
Il presidente americano Donald Trump avrebbe comunicato ai suoi più stretti collaboratori di avere approvato i piani di attacco in Iran, ma di non avere ancora dato il via libera. Secondo Khamenei Israele "sarà punito" per il "grave errore" che ha commesso. Katz ha annunciato che "l'aeronautica ha distrutto la sede della sicurezza interna del regime iraniano". Venerdì riunione Consiglio Sicurezza Onu sul nuovo conflitto in Medioriente
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Khamenei parla in tv agli iraniani e sfida Trump: "Non ci arrenderemo mai". "Inaccettabile" l'aut aut del presidente Usa, dice la Guida Suprema: "Nessuna pietà per i leader di Israele". Da Teheran droni e missili ipersonici anche su Tel Aviv. Nella capitale colpita anche l'università, bloccato internet. Trump non ha ancora deciso se attaccare e come. Ma il suo ultimatum è "definitivo", assicura, e avvicina nell'Oceano indiano quattro bombardieri B-2, in grado di trasportare 18 tonnellate di bombe e di volare senza rifornimento fino a 11.000 chilometri. "Hanno chiesto di venire a negoziare, ma è tardi: ho perso la pazienza con l'Iran", dice. Prevista a breve una nuova riunione sulla guerra nella Situation Room alla Casa Bianca. L'Aiea frena: "Mai detto che l'Iran sta costruendo un'arma nucleare". A sorpresa, Trump ha ricevuto nel pomeriggio nello Studio Ovale la Juventus (a Washington per il Mondiale per club) con John Elkann e il presidente della Fifa Infantino.
Gli approfondimenti:
- G7 Canada, dichiarazione comune su de-escalation Iran-Israele
- L'Iran attacca Israele, le immagini dei missili su Tel Aviv e Gerusalemme. VIDEO
- Guerra Israele-Iran, un'escalation lunga 20 mesi: i momenti chiave
- Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
- Israele attacca l’Iran, i siti colpiti nel raid. Cosa sappiamo. FOTO
- Iran, chi sono i capi militari e gli scienziati nucleari uccisi nei raid di Israele
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
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Conclusa riunione nella Situation room con Trump
Si è conclusa la riunione nella Situation room con Donald Trump sulla guerra tra Iran e Israele. Lo fa sapere la Casa Bianca, senza precisare a a che ora sia iniziata la riunione né quanto sia durata.
Wsj, "Trump ha approvato piani d'attacco ma dà tempo a Iran"
Donald Trump ha confidato ai suoi consiglieri di aver approvato i piani di attacco all'Iran ma anche di voler aspettare per vedere se Teheran decide di rinunciare al suo programma nucleare. Lo riferiscono fonti informate al Wall Street Journal.
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Putin: "Siti sotterranei Iran funzionano, non danneggiati"
I siti nucleari sotterranei dell'Iran sono ancora "operativi, e nulla è successo loro". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, citato dalla Tass, durante un incontro con le principali agenzie internazionali. Putin ha aggiunto che gli attacchi israeliani hanno provocato un "consolidamento" della società iraniana intorno alla sua leadership.
Cessato allarme in Israele, la popolazione lascia i rifugi
E' cessato l'ultimo allarme scattato poco fa in Israele per il lancio di missili dall'Iran. L'Idf ha comunicato alla popolazione che può lasciare i rifugi.
Iran, Putin: "Una soluzione si può trovare"
E' ancora possibile arrivare a un accordo che metta fine subito alla guerra tra Israele e Iran. Ne è convinto il presidente russo Vladimir Putin. "Questa e' una questione delicata e ovviamente dobbiamo stare molto attenti, ma a mio parere si puo' trovare una soluzione", ha detto a un gruppo di giornalisti durante un evento televisivo.
Idf, eliminato il comandante dell'esercito iraniano Ali Shadmani
"Per la seconda volta, l'Idf ha eliminato il Capo di Stato Maggiore dell'Iran in tempo di guerra, il massimo comandante militare del regime", ha fatto sapere Israele. Shadmani era stato nominato comandante delle Forze Armate Iraniane dopo che il suo predecessore, Alaa Ali Rashid, era stato eliminato nell'attacco iniziale dell'Operazione 'Leone Nascente'.

Idf: eliminato il comandante dell'esercito iraniano Ali Shadmani
Vai al contenutoTrump riunisce consiglieri sicurezza a Casa Bianca
Il presidente Donald Trump ha riunito come previsto i consiglieri per la sicurezza nazionale nella situation room della Casa Bianca per discutere del conflitto tra Iran e Israele. Lo riferisce la Abc.
New York Times, l'Iran potrebbe accettare un incontro con Trump
Un alto funzionario iraniano del ministero degli Esteri iraniano ha detto al New York Times che Teheran accetterà l'offerta di Donald Trump di incontrarsi presto. Lunedì il presidente americano aveva proposto la possibilità di un incontro con il suo inviato speciale, Steve Witkoff, o persino con il vicepresidente J.D. Vance. Il funzionario iraniano ha affermato che il ministro Abbas Araghchi avrebbe accettato un incontro del genere per discutere di un cessate il fuoco con Israele, sebbene Trump abbia affermato che i colloqui devono concentrarsi sul programma nucleare iraniano.
Wsj, "Trump approva piani ma non ancora ok attacco"
Il presidente americano Donald Trump ha comunicato ai suoi piu' stretti collaboratori di avere approvato i piani di attacco in Iran, ma di non avere ancora dato il via libera. Lo scrive il Wall Street Journal. Il presidente starebbe aspettando di capire se l'Iran sia disposto ad abbandonare il suo programma nucleare. Nel mirino degli Usa, in caso di intervento, ci sarebbe la centrale di Fordow. Solo le bombe bunker-buster americane potrebbero arrivare a quasi un chilometro di profondita' sotto la montagna, dove si trovano i bunker per l'arricchimento.
Iniziato incontro di Trump sull'Iran nella Situation Room
E' iniziato l'incontro sull'Iran di Donald Trump con il capo del Pentagono Pete Hegseth, il segretario di Stato Marco Rubio e altri membri del governo, del consiglio di sicurezza e delle forze armate nella Situation Room della Casa Bianca. Lo riporta la Cnn.
Missili contro F35: il confronto tra gli arsenali di Iran e Israele
Il confronto militare tra Tel Aviv e Teheran mette in luce due approcci opposti: superiorità aerea contro potenza missilistica. L'Idf utilizza gli F-35 per colpire in profondità. L'esercito iraniano risponde con una pioggia di razzi a lungo raggio. Intanto l'equilibrio già fragile tra i due Paesi è andato definitivamente in frantumi.

Missili contro F35: il confronto tra gli arsenali di Iran e Israele
Vai al contenutoPutin: "Possibile soluzione che garantisca Iran e Israele"
La Russia prosegue i suoi contatti con l'Iran, Israele e con il presidente americano Donald Trump, e ritiene che si possa arrivare a una soluzione del conflitto che garantisca gli interessi sia dell'Iran sia di Israele. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante un incontro notturno con i rappresentanti delle maggiori agenzie di stampa internazionali. Lo riferiscono le agenzie russe.
Iran, iniziata evacuazione diplomatici Usa da Israele
Un aereo governativo ha evacuato oggi da Tel Aviv un gruppo di diplomatici e le loro famiglie che avevano chiesto di lasciare Israele oggi, dopo che l'ambasciatore americano a Gerusalemme, Mike Huckabee, jha annunciato su X piani per l'evacuazione di connazionali via aereo e via nave. Lo hanno reso noto due funzionari americani.
Nuovo allarme in Israele per missili in arrivo dall'Iran
L'allarme sui cellulari ha avvisato la popolazione in Israele dell'arrivo di missili dall'Iran. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. Le sirene stanno risuonando a Tel Aviv, Gerusalemme, nel centro del Paese e nella zona del Mar Morto. L'Idf rende noto che i sistemi di difesa stanno operando.
Idf, 60 jet hanno colpito 20 siti militari e nucleari a Teheran
L'aeronautica militare israeliano ha colpito con "60 jet oltre 20 obiettivi militari a Teheran", tra "siti nucleari e missilistici chiave". Lo riferisce l'esercito israeliano sui suoi social. In particolare, sono stati colpiti "siti di produzione di armi, siti di produzione di centrifughe, e siti di ricerca e sviluppo del progetto di sviluppo di armi nucleari del regime iraniano", che "alimentano il programma di armamenti iraniano".
Iran, Trump: "Erano a poche settimane dall'avere bomba nucleare"
"Sono 20 anni, forse più, che dico che l'Iran non può avere un'arma nucleare. Lo dico da molto tempo e credo che siano stati a poche settimane dall'averne una". E' quanto sostenuto da Donald Trump, mentre il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi - il cui rapporto è stato usato da Israele a pretesto dell'attacco - ha precisato oggi che "non risulta che ci si stato alcuno sforzo sistematico da parte dell'Iran di avere la bomba". "L'Iran non può avere un'arma nucleare, troppa devastazione. E la userebbero - ha aggiunto il presidente americano - "Io credo che la userebbero. Altri non la useranno, ma io credo che loro lo farebbero. E' così. È molto semplice".
Bunker buster, la bomba che potrebbe distruggere siti nucleari dell’Iran
Fin dall’inizio della guerra tra Israele e l’Iran, il governo di Tel Aviv ha individuato come principale obiettivo quello di impedire a Teheran di sviluppare la bomba atomica. Lo stesso primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nelle ore immediatamente successive all’apertura delle ostilità, ha dichiarato che Israele ha colpito "il cuore del programma di arricchimento nucleare dell'Iran e i suoi sforzi per sviluppare un'arma nucleare".

Bunker buster, bomba che potrebbe distruggere siti nucleari dell’Iran
Vai al contenutoMadrid organizza evacuazione spagnoli da Israele via Giordania
I servizi consolari spagnoli in Israele stanno organizzando l'evacuazione via terra, attraverso la Giordania, di centinaia di spagnoli, fra i quali turisti rimasti bloccati per l'escalation del conflitto con l'Iran, informano fonti diplomatiche citate dall'agenzia Efe La data in cui lasceranno Israele ancora non è stata fissata, ma sarebbero centinaia i cittadini iberici che hanno chiesto assistenza consolare per uscire dal Paese. Viaggeranno via terra in Giordania, per raggiungere l'aeroporto di Aman ed essere rimpatriati a bordo di voli militari spagnoli, secondo le fonti citate.
Reuters, "colloqui Germania-Francia-Gran Bretagna con l'Iran venerdì"
I ministri degli Esteri di Germania, Francia, Gran Bretagna (il cosiddetto E3) e l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas terranno venerdì a Ginevra colloqui sul nucleare con l'Iran. Lo riferisce la Reuters sul proprio sito, citando una fonte diplomatica tedesca. I ministri incontreranno prima Kallas, presso il consolato tedesco a Ginevra, poi avranno un incontro congiunto con il ministro degli Esteri iraniano, ha aggiunto la stessa fonte. Il piano è stato concordato con gli Stati Uniti, ha sottolineato.
Iran, venerdì riunione del Consiglio di sicurezza Onu
Il Consiglio di sicurezza delle nazioni Unite si riunirà venerdì per discutere della guerra tra Israele e l'Iran. Lo ha annunciato la presidenza di turno.
Iran, Khamenei su un post X: 'Nessuna pietà per i leader israeliani'
"Dobbiamo dare una risposta forte al regime terrorista sionista. Non mostreremo alcuna pietà ai sionisti", ha scritto il leader iraniano su un post su X.

Iran, Khamenei su un post X: 'Nessuna pietà per i leader israeliani'
Vai al contenutoIsraele hackera tv e fa appello a scendere in strada
Israele ha brevemente hackerato questa sera le trasmissioni della televisione di Stato per mandare in onda filmati delle proteste delle donne e invitare le persone a scendere in strada. Sul suo canale Telegram, il quotidiano Hamshahri ha condiviso un video della breve interruzione. La televisione di stato iraniana ha poi avvertito gli spettatori che quanto accaduto era "dovuto agli attacchi informatici del nemico sionista".
Iran, Trump: "Un accordo è ancora possibile"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha detto che un "accordo" con l'Iran "è ancora possibile". "L'Iran vuole venire a vedermi alla Casa Bianca", ha insistito rispondendo ai cronisti. Trump ha anche annunciato una nuova riunione nella Situation Room della Casa Bianca. Il leader americano ha anche accennato all'esistenza di un "piano" pronto in caso di caduta del regime iraniano. "Abbiamo un piano per tutto, ma vedremo che cosa succede", ha detto rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se fossero pronti in caso di caduta del regime. "Forse - ha continuato, senza specificare a cosa si riferisse - finirà molto rapidamente".
Iran, hacker filo-israeliani attaccano più grande exchange di cripto
"The Predatory Sparrow", un gruppo di hacker filo-israeliano, ha annunciato un nuovo attacco informatico contro Nobitex, il più grande exchange di criptovalute dell'Iran, dopo il cyberattacco di ieri alla principale banca della repubblica islamica. Gli hacker hanno minacciato di divulgare tutte le informazioni interne della Borsa entro 24 ore, accusando Nobitex di finanziare il terrorismo iraniano e di aggirare così le sanzioni internazionali.

Iran, hacker filo-israeliani attaccano più grande exchange di cripto
Vai al contenutoTrump: "La caduta del regime in Iran può accadere"
Donald Trump ha ammonito che il regime iraniano potrebbe cadere. "Può accadere", ha detto ai cronisti alla Casa Bianca. Non è ancora detto però che gli Usa entreranno in guerra. "L'Iran vuole venire a vedermi alla Casa Bianca", ha insistito, "vediamo se succede ma non è facile per loro venire". Detto questo, "non c'è nessuna possibilità, si combatta o meno, che l'Iran possa avere l'atomica".

©Ansa
Trump: "Non ho ancora deciso sul coinvolgimento Usa in Iran"
Una nuova riunione su Iran e Israele è in programma fra un'ora nella Situation Room alla Casa Bianca. Lo afferma Donald Trump che non ha ancora preso una decisione su una partecipazione americana alla guerra di Israele contro l'Iran. Il presidente ha spiegato di aver "un'idea" su cosa fare ma le cose cambiano rapidamente e si "può andare da un estremo all'altro", ha detto secondo quanto riportato da Cnn.
"Colpire o no": le opzioni sul tavolo del presidente Trump
Quali sono le opzioni che il presidente americano sta valutando in queste ore frenetiche, rispetto all'Iran? Innanzitutto un intervento diretto degli Stati Uniti. L'ipotesi potenzialmente più pericolosa e dalle conseguenze inimagginabili che, tuttavia, è sul tavolo dello Studio Ovale da giorni. Prima ancora della riunione di lunedì nella Situation Room, Trump aveva ordinato il dispiegamento in Europa di oltre trenta aerei da rifornimento che possono essere utilizzati per supportare i caccia a protezione delle basi e del personale americano in Medio Oriente. Sono proprio questi aerei che possono rifornire di carburante i bombardieri B-2, gli unici velivoli dell'esercito Usa che possono trasportare la gigantesca bomba Mop (abbreviazione di Massive Ordnance Penetrator), nota anche con il nome in codice GBU-57, una bomba da 12,3 tonnellate sviluppata proprio per colpire gli impianti nucleari sotterranei di Fordow. La seconda ipotesi è che Trump decida di continuare a sostenere Benjamin Netanyahu senza attaccare direttamente. Pubblicamente il presidente americano ha dichiarato d aver esortato il premier israeliano ad "andare avanti", ma secondo funzionari della Casa Bianca Trump non vuole arrivare all'eliminazione dell'ayatollah Ali Khamenei. In questo secondo caso, i cacciatorpediniere navali e i missili terrestri americani che stanno già contribuendo alla difesa di Israele contro la rappresaglia iraniana continuerebbero a fare il loro lavoro ma non ci sarebbe un'escalation negli attacchi con le super bombe. La terza possibilità é quella sostenuta dal movimento Maga, il passo indietro. Prendere le distanze dalla guerra di Israele contro l'Iran e dal sostegno "di ferro" all'amico Bibi in nome dell'America First, la promessa che ha fatto vincere le elezioni a Trump. L'Iran ha già minacciato di attaccare le basi Usa nella regione se Washington continuerà a supportare Israele o deciderà di entrare in guerra. E il rischio di perdite americane vedrà probabilmente crescere esponenzialmente la pressione Maga sul presidente affinché si ritiri e spinga Netanyahu a concludere l'offensiva il prima possibile.
Israele-Iran, la guerra moderna è fatta di codici, blackout e bombe
Il conflitto segna l’evoluzione della guerra moderna verso la Cyber-Kinetic Convergence. L’operazione «Rising Lion» ha visto Tel Aviv colpire il cuore digitale e militare iraniano, distruggendo la torre di Karaj e 300 obiettivi strategici. Cyberattacchi hanno facilitato gli attacchi aerei, mentre Teheran ha risposto con attacchi informatici inefficaci.

Israele-Iran, la guerra moderna è fatta di codici, blackout e bombe
Vai al contenutoL'ultimatum di Trump. Khamenei lo sfida: "Mai la resa"
Nascosto in un bunker, mentre Teheran è sommersa dai missili, Ali Khamenei sfida Israele e gli Stati Uniti per mostrare una parvenza di solidità del regime. "Non ci arrenderemo mai e se gli Usa ci attaccano subiranno danni irreparabili", è l'avvertimento lanciato dalla Guida suprema in un nuovo intervento alla tv di Stato dall'inizio dell'offensiva dell'Idf. Parole che si infrangono sul muro della superpotenza americana e del suo imprevedibile presidente: Donald Trump, incurante delle minacce, ha rinnovato l'ultimatum a Teheran, questa volta "definitivo", ad una "resa senza condizioni", tenendo aperta l'opzione del coinvolgimento diretto nel conflitto al fianco dello Stato ebraico. L'ayatollah Khamenei, che da giorni si nasconderebbe in un covo sotterraneo lontano a Teheran per sfuggire ai missili israeliani, si è rivolto alla nazione per attaccare "il nemico sionista" e il suo principale alleato. Un messaggio di 9 minuti, con al fianco la foto del fondatore della Repubblica islamica Khomeini, in cui l'86enne capo della teocrazia ha detto che non ci sarà "nessuna pietà per i leader israeliani" e che lo Stato ebraico sta subendo una "punizione severa", tanto che "i suoi amici americani" sono stati costretti ad "entrare in scena". E proprio a Trump ha rivolto il secondo strale: "Un suo intervento militare provocherà danni irreparabili". Il discorso monocorde e dimesso di Khamenei non è sembrato preoccupare l'inquilino della Casa Bianca. "Ho perso la pazienza con l'Iran", ha reagito Trump, affermando di avere detto a Benyamin Netanyahu di "andare avanti". E rimanendo sibillino sulla possibilità di entrare in guerra: "Potrei attaccare o no, ma certo non lo dirò a voi", le parole ai giornalisti mentre il Pentagono si dice pronto a eseguire gli eventuali ordini. Il tycoon ha poi fatto intendere come la dirigenza di Teheran sia talmente in difficoltà da aver "suggerito di venire alla Casa Bianca a negoziare". Circostanza smentita dalla missione iraniana all'Onu: "Non trattiamo sotto costrizione, e certamente non con un guerrafondaio". Lo scontro, al momento solo verbale, tra Khamenei e Trump, si è consumato nel sesto giorno di conflitto tra Israele e Iran.
Aiea: "Mai detto che l'Iran sta costruendo un'arma nucleare"
"Siamo giunti alla conclusione che non possiamo affermare che al momento in Iran ci sia uno sforzo sistematico per produrre un'arma nucleare". Lo ha detto il direttore dell'Aiea, Rafael Grossi, a Sky News. Il rapporto dell'Aiea, ampiamente citato da Israele, ha rilevato che l'Iran sta arricchendo il 60% di uranio, l'unico Paese al mondo a farlo. Quindi "c'erano elementi di preoccupazione", ha spiegato Grossi aggiungendo: "Ma dire che stanno costruendo e fabbricando un'arma nucleare, no, non l'abbiamo detto".
Usa, la base Maga contro l’intervento in Iran: Trump tra due fuochi
Mentre Israele attacca Teheran, il presidente Usa si trova costretto a decidere se portare gli Stati Uniti in guerra. Il comando Centcom è operativo, le risorse militari aumentano, ma la scelta finale resta politica. Dentro il Partito Repubblicano si apre una frattura tra interventisti e isolazionisti. La posizione del tycoon rimane ambigua, il vicepresidente Vance e l’ala di ultradestra invitano alla cautela.

Usa, la base Maga contro l’intervento in Iran: Trump tra due fuochi
Vai al contenutoNetanyahu: "Scontri intensi a Gaza, sconfiggeremo Hamas e libereremo gli ostaggi"
"Continuano intensi combattimenti nella Striscia di Gaza. Siamo impegnati a proseguire e a portare a termine entrambe le missioni, sconfiggere Hamas e riportare a casa tutti i nostri ostaggi, sia quelli in vita che quelli deceduti". E' quanto ribadisce il premier israeliano Benjamin Netanyahu in dichiarazioni riportate dal sito di notizie Ynet in riferimento alle operazioni contro Hamas nell'enclave palestinese avviate il 7 ottobre 2023 in risposta all'attacco di quel giorno in Israele. Intanto Israele ha avviato da venerdì scorso anche operazioni militari in Iran, dove secondo Netanyahu vengono attaccati "siti nucleari, missili, centri di comando e simboli del regime".
Appello di “Donna, vita, libertà”: “Mondo fermi Netanyahu”
“Come cittadine e cittadini iraniani costretti a vivere fuori dall’Iran ma per questo liberi di parlare a volto scoperto senza temere persecuzioni e arresti, vogliamo lanciare un appello urgente alla comunità internazionale affinché fermi gli attacchi contro le città iraniane da parte di Benjamin Netanyahu, accusato dalla Corte dell’Aja di crimini di guerra nei confronti della popolazione palestinese della striscia di Gaza. La società civile iraniana assiste inerme a una guerra che non ha scelto e di cui rischia di pagare al prezzo più alto”. È questo l'appello lanciato su change.org da Parisa Nazari e Shady Alizadeh del movimento “Donna vita libertà”. “Si tratta di una società civile giovane e progressista - spiegano parlando dell'Iran - che da anni lotta per porre fine alla dittatura religiosa della Repubblica Islamica con coraggio e determinazione, a costi altissimi". "È la stessa società civile che, dopo l’assassinio di Mahsa Jina Amini, si è sollevata sostenendo il movimento “Donna, Vita, Libertà” - dicono - È stata la disobbedienza civile delle donne a far indietreggiare il regime, portando il Paese a un cambiamento sociale ormai irreversibile. Il popolo iraniano è sceso in piazza a mani nude, sfidando arresti, torture, detenzioni arbitrarie e morte: non ha più chiesto l’intervento militare di potenze straniere per abbattere il regime, ha chiesto invece il riconoscimento e il sostegno al cammino verso la libertà e la giustizia intrapreso da chi, da oltre quarant’anni, promuove i valori di democrazia e uguaglianza”.
Netanyahu: "Attacchiamo siti nucleari, obiettivi militari e simboli del regime"
"Abbiamo avviato questa operazione per rimuovere la minaccia nucleare e la minaccia rappresentata dai missili balistici. Stiamo attaccando strutture nucleari, missili, centri di comando e simboli del regime". E' quanto afferma il premier israeliano Benjamin Netanyahu in dichiarazioni riportate dal sito di notizie Ynet al sesto giorno dell'escalation militare tra Israele e Iran.
Macron: "Presto iniziativa per soluzione negoziata in Iran"
Nel corso del Consiglio di Difesa e Sicurezza, il presidente francese Emmanuel Macron "ha incaricato il ministro degli Esteri di prendere nei prossimi giorni un'iniziativa, con i partner europei più vicini, per proporre una soluzione negoziata esigente, capace di mettere fine al conflitto" tra Israele e Iran. Lo riferiscono fonti dell'Eliseo. Macron ha poi sottolineato che "una soluzione duratura sul programma nucleare e balistico potrà essere raggiunta unicamente attraverso il negoziato" e ha "ricordato la volontà della Francia di avviare un dialogo senza concessioni con l'Iran sulle sue attività di destabilizzazione regionale".
Missili ipersonici lanciati da Iran contro Israele: cosa sono e come funzionano
I Guardiani della rivoluzione hanno annunciato di aver lanciato missili ipersonici nell'ultima tornata di attacchi notturni. Viaggiano a una velocità cinque volte superiore a quella del suono e possono manovrare in volo, il che li rende difficili da intercettare.

Missili ipersonici lanciati da Iran contro Israele: come funzionano
Vai al contenutoMacron: "Basta raid su obiettivi non legati al nucleare dell'Iran"
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha riunito oggi un Consiglio di Difesa e Sicurezza dedicato al conflitto fra Israele e Iran. Secondo quanto riferito da fonti dell'Eliseo, Macron ha "sottolineato preoccupazione per l'escalation, con bombardamenti israeliani che colpiscono sempre di più obiettivi non legati al programma nucleare e balistico iraniano, e un numero crescente di vittime civili in Iran e in Israele". Macron ha sottolineato che è "necessario mettere urgentemente fine a queste operazioni militari che sono portatrici di pesanti minacce per la sicurezza regionale".
Media, capo del CentCom ha presentato a Trump piani di guerra
Il capo del Comando centrale americano, Michael Kurilla, ha incontrato il presidente Donald Trump e gli ha presentato possibili opzioni per un intervento militare in Iran. Lo scrive il Jerusalem Post. In caso di intervento militare Usa, a guidarlo sarebbe proprio Kurilla, considerato un falco interventista. Una fonte a conoscenza del dossier ha assicurato che Trump ascolta e rispetta il generale. Il presidente Usa, ha spiegato ancora la fonte, "sarebbe contento se gli iraniani accettassero un accordo che descrive come 'resa'. Visto che non è all'orizzonte, l'ipotesi di lavoro è che ordinerà un attacco".
Netanyahu: "Ringrazio Trump, difende con noi i cieli di Israele"
"Voglio ringraziare il presidente Trump, un grande amico dello Stato di Israele. Lo ringrazio per il suo schierarsi al nostro fianco, e per il sostegno degli Stati Uniti nella difesa dei cieli di Israele. Stiamo parlando regolarmente, incluso ieri sera. È stata una conversazione molto calorosa. Ringrazio il presidente Trump per il suo appoggio". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un video rivolto ai cittadini israeliani appena pubblicato.
Iran, il vice ministro degli Esteri: "Se gli Usa intervengono, a noi non resta che reagire"
"Se gli americani decidessero per un coinvolgimento militare, non avremmo altra scelta che reagire". Si è espresso così il vice ministro degli Esteri iraniano, Majid Takht Ravanchi, in un'intervista alla Cnn, a Christiane Amanpour. "E' chiaro e semplice", ha affermato.
La leadership iraniana, ha detto Ravanchi, dubita della "sincerità degli americani" alla luce della tempistica dell'avvio dell'operazione militare israeliana contro l'Iran, venerdì scorso. "L'aggressione è avvenuta a due giorni dall'inizio di un nuovo round - ha affermato in riferimento ai colloqui per un accordo sul controverso programma nucleare della Repubblica Islamica - E' un tradimento della diplomazia. E' stata tradita la nostra fiducia negli americani".
La tv di Teheran: "Lanciati missili ipersonici"
L'Iran sostiene di aver lanciato missili ipersonici nell'ultimo attacco contro Israele. Lo ha riferito la tv di Stato di Teheran, secondo cui i missili Fattah "hanno penetrato con successo le difese del regime israeliano".
Una fonte di Teheran: "Colpiremo navi nemiche in caso di intervento degli Usa"
"Qualsiasi intervento diretto da parte degli Stati Uniti si scontrerebbe con una minaccia senza precedenti per le navi nemiche” nella regione. Lo sostiene una fonte iraniana di alto profilo citata dall’emittente qatarina Al Jazeera, secondo cui anche l’alleato Hezbollah in Libano sarà costretto a “reagire”. “Se l'America dovesse entrare nello scontro -prosegue la fonte- un'azione dell'Iran contro obiettivi marittimi e posizionamenti nemici potrebbe essere un'opzione".
Iran, Grossi (Aiea): Nessuno sforzo sistematico di costruire la bomba"
"Siamo arrivati alla conclusione di non poter affermare che al momento ci sia stato alcuno sforzo sistematico in Iran per cercare di sviluppare un'arma nucleare". Lo ha detto a Sky News il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), Rafael Grossi, secondo cui il rapporto presentato nei giorni scorsi, e usato da Israele per citare l'attacco contro Teheran, afferma che l'Iran sta arricchendo l'uranio al 60%, unico Paese al mondo a farlo, e che "questo è un elemento di preoccupazione". Ma "dire che stanno costruendo un'arma nucleare...non abbiamo detto questo", ha aggiunto.
Ufficiale dell'Idf alla Cnn: "Contro Israele lanciati 400 missili e mille droni"
Circa 400 missili balistici e mille droni contro Israele dal 13 giugno. Così l'Iran avrebbe risposto all'operazione militare israeliana avviata venerdì scorso con l'obiettivo dichiarato di colpire siti militari e nucleari nella Repubblica Islamica. I dati sono stati confermati alla Cnn da un ufficiale israeliano, secondo il quale una ventina di missili hanno colpito zone abitate da civili in Israele. Dal 13 giugno da Israele hanno confermato un bilancio di almeno 24 morti.
Iran, Nasrin Sotoudeh: "La caduta del regime non è mai stata così vicina"
Nasrin Sotoudeh, avvocatessa iraniana per i diritti umani, ritiene che l’Iran non sia mai stato così vicino a un cambio di regime, complice l’intensificarsi degli attacchi israeliani. “Una caduta del regime appare certamente più possibile ora - ha affermato Sotoudeh in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt - La leadership ha perso molta influenza e attualmente appare completamente priva di forze”.
L’attivista 62enne, vincitrice del Premio Nobel Alternativo e del Premio Sakharov per la Libertà di Pensiero dell'Ue, ha dichiarato di non avere dubbi sul fatto che una larga maggioranza degli iraniani sia contraria all’attuale sistema di governo, “e la pressione militare può indebolire un sistema di potere”, ha spiegato, precisando però che “se una rivolta non ha successo e il regime si stabilizza di nuovo, allora qualsiasi atto di resistenza potrebbe avere conseguenze peggiori che in altri momenti”.
Sotoudeh è considerata una delle attiviste più influenti dell’Iran e ha trascorso molti anni in carcere per le sue critiche al regime. Attualmente sta scontando una condanna – al momento sospesa – per essersi opposta all’obbligo imposto alle donne di indossare il velo in pubblico. L’attivista ha infine criticato gli attacchi israeliani contro il suo Paese: “Non posso accettare neppure la politica di Israele - ha detto a Die Welt - Se le forze armate israeliane sono così avanzate, perché devono morire così tanti civili, così tanti bambini a Gaza, in Libano e ora anche in Iran?”.
Media: "Nuova proposta Usa, Teheran ha risposto no"
Gli Stati Uniti hanno presentato una nuova proposta all'Iran per risolvere la controversia sul programma nucleare e Teheran ha risposto "un cortese no, ma con una buona spiegazione". E' quanto ha rivelato Amwaj.media citando una fonte di alto rango della Repubblica islamica. Secondo il sito di notizie, la proposta presentata ieri da Washington era accompagnata dall'idea che il vice presidente Usa JD Vance potesse unirsi all'inviato speciale per il Medio Oriente Steve Witkoff per un incontro con il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. Ci sono state speculazioni su un volo atterrato oggi in Oman con il capo della diplomazia
iraniana a bordo ma fonti informate a Teheran l'hanno liquidata come 'fake news'. Sempre secondo fonti regionali informate, alla proposta presentata ieri da Witkoff alla parte iraniana, Teheran ha risposto oggi inviando alla Casa Bianca "un cortese no, ma con una buona spiegazione". La fonte non è voluta entrare nei dettagli, ha sottolineato Amwaj.media, ricordando però che la Repubblica islamica in passato ha indicato di essere aperta all'idea di un consorzio multilaterale, a condizione che tale struttura venga costruita sul suolo iraniano.
Israele: "Abbattuta gran parte dei missili dall'Iran"
L'aeronautica militare israeliana ha abbattuto la buona parte dei missili balistici lanciati sul centro di Israele, compresa Tel Aviv. Si è trattato di alcuni vettori e non di un'ondata come avvenuto più volte nei giorni scorsi. Il servizio di soccorso Magen David Adom fa sapere che finora non ci sono notizie di feriti.
Teheran ordina evacuazione di Haifa: "Colpiremo siti militari nell'area"
L'Iran ha diramato un ordine di evacuazione per gli abitanti della città israeliana di Haifa. Lo riporta la televisione di Stato iraniana nel sesto giorno di guerra tra Israele e Iran. ''Qualche minuto fa è stato emesso un avviso di evacuazione ai coloni sionisti a Haifa per proteggerli dagli attacchi missilistici iraniani'', ha riferito la tv iraniana mostrando un'immagine della zona da colpire accompagnata da un testo in ebraico.
''Si prega di abbandonare immediatamente la zona. Nelle prossime ore le forze armate della Repubblica islamica dell'Iran opereranno in questa area per attaccare le infrastrutture militari del regime sionista'', recita il messaggio in ebraico.
Iran, media: "False voci sulla posizione di Khamenei individuata e presa di mira"
L'agenzia iraniana Fars smentisce "voci diffuse da media israeliani" secondo cui sarebbe stata "individuata e presa di mira la posizione" della Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei. L'agenzia, considerata vicina ai Guardiani della Rivoluzione (i Pasdaran iraniani), cita fonti ufficiali nella sua notizia rilanciata anche dalla tv satellitare al-Jazeera.
Internet quasi interamente bloccato in Iran
E' "quasi interamente bloccata" la connessione a Internet in Iran, secondo informazioni raccolte da NetBlocks, organismo britannico di sorveglianza del web. L'informazione segue ripetute segnalazioni rimbalzate al riguardo negli ultimi due giorni dal Paese. Non è chiaro se il blocco sia frutto di cyber-attacchi israeliani o anche di restrizioni interne imposte dalle autorità di Teheran in funzione anti-infiltrazioni.
Idf, nuovo lancio di missili dall'Iran verso Israele
Il Comando del Fronte Interno dell'Idf ha dichiarato che nei prossimi minuti dovrebbero scattare gli allarmi a Tel Aviv, nel blocco di Dan, nella Sefela, in Cisgiordania e a Lachish, per la prima volta da ieri sera. Secondo un portavoce dell'Idf si tratta di missili lanciati dall'Iran verso il territorio israeliano. I sistemi di difesa stanno lavorando per intercettare i lanci.
Iran, la Cina: "Molto preoccupati che la guerra possa sfuggire di mano"
La Cina è "profondamente preoccupata" che il conflitto tra Israele e Iran "possa sfuggire di mano" e ha avvertito che la regione potrebbe scivolare in un "abisso". E' l'avvertimento lanciato dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi in una telefonata con l'omologo egiziano. "Gli atti di Israele che ignorano il diritto e le norme internazionali hanno causato un'improvvisa tensione nella situazione in Medio Oriente", ha sottolineato il capo della
diplomazia di Pechino. In un'altra telefonata con il ministro degli Esteri dell'Oman, Wang ha affermato che i due Paesi "non possono restare inerti e lasciare che la regione sprofondi in un abisso sconosciuto". Raggiungere un accordo di cessate il fuoco è una "priorità assoluta", ha aggiunto.
Araqchi: "Non abbiamo inviato una delegazione negoziale a Muscat"
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi ha riferito in una dichiarazione ad Al Jazeera di essere a Teheran. In precedenza, il quotidiano israeliano Haaretz aveva riferito che tre aerei di Stato iraniani sono atterrati a Muscat, capitale dell'Oman. “Non ho lasciato Teheran alla guida di una delegazione, né abbiamo inviato una negoziale nel Sultanato dell'Oman”, ha ribadito Araqchi.
Il vecchio ayatollah nel mirino, prepara la successione
A 86 anni compiuti l'ayatollah Ali Khamenei ha senza dubbio le stimmate del sopravvissuto, dopo aver condiviso in gioventù la galera del regime dello Shah con compagni di cella comunisti, essere sfuggito agli albori della Rivoluzione Islamica a un attentato dinamitardo che gli ha lasciato segni permanenti sul corpo e aver sfidato per decenni Usa e Israele. "Un martire in vita", negli osanna dei discepoli, che questa volta - tuttavia - potrebbe ritrovarsi con margini di tempo e di manovra ristretti per provare a predisporre le carte d'una successione sempre meno lontana. L'attacco del "piccolo Satana sionista" - associato da una certa retorica al "grande Satana americano" del passato - lo ha costretto a trasferirsi in un bunker blindato nel sottosuolo di Teheran, con la famiglia e un nucleo di fedelissimi, stando a ipotesi e indiscrezioni mediatiche. Da dove continua a dettare la linea e ad arringare il popolo nella veste di Guida Suprema e arbitro ultimo dei destini della Repubblica Islamica; ma non senza delegare ormai parte della linea di comando. Come sembra confermare, ammesso che sia vero, il fresco trasferimento di alcuni suoi poteri esecutivi al Consiglio supremo dei Guardiani della Rivoluzione (i pasdaran). Una scelta obbligata, pare, mentre sulla capitale e su altre province dell'Iran i raid israeliani si susseguono tra fuoco e fiamme. Lasciandogli però, se non altro, l'opportunità di riflettere su chi potrebbe fargli da erede, se il sistema di potere reggerà, al vertice della gerarchia sciita e dello Stato dei mullah. La rosa dei favoriti, a credere a Morad Veisi, analista di Iran International, canale d'informazione non imparziale legato ad ambienti dell'opposizione in esilio con base a Londra che pretende di avere fonti affidabili in patria, potrebbe ridursi a tre nomi: sottoposti alle valutazioni che Khamenei condivide - a quanto fa eco un'analisi della Reuters - con una ristrettissima cerchia di consiglieri e confidenti storici, dal capo del suo staff Mohammad Golpayegani, al vice Ali Asghar Hejazi, agli ex ministri degli esteri Ali Akbar Velayati e Kamal Kharazi, all'ex presidente del parlamento Ali Larijani.

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G7, presidenza del Canada: "No ad arma nucleare dell'Iran, arrivare a cessate il fuoco a Gaza"
I leader del G7 "hanno ribadito il loro impegno per la pace e la stabilità in Medio Oriente. Hanno discusso dell'evoluzione della situazione, a seguito degli attacchi terroristici di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023, e del conflitto in corso tra Israele e Iran. I leader hanno discusso dell'importanza di un aiuto umanitario senza ostacoli a Gaza, del rilascio di tutti gli ostaggi e di un cessate il fuoco immediato e permanente". E' quanto si legge nel riepilogo della presidenza canadese del G7, pubblicato dopo la chiusura dei lavori del summit di Kananaskis.
I leader "hanno anche discusso della necessità di una soluzione politica negoziata al conflitto israelo-palestinese che permetta di raggiungere una pace duratura. I leader hanno affermato il diritto di Israele a difendersi e hanno chiarito che l'Iran non potrà mai possedere un'arma nucleare. Hanno sottolineato l'importanza di proteggere i civili. Hanno espresso la loro disponibilità a coordinarsi per salvaguardare la stabilità dei mercati energetici internazionali. Hanno esortato affinché la risoluzione di questa crisi porti a una più ampia de-escalation delle ostilità in Medio Oriente, incluso un cessate il fuoco a Gaza", si legge ancora nel documento, dove si ricorda come i leader del G7 abbiano "rilasciato una dichiarazione sui recenti sviluppi tra Israele e Iran".
Idf, distrutti tre elicotteri d'attacco iraniani a Kermanshah
L'Idf ha riferito che poco fa l'Aeronautica israeliana ha identificato e colpito tre elicotteri d'attacco iraniani di tipo "Cobra" all'interno di una base militare nella zona di Kermanshah. Secondo il comunicato, gli elicotteri erano destinati a colpire aerei israeliani che operano nello spazio aereo iraniano. L'Idf ha aggiunto che i velivoli dell'Aeronautica continuano a sorvolare l'Iran per individuare nuovi obiettivi da colpire.
Amnesty: "Non siano i civili a pagare il prezzo della guerra"
I civili in Iran e Israele non devono pagare il prezzo di azioni militari irresponsabili. E' l'appello che Amnesty International ha rivolto a Israele e Iran. "Mentre il bilancio dei morti e dei feriti continua ad aumentare, Amnesty International esorta entrambe le parti a rispettare i loro obblighi e a garantire che i civili di entrambi i paesi non paghino il prezzo di azioni militari irresponsabili", ha dichiarato la segretaria generale, Agnes Callamard.
Usa lavorano a voli di evacuazione per gli americani in Israele
L'ambasciata americana in Israele sta lavorando a voli di evacuazione e partenze in nave per i cittadini americani che vogliono lasciare Israele. Lo afferma l'ambasciatore americano Mike Huckabee.
Iran, Trump: "Molte cose possono succedere, prossima settimana sarà grande"
"Niente è finito fino a quando è finito. Sapete la guerra è molto complessa, molte cose brutte possono succedere, ci possono essere molte svolte, quindi non so". E' quanto ha detto Donald Trump parlando dell'Iran, aggiungendo poi in modo sibillino "che la prossima settimana sarà molto grande, forse meno di una settimana, forse meno".
Poi ha spiegato cosa intende per resa incondizionata da parte di Teheran: "Significa basta, non lo facciamo più e noi non facciamo saltare tutta la roba nucleare che è dappertutto".
Cnn: "Terza portaerei Usa pronta a schierarsi vicino a Israele"
Una terza portaerei americana, la Uss Ford, è pronta a schierarsi vicino a Israele. Lo riporta Cnn, sottolineando comunque che il suo dispiegamento in Europa era già previsto. Pete Hegseth, il capo del Pentagono, ha assicurato al Senato che il Dipartimento della Difesa è pronto a eseguire qualsiasi decisione Donald Trump dovesse prendere.
Iran, media: "Atterrati in Oman 3 aerei di stato, anche quello presidenziale"
Tre aerei di Stato iraniani sono atterrati poco fa a Muscat, capitale dell'Oman. Lo riferisce il giornale israeliano Haaretz, precisando che i velivoli sono decollati dall'Iran meridionale e che uno è quello presidenziale, "usato finora dal presidente Masoud Pezeshkian". Non è chiaro se si tratti di uno spostamento per i negoziati in Oman o, si legge ancora sul giornale nel mezzo dell'escalation militare tra Israele e Iran, se ci siano passeggeri in fuga dalla Repubblica Islamica.
Trump: "Netanyahu brava persona ma trattato ingiustamente"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è "una brava persona che fa molto" ma "viene trattato ingiustamente dal suo Paese". Lo ha affermato il presidente americano Donald Trump, interpellato in merito dai giornalisti. Il capo della Casa Bianca, nella telefonata avuta ieri con l'alleato, lo ha esortato a "continuare ad andare avanti".
In Germania critiche a Merz sul "lavoro sporco" in Iran
Fa discutere in Germania la frase di Friedrich Merz secondo il quale Israele "sta facendo in Iran il lavoro sporco per noi". Sulle sue parole si sono sollevate critiche soprattutto dai partiti di opposizione, come verdi e Linke. Ma anche frange dei socialdemocratici, alleati di governo del Kanzler, hanno preso le distanze. Alla Tv del quotidiano Die Welt, il parlamentare verde Anton Hofreiter ha affermato che la frase è "sconveniente": il cancelliere avrebbe dovuto tener presente che in Iran la stragrande maggioranza delle persone è contro il regime, ha fatto notare, e che negli attacchi Israeliani muoiono anche civili. La portavoce dei Verdi per il Medio Oriente e l'Iran, Luise Amtsberg, ha criticato Merz sia per la scelta delle parole sia per il contenuto della sua dichiarazione: "Invece di commenti cinici e ignoranti del cancelliere, mi aspetto che il governo federale faccia tutto il possibile per allentare la tensione in questa difficile situazione". Ancora più duro il commento del co-presidente della Linke Jan van Aken al quotidiano Sueddeutsche Zeitung (Sz): "Merz dovrebbe pulire un bagno, così capirebbe cosa significa fare un lavoro sporco. Invece Merz definisce un lavoro sporco il fatto che delle persone vengono uccise. In questo modo, prende in giro le vittime della guerra e della violenza". Van Aken, che è membro della commissione Esteri del Bundestag, ha poi sottolineato: "Bisogna impedire che l'Iran abbia la bomba atomica. Questo è possibile attraverso negoziati. Oppure attraverso una guerra sporca. Possiamo ancora decidere quale strada vogliamo seguire". Questa mattina anche dalla Spd si era sollevato un rumoroso dissenso: il parlamentare socialdemocratico Ralf Stegner ha definito "sconcertanti" le parole del cancelliere.
Iran, forti esplosioni nel centro di Teheran
Forti esplosioni sono state udite nel centro di Teheran. Lo riferisce l'agenzia Afp dopo aver segnalato una serie di esplosioni in altre aree della capitale iraniana al sesto giorno dell'escalation militare tra Israele e Iran.
Hegseth: "Il Pentagono pronto ad eseguire qualsiasi decisione di Trump"
L'esercito americano è "pronto a eseguire" ogni decisione che Donald Trump potrebbe prendere sull'Iran. Lo ha detto il capo del Pentagono Pete Hegseth. "Se e quando tali decisioni saranno prese, il Dipartimento della Difesa è pronto a eseguirle", ha osservato Hegseth nel corso di un'audizione in Senato.
Trump: "L'Iran non può avere le armi nucleari". VIDEO
"Sapete, sono 15 anni che diciamo che non possiamo permettere all'Iran di avere le armi nucleari e io adesso intendo veramente queste parole", ha detto il presidente americano Donald Trump.

Trump: l'Iran non può avere le armi nucleari | Video Sky - Sky TG24
Vai al contenutoKhamenei nel bunker, toni dimessi nel discorso alla nazione
Voce affaticata con tono monocorde, volto tirato, il rimbombo che fa intendere si trovi in un bunker. Ali Khamenei si è rivolto alla nazione con un messaggio alla tv sfidando Israele e Stati Uniti per mostrare una parvenza di solidità del regime, ma gli oltre 9 minuti di intervento mostrano al mondo un leader in difficoltà, al di là del proclami minacciosi. L'inquadratura scelta dall'emittente di stato è la stessa utilizzata nell'ultimo discorso della Guida suprema, nei giorni scorsi. L'86enne Khamenei appare mezzobusto, seduto, affiancato sulla destra da una foto dell'ayatollah Khomeini (il fondatore della Repubblica islamica) e sulla sinistra dalla bandiera iraniana a sinistra. A coprire lo sfondo, una tenda beige che rende il set ancora più dimesso. Quasi tetro. Per oltre 9 minuti il capo della teocrazia accusa "il nemico sionista" di aver "commesso un errore e un grave crimine" bombardando l'Iran, ma assicura che sta subendo in rappresaglia una "punizione severa" che "lo ha indebolito". E ne è prova il fatto che "i suoi amici americani sono entrati in scena". Quindi, l'avvertimento a Donald Trump: "Ci ha minacciato apertamente con una dichiarazione inaccettabile, chiedendo di arrenderci", ma "qualsiasi intervento militare da parte" americana "causerà senza dubbio danni irreparabili". Parole durissime, che tuttavia la Guida suprema pronuncia con freddezza, senza mai accendersi, solo scuotendo la testa leggermente ogni tanto. Con lo sguardo diretto alla telecamera ma gli occhi che sembrano puntare altrove dietro le lenti degli occhiali. Un'immagine lontana anni luce da quella di Benyamin Netanyahu, che con toni ed espressione ben più decisi annunciava davanti alla stampa di essere "sulla strada della vittoria", commentando l'operazione 'Rising Lion'.
Iran replica a Trump: "Mai chiesto incontro, guerrafondaio"
La missione iraniana presso l'Onu ha replicato alle parole di Trump secondo cui Teheran avrebbe contattato Washington chiedendo un incontro alla Casa Bianca. "Nessun funzionario iraniano ha mai chiesto di strisciare ai cancelli della Casa Bianca", ha affermato citato da Sky News. "L'unica cosa più spregevole delle sue bugie è la sua codarda minaccia di 'eliminare' la Guida Suprema dell'Iran. "L'Iran NON negozia sotto costrizione, NON accetterà la pace sotto costrizione, e certamente NON con un guerrafondaio". L'Iran "risponderà a qualsiasi minaccia con una contro-minaccia e a qualsiasi azione con misure di reciprocità".
Trump: "Khamenei non si arrende? Gli auguro buona fortuna"
''Gli dico, buona fortuna''. Così Donald Trump ha commentato con la Cnn alla Casa Bianca le parole della Guida suprema iraniana, l'Ayatollah Ali Khamenei, che ha detto che l'Iran ''non si sarebbe mai arreso'', come invece gli aveva suggerito di fare il presidente americano.
Iran, Trump: "Ultimatum a Teheran? E' ultimo ultimatum"
"Si può dire così. Forse lo potete definire l'ultimo ultimatum". Donald Trump ha risposto così ai giornalisti alla Casa Bianca che gli chiedevano se avesse dato un ultimatum a Teheran, quando è tornato a sollecitare "la resa incondizionata". E poi, alla domanda se gli Stati Uniti colpiranno un impianto nucleare iraniano, ha replicato in modo ironico: "Colpirete la componente nucleare iraniana e a che ora esattamente, signore? Signore, la colpirete? Ci informerebbe, per favore, in modo che possiamo essere lì a guardare?".
Trump: "A Netanyahu ho detto di 'andare avanti' "
"Parlo" con il premier israeliano "ogni giorno". Lo ha detto Donald Trump, sottolineando che il suo messaggio a Benjamin Netanyahu è quello di "andare avanti".
Trump: "Ho perso la pazienza con l'Iran"
Donald Trump ha detto di "aver perso la pazienza con l'Iran". "La situazione è molto diversa da una settimana fa", ha aggiunto il presidente.
Iran, tv: "Raid israeliano vicino a struttura della Mezzaluna Rossa a Teheran"
Un "attacco israeliano viene segnalato nei pressi di una struttura della Mezzaluna Rossa a Teheran". A riferirne è stata l'iraniana Press Tv al sesto giorno dell'escalation militare tra Israele e Iran. In precedenza le forze israeliane avevano confermato operazioni dell'aeronautica militare contro siti militari iraniani a Teheran.
Escalation Israele-Iran, Starmer presiede il comitato Cobra
Il premier britannico Keir Starmer ha convocato oggi, appena rientrato a Londra dal vertice G7 in Canada, una riunione del comitato delle emergenze Cobra sotto la sua presidenza, sullo sfondo dell'ulteriore escalation della guerra fra Israele e Iran e dell'ipotesi di un coinvolgimento Usa. Lo riferisce un portavoce di Downing Street. Si tratta della seconda riunione d'urgenza di questo organismo, dall'inizio degli attacchi israeliani contro Teheran della settimana scorsa.
Trump: "Perchè l'Iran non ha negoziato due settimane fa?"
L'Iran ha contattato gli Stati Uniti per riprendere il negoziato sul programma nucleare, interrotto dopo l'attacco israeliano. Lo ha dichiarato ai cronisti alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. "Posso dire questo: l'Iran ha molti problemi e vuole negoziare. Perchè non hanno negoziato con me due settimane fa? Avrebbero potuto farlo bene. Avrebbero avuto un Paese. E' molto triste vedere questo", ha affermato Trump, che continua a non sbilanciarsi su un eventuale ingresso in guerra a fianco di Israele. Il presidente Usa ha poi spiegato che il suo messaggio su Truth Social in cui scriveva "resa incondizionata" non era un'intimazione ma si riferiva alle condizioni dell'Iran, che
sarebbe giunto al punto di dire: "Non ce la faccio più, mi arrendo". "Per 40 anni hanno detto 'Morte all'America', 'Morte a Israele', 'Morte a chiunque non gli piacesse'. Erano dei bulli, dei bulli da cortile. Non lo sono più, ma vedremo cosa succederà", ha concluso Trump.

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Trump: "L'Iran ha chiesto di venire alla Casa Bianca a negoziare"
"Gli iraniani hanno suggerito di venire alla Casa Bianca a negoziare". Lo ha detto Donald Trump ai giornalisti al seguito. "Io non posso andare lì con tutto quello che sta succedendo", ha aggiunto.
Enorme colonna di fumo bianco a Teheran dopo raid
Un'enorme colonna di fumo bianco è stata avvistata nel sud-est di Teheran, dopo una nuova serie di potenti esplosioni, hanno osservato i giornalisti dell'Afp.
Iran, media: "Pasdaran blindano sede tv di Stato"
Sarebbe in mano ai Guardiani della Rivoluzione, i Pasdaran iraniani, la sicurezza del complesso che a Teheran ospita la tv di Stato, finito lunedì nel mirino di un'operazione israeliana nel mezzo dell'escalation militare tra Israele e Iran. Secondo il sito Iran International, unità armate dei Pasdaran hanno preso il controllo del complesso che si trova nella zona nord di Teheran e sono state imposte forti restrizioni agli accessi. Testimonianze riportate dal sito parlano di una presenza significativa di uomini armati.
Trump: "Attaccare l'Iran? Non lo dirò in pubblico"
"Attaccare i siti nucleari iraniani? Certo non lo dirò a voi": lo ha detto Donald Trump rispondendo ai giornalisti al seguito alla Casa Bianca ribadendo che Teheran si trova "in guai grossi e vuole negoziare".
Trump insiste: "L'Iran deve arrendersi senza condizioni"
Donald Trump ha ribadito che dall'Iran vuole una "resa incondizionata". "Non deve avere l'arma nucleare, deve rinunciarvi", ha insistito il presidente alla Casa Bianca.
Trump: "E' molto tardi per l'Iran per negoziare"
"E' molto tardi per l'Iran per iniziare a negoziare". Lo ha detto Donald Trump alla Casa Bianca sostenendo che Teheran "non ha difese".
Tajani: "Legittima l'autodifesa di Israele contro l'Iran"
"Israele sta esercitando il diritto all'autodifesa, l'Iran aveva superato la linea rossa per quanto riguarda la costruzione della bomba atomica. Siccome l'Iran ha sempre detto che Israele deve essere cancellata dalla carta geografica l'esercizio dell'autodifesa è legittimo. Ora però bisogna lavorare per una de-escalation". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo alla domanda dei cronisti se Israele sta facendo il lavoro sporco per conto dell'Occidente, a margine della cerimonia per i 70 anni della Conferenza di Messina.
Idf agli iraniani: "Se avete paura contattate il Mossad"
In un'insolita dichiarazione in lingua farsi, l'Idf si è rivolto ai cittadini iraniani, affermando di aver ricevuto numerosi messaggi da persone "preoccupate per l'incertezza e la durezza del regime". Secondo il comunicato, anche membri degli apparati di sicurezza iraniani avrebbero espresso "paura, disperazione e rabbia" e chiesto di contattare Israele. "Non siamo l'autorità competente per tali richieste", scrive l'Idf, "ma il minimo che possiamo fare è indirizzarvi al sito del Mossad", aggiungendo il link alla pagina di contatto dell'agenzia di intelligence israeliana.
Lite fra due fedelissimi di Trump, l'Iran spacca il mondo Maga
Tucker Carlson e il senatore Ted Cruz, due fedelissimi di Donald Trump, litigano sull'Iran, e la spaccatura del mondo Maga su un possibile intervento americano accanto a Israele va in scena davanti alle telecamere. L'ex anchor di Fox posta un estratto della sua intervista con il senatore repubblicano in cui i due si scontrano sull'Iran. Carlson incalza Cruz sulla storia del paese e sulla sua popolazione. Cruz non riesce a rispondere l'ex Fox lo attacca: "non sai neanche i dettagli del paese che cerchi di rovesciare". La lite è solo l'ultimo scontro sull'Iran all'interno del movimento Maga, che ritiene il non-interventismo uno dei pilastri dell'America First. A schierarsi con Carlson è anche un'altra fedelissima di Trump, Marjorie Taylor Greene. "Gli americani sono stanchi" di vedere i soldati americani andare in guerre che "non ci appartengono", ha detto bocciando l'idea di una discesa in campo degli Stati Uniti. La sua posizione è stata liquidata dal senatore repubblicano Lindsey Graham, un altro fervente sostenitore del presidente. Greene "non capisce" la minaccia posta dal nucleare di Teheran, ha spiegato ribadendo il suo sostegno a un'azione americana a fianco di Israele. A criticare l'ex anchor di Fox è stato nei giorni scorsi anche Trump. "Non so cosa stia dicendo", ha cercato di minimizzare il presidente. La spaccatura del mondo Maga innervosisce la Casa Bianca. Trump ha cercato di minimizzare le divisioni, lasciando intendere come in quanto fondatore del movimento Maga sta a lui decidere le sue politiche. Il vicepresidente JD Vance ha difeso Trump: "ha mostrato una notevole moderazione. E' interessato a usare l'esercito solo per raggiungere gli obiettivi del popolo americano". Le sue rassicurazioni sono però servite a poco, con la spaccatura del mondo Maga che si accentua proprio mentre il presidente è alle prese con quella che potrebbe essere la scelta più importante della sua presidenza, quella che potrebbe definire la sua eredità.
Iran, Katz: "Distrutto quartier generale della sicurezza interna"
Caccia israeliani "hanno distrutto il quartier generale della sicurezza interna del regime iraniano, il principale organo repressivo del dittatore iraniano". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, sottolineando che "il tornado continua a colpire Teheran".
Kallas: "Sanzionerei Israele ma non c'è intesa fra i 27"
"Parlate come se io fossi l'unica responsabile di quello che succede a Gaza. Io non rappresento me stessa qui, io rappresento 27 Stati membri, se spettasse a me decidere personalmente io una decisione la prenderei ma non lo posso fare perché rappresento 27 Stati membri e serve l'unanimità". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Kaja Kallas intervenendo al dibattito al Parlamento Europeo sulla necessità di misure contro Israele. "Questa è la mia frustrazione e se portassi la proposta al Consiglio forse mi sentirei meglio ma so che non passerebbe e mostrerebbe la nostra divisione", ha detto ancora, visibilmente turbata.

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Iran, esplosione in zona a nord di Teheran: parzialmente chiusa strada principale
Una nuova esplosione è stata avvertita nella zona nord della capitale iraniana Teheran, dopo una serie di esplosioni segnalate nelle aree orientali della città. Lo riferisce un giornalista dell'agenzia Afp aggiungendo che è stata parzialmente chiusa Valiasr Street che attraversa Teheran da nord a sud.
Iran, Idf: "In corso attacchi a siti militari a Teheran"
Le Forze di Difesa israeliane confermano che sono in corso attacchi dell'aeronautica contro siti militari iraniani a Teheran. A riferirne è il Times of Israel. Citando media locali, Ha'aretz precisa che i raid avrebbero avuto come obiettivo il ministero della difesa e una fabbrica che produce sistemi di difesa.
Iran, Netanyahu convoca riunione del gabinetto di sicurezza per questa sera
Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione del gabinetto di sicurezza per questa sera alle dieci (ora locale), rende noto il Times of Israel citando uno dei ministri convocati. La riunione è stata convocata mentre Israele, che prosegue gli attacchi contro l'Iran, è in attesa della decisione degli Stati Uniti su una partecipazione all'operazione contro i siti nucleari dell'Iran.
Israele allenta le restrizioni di sicurezza fino a venerdì
Il Comando del Fronte Interno ha annunciato che da oggi alle 18 ora locale entrano in vigore nuove direttive: tutte le aree del Paese, eccetto la linea del fronte, il Golan, la valle di Beit She'an, la valle del Giordano, il Mar Morto, l'Arava, Eilat e l'area intorno a Gaza, passano da uno stato di massima allerta a un regime di attività ridotta. Le aree sotto istruzioni specifiche passano a un regime di attività parziale. Le nuove disposizioni saranno valide fino a venerdì 20 giugno ora locale. È consentito recarsi al lavoro in strutture dotate di protezione.
Teheran, abbattuto F-35 israeliano vicino Varamin
La contraerea iraniana ha abbattuto un F-35 israeliano nei pressi della città di Varamin, 35 chilometri a Sud Est di Teheran. Lo riferisce il governatore di Varamin, Hossein Abassi, all'agenzia Irna. Si tratta del quinto aereo da combattimento israeliano che le forze iraniane affermano di aver neutralizzato.
Iran, nuove forti esplosioni nella zona est di Teheran
Una nuova serie di forti esplosioni viene è stata udita nella parte orientale della capitale iraniana Tehran. Lo riferisce l'agenzia Afp al sesto giorno dell'escalation militare tra Iran e Israele.
Tajani: "Voli commerciali da Amman per lasciare Israele"
"Stiamo organizzando per i prossimi giorni voli commerciali da Amman al fine di permettere ai connazionali che vogliono lasciare Israele di rientrare in Italia. Per informazioni contattare l'Unità di Crisi (06-36225) e la nostra Ambasciata a Tel Aviv (+972-54-8803940)". Lo scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X.
Media Gaza: "11 morti e oltre 70 feriti presso sito di aiuti"
Secondo i media di Gaza, 11 persone sarebbero rimaste uccise e oltre 70 ferite da fuoco israeliano mentre attendevano la distribuzione di aiuti nella zona del corridoio di Netzarim, nel centro della Striscia. Non è chiaro se l'episodio sia avvenuto all'interno o nei pressi di un centro di distribuzione gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation, che opera nella zona. Al momento non sono stati diffusi filmati dall'area, e l'Idf non ha rilasciato commenti sull'accaduto. I centri di distribuzione della GHf, sostenuti da Israele e Stati Uniti, sono spesso teatro di incidenti mortali.
La Cina: "Trump su Khamenei? Ulteriore escalation va evitata per tutti"
"Siamo contrari a qualsiasi azione che violi la Carta delle Nazioni Unite e la sovranità, la sicurezza e l'integrità territoriale di altri Paesi. Un'ulteriore escalation di tensioni in Medio Oriente non sarebbe nell'interesse di nessuno". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, in dichiarazioni riportate dal Global Times. Il portavoce della diplomazia cinese ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano del post su Truth di Donald Trump in cui il tycoon afferma che "sappiamo esattamente dove si trova" la Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, considerato un "bersaglio facile" dal presidente Usa.
"Non abbiamo intenzione di eliminarlo, almeno per ora", ha aggiunto Trump, chiedendo una "resa senza condizioni". Ieri Xi Jinping - leader di una Cina, partner di Teheran, che vuole accreditarsi come possibile mediatore - ha espresso forte preoccupazione "per l'improvvisa escalation di tensioni causata dall'operazione militare di Israele contro l'Iran".
Idf, 25 caccia hanno colpito 40 obiettivi in Iran questa mattina
L'Idf ha annunciato che circa 25 jet dell'Aeronautica israeliana hanno colpito questa mattina sotto la direzione dell'intelligence militare, più di 40 obiettivi militari in Iran occidentale. Secondo il comunicato, tra gli obiettivi: infrastrutture missilistiche, depositi di armi e personale militare del regime iraniano. Nella notte, è stato distrutto anche un lanciatore di missili del tipo Emad già armato e pronto al lancio verso Israele.
Governo di Londra evacua le famiglie dei diplomatici da Israele
Il governo di Londra ha ordinato l'evacuazione dei familiari dei diplomatici britannici da Israele per ragioni precauzionali, sullo sfondo dell'escalation militare con l'Iran. Lo rende noto il Foreign Office. Già nei giorno scorsi il governo Starmer aveva sconsigliato a tutti i cittadini del Regno Unito di viaggiare in Israele (mentre i viaggi in Iran sono sconsigliati da tempo). Nonché ai britannici presenti nel Paese di registrarsi online presso un portale ad hoc, in vista di eventuali misure protettive di emergenza.
Guerra Israele Iran, Meloni: "Putin mediatore non è un'opzione". VIDEO
Iran, Putin si dice ancora pronto a mediare con Israele
Vladimir Putin ha ribadito che Mosca rimane disposta a mediare nel conflitto armato in corso tra Israele e Iran, una proposta avanzata dalla Russia la scorsa settimana e finora rimasta senza risposta. "Vladimir Putin ha confermato la disponibilità della Russia a offrire una mediazione per far progredire il dialogo", ha dichiarato il Cremlino in una nota, citando una telefonata tra il presidente russo e la sua controparte emiratina, lo sceicco Mohamed bin Zayed. Secondo la stessa fonte, Putin avrebbe contattato "una serie di leader stranieri" per proporre la mediazione di Mosca. Durante questa telefonata con il leader emiratino, secondo il Cremlino, Putin ha sottolineato in particolare "la necessità di interrompere le operazioni militari il prima possibile e di attivare sforzi politici e diplomatici per risolvere le controversie sul programma nucleare iraniano". "Entrambe le parti (Russia ed Emirati) hanno espresso profonda preoccupazione per l'attuale escalation del conflitto Iran-Israele, che ha conseguenze molto negative per l'intera regione".
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Zakharova: "Il mondo è a qualche millimetro dalla catastrofe"
''Il mondo è a qualche millimetro dalla catastrofe''. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova commentando l'attacco israeliano all'Iran. Lo riporta l'agenzia stampa Ria Novosti.
Ue: "Diplomazia deve prevalere in Iran, non l'azione militare"
"Abbiamo chiesto a entrambe le parti di rispettare il diritto internazionale, come si evince dal comunicato diffuso dall'alto rappresentante a nome dei 27 stati membri". Lo fa notare un portavoce della Commissione Europea. "La diplomazia deve prevalere, la sicurezza di lungo termine viene costruita dalla diplomazia e non dall'intervento militare", ha sottolineato.
Khamenei: "Punizione dell'Iran è stata e sarà dura"
"Il regime sionista ha commesso un errore e un crimine grave e dovrebbe essere reso pubblico. La punizione dell'Iran è stata e sarà dura e ha indebolito Israele", ha sottolineato il leader iraniano durante un discorso alla tv di Stato.
Iran, portavoce Ue: "Evitare rilascio sostanze radioattive"
L'Unione Europea è "in costante contatto con l'Aiea. Chiediamo di astenersi da azioni che possano produrre come conseguenza" il rilascio di sostanze radioattive in Iran. Lo dice il portavoce della Commissione Europea Anouar el Anouni, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, mentre Israele ha bombardato i siti nucleari iraniani, con l'obiettivo di danneggiare e ritardare i programmi della Repubblica islamica nell'energia atomica.
Riguardo alle azioni concrete che l'Ue può intraprendere, il portavoce ricorda che "abbiamo attivato il meccanismo di protezione civile, lavoriamo per aiutare gli Stati membri che desiderino lasciare la regione". L'Ue si è anche "offerta di inviare esperti di protezione civile per potenziale decontaminazione". Le navi della missione Ue Aspides proteggono i mercantili "dagli attacchi degli Houthi" e forniscono "informazioni sulla situazione", conclude.
In Israele un sito per il rientro dei turisti stranieri bloccati
Il ministero del Turismo israeliano ha annunciato l'apertura di un portale web per assistere i cittadini stranieri - compresi gli italiani - presenti in Israele che intendono lasciare il Paese non appena sarà riaperto lo spazio aereo. Coloro che fossero interessati potranno compilare il form sul portale: https://govforms.gov.il/mw/forms/TouristEvacuationFromIsrael@tourism.gov.il?displang=en. Le autorità invitano coloro che vogliono rientrare a iscriversi rapidamente, sottolineando che verranno create delle liste di viaggio in base alle priorità di registrazione. Si calcola che siano circa 38mila i turisti - anche italiani - presenti in questi giorni in Israele. Il modulo di registrazione digitale verrà promosso attraverso gli organizzatori di viaggi, hotel, guide turistiche e altri operatori del settore e prevede la registrazione con nome, numero di telefono, indirizzo e-mail e numero di passaporto, in conformità con le leggi e i regolamenti sulla tutela della privacy, come riportato sullo stesso sito web.
Khamenei: "Non ci arrenderemo mai"
"Le persone intelligenti che conoscono l'Iran, la nazione e la storia iraniana non parleranno mai a questa nazione con un linguaggio minaccioso, perché la nazione iraniana non si arrenderà", ha aggiunto la Guida suprema della Repubblica islamica.
Kallas: "Su Gaza l'Ue farà pressioni sul governo israeliano"
"Deve essere messa pressione sul Governo israeliano, e io lo farò, come ho già fatto. Allo stesso tempo, dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti disponibili per esercitare pressione su Hamas, perché passi il controllo di Gaza all'Autorità Palestinese. E un mondo arabo unito può influire su questa scelta". Lo ha detto l'Alta Rappresentante Ue, Kaja Kallas intervenendo alla plenaria di Strasburgo. "L'Ue rimane impegnata per una soluzione a due stati - ha proseguito Kallas -. La conferenza guidata da Francia e Arabia Saudita, che è stata rimandata, deve tenersi. Abbiamo bisogno di una mobilitazione internazionale a supporto della soluzione a due stati. La soluzione a due stati è la strada giusta, è l'unico modo per arrivare una pace giusta e duratura per gli israeliani e i palestinesi".
Israele, Sa'ar su luogo dei raid: "No negoziati, avanti fino a raggiungere obiettivi"
"Voglio che lo sappiate: non sono in corso negoziati e l'operazione continuerà finché non raggiungeremo i nostri obiettivi". Lo ha affermato il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, rivolgendosi agli ambasciatori di oltre 30 Paesi - tra cui quello italiano - presenti sul luogo dell'attacco iraniano con missili balistici che domenica ha causato a Bat Yaman nove morti, tra cui tre bambini. L'Iran sta "commettendo un errore" nel tentativo di sventare gli attacchi israeliani "prendendo deliberatamente di mira i centri abitati e uccidendo civili", ha dichiarato Sa'ar.
Khamenei: "Ultimatum di Trump è inaccettabile"
L'ultimatum lanciato dal presidente Usa, Donald Trump, per una resa incondizionata dell'Iran è "inaccettabile". L'ha detto la Guida suprema iraniana Ali Khamenei durante un discorso trasmesso dalla tv di Stato, come riporta la France press.
Putin: "Intensificare sforzi diplomatici fra Israele-Iran"
"Putin e il presidente degli Emirati Arabi Uniti spingono per una risoluzione del conflitto Iran-Israele il prima possibile, intensificando gli sforzi diplomatici": è quanto afferma il Cremlino, citato dalla Tass, dopo una telefonata tra il presidente russo e quello degli Emirati arabi uniti, Mohammed bin Zayed Al Nahyan. I due, aggiunge il Cremlino, "esprimono profonda preoccupazione per l'escalation del conflitto iraniano-israeliano, che presenta gravi conseguenze negative per la regione".
Media: "Pasdaran blindano la tv iraniana dopo raid Israele"
Il corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica (pasdaran) ha preso il controllo della sicurezza attorno al quartier generale della tv pubblica iraniana, bombardata negli ultimi giorni da Israele in un'area residenziale del settore nord di Teheran. Lo sostiene il canale Iran International, organo d'informazione legato ad ambienti dell'opposizione iraniana in esilio con base a Londra, riferendo di aver appreso da proprie fonti in Iran che ieri alcuni dipendenti dell'emittente avrebbero cercato di rifiutarsi di tornare al lavoro nel timore di altri attacchi. Lo stesso Iran International evoca inoltre oggi allarmi crescenti, e una stretta degli apparati di controllo, su presunte minacce d'infiltrazione di agenti al soldo del Mossad israeliano, che sarebbero intenzionati fra l'altro a sabotare "i trasporti" e altri servizi pubblici nella capitale iraniana.
M.O.: a Milano accolti con corridoi umanitari 43 palestinesi
"Sono già 16 i nuclei familiari palestinesi che abbiamo accolto, per un totale di 43 persone, di cui ben 25 minori. La maggior parte vive nella rete degli appartamenti di seconda accoglienza Sai, qualche nucleo è invece ancora ricoverato negli ospedali cittadini. Siamo in costante contatto con le rappresentanze diplomatiche italiane in Palestina e con UNHCR e siamo sempre a disposizione per prendere in carico le segnalazioni in arrivo e fare fino in fondo la nostra parte". Lo ha spiegato l'assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolè. "Di fronte al dramma che ogni giorno si consuma in Palestina - ha proseguito - la città di Milano si mobilita non solo con manifestazioni importanti come l'iniziativa '50mila sudari per Gaza', per chiedere il cessate il fuoco e l'accesso dei generi alimentari nei territori bombardati, ma anche garantendo l'accoglienza e l'ospitalità alle persone che arrivano con i corridoi umanitari e che hanno bisogno di importanti cure mediche. Il comune, nello specifico, mette a disposizione le sue strutture per l'ospitalità e il suo personale per gestire gli arrivi".
Israele, El Al: "Domani altri otto voli di rimpatrio"
La compagnia aerea israeliana El Al ha dichiarato che domani prevede di effettuare un totale di otto voli di rimpatrio per riportare in patria gli israeliani da Cipro, Budapest, Atene, Milano, Roma e dall'aeroporto londinese di Luton. "Vorremmo sottolineare che i passeggeri di questi voli sono già stati assegnati e riceveranno la notifica nelle prossime ore, e che questi voli sono gia' al completo", afferma El Al in una nota. Questa mattina, i primi voli di rimpatrio sono atterrati in Israele dalla vicina Cipro, dando inizio alla missione di rimpatrio degli israeliani. Lo spazio aereo israeliano era stato chiuso agli arrivi e alle partenze dopo che le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno lanciato un attacco a sorpresa contro l'Iran venerdì mattina. "Tutti gli equipaggi di El Al e la flotta aerea della compagnia sono in attesa di istruzioni dalle autorità competenti per poter riprendere a operare più voli il prima possibile", afferma El Al. Oltre 70mila israeliani bloccati all'estero si sono registrati sul sito web di El Al per i voli di rimpatrio. Sulla base di queste registrazioni, El Al sta mappando le destinazioni da cui operare i voli per il rimpatrio dei cittadini. I voli saranno operati gradualmente, previa approvazione governativa, afferma El Al. L'assegnazione dei posti verrà effettuata in base alla data del volo originariamente cancellato e a casi eccezionali di carattere medico-umanitario.
Descalzi: "Mercati prevedono che blocco stretto Hormuz è improbabile"
"Visto che i mercati non fanno schizzare il valore del greggio sopra gli 80 o 90 dollari, ma lo hanno riabbassato nonostante le dichiarazioni dell'Opec, prevedono che situazioni più estreme come il blocco dello stretto di Hormuz siano poco probabili, perché andrebbero a colpire prima di tutto l'Iran e le vendite del petrolio iraniano, ma poi implicherebbero probabilmente anche un intervento degli Stati Uniti. Tutte cose che anche se siamo in situazione volatile e estrema, penso che i leader del mondo cercheranno in tutti i modi di evitare, e il mercato lo sta rappresentando in questo modo". Lo ha detto Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, intervenuto questa mattina a margine della 'Ceo Conference' di Mediobanca.
Teheran: "Azione esterna porterebbe a guerra oltre regione"
Qualsiasi coinvolgimento diretto di un Paese terzo nella guerra tra Israele e Iran porterebbe a un conflitto su vasta scala che "trascinerebbe l'intera regione e andrebbe anche oltre". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, in un'intervista ad al Jazeera. La Repubblica islamica "per il momento" si concentra esclusivamente sul territorio israeliano e confida che i suoi vicini non permetteranno agli Usa di usare il loro territorio per attacchi contro l'Iran, ha aggiunto. Baghaei ha affermato che "la diplomazia non finisce mai", ma ha aggiunto che Teheran non si fida piu' di Washington. "Ci aspettiamo che chiunque abbia un margine di manovra, un mandato presso il Consiglio di Sicurezza dell'Onu agisca per contribuire a una risoluzione di condanna di questo attacco", ha proseguito il portavoce, confermando i contatti con tutti i Paesi, inclusa la Russia.
Mosca: "Usa neanche considerino idea assistenza militare a Israele"
La Russia ha messo in guardia gli Stati Uniti dal fornire assistenza militare a Israele, o anche solo dal prendere questa ipotesi in considerazione. Lo riferisce l'Interfax, citando il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, secondo cui l'assistenza militare diretta degli Stati Uniti a Israele potrebbe destabilizzare radicalmente la situazione in Medio Oriente.
Ryabkov ha affermato che "gli Stati Uniti sono costantemente in prima linea in tutti i processi e dire che prima non sono intervenuti, ma ora lo sono, credo, sarebbe sbagliato. È un'altra questione come vedono la situazione riguardo la fornitura di aiuti militari diretti a Israele. Mettiamo in guardia Washington contro opzioni anche solo speculative e teoriche. Questo sarebbe un passo che destabilizzerebbe radicalmente l'intera situazione".
Tajani: "Al lavoro per nostri connazionali in Iran e Israele"
"Se ci riuniremo al ritorno della premier Giorgia Meloni dal G7 per un aggiornamento sul Medio Oriente? Io sto partendo per Messina e Taormina, quindi oggi e domani non ci sono. Venerdì ci sarà un Consiglio dei Ministri, vedremo... Siamo tutti in costante contatto, la situazione è quella che è. Andiamo avanti preoccupandoci anche di garantire il più possibile la sicurezza dei nostri connazionali". Così Antonio Tajani, a margine della presentazione della Relazione annuale di Consap alla Camera. "Non ci saranno evacuazioni ovviamente, gli spazi aerei sono chiusi - spiega il titolare della Farnesina -, ma stiamo agevolando l'uscita da Iran e da Israele ai nostri connazionali che vogliono uscire da questi paesi. In questo momento la priorità numero uno è la sicurezza degli italiani". A chi gli chiede se l'intervento degli Stati Uniti è un'ipotesi concreta, ribatte: "chiamate Washington e chiedete...Qui si possono commentare solo le decisioni, non le indiscrezioni di stampa o anticipazioni. Tocca agli Stati Uniti decidere cosa fare. Noi siamo l'Italia".
Berlino all'Iran: "Non è mai troppo tardi per tornare al negoziato"
"Non è mai troppo tardi sedersi al tavolo del negoziato se ci si viene con onestà". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul (Cdu), in conferenza stampa con l'omologo giordano a Berlino, ricordando quanto i ministri del cosiddetto format E3 (tedesco, francese e britannico) hanno detto a Teheran lunedì scorso. "L'Iran deve recuperare la fiducia perduta e assicurare che non abbia intenzione di costruire la bomba atomica", ha aggiunto.
Iran, Ronzulli: "Israele sta difendendo anche noi"
"In questo momento la priorità è evitare che l'Iran, che è un regime totalitario sprezzante dei diritti, possa avere il nucleare militare. Perciò chiedo a chi sabato scenderà in piazza a Roma, è questo il momento per schierarsi contro l'alleanza occidentale? Quando il cancelliere tedesco Merz dice che Israele sta facendo il lavoro sporco per noi sottintende che è vero che Israele si sta giustamente difendendo, ma sta difendendo anche noi". Lo ha detto la senatrice di Forza Italia e vicepresidente del Senato Licia Ronzulli, ospite all'Aria che tira su La7.
Ostaggi francesi in Iran, terrorizzati i famigliari
I famigliari di Cécile Kohler e Jacques Paris, la coppia di francesi detenuti in Iran, si dicono ''terrorizzati'', dopo i raid israeliani su Teheran: è quanto dichiarato dalla sorella di Cécile, Noémie Kohler, citata dall'agenzia France Presse. ''Dal 30 maggio non abbiamo più notizie, non ci sono più stati segnali di vita di Jacques e Cécile e le autorità francesi non riescono ad ottenere informazioni", spiega la donna, aggiungendo che i timori sono ulteriormente aumentati per i bombardamenti causati dall'esercito israeliano sull'Iran dal 13 giugno. "Abbiamo visto che almeno due attacchi sono avvenuti a circa 2 chilometri dal luogo in cui sono detenuti, quindi è estremamente vicino. Sospettiamo che abbiano sentito le esplosioni, ma non abbiamo idea di come stiano, non abbiamo idea del livello di informazioni a cui abbiano accesso (...) non sappiamo se le condizioni in prigione siano peggiorate in relazione alla situazione, siamo completamente all'oscuro e siamo davvero terrorizzati". "Ciò che chiediamo alle autorità francesi è che usino tutta la loro influenza diplomatica per fermare i bombardamenti", continua Noémie Kohler, invocando "il trasferimento umanitario" di Cécile Kohler e Jacques Paris, ''in imminente pericolo di vita". Kohler è una docente di 40 anni nata nell'est della Francia, ed è stata arrestata con il compagno Jacques Paris, settantenne, il 7 maggio 2022 l'ultimo giorno di un viaggio in Iran per turismo. Sono incarcerati attualmente nella prigione di Evin a Teheran. Per loro, l'accusa di "spionaggio" da parte delle autorità iraniane. Parigi li considera "ostaggi di stato". Si tratta degli ultimi due francesi nelle carceri dell'Iran, che ha nelle sue carceri una ventina di occidentali.
Khamenei: "Non ci arrenderemo mai"
L'Iran si opporrà fermamente a qualsiasi guerra o pace imposta e non si arrenderà. Lo ha detto la Guida suprema iraniana Ali Khamenei. "La nazione iraniana resisterà fermamente a una guerra imposta, così come resisterà fermamente a una pace imposta. Questa nazione non si arrenderà a nessuno di fronte a un'imposizione", ha affermato come riporta l'agenzia Isna.
Khamenei: "Intervento Usa causerà danni irreparabili"
"Gli americani dovrebbero sapere che la nazione iraniana non si arrenderà e che qualsiasi intervento militare da parte loro causerà senza dubbio danni irreparabili". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un discorso trasmesso dalla tv di Stato.
Missili ipersonici lanciati da Iran contro Israele: come funzionano
I Guardiani della rivoluzione hanno annunciato di aver lanciato missili ipersonici nell'ultima tornata di attacchi notturni. Viaggiano a una velocità cinque volte superiore a quella del suono e possono manovrare in volo, il che li rende difficili da intercettare.

Missili ipersonici lanciati da Iran contro Israele: come funzionano
Vai al contenutoKhamenei in tv a nazione: Israele "sarà punito"
La Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha ribadito la promessa che Israele "sara' punito" per il "grave errore" che ha commesso. Il popolo non dimentichera' il sangue dei "martiri" e l'attacco al suo territorio, ha sottolineato Khamenei in un discorso televisivo alla nazione, come riportano le agenzie iraniane.
Erdogan: "Legittimo per Iran difendersi da terrore Israele"
"È naturale e legittimo per l'Iran difendersi contro il terrorismo di Stato di Israele". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante una discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp, dove ha aggiunto che il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha "sorpassato Hitler nel genocidio". Secondo quanto riferisce Anadolu, Erdogan ha detto che tutte le istituzioni di Ankara "sono in allerta", nel contesto del conflitto tra Iran e Israele. "Stiamo monitorando attentamente gli attacchi terroristici di Israele contro l'Iran. Tutte le nostre istituzioni sono in allerta per i potenziali effetti di questi attacchi sulla Turchia", ha aggiunto il presidente turco. "Ci siamo preparati e ci stiamo preparando per ogni possibile sviluppo e scenario negativo", ha detto Erdogan, aggiungendo che il governo di Ankara "è pienamente impegnato a salvaguardare gli interessi, la pace, l'unità e la sicurezza della Turchia" e che sta facendo "tutto il possibile per fermare questa aggressione disumana contro Gaza, la Siria, il Libano, lo Yemen e il nostro vicino Iran".
Mosca: "Intervento Usa contro Iran sarebbe destabilizzante"
La Russia mette in guardia gli Usa da un intervento diretto nella guerra contro l'Iran, avvertendo che destabilizzerebbe in modo drammatico la situazione in Medio Oriente. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov all'agenzia Interfax. Ryabkov ha aggiunto che Mosca continua a mantenere contatti sia con l'Iran sia con Israele. Commentando la possibile "fornitura di un aiuto militare diretto a Israele", Ryabkov ha detto: "Mettiamo in guardia Washington contro queste opzioni, anche a livello di speculazioni. Questo sarebbe un passo che destabilizzerebbe radicalmente l'intera situazione". Da parte sua Serghei Naryshkin, capo dei servizi d'intelligence russi per l'estero, ha detto che vengono mantenuti contatti "con le agenzie di intelligence competenti in Iran e Israele".
Cina: "Gli Usa premano su Israele e aiutino de-escalation"
La Cina è "profondamente preoccupata per gli attuali sviluppi" del conflitto tra Israele e Iran, ed esorta "i Paesi con particolare influenza su Israele a mantenere una posizione obiettiva ed equa". Il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, su quanto scritto da Donald Trump sui social di non avere intenzione "per ora" di uccidere il leader iraniano Ali Khamenei e sull'invito a Teheran ad "arrendersi senza condizioni", ha sollecitato gli Usa "ad assumersi le proprie responsabilità e a svolgere un ruolo positivo e costruttivo nel ridurre l'escalation e nell'impedire l'espansione del conflitto", secondo i media statali."Ci opponiamo a qualsiasi azione che violi gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e che leda la sovranità, la sicurezza e l'integrità territoriale di altri Paesi", ha aggiunto Guo, nel corso del briefing quotidiano. "Un'ulteriore escalation delle tensioni in Medio Oriente non serve gli interessi di alcuna delle parti coinvolta", ha aggiunto il portavoce.
Tajani: "Stiamo vedendo come far partire italiani da Israele"
"Purtroppo è una giornata un po' complicata per quello che accade nel mondo, stiamo vedendo come poter far uscire da Israele, come abbiamo fatto dall'Iran, gli italiani che vogliono farlo; non si può fare una evacuazione, cerchiamo di accompagnarli fuori dal territorio israeliano, in modo da poterli far imbarcare su qualche aereo in Giordania o in Egitto". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo alla presentazione della relazione annuale di Consap. "Ieri siamo riusciti ad accompagnare parecchi italiani che volevano lasciare Teheran e stiamo anche riducendo i numeri dei nostri funzionari pubblici. Adesso vediamo come possiamo aiutare anche gli italiani che vogliono lasciare Israele visto che tutti gli aeroporti sono chiusi", afferma Tajani.
Ue: "Cambio di regime in Iran non è nostra posizione"
"Sia chiaro, un cambio di regime non rientra nella posizione concordata dell'Ue". Lo ha sottolineato il portavoce del Servizio di Azione Esterna dell'Ue Anouar El Anouni nel corso del briefing con la stampa. Il portavoce ha ribadito che, come spiegato più volte da Bruxelles, l'Iran dove "mai avere o acquisire armi nucleari".
Iran, hacker filo-israeliani attaccano più grande exchange di cripto
"The Predatory Sparrow", un gruppo di hacker filo-israeliano, ha annunciato un nuovo attacco informatico contro Nobitex, il più grande exchange di criptovalute dell'Iran, dopo il cyberattacco di ieri alla principale banca della repubblica islamica.

Iran, hacker filo-israeliani attaccano più grande exchange di cripto
Vai al contenutoSalini (FI): "Summit Nato è sul futuro della civiltà occidentale"
"Il vertice Nato che si svolgerà tra pochi giorni non riguarda innanzitutto quanto e come ci difenderemo, ma cosa difendiamo. Anche dalla discussione all'interno dell'Alleanza Atlantica passa il futuro della civiltà occidentale". Lo dichiara l'eurodeputato di Forza Italia e vice presidente del Gruppo Ppe, Massimiliano Salini, , durante il suo intervento odierno al Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria, in merito al prossimo vertice Nato. "Con il ritiro frettoloso dall'Afghanistan del maggio 2021 - prosegue Salini - abbiamo segnalato la sfiducia nell'Occidente. Proprio il timore per la possibile escalation contro gli Stati nazionali ha paradossalmente generato la peggiore escalation della storia recente contro la Civiltà Occidentale, incoraggiando gli autocrati di tutto il mondo: immediata cruenta aggressività cinese verso Taiwan, nel 2022 invasione russa in Ucraina, nel 2023 attacco terroristico contro Israele per citarne solo alcuni. Il nostro compito non è esportare la democrazia ma difenderne l'origine. Non è questione nazionale, è una questione di civiltà. L'Europa esiste per questa ragione", conclude l'eurodeputato.
Mosca su Merz: "Lavoro sporco di Israele? Frase terribile"
"La frase più terribile che abbia mai sentito". Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha reagito all'affermazione del cancelliere tedesco Friedrich Merz, secondo il quale Israele sta facendo "il lavoro sporco per tutti noi" con l'attacco all'Iran. "A dirlo - scrive Zakharova sul suo canale Telegram - è un discendente di nazisti, il cui nonno, Joseph Paul Sauvigny, sindaco di Brilon durante il Terzo Reich, intitolò vie a Hitler e Goebbels". La portavoce afferma anche che il padre del cancelliere, Joachim Merz, "combatté nella Wehrmacht contro l'Armata Rossa, la stessa Armata Rossa che salvò il mondo dalla peste bruna e liberò i prigionieri dei campi di concentramento da quello che poi sarebbe stato chiamato l'Olocausto". "La Russia oggi continua l'opera iniziata dagli antifascisti a suo tempo", aggiunge Zakharova.
Media Iran: "Khamenei terrà un discorso televisivo"
La Guida Suprema iraniana Ali Khamenei terrà un discorso televisivo. Lo riportano i media statali iraniani.
Aiea: "Due siti produzione centrifughe distrutti in Iran"
"L'Aiea ha informazioni secondo cui due impianti di produzione di centrifughe in Iran, l'officina Tesa di Karaj e il Centro di Ricerca di Teheran, sono stati colpiti. Entrambi i siti erano precedentemente sottoposti a monitoraggio e verifica da parte dell'Aiea nell'ambito del Jcpoa". Lo scrive l'agenzia Onu su X. "Nel sito di Teheran, è stato colpito un edificio dove venivano prodotti e testati rotori per centrifughe avanzate. A Karaj, sono stati distrutti due edifici dove venivano prodotti diversi componenti per centrifughe".
Dal 12 giugno +700% di attacchi informatici contro Israele
Dal 12 giugno, giorno in cui Israele ha avviato un'operazione militare contro l'Iran, gli attacchi cyber diretti a obiettivi israeliani sarebbero cresciuti del 700% rispetto al periodo precedente. Insieme a questi, c'è anche un'ascesa di fake news e disinformazione. Lo ha rivelato la società di sicurezza informatica Radware, che attribuisce gran parte delle campagne malevoli ad attori filo-iraniani. "L'aumento del 700% delle attività dannose in così pochi giorni deriva da operazioni di ritorsione informatica da parte di attori statali iraniani e gruppi di hacker filo-iraniani - afferma Ron Meyran, vicepresidente di Cyber ;;Threat Intelligence di Radware al sito Jerusalem Post - Tra le attività, rileviamo attacchi DdoS, tentativi di infiltrazione contro infrastrutture critiche, furto di dati e campagne di distribuzione di malware". Stando agli esperti, tra le vittime degli attacchi rientrano siti web governativi, istituti finanziari, aziende di telecomunicazioni e infrastrutture critiche. Altre compagnie di cybersecurity, come Check Point Software Technologies, che ha sede anche in Israele, hanno osservato un aumento di operazioni digitali volte a destabilizzare l'opinione pubblica. Una di queste, si legge sul sito Axios, prevedeva l'invio di un messaggio di testo a migliaia di israeliani in cui si avvisava che le forniture di carburante sarebbero state sospese per 24 ore. Un altro messaggio avvertiva di un possibile attacco terroristico in un rifugio, invitando i destinatari a evitare la zona. "Un evidente tentativo di seminare il panico durante gli attacchi missilistici. L'obiettivo principale è l'intimidazione, la diffusione di fake news e la disinformazione", ha spiegato ad Axios Gil Messing, capo dello staff di Check Point Software Technologies.
Iran: "La situazione nelle centrali nucleari è buona"
"La situazione degli impianti nucleari è buona". Lo ha affermato il capo dell'Organizzazione iraniana per l'Energia Atomica, Mohammad Eslami, nel contesto del conflitto tra Iran e Israele e dei raid dello Stato ebraico contro i siti nucleari iraniani. "Il nemico deve essere sicuro che non andrà da nessuna parte, e non l'ha ancora fatto", ha aggiunto Eslami, come riferisce Tasnim, dichiarando che "il morale dei nostri colleghi è eccellente".
Idf: "Offensiva di terra a Gaza avanza a Jabalia, nel nord"
L'Idf ha fatto sapere che l'offensiva terrestre contro Hamas nella Striscia di Gaza si sta spingendo verso Jabalia, nel nord della Striscia. In un episodio avvenuto ieri sera, l'esercito afferma che le truppe hanno individuato tre terroristi che si avvicinavano alle forze e hanno richiesto un attacco aereo. Anche un edificio utilizzato da Hamas è stato preso di mira nella zona. La 252ma divisione, che opera nel centro dell'enclave, ha ucciso due "sospetti che rappresentavano una minaccia" e ha diretto un attacco contro un tunnel di Hamas. A Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, la 36ma divisione sta bonificando l'area dalle infrastrutture di Hamas. L'Idf inoltre afferma che in un incidente a Khan Younis, le truppe hanno individuato quello che sembrava essere un carico di aiuti umanitari in un edificio, ma dopo ulteriori indagini hanno scoperto che si trattava di una trappola: i soldati hanno lanciato due ordigni esplosivi nell'edificio, facendo esplodere la bomba piazzata da Hamas e facendo crollare la struttura.
Il Papa chiede pace "in nome del diritto internazionale"
"In nome della dignità umana e del diritto internazionale ripeto ai responsabili ciò che soleva dire Papa Francesco: 'La guerra è sempre una sconfitta'. E con Pio XII: 'Nulla è perduto con la pace tutto può esserlo con la guerra'". Lo ha detto Papa Leone XIV al termine dell'udienza generale.
Idf conferma: "Un nostro drone abbattuto in Iran"
Un portavoce dell'Idf ha confermato che un drone a medio raggio Hermes è caduto in Iran: "durante l'attività operativa, un missile terra-aria è stato lanciato contro un velivolo a pilotaggio remoto dell'Aeronautica militare. Il velivolo è caduto nello spazio aereo iraniano, non ci sono state vittime e non vi è alcun timore di fuga di informazioni", ha detto.
Il Papa: "Con armi di oggi rischio atrocità peggiori del passato"
"Poiché nella guerra odierna si fa uso di armi scientifiche di ogni genere la sua atrocità minaccia di condurre i combattimenti a una barbarie di gran lunga superiore a quella dei tempi passati". Lo ha detto il Papa al termine dell'udienza generale rinnovando il suo appello alla pace.
Papa: "Straziati da grida che arrivano da luoghi guerra"
"Il cuore della Chiesa è straziato per le grida che si levano dai luoghi di guerra, in particolare dall'Ucraina, dall'Iran, da Israele e da Gaza. Non dobbiamo abituarci alla guerra, anzi bisogna respingere come una tentazione il fascino degli armamenti potenti e sofisticati". Lo ha detto il Papa al termine dell'udienza generale.
La Grecia rimpatria da Israele 105 cittadini
"Con il coordinamento del ministero degli Affari Esteri (greco), delle Ambasciate di Grecia a Tel Aviv e al Cairo e del Consolato Generale di Grecia a Gerusalemme, oggi si è conclusa in sicurezza l'operazione di rimpatrio di 105 cittadini greci e dei loro familiari da Israele": lo si legge in una nota del ministero degli Esteri greco. I rimpatriati sono stati trasportati ad Atene dalla città egiziana di Sharm El Sheikh, con aerei C-130 e C-27 dell'Aeronautica Militare ellenica. Il volo ha facilitato anche il rientro di cittadini europei e di Paesi terzi, tra cui Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Georgia, Svizzera, Stati Uniti, Italia, Cipro, Lituania, Ungheria, Portogallo, Romania e Svezia - ha reso noto il ministero - senza specificarne il numero. "Il ministero degli Affari Esteri e le autorità diplomatiche e consolari della Grecia nella regione restano pienamente pronti a fornire tutta l'assistenza possibile", si legge nella nota.
Israele abbatte alberi in Siria per controllare con i droni
Nuove incursioni militari israeliane si sono verificate nelle ultime ore nella Siria sud-occidentale, per abbattere la vegetazione che impedisce il controllo del territorio con radar e droni. Lo riferiscono fonti locali citate dall'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria. Le fonti affermano che mezzi dell'esercito israeliano hanno condotto incursioni nelle zone attorno alla cittadina di Jabbata al Khashab, sul Golan, sradicando alberi e vegetazione nella foresta di Shahar, formata da pini e querce, che si estende per più di 50 ettari. Israele, che controlla di fatto ampie aree in pieno territorio siriano sud-occidentale, abbatte la vegetazione con l'obiettivo di eliminare ogni ostacolo visivo al pattugliamento radar e da parte dei droni del territorio.
Iran a Onu: "Pronti a rispondere ad attacchi Israele e Usa"
L'ambasciatore iraniano all'Onu a Ginevra ha affermato che Teheran risponderà "senza limiti" agli attacchi di Israele e anche a quelli degli Stati Uniti se dovessero decidere un loro coinvolgimento diretto. Lo scrive l'israeliano Haaretz, citando la Reuters. L'ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite a Ginevra, Ali Bahreini, ha detto che l'Iran risponderà "seriamente e con forza, senza alcuna restrizione" agli attacchi israeliani sul suo territorio". Se Teheran giungesse alla conclusione che gli Stati Uniti sono coinvolti in questi attacchi - ha aggiunto -, inizierebbe a rispondere anche all'aggressione statunitense.
Ex 007 israeliano: "Calata l'intensità dei missili iraniani"
L'ultima notte è stata segnata da "un calo d'intensità" nel lancio dei missili iraniani su Israele in risposta agli attacchi dello Stato ebraico. Lo sostiene Danny Citrinowicz, ex ufficiale dell'intelligence militare israeliana, direttore del dipartimento di studi sull'Iran e l'Islam sciita all'Institute of National Security Studies di Tel Aviv e analista dell'Atlantic Council americano. Intervistato dal canale Iran International, organo d'informazione legato ad ambienti dell'opposizione iraniana in esilio con base a Londra, Citrinowicz ha definito la nottata appena trascorsa "la più tranquilla" per Israele in sei giorni di scontri. E ha ipotizzato che Teheran tema di ritrovarsi "a corto di missili": secondo stime d'intelligence da lui citate, prima dell'inizio della guerra la Repubblica Islamica ne disponeva in tutto di "circa 2000" operativi.
Iran: "Abbattuto un F-35 israeliano a sud di Teheran"
La difesa aerea iraniana ha colpito e abbattuto un caccia F-35 israeliano nella zona di Javadabad, nei pressi di Varamin, località a circa 80 km a sud est di Teheran. Lo ha annunciato il prefetto di Varamin, come riferisce Isna.
Media: "Anche università di Teheran colpita da raid Israele"
Non solo siti nucleari, ma anche un'università di Teheran è stata presa di mira dagli attacchi di questa notte sull'Iran.Lo riportano i media britannici, precisando che si tratta della Imam Hossein, un ateneo che si ritiene finanziato dal corpo della Guardia Rivoluzionaria Islamica (i cosiddetti pasdaran) alla periferia est della capitale iraniana.Ignoti al momento i possibili danni.
Tv di Stato iraniana mostra video con drone israeliano abbattuto
La televisione di Stato iraniana ha riferito che un drone israeliano è stato intercettato a Isfahan, e ha mostrato le immagini del velivolo abbattuto. Lo riportano i media israeliani, mostrando il video.
Panetta: "Su politica Bce di nuovo contesto di incertezza"
"Attualmente, la politica monetaria nell'area dell'euro si trova nuovamente ad affrontare un contesto di elevata incertezza". E' quanto afferma il governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta a Milano in occasione della conferenza per i 50 anni di Prometeia che ricorda come le proiezioni Bce "er i prossimi mesi indicano un'inflazione che si manterrà ben al di sotto dell'obiettivi del 2%per un periodo prolungato, accompagnata da una dinamica produttiva debole. "A contribuire all'incertezza concorrono, da un lato, i segnali contraddittori provenienti dalla politica commerciale degli Stati Uniti e "il conflitto tra Israele e Iran".
Media: "Usa si ritirano da alcune basi in Siria"
Le forze statunitensi si sono ritirate da diverse basi nel nord-est della Siria, secondo quanto riportato dalla Reuters sul suo sito.Durante un sopralluogo in due basi in particolare, i giornalisti di Reuters sono stati testimoni di una accelerazione del ritiro delle truppe che, secondo il comandante delle forze curde siriane sostenute dagli Stati Uniti, sta permettendo una rinascita dello Stato Islamico.La scorsa settimana le due basi - scrivono i reporter - erano quasi deserte, entrambe sorvegliate da piccoli contingenti delle Forze Democratiche Siriane, il gruppo militare a guida curda che Washington sostiene da un decennio nella lotta contro lo Stato Islamico.
Iran, Khamenei su un post X: 'Nessuna pietà per i leader israeliani'
La guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha affermato, in un post su X, che il suo Paese non mostrerà "alcuna pietà" nei confronti dei leader israeliani, poche ore dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto a Teheran una "resa incondizionata". "Dobbiamo dare una risposta forte al regime terrorista sionista. Non mostreremo alcuna pietà ai sionisti", ha scritto. Ieri, Trump ha chiesto la "resa incondizionata" della Repubblica Islamica ventilando che gli Stati Uniti potrebbero facilmente assassinare Khamenei.

Iran, Khamenei su un post X: 'Nessuna pietà per i leader israeliani'
Vai al contenutoMissili su Tel Aviv e Teheran, guerra al sesto giorno. VIDEO
Continuano gli attacchi tra Israele e Iran mentre cresce la tensione internazionale.

Missili su Tel Aviv e Teheran, guerra al sesto giorno
Vai al contenutoCyberattacco a più grande exchange di criptovalute in Iran
Il gruppo di hacker filo-israeliano "The Predatory Sparrow" ha annunciato un nuovo attacco informatico contro il più grande exchange di criptovalute dell'Iran, dopo il cyberattacco di ieri alla principale banca della repubblica islamica. L'exchange Nobitex è stato attaccato, riferisce il gruppo. The Predatory Sparrow ha minacciato di divulgare tutte le informazioni interne della Borsa entro 24 ore, accusando Novitec di finanziare il terrorismo iraniano e di aggirare così le sanzioni internazionali.
Khamenei: "Nessuna pietà per i leader israeliani"
La guida suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, ha affermato, in un posto su X, che il suo Paese non mostrerà "alcuna pietà" nei confronti dei leader israeliani, poche ore dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto a Teheran una "resa incondizionata". "Dobbiamo dare una risposta forte al regime terrorista sionista. Non mostreremo alcuna pietà ai sionisti", ha scritto. Ieri, Trump ha chiesto la "resa incondizionata" della Repubblica Islamica ventilando che gli Stati Uniti potrebbero facilmente assassinare Khamenei.
Idf: "Abbattuti sette droni lanciati dall'Iran su Israele"
L'aeronautica militare israeliana rende noto di aver abbattuto poco fa sette droni lanciati dall'Iran verso Israele. Le sirene hanno suonato sulle alture del Golan, ma l'Idf afferma che tutti i velivoli senza pilota sono stati abbattuti prima di entrare nello spazio aereo israeliano. Da mezzanotte Teheran ha lanciato verso Israele oltre una dozzina di droni.
Teheran: "L'Iran non ha ancora usato sue armi più potenti"
La strategia dell'Iran nella risposta agli attacchi d'Israele è quella di procedere "passo per passo", il che significa che la Repubblica Islamica non ha ancora "mostrato tutto il suo potenziale". L'avvertimento arriva da Abbas Moghtadaei, parlamentare di alto rango a Teheran, intervistato nelle ultime ore dall'agenzia Ilna e ripreso anche da Iran International, sito d'informazione legato ad ambienti dell'opposizione in esilio con base a Londra. Moghtadaei, vicepresidente della commissione esteri e sicurezza nazionale, ha lasciato intendere che il lancio dei primi missili ipersonici non esaurisce le carte a disposizione dell'Iran. "Abbiamo altre sorprese nel nostro carniere", ha tagliato corto.
Onu: "Siria non può permettersi altra ondata di instabilità"
"La Siria non può permettersi un'altra ondata di instabilità". Alla luce della guerra Israele-Iran, "i rischi di un'ulteriore escalation nella regione non sono ipotetici: sono immediati, gravi e rischiano di compromettere i fragili progressi verso la pace e la ripresa nel Paese". E' quanto ha sottolineato l' inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Najat Rochdi, nel corso di un briefing con i membri del Consiglio di sicurezza a New York. Il funzionario ha anche riferito che continua l' impegno dell'inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria, Geir Pedersen, "per una transizione politica realmente inclusiva per tutti i siriani". "Particolare attenzione è stata dedicata alle prossime fasi della transizione e al coordinamento degli sforzi con le commissioni di recente creazione sulla giustizia di transizione e sulle persone scomparse", ha aggiunto. Tra i prossimi passi importanti c'è la creazione di una nuova Assemblea popolare, un'autorità legislativa transitoria. E' stato sottolineato come un altro sviluppo positivo, nel ripristino della fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario, sia la reintegrazione dei giudici licenziati dal precedente regime. Nel corso della riunione è stato ricordato come tre quarti della popolazione necessita ancora di assistenza umanitaria e che il Paese conta oltre 7 milioni di sfollati. Secondo l'Onu, nonostante la fragile situazione socioeconomica e di sicurezza , negli ultimi sei mesi circa 600.000 persone sarebbero tornate in Siria, principalmente dai Paesi vicini.
Ambasciatore Iran in Francia: "Unica via è resistenza"
''L'unica via è quella della resistenza'': lo dice l'ambasciatore iraniano in Francia, Mohammad Amin Nejad, intervistato da BFMTV . ''Resteremo sempre in posizione di difesa'', ha proseguito, sottolineando che ''l'Iran non ha attacco Israele. E' Israele che ha attaccato l'Iran, contro ogni regolamentazione internazionale". "Ci difenderemo con la nostra pelle e la nostra carne. L'unica via è quella della resistenza'', ha concluso.
Macron riunisce alle 16 Consiglio di Difesa su Israele-Iran
Il Consiglio di sicurezza e difesa annunciato ieri da Emmanuel Macron al termine del G7 in Canada si riunirà alle 16 all'Eliseo, secondo quanto appreso dalla radio France Inter. L'ultimo Consiglio di questo tipo risale al 13 giugno, ed anche in quel caso era stato riunito per discutere della situazione in Medio Oriente dopo i primi attacchi israeliani in Iran. Parlando con i giornalisti in Canada, Macron ha spiegato che è necessario "far tornare tutti attorno al tavolo dei negoziati" e che qualsiasi tentativo di cambiamento del regime in Iran attraverso la guerra genererebbe "il caos" in quel paese. In particolare, il Consiglio si appresta ad affrontare il tema "della sicurezza dei connazionali, dell'adattamento e dell'evoluzione della minaccia, oltre che eventuali iniziative complementari da adottare".
Cina: evacuati quasi 800 concittadini da Teheran
La Cina ha completato l'evacuazione di quasi 800 suoi cittadini da Teheran, nel mezzo dell'aspro conflitto tra Israele e Iran. "Allo stato, 791 cittadini cinesi sono stati rilocati dall'Iran in altre aree più sicure", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, secondo cui alcuni concittadini sono stati evacuati in sicurezza anche da Israele.
Costa: "Risultati concreti al G7, lavorare per la pace"
"Si conclude il vertice dei leader del G7 a Kananaskis, sotto la guida esperta di Mark Carney. Il G7 ha lo scopo di coordinare le nostre azioni. Nell'attuale contesto globale, ciò è più importante che mai per la pace, la sicurezza, l'economia e il commercio". Lo scrive sui social il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa. "Ho riscontrato una reale volontà di adottare un approccio coerente per affrontare queste sfide - ha aggiunto Costa -. Abbiamo preso decisioni concrete, ad esempio per garantire l'approvvigionamento di minerali strategici. Dobbiamo continuare a lavorare come una squadra, impegnandoci per la pace in Ucraina, in Medio Oriente e in tutto il mondo".
Staffetta: prezzo benzina vola a 1,714 euro al litro
Crescono i prezzi della benzina con il balzo del prezzo del petrolio legato alla guerra tra Israele e Iran. Secondo i dati elaborati dalla Staffetta sulle medie dell''Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy il prezzo della benzina self service sale a 1,714 euro al litro (+7 millesimi, compagnie 1,721, pompe bianche 1,700), il diesel self service sale a 1,614 euro al litro (+8, compagnie 1,623, pompe bianche 1,597). Salgono anche i prezzi della benzina servito che si vende a 1,853 euro al litro (+7, compagnie 1,897, pompe bianche 1,769) e del il diesel servito che è scambiato a 1,753 euro al litro (+7, compagnie 1,799, pompe bianche 1,666). Il Gpl servito si vende in media a 0,708 euro al litro (-1, compagnie 0,717, pompe bianche 0,698), il metano servito a 1,439 euro al kg (invariato, compagnie 1,444, pompe bianche 1,436), il Gnl a 1,270 euro al kg (invariato, compagnie 1,267 euro al kg, pompe bianche 1,272 euro al kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,811 euro al litro (servito 2,079), gasolio self service 1,722 euro al litro (servito 1,994), Gpl 0,842 euro al litro, metano 1,505 euro al kg, Gnl 1,342 euro al kg.
Per la terza volta in un'ora allarme droni nel nord di Israele
Per la terza volta nel gito di un'ora le sirene d'allarme che annunciano l'arrivo di droni dall'Iran sono scattate nel Golan, nel nord di Israele.
Nyt: "Poche indicazioni sulla soluzione diplomatica con l'Iran"
In un ampio reportage pubblicato oggi, il New York Times scrive che, con Trump che suggerisce che gli Stati Uniti potrebbero essere coinvolti direttamente nel conflitto con l'Iran, ci sono ora "poche indicazioni che la guerra possa essere portata a una rapida conclusione attraverso la diplomazia". "Quando Trump si è svegliato venerdì mattina, il suo canale televisivo preferito, Fox News, trasmetteva immagini ininterrotte di quello che veniva descritto come il genio militare di Israele. E Trump non ha resistito a rivendicare un po' di merito", dice il giornale, descrivendo poi nel dettaglio il cambiamento di opinione del presidente Usa sull'Iran avvenuto negli ultimi mesi e giorni. Secondo il report, quando il primo ministro Benyamin Netanyahu ha visitato la Casa Bianca a febbraio, ha tenuto una presentazione al presidente nello Studio Ovale sul programma nucleare iraniano. Invece di scegliere di unirsi all'assalto o di non fare nulla, Trump inizialmente ha scelto una via di mezzo, e ha deciso di dare a Israele "un sostegno, ancora non reso noto, da parte della comunità di intelligence statunitense per portare a termine l'attacco". Israele ha iniziato a pianificare gli attacchi contro l'Iran a dicembre, dopo che la decimazione del gruppo terroristico Hezbollah e la caduta del regime di Assad in Siria hanno aperto un corridoio aereo, riporta il Nyt.
Wafa: "34 morti nei bombardamenti dell'Idf a Gaza"
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, questa mattina almeno 34 persone sono state uccise e decine ferite durante i bombardamenti dell'Idf in diverse zone della Striscia di Gaza. Il corrispondente della Wafa ha riferito che tra le vittime, 11 palestinesi sono stati uccisi e decine di richiedenti aiuti sono rimasti feriti nei pressi di Wadi Gaza, nella Striscia di Gaza centrale. Massicci bombardamenti hanno colpito a est di Gaza City e a Jabalia, nel nord della Striscia.
Borsa: Shanghai chiude a +0,04%, Shenzhen a +0,03%
Le Borse cinesi vivono una seduta particolarmente volatile sulle incertezze e le preoccupazioni legate al conflitto tra Israele e Iran, chiudendo gli scambi poco mosse, sopra la parità: l'indice Composite di Shanghai sale dello 0,04%, a 3.388,81 punti, mentre quello di Shenzhen si attesta a quota 2.011,10 (+0,03%).
G7, Meloni: Iran non può avere atomica. A Gaza è il momento per tregua
La premier in chiusura del vertice: "In Iran andiamo verso escalation, ma l'obiettivo al quale tutti lavoriamo è arrivare a negoziazioni". Chiude alla possibilità ventilata da Trump che possa essere Putin a mediare tra Israele e Iran: "Affidare a una nazione in guerra la mediazione su un'altra guerra, non mi sembrerebbe proprio l'opzione migliore da prendere in considerazione".

G7, Meloni: Iran non può avere atomica. A Gaza è il momento per tregua
Vai al contenutoBorsa: Tokyo, chiusura in rialzo (+0,90%)
La Borsa di Tokyo accelera sul finale di seduta e termina gli scambi in rialzo, trainata dalla debolezza dello yen, con gli investitori che monitorano i rischi di una escalation geopolitica in Medio Oriente, tra Israele e l'Iran. L'indice di riferimento Nikkei segna un progresso dello 0,90%, a quota 38.885,15, e un guadagno di 348 punti. Sul mercato valutario la divisa nipponica scambia a 144,90 sul dollaro, ed è stabile sull'euro a 166,70.
Idf: "Abbattuti tre droni lanciati dall'Iran sul nord di Israele"
L'esercito israeliano ha reso noto di aver abbattuto poco fa tre droni lanciati dall'Iran sul nord del Paese.
Bunker buster, bomba che potrebbe distruggere siti nucleari dell’Iran
Sebbene i raid israeliani abbiano inferto duri colpi all'infrastruttura nucleare dell'Iran, l’obiettivo dichiarato non è stato raggiunto perché il cuore pulsante del programma di arricchimento dell'uranio di Teheran si trova nel sottosuolo, soprattutto nell'impianto di Fordow. E l'unica arma in grado di penetrare a tali profondità è a disposizione degli Stati Uniti. Si tratta della Gbu-57, la “buster bunker” da 14 tonnellate che può essere lanciata soltanto dai bombardieri B-2 americani. Di questo si è parlato anche nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, del 17 giugno.

Bunker buster, bomba che potrebbe distruggere siti nucleari dell’Iran
Vai al contenutoMedia: "Israele sta esaurendo i missili intercettori Arrow"
Secondo il Wall Street Journal una carenza di missili intercettori Arrow potrebbe influire negativamente sulle capacità difensive di Israele contro i missili balistici a lungo raggio lanciati dall'Iran. Lo afferma una fonte americana, che ha anche spiegato che gli Stati Uniti sono consapevoli del problema e stanno lavorando per migliorare il sistema di difesa terrestre, marittimo e aereo. Secondo la fonte, il Pentagono ha inviato aiuti nella regione, ma ora si teme che gli Stati Uniti stiano "bruciando" le proprie scorte. Tom Krako, direttore del Missile Defense Project presso il Center for Strategic and International Studies, ha dichiarato al quotidiano americano che "Stati Uniti e Israele non possono intercettare missili a tempo pieno. Non possiamo permetterci di stare a guardare e giocare a questo gioco". La maggior parte dei missili balistici lanciati dagli iraniani viene intercettata dai missili Arrow, ma anche la Fionda di David partecipa alla difesa aerea, così come il sistema americano Thaad.
Sirene d'allarme nel nord di Israele per l'arrivo di droni
Le sirene stanno suonando nel nord di Israele per un'infiltrazione di droni, come si vede sulla mappa degli allarmi.
Katz: "Un tornado su Teheran, così crollano le dittature"
"Un tornado sta passando su Teheran. I simboli del governo vengono bombardati e distrutti, a partire dall'Autorità per le comunicazioni radiotelevisive, e presto altri obiettivi. Masse di residenti stanno fuggendo. È così che crollano le dittature'. Lo ha scritto su X il ministro della Difesa, Israel Katz.
Cinque iraniani arrestati per "diffamazione" del paese
Cinque persone sono state arrestate in Iran con l'accusa di diffamare l'imagine del paese su internet per conto del Mossad. Lo hanno reso noto i media locali. "Questi mercenari, con le loro attività deliberate nel cyberspazio, hanno tentato di suscitare inquietudine nel pubblico e diffamare l'immagine del sacro sistema della Repubblia islamica dell'Iran", hanno scritto le agenzie Isna e Tasnim, citando un comunicato dei Pasdaran. Gli arresti hanno avuto luogo nell'ovest del paese.
Primo volo di rimpatrio di israeliani bloccati all'estero
Il primo volo per riportare a casa cittadini israeliani rimasti bloccati all'estero dopo lo scoppio della guerra con l'Iran è atterrato oggi all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Lo hanno reso noto le autorità aeroportuali. "Poco fa, il primo volo dell'operazione 'Ritorno sicuro' è atterrato all'aeroporto Ben Gurion", si legge in un comunicato. Il volo è stato effettuato dalla compagnia nazionale El Al, e ha riportato in patria israeliani da Larnaca, a Cipro. Circa 150mila israeliani sono sono rimasti bloccati all'estero a causa della guerra. Tra le compagnie aeree israeliane che partecipano ai voli di rimpatrio ci sono El Al, Arkia, Israir e Air Haifa.
Iran: "Tutti i nostri valichi di frontiera restano aperti"
Tutti i valichi di frontiera sul confine iraniano restano aperti al transito di persone e merci. Lo ha affermato il direttore generale dell'ufficio transiti dell'Organizzazione per la manutenzione e i trasporti stradali della Repubblica islamica, Javad Hedayati, nel contesto del conflitto in corso tra Israele e Iran. "Il traffico di viaggiatori e merci procede senza intoppi in tutti i valichi di frontiera e anche gli scambi commerciali con i paesi limitrofi attraverso i confini terrestri procedono normalmente", ha dichiarato il funzionario, riferisce Tasnim, aggiungendo che "gli attacchi israeliani contro l'Iran e la necessità di misure di sicurezza hanno in una certa misura rallentato l'ingresso di passeggeri e merci nel Paese".
Iran, media: Trump non ha ancora deciso su eventuali raid
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non ha ancora deciso se gli Stati Uniti possano unirsi a Israele negli attacchi contro i programmi nucleari e militari dell'Iran. Lo hanno dichiarato al Wall Street Journal funzionari della Casa Bianca secondo i quali un attacco e' una delle diverse opzioni discusse durante un incontro tra il presidente e il suo team per la sicurezza nazionale. Secondo il giornale statunitense Trump spera ancora che la minaccia di un'azione militare porti l'Iran ad accettare le richieste statunitensi nei colloqui sul nucleare.
Media: 'Khamenei su X, la battaglia ha inizio'
- "La battaglia ha inizio". Stando ad al Jazeera, è questa la prima reazione, su X, della guida suprema iraniana Ali Khamenei, dopo che Donald Trump ha detto di non avere alcuna intenzione di uccidere il leader iraniano "per ora". Ali Khamenei ha scritto su X: "Nel nome del nobile Haidar, la battaglia ha inizio", scrive al Jazeera, spiegando che Haidar è un altro nome di Ali, il quarto califfo musulmano. Anche il Guardian dà conto di un post di Khamenei su X, spiegando che, citando un versetto del Corano, ha scritto: "Aiuto da Allah e conquista imminente La Repubblica Islamica trionferà sul regime sionista per volontà di Dio".
Idf, colpiti siti produzione centrifughe e armi in Iran
Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver colpito i siti di produzione di centrifughe usati per il programma nucleare e di armi dell'Iran.
Idf lancia nuovo allarme, 'altri missili dall'Iran'
Dopo pochi minuti dal via libera dell'Idf per la popolazione in Israele a lasciare i rifugi, un nuovo allarme è scattato sui cellulari. L'Idf rende noto che una nuova raffica di missili è stata lanciata dall'Iran verso Israele. Le sirene di allarme sono intanto scattate a Tel Aviv, per la seconda volta in un'ora.
Nuove esplosioni a Tel Aviv, udito passaggio missili
Nuove esplosioni sono state udite a Tel Aviv, dove oltre ai boati si sente chiaramente il passaggio dei missili. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. Allarmi sono scattati in tutto il centro di Israele.
Stretto di Hormuz, perché è così strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
All’interno del Mare Arabico ci sono sia il Golfo dell’Oman, compreso fra la costa dell'Oman e quella più meridionale dell'Iran, sia il Golfo Persico. Sono divisi da una porzione di acqua che si chiama Stretto di Hormuz: di qui passa circa il 30% del petrolio mondiale. Si estende per 560 chilometri, arrivando a una larghezza massima di 320 chilometri. Si tratta di un braccio di mare, un po' più largo e un po' meno lungo dell'Adriatico. In quest’area si potrebbe giocare, come accaduto spesso in passato, una pericolosa 'guerra ombra', che vedrebbe contrapposti Stati Uniti e Israele da una parte e Teheran dall’altra.