Consiglio Europeo, i leader: “Negoziati Iran, tregua a Gaza. Confermate sanzioni a Mosca”

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A Bruxelles si sono riuniti i leader dei 27 Stati membri, dopo il World Forum Nato a L'Aja “dominato” dalla presenza di Donald Trump. Tra Medio Oriente, Ucraina, difesa e dazi

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Bruxelles ospita il Consiglio europeo tra i leader dei 27, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La due giorni di vertice segue il World Forum Nato a L'Aja “dominato” dalla presenza di Donald Trump. Al centro due dossier chiave delle relazioni transatlantiche, i dazi e la difesa, ma anche la complicata situazione geopolitica internazionale. Nelle conclusioni di rito, i capi di Stato e di governo esortano a trovare una soluzione negoziale "alla questione nucleare iraniana" e chiedono un "immediato" cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza. Sull'Ucraina - con l'impegno a proseguire con gli aiuti militari - le conclusioni sono state adottate a 26, senza il sostegno di Budapest che continua a opporsi all'avanzamento di Kiev nel percorso di adesione all'Ue.

"Negoziati unica soluzione per nucleare Iran"

"L'Ue rimane fortemente impegnata a favore della pace, della sicurezza e della stabilità in Medio Oriente: il Consiglio europeo accoglie con favore la cessazione delle ostilità ed esorta tutte le parti a rispettare il diritto internazionale, a dar prova di moderazione e ad astenersi da azioni che potrebbero portare a una nuova escalation", si legge nelle conclusioni del vertice Ue per la parte sul Medio Oriente. L'Unione, prosegue il testo, continuerà "a contribuire a tutti gli sforzi diplomatici volti a ridurre le tensioni e a trovare una soluzione duratura alla questione nucleare iraniana, che può essere raggiunta solo attraverso negoziati".

"Israele sblocchi subito gli aiuti per Gaza"

Per quanto riguarda la situazione a Gaza, si chiede un cessate il fuoco immediato "e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi, che porti alla fine permanente delle ostilità". I leader scrivono: "Il Consiglio europeo deplora la terribile situazione umanitaria a Gaza, il numero inaccettabile di vittime civili e i livelli di fame. Invita Israele a revocare completamente il blocco su Gaza". 

Kallas proporrà misure su violazioni d'Israele

Sulla base del rapporto presentato dall'alto commissario Kaja Kallas sulle violazioni dei diritti umani da parte di Israele a Gaza e in Cisgiordania, il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa ha incaricato la stessa Kallas di "proporre possibili misure" in vista dal prossimo Consiglio Affari Esteri di luglio. La richiesta però non si è traslata in una modifica delle conclusioni scritte.  

Ue ancora divisa su Israele

L'ampia maggioranza che ha portato Kallas ad innescare la revisione del Consiglio di associazione con Israele - 17 Paesi su 27, con 1 astenuto - resta sostanzialmente la stessa anche al tavolo dei leader, sebbene non si possa definire un blocco omogeneo. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha ribadito la sua posizione con veemenza - "a Gaza c'è una situazione catastrofica di genocidio" - e ha annunciato che avrebbe chiesto ai suoi pari "la sospensione immediata di questo accordo". Retorica, perché non c'è il consenso necessario al Consiglio per procedere. Resta il fatto che tra i 17 monta l'esasperazione, specie tra alcuni (Belgio, Irlanda e Svezia, ad esempio). Anche tra i 9 Paesi che non hanno votato per la revisione - Germania, Ungheria, Italia, Repubblica Ceca, Croazia, Cipro, Lituania, Grecia e Bulgaria - ci sono però posizioni distinte: solo Budapest, ormai, si oppone ad applicare sanzioni ai coloni violenti. E di distinguo in distinguo, si rischia la paralisi.

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Ucraina: "Intensificare l'invio di aiuti militari a Kiev"

Passando al capitolo Ucraina, il Consiglio europeo "invita gli Stati membri a intensificare ulteriormente gli sforzi per rispondere alle urgenti esigenze militari e di difesa dell'Ucraina, in particolare per quanto riguarda la fornitura di sistemi di difesa aerea e anti-droni, nonché di munizioni di grosso calibro, al fine di sostenere Kiev nell'esercizio del suo diritto naturale alla legittima difesa e nella protezione dei suoi cittadini e del suo territorio dagli attacchi quotidiani sempre più intensi da parte della Russia".  Viene inoltre messa in rilievo "l'importanza di accelerare le iniziative volte a sostenere e sviluppare ulteriormente l'industria della difesa ucraina e a rafforzarne la cooperazione e l'integrazione con quella europea".

"Impegno su ricostruzione Ucraina, bene vertice Roma"

Nelle conclusioni l'Ue ribadisce inoltre l'impegno, anche nel quadro del percorso di adesione dell'Ucraina, "a sostenere la riparazione, la ripresa e la ricostruzione del Paese, in coordinamento con i partner internazionali, anche nei settori della riabilitazione psicologica e psicosociale e del rafforzamento dell'assistenza per lo sminamento. In questo contesto, il Consiglio europeo guarda con interesse alla Conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina che si terrà a Roma il 10 e 11 luglio".

Leader Ue rilanciano nuove sanzioni a Mosca

Intanto si ribadisce anche che "l'Ue è pronta ad aumentare le pressioni" su Mosca, "anche con un nuovo robusto pacchetto di sanzioni, che preveda anche modalità per colpire ulteriormente le entrate energetiche della Russia". Il Consiglio "condanna fermamente i continui bombardamenti di civili e infrastrutture civili da parte della Russia e chiede un cessate il fuoco completo, incondizionato e immediato", "accoglie con favore la disponibilità dell'Ucraina a questo proposito ed esorta la Russia a dimostrare una reale volontà politica di porre fine alla sua guerra di aggressione, ad accettare il cessate il fuoco e a impegnarsi in negoziati significativi", scrivono i 26 leader.

Zelensky spinge per sanzioni dure

In videocollegamento con i leader europei ha partecipato al Consiglio anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha spinto per sanzioni dure a Mosca. Colpire le entrate petrolifere russe resta la chiave, nella sua visione, per prosciugare le risorse della macchina da guerra di Vladimir Putin: "Un tetto di 45 dollari potrebbe contribuire ad avvicinare la pace. Ma affinché sia vera e duratura è necessario fissare un prezzo di 30 dollari al barile". 

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Approvate le conclusioni sulla difesa

Sul fronte della difesa, nelle conclusioni del vertice si "sottolinea la necessità di continuare ad aumentare in modo sostanziale la spesa per la difesa e la sicurezza dell'Europa" e di "investire meglio insieme, prendendo atto anche dell'impegno assunto al vertice Nato dagli Stati membri che sono anche membri della Nato". Il Consiglio europeo invita quindi le capitali "a coordinarsi tra loro" per l'attuazione degli impegni pertinenti. 

I leader Ue chiedono "tabella di marcia" per piano di riarmo europeo

I 27 leader Ue hanno poi incaricato la Commissione e ancora una volta l'alto rappresentante Kaja Kallas di presentare "una tabella di marcia" entro ottobre per raggiungere l'obiettivo della prontezza comune - ovvero il piano di riarmo europeo - entro il 2030. Si sottolinea la necessità di affrontare, in modo urgente, "le carenze critiche in termini di capacità, il finanziamento dell'aumento delle spese per la difesa e la promozione di partenariati con partner che condividono gli stessi principi".

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Arrivata all'Ue la controproposta Usa sui dazi

Intanto sale la tensione sulla guerra commerciale degli Usa, con l'avvicinarsi del 9 luglio, deadline per la sospensione dei dazi decisa da Washington. La presidente della Commisisone Ue Ursula von der Leyen, a quanto si apprende da fonti vicine al dossier, ha informato i leader europei di aver ricevuto la controproposta statunitense nel negoziato sui dazi. L'offerta di Washington, si apprende ancora, è composta da un testo di poche pagine e andrebbe a delineare "un accordo provvisorio" tra Usa e Ue. 

epa12196828 US President Donald Trump (C) attends a press conference with US Defence Secretary Pete Hegseth (L) and US State Secretary Marco Rubio (R) after the NATO Summit in The Hague, Netherlands, 25 June 2025.  EPA/Robin van Lonkhuijsen

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Merz, discusso di organizzazione che sostituisca Wto

"La presidente della Commissione ha sollevato di propria iniziativa la questione se, come europei, non dovremmo avviare una nuova forma di organizzazione commerciale, che vada gradualmente a sostituire ciò che oggi non funziona più nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio". Lo ha dichiarato il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, in conferenza stampa al termine del Consiglio europeo. "Come tutti sanno, il Wto non funziona più: il meccanismo di risoluzione delle controversie non è più operativo da tempo. Ho discusso esattamente di questo punto con Kyriakos" Mitsotakis "e con Emmanuel Macron negli ultimi giorni: se possiamo, passo dopo passo, creare con i nostri partner commerciali mondiali qualcosa che vada a sostituire, a livello istituzionale, ciò che il Wto avrebbe dovuto essere", ha aggiunto. 

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