Gli attacchi israeliani hanno puntato non solo a colpire le infrastrutture nucleari iraniane, ma anche a decapitare la sua leadership militare. Per questo ai bombardamenti sugli impianti atomici sono stati accompagnati attacchi mirati contro importanti comandanti militari e personalità del mondo accademico
Sale il numero degli scienziati nucleari e dei capi militari rimasti uccisi in Iran dalle forze di difesa israeliane negli attacchi che, dalla notte tra il 12 e il 13 giugno, continuano a prendere di mira la città di Teheran. Sfidando il monito di Donald Trump e sabotando di fatto i suoi negoziati con Teheran sul nucleare, Israele ha lanciato una serie di attacchi "preventivi" in Iran contro impianti nucleari e militari, fabbriche di missili balistici e alti ufficiali. La decisione è stata presa dal premier israeliano Benjamin Netanyahu lunedì scorso, quando ha chiamato il presidente americano Trump, informandolo della sua intenzione e inducendolo ad evacuare il personale americano in Medio Oriente per il timore di ritorsioni iraniane. Nei raid israeliani contro l’Iran almeno nove scienziati nucleari sono stati uccisi, tre in più rispetto a quelli riportarti ieri dai media locali. Tra le vittime non solo gli scienziati ma anche alcuni vertici militari di Teheran: nella prima fase dell'operazione "Leone Nascente" l'esercito israeliano ha eliminato oltre 20 comandanti delle forze iraniane. "Nove importanti scienziati ed esperti che stavano portando avanti il programma di armi nucleari del regime iraniano sono stati eliminati", ha dichiarato l'Idfin una nota, rilanciata dal Times of Israel, identificandoli tutti con estrema precisione. L'esercito israeliano ha sottolineato che tutte le vittime avevano contribuito attivamente ai tentativi dell'Iran di ottenere una bomba nucleare.(MEDIORIENTE, LE NEWS DI SKY TG24 IN DIRETTA)
- Mohammad Bagheri, rivestiva dal 2016 il ruolo di capo di stato maggiore delle forze armate della Repubblica Islamica dell'Iran, in sostanza la più alta carica militare del Paese. In questa veste era stato nominato in sostituzione di Hassan Firouzabadi, il quale aveva ricoperto l'incarico per ventisette anni, dopo essere stato vicecapo di stato maggiore per l'intelligence.
- Hossein Salami, era maggior generale e rivestiva il ruolo di comandante del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica. Nato nel 1960 a Golpayegan, nella provincia di Esfahan, nel 1978 studiava presso l’Università di Scienza e Tecnologia dell'Iran. Due anni dopo entra a far parte di una divisione delle Guardie della rivoluzione impegnata nella guerra contro l'Iraq. Combatte nel Kurdistan iraniano e inizia la sua carriera militare. Assume il ruolo di comandante presso l'accademia militare delle Guardie della rivoluzione e si avvicina ai più alti ranghi dei pasdaran. Viene poi promosso comandante delle forze aeree e nel 2019 viene nominato comandante capo del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica.
- Gholam Ali Rashid, era maggior generale ed ha lavorato come comandante del quartier generale centrale di Khatam-al Anbiya. Veniva considerato una mente militare importante ed è stato responsabile anche per la realizzazione dei siti di arricchimento dell'uranio. Ha anche prestato servizio come vicecapo di stato maggiore delle Forze Armate iraniane ed è stato tra i comandanti con incarichi decisionali nella guerra con l'Iraq.
- Mohammad Ali Jafari, è stato ex comandante dei Guardiani della Rivoluzione. Nominato nel 2007 e rimosso nel 2019 per lasciare il posto a Salami. Sotto la guida di Jafari, l'IRGC ha supportato il presidente siriano Bashar al-Assad nella guerra civile e ha combattuto a fianco delle milizie sciite contro l'Isis in Iraq.
- Esmail Qaani, capo della forza Quds, era stato scelto come successore di Qasem Soleimani, il generale ucciso nel 2020 a Baghdad per ordine del presidente Donald Trump e che aveva guidato le più segrete e sanguinose operazioni iraniane all'estero e nemico giurato di Israele. Nell'ottobre 2024,si pensava che Qaani fosse stato ucciso o ferito dall'Idf insieme a Hashem Safieddine, successore di Hasan Nasrallah, nell'attacco aereo di Dahieh, nel sud di Beirut.
- Gholam-Reza Marhabi, capo dell'intelligence militare.
Scienziati nucleari morti:
- Mohammad Mehdi Tehranchi, fisico teorico iraniano. E’ stato professore presso l'Istituto di ricerca laser e plasma e il Dipartimento di Fisica dell’Università Shahid Beheshti, oltre che membro del consiglio di amministrazione e presidente dell’Università Islamica Azad. Ha lavorato come rettore della Filiale Centrale di Teheran dell’Università Islamica Azad, dell’Università Islamica Azad della Provincia di Teheran e dell’Università Shahid Beheshti.
- Fereydoon Abbasi, aveva 67 anni ed è stato a capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran dal 2011 al 2013. Era scampato ad un tentativo di omicidio nel 2010. Coinvolto nello sviluppo dell'estrazione dell'uranio, è stato membro della Shahid Behesti University oltre che ricercatore presso l'Istituto iraniano di Studi in Fisica Teorica e Matematica (IPM) e professore associato presso l’Università Imam Hossein (IHU). Ha ricoperto anche il ruolo di membro del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie.
- Akbar Motalebi Zadeh, esperto in ingegneria chimica.
- Saeed Barji, esperto in ingegneria dei materiali.
- Amir Hassan Fakhahi, esperto in fisica.
- Abd al-Hamid Minoushehr, esperto in fisica dei reattori.
- Mansour Asgari, esperto in fisica.
- Ahmad Reza Zolfaghari Daryani, esperto in ingegneria nucleare.
- Ali Bakhouei Katirimi, esperto in meccanica.

"Esercito: "In serata uccisi altri due alti ufficiali e tre scienziati in raid Idf"
Le Forze armate iraniane hanno annunciato l'uccisione nei raid israeliani di altri due alti ufficiali, portando ad almeno sei il numero di comandanti di vertice uccisi dall'inizio dell'escalation. Tra le vittime figurano il generale Gholamreza Mehrabi, vicecapo dell’intelligence delle Forze armate, e il generale Mehdi Rabbani, vicecomandante delle operazioni. Lo riporta il New York Times. Nel comunicato, le autorità militari non forniscono ulteriori dettagli sulle circostanze delle uccisioni, ma confermano anche l’eliminazione di tre scienziati nucleari, alcuni dei quali colpiti nelle loro abitazioni insieme a mogli e figli, in quella che definiscono una serie di "assassinii mirati".
Idf: "Tutte le vittime contribuivano al progetto nucleare iraniano"
"Tutti gli scienziati e gli esperti eliminati erano fonti significative di conoscenza nel progetto nucleare iraniano e vantavano decenni di esperienza cumulativa nello sviluppo di armi nucleari", afferma ancora l'Idf, precisando che molti di loro erano successori di Mohsen Fakhrizadeh, il "padre del progetto nucleare iraniano", presumibilmente assassinato da Israele nel 2020. Secondo l'esercito israeliano, i nove sono stati uccisi in attacchi simultanei su Teheran ieri mattina, nella stessa ondata di attacchi che ha eliminato decine di comandanti militari, tra cui sei alti ufficiali. "L'eliminazione degli scienziati è stata resa possibile grazie ad approfondite ricerche di intelligence che si sono intensificate nell'ultimo anno, nell'ambito di un piano classificato e compartimentato dell'Idf", sottolinea l'esercito. Come parte del piano, l'Idf rivela che decine di ricercatori dell'intelligence "hanno lavorato a un progetto segreto volto a rintracciare scienziati nucleari chiave in Iran nel corso di diversi anni".