Guerra Israele, Trump: "Iran vuole incontro". Poi su Gaza: "Tregua in una settimana"

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"Non credo che Teheran tenterà di riavviare il programma nucleare a breve", ha detto il presidente Usa. Intanto, nella Striscia le vittime nelle ultime 24 ore, secondo le stime delle autorità sanitarie di Hamas, sono state 72, colpite mentre si trovavano in un mercato e ancora una volta nei pressi dei centri per la consegna del cibo

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Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che un'intesa sul  conflitto a Gaza è "vicina". Riguardo a Teheran, ha aggiunto, "abbiamo  delle sanzioni nei loro confronti, non sono stupidi".

Poi su Teheran_ "Non credo che l'Iran tenterà di riavviare il programma nucleare a breve", sottolineando che la Repubblica islamica "vuole incontrarci".  Intanto, a Gaza le vittime nelle ultime 24 ore, secondo le stime delle autorità sanitarie di Hamas, sono state 72, colpite mentre si trovavano in un mercato e ancora una volta nei pressi dei centri per la consegna del cibo. Benyamin Netanyahu ha respinto le accuse di spari deliberati sui civili, ma l'Idf ha fatto sapere di aver aperto un'inchiesta. L'episodio più cruento si sarebbe verificato in un mercato della città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia. Un medico e testimoni oculari hanno riferito alla Bbc che almeno 18 palestinesi sono stati uccisi dopo che un attacco di droni israeliani ha preso di mira un'unità di polizia di Hamas che cercava di assumere il controllo della zona. I droni, secondo le testimonianze, hanno preso di mira degli agenti vestiti in abiti civili e con maschere, che stavano accusando i venditori di speculare sui prezzi dei beni rubati da camion umanitari. Altre vittime, almeno dieci, sono state poi segnalate dopo l'ennesima sparatoria nei pressi di un centro di distribuzione gestito dalla Gaza Foundation, il controverso ente sostenuto da Usa e Israele e che non gode della fiducia dell'Onu.

Su Sky TG24 Insider:

  • Nella testa di Trump: cosa può averlo spinto alla guerra con l’Iran (leggi l'articolo)
  • Trump attacca l’Iran, e ora cosa succede? I possibili scenari (leggi l'articolo)
  • Perché parte della diaspora iraniana supporta gli attacchi a Teheran (leggi l'articolo)

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Basi Usa in Italia ed Europa, dove sono e che ruolo hanno

Gli Stati Uniti, con l'operazione "Midnight Hammer", hanno bombardato i siti nucleari iraniani di Fordow, Natanz e Isfahan. Una mossa che inserisce in prima linea anche gli Usa nel conflitto tra Israele e Iran. Teheran ha promesso "conseguenze eterne", minacciando ritorsioni. "Ridurremo in cenere le basi Usa in Medio Oriente", hanno affermato i pasdaran. Ma l'attenzione e le preoccupazioni si estendono anche alla presenza militare statunitense in Europa (e in Italia). Quante (e dove) sono le basi sparse nel Vecchio Continente?

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Guerra Medioriente e commerci Italia-Iran, i rischi per Made in Italy

I rapporti commerciali fra Roma e Teheran potrebbero subire dei contraccolpi a causa del conflitto. In questo caso sarebbe probabilmente il nostro Paese a perderci  maggiormente. Anche se non si tratta di scambi di grande entità, esportiamo più di quanto importiamo.

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Trump insiste: l'Iran mi vuole incontrare presto

"L'Iran mi vuole incontrare e lo faremo presto". Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale.

Trump: cessate il fuoco a Gaza entro una settimana

"Raggiungeremo un cessate il fuoco a Gaza entro la prossima settimana". Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale sottolineando che "l'intesa è vicina".

Guerra 12 giorni: come è stato colpito il programma nucleare iraniano

Prima l’intervento militare di Israele in Iran, quindi l’attacco americano contro tre importanti siti nucleari iraniani. Dopo i recenti attacchi che hanno infiammato il Medio Oriente, con protagonisti Israele, Usa ed Iran, quanto è stato realmente danneggiato del programma atomico iraniano? A fornire un quadro d’insieme è un’analisi del quotidiano “La Repubblica”, secondo cui i piani di Teheran “hanno subito danni ingenti, ma non il colpo di grazia auspicato da Donald Trump”. Ecco in che modo.

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Medioriente, attacco IDF al mercato di Gaza: almeno 18 morti

Israele, sabotando Ghf Onu si sta allineando con Hamas

Israele ha  accusato le Nazioni Unite di allinearsi con Hamas dopo che il segretario  generale Antonio Guterres ha denunciato un sistema di distribuzione di  aiuti sostenuto da Israele nella Gaza devastata dalla guerra. Lo ha  affermato il ministero degli Esteri israeliano guidato da Gideon Sa'ar. La Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta dagli Stati Uniti e da  Israele, ha fornito "46 milioni di pasti" nel territorio, ha scritto il  ministero in un post su X, ma "l'Onu sta facendo tutto il possibile per  opporsi a questo sforzo. In tal modo, l'Onu si sta allineando con Hamas,  che sta anche cercando di sabotare le operazioni umanitarie del Ghf".

Israele accusa Onu su aiuti a Gaza: "In linea con Hamas"

Dura replica del governo israeliano alle dichiarazioni del segretario generale dell’Onu, António Guterres, che ha definito "un sistema militarizzato che uccide persone" la struttura di distribuzione di aiuti umanitari creata da Israele nella Striscia di Gaza. "Accusare Israele per i fallimenti dell’Onu e per le azioni di Hamas è una tattica deliberata", ha scritto il ministero degli Esteri israeliano in un post su X.

La diplomazia israeliana ha inoltre difeso l’operato della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), l’organizzazione sostenuta da Israele e dagli Stati Uniti, affermando che "ha fornito direttamente più di 46 milioni di pasti ai civili palestinesi, non ad Hamas" dall’inizio delle sue attività a fine maggio. "Eppure, l’Onu fa tutto ciò che può per opporsi a questo sforzo. Così facendo, l’Onu si allinea con Hamas, che anche cerca di sabotare le operazioni umanitarie della Ghf", ha aggiunto il ministero, ribadendo infine che "l’esercito israeliano non prende mai di mira i civili".

Coop Alleanza toglie da scaffali prodotti israeliani e mette Gaza Cola

Da un paio di settimane la Cooperativa - attiva in Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Puglia e Basilicata - ha aderito alla campagna Coop 4 Refugees. "Non possiamo rimanere indifferenti davanti alle violenze in corso nella Striscia".

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Atto accusa Unrwa su aiuti, "uno sterminio"

"Campi di sterminio" con soldati "autorizzati a sparare indiscriminatamente sui civili in coda per il cibo". E' un atto d'accusa durissimo quello presentato dall'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i palestinesi, contro il sistema di distribuzione degli aiuti a Gaza sostenuto da Stati Uniti e Israele. L'agenzia ha esortato Israele a consentire la ripresa degli aiuti umanitari Onu. L'esercito israeliano ha negato di aver preso di mira i civili in coda nei centrio della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) che, da parte sua, ha negato che eventuali incidenti siano collegati ai suoi siti. "Il nuovo sistema di distribuzione degli aiuti è diventato un campo di sterminio", con persone "che vengono colpite mentre cercano di procurarsi cibo per se' e per le proprie famiglie", ha dichiarato Philippe Lazzarini, capo dell'Unwra "Questo abominio deve finire con il ritorno alle forniture umanitarie da parte delle Nazioni Unite". Il Ministero della Salute nel territorio controllato da Hamas afferma che dalla fine di maggio, più di 500 persone sono state uccise vicino ai centri di soccorso mentre cercavano di procurarsi viveri. Anche la protezione civile di Gaza ha ripetutamente segnalato uccisioni di civili mentre cercavano aiuto. "Le persone vengono uccise mentre cercano di sfamare se stesse e le loro famiglie", ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres "La ricerca di cibo non deve mai essere una condanna a morte". Medici Senza Frontiere (MSF) ha definito l'operazione di Ghf "un massacro mascherato da aiuti umanitari" mentre Benjamin Netanyahu ha smentito un reportage di Haaretz secondo cui i comandi militari hanno ordinato ai propri soldati di aprire il fuoco sui palestinesi in cerca di cibo.

Idf, intercettato razzo lanciato da Gaza verso Israele

Un razzo lanciato dal centro della Striscia di Gaza è stato intercettato dalle difese aeree israeliane. Lo ha reso noto l'Idf. Nessuna sirena ha suonato nelle città, ma è stato attivato un allarme nelle aree aperte vicino al confine. L'esercito israeliano ha inoltre affermato che non ci sono feriti.

Nucleare Iran, Trump: 'Siti distrutti”. Nyt: programma solo ritardato

Dopo il bombardamento statunitense contro tre impianti iraniani, è scontro tra la versione ufficiale dell’amministrazione Usa e le valutazioni dell’intelligence riportate dai media americani. Il presidente parla di "distruzione totale", mentre un rapporto segreto sostiene che il programma nucleare iraniano è stato solo rallentato perché parte del materiale nucleare sarebbe stato spostato prima dell’attacco. L’inviato speciale Witkoff ribadisce: "Obiettivo raggiunto".

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Fonti Hamas: "Da Egitto presto proposta per cessate il fuoco"

L'Egitto sta lavorando per formulare una "nuova proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che potrebbe essere lanciata nelle prossime due settimane". Lo hanno rivelato al quotidiano israeliano Ynet fonti vicine ad Hamas. Secondo loro, "c'e' flessibilita' da tutte le parti, e questa e' un'opportunita' unica per andare avanti con un accordo significativo, anche se non c'e' ancora un accordo finale". Le stesse fonti hanno affermato che la guerra tra Israele e Iran "ha influenzato l'approccio di Hamas ai negoziati" e che l'organizzazione terroristica "mostra una maggiore disponibilita' al compromesso e a progredire nei negoziati".

Fonti Hamas: da Egitto presto proposta per cessate il fuoco

L'Egitto sta  lavorando per formulare una "nuova proposta di cessate il fuoco nella  Striscia di Gaza, che potrebbe essere lanciata nelle prossime due  settimane". Lo hanno rivelato al quotidiano israeliano Ynet fonti vicine  ad Hamas. Secondo loro, "c'è flessibilità da tutte le parti, e questa è  un'opportunità unica per andare avanti con un accordo significativo,  anche se non c'è ancora un accordo finale". Le stesse fonti hanno  affermato che la guerra tra Israele e Iran "ha influenzato l'approccio  di Hamas ai negoziati" e che l'organizzazione terroristica "mostra una  maggiore disponibilità al compromesso e a progredire nei negoziati".

Consiglio europeo: 'Negoziati unica soluzione per nucleare Iran'

Bruxelles ospita il Consiglio europeo tra i leader dei 27, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La due giorni di vertice segue il World Forum Nato a L'Aja“dominato” dalla presenza di Donald Trump. Al centro due dossier chiave delle relazioni transatlantiche, i dazi e la difesa, ma anche la complicata situazione geopolitica internazionale. Nelle conclusioni di rito, i capi di Stato e di governo esortano a trovare una soluzione negoziale "alla questione nucleare iraniana" e chiedono un "immediato" cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. Sull'Ucraina - con l'impegno a proseguire con gli aiuti militari - le conclusioni sono state adottate a 26, senza il sostegno di Budapest che continua a opporsi all'avanzamento di Kiev nel percorso di adesione all'Ue.

Consiglio Europeo: negoziare con Iran, tregua a Gaza, sanzionare Mosca

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Israele-Iran, le tappe della “guerra dei 12 giorni'

Il conflitto era iniziato lo scorso 13 giugno, quando lo Stato ebraico aveva lanciato l'operazione "Leone Nascente" contro la Repubblica islamica, accusata di essersi avvicinata "a un punto di non ritorno" nello sviluppo di un'arma nucleare. Immediata la risposta di Teheran, con il lancio di razzi verso le città israeliane. Poi la discesa in campo degli Usa, il 22 giugno, con un attacco a tre siti nucleari in Iran e la successiva rappresaglia iraniana sulla base Usa di Al Udeid in Qatar. Dopo una difficile tregua, la fine della guerra

Israele-Iran, le tappe della “guerra dei 12 giorni'

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Guterres: "Non ignorare sofferenze dei palestinesi a Gaza"

"Portiamo aiuti salvavita, raggiungiamo le persone ovunque si trovino. E riconosciamo che la soluzione a questo problema è in ultima analisi politica. L'unico modo sostenibile per ripristinare la speranza è aprire la strada a una soluzione a due Stati", ha proseguito il segretario generale Onu. Guterres ha ricordato che "dopo gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre - che ho condannato inequivocabilmente - le operazioni militari israeliane hanno creato una crisi umanitaria di proporzioni orribili, più grave oggi che in qualsiasi altro momento di questa lunga e brutale crisi. Le persone vengono uccise semplicemente perché cercano di sfamare se stesse e le proprie famiglie. La ricerca di cibo non dovrebbe mai essere una condanna a morte". "Voglio essere chiaro: Israele, in quanto potenza occupante, è tenuta ad approvare e facilitare gli aiuti umanitari - ha proseguito - Nel frattempo, le operazioni umanitarie continuano a essere soffocate. Per oltre tre mesi, i materiali per la costruzione di rifugi e il carburante per i servizi vitali sono stati bloccati. Gli stessi operatori umanitari stanno morendo di fame. Questa situazione non può essere normalizzata". 

Trump: "Khamanei mente su guerra, il suo Paese è decimato"

Donald Trump accusa "il cosiddetto leader supremo dell'Iran" di mentire sull'esito della guerra con Israele. "Perche', avrebbe dovuto affermare in modo cosi' sfacciato e insensato di aver vinto la guerra con Israele, quando sa che la sua affermazione e' una bugia, e non e' cosi'?" scrive su Truth, "Da uomo di grande fede, non dovrebbe mentire. Il suo Paese e' stato decimato, i suoi tre malvagi siti nucleari sono stati distrutti. Sono sempre cosi' arrabbiati, ostili e infelici, e guarda cosa hanno ottenuto: un Paese bruciato, esploso, senza futuro, un esercito decimato, un'economia orribile e morte tutt'intorno. Non hanno speranza e la situazione non potra' che peggiorare! Vorrei che la leadership dell'Iran si rendesse conto che spesso si ottiene di piu' con il miele che con l'aceto. Pace!!!". La profusione di punti esclamativi fa, come sempre, parte della retorica social del presidente americano.

L'inviato israeliano Dermer a Washington la prossima settimana

Secondo quanto riportato da Channel 12, la prossima settimana il ministro per gli Affari strategici e principale negoziatore israeliano Ron Dermer dovrebbe recarsi a Washington per colloqui con alti funzionari di Trump in merito all'Iran e a Gaza. 

Unrwa e ong Spagna: "A Gaza oltre 500 morti in pochi giorni"

A Gaza, in pochi giorni "oltre 500 persone sono state assassinate e più di 4.000 sono risultate ferite in punti di distribuzione aiuti militarizzati, come conseguenza degli spari dell'esercito israeliano": è quanto denunciato in un manifesto firmato da Unrwa (agenzia Onu per i rifugiati palestinesi) Spagna, Unicef Spagna e decine di ong, tra cui Save The Children e Medici Senza Frontiere, che chiede "alla Spagna, ai leader europei e agli Stati alleati del governo di Israele" di "esercitare la propria influenza" per ottenere la fine delle atrocità nella Striscia. In particolare, il manifesto, letto pubblicamente nel tardo pomeriggio a Madrid dalla direttrice esecutiva di Unrwa Spagna Raquel Martí, invoca "un cessate il fuoco immediato e definitivo", la "protezione effettiva della popolazione civile", l'apertura dei valichi di frontiera per permettere "l'accesso in massa di aiuti umanitari", il "rispetto e ristabilimento pieno del mandato di Unrwa e di tutte le agenzie umanitarie", la "sospensione dei castighi collettivi" come "l'uso della fame" come "arma di guerra". "Questo manifesto non è una supplica. È un grido. È un pugno sul tavolo dell'indifferenza. È un appello urgente alla coscienza del mondo", recita il testo firmato da agenzie umanitarie e ong, secondo cui "dopo gli attacchi commessi da Hamas" il 7 ottobre 2023 Gaza "è diventata lo scenario della sofferenza umana più straziante del nostro tempo". 

Capo Idf: "Programma nucleare ritardato di anni"

L'Iran non è più un Paese prossimo alla realizzazione di armi nucleari dopo gli attacchi israeliani e statunitensi. Lo ha dichiarato il capo di stato maggiore delle Idf, Eyal Zamir, al suo staff militare, secondo quanto ha riferito al Times of Israel una fonte ben informata.

Sebbene l'Iran possa ancora mantenere parti del suo programma nucleare, questo è stato ritardato di anni, ha concluso Zamir secondo la fonte.

Trump: "Pensavo a rimozione sanzioni Iran ma ora non più" (2)

"Negli ultimi giorni, ho lavorato alla possibile rimozione delle sanzioni e ad altre cose che avrebbero offerto all'Iran molte più possibilità di una ripresa completa, rapida e completa. Invece sono stato colpito da una dichiarazione di rabbia, odio e disgusto, e ho immediatamente abbandonato ogni lavoro sulla rimozione delle sanzioni e altro ancora", ha detto Trump riferendosi alle dichiarazioni della guida suprema iraniana, che ha accusato di aver mentito dicendo di aver vinto la guerra. "Da uomo di grande fede, non dovrebbe mentire. Il suo Paese è stato decimato, i suoi tre malvagi siti nucleari sono stati distrutti, e io sapevo esattamente dove si trovava, e non avrei permesso a Israele, o alle Forze Armate statunitensi, di gran lunga le più grandi e potenti al mondo, di porre fine alla sua vita. L'ho salvato da una morte veramente brutta", ha messo in evidenza. 

Iran, Sa'ar: "Mondo ha dovere di impedirgli di avere bomba atomica"

''La comunità internazionale ha l'obbligo di impedire, con qualsiasi mezzo efficace, che il regime più estremista del mondo si impossessi dell'arma più pericolosa'', quella atomica. Così il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar su 'X', affermando che ''Israele ha agito all'ultimo momento possibile contro una minaccia imminente contro di sé, la regione e la comunità internazionale. L'Iran continua a invocare e ad agire per l'eliminazione di Israele''.

Sa'ar ha quindi aggiunto che ''il regime iraniano è sempre lo stesso. Continua a fuorviare la comunità internazionale e lavora attivamente per impedire un'efficace supervisione del suo programma nucleare. Gli attacchi all'Aiea e al suo direttore generale'', Rafael Mariano Grossi, ''solo perché hanno stabilito che l'Iran ha violato i suoi obblighi e si trova in uno stato di inadempienza, aggiungono la beffa al danno''.

Trump: "Cerchiamo di sistemare situazione in Libano, è un grande Paese"

Nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha commentato l’influenza di Hezbollah in Libano, affermando che gli Stati Uniti cercheranno di intervenire per riportare stabilità. "Cercheremo di sistemare la situazione - ha detto - Il Libano è un grande Paese, con persone brillanti". Trump ha poi ricordato il prestigio culturale e accademico del Libano: "È conosciuto per i professori e ha avuto una storia incredibile. Speriamo di poterlo riportare a quel livello". 

Trump: "Ho salvato Khamenei da morte brutta e ignobile"

In un duro attacco via social, il presidente Donald Trump ha smentito le dichiarazioni della Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, che aveva rivendicato la vittoria nella guerra con Israele. "Perché il cosiddetto ‘Leader Supremo’ dell’Iran devastato dalla guerra, l’Ayatollah Ali Khamenei, dovrebbe dire così sfacciatamente e stupidamente di aver vinto la guerra con Israele, quando sa che è una bugia?", ha scritto Trump su Truth Social. "Come uomo di grande fede, non dovrebbe mentire. Il suo Paese è stato decimato, i suoi tre malvagi siti nucleari sono stati annientati, e sapevo esattamente dove si nascondeva, e non ho permesso a Israele, né alle Forze Armate statunitensi – di gran lunga le più grandi e potenti al mondo – di togliergli la vita". 

Il presidente ha rivendicato di aver impedito un’escalation fatale: "Gli ho salvato la vita da una morte molto brutta e vergognosa, e non deve nemmeno dire ‘grazie, presidente Trump’”. Trump ha aggiunto che nell’atto finale della guerra "ho ordinato a Israele di far tornare indietro un grande gruppo di aerei che si stavano dirigendo direttamente su Teheran, pronti per un grande giorno, forse il colpo di grazia finale! Sarebbe stato l’attacco più grande della guerra, di gran lunga. Sarebbero seguiti danni tremendi e molti iraniani sarebbero morti". 

Iran, Saar: "Mondo ha obbligo di impedire a Teheran di avere bomba"

Il mondo "ha l'obbligo" di impedire all'Iran di acquisire una bomba atomica. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, tre giorni dopo che Israele ha proclamato una "vittoria storica" sull'Iran e "distrutto il suo progetto nucleare" nella sua breve guerra contro la Repubblica islamica. "Israele ha agito all'ultimo momento possibile di fronte a una minaccia imminente per se stesso, per la regione e per la comunità internazionale", ha scritto Sa'ar su X. "La comunità internazionale ha ora l'obbligo di impedire, con tutti i mezzi appropriati, al regime più estremista del mondo di ottenere l'arma più pericolosa", ha concluso il capo della diplomazia israeliana.

Trump: "Pensavo a rimozione sanzioni a Iran ma ora non più"

Donald Trump critica la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei: "L'ho salvato da una brutta morte", afferma sul suo social Truth. "Negli ultimi giorni stavo lavorando a una possibile rimozione delle sanzioni e ad altre" misure, ma "ora non più", ha aggiunto. "L'Iran deve rientrare nel flusso dell'ordine mondiale, altrimenti le cose peggioreranno per loro", ha messo in evidenza Trump. 

Idf: "Durante guerra uccisi anche 11 scienziati nucleari"

Israele ha ucciso più di 30 alti funzionari della sicurezza e 11 scienziati nucleari per sferrare un duro colpo alle ambizioni nucleari dell'Iran. Lo ha detto a Reuters un alto funzionario militare israeliano, riassumendo i 12 giorni di guerra aerea di Israele con l'Iran. L'aviazione israeliana ha poi colpito oltre 900 obiettivi e danneggiato profondamente la produzione missilistica iraniana. "Il progetto nucleare iraniano ha subito un duro colpo: la capacità del regime di arricchire l'uranio al 90% è stata neutralizzata per un periodo prolungato", ha affermato il funzionario.

Iran, Trump: "Bombarderei di nuovo in caso di uranio arricchito"

Il presidente Donald Trump ordinerebbe un nuovo bombardamento se risultasse che l'Iran avesse arricchito l'uranio per il nucleare. Ha risposto con un "assolutamente" alla domanda di una giornalista sulla possibilita' di un nuovo attacco.

Iran, Aiea: "Livelli radioattività nel Golfo restano normali"

I livelli di radioattività nella regione del Golfo "restano normali" dopo i raid israeliani ed americani che hanno causato gravi danni a diversi impianti nucleari iraniani. Lo ha dichiarato il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, in una nota.

Grossi ha rivelato che la centrale nucleare di Bushehr e il reattore di ricerca di Teheran rappresentavano le principali preoccupazioni dell'Agenzia che dirige dal punto di vista della sicurezza nucleare. Ha spiegato che qualsiasi attacco a questi impianti "avrebbe potuto causare un incidente nucleare con potenziali conseguenze sia in Iran che oltre i suoi confini".

Grossi ha rassicurato sul fatto che lo scenario peggiore è stato evitato e che queste infrastrutture rimangono intatte, insistendo sulla necessità che gli ispettori dell'Aiea continuino le loro attività di verifica in Iran.

Dermer prossima settimana a Washington, focus su Iran e Gaza

Il ministro degli Affari strategici Ron Dermer ha in programma di visitare Washington la prossima settimana per colloqui con alti funzionari di Trump riguardo all'Iran e a Gaza. Lo riferisce Channel 12.

Trump a Khamenei: "Devi dire la verità, sei stato battuto"

"Sei un uomo di fede, devi dire la verità: sei stato battuto". Lo afferma Donald Trump replicando alle dichiarazioni dell'ayatollah Ali Khamenei.

Araghchi contro visita capo Aiea: "Ha intenti maligni"

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha respinto la richiesta del capo dell'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, Rafael Grossi, di visitare gli impianti bombardati da Israele e Stati Uniti, affermando che nasconde "intenti maligni". "L'insistenza di Rafael Grossi nel visitare i siti bombardati con il pretesto delle misure di salvaguardia e' priva di senso e forse ha persino intenti maligni", ha scritto su X Araghchi. "L'Iran si riserva il diritto di adottare qualsiasi misura in difesa dei propri interessi, del proprio popolo e della propria sovranita'", ha aggiunto il capo della diplomazia di Teheran. Il ministro ha ribadito la condanna iraniana dell'operato di Grossi parlando di "ruolo deplorevole". Per Teheran, Grossi "ha direttamente facilitato gli illegittimi bombardamenti israeliani e statunitensi sui siti nucleari iraniani". "In un clamoroso tradimento dei suoi doveri, Grossi ha inoltre omesso di condannare esplicitamente tali palesi violazioni delle garanzie dell'Aiea", ha concluso il ministro.

Iran, funzionario israeliano: "Se costretti riprenderemo operazioni"

Un alto funzionario della sicurezza israeliana ha detto a Sky News in arabo che "Israele non esiterà a riprendere l'attività in Iran se sarà costretto a farlo". Per quanto riguarda il sito di Fordow, ha osservato che ci sono danni di cui non si conosce ancora l'entità, ma l'impianto è stato chiuso.

Idf negano raid su Nabatiyeh: "E' stato razzo di Hezbollah"

Le Idf hanno smentito di aver condotto un raid su un appartamento di Nabatiyeh, nel sud del Libano, nel quale è morta una donna e 11 persone sono rimaste ferite. Respingendo le accuse mosse dal primo ministro libanese, Nawaf Salam, le forze israeliane hanno addossato a Hezbollah la responsabilità dell'accaduto. 

"Le Idf non hanno preso di mira alcun edificio civile - ha dichiarato il portavoce delle Idf per l'arabo, Avichay Adraee - Secondo le informazioni in nostro possesso, l'edificio è stato colpito da un razzo immagazzinato sul posto, lanciato ed esploso a seguito dell'attacco aereo". Adraee ha quindi aggiunto che "l'organizzazione terroristica Hezbollah continua a immagazzinare i suoi razzi vicino a edifici residenziali e ai cittadini libanesi, mettendoli così in pericolo".

Salam dal canto suo ha condannato "con forza gli attacchi israeliani nei pressi di Nabatiyeh che rappresentano una palese violazione della sovranità nazionale, degli accordi di cessate il fuoco raggiunti lo scorso novembre e una minaccia alla stabilità che intendiamo preservare".

Trump: "Iran non tornerà a nucleare a breve, vuole incontrarci"

"Non credo che l'Iran tenterà di riavviare il programma nucleare a breve". Lo ha detto Donald Trump, sottolineando che Teheran "vuole incontrarci". 

Costa sente presidente Emirati: "Preoccupazione per Gaza"

"Gli Emirati Arabi Uniti sono un partner importante e affidabile per l'Ue, con cui condividiamo diverse aree di interesse reciproco. Nella mia telefonata con lo sceicco Mohamed bin Zayed, ho espresso la mia profonda preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza e in Cisgiordania. Abbiamo anche parlato dell'Iran e della situazione regionale in Medio Oriente. Abbiamo concordato di rimanere in stretto contatto". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.

Guterres: "Ricerca cibo non sia condanna a morte"

L'attesa di aiuti alimentari ''non deve trasformarsi in una condanna a morte'' per i palestinesi nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres denunciando la ''militarizzazione'' della distribuzione degli aiuti che ''uccide la gente''.

"Le persone vengono uccise semplicemente cercando di sfamare se stesse e le loro famiglie. La ricerca di cibo non deve mai essere una condanna a morte", ha detto Guterres ai giornalisti, senza nominare esplicitamente la Gaza Humanitarian Foundation.

Netanyahu e Katz: "Da Haaretz calunnie su nostro esercito"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno accusato Haaretz di aver pubblicato "calunnie del sangue" a seguito di un articolo del giornale che rivela che le truppe stanno ricevendo l'ordine dai comandanti di aprire il fuoco sui civili in cerca di aiuto. "Queste sono menzogne viziose progettate per screditare l'Idf, l'esercito piu' morale del mondo", si legge in una dichiarazione congiunta. Nonostante la loro indignazione, l'Idf ha confermato l'avvio di un'indagine di alto livello sulla questione. "L'Idf opera in condizioni difficili contro un nemico terrorista che opera dall'interno della popolazione civile e gestisce un'intera industria di menzogne per minare la legittimita' dello Stato di Israele", affermano entrambi. "I soldati dell'Idf ricevono ordini chiari per evitare di fare del male a civili innocenti, e agiscono di conseguenza". "Israele chiede a tutti i paesi democratici liberi di stare al suo fianco nella sua lotta giusta e morale contro l'organizzazione terroristica omicida Hamas", aggiungono.

Idf: "Continuiamo per sconfiggere Hamas e rilascio ostaggi"

Il Capo di Stato Maggiore, Tenente Generale Eyal Zamir, ha condotto un tour sul campo e una valutazione della situazione nella Striscia di Gaza con il Comandante del Comando Sud, il Maggiore Generale Yaniv Asor e altri comandanti di alto livello. Ha detto: "L'Iran ha subito un duro colpo e c'e' la possibilita' che danneggiare l'Iran possa far avanzare i nostri obiettivi a Gaza. Nel prossimo futuro, raggiungeremo le linee che abbiamo definito per la fase attuale nel quadro dei Carri di Gedeone, e da li' verranno sviluppate opzioni di azione che saranno presentate ai vertici politici. Continueremo ad agire con determinazione per raggiungere i due obiettivi della campagna: il rilascio degli ostaggi e la sconfitta di Hamas".

Mezzaluna Rossa: 50esimo medico ucciso a Gaza

Il 50esimo medico della Mezzaluna Rossa Palestinese e' stato ucciso a Gaza dall'inizio della guerra. Lo afferma la stessa organizzazione con un comunicato. "Haitham Bassam Abu Issa, un'infermiera della clinica PRCS di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza, e' stata uccisa ieri mentre era fuori servizio", si legge nealla dichiarazione del PRCS. "Questo porta il numero totale del personale e dei volontari del PRCS uccisi durante il conflitto a 50 - una cifra profondamente scioccante", conclude il PRCS.

Dg Oms: "A Gaza catastrofe e fame, grazie a Italia e Paesi che hanno accolto pazienti"

"A Gaza la situazione è oltremodo catastrofica - riporta il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi durante un briefing con la stampa a Ginevra - Nella Striscia solo 17 ospedali funzionano anche solo parzialmente su 36, e nessun ospedale è operativo nel Nord di Gaza o a Rafah. Nelle ultime 2 settimane, 500 persone sono state uccise mentre cercavano aiuti alimentari in centri e percorsi di distribuzione alimentare militarizzati non Onu, con conseguente aumento dei feriti e gravi conseguenze per gli ospedali di Gaza City, poiché carburante, acqua e scorte mediche si stanno esaurendo rapidamente". Nel frattempo "la fame perseguita tutti, rendendoli più deboli, malati e vulnerabili. Dall'inizio di quest'anno, in media 112 bambini sono stati ricoverati ogni giorno per cure di malnutrizione acuta", è il quadro tracciato dal Dg, che ha voluto nuovamente ringraziare l'Italia e quei Paesi che hanno accolto pazienti dalla Striscia. 

Negli ultimi giorni, continua il capo dell'agenzia Onu per la salute, "l'Oms è riuscita a recuperare scorte di carburante dai propri magazzini per supportare gli ospedali". E in questi mesi ha fornito "oltre 1,7 milioni di litri di carburante a strutture sanitarie, fornitori di servizi di ambulanza e partner. Questa settimana ha consegnato forniture mediche per la prima volta dal 2 marzo, con 9 camion carichi di scorte essenziali, comprese unità di sangue. Queste forniture saranno distribuite agli ospedali prioritari nei prossimi giorni e altre sono in arrivo. Ma è solo una goccia nell'oceano, date le immense esigenze sanitarie". 

Dall'inizio del conflitto, riepiloga il Dg Tedros, "l'Oms ha supportato l'evacuazione di oltre 7.300 pazienti dalla Striscia di Gaza. Ma dall'inizio del blocco israeliano, il 18 marzo, ci è stato permesso di evacuare solo 294 pazienti, una piccola parte delle oltre 10mila persone che necessitano ancora di evacuazione medica. L'Oms ringrazia Italia, Giordania, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Stati Uniti per aver accolto i pazienti evacuati. E chiede l'accesso per cibo, acqua, carburante, aiuti medici e di altro tipo, su larga scala, attraverso tutte le vie possibili".

Due operatori umanitari uccisi da raid israeliano a Gaza

Due membri dell'Ong 'Action contro la faim' (Acf) sono morti oggi nella Striscia di Gaza, ''uccisi da un raid israeliano in una zona densamente popolata'': è quanto annunciato dalla stessa Ong attiva nel campo della lotta alla malnutrizione. Mohammed Hussein e Obada Abu Issa, questo il nome dei due impiegati, ''sono stati uccisi nel pomeriggio del 26 giugno 2025 da un raid israeliano in una zona densamente popolata di Gaza, che non aveva ancora ricevuto ordine di spostarsi'', si legge in una nota diffusa da Acf, precisando che i due giovani uccisi erano membri dell'Ong da circa un anno. "Né Mohammed né Obada erano al lavoro al momento del raid'', precisa la fonte. Obada Abu Issa, 30 anni, padre di due bambini, era assistente ai programmi sul terreno nelle equipe di Action contre la faim incaricate del sostentamento idrico e l'igiene. Mohammed Hussein, 20 anni, era stato reclutato come custode dell'ufficio di Gaza dal giugno 2024. Nella nota, "Action contre la Faim invoca la protezione dei lavoratori umanitari e dei civili e chiede un cessate il fuoco immediato e permanente". L'Ong ribadisce il proprio ''impegno incrollabile" nella sua missione umanitaria garantendo che lavorerà ''senza sosta per fornire sostegno e speranza a coloro che devono fronteggiare sfide inimmaginabili nella Striscia di Gaza''. La Striscia ha vissuto ieri una nuova giornata di sangue, con 65 persone uccise dall'esercito israeliano, secondo dati forniti dai soccorsi sul posto. 

Iran, colloquio tra Araghchi e ministro Esteri Gb

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avuto un colloquio telefonico con il suo omologo britannico, David Lammy. Lo ha riferito l'agenzia di stampa ufficiale Irna, precisando che la telefonata si è tenuta ieri sera. Secondo l'Irna, Araghchi e Lammy hanno avuto uno scambio di opinioni sullo scenario che si è delineato in seguito all' "aggressione del regime sionista e degli Stati Uniti contro l'Iran e all'annuncio della cessazione dell'aggressione del regime sionista".

Gaza, De Cristofaro: "Sistema distribuzione aiuti torni all'Onu"

"Ancora orrore, morte e distruzione nella Striscia di Gaza. Anche oggi decine e decine di morti. La popolazione civile palestinese è stretta nella morsa tra i bombardamenti e gli attacchi israeliani alle file per gli aiuti. Netanyahu e l'esercito israeliano stanno usando la fame e la sete dei palestinesi come strumenti di guerra. Il programma di distribuzione alimentare fatto dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), fondazione privata israelo-statunitense, sta diventando ogni giorno sempre di più una trappola mortale per la popolazione civile palestinese. Questo sistema di distribuzione degli aiuti è pericoloso, è gravemente inefficace e va smantellato. Gli aiuti devono essere distribuiti dalle organizzazioni internazionali con il coordinamento delle Nazioni Unite, non da fondazioni private opache e poco trasparenti. Il cibo, l'acqua non possono essere usati come armi, o strumenti militari e la solidarietà non è un'arma di guerra contro la popolazione civile". Lo afferma il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama. 

Ministro Katz incarica Idf: redigere piano "coercizione"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato su X di aver "incaricato le Idf di preparare un piano di coercizione contro l'Iran che includa: il mantenimento della superiorità aerea di Israele, la prevenzione dell'avanzamento nucleare e della produzione di missili e la risposta all'Iran per il suo sostegno alle attività terroristiche".

Katz: "Ordinato piano operativo in risposta a crescenti minacce Teheran"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato nuove direttive militari in risposta alle crescenti minacce poste dall'Iran, in particolare sul fronte nucleare e del sostegno al terrorismo. "In Iran, la minaccia cresce e le risposte devono essere pronte - ha dichiarato Katz, ripreso da Haaretz, spiegando di aver - ordinato un piano operativo che includa il mantenimento della superiorità aerea israeliana, la prevenzione dei progressi nucleari e della produzione di missili, e risposte dirette al sostegno iraniano ad attività terroristiche". 

Iran, capo intelligence Idf: "Fallimento e successo operazione"

E' cauto e contrastante il bilancio dei vertici delle Forze di difesa israeliane (Idf) dell'operazione militare "Rising Lion" in Iran. "Con il completamento dell'operazione, Israele si trova di fronte a una realtà di sicurezza migliore, ma non meno complessa. Fallimento e successo sono stati presenti nella stessa organizzazione", ha dichiarato il capo dell'intelligence delle Idf, il maggiore generale Shlomi Binder. In una lettera inviata ai militari in servizio dopo la conclusione della guerra con l'Iran, Binder ha sottolineato, inoltre, che "è necessario che tutta l'Intelligence Militare dimostri autentica umiltà".

Media: "Indagine Idf su spari contro palestinesi a siti aiuti"

Secondo Haaretz l'Idf ha avviato un'indagine sui potenziali crimini di guerra commessi dalle loro truppe, che hanno aperto il fuoco sui palestinesi affamati quasi quotidianamente mentre cercavano di raggiungere i siti di distribuzione degli aiuti, nonostante non rappresentassero una minaccia. Gli incidenti con vittime di massa sono stati discussi in un incontro all'inizio di questa settimana, durante il quale l'ufficio dell'avvocato generale militare (MAG) ha incaricato il meccanismo di valutazione dei fatti dello Stato maggiore di indagare sui sospetti crimini di guerra che hanno avuto luogo principalmente nei pressi dei siti di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation, riporta Haaretz . Il meccanismo è un organismo militare indipendente incaricato di indagare su incidenti insoliti accaduti durante la guerra. Durante l'incontro, i funzionari dell'ufficio del MAG hanno espresso preoccupazione per il crescente clamore globale per l'uccisione di civili durante il tragitto verso i siti di soccorso, ha riportato Haaretz. Gli alti ufficiali del Comando Sud delle Idf hanno replicato, sostenendo che gli incidenti sono stati isolati e che le truppe hanno aperto il fuoco solo contro i palestinesi che rappresentavano una minaccia. Secondo una fonte presente all'incontro, i rappresentanti dell'ufficio del MAG hanno replicato, sostenendo che il resoconto del Comando Meridionale non corrisponde ai fatti accertati. "L'affermazione che si tratti di casi isolati non è coerente con gli incidenti in cui sono state lanciate granate e sono stati sparati mortai e pezzi di artiglieria contro i civili", avrebbe risposto un rappresentante del MAG. 

Media: "Witkoff disposto a cambiare proposta Usa per tregua a Gaza"

L'inviato speciale del presidente americano Donald Trump per il Medioriente, Steve Witkoff, sarebbe disposto a cambiare alcune clausole della proposta Usa di accordo per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele. Lo ha dichiarato, a condizione di anonimato, una fonte americana al sito di informazione del Qatar Al-Araby Al-Jadeed.

Protezione civile di Gaza: "62 persone uccise oggi"

La protezione civile di Gaza ha affermato che le forze israeliane hanno ucciso oggi 62 persone.   Secondo il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, nelle ultime 24 ore le Idf hanno ucciso 72 palestinesi e ne hanno feriti 174. 

Hamas: "Commissione internazionale su stragi durante distribuzione aiuti"

Hamas ha chiesto alle Nazioni Unite di istituire una "commissione internazionale" per indagare sui civili palestinesi uccisi dalle forze israeliane durante la distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. "Chiediamo alle Nazioni Unite di istituire una commissione internazionale per indagare su questi crimini e assicurare i responsabili alla giustizia internazionale", ha dichiarato la fazione palestinese, secondo cui 570 persone sono morte in questo tipo di incidenti nell'ultimo mese.

Sempre secondo Hamas, quasi 4mila persone sono rimaste ferite "con il pretesto della distribuzione di aiuti" dall'avvio delle operazioni della Gaza Humanitarian Foundation, sostenuta da Israele e Stati Uniti. La fazione palestinese ha anche indicato che le dichiarazioni di soldati dispiegati a Gaza - riportate da Haaretz - che affermano di aver ricevuto l'ordine di aprire il fuoco su persone disarmate in attesa di aiuti, "costituiscono un'ulteriore prova che l'esercito di occupazione israeliano mantiene una politica di sterminio sotto la falsa copertura degli aiuti".

Gaza, 56.331 morti in raid Idf da inizio guerra, 72 nelle ultime 24 ore

Sono almeno 56.331 i palestinesi morti nei raid condotti dalle Idf sulla Striscia di Gaza dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre del 2023. Lo rende noto il ministero della Salute di Gaza City precisando che solo nelle ultime 24 ore sono stati uccisi 72 palestinesi e altri 174 sono rimasti feriti 174.

''Molte vittime sono ancora sotto le macerie e per le strade, e le ambulanze e la protezione civile non riescono a raggiungerle'', si legge nella nota del ministero condivisa su Telegram.

Iran: "Le operazioni dei sionisti hanno ucciso molti civili"

Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha affermato che "molti civili" sono rimasti uccisi durante gli attacchi di Israele contro l'Iran durante i 12 giorni di conflitto. "Negli attacchi del regime israeliano contro l'Iran, sono state condotte una serie di operazioni illegali e criminali contro forze militari al di fuori della loro missione, professori universitari e cittadini comuni. Molti civili sono stati uccisi in questi attacchi contro aree residenziali, infrastrutture pubbliche, ospedali e centri medici, e molti altri sono rimasti feriti", ha scritto Pezeshkian in un messaggio inviato al vertice dell'Unione economica euroasiatica - di cui l'Iran è membro osservatore - in corso in Bielorussia, citando "gli attuali sviluppi" come motivo che gli ha impedito di recarsi di persona all'evento. "La comunità internazionale, in particolare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, devono adottare un atteggiamento più responsabile nei confronti di aggressori e guerrafondai", ha aggiunto Pezeshkian nel messaggio, pubblicato sul sito della presidenza della Repubblica islamica. Secondo Human Rights Activists News Agency (Hrana), organizzazione non governativa indipendente iraniana che si occupa di diritti umani, sono almeno 1.054 le persone che hanno perso la vita a causa degli attacchi di Israele contro l'Iran mentre 4.476 sono rimaste ferite. Secondo la ong, 417 civili sono stati uccisi e 2.072 sono rimasti feriti, mentre tra i militari si contano 318 morti e 256 feriti. Il rapporto cita inoltre altre 319 vittime e 2.148 feriti, senza specificare se fossero civili o militari. 

Coop: "Non spetta ad imprese boicottare prodotti Israele"

Boicottare prodotti in ragione della loro provenienza è "un diritto dei consumatori in base alle proprie opinioni e sensibilità, non spetta alle imprese". Israele "non fa eccezioni alla policy di Coop nazionale, come ribadito nella riunione della Presidenza di Ancc (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori)". Lo rende noto la Coop, dopo che nei giorni scorsi Coop Alleanza 3.0 ha scelto di togliere dagli scaffali i prodotti israeliani visto quanto sta avvenendo a Gaza. Anche in tempi di guerra Coop "sostiene la centralità del dialogo e dell'aiuto rivolgendo un appello al Governo italiano perché ci si adoperi con il massimo impegno a riaprire i corridoi umanitari verso la striscia di Gaza; condizione indispensabile per avviare una imponente raccolta di cibo e altri aiuti su cui le cooperative di consumatori dichiarano sin da ora la loro completa disponibilità rivolgendosi anche a tutta la moderna distribuzione per una mobilitazione collettiva".

Disinformazione e intelligenza artificiale, cos’è successo nella guerra tra Israele e Iran

Nel corso della “guerra dei dodici giorni” sono apparsi e diventati virali online contenuti falsi o manipolati che prendevano di mira entrambe le parti in causa. E alcuni di questi sono stati generati dall’intelligenza artificiale, in un contesto in cui  "forse la prima volta" si è assistito "all’uso su ampia scala dell’IA generativa durante un conflitto"

Disinformazione e IA, cos’è successo nella guerra tra Israele e Iran

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MO, Coop: "Boicottaggio è diritto consumatori ma non spetta a imprese"

"Boicottare prodotti in ragione della loro provenienza è un diritto dei consumatori in base alle proprie opinioni e sensibilità, non spetta alle imprese". Lo segnala Coop in una nota spiegando che "Israele non fa eccezioni alla policy di Coop nazionale come ribadito nella riunione della Presidenza di Ancc (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori)". Coop ribadisce di sostenere "anche in tempi di guerra sostiene la centralità del dialogo e dell’aiuto rivolgendo un appello al Governo italiano perché ci si adoperi con il massimo impegno a riaprire i corridoi umanitari verso la striscia di Gaza; condizione indispensabile per avviare una imponente raccolta di cibo e altri aiuti su cui le cooperative di consumatori dichiarano sin da ora la loro completa disponibilità rivolgendosi anche a tutta la moderna distribuzione per una mobilitazione collettiva”. "Nessuno - continua la nota - può rimanere insensibile di fronte all’ulteriore recrudescenza del conflitto in corso nella Striscia di Gaza che ha assunto una dimensione di gravità inaudita pur in un moltiplicarsi spaventoso di altri scenari di guerra. Coop è senza esitazione a fianco di tutte quelle forze, sia istituzionali che legate al mondo dell’associazionismo, unite nel chiedere una fine delle ostilità e l’apertura di trattative per arrivare a una necessaria ricostruzione". Al tempo stesso Coop "condanna il blocco degli aiuti umanitari proclamato dal Governo israeliano a più riprese. In più occasioni sia a livello nazionale che di territorio Coop ha attivato campagne di sostegno a fianco delle popolazioni colpite nei vari scenari internazionali, indirizzando aiuti consistenti fin quanto è stato possibile anche al popolo palestinese". 

Iran, senatori spaccati dopo il briefing su impatto raid Usa

Come era prevedibile i senatori repubblicani e democratici sono usciti con opinioni nettamente diverse dal briefing durante il quale i vertici del team della Sicurezza dell'amministrazione Trump hanno riferito dei raid Usa contro gli impianti nucleari iraniani, ed in particolare del loro impatto. E se molti repubblicani si sono dichiarati convinti che i bombardamenti abbiano obliterato, come ripete Donald Trump, il programma nucleare di Teheran, o almeno lo hanno rallentato di anni, i democratici hanno denunciato una situazione molto meno rosea.  "Quello che è chiaro dal briefing di oggi è che uno c'e' una strategia coerente, non c'e' un end game, non c'e' un piano, che cosa stiamo facendo?", ha detto il leader della minoranza al Senato, Charles Schumer affermando che ci sono state tante domande lasciate senza risposta dal segretario di Stato, Marco Rubio, da quello della Difesa, Pete Hegseth, dal capo della Cia, John Ratcliffe e dal capo degli Stati Maggiori Riuniti, Dan Caine.  E il senatore Chris Murphy ha accusato Trump di aver "deliberatamente ingannato l'opinione pubblica dicendo che il programma nucleare è stato obliterato". "E' certo che hanno ancora una capacità significativa e che un equipaggiamento significativo rimane", ha aggiunto il democratico convinto che i raid abbiano mandato indietro solo di mesi le ambizioni nucleari iraniane, come si legge nel rapporto preliminare dell'intelligence militare Usa, fortemente contestato dall'amministrazione Trump. Ci sono stati, comunque, dei democratici che sono stati meno negativi, come Richard Blumenthal, per il quale "la missione finora è stata un successo ed ha probabilmente danneggiato gravemente il programma". Ma ha poi sottolineato che l'intelligence deve ancora determinare in modo chiaro per quanto tempo questo impatto avrà effetto. Ovviamente diversi i commenti dei repubblicani, con i falchi anti-Iran che parlando di programma nucleare "obliterato", Lindsey Graham, e di "danni catastrofici" inflitti all'Iran non solo dai raid Usa ma dall'intera guerra dei 12 giorni israeliana, come ha detto Tom Cotton, capo della commissione Intelligence. Da parte sua, la Casa Bianca rivendica il fatto di aver limitato la quantità di informazioni classificate di intelligence fornite al Congresso - dopo quello al Senato, oggi ci sarà il briefing alla Camera - per evitare che informazioni di intelligence "finiscano in mani irresponsabili". 

Iran: francesi detenuti a Evin, avvocato e parenti denunciano "sparizione forzata"

I due cittadini francesi detenuti nel carcere di Evin a Teheran da circa tre anni, Cecile Kohler e il suo compagno Jacques Paris, sono stati trasferiti dalle autorità iraniane in seguito al raid israeliano sul penitenziario lunedì. Da allora, né l'avvocato dei due, né i familiari hanno loro notizie, tanto da denunciarne la ''sparizione forzata''. Nel corso di una conferenza stampa Noémie Kohler, sorella di Cécile, ha detto che ''non sappiamo nulla della sorte di Cécile e Jacques, non sappiamo se sono ancora vivi, non sappiamo dove si trovano" e ha chiesto "una prova immediata che siano in vita". La figlia di Paris, Laure, ha detto di ''temere per la vita di mio padre". Martedì la magistratura iraniana ha annunciato di aver "trasferito" i detenuti di Evin in altre prigioni della provincia di Teheran, senza specificarne il numero o l'identità. Nel bombardamento israeliano del carcere della capitale iraniana sono morte diverse persone. "Mentre parliamo, Cécile e Jacques, ostaggi di Stato detenuti arbitrariamente in modo crudele e disumano in Iran, sono scomparsi. Per legge, si tratta di una sparizione forzata ", ha dichiarato l'avvocato delle loro famiglie, Chirinne Ardakani. "Potrebbero essere stati trasferiti in un'altra prigione. Potrebbero essere sotto le macerie ", oppure trasferiti "in centri di detenzione clandestini ", ha aggiunto. Le Monde ricorda che le autorità francesi hanno "ricevuto rassicurazioni" sul fatto che i due cittadini francesi "non sono rimasti feriti", come ha annunciato mercoledì Laurent Saint-Martin, ministro delegato per il Commercio estero e i francesi all'estero. "Questa informazione proviene dalle autorità iraniane", il che è "ben lungi dall'essere una garanzia", ​​ha affermato Noémie Kohler, il cui ultimo contatto con la sorella risale al 28 maggio.

Musicista in Iran con le figlie piccole, la madre dal prefetto

Il prefetto di Ravenna Raffaele Ricciardi ha ricevuto e incontrato in prefettura la madre di un insegnante e musicista ravennate attualmente trattenuto, a causa della guerra in corso, in Iran con la moglie e le due figlie di 20 mesi e di 20 giorni.    L'incontro, in un clima di discrezione e solidarietà istituzionale, spiega la prefettura, ha rappresentato un momento di ascolto e vicinanza dello Stato ai familiari del docente. Il prefetto ha assicurato "il massimo impegno dell'Ufficio territoriale del Governo, in linea con le efficaci iniziative già assunte dal ministero degli Affari Esteri e dalle istituzioni del territorio, nel sollecitare le autorità diplomatiche nazionali affinché si giunga a una rapida soluzione della vicenda". Ricciardi, nel sottolineare l'importanza della cooperazione tra istituzioni in situazioni così complesse, ha confermato che Ravenna seguirà con attenzione l'evolversi del caso. Il prefetto ha concluso esprimendo "piena vicinanza e solidarietà ai familiari", rassicurandoli "sull'impegno costante di tutti i soggetti coinvolti per tutelare il cittadino italiano e la sua famiglia, trattenuti all'estero".

Idf: "Colpito sito di comando di Hezbollah nel sud del Libano"

L'Idf ha annunciato che l'aviazione israeliana ha colpito un sito di comando e gestione del fuoco di Hezbollah nella zona di Jabal al-Bufur, nel sud del Libano. Secondo il portavoce militare, il sito faceva parte di un'infrastruttura sotterranea che era già stata messa fuori uso da precedenti attacchi israeliani. Tuttavia, "nei giorni scorsi sono stati individuati tentativi di ripristino da parte di Hezbollah, motivo per cui le infrastrutture terroristiche sono state nuovamente colpite". L'Idf ha sottolineato che l'esistenza del sito e i lavori di ricostruzione costituiscono "una grave violazione degli accordi tra Israele e Libano".

Incursione pro-pal in base Gb, antiterrorismo arresta 4 persone

La polizia antiterrorismo britannica ha effettuato quattro arresti nell'ambito delle indagini sull'incursione notturna compiuta dagli attivisti del gruppo Palestine Action all'interno di una base aeronautica della Raf in Inghilterra, dove erano stati imbrattati alcuni aerei militari con vernice spray color rosso, in ricordo delle vittime dei raid israeliani nella Striscia di Gaza. Si tratta di due donne e due uomini di età compresa tra i 24 e i 41 anni. Le manette sono scattate dopo che il governo laburista di Keir Starmer aveva dichiarato fuori legge l'organizzazione pro-Palestina applicando la legge anti-terrorismo, in base alla quale diventa illegale farne parte o sostenerla. I vertici di Palestine Action hanno condannato gli arresti, accusando l'esecutivo di essere "al servizio delle aziende di armi che alimentano i crimini di guerra di Israele". Inoltre da giorni il gruppo sta raccogliendo fondi tramite una colletta online per presentare un ricorso legale contro la messa al bando annunciata dalla ministra degli Interni Yvette Cooper. L'iniziativa dell'esecutivo era stata condannata da Amnesty International, "profondamente preoccupata per l'uso dei poteri antiterrorismo per prendere di mira i gruppi di protesta".

Netanyahu chiede di nuovo il rinvio del suo processo

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha presentato un'altra richiesta di rinvio di due settimane della sua testimonianza al processo e ha fatto recapitare alla Corte una busta sigillata con i dettagli del suo programma. Netanyahu ha ribadito che, alla luce degli sviluppi regionali, vi è una "necessità nazionale" che dedichi tutto il suo tempo ad affrontare questioni di sicurezza e politiche "prioritarie". A seguito del rifiuto del procuratore questa mattina della prima richiesta di rinvio della sua testimonianza per due settimane e le critiche secondo cui non esiste un impegno dettagliato che giustifichi il rinvio, il premier ha presentato il suo programma specifico per la prossima settimana.

Iran, confermata uccisione di un altro scienziato legato a programma nucleare

Le autorità iraniane hanno confermato l'uccisione di un altro scienziato causata da un raid israeliano dei giorni scorsi. Secondo l'agenzia di stampa Isna, si tratta dell'ingegnere chimico Soleiman Soleimani, laureato all'Università di Scienza e Tecnologia dell'Iran e legato al programma nucleare. In una nota, l'Università ha espresso le sue condoglianze a familiari e colleghi di Soleimani, confermando che è stato ucciso "negli attacchi brutali del regime sionista".

Salam condanna raid Israele: "Violato accordo cessate il fuoco"

Il primo ministro libanese, Nawaf Salam, ha condannato con forza Israele per i raid aerei condotti nelle scorse ore nel sud del Paese dei Cedri. "Condanno con forza gli attacchi israeliani nei pressi di Nabatiyeh che rappresentano una palese violazione della sovranità nazionale, degli accordi di cessate il fuoco raggiunti lo scorso novembre e una minaccia alla stabilità che intendiamo preservare", ha dichiarato Salam in un post su X. Secondo il ministero della Salute libanese, una donna è stata uccisa e 11 persone sono rimaste ferite a causa del raid israeliano che ha preso di mira un appartamento.

Media, scontro a fuoco tra Hamas e clan familiare a Gaza

Diversi media e social di Gaza riferiscono che ieri è scoppiato uno scontro tra l'unità Sahm di Hamas e membri armati dell'influente clan della famiglia  Barbakh dietro l'ospedale Nasser di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza. Nei video condivisi sui social si vedono macchine bruciate e attrezzature danneggiate. Alcuni attivisti anti-Hamas della Striscia riferiscono che un cecchino ha sparato alla testa a un ragazzo di 16 anni della famiglia Barbakh mentre si trovava in terapia intensiva, mentre altri miliziani di Sahm, appostati sui tetti dell'ospedale, hanno sparato contro altri membri del clan familiare che vive proprio dietro il complesso del Nasser. Mohammed Abu Saaed è stato raggiunto da 12 colpi e gli è stata amputata una gamba. Mohammed, secondo gli attivisti, aveva guidato le manifestazioni contro Hamas del mese scorso, ed era uno dei giovani di Gaza che si occupa della distribuzione degli aiuti. Ma ha smesso dopo che il fenomeno dei furti e gli assalti ai camion si sono fatti sempre più diffusi e pericolosi

Bbc: "Raid Israele su mercato a Gaza; almeno 18 vittime"

Almeno 18 palestinesi sono stati uccisi dopo che un attacco di droni israeliani ha preso di mira un'unità di polizia di Hamas che stava tentando di assumere il controllo di un mercato nella citta' di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Lo hanno riferito alla BBC un medico e testimoni oculari. I testimoni oculari hanno affermato che i droni israeliani hanno colpito membri della polizia di Hamas, vestiti con abiti civili e mascherati che stavano parlando con dei venditori accusati di speculazione sui prezzi e di vendere beni saccheggiati dai camion degli aiuti umanitari. Il Ministero degli Interni guidato da Hamas ha condannato l'attacco, accusando Israele di aver commesso "un nuovo crimine contro un'unita' di polizia incaricata di mantenere l'ordine pubblico". Un testimone oculare ha raccontato alla BBC che gli scontri sono scoppiati ieri dopo che la polizia si e' scontrata con i venditori, con il comandante dell'unita' che gridava: "O vendete a un prezzo equo o confischeremo la merce". Poi alcuni venditori "hanno tirato fuori le pistole e un uomo aveva un Kalashnikov", ha detto il testimone oculare. Poi i droni israeliani hanno lanciato due missili, hanno riferito i residenti locali. Le riprese video mostrano corpi sparsi a terra e acquirenti in preda al panico che urlano, mentre le ambulanze si precipitano a soccorrere i feriti. Un medico dell'ospedale Al-Aqsa di Deir al-Balah ha riferito alla BBC che 18 corpi sono stati portati all'obitorio. Non e' stato immediatamente chiaro quanti tra le vittime fossero agenti di polizia. 

Iran, Centemero: "Non trascurare rischi legati ai piani nucleari"

"La norma approvata dal Parlamento iraniano con cui si interrompe la collaborazione con la Iaea sottolinea rischi gia' evidenziati rispetto ai piani nucleari della Repubblica Islamica. Ho espresso preoccupazione in merito; il programma nucleare iraniano, portato avanti senza trasparenza, puo' rappresentare un pericolo per i Paesi del Mediterraneo che hanno tutto il diritto di proteggersi da tale rischio". Cosi' il deputato della Lega Giulio Centemero, presidente della Delegazione parlamentare italiana presso l'Assemblea Parlamentare del Mediterraneo e presidente dell'organizzazione internazionale. "Auspico un intervento da parte della Comunita' internazionale in merito a partire dall'Unione Europea", aggiunge.

Libano, Nna: "Una donna uccisa e 11 feriti in raid israeliani nel sud"

Una donna è stata uccisa e 11 persone sono rimaste ferite in raid aerei israeliani nel sud del Libano. Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui gli attacchi israeliani hanno preso di mira la zona di Nabatiye a nord del fiume Litani.

Msf: "Ghf colpevole dei massacri a catena a Gaza"

Medici senza frontiere accusa la fondazione Ghf, Gaza Humanitarian Foundation, organizzazione sostenuta da Washington che gestisce gli aiuti umanitari nella Striscia, di aver causato i "massacri a catena" a Gaza. Medici senza frontiere ha chiesto di smantellare la Ghf affermando che ha un meccanismo che è una "finta distribuzione di aiuti alimentari che produce dei massacri a catena" e che "sembra concepito per umiliare i Palestinesi" con "oltre 500 persone uccise e quasi 4.000 ferite mentre si recavano a questi centri di distribuzione in cerca di cibo". Le équipe mediche di MSF - sottolineano - accolgono ogni giorno persone uccise o ferite mentre cercavano di procurarsi cibo corso delle distribuzione. Questo "si deve fermare" perché spinge i palestinesi a "scegliere di morire di fame e rischiare la vita per ottenere una quantità irrisoria di nutrimento". Israele ha imposto un blocco umanitario sul territorio palestinese all'inizio di marzo che è stato solo parzialmente allentato a fine maggio, quando la fondazione GHF ha iniziato le sue distribuzioni. "I quattro siti di distribuzione, tutti situati in aree completamente controllate dalle forze israeliane hanno le dimensioni di un campo da calcio e sono circondati da posti di osservazione, terrapieni e filo spinato. Il loro ingresso recintato consente un solo punto di accesso", spiega Aitor Zabalgogeaskoa, coordinatore delle emergenze di MSF a Gaza. "Se le persone arrivano troppo presto e si avvicinano ai posti di blocco, vengono colpite. Se arrivano in orario, ma ci sono troppe persone e saltano gli argini e il filo spinato, vengono colpite", e "se arrivano in ritardo, non dovrebbero essere qui perché è una 'zona evacuata', vengono colpite", afferma. MSF chiede la revoca del blocco su cibo, carburante, forniture mediche e umanitarie e il ritorno al precedente sistema di aiuti coordinato dalle Nazioni Unite.

Israele, tribunale blocca nomina poliziotto voluta da Ben Gvir

Il tribunale distrettuale di Gerusalemme ha bloccato la promozione di un poliziotto sotto inchiesta che era stata decisa dal ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. Lo riferisce il Times of Israel. Il sovrintendente Meir Suissa avrebbe dovuto assumere la guida della stazione di Tel Aviv Sud, ma per il procuratore generale Gali Baharav-Miara la nomina e' illegale perche' fatta senza il parere del capo della polizia. Mei Suisssa e' stato incriminato nel luglio del 2024 con l'accusa di negligenza per la sua condotta a una protesta anti-governativa a Tel Aviv nel marzo del 2023. Il poliziotto era stato ripreso mentre lanciava una granata stordente direttamente su una folla di manifestanti; una donna era finita in ospedale. Un mese dopo il rinvio a giudizio, l'agente e' stato promosso da Ben Gvir che ora annuncia battaglia. Suissa e' un "un poliziotto di talento e rispettato, caduto vittima di un sistema giudiziario che e' impegnato costantemente a contrastare la politica del governo", ha commentato. "Come ho promesso al primo ministro, faremo tutto cio' che e' in nostro potere, usando gli strumenti a nostra disposizione alla Knesset, per porre fine a queste molestie e persecuzioni", ha ammonito.

India: dal 19 giugno rimpatriati 4.415 indiani da Iran e Israele

Dal 19 giugno il governo di Delhi ha rimpatriato dall'Iran e da Israele 4.415 cittadini indiani, con 19 voli speciali organizzati nell'ambito dell'"Operazione Sindhu", lanciata per garantire l'incolumità a seguito del conflitto tra i due paesi. Ne ha dato notizia il ministero agli Affari Esteri.  Il portavoce del ministero Randhir Jaiswal ha precisato che sono 3.597 gli indiani rimpatriati dall'Iran e 818 quelli da Israele. "Stiamo seguendo lo sviluppo della situazione sul terreno", ha aggiunto. "Decideremo nelle prossime ore se e come proseguire l'intervento". 

Iran: riprende il traffico aereo con la Russia

Russia e Iran hanno ripreso il traffico aereo interrotto il 13 giugno a causa della chiusura dello spazio aereo iraniano. Lo riportano i media russi. Il primo volo della Mahan Air e' atterrato all'aeroporto di Sheremetyevo, secondo quanto riportato dal tabellone online. Il volo Mahan Air è partito da Mashhad ed e' atterrato a Mosca alle 10:12 (ora di Mosca), con un tempo di percorrenza di 4 ore e 12 minuti. Il volo di ritorno e' partito alle 12:02 (ora di Mosca) ed e' attualmente in rotta, scrive Ria Novosti. 

Iran, Idf: "Colpiti 900 obiettivi; 11 scienziati uccisi"

I raid israeliani contro l'Iran hanno colpito piu' di 900 obiettivi. Lo dicono le Forze di difesa israeliane, aggiungendo che nell'operazione sono stati uccisi 11 scienziati nucleari iraniani e 30 alti funzionari della sicurezza, tra cui tre comandanti di alto rango. Secondo le Idf l'operazione ha colpito complessivamente piu' di 900 obiettivi, distruggendo 200 lanciamissili, che secondo l'IDF rappresentavano la meta' di tutti i lanciatori iraniani. Gli attacchi hanno anche distrutto aerei e siti di produzione missilistica, "impedendo cosi' la produzione di migliaia di missili aggiuntivi", si legge nella dichiarazione delle IDF.

Al Jazeera: "Almeno 72 morti a Gaza"

Almeno 72 persone sono morte da ieri mattina a Gaza. Lo riferisce al Jazeera citando fonti ospedaliere della Striscia.

Wafa: 10 morti in attacchi israeliani a Gaza e Khan Yunis

Dieci palestinesi sono stati uccisi e altri feriti venerdì a Gaza City e Khan Younis: secondo l'agenzia Wafa, otto civili sono stati uccisi e diversi altri feriti quando aerei militari israeliani hanno colpito un gruppo di persone vicino alla scuola Shaaban Al-Rayyes, nel quartiere di Tuffah, a est di Gaza City. In un altro incidente, fonti mediche hanno confermato che altri due palestinesi sono stati uccisi e diversi feriti dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco su una folla di civili radunata vicino a un punto di distribuzione di aiuti a sud di Al-Tina Street a Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza. Le vittime sono state trasportate all'ospedale da campo specializzato del Kuwait.

Katz: "Volevamo eliminare Khamenei ma non c'è stata l'opportunità"

Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato, in una serie di interviste andate in onda ieri sera, che Israele ha cercato di eliminare la guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, durante il conflitto di 12 giorni con l'Iran, ma che l'occasione non si è mai presentata. Lo riporta il Times of Israel. "Se fosse stato nel nostro mirino, lo avremmo eliminato", ha detto Katz a Channel 13, aggiungendo che Israele "ha cercato molto" Khamenei ma che l'opportunità operativa non si è presentata. Katz ha anche detto che il governo ha iniziato la guerra senza sapere se gli Stati Uniti vi si sarebbero uniti e ha ammesso che Israele non sa dove si trovino le riserve di uranio ma colpirà di nuovo l'Iran se necessario. Il ministro ha fatto commenti simili in interviste con Kan e Channel 12, nelle quali ha anche affermato che Israele ha una "politica di controllo" che prevede il mantenimento della superiorità aerea sull'Iran e la garanzia, tramite attacchi aerei se necessario, che il paese non riprenda i suoi programmi nucleari o missilistici a lungo raggio.

Infermiera italiana a Gaza: la situazione è catastrofica

"La situazione è catastrofica". È iniziato così l'intervento in collegamento dalla Striscia di Gaza di un'infermiera italiana, Amanda Prezioso. Da gennaio a marzo del 2025 ha lavorato a Gaza nei presidi sanitari di Emergency, la clinica ad al-Qarara e di supporto all'Ambulatorio di al-Mawasi a Khan Younis e dal giugno 2025 è tornata a Gaza.    La sua testimonianza è stata trasmessa ieri sera durante il primo di tre giorni promossi da Cgil a Trieste per riflettere su vari temi, tra i quali la guerra. E prima del suo intervento è stato trasmesso un audio molto toccante, sempre da Gaza, con i rumori della quotidianità, pesantamente segnata dal conflitto.    Prezioso ha raccontato che "le strade sono vuote. Gli spostamenti sono continui, costanti, le evacuazioni sono pressoché quotidiane. Sono poche le persone che vivono ancora in una casa, che comunque tendenzialmente è danneggiata, se non parzialmente distrutta, quindi la maggior parte abita in tenda e nei campi per sfollati. È lì - ha spiegato - che si trova anche la nostra clinica, in mezzo alle tende". Amanda Prezioso ha spiegato che all'inizio dell'anno raggiungevano la clinica "un centinaio di persone al giorno, adesso ne vediamo più del triplo". Il suo impegno, così come quello di altri colleghi, è indirizzato "ad alleggerire il lavoro degli ospedali - ha detto - ne funzionano attualmente sei, ma tutto il sistema sanitario è collassato. Noi abbiamo quattro medici palestinesi, una ginecologa, un'ostetrica, abbiamo cinque infermieri, curiamo patologie croniche e acute, dolori di vario tipo, infezioni e tanti feriti, che arrivano ogni giorno e che si sono fatti male, purtroppo, anche durante la distribuzione del cibo. E poi ci sono molti bambini - ha aggiunto - che mostrano segni di sindrome post traumatica da stress"

Israele, procura si oppone a richiesta pausa processo Netanyahu

L'ufficio del procuratore di Stato si oppone alla richiesta del primo ministro Benyamin Netanyahu di una pausa di due settimane nel suo processo, citando come motivo la lentezza della sua testimonianza e l'imminente pausa estiva. Lo riporta il Times of Israel. L'avvocato difensore di Netanyahu, Amit Hadad, aveva affermato che il premier aveva bisogno di due settimane di pausa per dedicare il suo tempo a "questioni diplomatiche, nazionali e di sicurezza di prim'ordine", in seguito alla recente guerra con l'Iran, conclusasi martedì. Secondo Hadad, i problemi includono "la gestione della guerra a Gaza e la questione degli ostaggi".

Governo Gaza: almeno 549 morti tra persone in attesa aiuti

Sono almeno 549 le persone uccise dalle forze israeliane e oltre 4mila i feriti nelle ultime quattro settimane mentre attendavano di ricevere aiuti umanitari a Gaza. A renderlo noto è stato l'Ufficio stampa del governo della Striscia, a quanto riporta al Jazeera.

Attacco israeliano al mercato di Gaza, 18 morti

Almeno 18 palestinesi sono stati uccisi dopo che un attacco di droni israeliani ha preso di mira un'unità di polizia di Hamas che cercava di assumere il controllo di un mercato nella città di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Lo hanno riferito alla Bbc un medico e testimoni oculari. I droni israeliani hanno sparato contro membri di una forza di polizia di Hamas, vestiti in abiti civili e con maschere, che stavano accusando i venditori accusati di speculazione sui prezzi e di vendita di beni rubati dai camion degli aiuti umanitari.

Merz: "Su Gaza preoccupazione unanime da vertici Ue"

"Per quanto riguarda Israele, abbiamo condiviso tra noi la preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e discusso in modo molto intenso su diverse possibilita' di intervento, anche in collaborazione con gli Stati Uniti, per cercare di promuovere un cessate il fuoco nella striscia di Gaza". Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. "Nel documento finale c'è una posizione molto chiara del Consiglio europeo su questo punto, e nessuno ha messo in discussione il fatto che vogliamo andare in questa direzione. L'abbiamo deciso all'unanimità. Dunque, anche per quanto riguarda Israele, c'è una posizione chiara del Consiglio europeo", ha aggiunto. 

Iran, Araghchi: “Non abbiamo chiesto noi cessate il fuoco”

Non è stato l'Iran a chiedere un cessate il fuoco, "e' stato il nemico israeliano". Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi durante un'intervista televisiva. "Fin dai primi giorni di guerra, i paesi europei ci hanno esortato a fermarci e a tornare alla diplomazia - ha spiegato Araghchi - ma noi abbiamo chiarito che ci stavamo difendendo. Non siamo noi quelli che hanno iniziato l'aggressione".

Casa Bianca, verso pace e stabilità grazie a Trump

Il Medio Oriente "si sta allontanando dal caos e dallo spargimento di sangue, avviandosi verso una nuova era di pace e stabilità che il presidente Trump ha a lungo sollecitato". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, nel suo intervento di apertura del briefing con i giornalisti. "Questo - ha aggiunto - era impensabile fino a una settimana fa, ed è questo il volto della pace attraverso la forza".

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