Israele Medio Oriente, Kallas: "Maggioranza Ue per revisione accordo con Israele"

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Lo ha affermato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera. L’Onu è stata autorizzata a inviare "circa 100" camion di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, ha annunciato oggi il portavoce Jens Laerke dell'Ufficio per gli affari umanitari. Intanto, è salito a 73 il bilancio delle vittime dei raid israeliani della notte scorsa su Gaza: lo hanno reso noto fonti mediche

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"Dalla discussione odierna emerge chiaramente che esiste una forte maggioranza a favore della revisione dell'Articolo 2 del nostro accordo di associazione con Israele. Pertanto, avvieremo questa iniziativa e, nel frattempo, spetta a Israele sbloccare gli aiuti umanitari: salvare vite umane deve essere la nostra massima priorita'". Lo ha affermato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri.

L'Onu è stata autorizzata a inviare "circa 100" camion di aiuti umanitari nella Striscia di  Gaza, ha annunciato oggi a Ginevra il portavoce dell'Ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite, Jens Laerke. Ieri, l'Idf ha annunciato che cinque camion delle Nazioni Unite carichi di aiuti umanitari e cibo per bambini sono entrati nella Striscia di Gaza "dopo un accurato controllo di sicurezza" da parte del personale della Land Crossings Authority presso il Ministero della Difesa. La notizia arriva dopo la richiesta di Israele di riprendere, seppur in misura limitata, le consegne di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. 

Intanto, è salito a 73 il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia si Gaza dalla mezzanotte a causa di attacchi israeliani: lo riporta Al Jazeera, che cita fonti mediche.

A Doha, i negoziati tra Israele e Hamas. Nonostante la complessità dei colloqui e l'insistenza di entrambe le parti sulle rispettive condizioni, fonti informate sostengono che "esiste la possibilità di raggiungere un accordo all'ultimo momento”: lo riferisce l'agenzia palestinese Maan. 

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Rubio: 'ci aspettiamo che Israele aumenti gli aiuti a Gaza'

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha espresso la speranza che Israele aumenti la quantità di aiuti che consente a Gaza. "Prevediamo che questi flussi aumenteranno nei prossimi giorni e nelle prossime settimane. È importante che ciò avvenga", ha dichiarato in un'audizione al Senato. Le Nazioni Unite hanno ricevuto l'autorizzazione a inviare quasi 100 camion di aiuti a Gaza, dove gli esperti hanno avvertito del rischio di carestia a causa del blocco israeliano che sta causando gravissime mancanze di cibo e medicine. 

Israele: Ue prema su Hamas non su di noi

Il Ministero degli Esteri israeliano ha risposto alla decisione dei ministri degli Esteri dell'UE di discutere la revisione dell'accordo con Israele, affermando: "Respingiamo categoricamente la linea assunta, che riflette una totale incomprensione della complessa realtà che Israele si trova ad affrontare". Il ministero ha aggiunto che "questa guerra e' stata imposta a Israele da Hamas, che è responsabile della sua continuazione. Ignorare questa realta' e criticare Israele non fa che rafforzare la posizione di Hamas e incoraggiarla. Invitiamo l'Unione Europea a esercitare pressioni dove è necessario: su Hamas".

Gaza, incendio in ospedale indonesiano dopo attacco Israele

La Papamobile di Bergoglio diventa una clinica mobile per i bambini di Gaza

È stato chiesto alla Caritas di Gerusalemme di allestire la Papamobile di Papa Francesco per farne una piccola clinica mobile per i bambini di Gaza. La richiesta è stata effettuata dal Pontefice stesso prima di morire. LEGGI L'ARTICOLO

Olmert, Israele oggi vicino a crimini di guerra

L'ex premier osraeliano, Ehud Olmert, ha dichiarato in un'intervista alla BBC che ciò che Israele sta attualmente facendo a Gaza e' molto vicino a un crimine di guerra. Migliaia di palestinesi innocenti vengono uccisi, insieme a molti soldati israeliani. Secondo lui, "la guerra non ha alcun obiettivo e non ha alcuna possibilita' di ottenere alcun risultato che possa salvare la vita degli ostaggi". Ha aggiunto: "Stiamo combattendo gli assassini di Hamas, non stiamo combattendo civili innocenti, e questo deve essere chiaro".

23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"

La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA

Onu: attacco con droni da Israele in area Unifil

I caschi blu dell'Onu impegnati in Libano hanno registrato oggi un attacco con i droni da parte di Israele nella città di Al Mansouri, nell'area di competenza di Unifil. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite nel corso dell'incontro quotidiano con i media.

Israele, rimosso il comandante responsabile dell'uccisione dei soccorritori a Rafah

Destituito il comandante della brigata Golani, coinvolto nell’attacco del 23 marzo contro un convoglio di ambulanze nel Sud di Gaza, in cui sono stati uccisi 15 operatori sanitari. Ma un'indagine interna respinge l'ipotesi di violazioni etiche e parla soltanto di un "errore professionale". LA DECISIONE

Capo Idf: se Hamas accetta accordo adegueremo l'offensiva

Il capo di stato maggiore dell'Idf Eyal Zamir ha dichiarato in un video che l'esercito conquisterà altro territorio nella Striscia di Gaza se Hamas continuerà a rifiutarsi di accettare un accordo sulla liberazione degli ostaggi. "Hamas pagherà il prezzo del suo rifiuto, dovrà affrontare una potenza di fuoco intensa, amplieremo le manovre terrestri, conquisteremo altro territorio, ripuliremo e distruggeremo l'infrastruttura del terrore fino alla sua sconfitta", ha affermato Zamir. "Se si raggiunge un accordo, l'Idf saprà come adeguare la propria attività di conseguenza", ha detto. 

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso

Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione. IL VIDEO

Netanyahu: "Il team negoziale torna in Israele"

"Dopo circa una settimana di intensi negoziati a Doha, il team negoziale di alto livello tornerà in Israele per consultazioni, mentre a Doha resteranno, per il momento, le delegazioni tecniche. Israele accetta la proposta americana per il ritorno degli ostaggi, basata sul piano Witkoff. Questa proposta è stata  trasmessa a Hamas tramite i mediatori, ma finora l'organizzazione continua a mantenere la sua posizione di rifiuto". Lo comunica una nota dell'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. 

Israele, 93 camion aiuti Onu entrati a Gaza

"Novantatre camion delle Nazioni Unite carichi di aiuti, tra cui farina per panifici, alimenti per bambini, forniture mediche e medicinali, hanno attraversato oggi il valico di Kerem Shalom per entrare a Gaza". Lo ha affermato in una nota Cogat, un'agenzia del Ministero della Difesa israeliano. 

MO, entrati primi camion di aiuti a Gaza bloccati da marzo. VIDEO

Mohammed Sinwar, morto il leader di Hamas a Gaza. Cosa succede ora

Dopo la morte il 17 ottobre del fratello Yahya Sinwar, l'ideatore del massacro del 7 ottobre, ora Hamas si ritroverebbe nuovamente senza un leader. Come confermano alcuni media israeliani, Mohammed Sinwar sarebbe stato ucciso in uno degli attacchi nell’area dell’Ospedale europeo di Khan Yunis nella Striscia di Gaza. LEGGI L'ARTICOLO

Kallas: pressione su Israele, sì a revisione accordo Ue. VIDEO

Nucleare Iran, Khameni: non credo che negoziati porteranno a risultati. VIDEO

Uk-Israele, è crisi diplomatica. VIDEO

Onu: nessun aiuto ancora distribuito a Gaza

Nessun aiuto è stato ancora distribuito a Gaza: lo ha affermato un portavoce delle Nazioni Unite, come riporta Sky News.   In precedenza le Nazioni Unite avevano dichiarato che oggi circa 100 camion di aiuti sarebbero entrati nella Striscia. "Sebbene siano arrivate maggiori forniture nella Striscia di Gaza, non siamo riusciti a garantire l'arrivo di tali forniture nei nostri magazzini e punti di consegna", ha affermato il portavoce. 

Kallas: "Ampia maggioranza per revisione accordo Israele"

"Dalla discussione odierna emerge chiaramente che esiste una forte maggioranza a favore della revisione dell'Articolo 2 del nostro accordo di associazione con Israele. Pertanto, avvieremo questa iniziativa e, nel frattempo, spetta a Israele sbloccare gli aiuti umanitari: salvare vite umane deve essere la nostra massima priorita'". Lo ha affermato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri.

Hamas: "Da sabato nessuna trattativa seria in Qatar"

"La presenza della delegazione sionista a Doha è un palese tentativo da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu di fuorviare l'opinione pubblica mondiale. Da sabato, non si sono svolti negoziati seri in Qatar". Lo ha dichiarato Hamas in una dichiarazione ufficiale, aggiungendo che "solo un piccolo numero di camion di aiuti umanitari è entrato a Gaza".

"Trump frustrato, vuole che Netanyahu concluda guerra Gaza"

Donald Trump è frustrato dalla guerra a Gaza e sconvolto dalle immagini della sofferenza dei bambini palestinesi. Lo riporta Axios citando alcune fonti della Casa Bianca, secondo le quali il presidente americano ha incaricato i suoi collaboratori di riferire al premier israeliano Benjamin Netanyahu che vuole che concluda la guerra nella Striscia.

Israele: "Il mandato britannico è finito 77 anni fa"

"Anche prima dell'annuncio odierno (di sospendere i negoziati sull'accordo commerciale) la questione non è mai stata promossa dal governo britannico attuale. Se, per un'ossessione antisraeliana e considerazioni politiche interne, il governo britannico è disposto a danneggiare la propria economia, è una sua decisione. Il mandato britannico è terminato esattamente 77 anni fa. Pressioni esterne non devieranno Israele dalla sua strada". Lo dichiara il ministero degli Esteri israeliano dopo la decisione di Londra di sospendere i negoziati su un trattato di libero scambio.

Gb convoca l'ambasciatore israeliano per guerra a Gaza

L'ambasciatore israeliano è stato convocato dal governo del Regno Unito per la guerra a Gaza. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico David Lammy alla Camera dei Comuni affermando con forza che è "ora di porre fine al blocco" degli aiuti umanitari per la popolazione palestinese.

Gb: sospesi negoziati accordo libero scambio con Israele

Il Regno Unito ha sospeso i negoziati per un accordo di libero scambio con Israele alla luce dell'espansione della campagna militare a Gaza. È quanto annunciato dal ministro degli Esteri britannico David Lammy.

Sanzioni Gb contro frange più estreme coloni israeliani

Il governo britannico ha annunciato un pacchetto di sanzioni contro alcuni esponenti e gruppi delle frange più estreme dei coloni israeliani in Cisgiordania, ritenuti responsabili di atti di violenza contro i palestinesi. Tra le persone sottoposte alle misure di Londra ci sono Zohar Sabah, Harel David Libi e Daniella Weiss, leader super oltranzista del movimento dei coloni, al centro del recente documentario di Louis Theroux, 'Settlers'.

Berlino: "No a espulsione dei palestinesi da Striscia di Gaza"

"La nostra politica è molto chiara: siamo a favore di una soluzione a due stati. Non deve esserci alcuna espulsione diretta o indiretta dei palestinesi dalla Striscia di Gaza. L'ho spiegato molto chiaramente ai partner e agli amici israeliani". Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul arrivando al Consiglio Difesa-Esteri. Il ministro ha definito la situazione nella Striscia di Gaza "insopportabile",  "ecco perché - ha spiegato - la dichiarazione congiunta, che abbiamo formulato in questo contesto e che è già stata firmata da più di 20 Stati, afferma che abbiamo urgente bisogno di migliorare la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza".

Alla Camera Cartelli M5s su Gaza: "stop al genocidio"

Il deputati del M5s hanno esposto in Aula dei cartelli con su scritto "Stop genocide, now" durante l'intervento su Gaza della deputata pentastellata Stefania Ascari. Ascari ha parlato di "terrorismo" e "genocidio" e poi ha urlato insieme ad altri colleghi "Stop al genocidio". Il presidente della Camera di turno, Fabio Rampelli, ha chiesto un intervento sui cartelli.

Pd-Avs-M5s: "A Gaza abisso e genocidio, Meloni venga in Aula"

Al rientro dalla missione umanitaria a Gaza, parlamentari italiani di Pd, Avs e M5s - intervenendo nell'Aula della Camera - hanno chiesto la presenza in Aula della premier Giorgia Meloni per discutere di quanto sta avvenendo nella striscia di Gaza. "Un abisso umano", ha detto la dem Laura Boldrini. Domani discutiamo una mozione unitaria di Pd, M5s e Avs che mette in campo misure specifiche per fermare Netanyahu, chiediamo di votarla e chiediamo che Meloni venga in Aula e prenda parola". "Le porte di Rafah sembravano le porte dell'inferno, noi siamo rimasti fuori come accade con gli aiuti umanitari", le ha fatto eco Marco Grimaldi di Avs, ha affermato: è in corso "un genocidio. Meloni venga qui per non essere complice, per non sentirsi complice". Di "genocidio" ha parlato anche Stefania  Ascari del M5s.

Spagna: "Ong lancia appello per embargo alle armi verso Israele"

La Rete statale contro l'occupazione della Palestina (Rescop), promotrice in Spagna della campagna 'Fine al commercio di armi con Israele' alla quale aderiscono oltre 600 associazioni della società civile, fa appello ai gruppi politici a votare oggi al Congresso spagnolo a favore dell'esame di una proposta di legge  di riforma della normativa sul controllo del commercio estero di materiale di difesa e di doppio uso civile e militare, per imporre l'embargo totale di armi a Israele. La proposta di legge, informa Rescop in una nota, registrata al Congresso l'11 luglio 2024 dalla confluenza di sinistra Sumar e dal Gruppo Misto, sarà oggi sottoposta al voto per la presa in considerazione da parte del Congresso, dopo le numerose mobilitazioni convocate dalla Rete contro l'occupazione della Palestina, l'ultima il 10 maggio scorso, alla quale hanno partecipato 100.000 persone, secondo gli organizzatori, 25.000 secondo la prefettura.     "Chiediamo a tutti i gruppi parlamentari di essere all'altezza del momento storico e votare a favore dell'iniziativa", recita l'appello dei promotori della campagna, che hanno convocato una concentrazione alle 18:30 davanti alla sede del Congresso spagnolo, per rendere visibile l'appoggio popolare all'iniziativa.     Intanto gli alleati che sostengono l'esecutivo progressista Psoe-Sumar hanno aumentato la pressione sui socialisti perché diano il via libera all'esame della proposta di legge, che costringe anche a sospendere tutti i contratti di materiale di difesa in corso con Israele. Oltre a Sumar, a favore si sono espressi Podemos, la Sinistra repubblicana catalana (Erc) e i regionalisti galiziano del Bng. Tuttavia il Psoe non ha anticipato il suo voto, che lo forzerebbe a prendere posizione in un momento particolarmente delicato nei rapporti del governo spagnolo con Israele.

Starmer: "La popolazione di Gaza non può morire di fame"

"Non possiamo permettere che la popolazione di Gaza muoia di fame". Lo ha detto il premier britannico Keir Starmer intervenendo alla Camera dei Comuni. Il primo ministro laburista ha affermato che il livello di sofferenza nella Striscia è "totalmente intollerabile" ed è "inorridito dall'escalation da parte di Israele". "Il recente annuncio che Israele consentirà l'ingresso di una quantità minima di cibo a Gaza è totalmente e assolutamente inadeguato", ha sottolineato Starmer.

Olanda: "Ampia condivisione su nostre preoccupazioni per Gaza"

"L'iniziativa presa dai Paesi Bassi in merito alla revisione dell'articolo 2 dell'accordo di associazione, quello sui diritti umani, ha riscosso un certo successo e diversi Stati membri la sosterranno, vedremo quanti. Ma questa iniziativa ha dato un segnale molto chiaro all'Europa e a Israele, che siamo seriamente preoccupati per la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e che vogliamo vedere una completa revoca del blocco umanitario sulla Striscia di Gaza". Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp arrivando al Consiglio Difesa-Esteri. "Le preoccupazioni che nutriamo nei confronti della situazione nella Striscia di Gaza nei Paesi Bassi sono ampiamente condivise nell'Ue" ha spiegato il ministro, specificando di volere anche "un ulteriore pacchetto di sanzioni contro i coloni violenti e le loro organizzazioni in Cisgiordania" in linea con quanto suggerito da Regno Unito, Francia e Canada.      "Vedo che la pressione su Israele sta aumentando e che Israele la percepisce in questo modo. Il governo israeliano ha dichiarato domenica scorsa che avrebbe consentito l'ingresso di alcuni aiuti umanitari nella Striscia di Gaza sulla base della pressione internazionale, sia dall'alto che dagli Stati Uniti. Devo dire che è ancora troppo poco" ha poi osservato, sottolineando la necessità di fornire "massicci aiuti umanitari". Il ministro si è poi detto "molto preoccupato" anche per la decisione presa il 4 maggio dal Gabinetto di sicurezza israeliano di "intensificare lo sforzo bellico".

Fratoianni: "Di fronte alle guerre governo italiano assente"

"Di fronte alla guerra che continua in Ucraina, alla tragedia all'orrore di Gaza, il governo italiano non può continuare a rimanere in silenzio, dica qualcosa perché si apra la via della diplomazia e della pace". Lo ha detto il leader di Sinistra Italiana e Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, questa mattina a Nuoro nel corso di un incontro per sostenere la lista di Avs e il candidato a sindaco del campo largo di centrosinistra, Emiliano Fenu, alle comunali dell'8 e 9 giugno.    "Sul dossier ucraino - ha osservato Fratoianni - semplicemente siamo di fronte al nulla, al silenzio che si limita ad osservare le mosse del presidente americano. E su Gaza invece siamo di fronte al balbettio ipocrita e complice. Su Gaza il nostro governo è complice del genocidio e dello stermino del popolo palestinese. E questo è del tutto inaccettabile".    Su un ruolo forte del Vaticano, Fratoianni commenta: "Noi ci auguriamo che ogni spinta che possa portare a cessare il fuoco, in questo caso penso all'Ucraina, possa produrre un risultato. Quando le armi tacciono e la diplomazia prende campo, sono le persone che ci guadagnano".

Onu: 28 mila donne e ragazze uccise a Gaza da ottobre 2023

L'Onu stima che oltre 28.000 donne e ragazze siano state uccise a Gaza dall'inizio della guerra nell'ottobre 2023, ovvero in media una donna e una ragazza ogni ora negli attacchi delle forze israeliane. Lo riferisce in una nota Un Women, l'Ente delle Nazioni Unite per l'uguaglianza di genere e l'empowerment femminile. "Tra le vittime, migliaia erano madri, che hanno lasciato bambini, famiglie e comunità devastate. Queste cifre sottolineano il devastante bilancio umano del conflitto e delle vite e del futuro persi troppo presto", aggiunge la nota.

Hamas: "Non conta numero morti, a Gaza anche tante nascite"

L'alto funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri, che vive all'estero, ha suscitato un'ondata di rabbia e indignazione tra la popolazione di Gaza con un'intervista televisiva in cui ha affermato che i "calcoli dei numeri in guerra sono irrilevanti". "I morti saranno sostituiti dalle nascite: al posto di ogni cadavere le nostre donne daranno alla luce molti più martiri. Sapete che durante la guerra nella Striscia sono nati 50mila bambini?", ha detto. Sui social di Gaza le parole di Abu Zuhri hanno scatenato ancora più ira verso Hamas: "Siamo solo carburante per le loro guerre", scrivono gli utenti

Iran: "Continuiamo a sostenere la resistenza palestinese"

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che la Repubblica islamica continuerà a sostenere "la resistenza palestinese" contro Israele, particolarmente a livello diplomatico, durante un incontro con un membro dell'ufficio politico di Hamas, Osama Hamdan, e con l'ex Ministro della Salute di Hamas, Basem Naim. Secondo quanto riferisce Mehr, durante il colloquio Araghchi ha sottolineato che i piani per il cessate il fuoco di israeliani e americani non hanno tenuto conto dei diritti e delle richieste fondamentali dei palestinesi. Naim, da parte sua, ha dichiarato che "il popolo di Gaza e i gruppi di resistenza rimarranno fermi contro le atrocità del regime israeliano fino a quando non verrà trovata una soluzione che tuteli i diritti e gli interessi dei palestinesi".

Iran: "Da Khamenei l'ultima parola su arricchimento dell'uranio"

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha affermato che la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha "chiaramente detto l'ultima parola", respingendo la richiesta statunitense di fermare le attività iraniane di arricchimento dell'uranio. "Non rinunceremo ai nostri diritti (sulle attività nucleari) e abbiamo partecipato ai colloqui con gli Stati Uniti, basandoci sui nostri principi e sulle nostre posizioni, per garantire tali diritti", ha dichiarato Araghchi, dopo che Khamenei aveva affermato che sarebbe "un errore affermare che all'Iran non è consentito arricchire l'uranio", durante un discorso in mattinata. "Abbiamo affrontato posizioni totalmente irrazionali e illogiche da parte degli Stati Uniti, rese pubbliche negli ultimi giorni", ha detto Araghchi, come riferisce Irna, aggiungendo che "la questione dell'arricchimento non è negoziabile".

Ue nomina nuovo rappresentante speciale per il Medio Oriente

Il Consiglio dell'Ue ha nominato Christophe Bigot nuovo Rappresentante Speciale dell'Ue per il processo di pace in Medio Oriente. Il suo mandato, si spiega in una nota del Consiglio, sarà quello di "contribuire all'obiettivo dell'Ue di raggiungere una pace giusta, duratura e globale in Medio Oriente sulla base di una soluzione a due Stati", in conformità con "le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".       Il nuovo rappresentante speciale sarà chiamato anche a "facilitare e mantenere stretti contatti con tutte le parti del processo di pace, in particolare Israele e l'Autorità Nazionale Palestinese. Presterà particolare attenzione ai fattori che influenzano la dimensione regionale del processo di pace, compresi gli sviluppi relativi al conflitto a Gaza e nella regione a seguito dei brutali e indiscriminati attacchi terroristici di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, al dialogo con i partner arabi e all'attuazione dell'Iniziativa di pace araba. Il rappresentante speciale interagirà inoltre con i rappresentanti della società civile, comprese donne e giovani, nonché con coloro che sono coinvolti nelle misure volte a rafforzare la fiducia tra le parti", si legge nella nota. Bigot, che assumerà le sue funzioni il 2 giugno 2025 per un periodo di 12 mesi, è uno specialista di Medio Oriente e Nord Africa e un diplomatico francese di alto livello con una vasta esperienza.

Media: "Idf nell'ospedale Indonesiano nel nord della Striscia"

Secondo il media palestinese Quds, emittente di Hamas, le forze dell'Idf sono entrate nell'ospedale Indonesiano nella Striscia di Gaza settentrionale.

Sa'ar a Gb-Francia-Canada: "Israele lotta per la sua esistenza"

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar risponde alla dichiarazione congiunta di ieri di Francia, Regno Unito e Canada che invitano Israele a interrompere immediatamente la sua campagna militare a Gaza e a revocare le restrizioni all'ingresso degli aiuti, affermando che Parigi sta sfruttando la guerra  per promuovere la sua iniziativa di una soluzione a due Stati e che Israele non permetterà ad altri di influenzare le sue politiche di sicurezza nazionale. "La dichiarazione di ieri è totalmente collegata a un asse che era stato costruito in precedenza verso ciò che il presidente francese Emmanuel Macron aveva pianificato per giugno", ha affermato Sa'ar in un discorso in lingua inglese durante un intervento a un evento del Congresso ebraico mondiale a Gerusalemme. Sa'ar si riferiva alla conferenza guidata da Francia e Arabia Saudita che si terrà alle Nazioni Unite il mese prossimo, per discutere il riconoscimento di uno Stato palestinese come mezzo per risolvere il conflitto. "Il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese è la realtà attuale, ma è solo qualcosa da usare per promuoverlo", afferma Sa'ar, aggiungendo che "durante questa guerra il presidente Macron ha anche proibito a Israele di partecipare ad alcune mostre a Parigi: sono sanzioni", ha continuato. E ha concluso: "Quindi, quello che voglio dire a ogni Paese, soprattutto a quelli con un passato coloniale: questa è una nazione orgogliosa, una nazione indipendente, che lotta per la propria esistenza e non accetteremo alcun diktat dall'esterno per quanto riguarda la nostra sicurezza nazionale; questo deve essere ben compreso".

Arrestati due israeliani, spiavano Katz per conto di Teheran

La polizia ha arrestato due giovani israeliani, Roy Mizrahi e Almog Atias, 25enni di Manshar, perché sospettati di essere coinvolti in un grave caso di spionaggio per conto dell'Iran: l'indagine ha svelato tra l'altro che i due avevano ricevuto ordine da Teheran di installare telecamere nella strada di accesso alla casa del ministro della Difesa Israel Katz. I due, incensurati, avevano un elevato debito finanziario. Katz si è congratulato con lo Shin Bet e la polizia per aver denunciato il caso di spionaggio a favore dell'Iran e per aver "sventato il tentativo iraniano di fargli del male" "L'Iran è il capo della piovra terrorista che promuove attività terroristiche direttamente e attraverso le organizzazioni terroristiche che sostiene, contro i leader e contro tutti i cittadini di Israele", ha aggiunto, "non mi lascerò scoraggiare da nessuna minaccia e continuerò a rispettare il mio impegno di impedire all'Iran di ottenere armi nucleari e di tagliare la testa alla piovra iraniana".

Tajani sente Grossi: "Attenzione a sviluppi su nucleare Iran"

"Ho avuto un colloquio telefonico con Rafael Grossi per un aggiornamento sul negoziato nucleare. Seguiamo con grande attenzione gli sviluppi dei colloqui tra Stati Uniti e Iran e siamo convinti che la questione del nucleare iraniano debba essere risolta attraverso il dialogo". Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X dopo aver parlato con il direttore generale dell'Aiea.     "Ho confermato il pieno sostegno dell'Italia alle attività dell'Aiea e la nostra disponibilità a ospitare nuovamente a Roma futuri colloqui", ha aggiunto. Inoltre, "abbiamo discusso della situazione in Ucraina: continuiamo a sostenere l'importanza del coinvolgimento delle Nazioni Unite anche nella definizione di un'intesa sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia".

Dall'Ue 82 milioni all'Unrwa per sostenere Gaza

La commissaria Ue per il Mediterraneo, Dubravka Suica, ha annunciato la decisione di allocare 82 milioni di euro in favore dell'Unrwa per sostenere l'impegno nel fornire assistenza sanitaria e istruzione ai palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. I fondi saranno erogati nei prossimi giorni. L'annuncio è arrivato dopo l'incontro di Suica con il commissario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini. I fondi fanno parte del pacchetto da 1,6 miliardi di euro annunciato a metà aprile dalla Commissione europea per sostenere l'Autorità nazionale palestinese fino al 2027.

Fonti mediche: "73 morti da mezzanotte in raid Idf su Gaza"

È aumento a 73 il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia si Gaza dalla mezzanotte in seguito agli attacchi israeliani: lo riporta Al Jazeera, che cita fonti mediche.    Secondo le fonti, 22 persone - tra cui bambini - sono state uccise in un raid su un rifugio per sfollati nella città di Gaza.

Fonti europee: ok dei 27 Ue a revoca sanzioni alla Siria

I paesi dell'Unione Europea hanno dato il via libera alla revoca di tutte le sanzioni economiche contro la Siria, nel tentativo di aiutare il paese devastato dalla guerra a riprendersi dopo la destituzione di Bashar al-Assad. Lo affermano fonti diplomatiche. L'accordo preliminare, raggiunto al livello degli ambasciatori dei 27 Stati membri dell'Ue (Coreper), deve ora essere adottato dai ministri degli Esteri nel quadro del Consiglio Affari Esteri previsto nel pomeriggio a Bruxelles. Allo stesso tempo, però, i 27 manterrebbero le sanzioni ai vertici del vecchio regime di Assad e colpirebbero i responsabili delle ultime violenze. "L'idea è la seguente: revoca delle sanzioni economiche e, parallelamente, adozione di misure contro le persone e le organizzazioni coinvolte in violenze settarie e violazioni dei diritti umani", spiega una fonte diplomatica. Il Consiglio seguirà quindi "con attenzione" gli sviluppi in Siria, al fine di poter agire rapidamente qualora la situazione dovesse evolvere "in modo negativo".

Al via a Rabat l'incontro dell'Alleanza globale su Gaza

Al via a Rabat il quinto incontro dell'Alleanza globale per l'attuazione della soluzione dei due Stati Israele-Palestina, sul tema 'Mantenere lo slancio del processo di pace: lezioni apprese, successi e prospettive'.     La riunione convocata da Marocco e Paesi Bassi, accoglie le delegazioni di oltre 50 Paesi e organizzazioni internazionali impegnati per l'attuazione della soluzione dei due Stati. I lavori sono suddivisi in tre sessioni tematiche incentrate sull'impatto dei processi di pace in Medio Oriente, sugli sforzi per sostenere le strutture di governance dello Stato palestinese e sulle basi economiche della pace nella regione. Con l'obiettivo di creare una piattaforma di progetti, iniziative e risultati a sostegno della prospettiva di una pace duratura in Medio Oriente, la riunione dovrebbe produrre raccomandazioni politiche concrete volte a sostenere gli sforzi diplomatici e a rafforzare le condizioni propizie al raggiungimento della soluzione dei due Stati.     Le conclusioni contribuiranno ai lavori della Conferenza ad alto livello sulla soluzione dei due Stati, che si terrà nella sede delle Nazioni Unite a New York, il mese prossimo. L'incontro nella capitale marocchina è il quinto dopo quelli di Riad, Bruxelles, Oslo e Il Cairo.

Starmer rilancia la condanna d'Israele di Gb-Canada-Francia

Il primo ministro Keir Starmer ha rilanciato oggi sul suo profilo X la condanna della nuova offensiva israeliana su Gaza contenuta in un monito a tre voci mai così duro concordato ieri da Regno Unito, Francia e Canada.     Nel testo si afferma che i tre Paesi "si oppongono con forza all'espansione delle operazioni militari d'Israele" nella Striscia, si evoca una situazione "intollerabile per la popolazione" palestinese e si denunciano come "del tutto inadeguati" gli aiuti umanitari autorizzati ieri con il contagocce dal governo Netanyahu dopo 11 settimane di nuovo blocco. Non solo: si ricorda che i tre alleati hanno sempre riconosciuto "il diritto all'autodifesa d'Israele dopo l'efferato attacco" di Hamas del 7 ottobre 2023, ma che ormai giudicano "l'escalation" della ritorsione militare israeliana "totalmente sproporzionata".

Onu: "Autorizzati a invio circa 100 camion di aiuti a Gaza"

L'Onu è stata autorizzata a inviare "circa 100" camion di aiuti umanitari nella Striscia di  Gaza, ha annunciato oggi a Ginevra il portavoce dell'Ufficio per gli affari umanitari delle Nazioni Unite, Jens Laerke.     Il portavoce ha spiegato inoltre durante una conferenza stampa che oggi l'Organizzazione è stata autorizzata a recuperare i primi cinque camion entrati a Gaza ieri. Dopo un blocco israeliano durato 11 settimane, ieri Israele ha autorizzato nove camion di aiuti umanitari a entrare attraverso il valico di Kerem Shalom, sebbene Laerke abbia affermato che solo cinque di questi sono effettivamente entrati a Gaza. "Il prossimo passo e' raccoglierli, e poi verranno distribuiti attraverso il sistema esistente, quello che ha dimostrato la sua efficacia", afferma Laerke, aggiungendo che quei camion contenevano alimenti per neonati e prodotti nutrizionali per bambini.

Conte: "Netanyahu pazzo criminale, distrugge la causa d'Israele"

"Non ho mai usato parlare di genocidio, ma come vogliamo chiamare un sistematico sterminio giorno dopo giorno" a Gaza? "Con quello che c'è stato il 7 ottobre è giusto giustificare quello che sta accadendo? Il minuto di silenzio per gli israeliani lo posso fare ogni giorno, lo abbiamo fatto per mesi, ma ora c'è un sistematico sterminio" di palestinesi. "Netanyahu è un pazzo criminale che sta distruggendo la causa di Israele". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a L'Aria che tira su La 7, rispondendo a una domanda sul minuto di silenzio chiesto in Parlamento dal M5s per le vittime di Gaza. Per Conte c'è stata "una reazione incontrollata, scriteriata, criminale" da parte di Israele. Quelli ha Hamas, ha poi sottolineato, "sono terroristi folli e scriteriati".

Fonti palestinesi: "Possibile accordo sulla tregua a Doha"

Il negoziato tra Israele e Hamas in corso a Doha non è ancora concluso ma prosegue, lo riferisce l'agenzia palestinese Maan citando fonti informate. Nonostante la complessità dei colloqui e l'insistenza di entrambe le parti sulle rispettive condizioni, le fonti sostengono che "esiste la possibilità di raggiungere un accordo all'ultimo momento". Le dichiarazioni pessimistiche del primo ministro e del ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, sarebbero secondo le stesse fonti parte di una strategia di pressione politica su Israele e Hamas.

Leader sinistra: "Israele uccide bambini", poi si corregge

Questa mattina in un'intervista alla radio pubblica Kan, il leader del partito di sinistra israeliano Yair Golan ha affermato che Israele "sta per diventare uno stato paria, come un tempo lo era il Sudafrica, se non torna a comportarsi come un Paese sano di mente". E ha aggiunto che "uno Stato sano di mente non fa la guerra ai civili, non uccide i bambini per hobby e non si pone obiettivi come l'espulsione di una popolazione".     Golan ha puntato il dito contro il governo, affermando che è "pieno di individui che non hanno nulla a che fare con l'ebraismo. Tipi privi di intelligenza, moralità e capacità di gestire un Paese in un momento di emergenza. Questo è pericoloso per la nostra stessa esistenza. Pertanto, è ora di sostituire questo governo il più rapidamente possibile, affinché anche questa guerra possa giungere alla fine", ha detto.     Le dichiarazioni di Golan hanno scatenato un putiferio di reazioni politiche. Successivamente Golan si è corretto con un post su X: "Il significato delle mie parole era chiaro: questa guerra è la realizzazione delle fantasie di Ben Gvir e Smotrich. E se permettiamo loro di realizzarli, diventeremo uno Stato diviso. È tempo per noi di dotarci di una spina dorsale di acciaio forgiato: dobbiamo difendere i nostri valori come Stato sionista, ebraico e democratico. I soldati dell'Idf sono eroi, i ministri del governo sono corrotti. L'Idf è morale e il popolo è retto, il governo è disonesto. La guerra deve finire, i rapiti devono essere restituiti e Israele deve essere restaurato", ha scritto.

Appello di de Villepin all'Occidente: "Isolare subito Israele"

L'ex premier francese, Dominique de Villepin, si appella agli occidentali affinché mettano in atto un ''isolamento economico e strategico'' di Israele, per opporsi all'obiettivo di ''deportazione'' degli abitanti di Gaza. ''Siamo davanti a un piano israeliano. Dopo la rioccupazione di Gaza, la seconda tappa sarà la deportazione. L'obiettivo di Benyamin Netanyahu e del suo governo è la deportazione della popolazione di Gaza, segno di epurazione etnica, di una pulizia territoriale'', ha denunciato de Villepin, intervistato ai microfoni di radio Franceinfo.    ''Gli europei - ha proseguito l'ex premier di Parigi - lo sanno perfettamente e sono lì con spade di legno quando ci sarebbero tre cose da fare subito". ''Sospendere immediatamente l'accordo europeo con Israele. L'essenziale del commercio di Israele si fa con l'Europa. Secondo: embargo sulle armi di tutti i Paesi europei. Terzo: rinvio dell'insieme del governo israeliano e delle principali autorità militari israeliane dinanzi alla Corte penale internazionale, scrivendo collettivamente alla Corte''. ''Se volete fermare quanto sta accadendo oggi, bisogna spiegare a Israele che ci sarà un prima e un dopo", ammonisce de Villepin, che negli ultimi tempi viene indicato come possibile candidato alle elezioni presidenziali francesi del 2027.

Kallas: "Non c'è alternativa a revoca delle sanzioni in Siria"

"Sulla Siria, mi auguro che oggi si raggiunga un accordo sulla revoca delle sanzioni economiche. È chiaro che vogliamo che ci siano posti di lavoro e mezzi di sostentamento per la popolazione, in modo da rendere il Paese più stabile ed è per questo che, per poterlo fare, dobbiamo eliminare le sanzioni". Lo ha detto l'Alta rappresentante Kaja Kallas, arrivando al Consiglio Difesa-Esteri a Bruxelles. "Naturalmente - ha spiegato - abbiamo avuto discussioni molto intense. Ci sono preoccupazioni riguardo al fatto che il governo stia andando nella giusta direzione, ma credo che non abbiamo scelta: o diamo loro la possibilità di stabilizzare il Paese o non lo facciamo" e si concretizzerà uno scenario simile all'Afghanistan. 

Barrot: "Riconoscere lo Stato palestinese e fermare Israele"

La Francia è "determinata" a riconoscere uno Stato palestinese e sostiene l'iniziativa guidata dai Paesi Bassi per una revisione dell'accordo di cooperazione tra Unione Europea e Israele. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot, in un intervento a Radio France Inter. Il capo della diplomazia francese ha anche condannato Israele per la situazione "indifendibile" a Gaza creata dalla sua campagna militare e dal blocco della consegna degli aiuti umanitari. "Non possiamo lasciare ai bambini di Gaza un'eredità di violenza e odio. Quindi tutto questo deve finire, ed è per questo che siamo determinati a riconoscere uno Stato palestinese", ha affermato Barrot. Il presidente Emmanuel Macron ha lasciato aperta la possibilità che la Francia possa riconoscere lo Stato palestinese in occasione di una conferenza Onu a giugno. "Sto lavorando attivamente in questa direzione, perche' vogliamo contribuire a una soluzione politica nell'interesse dei palestinesi, ma anche per la sicurezza di Israele", ha aggiunto Barrot. Le parole del ministro degli Esteri francese giungono dopo che Macron si e' unito al premier britannico Keir Starmer e al premier canadese Mark Carney in una rara dichiarazione congiunta che ha fatto infuriare Israele. La dichiarazione affermava che "non staremo a guardare", minacciando "ulteriori azioni concrete" se Israele avesse continuato a bloccare gli aiuti e affermando che "siamo impegnati a riconoscere uno Stato palestinese". In merito a queste potenziali nuove azioni concrete, Barrot ha esortato l'Unione europea ad accogliere la richiesta olandese di rivedere l'accordo di associazione tra Israele e il blocco e, in particolare, a verificare se Israele stesse violando gli impegni assunti in materia di diritti umani. Ha affermato che ciò solleva "la possibilità di un'eventuale sospensione" di un accordo, che ha dimensioni sia politiche che commerciali. "Nè Israele nè l'Ue hanno interesse a porre fine a tale accordo", ha fatto notare. 

Khamenei: "Non credo che i colloqui con gli Usa funzioneranno"

Secondo la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, il negoziato in corso tra la Repubblica islamica e gli Stati Uniti sul nucleare "non funzionerà". Il leader iraniano si è espresso in questi termini durante una cerimonia di commemorazione a Teheran dell'ex presidente Ebrahim Raisi, morto in un incidente aereo nel 2024. "Durante il mandato del martire Raisi c'erano negoziati indiretti ma senza risultato. Persino ora, non credo che (il negoziato) funzionerà e non sappiamo cosa succederà", ha affermato Khamenei, come riferisce Isna. 

Onu: "Aiuti massicci a Gaza o altri 14.000 bimbi moriranno"

Serve con urgenza "un flusso" massiccio di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, altrimenti altri "14.000 bebè" palestinesi potranno morire già nelle prossime 48 ore. Lo ha detto oggi alla Bbc il diplomatico britannico Tom Fletcher, vicesegretario generale dell'Onu e coordinatore delle missioni di soccorso di emergenza nel mondo, dopo aver definito ieri il via libera dato da Israele all'ingresso di meno di 10 camion d'aiuti - al culmine di 11 settimane di nuovo blocco totale - "una goccia nell'oceano". "Io voglio che questi 14.000 bebè siano salvati per quanto possibile, abbiamo 48 ore", ha dichiarato Fletcher. 

Gaza

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Hamas plaude ad appello Gb-Francia-Canada. Sa'ar: "Che vergogna"

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha condiviso sul suo profilo X un post pubblicato da Hamas, in cui l'organizzazione terroristica definisce "un passo nella direzione giusta" le dichiarazioni di Canada, Francia e Regno Unito che chiedono la fine della guerra a causa della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Sa'ar ha aggiunto in inglese il commento: "What a disgrace", ovvero "Che vergogna". 

Kallas: "Gli aiuti entrati a Gaza sono una goccia nell'oceano"

"Oggi avremo una difficile discussione su Gaza. Sul tavolo abbiamo la proposta olandese di revisione dell'articolo 2 dell'accordo di associazione con Israele: ne discuteremo, non posso prevedere il risultato". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al consiglio affari esteri e difesa. "Gli aiuti devono raggiungere Gaza il prima possibile, quello che passa ora non è abbastanza, è una goccia nell'oceano, ci sono migliaia di camion che aspettano", ha spiegato. 

Parigi: "La Francia determinata a riconoscere la Palestina"

Parigi è determinata a riconoscere uno Stato di Palestina. Lo ha sottolineato oggi il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, ribadendo che ciò è nell'interesse dei palestinesi e degli israeliani. "Non si può lasciare ai bambini di Gaza, come eredità, la violenza e l'odio - ha detto Barrot ai microfoni di France Inter - quindi bisogna che tutto finisca ed è per questo che siamo determinati a riconoscere lo Stato di Palestina. E io ci sto lavorando attivamente perché vogliamo contribuire ad una soluzione politica nell'interesse dei palestinesi ma anche della sicurezza di Israele". Il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di Parigi dovrebbe avvenire nella conferenza internazionale copresieduta dalla Francia e dall'Arabia Saudita per rilanciare una soluzione pacifica al conflitto israelo-palestinese cosiddetta "a due Stati", che si svolgerà dal 17 al 20 giugno. 

Qatar: "Gli attacchi di Israele minano ogni possibilità di pace"

L'intensificarsi dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza sta mettendo a repentaglio "ogni possibilità di pace" nel territorio palestinese. A dirlo è il Qatar, che funge da mediatore tra Israele e Hamas. "Quando l'israeliano-americano Edan Alexander è stato rilasciato, pensavamo che avrebbe aperto la strada alla fine di questa tragedia, ma la risposta è stata un'ondata di attacchi ancora più violenti che hanno causato la morte di centinaia di innocenti. Questo comportamento aggressivo e irresponsabile mina ogni possibilità di pace", ha dichiarato il Primo Ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani all'apertura del Qatar Economic Forum.

Media, miliziano di Hezbollah ucciso dall'Idf vicino Tiro

Un miliziano di Hezbollah è stato ucciso in un attacco israeliano nella zona di Tiro, nel Libano meridionale. Lo ha reso noto il canale saudita Al-Arabiya dopo che i media libanesi avevano riferito che le forze israeliane avevano preso di mira una motocicletta nella zona e che una persona era stata uccisa. 

Netanyahu contro Francia, Gb e Canada: "Ricompensano Hamas"

Benjamin Netanyahu ha accusato Francia, Regno Unito e Canada di "ricompensare" Hamas per l'attacco del 7 ottobre 2023, dopo che i tre paesi hanno minacciato Israele di "misure concrete" se l'offensiva militare a Gaza non si fermerà. "Chiedendo a Israele di porre fine a una guerra difensiva per la nostra sopravvivenza prima che i terroristi di Hamas ai nostri confini vengano distrutti e chiedendo uno Stato palestinese, i leader di Londra, Ottawa e Parigi stanno offrendo una ricompensa immensa per l'attacco genocida contro Israele del 7 ottobre, aprendo al contempo la porta a ulteriori atrocità simili", ha affermato Netanyahu in una nota. Il primo ministro israeliano ha sottolineato di accettare "la visione del presidente Donald Trump" sul conflitto e "ha esortato tutti i leader europei a fare lo stesso". "La guerra può finire domani se tutti gli ostaggi vengono rilasciati, Hamas depone le armi, i suoi leader assassini vengono esiliati e Gaza viene smilitarizzata", ha aggiunto Netanyahu. "Questa è una guerra di civiltà contro la barbarie. Israele continuerà a difendersi con mezzi giusti finchè non avrà ottenuto la vittoria totale".

Netanyahu

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Fonti mediche, bilancio morti in raid Israele a Gaza sale a 60

E' salito a 60 il bilancio delle vittime dei raid israeliani della notte scorsa su Gaza: lo hanno reso noto funzionari sanitari palestinesi, come riportano i media internazionali. 

Borrell: "L'Ue deve fermare Israele, stop ai doppi standard"

"Occupare la Striscia di Gaza è una manifesta violazione del diritto internazionale e la reazione europea, ancora una volta, è basata sul doppio standard». Lo ha detto l'ex presidente del Parlamento europeo ed ex Alto rappresentante dell'Ue Josep Borrell, intervistato da La Repubblica. "Putin non può invadere e annettere un pezzo di Ucraina, però Israele può annettere un territorio che non gli appartiene e noi non diciamo niente, tranne poche eccezioni. Pedro Sánchez è stato il primo a qualificare Israele come stato genocida e Macron è stato il primo a dire che quel che fa Netanyahu è vergognoso e inaccettabile. Se è inaccettabile non si deve accettare. Quindi la domanda è: hanno i palestinesi il diritto di resistere all'invasione della loro terre e al piano di espulsione?", afferma Borrell. Secondo Borrell "abbiamo dimostrato di avere un doppio standard, ormai lo pensa la stragrande maggioranza del mondo non occidentale. Con l'eccezione di Spagna, Irlanda e qualche altro Paese, ci sono più voci critiche all'interno della stessa comunità ebraica, in quella francese per esempio, che nell'Unione europea". Riguardo all'ipotesi che sia il senso di colpa per la Shoah a impedire di adottare una posizione più forte con Netanyahu, Borrell sottolinea: "Non faccio un processo alle intenzioni. Ma per alcuni Paesi quel senso di colpa, ciò che Merkel alla Knesset chiamò 'ragione di Stato', ha un peso significativo. Non sono stati i palestinesi gli autori dell'Olocausto, non dovrebbero pagare per le nostre colpe". 

Borrell

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Hezbollah in America Latina, dagli Usa fino a 10 mln di dollari a chi fornisce informazioni

Il Dipartimento di Stato americano offre fino a 10 milioni di dollari a chi fornisca informazioni sulle attività di Hezbollah in America Latina. "Se avete informazioni sulle attività di contrabbando di Hezbollah, sul riciclaggio di denaro o su altri meccanismi finanziari nell'area dei tre confini, contattateci. Potreste avere diritto a una ricompensa e a un ricollocamento", si legge su un account del Dipartimento di Stato Usa su 'X'.

''Hezbollah è attivo in zone molto lontane dal Libano, come ad esempio in Sud America'', prosegue il post citando in particolare l'area al confine tra Paraguay, Argentina e Brasile. Qui, secondo il Dipartimento di Stato Hezbollah genera entrate attraverso "riciclaggio di denaro, traffico di stupefacenti, contraffazione di dollari statunitensi, commercio illecito di diamanti e contrabbando di denaro contante, carbone, sigarette e petrolio".

Mohammed Sinwar, morto il leader di Hamas a Gaza. Cosa succede ora

Dopo la morte il 17 ottobre del fratello Yahya Sinwar, l'ideatore del massacro del 7 ottobre, ora Hamas si ritroverebbe nuovamente senza un leader. Come confermano alcuni media israeliani, Mohammed Sinwar sarebbe stato ucciso in uno degli attacchi nell’area dell’Ospedale europeo di Khan Yunis nella Striscia di Gaza. IL PUNTO

Rachael, fisioterapista a Gaza: "Traumi insostenibili, stravolgono le loro vite"

Rachael Moses è una fisioterapista inglese che ha prestato soccorso all'ospedale Nasser di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza. Con un'équipe di medici volontari, Rachael ha assistito i pazienti che hanno subito amputazioni e ustioni. Ma le condizioni in cui gli operatori sanitari si trovano ogni giorno a operare sono sempre più insostenibili. “Gli ospedali sono in parte distrutti e al collasso, i reparti di riabilitazione vengono trasferiti nelle tende, la morte è ovunque”, ha detto a Sky Tg24 Insider. LEGGI L'ARTICOLO SU SKY TG24 INSIDER

Israele apre agli aiuti, proteste e tensioni a Gaza. VIDEO

Hamas: "Raid israeliani su Gaza, 44 morti nella notte"

La Protezione Civile di Gaza gestita da Hamas afferma che 44 palestinesi sono stati uccisi nel corso di attacchi israeliani nella Striscia la notte scorsa. "Le squadre della Protezione civile hanno trasportato (negli ospedali) almeno 44 morti, per lo più bambini e donne, oltre a decine di feriti, in seguito ai nuovi massacri commessi dall'occupazione... in diverse zone della Striscia di Gaza" dall'1:00 di notte ora locale (la mezzanotte in Italia), ha detto alla Afp il portavoce dell'organizzazione, Mahmoud Bassal. 

Onu: "Più di 28mila donne uccise a Gaza da inizio guerra"

L'agenzia delle Nazioni Unite per le donne ha dichiarato che oltre 28.000 donne e ragazze sono state uccise a Gaza dall'inizio delle operazioni di Israele nella Striscia. "Si tratta in media di una donna e una ragazza uccise ogni ora negli attacchi delle forze israeliane", ha affermato UN Women in un comunicato. "Tra le vittime, migliaia erano madri, e hanno lasciato dietro di sè bambini, famiglie e comunità devastate. "L'organizzazione ha rinnovato il proprio appello per un cessate il fuoco immediato, la liberazione di tutti i prigionieri israeliani e il ripristino immediato di un accesso umanitario senza ostacoli. Secondo il Ministero della Sanità palestinese di Gaza, la guerra ha provocato almeno 53.475 morti e 121.398 feriti. Si ritiene che migliaia di altre persone siano ancora sotto le macerie in diverse zone della Striscia. 

Almeno 38 morti in 3 bombardamenti israeliani su Gaza

Nuovi attacchi dell'esercito israeliano a Gaza hanno portato all'uccisione di almeno 38 palestinesi in tre distinti bombardamenti, due nella parte centrale della Striscia e uno a Gaza City. Lo riferisce Al Jazeera citando fonti mediche. Ci sarebbero 15 vittime in un attentato a una stazione di servizio nel campo profughi di Nuseirat e altre 12 vittime in un altro attacco a Deir al-Balah. L'agenzia di stampa Sanad, legata a Hamas, ha riportato le stesse cifre, aggiungendo che l'attacco a Deir al-Balah ha ucciso diversi membri della stessa famiglia. Una dozzina di morti sarebbero infine stati causati da bombe che hanno colpito una scuola trasformata in rifugio a Gaza City. 

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