Reporter Al Jazeera uccisi a Gaza, Ue a Israele: "Fare chiarezza"

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Anas Al-Sharif, 28 anni, reporter di Al Jazeera, è stato ucciso a Gaza in attacco israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti. Aveva lasciato un messaggio postumo in cui accusava Israele di voler “mettere a tacere” la sua voce. Nell’attacco sono morti anche altri cinque colleghi. L’Ue ha chiesto a Israele di fare chiarezza sulla loro morte “nel rispetto dello stato di diritto”

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“Questo è il mio testamento e il mio messaggio finale. Se queste mie parole vi giungono, sappiate che Israele è riuscito a uccidermi e a mettere a tacere la mia voce”. Sono queste le ultime parole che Anas Al-Sharif, reporter palestinese di Al Jazeera ucciso in un attacco delle forze israeliane a Gaza, ha voluto lasciare al mondo. Un messaggio che il giornalista aveva scritto a inizio giugno e che aveva deciso di affidare a un amico, incaricato di pubblicarle su X solo dopo la sua morte. Al-Sharif, 28 anni, fin dall’inizio era stato in prima linea per raccontare quanto accadeva nella Striscia ed era consapevole di essere nel mirino di Israele. È morto ieri, 10 agosto, in quello che Al Jazeera ha definito un “attacco mirato israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti a Gaza City”, insieme ad altri cinque colleghi della testata: l'altro corrispondente Mohammed Qreiqeh, i cameraman Ibrahim Zaher e Mohammed Noufal, il producer Moamen Aliwa e il fotoreporter Mohammed Al-Khaldi. Shock e sdegno in tutto il mondo per la strage: “I giornalisti non devono essere presi di mira” è la posizione unanime. L’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas ha condannato l’uccisione dei giornalisti di Al-Jazeera, chiedendo a Israele di fare chiarezza sulla loro morte “nel rispetto dello stato di diritto”

Ue a Israele: “Fare chiarezza sui reporter uccisi a Gaza”

 

"L'Ue condanna l'uccisione di cinque giornalisti di Al-Jazeera in un attacco aereo dell'Idf all'esterno dell'ospedale al-Shifa di Gaza City, tra cui il corrispondente di Al-Jazeera Anas al-Sharif”, ha detto l'Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, nel suo intervento sul Medio Oriente durante la riunione dei ministri degli Esteri in videoconferenza. “Prendiamo atto delle accuse israeliane secondo cui il gruppo era composto da terroristi di Hamas, ma in questi casi è necessario fornire prove chiare, nel rispetto dello stato di diritto, per evitare che i giornalisti vengano presi di mira”, ha aggiunto. 

Tajani: “Inaccettabili attacchi contro i giornalisti a Gaza”

 

Parole di condanna sono arrivate anche dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Sono inaccettabili gli attacchi contro i giornalisti, che testimoniano il livello di violenza ormai raggiunto dal conflitto. È necessario mettere fine a questa guerra e riavviare il processo politico, mettendo fine all'uccisione di vittime innocenti che pagano il vero prezzo del conflitto”, ha detto Tajani, nel corso del suo intervento durante la riunione in videoconferenza del Consiglio Esteri della Ue. “Siamo contrari a qualsiasi piano di occupazione di Gaza" e "siamo fermamente contrari a qualsiasi sfollamento di massa dei palestinesi", ha sottolineato Tajani, ricordando che "venerdì scorso, insieme a molti partner Ue e internazionali, abbiamo firmato una dichiarazione molto chiara su questo". Per il ministro degli Esteri "l'espansione delle operazioni militari metterebbe in pericolo altre migliaia di civili innocenti", ed "oggi purtroppo l'esercito israeliano ha ucciso molti giornalisti". E "questo è inaccettabile", ha rimarcato.

Le parole di Al-Sharif

"Allah sa - prosegue la lunga lettera del giornalista - che ho dato ogni sforzo e tutta la mia forza per essere un sostegno e una voce per il mio popolo, da quando ho aperto gli occhi sulla vita nei vicoli e nelle strade del campo profughi di Jabalia. La mia speranza era che Allah prolungasse la mia vita in modo da poter tornare con la mia famiglia e i miei cari nella nostra città originaria di Ashkelon (al-Majdal) occupata. Ma la volontà di Allah è venuta prima e il Suo decreto è definitivo. Ho vissuto il dolore in tutti i suoi dettagli, ho assaporato la sofferenza e la perdita molte volte, eppure non ho mai esitato a trasmettere la verità così com'è, senza distorsioni o falsificazioni, affinché Allah possa testimoniare contro coloro che sono rimasti in silenzio, coloro che hanno accettato la nostra uccisione, coloro che ci hanno soffocato il respiro e i cui cuori sono rimasti indifferenti ai resti sparsi dei nostri figli e delle nostre donne, non fare nulla per fermare il massacro che il nostro popolo sta affrontando da più di un anno e mezzo".

"Vi affido il popolo palestinese e i bambini innocenti"

"Vi affido la Palestina, il gioiello della corona del mondo musulmano, il battito cardiaco di ogni persona libera in questo mondo. Vi affido il suo popolo, i suoi bambini offesi e innocenti che non hanno mai avuto il tempo di sognare o vivere in sicurezza e pace. I loro corpi puri sono stati schiacciati sotto migliaia di tonnellate di bombe e missili israeliani, fatti a pezzi e sparsi tra le mura. Vi esorto a non lasciare che le catene vi mettano a tacere, né che i confini vi frenino. Siate ponti verso la liberazione della terra e del suo popolo, finché il sole della dignità e della libertà non sorgerà sulla nostra patria rubata". 

Il pensiero alla famiglia

Nel suo testamento il giornalista affida a chi lo legge anche tutti i suoi cari e la sua famiglia. La figlia Sham, "la luce dei miei occhi, che non ho mai avuto la possibilità di vedere crescere come avevo sognato". Il figlio Salah, che desiderava "sostenere e accompagnare per tutta la vita finché non fosse diventato abbastanza forte da portare il mio fardello e continuare la missione". La madre e la moglie "dalla quale la guerra mi ha separato per molti mesi". E aggiunge: "Se muoio, muoio fermamente secondo i miei principi. Testimonio davanti ad Allah che sono contento del Suo decreto, certo di incontrarLo". Il testamento di Al-Sharif termina con la preghiera ad Allah e l'appello a non dimenticare Gaza. 

This screen grab taken from AFPTV on August 11, 2025 shows Al-Jazeera's Anas al-Sharif speaking during an AFP interview in Gaza City on August 1, 2024. Al Jazeera said two of its correspondents, including a prominent reporter, and three cameramen were killed in an Israeli strike on their tent in Gaza City on August 10. (Photo by various sources / AFP) (Photo by -/AFP/AFPTV/AFP via Getty Images)
Il reporter di Al Jazeera Anas Al-Sharif morto a Gaza - ©Getty

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