Gaza, il blocco navale israeliano è legale secondo il diritto internazionale?
Le norme internazionali non escludono a priori la possibilità di "blocchi navali", ma specificano anche che diventano illegali nel caso in cui la popolazione messa in difficoltà dal blocco non sia adeguatamente rifornita di mezzi di sussistenza. Anche di questo si è parlato nella puntata di "Numeri" di Sky TG24 del 26 settembre
FLOTILLA, APPELLO A NON FORZARE BLOCCO ISRAELIANO
- Il governo italiano invita la Global Sumud Flotilla a "non forzare il blocco navale” di Israele nelle acque davanti alla Striscia di Gaza, mentre la situazione è sempre più tesa: anche il capo dello Stato Sergio Mattarella ha chiesto ai partecipanti alla missione umanitaria di lasciare gli aiuti per i palestinesi alla Chiesa a Cipro, e non arrivare quindi a Gaza. Ma cosa si intende per blocco navale? Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, andata in onda il 26 settembre
IL BLOCCO NAVALE NEL DIRITTO INTERNAZIONALE
- Nel diritto internazionale il blocco navale non è di per sé vietato: il Manuale di Sanremo lo considera legittimo, seppur solo in certe condizioni. Ma se la popolazione messa in difficoltà dal blocco non è adeguatamente rifornita di mezzi di sussistenza le norme parlano chiaro: non si può fare alcun blocco
IL CASO DELLA MAVI MARMARA
- Il blocco navale israeliano davanti a Gaza va ormai avanti dal 2009. Non rispettando il diritto internazionale, spesso le operazioni del passato simili a quella della Flotilla sono peraltro state bloccate in acque internazionali (quindi dove Israele non ha alcuna giurisdizione). Il primo tentativo di forzare il blocco fu nel 2010, quando 600 attivisti in arrivo dalla Turchia viaggiavano sulla nave Mavi Marmara. Dieci persone persero la vita a causa dell’abbordaggio israeliano (in foto)
IL RAPPORTO DELL’ONU SULLA MAVI MARMARA
- L’anno seguente arrivò il cosiddetto rapporto Palmer sul caso della Mavi Marmara preparato dall’Onu. Il blocco navale veniva considerato legale, seppur condannava le modalità di abbordaggio della nave turca. Scoppiò una gran polemica
ONU: “ISRAELE USA MANCANZA DI CIBO COME ARMA DI GUERRA A GAZA”
- Fatto sta che, come detto, il blocco navale è considerato illegittimo se preclude l’invio di aiuti a una popolazione in difficoltà. Il 16 settembre la Commissione indipendente dell’Onu sui diritti umani scriveva che “Israele utilizza la mancanza di cibo come arma di guerra” a Gaza
ANCHE TRUMP PARLA DI “CARESTIA” A GAZA
- Israele ha sempre negato di voler affamare i palestinesi, sostenendo che è Hamas che blocca l’invio di aiuti forniti anche dallo stesso Stato ebraico. Ma moltissime agenzie a tutela dei diritti umani, ma anche l’Unicef e l’Oms, dicono il contrario. Persino il presidente Usa Donald Trump, molto vicino al premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha parlato della “carestia” in corso a Gaza
I CAMION DI AIUTI A GAZA
- Netanyahu, nel suo discorso all’Assemblea Generale Onu del 26 settembre, ha invece sostenuto che Israele consegna “3mila calorie” di cibo al giorno per ogni palestinese, ma oltre l’80% di questi rifornimenti non arriva al popolo, perché rubati da Hamas. Le cifre citate vengono dallo stesso Onu, che però parla in realtà di aiuti “saccheggiati, pacificamente o con la forza”. Quindi il punto non è chiaro. Chi saccheggia? Hamas? I palestinesi affamati che assaltano i camion? Altre bande armate che poi li rivendono a prezzo maggiorato?
USAID: "NESSUNA PROVA SU SACCHEGGIAMENTI DI CIBO DI HAMAS"
- L'Usaid, l’Agenzia Usa per lo sviluppo internazionale (poi chiusa da Trump), qualche mese fa diceva di non aver trovato alcuna prova che fosse Hamas a saccheggiare i camion
LA VERSIONE DI UN UFFICIALE ISRAELIANO AL NYT
- Più recentemente, anche un ufficiale israeliano ha detto al New York Times che non esistono prove sui saccheggiamenti di Hamas. Certo è però che gli aiuti non arrivano come e dove dovrebbero