Nato, impegno alleati a investire 5% Pil su difesa. No menzione su futuro ingresso di Kiev

Mondo
©Ansa

Nella dichiarazione finale del summit dell'Aja i membri dell'Alleanza si impegnano a investire il 5% del Pil annuo nelle esigenze fondamentali di difesa entro il 2035, per "garantire gli obblighi individuali e collettivi, in conformità con l'articolo 3 del Trattato di Washington". Trump: “Vittoria monumentale, merito mio”. Ribadito l'impegno "a fornire sostegno all'Ucraina", ma non viene fatta menzione di un futuro ingresso di Kiev nell'Alleanza. Meloni: "Vertice importante per gli impegni assunti”

ascolta articolo

I capi di Stato e di governo dei 32 Paesi aderenti alla Nato si impegnano a investire il 5% del Pil annuo nelle esigenze fondamentali di difesa, entro il 2035. Lo si legge nella dichiarazione finale del summit dell'Aja che si è svolto tra il 24 e il 25 giugno. Mentre sull'Ucraina, "gli alleati ribadiscono il loro impegno sovrano a fornire sostegno" a Kiev. Dal documento, come ampiamente previsto, è esclusa ogni menzione a un futuro ingresso dell'Ucraina nell'Alleanza, al contrario di quanto accadde a Washington l'anno scorso, dove si stabilì il principio del "percorso irreversibile". Non figurano nemmeno riferimenti agli impegni finanziari per l'Ucraina - l'anno scorso c'erano i 40 miliardi all'anno - che, appunto, ora diventa "un impegno sovrano". Meloni, intanto, assicura: "Siamo determinati anche sul cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza".

Le sfide dell'Alleanza

Gli alleati si dichiarano "uniti di fronte a profonde minacce e sfide alla sicurezza, in particolare la minaccia a lungo termine rappresentata dalla Russia per la sicurezza euro-atlantica e la persistente minaccia del terrorismo". Come anticipato, il linguaggio non prevede una netta definizione dell'invasione russa in Ucraina come "guerra di aggressione". 

Meloni: "Vertice importante per gli impegni assunti"

Quello della Nato è stato "un vertice importante per gli impegni che vengono assunti, impegni significativi e sostenibili", ha detto la premier Giorgia Meloni, spiegando che quelle approvate sono "spese necessarie per rafforzare la nostra difesa e la nostra sicurezza". "Non toglieremo nemmeno un euro dalle priorità del governo e dei cittadini italiani", ha assicurato. Poi, sul Medio Oriente, la presidente del Consiglio ha specificato, che al summit ha detto che "la stessa determinazione" usata sulla guerra tra Israele e Iran "va usata anche per due altri cessate il fuoco, per l'Ucraina e per Gaza. A Gaza la situazione è insostenibile". 

Sánchez: "Oggi vincono Nato e Spagna, noi affidabili"

Oggi "vincono la Nato e la Spagna", così come "la sicurezza e il welfare", ha detto il premier spagnolo, Pedro Sánchez, al termine del vertice dell'Aja, sostenendo che il suo Paese è stato "assolutamente rigoroso" nello stabilire al 2,1% del Pil le spese militari da impegnare. "Non l'ho detto io, ma le Forze Armate", ha aggiunto, dicendo anche che la Spagna vuole "rispettare gli impegni con la Nato" ed è "un Paese affidabile". 

Merz: "Summit storico, 5% dà un segnale di forza"

Quello che si é tenuto all'Aja è "un summit storico per la Nato, in cui tutti insieme abbiamo deciso di alzare nei prossimi anni la quota destinata alla difesa al 5%. E questo è un segnale di forza di fronte a tutti i nostri possibili avversari. E un segnale di determinazione", il commento il cancelliere tedesco Friedrich Merz, parlando alla stampa a margine del vertice. "Dobbiamo prendere con serietà il revisionismo russo. E dobbiamo essere in grado di difenderci per non doverci difendere", ha aggiunto. 

Starmer: "Sull'Ucraina la Nato non cambia posizione"

L'assenza di una condanna della Russia nel documento finale odierno del vertice Nato, non significa che la posizione di sostegno dell'Alleanza all'Ucraina "sia cambiata", ha affermato invece il premier britannico, Keir Starmer, nella sua conferenza stampa del dopo summit. Starmer sostiene di aver colto nei suoi contatti con gli altri leader "una vera determinazione" a rinnovare le pressioni su Vladimir Putin per un "cessate il fuoco senza condizioni". "Il presidente Zelensky ha indicato da molte settimane la sua volontà" al riguardo, "ora è tempo che Putin, il quale mena il can per l'aia, si presenti al tavolo" negoziale.

Macron: "Basta guerra commerciale tra alleati"

Nelle dichiarazioni di fine summit, il presidente francese, Emmanuel Macron, invece, ha posto l'attenzione sul tema commerciale: "È molto importante tornare, tra alleati, ad una vera pace del commerciale. Vale a dire ridurre tutte le barriere doganali che sono state innalzate", ha spiegato.

Approfondimento

La spesa sale al 5%, ma da chi si difende la Nato?

Trump: “Vittoria monumentale”

Dopo il vertice ha parlato anche Trump. "L'impegno dell'aumento della spesa militare è una vittoria monumentale per gli Usa, perché portavamo un peso ingiusto, ma è anche una vittoria per l'Europa e la civiltà occidentale. Non so se è merito mio, ma penso che sia merito mio", ha detto il presidente statunitense. E non ha nascosto l’irritazione verso la Spagna: “È terribile quello che ha fatto. Pagherà dazi doppi".

epa12196828 US President Donald Trump (C) attends a press conference with US Defence Secretary Pete Hegseth (L) and US State Secretary Marco Rubio (R) after the NATO Summit in The Hague, Netherlands, 25 June 2025.  EPA/Robin van Lonkhuijsen

Vedi anche

Nato, Trump: 5% mia vittoria, solo Spagna rifiuta e pagherà dazi doppi

Rutte: "Politici devono trovare i soldi"

Già in mattinata, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, sulle spese di difesa, aveva anticipato: "I politici devono prendere delle scelte (con bilanci in sofferenza), devono trovare i soldi e questo non è facile. Ma sono certo che ci arriveremo". Mentre il presidente americano Trump, dal canto suo, aveva ribadito: "Ho chiesto di andare al 5% e si farà, è una notizia importante. La Nato sarà molto forte con noi, quando c'era Biden era tutto morto". 

Nato
©Ansa

ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24

Mondo: I più letti