Israele, Netanyahu: "Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla". Onu: Rischio escalation
Mondo"Abbiamo sempre lavorato per scongiurare una crisi umanitaria. Gli unici che muoiono di fame sono i nostri ostaggi", ha dichiarato il premier israeliano, che ha annunciato "nuovi siti e corridoi sicuri" per la distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite: "Se messo in pratica, il piano dello Stato ebraico innescherebbe un'altra calamità nella Striscia"
"Il nostro obiettivo non è occupare Gaza, ma liberarla da Hamas". A dirlo è il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nella conferenza stampa a Gerusalemme, in cui ha illustrato il piano di Israele per la Striscia, basato su cinque punti chiave. "I tempi saranno brevi, vogliamo porre fine alla guerra - ha sostenuto il primo ministro - Il conflitto può finire domani se Hamas depone le armi e libera gli ostaggi rimasti". Negativa la reazione dell'Onu, che ha nuovamente stigmatizzato il piano Netanyahu tramite Miroslav Jenca, segretario generale aggiunto per l'Europa, l'Asia centrale e le Americhe: "L'ultima decisione del governo israeliano rischia di innescare un altro orribile capitolo di questo conflitto. Questa è l'ennesima pericolosa escalation della guerra", ha affermato durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. "L'Onu è stata inequivocabile: l'unico modo per porre fine all'immensa sofferenza umana a Gaza è un cessate il fuoco completo, immediato e permanent, Non esiste una soluzione militare al conflitto armato a Gaza o al più ampio conflitto israelo-palestinese", ha concluso.
Le accuse a Onu e Hamas sugli aiuti umanitari
"Il calendario che abbiamo stabilito per l'intervento è abbastanza rapido - ha detto Netanyahu - Possiamo raggiungere un risultato che salvaguardi la popolazione civile e colpire Hamas allo stesso tempo. Non era il nostro obiettivo smantellare Hamas, ma adesso lo è". E poi ancora: "La nostra politica è sempre stata quella di scongiurare una crisi umanitaria" a Gaza, visto che "Israele ha distribuito due milioni di tonnellate di aiuti" e fatto migliaia di "sms e telefonate ai cittadini di Gaza per farli allontanare dal pericolo". Tuttavia, sostiene il premier, "negli ultimi mesi Hamas ha boicottato gli aiuti creando una carenza di forniture" e l'Onu "non ha voluto consegnare gli aiuti" fermi ai confini della Striscia. A proposito di aiuti umanitari, Netanyahu ha affermato che verranno designati corridoi sicuri per la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza, l'aumento dei punti di distribuzione sicuri gestiti dalla Ghf (ossia Gaza Humanitarian Foundation) e un maggior numero di lanci aerei da parte delle forze israeliane e di altri partner.
L'attacco al "New York Times"
"Aprite gli occhi alle menzogne di Hamas. Questo è il titolo di questa conferenza stampa", ha proseguito Netanyahu. Il primo ministro israeliano ha annunciato di valutare la possibilità di fare causa al New York Times, accusato dal premier di aver pubblicato la foto di un bimbo di Gaza malato, sostenendo - a suo dire falsamente - che fosse malnutrito a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele. "Gli unici che stanno deliberatamente morendo di fame sono i nostri ostaggi", ha detto mostrando in conferenza stampa la foto dell'ostaggio Evyatar David fortemente dimagrito.
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Onu: "Il piano di Israele è una calamità"
Anche l'Onu, contemporaneamente, ha parlato della situazione umanitaria a Gaza: "Stiamo già assistendo a una catastrofe umanitaria di dimensioni inimmaginabili a Gaza. Se questi piani di Israele venissero attuati, probabilmente innescherebbero un'altra calamità nella Striscia, che si ripercuoterebbe sulla regione e causerebbe ulteriori sfollamenti forzati, uccisioni e distruzione, aggravando l'insopportabile sofferenza della popolazione", ha detto Jenca durante la riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. "Non ci sarà una soluzione sostenibile senza la fine dell'occupazione illegale di Israele e il raggiungimento di una soluzione praticabile a due Stati. Gaza è, e deve rimanere, parte integrante di uno Stato palestinese - ha affermato -. Dobbiamo stabilire quadri politici e di sicurezza che possano alleviare la catastrofe umanitaria nella Striscia, avviare rapidamente la ripresa e la ricostruzione, affrontare le legittime preoccupazioni di sicurezza di israeliani e palestinesi e tracciare un percorso per la realizzazione di una soluzione praticabile a due Stati".
Hamas: “Netanyahu continua a mentire, dice solo bugie”
Hamas ha criticato duramente il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, affermando che nel corso dell'odierna conferenza stampa ha detto una "serie di bugie" quando ha illustrato la sua visione per la vittoria a Gaza. "Netanyahu continua a mentire, ingannare e cercare di fuorviare l'opinione pubblica. Tutto ciò che Netanyahu ha detto in conferenza stampa è una serie di bugie, e non riesce ad affrontare la verità e distorce" la realtà, ha detto Taher al-Nunu, consigliere per i media del capo dell'ufficio politico di Hamas.