruolo centrale che i palestinesi devono ricoprire in questa proposta e nel determinare il proprio futuro". E' quanto osserva la giornalista Rula Jebreal in una intervista rilasciata a La Stampa. Questo piano, spiega, "è lo stesso, con punti leggermente diversi, che è stato proposto un anno fa alle Nazioni Unite da Ayman Safadi, ministro degli Esteri giordano, e che già allora raccoglieva l'adesione di 58 paesi musulmani e arabi, in cui si garantiva la sicurezza nazionale di Israele e che, in maniera molto chiara, stabiliva che Hamas non sarebbe rimasto a governare Gaza, che la Striscia sarebbe stata demilitarizzata, in cambio della fine della guerra e in cambio anche dell'istituzione dello Stato palestinese. Il punto cruciale, in questa versione di Trump, sono le otto fasi per il ritiro dell'esercito israeliano". "L'ultima tregua - prosegue Jebreal - durante questo conflitto richiedeva, in una fase iniziale, il rilascio degli ostaggi. Che è accaduta. Ma la fase secondaria non è mai stata implementata perché richiedeva il ritiro dell'esercito. Quindi secondo me la parte più spigolosa e più problematica è quella del ritiro dell'esercito israeliano. Ho seri dubbi che questo avverrà".
Cingolani: "False le accuse a Leonardo sull'export di armi"
"Siamo tutti indignati per ciò che sta succedendo a Gaza e per la reazione spropositata di Israele al pur ferocissimo attacco di Hamas il 7 ottobre. Abbiamo trasceso ogni possibile logica, anche di un conflitto. Sulle accuse di genocidio saranno gli storici a doversi pronunciare, ma l'impressione è profonda. Detto questo, dire che Leonardo sia corresponsabile di un genocidio è una montatura gravissima". Lo afferma in una intervista al Corriere della Sera l'amministratore delegato di Leonardo, Roberto Cingolani, spiegando come sia "arrivato il momento di fare chiarezza, perché ci sono troppe inesattezze e falsità che vengono utilizzate per demonizzare Leonardo". Riguardo il rapporto presentato da Francesca Albanese, secondo il quale Leonardo starebbe violando il divieto di export di armi a Paesi in guerra perché Israele usa F-35 che l'azienda contribuisce a costruire, Cingolani precisa: "Quel rapporto nomina Leonardo in quattro pagine in maniera abbastanza superficiale, con accuse strumentali e forzate. Si dice che poiché abbiamo contribuito a costruire i caccia F-35 venduti in tutto il mondo - incluso Israele - e poiché alcuni di questi F-35 sono utilizzati in questo orrendo conflitto, allora siamo complici di genocidio. Certo, partecipiamo a consorzi per la costruzione di tante tecnologie e piattaforme per la difesa. Ma dire che siamo corresponsabili di genocidio mi pare una forzatura inaccettabile". "La legge 185 - spiega Cingolani - fa sì che qualunque esportazione di mezzi di difesa debba avere una licenza dell'Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento (Uama), un organismo del ministero degli Esteri. E da quando è scoppiato questo conflitto, non è più stata autorizzata alcuna licenza di esportazione verso Israele".
Netanyahu: "Con Trump non ho parlato di stato Palestina"
L'ipotesi della creazione di uno Stato palestinese non e' stata nemmeno presa in considerazione durante l'incontro che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha affermato lo stesso Netanyahu in un video pubblicato sui social all'indomani dell'approvazione del piano di pace Usa per Gaza. La creazione di uno Stato palestinese, dice nel video in cui parla della sua visita a Washington - la sua quarta quest'anno - "non e' nemmeno prevista dall'accordo" che include invece la creazione di un governo di transizione senza Hamas, la smilitarizzazione della Striscia e solo la possibilita' di negoziare uno Stato palestinese in futuro. "Con il progredire della ricostruzione di Gaza e la fedele attuazione del programma di riforme dell'Autorita' Nazionale Palestinese, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e la creazione di uno Stato palestinese, che riconosciamo come l'aspirazione del popolo palestinese" si legge nel punto 19 del piano. Nel suo video, Netanyahu ha insistito sul fatto che Israele "si assumera' la responsabilita' della sicurezza" della Striscia, "incluso un perimetro di sicurezza", e ha sottolineato che ne' Hamas ne' l'Autorita' Nazionale Palestinese (Anp) faranno parte dell'amministrazione civile che assumera' il governo dopo la fine della guerra. Tuttavia, il punto 9 del piano di pace sottolinea che l'Anp, una volta completate le sue riforme, sara' in grado di "riprendere il controllo di Gaza in modo sicuro ed efficace". "Probabilmente non vi sorprendera' apprendere che la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica israeliana non crede che l'Autorita' Nazionale Palestinese cambiera' davvero", conclude pero' Netanyahu nel video.
Mattarella: "Carta Onu bussola per affrontare crisi"
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto ricordare la centralita' del ruolo delle Nazioni Unite in un quadro internazionale, come l'attuale, segnato da gravi crisi e instabilita'. "Viviamo oggi piu' che mai in un'era di conflitti e tensioni che travalicano ampiamente i confini non solo nazionali e regionali, e che mettono in discussione principi e regole universali nell'ordine globale, che pensavamo di poter dare per acquisite", ha detto parlando alla Accademia di formazione della pubblica amministrazione del Kazakistan nella seconda giornata della sua visita nel paese asiatico, "Vi sono fenomeni di vasta portata, quali il cambiamento climatico, l'avanzamento della desertificazione, la transizione energetica, il tema cruciale della sicurezza alimentare, che impongono una riflessione e un'azione concertata dell'intera comunita' internazionale". Per questo, ha aggiunto, "apprezziamo pienamente il costante riferimento delle istituzioni kazake alla centralita' della Carta delle Nazioni Unite e dei suoi valori, quale bussola per affrontare ogni crisi e ogni conflitto da una prospettiva equilibrata e costruttiva".
Metsola: "Se Hamas accettasse piano armi tacerebbero"
"Dopo i colloqui di ieri a Washington, il presidente degli Stati Uniti ha messo sul tavolo un accordo che fornisce un quadro per la pace, la stabilita' e la ricostruzione a Gaza. Se Hamas accettasse il piano di pace, significherebbe che le armi potrebbero tacere; che gli ostaggi potrebbero tornare a casa; che la sofferenza potrebbe finire; che piu' aiuti potrebbero raggiungere chi ne ha bisogno; che si proteggerebbe dallo sfollamento di massa; e che si garantirebbe che Hamas non possa piu' avere alcun ruolo nella futura governance di Gaza". Lo scrive su X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. "Il piano potrebbe garantire sicurezza a Israele; potrebbe offrire ai palestinesi una reale prospettiva per le loro legittime aspirazioni verso l'autodeterminazione e la statualita', e fornire speranza all'intera regione. Questo e' un momento cruciale che puo' finalmente porre fine al ciclo intergenerazionale di spargimenti di sangue, terrore e violenza. Esiste una chiara alternativa alla guerra perpetua. Deve essere colta", aggiunge.
Von der Leyen: "Bene piano Trump; parti colgano opportunità"
"Accogliamo con favore l'impegno del presidente americano, Donald Trump, a porre fine alla guerra a Gaza. Incoraggiamo tutte le parti a cogliere ora questa opportunita'. L'Ue e' pronta a contribuire". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Le ostilita' dovrebbero cessare con la fornitura di un immediato aiuto umanitario alla popolazione di Gaza e con il rilascio immediato di tutti gli ostaggi. Una soluzione a due stati rimane l'unica via praticabile per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, con il popolo israeliano e palestinese che vivono fianco a fianco, in pace e sicurezza, liberi dalla violenza e dal terrorismo", aggiunge.
Media: Hamas discuterà piano Trump, "vuole chiudere la guerra"
Hamas discuterà "in modo approfondito" del piano Trump in 20 punti, "è pronta a chiudere la guerra" a Gaza. Lo ha riferito la tv saudita "Al-Sharq", che cita due fonti palestinesi, secondo cui "la delegazione negoziale di Hamas ha informato i mediatori che il movimento terrà discussioni approfondite sulla proposta di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'interno della propria leadership e con le fazioni palestinesi per studiarla e presentare una risposta che rappresenti tutti i palestinesi". Secondo le fonti, "Hamas è desideroso di fermare la guerra e porre fine alle sofferenze del popolo palestinese”.
Wafa: nove persone uccise dall'alba a Gaza
Oltre ai tre membri della famiglia al-Najjar, tra cui una donna incinta, uccisi in un attacco delle forze armate israeliane a Khan Younis, a sud della Striscia di Gaza, altri sei palestinesi sono stati uccisi nel bombardamento un'abitazione a ovest di Deir al-Balah, nella Striscia centrale. Lo scrive Wafa. Almeno sei persone sono rimaste ferite nel bombardamento di una casa vicino al complesso medico di al-Shifa, a ovest di Gaza City. Per Wafa dall'alba gli aerei israeliani hanno lanciato continui attacchi contro le zone ovest della città, e le forze israeliane hanno sparato a persone in attesa d'aiuti al checkpoint di Netzarim.
Media, Hamas discuterà piano Trump: "Vuole chiudere la guerra"
Hamas discuterà "in modo approfondito" del piano Trump in 20 punti, "è pronta a chiudere la guerra" a Gaza. Lo ha riferito la tv saudita "Al-Sharq", che cita due fonti palestinesi, secondo cui "la delegazione negoziale di Hamas ha informato i mediatori che il movimento terrà discussioni approfondite sulla proposta di pace del presidente degli Stati Uniti Donald Trump all'interno della propria leadership e con le fazioni palestinesi per studiarla e presentare una risposta che rappresenti tutti i palestinesi". Secondo le fonti, "Hamas è desideroso di fermare la guerra e porre fine alle sofferenze del popolo palestinese”.
Trump presenta il piano per Gaza, manca l'ok di Hamas
Il piano per la tregua a Gaza sulle prime pagine dei quotidiani
Sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani di oggi l’attenzione è rivolta a Gaza, con Netanyahu alla Casa Bianca che ha detto sì ai 20 punti del piano Trump: ostaggi liberi in 72 ore, governo provvisorio per Gaza diretto da Usa e Blair, poi le condizioni per uno Stato. Ampio spazio è riservato anche alle elezioni regionali nelle Marche, dove il centrodestra mantiene la guida con Acquaroli di Fdi (52,5%). Affluenza però al 50%, in calo di 10 punti sul 2020
Le prime pagine dei quotidiani del 30 settembre: la rassegna stampa
Vai al contenutoMedia: Hamas discuterà proposta, vuole fermare guerra
Il canale saudita Al-Sharq ha riferito che "la delegazione negoziale di Hamas discutera' la proposta di pace di Donald Trump all'interno dei suoi quadri di leadership, e con le fazioni palestinesi, al fine di studiarla e presentare una risposta che rappresenti tutto il popolo". Secondo quanto affermano le fonti, "Hamas e' ansioso di fermare la guerra e porre fine alle sofferenze della sua popolazione".
Trump-Netanyahu, il piano di pace odora ancora di guerra
Il Presidente ha detto, per esempio, che "questo è potenzialmente uno dei giorni più importanti nella storia della civiltà". Potenzialmente, appunto, perché in realtà il piano in venti punti si regge su una gamba sola. Manca, per ora, il via libera di Hamas, ed è evidente come la bozza - giusto o sbagliato che sia - penda dalla parte dello stato ebraico
Trump-Netanyahu, il piano per la pace odora ancora di guerra
Vai al contenutoGaza, da liberazione ostaggi al governo provvisorio con Usa e Blair: il piano di Trump
La Casa Bianca ha pubblicato la strategia in 20 punti del presidente degli Stati Uniti per Gaza. In primis, si legge, la Striscia "sarà una zona deradicalizzata e libera dal terrorismo che non rappresenterà una minaccia per i suoi vicini" che "sarà riqualificata a beneficio della popolazione di Gaza, che ha sofferto più che abbastanza". E ancora: "Con lo sviluppo di Gaza e quando il programma di riforma dell'Autorità Nazionale Palestinese sarà portato avanti fedelmente, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l'autodeterminazione e lo Stato palestinese, che riconosciamo come l'aspirazione del popolo palestinese".
Gaza, liberazione ostaggi e ripresa degli aiuti: il piano di Trump
Vai al contenutoTregua più vicina, Witkoff lascerà incarico a fine anno
L'inviato speciale degli Stati Uniti in Medio Oriente Steve Witkoff dovrebbe lasciare il suo incarico alla fine dell'anno. Lo ha detto al Times of Israel un funzionario statunitense a conoscenza della questione. Witkoff, sin dall'inizio del suo mandato, ha agito come uomo di punta di Trump nei colloqui per raggiungere il cessate il fuoco a Gaza, ricoprendo il ruolo di impiegato speciale del governo, una designazione che limita la carica a circa 130 giorni. Sebbene siano possibili rinnovi, la fonte del Times of Israel, afferma che Witkoff si sta preparando a lasciare il suo ruolo entro la fine dell'anno, soprattutto dopo il piano presentato da Trump che sembrerebbe portare a una svolta a Gaza
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