Per una settimana seguiranno altri aviolanci per la popolazione di Gaza. Il ministro della Difesa: "Il nostro obiettivo è duplice: intervenire con tempestività per alleviare l'emergenza e continuare a sostenere lo sforzo politico e diplomatico per un cessate il fuoco duraturo"
Il primo carico di aiuti umanitari aviotrasportati dall'Italia per Gaza è stato paracadutato sulla Striscia da un C130 dell'aeronautica militare italiana. Nei prossimi giorni e per una settimana seguiranno altri aviolanci per la popolazione di Gaza (GLI AGGIORNAMENTI LIVE) per un carico complessivo di cento tonnellate di derrate alimentari, che parte dalla base di Amman in Giordania nell'ambito della missione Solidarity Path 2, a cui partecipa anche la Difesa italiana.
Crosetto: "Contribuiamo a salvare vite umane"
"L'Italia è sempre pronta e disponibile quando c'è da portare speranza e soccorrere chi ne ha più bisogno. Con questa operazione, la Difesa ribadisce il suo impegno a favore delle popolazioni civili colpite dalla guerra, contribuendo a ridurre le sofferenze e salvare le vite umane", ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto in merito all'arrivo dei primi aiuti. "Il nostro obiettivo è duplice: intervenire con tempestività per alleviare l'emergenza e continuare a sostenere lo sforzo politico e diplomatico per un cessate il fuoco duraturo, condizione imprescindibile per l'unica pace possibile, nel rispetto del principio di due popoli, due Stati".
L'Onu: "A Gaza proseguono lanci cibo anche se inefficaci"
Intanto l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha scritto su X che "a Gaza continuano i lanci aerei da parte di diversi Stati membri, nonostante gli avvertimenti di diversi organismi internazionali che li definiscono molto costosi e inefficaci". L'agenzia ha specificato che "da oltre cinque mesi all'Unrwa non è consentito portare aiuti umanitari a Gaza, compresi medicinali e forniture mediche - prosegue il messaggio - Dalla fine del cessate il fuoco il 18 marzo fino al 27 luglio, le équipe sanitarie dell'Unrwa hanno effettuato oltre 1,5 milioni di visite sanitarie in tutta Gaza, comprese visite materne, visite odontoiatriche e di salute orale e riabilitazione fisioterapica". "Nella parte settentrionale della Cisgiordania, circa 30.000 residenti dei campi profughi di Nur Shams, Tulkarm e Jenin non possono tornare alle loro case a causa dell'operazione su larga scala delle forze israeliane 'Iron Wall', in corso dal gennaio 2025", conclude.