Gaza, chi è Samir Hulileh: l’imprenditore tra i possibili candidati a guidare la Striscia
MondoImprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese, Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano, sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione, ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari
La guida della Striscia di Gaza, una volta concluso il conflitto, potrebbe essere affidata a Samir Hulileh, imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe Gaza con l'avallo della Lega Araba. Ecco, nel dettaglio, chi è Samir Hulileh e perché è in lizza per governare Gaza. (GUERRA ISRAELE GAZA, LE NOTIZE IN DIRETTA)
Il profilo di Hulileh
Residente a Ramallah ed economista di formazione, Hulileh ha ricoperto incarichi di rilievo nell’Anp, tra cui segretario generale del governo e viceministro dell’Economia e del Commercio. Ha inoltre svolto ruoli di primo piano nella holding palestinese Padico ed è ritenuto vicino al miliardario palestinese-americano Bashar al-Masri, noto per i suoi legami con l’amministrazione Trump. Tra i promotori del suo nome, secondo quanto ricostruito da Ynet, c’è il lobbista canadese-israeliano Ari Ben-Menashe, un ex agente dell'intelligence israeliana, di origini iraniane, che sarebbe stato coinvolto nello scandalo Iran-Contra nei primi anni '80, salvo poi essere assolto al processo negli Usa. Ben-Menashe ha confermato di sostenere la candidatura di Hulileh e ha spiegato che il piano è in fase di sviluppo con alti funzionari statunitensi e prevede che la futura leadership di Gaza operi sotto l'egida della Lega Araba, in particolare di Egitto e Arabia Saudita.
Un piano per Gaza senza Anp né Hamas
La scelta di Hulileh potrebbe ottenere anche il consenso del premier israeliano Benyamin Netanyahu, che non vuole l'Anp al governo della Striscia e immagina invece un ruolo per forze arabe. Nel progetto di Ben-Menashe ci sarebbe anche lo sfruttamento dei giacimenti di gas naturale scoperti al largo di Gaza. Al momento, l’Autorità palestinese ha negato che sia stato raggiunto un accordo sui nomi per la futura leadership di Gaza. Anche lo stesso Hulileh si è mostrato cauto, chiarendo che “in ogni caso, il primo passo sarebbe la fine della guerra”. In caso di nomina, ha spiegato di immaginarsi come "project manager" per la ricostruzione di Gaza, con l'obiettivo di portare "dai 600 ai 1.000 camion di aiuti umanitari al giorno" e di aprire da quattro a cinque valichi commerciali senza restrizioni. Nel suo piano, a Gaza dovrebbero essere ripristinati la legge e l’ordine, con un'autorità a Gaza "né dell'Anp né di Hamas", ma rispettata dai residenti. Il territorio, ha sottolineato, non può rimanere inondato di armi provenienti da "resti di Hamas o della Jihad Islamica". Hulileh stima che per ricostruire Gaza serviranno circa 53 miliardi di dollari. Una parte dei fondi potrebbe arrivare dagli Stati del Golfo, ma anche Stati Uniti e Unione Europea dovrebbero dare un contributo rilevante.