Guerra Israele, l'Onu: "A Gaza 1.700 morti da maggio mentre cercavano aiuti"

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Almeno 1.760 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano aiuti a Gaza tra il 27 maggio e il 13 agosto, secondo gli ultimi dati resi noti dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Di questi 994 sono morti nelle vicinanze dei siti della GHF e 766 lungo le rotte dei convogli di rifornimenti. Approvato il piano per 3.401 nuove unità abitative nella regione E1 della Cisgiordania, annunciato dal ministro Bezalel Smotrich, che lo definisce un passo che “seppellirà l’idea di uno Stato palestinese”

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Almeno 1.760 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano aiuti a Gaza tra il 27 maggio e il 13 agosto, secondo gli ultimi dati resi noti dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Di questi 994 sono morti nelle vicinanze dei siti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) e 766 lungo le rotte dei convogli di rifornimenti.

Approvato il nuovo piano di insediamento nella regione E1 della Cisgiordania, che consiste in 3.401 unità abitative per i coloni. Ad annunciarlo, il ministro delle Finanze israeliano, falco dell'ultradestra Bezalel Smotrich. Il piano, ha detto, “seppellirà l'idea di uno Stato palestinese”. 

E mentre Trump valuta una visita in Israele a settembre l'Ue fa appello per uno stop al nuovo piano di insediamenti. Nell'ambito delle operazioni umanitarie per aiutare la popolazione civile di Gaza sono arrivati, su tre voli tra Roma, Milano e Pisa, “31 pazienti e i loro familiari, per un totale di quasi 120 persone”, scrive il ministro Tajani: “Si tratta della più grande operazione sanitaria condotta finora dall'Italia, esattamente la 14ma evacuazione sanitaria da gennaio 2024”. A Marzabotto il card. Zuppi ricorda 12mila bambini uccisi, israeliani e palestinesi. 

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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto.

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Medioriente, card. Parolin: 'Riconoscere Palestina è la soluzione, noi lo abbiamo fatto'

Il Segretario di Stato Vaticano ha parlato a margine di un evento organizzato per il Giubileo degli Influencer. "Quella è la soluzione, cioè il riconoscimento dei due Stati che vivono vicino l'uno all'altro in autonomia e sicurezza", ha ribadito. Poi sull'attacco alla Parrocchia cristiana a Gaza: "L'impressione è che tante volte questi errori si ripetano".

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Stato Palestinese, quali Paesi lo riconoscono ufficialmente: LA MAPPA

Francia, Regno Unito e Malta hanno annunciato che nel settembre 2025 riconosceranno lo Stato di Palestina e porteranno a 150 su 193 i membri dell'Onu che hanno assunto questa posizione. Tra loro non ci sono l'Italia e gli Stati Uniti. La mappa dei Paesi.

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Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.

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Media: "Unità Idf incaricata di diffamare i giornalisti a Gaza"

Un'unità speciale dell'esercito israeliano sarebbe stata incaricata di identificare i giornalisti che potrebbero essere accusati di essere combattenti sotto copertura di Hamas, per prenderli di mira e smorzare l'indignazione internazionale per l'uccisione di operatori dei media. E' quanto sostiene il quotidiano israelo-palestinese +972 Magazine citato dal Guardian. La "cellula di legittimazione" sarebbe stata istituita dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 per raccogliere informazioni che avrebbero potuto rafforzare l'immagine di Israele e ottenere il sostegno diplomatico e militare da parte di alleati chiave, si legge nel rapporto, citando tre fonti di intelligence. Secondo il rapporto, in almeno un caso l'unità ha travisato le informazioni per descrivere falsamente un giornalista come militante, una designazione che a Gaza equivale di fatto a una condanna a morte. L'etichetta è stata invertita prima dell'aggressione, ha affermato una delle fonti. All'inizio di questa settimana, un raid israeliano ha ucciso il giornalista di Al Jazeera Anas al-Sharif e tre colleghi dopo aver affermato che Sharif era un comandante di Hamas. Gli omicidi hanno focalizzato l'attenzione mondiale sui pericoli estremi affrontati dai giornalisti palestinesi a Gaza e sui tentativi di Israele di manipolare la copertura mediatica della guerra. Ai giornalisti stranieri è stato impedito di entrare a Gaza, fatta eccezione per alcuni brevi e strettamente controllati viaggi con l'esercito israeliano, che impone restrizioni tra cui il divieto di parlare con i palestinesi. 

Israele, Netanyahu: 'Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla'

"Abbiamo sempre lavorato per scongiurare una crisi umanitaria. Gli unici che muoiono di fame sono i nostri ostaggi", ha dichiarato il premier israeliano, che ha annunciato "nuovi siti e corridoi sicuri" per la distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite: "Se messo in pratica, il piano dello Stato ebraico innescherebbe un'altra calamità nella Striscia".

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Reporter Al Jazeera uccisi a Gaza, Ue a Israele: 'Fare chiarezza'

Anas Al-Sharif, 28 anni, reporter di Al Jazeera, è stato ucciso a Gaza in attacco israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti. Aveva lasciato un messaggio postumo in cui accusava Israele di voler “mettere a tacere” la sua voce. Nell’attacco sono morti anche altri cinque colleghi. L’Ue ha chiesto a Israele di fare chiarezza sulla loro morte “nel rispetto dello stato di diritto”.

Reporter Al Jazeera uccisi a Gaza, Ue a Israele: 'Fare chiarezza'

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Idf colpisce siti di Hezbollah nel sud del Libano

Aerei da combattimento dell'aviazione israeliana hanno colpito una struttura di Hezbollah e un tunnel appartenente al gruppo terroristico vicino al castello di Beaufort nel sud del Libano poco tempo fa. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf). L'esercito afferma che l'esistenza del sito è una violazione del cessate il fuoco tra Israele e Libano.

"Non ci muoveremo dalla nostra politica di massima applicazione e non permetteremo che sorgano minacce contro i residenti del nord e tutti i cittadini di Israele", ha affermato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz in una dichiarazione sugli attacchi secondo quanto riferisce 'The Times of Israel'.

In un messaggio al nuovo presidente libanese Joseph Aoun, Katz afferma che Israele considera Beirut "direttamente responsabile dell'applicazione della sovranità del Libano e del rispetto dell'accordo di cessate il fuoco". Il governo libanese ha lavorato per disarmare Hezbollah, ma a volte è stato criticato per non averlo fatto in modo efficace. 

Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza

Imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese, Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano, sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione, ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari.

Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza

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Francia, dice Palestina libera a volo israeliano: sospeso controllore

L'episodio è avvenuto durante una comunicazione via radio all'aeroporto De Gaulle di Parigi. Per il controllore "è stato immediatamente avviato un procedimento disciplinare. La sanzione deve essere commisurata alla gravità dei fatti", ha dichiarato il ministro dei Trasporti francese Tabarot

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Difesa: "Da Gaza 31 bimbi per cure". Tajani: "Sostegno a chi soffre"

L'attività rientra nel quadro degli interventi umanitari promossi dal Governo italiano in risposta alla crisi in corso nella Striscia di Gaza. I bambini verranno accolti in varie strutture ospedaliere del nostro Paese, da nord a sud. L'iniziativa è pressoché contemporanea all'aviolancio di beni di prima necessità effettuato dalla Difesa nell'ambito della missione umanitaria "Solidarity Path Operation 2". "L'Italia è in prima fila per aiutare le popolazioni che soffrono", ha detto il ministro degli Esteri.

Difesa: 'Da Gaza 31 bimbi per cure'. Tajani: 'Sostegno a chi soffre'

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Idf, iniziate operazioni a Zeitun, alla periferia di Gaza City

I soldati delle Idf della 99a Divisione hanno iniziato a operare nell'area di Zeitun, situata alla periferia di Gaza City , per la prima volta da quando sono state annunciate le nuove operazioni per occupare la città , ha dichiarato l'esercito israeliano. Lo scrive il Jerusalem Post. L'Idf  ha affermato che i soldati stanno lavorando per localizzare esplosivi, eliminare i terroristi e smantellare le infrastrutture terroristiche, sia in superficie che nel sottosuolo. Nell'ambito di queste attività, le forze israeliane hanno colpito e smantellato una struttura dotata di trappole esplosive che custodiva armi. Anche l'aeronautica militare israeliana sta operando nella zona in coordinamento con le truppe sul campo, colpendo obiettivi militari e terroristi, ha aggiunto l'esercito che ha confermato la chiusura di un tunnel lungo 7 km nella zona di Beit Hanun nella Striscia di Gaza, sigillato dopo un'operazione durata quattro settimane condotta dalle truppe del Corpo di ingegneria del Comando meridionale. 

Pizzaballa: "Il sangue degli innocenti a Gaza non sarà dimenticato"

"Tutti vogliamo che questa situazione di guerra e delle sue conseguenze sulla vita delle nostre comunità finisca quanto prima, e dobbiamo fare tutto il possibile perché questo avvenga, ma non dobbiamo farci illusioni". Lo ha detto il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, nell'omelia della messa per l'Assunzione che ha celebrato ad Abou Gosh. "La fine della guerra non segnerebbe comunque la fine delle ostilità e del dolore che esse causeranno. Dal cuore di molti - ha proseguito il Patriarca - continuerà ancora ad uscire desiderio di vendetta e di ira. Il male che sembra governare il cuore di molti, non cesserà la sua attività, ma sarà sempre all'opera, direi anche creativo. Per molto tempo ancora avremo a che fare con le conseguenze causate da questa guerra sulla vita delle persone". "Sappiamo che prima o poi il drago - ha sottolineato il cardinale con riferimento all'immagine del male delle Letture di oggi - sarà vinto. Ma sappiamo che ora bisogna sopportare, sapendo che il drago continuerà ad imperversare nella storia. E il sangue causato da tutto questo male", "di qualsiasi altro innocente, non solo qui in Terra Santa, a Gaza come in qualsiasi altra parte del mondo, non è dimenticato. Non è buttato via in qualche angolo della storia

Premier libanese: "Inaccettabili minacce di guerra civile da leader Hezbollah"

Il primo ministro libanese Nawaf Salam ha definito "inaccettabili" le "minacce di guerra civile" avanzate dal leader di Hezbollah, Naim Qassem, contrario al disarmo del movimento filo-iraniano. In un post su X, pubblicando un estratto della sua intervista al quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, Salam ha affermato che le parole di Qassem "comportano una minaccia implicita di guerra civile" e che "qualsiasi minaccia o intimidazione relativa a una tale guerra è totalmente inaccettabile".

Il premier ha inoltre lanciato un monito contro ogni azione che possa alimentare tensioni interne. "State attenti alle azioni irresponsabili che incoraggiano la sedizione!", 

Bonelli: “Silenzio di Meloni sul massacro di Gaza è complicità”

L’Onu denuncia che, dal 27 maggio a oggi, almeno 1.760 palestinesi sono stati uccisi a Gaza mentre cercavano aiuti umanitari, la maggior parte sotto il fuoco dell’esercito israeliano. È un massacro deliberato, la fame usata come arma di guerra.

Il silenzio di Giorgia Meloni e del suo governo di fronte a questi crimini è complicità. Continuare a cooperare militarmente con Israele significa condividere la responsabilità di questa strage.

Serve un cessate il fuoco immediato, la fine dell’assedio e il via libera senza ostacoli agli aiuti umanitari. Ogni giorno di inerzia è un giorno in più di morte e sofferenza”, dichiara Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa Verde.

Germania a Israele, “Fermare piano insediamenti in Cisgiordania”

 La Germania ha chiesto al governo israeliano di fermare la costruzione di nuovi insediamenti in Cisgiordania. La richiesta di Berlino arriva dopo l’annuncio del ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, secondo cui inizieranno i lavori per un piano che prevede la realizzazione di migliaia di abitazioni nell’area E1, destinata a dividere il territorio palestinese

Onu, a Gaza 1.700 morti da maggio mentre cercavano aiuti

Almeno 1.760 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano aiuti a Gaza tra il 27 maggio e il 13 agosto, secondo gli ultimi dati resi noti dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Di questi 994 sono morti nelle vicinanze dei siti della Gaza Humanitarian Foundation (GHF) e 766 lungo le rotte dei convogli di rifornimenti. "La maggior parte di queste uccisioni è stata commessa dall'esercito israeliano. Pur essendo a conoscenza della presenza di altri elementi armati nelle stesse aree, non disponiamo di informazioni che indichino il loro coinvolgimento in queste uccisioni", riferisce una nota resa nota oggi a Ginevra dall'Onu. "Ciascuna di queste uccisioni deve essere indagata tempestivamente e in modo indipendente e i responsabili devono essere chiamati a risponderneA

Il Papa: "Oggi violenza insensibile a ogni moto di umanità"

Il Papa all'Angelus ha citato Pio XII che  nel pieno della seconda guerra mondiale diceva: "Mai più scempio di vite  umane!". "Quanto sono attuali queste parole - ha commentato Papa Leone  -. Ancora oggi purtroppo ci sentiamo impotenti di fronte al dilagare nel  mondo della violenza sempre più sorda e insensibile ad ogni moto  di  umanità. Eppure non dobbiamo smettere di sperare: Dio è più grande  del  peccato del mondo".

Papa: "Non rassegnarsi alla logica del conflitto e delle armi"

"Non dobbiamo rassegnarci alla logica del conflitto e delle armi". Cosi' Papa Leone XIV al termine dell'Angelus recitato da piazza della Liberta' a Castel Gandolfo. "Oggi vogliamo affidare all'intercessione della Vergine Maria la nostra preghiera per la pace".

Iran, migliaia in piazza a Teheran per l’Arbaeen. VIDEO

Il 14 agosto migliaia di iraniani hanno partecipato a una parata a  Teheran per celebrare l’Arbaeen, rito sciita che segna la fine dei 40  giorni di lutto dopo l’Ashura. L’Ashura ricorda la morte di Imam  Hussein, nipote del Profeta Maometto, ucciso in battaglia oltre 1.300  anni fa. L’evento ha coinvolto chi non ha potuto recarsi a Karbala, in  Iraq, luogo tradizionale della celebrazione. A Teheran, alcuni  partecipanti hanno camminato su bandiere israeliane e statunitensi  posizionate a terra.

Iran, migliaia in piazza a Teheran per l’Arbaeen

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Grimaldi (Avs): "Marwan Barghouti va liberato"

"Dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023, il leader  palestinese Marwan Barghouti, come molti altri prigionieri politici, è  stato sottoposto a violenze e maltrattamenti da parte degli agenti  carcerari israeliani. Percosso, ferito e privato di cure mediche,  Barghouti è oggi detenuto in condizioni gravemente lesive della dignità  umana e dei diritti fondamentali. La recente irruzione del Ministro  israeliano della Sicurezza Nazionale, Itamar Ben-Gvir, nella sua cella  di isolamento nel carcere di Ganot, accompagnata da minacce esplicite —  "Chi uccide donne e bambini… lo cancelleremo" — rappresenta un atto  gravissimo di terrorismo psicologico e politico. Non si tratta solo di  una provocazione, ma di un attacco deliberato contro ogni prospettiva di  pace e contro la possibilità stessa di uno Stato palestinese". Lo  afferma Marco Grimaldi di Avs. "Arrestato nel 2002, Barghouti ha sempre  negato le accuse a suo carico, rifiutando persino di difendersi in  tribunale, - prosegue il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi - poiché  non riconosce la legittimità del processo intentato contro di lui.  Leader della Seconda Intifada, è considerato da molti il "Nelson Mandela  palestinese": un simbolo di resistenza e dialogo, riconosciuto da tutte  le fazioni palestinesi e ancora amatissimo dal suo popolo. Per  costruire la pace serve coraggio e serve che - conclude Grimaldi - il  mondo intero si mobiliti per proteggere Marwan Barghouti e per chiederne  la liberazione. Serve che tutti i Paesi riconoscano lo Stato di  Palestina per fermare il genocidio, la pulizia etnica e l'occupazione  totale dei territori palestinesi della Cisgiordania e di Gaza".

Il Papa: "Operatori pace gioia della Chiesa"

"Le comunità cristiane povere e perseguitate, i  testimoni della tenerezza e del perdono nei luoghi di conflitto, gli  operatori di pace e i costruttori di ponti in un mondo a pezzi sono la  gioia della Chiesa". Lo ha detto il Papa nell'omelia della messa  sottolineando che "molti di loro sono donne". "Lasciamoci convertire  dalla loro testimonianza!". 

Leader Hezbollah: "Disarmarci può portare alla guerra civile"

La decisione del governo libanese di disarmare  Hezbollah prima della fine dell'anno potrebbe portare ad una guerra  civile. Il monito è arrivato dal leader del movimento sciita, Naim  Qassem, in un discorso diffuso dalla tv Al Manar.   Qassem ha denunciato  che con questa mossa il governo consegnerà il Paese a Israele, ma allo  stesso tempo ha avvertito che Hezbollah è pronto a "dare battaglia" per  preservare il proprio arsenale. Il suo discorso alla tv è avvenuto dopo  un incontro con un alto funzionario della sicurezza dell'Iran, sponsor  principale di Hezbollah. 

Medio Oriente, piano Smotrich per insediamenti Cisgiordania. VIDEO

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Nuova "provocazione" Ben Gvir: video in cella Barghouti

Il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, il colono estremista Itamar Ben Gvir, ha visitato in cella il popolare leader palestinese, Marwan Barghouti, e ha pubblicato sui social un filmato in cui sembra deriderlo. L'episodio ha suscitato l'indignazione dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) che ha parlato di "provocazione", mentre la famiglia del detenuto, esponente di spicco di Fatah, ha denunciato le gravi condizioni di detenzione dei palestinesi in Israele. "Non vincerete. Chiunque si metta nei guai con la nazione di Israele, chiunque uccida i nostri bambini e le nostre donne, lo spazzeremo via. Dovreste saperlo, questo e' successo nel corso della storia", si sente Ben Gvir dire a un Barghouti dall'aspetto consunto. Come riporta il Times of Israel, quelle pubblicate da Bn Gvir sono le prime immagini che si hanno di Barghouti in oltre un decennio. La sua famiglia sostiene che l'uomo e' stato messo in isolamento dopo l'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre 2023 e che e' stato ripetutamente e brutalmente picchiato dalle guardie carcerarie; accuse che il Servizio penitenziario israeliano ha respinto. Mentre Ben Gvir parla, nel video si vede Barghouti annuire e cercare di intervenire, ma il breve filmato termina prima che parli. Durante la visita, accanto a Ben Gvir c'e' il capo del Servizio penitenziario israeliano, Kobi Yaakobi, stretto alleato del ministro. Barghouti, 66 anni, e' in carcere dal 2002 ed e' stato condannato a cinque ergastoli per il suo ruolo nella pianificazione degli attacchi che hanno portato alla morte di cinque civili durante la seconda Intifada. Popolare tra i palestinesi, Barghouti e' considerato un potenziale successore del presidente dell'Anp, Abu Mazen. I palestinesi chiedono da tempo la sua liberazione, ma Israele si e' sempre opposta. Hussein al-Sheikh, vice di Abu Mazen, ha condannato il video definendolo "il colmo del terrorismo psicologico, morale e fisico praticato contro i prigionieri e una violazione delle convenzioni e delle norme internazionali e umanitarie". "Si tratta di un'escalation senza precedenti nella politica degli occupanti contro i prigionieri palestinesi, che richiede l'intervento immediato di organizzazioni e istituzioni internazionali per proteggerli", ha affermato in un comunicato. Il ministero degli Esteri palestinese ha definito l'episodio "una provocazione senza precedenti e un atto di terrorismo di Stato organizzato". La moglie di Barghouti, Fadwa, che guida una campagna internazionale per ottenere il suo rilascio, ha dichiarato di non riuscire a riconoscere il marito nel video. "Forse una parte di me non vuole ammettere tutto cio' che il tuo viso e il tuo corpo esprimono, e cio' che tu e gli altri prigionieri state sopportando", ha dichiarato in un comunicato. "Marwan, ti stanno ancora inseguendo e perseguitando, persino nella cella di isolamento in cui vivi da due anni", ha aggiunto la donna.

Tunisia condanna dichiarazioni Netanyahu sul Grande Israele

La Tunisia "ha condannato fermamente le dichiarazioni rilasciate dal Primo Ministro dell'entità sionista occupante in merito a quella che ha definito la visione del "Grande Israele", basata sull'espansione, l'occupazione di più terre arabe e lo sfollamento dei palestinesi, e la misura in cui queste rappresentano una continuazione delle sue politiche provocatorie nei confronti dei paesi arabi, una violazione della loro sovranità e una flagrante e palese violazione del diritto internazionale e dei principi di legittimità internazionale. Lo si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri di Tunisi che la inquadra "nel contesto dell'incapacità della comunità internazionale di porre fine a questa arroganza sionista e al comportamento dell'entità come potenza aggressiva al di sopra della legge e al di là delle sue responsabilità".     Le dichiarazioni del premier israeliano "non riflettono altro che la mentalità coloniale, razzista e basata sugli insediamenti di un'entità canaglia coinvolta in crimini di genocidio, crimini di guerra e pulizia etnica contro il tenace popolo palestinese". Queste osservazioni, scrive il ministero tunisino sono "un nuovo tentativo di liquidare la causa palestinese e minare la stabilità e la sicurezza della regione". La Tunisia ha anche espresso nella stessa dichiarazione la sua "piena solidarietà con gli stati arabi presi di mira" invitando "la comunità internazionale e il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ad assumersi le proprie responsabilità e ad adottare misure urgenti e immediate per contrastare queste politiche aggressive contro la sicurezza nazionale araba, considerandole una minaccia diretta alla pace e alla sicurezza internazionale".

La rassegna stampa di Sky TG24 del 15 agosto. VIDEO

La rassegna stampa di Sky TG24 del 15 agosto | Video Sky - Sky TG24

La rassegna stampa di Sky TG24 del 15 agosto | Video Sky - Sky TG24

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Attacchi dei coloni in due villaggi in Cisgiordania, feriti

 Diversi palestinesi sono rimasti feriti in un presunto attacco notturno  da parte di coloni israeliani nel villaggio di Susya, nella Cisgiordania  meridionale. Le riprese della scena mostrano un uomo insanguinato prima  che venisse trasportato in ospedale insieme alla moglie, anch'essa  ferita nell'attacco. Lo riporta il Times of Israel, aggiungendo che non  ci sono segnalazioni di arresti, cosa estremamente rara in simili  episodi di violenza da parte dei coloni che si verificano quasi  quotidianamente in tutta la Cisgiordania. In un altro attacco, i coloni  avrebbero lanciato molotov contro case, veicoli e proprietà nel  villaggio palestinese di Atara, nella Cisgiordania centrale. 

Appello dell'Ue a Israele: "Stop al piano insediamenti E1"

"La decisione delle autorità israeliane di portare avanti il piano di insediamento E1 indebolisce ulteriormente la soluzione dei due Stati e viola il diritto internazionale. Se attuata, la costruzione di insediamenti in quest'area interromperà definitivamente la contiguità geografica e territoriale tra Gerusalemme Est occupata e la Cisgiordania e interromperà il collegamento tra la Cisgiordania settentrionale e quella meridionale". Lo afferma in una nota l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas, esortando "Israele a desistere dal portare avanti questa decisione".

Il ministro Ben Gvir incontra il detenuto palestinese Barghouti

Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, esponente dell'estrema destra, Itamar Ben-Gvir, ha fatto visita al detenuto palestinese, leader di Fatah, Marwan Barghouti. Lo riportano i media israeliani e Al Jazeera.    In un video diffuso su Instagram - scrive Haaretz -, si sente Ben-Gvir dire a Barghouti: "Non vincerai. Chiunque si metta contro il popolo di Israele, chiunque uccida i nostri figli, chiunque uccida le nostre donne, lo cancelleremo. Dovresti saperlo".    Si tratta del primo filmato pubblico di Barghouti che circola da anni. Ahmed Barghouti 66 anni, sta scontando cinque ergastoli per aver preso parte alla pianificazione di tre attacchi terroristici in cui morirono cinque israeliani durante la seconda intifada.

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