"Bisogna risolvere la crisi umanitaria e non si può continuare così, conosciamo la violenza del terrorismo e rispettiamo i tanti che sono morti ed anche gli ostaggi, c'è bisogno che vengano liberati ma anche pensare a chi sta morendo di fame". Lo ha detto il Pontefice da Castel Gandolfo. Il Capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, ha approvato le linee generali dell'annunciata offensiva Gaza City. Conversazione tra Meloni e il primo ministro dell'Arabia Saudita per arrivare al cessate il fuoco
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"Bisogna risolvere la crisi umanitaria e non si può continuare così, conosciamo la violenza del terrorismo e rispettiamo i tanti che sono morti ed anche gli ostaggi, c'è bisogno che vengano liberati ma anche pensare ai tanti che stanno morendo di fame". Lo ha detto Papa Leone XIV da Castel Gandolfo.
Il Capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, ha approvato le linee generali dell'annunciata offensiva su Gaza City. Lo si legge in una nota delle Israel Defence Forces. Sono state presentate le azioni dell'Idf fino ad oggi, comprese le operazioni nell'area di Zeitoun iniziate ieri. Inoltre, spiega l'Idf, è stato presentato e approvato il concetto centrale del piano per le prossime fasi nella Striscia di Gaza, in conformità con le direttive del livello politico. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilanciato l'idea di "permettere" ai palestinesi di lasciare la Striscia di Gaza, mentre l'esercito si prepara a un'offensiva più ampia nel territorio.
Giorgia Meloni, ha avuto ieri una conversazione telefonica con il primo ministro dell'Arabia Saudita, Mohamed bin Salman Al Saud sulla situazione in Medio Oriente. La conversazione, si spiega da Palazzo Chigi, ha permesso di 'condividere gli ultimi sviluppi del conflitto a Gaza nonché i principali temi della collaborazione bilaterale'. Posizione concorde quella di arrivare subito al cessate il fuoco duraturo, mentre preoccupano le decisioni di Israele sul futuro di Gaza.
Almeno 98 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba, inclusi almeno 37 richiedenti aiuti, secondo quanto riferito da fonti mediche ad Al Jazeera. Tra i morti di oggi, 61 sono stati uccisi a Gaza City. L'ufficio stampa di Hamas ha intanto aggiornato a 235 il totale dei decessi per fame, inclusi 106 bambini, mentre la crisi umanitaria ha raggiunto quelli che ha definito "livelli catastrofici".
Gli approfondimenti:
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
- Francesca Albanese: "Sanzioni Usa per Gaza violano mia immunità Onu"
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Onu ribadisce: due popoli due Stati unica soluzione
Alla dichiarazione del ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, che aveva definito "suicida" la soluzione "due popoli due stati", l'Onu ha risposto definendo il riconoscimento dello Stato palestinese l'unica soluzione possibile per "garantire pace e sicurezza" a palestinesi e israeliani. "Non pensiamo a un'altra soluzione - ha dichiarato il portavoce, Stephane Dujarric, rispondendo alle domande dei giornalisti che chiedevano un commento - perche' Palestina e Israele esistano e coesistano in pace e sicurezza".
Onu: personale sotto shock per tragedia umanitaria
A Gaza la situazione alimentare è talmente grave che le squadre di assistenza che si occupano dei palestinesi, in particolare i bambini, hanno avuto bisogno di sottoporsi a trattamento psicologico di sostegno per superare il trauma delle scene a cui assistono. Lo ha reso noto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric, incontrando i media al Palazzo di Vetro.
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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
Vai al contenutoTajani: speriamo che buon senso prevalga e finisca guerra a Gaza
"Ci auguriamo che il buon senso prevalga e si metta fine alla guerra": lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Ciampino per accogliere una parte dei 31 bambini palestinesi feriti o malati e i loro familiari in arrivo stasera a Roma. Il resto del gruppo arriverà negli aeroporti di Milano Linate e Pisa.
Medioriente, card. Parolin: 'Riconoscere Palestina è la soluzione, noi lo abbiamo fatto'
Il Segretario di Stato Vaticano ha parlato a margine di un evento organizzato per il Giubileo degli Influencer. "Quella è la soluzione, cioè il riconoscimento dei due Stati che vivono vicino l'uno all'altro in autonomia e sicurezza", ha ribadito. Poi sull'attacco alla Parrocchia cristiana a Gaza: "L'impressione è che tante volte questi errori si ripetano".
Medioriente, card. Parolin: 'Riconoscere Palestina è la soluzione, noi lo abbiamo fatto'
Vai al contenutoStato Palestinese, quali Paesi lo riconoscono ufficialmente: LA MAPPA
Francia, Regno Unito e Malta hanno annunciato che nel settembre 2025 riconosceranno lo Stato di Palestina e porteranno a 150 su 193 i membri dell'Onu che hanno assunto questa posizione. Tra loro non ci sono l'Italia e gli Stati Uniti. La mappa dei Paesi.
Stato Palestinese, quali Paesi lo riconoscono ufficialmente: LA MAPPA
Vai al contenutoIsraele, piano per occupare Gaza: evacuazioni e droni. Cosa sappiamo
Dopo l'approvazione, nella notte dell'8 agosto, da parte del gabinetto di sicurezza alla proposta del primo ministro israeliano di conquistare militarmente Gaza City, si aprono scenari fin qui inediti. I piani per l'occupazione da parte delle forze di difesa (Idf) sono infatti segreti e non è escluso che il dispiegamento dei mezzi militari abbia l'obiettivo di indurre Hamas a deporre le armi, liberare gli ostaggi del 7 ottobre 2023 ancora in vita e, infine, sciogliersi. Si affacciano tuttavia altre ipotesi.
Israele, piano per occupare Gaza: evacuazioni e droni. Cosa sappiamo
Vai al contenutoAlbanese: "Palestinesi via da Gaza idea folle di Netanyahu"
Il premier Benyamin Netanyahu, "ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l'umanità e crimini di guerra, invece di essere arrestato riesce ancora a decidere di cosa si deve parlare e stiamo a discutere delle sue idee folli". Così la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese a In Onda su La7 a proposito dell'idea del premier di concedere un esodo volontario dei palestinesi da Gaza verso altri paesi. "Il diritto internazionale dice che Israele deve sloggiare da Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme est" e vanno fatti tornare "milioni di palestinesi che sono stati fatti sfollare". Quanto al sogno di Netanyahu della Grande Israele, per Albanese, è anche un modo per distogliere "l'attenzione dall'eccidio che sta portando avanti a Gaza e che ha raggiunto dimensioni apocalittiche".
Netanyahu: "La soluzione politica è una resa e non avverrà"
La diplomazia non è la strada giusta per porre fine alla guerra a Gaza, ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a un ricevimento ospitato da Newsmax a Gerusalemme, aggiungendo che "vittoria" è l'ultima parola rimasta nel lessico dell'esercito. Una soluzione politica è solo un altro modo per dire sconfitta e resa, ha aggiunto. "Nella ricerca di un'alternativa alla vittoria", sono le parole di Netanyahu riportate da Times of Israel, "è emersa questa idea: quella che chiamano una 'soluzione politica', che non è altro che un altro termine per indicare sconfitta e resa. Questo non accadrà". Si è poi rivolto senza nominarli a coloro che "hanno smesso di credere nella vittoria", vale a dire gli ex capi della sicurezza che gli chiedono di mettere fine alla guerra a Gaza. A suo dire, sono trascinati da "movimenti politici estremisti che minano la volontà di combattere fino alla fine e fino alla vittoria, basandosi sulla convinzione che sia sbagliato e che non porterà a nulla". "La marea globale", denuncia il premier, "ci sta essenzialmente invitando a perdere noi stessi, ad abbracciare un'illusione, il miraggio di uno Stato palestinese il cui unico scopo è distruggerci". "Non rinuncerò alla vittoria. Il popolo d'Israele non rinuncerà alla vittoria", ha concluso ribadendo che Israele non ha una politica di fame intenzionale per Gaza.
Salgono a 98 i morti a Gaza dall'alba di oggi
Almeno 98 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba, inclusi almeno 37 richiedenti aiuti, secondo quanto riferito da fonti mediche ad Al Jazeera. Tra i morti di oggi, 61 sono stati uccisi a Gaza City. L'ufficio stampa di Hamas ha intanto aggiornato a 235 il totale dei decessi per fame, inclusi 106 bambini, mentre la crisi umanitaria ha raggiunto quelli che ha definito "livelli catastrofici". Secondo i dati del ministero della Salute di Gaza, tra le vittime ci sono 19 donne, 75 anziani e 35 uomini di età superiore ai 18 anni, mentre 40.000 neonati soffrono di malnutrizione.
Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza
Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.
Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza
Vai al contenutoMedioriente, protesta dei giornalisti a Tel Aviv: "Stampa presa di mira". VIDEOr
Netanyahu attacca ex capi Idf: "La parola vittoria scomparsa dal loro vocabolario"
"Una parola è scomparsa dal vocabolario delle Forze di difesa israeliane: vittoria. Qualcosa è successo dopo che hanno lasciato il servizio sistematicamente, gradualmente, nel corso degli anni". Lo ha detto il primo ministro d'Israele, Benjamin Netanyahu, attaccando gli ex capi della sicurezza delle Idf per aver abbandonato"sistematicamente" il loro impegno per la "vittoria". Intervenendo durante il discorso di apertura di un evento ospitato dall'emittente televisiva Newsmax a Gerusalemme, Netanyahu ha affermato: "Abbiamo ottenuto grandi vittorie contro Hamas, contro Hezbollah, contro il regime omicida di Assad in Siria, contro l'Iran e anche in altri campi", aggiungendo: "Lo abbiamo fatto perché abbiamo combattuto insieme, l'Idf, il Mossad e lo Shin Bet – ognuno nel suo campo, ognuno nel suo settore e in stretta collaborazione – hanno svolto un lavoro straordinario sotto la guida della leadership politica".
Israele, Netanyahu: 'Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla'
"Abbiamo sempre lavorato per scongiurare una crisi umanitaria. Gli unici che muoiono di fame sono i nostri ostaggi", ha dichiarato il premier israeliano, che ha annunciato "nuovi siti e corridoi sicuri" per la distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite: "Se messo in pratica, il piano dello Stato ebraico innescherebbe un'altra calamità nella Striscia".
Israele, Netanyahu: 'Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla'
Vai al contenutoChi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza
La guida della Striscia di Gaza, una volta concluso il conflitto, potrebbe essere affidata a Samir Hulileh, imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe Gaza con l'avallo della Lega Araba. Ecco, nel dettaglio, chi è Samir Hulileh e perché è in lizza per governare Gaza.
Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza
Vai al contenutoL'Idf approva l'offensiva su Gaza, Hamas vuole trattare
Israele tira dritto con il piano di allargare l'offensiva a Gaza, nonostante gli appelli internazionali a evitare un'ulteriore escalation in una situazione umanitaria drammatica. Il capo di Stato maggiore, Eyal Zamir, che pure nella lunga e agitata riunione del gabinetto di guerra aveva espresso le sue perplessità sull'operazione - salvo poi rimettersi agli ordini politici -, ha approvato il quadro generale del piano operativo dell'Idf nella Striscia che prevede, tra l'altro, l'occupazione nei prossimi mesi di Gaza City e di alcuni campi profughi, ritenuti le ultime roccaforti di Hamas. Obiettivo dichiarato del premier Benyamin Netanyahu è quello di dare il colpo finale al gruppo terroristico e riportare a casa gli ultimi 49 ostaggi (di cui solo una ventina sarebbero ancora in vita), mentre i Paesi mediatori tentano di scongiurare la nuova operazione militare israeliana rilanciando i negoziati e avanzando nuove proposte. Hamas ha affermato che le forze israeliane hanno intensificato le incursioni "aggressive" proprio a Gaza City, denunciando "una pericolosa escalation volta a imporre una nuova realtà sul terreno con la forza, attraverso una politica di terra bruciata e la completa distruzione di proprietà civili".
Reporter Al Jazeera uccisi a Gaza, Ue a Israele: 'Fare chiarezza'
Anas Al-Sharif, 28 anni, reporter di Al Jazeera, è stato ucciso a Gaza in attacco israeliano contro una tenda che ospitava giornalisti. Aveva lasciato un messaggio postumo in cui accusava Israele di voler “mettere a tacere” la sua voce. Nell’attacco sono morti anche altri cinque colleghi. L’Ue ha chiesto a Israele di fare chiarezza sulla loro morte “nel rispetto dello stato di diritto”.
Reporter Al Jazeera uccisi a Gaza, Ue a Israele: 'Fare chiarezza'
Vai al contenutoMedia: "Israele tratta con 5 Paesi per reinsediamento dei gazawi"
Israele è in trattative con cinque paesi (Indonesia, Somaliland, Uganda, Sud Sudan e Libia) per un possibile reinsediamento dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. Lo riporta l'emittente israeliana Channel 12. "Alcuni Paesi stanno mostrando maggiore apertura rispetto al passato nell'accettare l'immigrazione volontaria dalla Striscia di Gaza", ha dichiarato una fonte diplomatica, citando in particolare Indonesia e Somaliland. Tuttavia, non sarebbero state prese decisioni concrete. Il Somaliland, regione separatista della Somalia, secondo quanto riferito, spera di ottenere un riconoscimento internazionale attraverso l'accordo.
Difesa: 31 bambini di Gaza in Italia per ricevere cure. VIDEO
Crosetto: "Volo sanitario dei bimbi di Gaza segno dell'impegno dell'Italia"
"In contesti drammatici come quello della Striscia di Gaza, la solidarietà si esprime con gesti concreti, più che con le parole. Il trasporto sanitario di oggi è un ulteriore segno dell'impegno dell'Italia e della Difesa al fianco della popolazione civile colpita da una gravissima emergenza umanitaria". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, che aggiunge: "Dare una speranza, salvare una vita, soprattutto quella di bambini sofferenti, significa affermare i valori fondamentali nei quali ci identifichiamo. Al personale civile e militare che ha reso possibile tutto questo e agli operatori sanitari che si prenderanno cura dei piccoli pazienti, va la mia gratitudine, di uomo e di ministro".
Ultimatum all'Iran: "Tratti o torneranno le sanzioni"
Nuovo ultimatum all'Iran: Francia, Regno Unito e Germania chiederanno il ritorno delle sanzioni dell'Onu, senza ulteriori rinvii, se entro la fine di agosto Teheran non si sarà attivamente impegnata in un processo negoziale sul suo programma nucleare. I tre Paesi europei hanno ribadito quanto già minacciato a fine luglio, inviando una lettera congiunta alle Nazioni Unite e consegnata al Consiglio di Sicurezza e al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. Missiva della quale è venuto a conoscenza il Financial Times. I tre ministri degli Esteri di Berlino, Johann Wadephul, Parigi, Jean-Noël Barrot, e Londra, David Lammy, si dicono "pienamente impegnati a favore di una risoluzione diplomatica della crisi causata dal programma nucleare iraniano" e affermano di volere "continuare le discussioni per raggiungere una soluzione negoziata". I tre Paesi europei si dicono ancora vincolati dall'accordo internazionale raggiunto nel 2015 sul nucleare iraniano (Jcpoa) sotto l'egida Onu. Ma quell'intesa, ricordano, prevedeva come clausola la possibilità di uno "snapback", un meccanismo che cancella la sospensione delle sanzioni imposte dal Consiglio di Sicurezza Onu contro Teheran prima del 2015 in caso di accertata inadempienza dell'Iran alle clausole dell'accordo. Cosa, questa, che è avvenuta ed è stata accertata dall'Aiea negli ultimi anni.
Wafa, almeno 81 morti nei raid Israele su Gaza dall'alba
Almeno 81 persone sono rimaste uccise in diversi attacchi israeliani a Gaza dall'alba di oggi, di cui 45 a Gaza City. Lo riferiscono fonti mediche degli ospedali della Striscia, citate dall'agenzia palestinese Wafa.
Media Egitto: "Hamas disponibile a rapida ripresa dei negoziati"
Hamas ha espresso la volontà di riprendere rapidamente i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza durante un incontro con il capo dell'intelligence egiziana al Cairo, Hassan Mahmoud Rashad. Lo ha riferito la tv egiziana Al-Qahera News.
Idf, ucciso un vicecomandante Hamas che partecipò al 7 ottobre
L'esercito israeliano ha reso noto di aver ucciso nei giorni scorsi a Gaza Abdullah Saeed Abd al-Baqin, un vicecomandante della Nukhba, la forza di élite di Hamas, che prese parte al rapimento di 3 ostaggi israeliani il 7 ottobre. Quel giorno "il terrorista partecipò all'attacco a una base militare israeliana vicino al valico di Erez e prese parte al sequestro di Ron Sherman, Nik Beizer e Tamir Nimrodi", riferisce l'Idf su X. I primi due furono uccisi in prigionia e i loro corpi recuperati dall'esercito, mentre Nimrodi si trova ancora nelle mani di Hamas nella Striscia.
Il Papa: "Risolvere subito la crisi umanitaria a Gaza"
"Sì tanto, bisogna risolvere la crisi umanitaria e non si può continuare così, conosciamo la violenza del terrorismo e rispettiamo i tanti che sono morti ed anche gli ostaggi, c'è bisogno che vengano liberati ma anche pensare ai tanti che stanno morendo di fame". Lo dice Papa Leone XIV a Castel Gandolfo rispondendo ad una domanda se sia preoccupato per la possibilità che venga deportata la popolazione di Gaza. Papa Leone ha risposto a margine del suo ingresso a villa Barberini per un periodo di riposo.

©Ansa
Hamas: "Israele sta eseguendo incursioni aggressive a Gaza City"
Le Idf stanno "eseguendo incursioni aggressive" a Gaza City, mentre il capo di Stato Maggiore israeliano, Eyal Zamir, "ha approvato il quadro principale del piano operativo dell'esercito" nell'enclave palestinese. Lo ha dichiarato all'Afp il direttore dell'ufficio stampa del governo di Hamas a Gaza, Ismail al-Thawabta, denunciando una "pericolosa escalation" da parte di Israele.
Queste incursioni si stanno verificando "in particolare nel quartiere di Zeitoun" e nell'area intorno Tal al-Hawa e sono "accompagnate da intensi bombardamenti, cerchi di fuoco e demolizioni di case", ha affermato il funzionario, sottolineando che queste operazioni "si sono intensificate questa settimana".
"Queste aggressioni rappresentano una pericolosa escalation mirata a imporre una nuova realtà sul terreno con la forza, attraverso la politica della terra bruciata", ha aggiunto al-Thawabta.
Idf: "Nelle ultime ore 119 pacchi di aiuti lanciati su Gaza"
Nelle ultime ore sei paesi (Giordania, Emirati Arabi Uniti, Germania, Belgio, Francia e Italia) hanno lanciato via aerea 119 pacchi di aiuti alimentari nella Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dall'esercito israeliano in una nota.
Il Papa: "Servono dialogo e diplomazia non le armi, preoccupa Gaza"
"Bisogna sempre cercare il dialogo e il lavoro diplomatico e non la violenza, non le armi". Cosi' Papa Leone XIV arrivando a Castel Gandolfo, parlando con i giornalisti. Rispondendo a una domanda su Gaza il Pontefice ha espresso la sua preoccupazione ("tanta"), "bisogna lì vedere la crisi umanitaria, non si può continuare così. Noi conosciamo la violenza del terrorismo. Aspettiamo tanti che sono morti anche gli ostaggi, bisogna liberare gli ostaggi, ma anche tanti che stanno morendo di fame". Leone ha poi rimarcato che la Santa Sede "non può fermare" le guerre ma sta lavorando per "cercare il dialogo, cercare una soluzione perchè questi problemi - ha sottolineato - non si possono risolvere con la guerra, bisogna cercare sempre la pace".
Egitto, camion di aiuti per Gaza in partenza da Rafah
Mercoledì 13 agosto, alcuni camion carichi di aiuti umanitari diretti a Gaza sono partiti da Rafah, in Egitto. Gran Bretagna, Canada, Australia e diversi loro alleati europei hanno affermato che la crisi umanitaria a Gaza ha raggiunto “livelli inimmaginabili”, invitando Israele a consentire l'ingresso senza restrizioni degli aiuti nell'enclave palestinese devastata dalla guerra. Israele nega ogni responsabilità per la fame a Gaza, accusando Hamas di rubare gli aiuti.
Egitto, camion di aiuti per Gaza in partenza da Rafah | Video Sky - Sky TG24
Vai al contenutoFrancia, dice "Palestina libera" a un aereo di linea israeliano: sospeso un controllore
L'episodio è avvenuto durante una comunicazione via radio all'aeroporto De Gaulle di Parigi. Per il controllore "è stato immediatamente avviato un procedimento disciplinare. La sanzione deve essere commisurata alla gravità dei fatti", ha dichiarato il ministro dei Trasporti francese Tabarot
Francia, dice Palestina libera a volo israeliano: sospeso controllore
Vai al contenutoStudio su super batteri a Gaza, 'con sanità al collasso rischi diffusione'
Il sistema sanitario di Gaza ha subito una distruzione generalizzata durante l'invasione militare israeliana in corso, iniziata nell'ottobre 2023, che ha portato a una proliferazione di epidemie. Durante questo periodo, uno dei pochi servizi di microbiologia funzionanti a Gaza è stato un piccolo laboratorio nell'ospedale arabo Al-Ahli di Gaza City, alimentato principalmente da generatori diesel e inverter con batteria. Da questa 'roccaforte' in uno dei pochi ospedali di Gaza rimasto parzialmente operativo arriva una 'mappa' dei super batteri che imperversano nell'area, ma anche una fotografia del dramma di vivere in una situazione di conflitto continua, e del collasso della sanità locale. Si fa il punto in un'analisi pubblicata su 'The Lancet infectious disease', dalla quale è emerso che due terzi dei campioni esaminati (quasi 67%) erano multifarmaco-resistenti. "Il modello che osserviamo - ragionano gli autori - è in qualche modo simile al panorama della resistenza antimicrobica già mappato a Gaza". Una sintesi ventennale di 29 indagini primarie dagli ospedali di Gaza (2002-21) "ha evidenziato quanto fosse radicata la crisi della resistenza antimicrobica anche prima dell'invasione". Ciò che è cambiato, affermano gli esperti (ricercatori di Islamic University di Gaza e Al-Ahli Arab Hospital di Gaza City con un collega affiliato a realtà Usa), "è la portata e il contesto clinico del collasso del sistema sanitario: l'ospedale arabo Al-Ahli ha dovuto gestire un numero crescente di ricoveri giornalieri con poco liquido di irrigazione sterile", gli operatori hanno dovuto curare "ferite rimaste scoperte per giorni", hanno fatto i conti con "interruzioni di corrente in sala operatoria e solo donazioni occasionali di antibiotici ad ampio spettro. Anche l'accoglienza a lungo termine delle famiglie sfollate fuori dall'ospedale potrebbe aver contribuito alla trasmissione di malattie infettive".
Media, operazione Gaza costerebbe 29mld dollari a Israele
Secondo un economista dell'Università Ebraica di Gerusalemme citato dal Times of Israel, il piano recentemente approvato dal governo israeliano per conquistare Gaza City avrà un prezzo elevato per l'economia del Paese e per la qualità della vita dei suoi residenti. Se Israele decidesse di procedere con il piano per Gaza City, il
costo stimato potrebbe aggirarsi intorno ai 100 miliardi di NIS (29,2 miliardi di dollari), ovvero il cinque percento del PIL del Paese, ha affermato Esteban Klor, professore di economia all'Università Ebraica. La somma include l'aumento delle spese militari, oltre a un impatto negativo sulla spesa civile e un potenziale significativo freno agli investimenti e alle esportazioni, ha osservato l'economista.
Farnesina, in partenza da Eilat 3 voli speciali con i bambini da curare in Italia
Sono in partenza dall’aeroporto di Eilat, nel sud di Israele, i tre voli speciali dell’Aeronautica militare con a bordo il gruppo di bambini palestinesi evacuati dalla Striscia di Gaza che saranno curati in Italia. Il primo velivolo arriverà questa sera all'aeroporto di Roma–Ciampino, dove ad accogliere il gruppo in rappresentanza del Governo sarà presente il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Gli altri due aerei giungeranno, invece, a Milano Linate e a Pisa, si legge in una nota della Farnesina.
Si tratta della 14ma evacuazione sanitaria condotta dall’Italia dal gennaio 2024. L’operazione è anche la più importante realizzata sinora, con 31 pazienti ed i loro accompagnatori, per un totale di quasi 120 persone. I piccoli pazienti sono tutti affetti da gravi malattie congenite o da importanti ferite e amputazioni. Al loro arrivo, saranno trasferiti in diverse regioni sul territorio nazionale (Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Umbria e Veneto) per il ricovero presso varie strutture ospedaliere.
L’operazione è realizzata con il coordinamento della Presidenza del Consiglio, grazie al raccordo fra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero della Difesa, Ministero dell’Interno e Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con l’OMS ed il Meccanismo Europeo di Protezione Civile. L’iniziativa estende all’assistenza medico-sanitaria le attività umanitarie condotte dall’Italia per la popolazione civile della Striscia, nel quadro del progetto “Food for Gaza”.
Realizzato il sogno di Ahmed, bimbo di Gaza che voleva vedere il mare
Ha perso entrambe le gambe sotto i bombardamenti a Gaza - dove si trova ancora parte della sua famiglia - e, giunto in Italia attraverso un corridoio umanitario, il suo sogno era quello di vedere per la prima volta il mare. Protagonista della vicenda, un bimbo palestinese di 5 anni - Ahmed - in cura a Bologna dove seguito dai medici volontari 'Sanitari per Gaza' e del gruppo 'Bologna per Gaza-Volontari in rete' sta imparando di nuovo a camminare con protesi temporanee. Attraverso l'impegno del gruppo felsineo, di Alessia Arcolaci giornalista di 'Vanity Fair' e 'Domani', originaria di Cervia e dell'assessora alla Pace del comune ravennate, Michela Brunelli, il desiderio del piccolo si è avverato. Il bambino e i suoi famigliari seguiti dalla giornalista e da alcuni volontari, spiegano dal Comune di Cervia in una nota, "sono stati ospiti dell'hotel Al Faro a Borgomarina e hanno trascorso le giornate nella spiaggia attrezzata del Bagno Sorriso". Nel corso del soggiorno nella cittadina romagnola, Ahmed ha anche incontrato il sindaco, Mattia Missiroli e l'assessora comunale alla Pace. "Quando ci hanno parlato del sogno di Ahmed - racconta la stessa Brunelli - ci siamo subito attivati per accogliere questo bambino e i suoi familiari e cercare di donare loro qualche attimo di serenità. La storia di Ahmed è la testimonianza della sofferenza che sta vivendo tutto il popolo di Gaza e conoscere lui e la sua vicenda ci ha fatto sentire ancora più partecipi e solidali alla tragedia palestinese. E' veramente inaccettabile che un popolo, e in particolare i bambini, debba vivere questo dramma - aggiunge l'assessora -: ringraziamo tutti coloro che hanno permesso che il sogno di Ahmed si realizzasse, in particolare gli imprenditori Paola Pirini e Roberto Viroli per la loro grande disponibilità".
Sud Sudan nega contatti con Israele per accogliere palestinesi
Il Sud Sudan nega di essere impegnato in discussioni con Israele riguardo al trasferimento sul suo territorio di palestinesi dalla Striscia di Gaza, come affermato ieri da notizie di stampa. In una nota pubblicata sui social, il ministero degli Esteri del Paese africano sostiene che si tratti di "notizie senza fondamento che non riflettono la posizione ufficiale del governo del Sud Sudan".
Iran sente Aiea ed Egitto sul riavvio di negoziati sul nucleare
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avuto conversazioni telefoniche separate con l'omologo egiziano, Badr Abdelatty, e con il capo dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) dell'Onu, Rafael Grossi, sulla ripresa della cooperazione tra le due parti e sulla ripresa dei colloqui nucleari Iran-Stati Uniti, nel tentativo di risolvere l'attuale tensione attraverso percorsi politici e diplomatici. Si tratta del secondo round di conversazioni telefoniche di Araghchi con Abdelatty e Grossi in una settimana. "Il Cairo aiuterà entrambe le parti a rafforzare la fiducia reciproca e a creare un'atmosfera favorevole a rafforzare la sicurezza e la stabilità regionale", ha affermato Abdelatty, citato dall'Irna. L'Iran ha recentemente sospeso la cooperazione con l'Aiea, accusandola di non aver condannato gli attacchi israeliani e statunitensi contro i suoi siti nucleari durante la Guerra di 12 giorni con Israele a giugno.
Gaza:44 parlamentari Pd, stop competizioni sportive con Israele
"In vista della partita di calcio Italia-Israele, in programma a Udine il prossimo 14 ottobre, si accende il dibattito sul ruolo dello sport davanti a gravi crisi umanitarie e politiche. Il responsabile nazionale sport del Partito Democratico, Mauro Berruto, insieme a 44 parlamentari del PD eletti alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo, ha promosso un appello che riguarda tutte le discipline sportive per chiedere ai membri italiani del Comitato Olimpico Internazionale, al Presidente del CONI e al Presidente della FIGC di farsi portavoce, presso CIO, FIFA e UEFA, della sospensione di Israele da tutte le competizioni sportive internazionali. «Non si tratta di un gesto di vendetta - si legge nel testo - ma di un atto di responsabilità. Non per punire un popolo, ma per affermare che lo sport non può restare neutrale davanti a una politica di annientamento». L'appello sottolinea come, da quasi due anni, la Striscia di Gaza sia teatro di uno sterminio che ha già cancellato decine di migliaia di vite civili, tra cui almeno 636 atleti e atlete palestinesi. Il Comitato Olimpico Palestinese denuncia inoltre che oltre il 90% delle infrastrutture sportive a Gaza è stato distrutto, rendendo impossibile ogni attività per almeno un decennio. Secondo i promotori, la distruzione dello sport non è un effetto collaterale, ma una scelta politica per colpire un popolo anche nello spirito e nella speranza. L'appello ricorda i precedenti storici in cui la comunità sportiva internazionale ha scelto la sospensione di federazioni e comitati nazionali: dalla Germania e Giappone del dopoguerra alla Jugoslavia, dall'Iraq all'Afghanistan, dal Sudafrica dell'apartheid (escluso per 24 anni dai Giochi) fino alla Russia, oggi sospesa per l'aggressione all'Ucraina. Berruto in un intervista oggi su La Stampa si è fatto portavoce dell'auspicio di tutti i firmatari che chiedono un consenso trasversale, al di là delle appartenenze politiche, affinché lo sport resti coerente con i valori di pace, uguaglianza e dignità umana sanciti nelle Carte e negli Statuti olimpici e federali.
Mo, don Sacco: per Italia ipocrisia parlare di pace
"L'Italia è il terzo paese al mondo per volume di affari di armi vendute a Israele. Allora parlare di pace da parte del governo italiano, come ha fatto nelle ultime ore il ministro Crosetto, è una grande ipocrisia. L'Italia è legata a doppio filo con Israele. E quindi la prima cosa che diciamo è 'basta vendere armi a Israele'. Abbiamo
chiesto di non rinnovare l'accordo con Israele dopo quello che
sta succedendo, e invece e' stato rinnovato. Lo diciamo all'Italia ma anche all'Europa, che con 72 miliardi di euro nel 2023 è il più importante investitore in Israele. Ecco che cosa ci impedisce di prendere atto dei crimini di Israele: questi accordi economici. Noi abbiamo le mani sporche". A dirlo, don Renato Sacco, componente del consiglio nazionale di Pax Christi, in conferenza stampa con don Nandino Capovilla, parroco a Marghera (Venezia), e membro del movimento cattolico Pax Christi che lunedì è stato espulso da Tel Aviv.
Hamas: "Da Israele incursioni aggressive a Gaza City"
Le forze israeliane stavano effettuando incursioni "aggressive" a Gaza City, dopo che l'esercito ha approvato il quadro per una nuova offensiva nel territorio. Lo ha dichiarato Ismail Al-Thawabta, direttore generale dell'ufficio stampa del governo di Hamas a Gaza. "Questi attacchi rappresentano una pericolosa escalation volta a imporre una nuova realtà sul terreno con la forza, attraverso una politica di terra bruciata e la completa distruzione di proprietà civili".
Esercito Israele approva linee generali offensiva Gaza
Il Capo di Stato Maggiore dell'esercito israeliano, Eyal Zamir, ha approvato le linee generali dell'annunciata offensiva a Citta' di Gaza. Lo si legge in una nota delle Israel Defence Forces. L'esercito di Tel Aviv afferma che "il concetto principale per il piano offensivo delle Idf a Gaza" e' stato discusso durante un incontro che Zamir ha tenuto questa mattina con il Forum dello Stato Maggiore, insieme ad altri ufficiali e rappresentanti dello Shin Bet. "Durante la discussione, sono state presentate le azioni delle Idf finora intraprese, inclusa l'offensiva nell'area di Zeitoun iniziata ieri", afferma la nota, confermando che le forze hanno avviato nuove operazioni nel quartiere di Citta' di Gaza. "Inoltre, e' stato presentato e approvato il concetto principale per il piano per i prossimi passi nella Striscia di Gaza, in conformita' con le direttive della leadership politica", affermano le Idf, in riferimento all'operazione ordinata dal governo contro Hamas a Citta' di Gaza, operazione il cui inizio non e' previsto nell'immediato, tanto che i mediatori stanno riprovando in queste ore a rilanciare l'iniziativa diplomatica. Zamir avrebbe respinto il piano di conquista della citta' e avrebbe recentemente avuto uno scontro con il Ministro della Difesa, Israel Katz. Le Idf affermano che Zamir, durante l'incontro, "ha sottolineato l'importanza di migliorare la prontezza delle forze e la preparazione per la chiamata alle armi della riserva, svolgendo al contempo corsi di aggiornamento e fornendo un po' di respiro [ai soldati] in vista delle prossime missioni".
44 parlamentari PD: "Sospendere Israele da competizioni"
Alla vigilia della partita di calcio Italia-Israele, in programma a Udine il prossimo 14 ottobre,il responsabile nazionale sport del Partito Democratico, Mauro Berruto, insieme a 44 parlamentari del PD eletti alla Camera, al Senato e al Parlamento europeo, ha promosso un appello che riguarda tutte le discipline sportive per chiedere ai membri italiani del Comitato Olimpico Internazionale, al Presidente del CONI e al Presidente della FIGC di farsi portavoce, presso CIO, FIFA e UEFA, della sospensione di Israele da tutte le competizioni sportive internazionali. "Non si tratta di un gesto di vendetta - si legge nel testo - ma di un atto di responsabilita'. Non per punire un popolo, ma per affermare che lo sport non puo' restare neutrale davanti a una politica di annientamento". L'appello sottolinea come, da quasi due anni, la Striscia di Gaza sia teatro di uno sterminio che ha gia' cancellato decine di migliaia di vite civili, tra cui almeno 636 atleti e atlete palestinesi. Il Comitato Olimpico Palestinese denuncia inoltre che oltre il 90% delle infrastrutture sportive a Gaza e' stato distrutto, rendendo impossibile ogni attivita' per almeno un decennio. Secondo i promotori, la distruzione dello sport non e' un effetto collaterale, ma una scelta politica per colpire un popolo anche nello spirito e nella speranza". L'appello ricorda i precedenti storici in cui la comunita' sportiva internazionale ha scelto la sospensione di federazioni e comitati nazionali: dalla Germania e Giappone del dopoguerra alla Jugoslavia, dall'Iraq all'Afghanistan, dal Sudafrica dell'apartheid (escluso per 24 anni dai Giochi) fino alla Russia, oggi sospesa per l'aggressione all'Ucraina.
Papa: "Dio doni la pace ai popoli che vivono tragedia guerra"
"Alla vigilia della memoria liturgica di San Massimiliano Maria Kolbe, vi incoraggio a prendere esempio dal suo eroico atteggiamento di sacrificio per l'altro. Per sua intercessione, supplicate Dio di donare la pace a tutti i popoli che vivono la tragedia della guerra". Cosi' Papa Leone XIV nell'Udienza Generale durante i saluti ai pellegrini polacchi.
Realizzato sogno Ahmed, bimbo di Gaza che voleva vedere il mare
Ha perso entrambe le gambe sotto i bombardamenti a Gaza - dove si trova ancora parte della sua famiglia - e, giunto in Italia attraverso un corridoio umanitario, il suo sogno era quello di vedere per la prima volta il mare. Protagonista della vicenda, un bimbo palestinese di 5 anni - Ahmed - in cura a Bologna dove seguito dai medici volontari 'Sanitari per Gaza' e del gruppo 'Bologna per Gaza-Volontari in rete' sta imparando di nuovo a camminare con protesi temporanee. Attraverso l'impegno del gruppo felsineo, di Alessia Arcolaci giornalista di 'Vanity Fair' e 'Domani', originaria di Cervia e dell'assessora alla Pace del comune ravennate, Michela Brunelli, il desiderio del piccolo si è avverato. Il bambino e i suoi famigliari seguiti dalla giornalista e da alcuni volontari, spiegano dal Comune di Cervia in una nota, "sono stati ospiti dell'hotel Al Faro a Borgomarina e hanno trascorso le giornate nella spiaggia attrezzata del Bagno Sorriso". Nel corso del soggiorno nella cittadina romagnola, Ahmed ha anche incontrato il sindaco, Mattia Missiroli e l'assessora comunale alla Pace. "Quando ci hanno parlato del sogno di Ahmed - racconta la stessa Brunelli - ci siamo subito attivati per accogliere questo bambino e i suoi familiari e cercare di donare loro qualche attimo di serenità. La storia di Ahmed è la testimonianza della sofferenza che sta vivendo tutto il popolo di Gaza e conoscere lui e la sua vicenda ci ha fatto sentire ancora più partecipi e solidali alla tragedia palestinese. E' veramente inaccettabile che un popolo, e in particolare i bambini, debba vivere questo dramma - aggiunge l'assessora -: ringraziamo tutti coloro che hanno permesso che il sogno di Ahmed si realizzasse, in particolare gli imprenditori Paola Pirini e Roberto Viroli per la loro grande disponibilità".
Gaza, Mollicone: "Opposizione scrive mozioni, governo salva bimbi"
"Ci troviamo di fronte ad una escalation assoluta che abbiamo fortemente condannato attraverso la voce del Presidente Meloni e del Ministro Tajani. Abbiamo sottoscritto l'appello di altri paesi internazionali. Grazie a quest'ultima evacuazione sanitaria, abbiamo superato i 180 bambini di Gaza e i loro familiari - 580 persone in totale - accolti in Italia nell'ambito delle operazioni umanitarie portate avanti dalla nostra Nazione. Mentre l'opposizione scrive mozioni, il Governo porta aiuti e salva i bambini. Allo stesso tempo, non dobbiamo mai dimenticare il casus belli. Non possiamo legittimare Hamas. Sosteniamo da sempre la dottrina dei due popoli e due stati, ma riconosceremo lo Stato palestinese solo quando i terroristi di Hamas smetteranno di tenere in ostaggio la propria popolazione. Sono contento che anche il Pd si sia accorto di questo." Lo afferma Federico Mollicone, Fratelli d'Italia, componente del gruppo interparlamentare Italia-Ue ad Agorà Estate su Rai 3. "Continueremo a lavorare per mantenere la stampa libera sui fronti di guerra. Deve essere sempre rispettata e tutelata. Abbiamo ricordato di recente il fotoreporter Almerigo Grilz, colpito mentre svolgeva il suo lavoro, e tutti i giornalisti morti mentre esercitavano la propria professione. In molti conflitti, poi, accade che ci sia un coinvolgimento della stampa nella propaganda di una delle parti dello scontro", conclude.
Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza
La guida della Striscia di Gaza, una volta concluso il conflitto, potrebbe essere affidata a Samir Hulileh, imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe Gaza con l'avallo della Lega Araba. Ecco, nel dettaglio, chi è Samir Hulileh e perché è in lizza per governare Gaza.
Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza
Vai al contenutoAl Jazeera: "Almeno 24 morti in raid Idf su Gaza dall'alba"
Dall'alba di oggi le forze israeliane hanno ucciso almeno 24 palestinesi a Gaza, tra cui cinque bambini e cinque richiedenti aiuti: è quanto scrive l'emittente qatarina Al Jazeera, che cita fonti mediche palestinesi e della Mezzaluna Rossa. Fra le vittime, scrive Al Jazeera, 12 persone hanno perso la vita in un attacco aereo israeliano su una casa nel quartiere Zeitoun di Gaza City, secondo una fonte dell'ospedale al-Ahli Arab.
Viceministro Israele in Sud Sudan, si studia invio gazawi
Il viceministro degli Esteri israeliano, Sharan Haskel, e' oggi in Sud Sudan, dove incontrera' il presidente Salva Kiir Mayardit e altri alti funzionari. Lo riporta la stampa israeliana. Numerosi media hanno confermato che Tel Aviv sta premendo sullo Stato africano perche' accolga una parte della popolazione della Striscia di Gaza. Sulla carta, i colloqui di Haskel in Sud Sudan verteranno sul "rafforzamento della cooperazione in sanita', educazione, tecnologia, agricoltura ed energia; la promozione di iniziative congiunte" in campo militare e civile, "il rafforzamento della cooperazione regionale e l'esplorazione di possibilita' di aiuto umanitario israeliano alla luce delle sfide che il Paese affronta a causa della guerra nel vicino Sudan".
Tel Aviv, la voce di un riservista contro Netanyahu. VIDEO
Tel Aviv, la voce di un riservista contro Netanyahu
Vai al contenutoEsplosioni vicino alla parrocchia di Gaza, "stiamo bene"
"Stiamo bene": è il messaggio rassicurante che il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, posta sui social accompagnato da foto e video in cui si vedono colonne di fumo causate da esplosioni non distanti dalla stessa parrocchia, dove attualmente vivono circa cinquecento persone.
Iran, Larijani a Beirut ribadisce "sostegno al popolo libanese"
Il Segretario del Consiglio Supremo per la Sicurezza Nazionale dell'Iran, Ali Larijani, e' giunto a Beirut, dove ha ribadito il sostegno del suo Paese al "popolo libanese in ogni circostanza", mentre e' in corso lo scontro sul disarmo di Hezbollah, il partito-milizia sciita alleato di Teheran. "Se il popolo libanese dovesse soffrire, sentiremo quel dolore in Iran e staremo al suo fianco in ogni circostanza", ha detto Larijani ai giornalisti all'aeroporto, dove e' stato accolto da una delegazione di Hezbollah e del suo alleato, il movimento Amal. "Cercheremo sempre di difendere gli interessi nazionali del popolo libanese", ha aggiunto. Decine di sostenitori di Hezbollah si sono radunati al passaggio del corteo. Il funzionario iraniano e' sceso brevemente dall'auto per salutarli, tra gli applausi. La sua visita arriva dopo le critiche iraniane alla decisione del governo libanese di incaricare l'esercito di preparare un piano di disarmo di Hezbollah entro la fine dell'anno. Il signor Larijani incontrera' il presidente libanese Joseph Aoun, il presidente del Parlamento Nabih Berri e il primo ministro Nawaf Salam, prima di ricevere funzionari libanesi e palestinesi presso l'ambasciata iraniana. La scorsa settimana il governo libanese ha incaricato l'esercito di preparare il piano di disarmo di Hezbollah, a fronte delle pressioni degli Stati Uniti e dei timori di una nuova offensiva israeliana su larga scala, dopo quella che ha inflitto pesanti danni al 'Partito di Dio'. Il movimento sciita ha accusato il governo di aver commesso un "grave peccato" cercando di disarmarlo e ha affermato che avrebbe ignorato questa decisione. L'Iran, attraverso Ali Akbar Velayati, consigliere della Guida Suprema Ali Khamenei, ha espresso la sua opposizione al disarmo di Hezbollah, che ha sostenuto finanziariamente e militarmente fin dalla sua creazione. Beirut, a sua volta, ha condannato la "palese e inaccettabile ingerenza" dell'Iran negli affari interni del Libano. Prima di visitare Beirut, Larijani si e' recato a Baghdad, dove ha firmato un memorandum d'intesa volto, secondo l'ufficio del Primo Ministro iracheno, a "coordinare la sicurezza ai confini comuni". "La resistenza (contro Israele, ndr) e' parte integrante del tessuto dei popoli della regione", ha dichiarato Larijani alla televisione iraniana, affermando che "tutti gli sforzi devono essere mirati a preservare questa capacita'".
Iran: "Israele ha influenza sull'Aiea, ottiene informazioni"
"Israele non è membro del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) né dell'Accordo di salvaguardia, ma ha influenza sull'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e, sfruttando tale influenza, ottiene informazioni riservate di altri Paesi". Lo ha dichiarato il vicepresidente e capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran, Mohammad Eslami, aggiungendo: "L'assassinio di scienziati nucleari iraniani (durante la recente guerra Iran-Israele) è tra i crimini israeliani che dovrebbero essere seriamente condannati dall'Aiea". "I sionisti compiono azioni malvagie nella regione con il sostegno degli Stati Uniti", ha sottolineato Eslami, secondo l'agenzia di stampa Mehr. "Gli attacchi statunitensi ai siti nucleari iraniani erano stati pianificati molto tempo fa", ha aggiunto.
Gaza, lancio di aiuti umanitari nella città di Deir Al-Balah. VIDEO
Nella Striscia di Gaza diversi aeroplani hanno lanciato aiuti umanitari su Deir Al-Balah. I palestinesi presenti sono accorsi sul posto per prendere una cassetta di aiuti.
Gaza, lancio di aiuti umanitari nella città di Deir Al-Balah
Vai al contenutoMedioriente, negoziati per tregua a Gaza difficili. VIDEO
Medioriente, negoziati per tregua a Gaza difficili
Vai al contenutoIran: Francia, Germania e Gb pronte a reintrodurre sanzioni
Francia, Germania e Gran Bretagna hanno informato l'Onu di essere pronte a reintrodurre le sanzioni all'Iran se non tornera' al tavolo dei negoziati con la comunita' internazionale in merito al suo programma nucleare entro la fine del mese. Lo riporta il Financial Times. "Abbiamo chiarito all'Iran che se non e' disposto a raggiungere una soluzione diplomatica prima della fine di agosto 2025, o non sfrutta l'opportunita' di proroga che gli abbiamo offerto, siamo pronti ad attivare il meccanismo di 'snapback'", hanno scritto i ministri degli Esteri dei paesi E3 in una lettera inviata al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e al Consiglio di Sicurezza di cui il quotidiano della City e' giunto a conoscenza. Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, il suo omologo francese, Jean-Noel Barrot, e il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, hanno tuttavia dichiarato di essere "pienamente impegnati a favore di una risoluzione diplomatica della crisi causata dal programma nucleare iraniano e che continueranno le discussioni al fine di raggiungere una soluzione negoziata".
Wafa: attacco israeliano su Gaza City, uccisi 2 civili
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che due civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti ieri sera in un bombardamento israeliano su Gaza City. L'attacco, si legge sul sito dell'agenzia, ha preso di mira un gruppo di cittadini nel quartiere Sheikh Radwan, a nord-ovest della città.
Netanyahu: "Permettiamo a palestinesi di lasciare Gaza"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilanciato l'idea di "permettere" ai palestinesi di lasciare la Striscia di Gaza, mentre l'esercito si prepara a un'offensiva piu' ampia nel territorio.Le precedenti proposte di reinsediare i gazawi al di fuori del territorio devastato dalla guerra inclusa quella del presidente statunitense Donald Trump hanno suscitato preoccupazione tra i palestinesi e condanne da parte della comunita' internazionale. Netanyahu ha difeso le sue politiche di guerra in una rara intervista ai media israeliani, trasmessa poco dopo che l'Egitto ha annunciato un nuovo sforzo dei mediatori per ottenere una tregua di 60 giorni. Il premier ha dichiarato all'emittente israeliana i24NEWS: "Non li stiamo spingendo fuori, ma stiamo permettendo loro di partire". "Diamo loro l'opportunita' di lasciare, innanzitutto, le zone di combattimento, e in generale di lasciare il territorio, se lo desiderano", ha detto, citando i flussi di rifugiati durante le guerre in Siria, Ucraina e Afghanistan. Nella Striscia di Gaza, Israele ha controllato rigidamente i confini per anni, impedendo a molti di uscire."Lo permetteremo, innanzitutto all'interno di Gaza durante i combattimenti, e certamente permetteremo loro di lasciare Gaza", ha aggiunto Netanyahu. Per i palestinesi, qualsiasi tentativo di allontanarli dalla loro terra richiama la "Nakba", o catastrofe lo sfollamento di massa dei palestinesi durante la creazione dello Stato di Israele nel 1948. Netanyahu ha sostenuto la proposta di Trump di espellere i piu' di due milioni di abitanti di Gaza verso l'Egitto e la Giordania, mentre alcuni ministri israeliani di estrema destra hanno invocato la loro "partenza volontaria".
Ft: "Francia, Germania e Gb pronti a imporre sanzioni all'Iran"
Francia, Germania e Regno Unito hanno detto all'Onu di essere pronte a imporre nuovamente sanzioni all'Iran a meno che non riprenda i negoziati con la comunità internazionale sul suo programma nucleare. Lo riporta il Financial Times citando una lettera dei ministri degli esteri di Parigi, Berlino e Londra. Nella missiva i ministri affermano di aver offerto all'Iran una proroga per evitare la reimposizione automatica delle sanzioni entro la fine del mese.
Premier neozelandese: "Netanyahu ha perso senso realtà"
Il Primo Ministro della Nuova Zelanda, Christopher Luxon, ha dichiarato che il leader israeliano Benjamin Netanyahu ha "perso il senso della realta'", mentre il paese valuta se riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese.Luxon ha detto ai giornalisti che la mancanza di aiuti umanitari, lo sfollamento forzato della popolazione e l'annessione di Gaza sono "assolutamente" sconvolgenti, e che Netanyahu ha decisamente superato ogni limite."Penso che abbia perso il senso della realta'," ha aggiunto Luxon, che guida il governo di coalizione di centrodestra. Luxon ha dichiarato che la Nuova Zelanda sta valutando se riconoscere lo Stato palestinese. Lunedi',l'alleata Australia si e' unita a Canada, Regno Unito e Francia nell'annunciare che lo fara' durante una conferenza delle Nazioni Unite a settembre.
Tajani: "Quello che accade a Gaza è inaccettabile"
"Quel che accade a Gaza e' inaccettabile. L'opposizione parla, noi facciamo i fatti. Insieme a Turchia, Emirati e Qatar siamo il Paese che ha accolto il maggior numero di malati da Gaza per assicurare loro le cure e non e' facile, sono operazioni politiche. Nelle ultime ore abbiamo inviato altre 350 tonnellate di farina e ancora 100 ne invieremo nei prossimi giorni con l'Onu". Lo ha detto il ministro per gli Affari Esteri e vicepremier, Antonio Tajani in un'intervista pubblicata dal Corriere della Sera. "Noi stiamo facendo tutto il possibile per far si' che Israele fermi l'attacco a Gaza. - ha aggiunto - Abbiamo inflitto sanzioni ai coloni della Cisgiordania, condannato l'uccisione dei giornalisti di Al Jazeera e sottoscritto poche ore fa un appello con altri 28 Paesi alle autorita' di Israele, affinche' venga garantito agli operatori umanitari e alle Ong di proseguire in sicurezza il loro impegno per la distribuzione di cibo".
Trump rivede rapporto diritti umani, meno critiche a Paesi amici
L'amministrazione Trump ha riscritto e ridimensionato il rapporto annuale sulle violazioni dei diritti umani nel mondo. Considerato finora il documento più completo sul tema stilato da un governo, il rapporto americano riduce in modo significativo le critiche verso alcuni dei Paesi alleati degli Stati Uniti, quali Israele e El Salvador, mentre inasprisce le critiche contro i Paesi ritenuti ostili, come il Brasile e il Sudafrica. Alcune sezioni incluse nei rapporti precedenti sono state completamente eliminate, come quelle relative alla corruzione e la persecuzione nelle comunità Lgbtq+.