
Entrata in vigore alle 3 ora italiana la tregua in Libano. "Quanto durerà dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo. In accordo con gli Stati Uniti, manteniamo una completa libertà militare", ha detto il premier israeliano Netanyahu dopo una giornata di intensi bombardamenti su Beirut. Lo stesso primo ministro ha deciso che Israele notificherà alla Cpi la sua intenzione di ricorrere in appello contro i mandati di arresto emessi per lui e l'ex ministro Gallant
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Entrata in vigore alle 3 ora italiana la tregua in Libano. "Quanto durerà dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo. In accordo con gli Stati Uniti, manteniamo una completa libertà militare", ha detto il premier israeliano Netanyahu dopo una giornata di intensi bombardamenti su Beirut. Poi l'intervento di Biden: "Nei prossimi giorni un nuovo piano di tregua a Gaza con Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi, la popolazione civile sta vivendo un inferno. L'unica via verso il cessate il fuoco è la liberazione degli ostaggi".
Intanto, il G7 Esteri di Fiuggi si chiude con una posizione comune sul mandato d'arresto della Cpi per Netanyahu e Gallant: "Non può esserci equivalenza tra Hamas e Israele", ma i Grandi si impegnano a "rispettare gli obblighi internazionali".
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha deciso che Israele notificherà alla Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi) la sua intenzione di ricorrere in appello contro i mandati di arresto emessi per lui e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
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- Attacco Iran contro Israele, usato per la prima volta missile ipersonico Fatah. Cos’è
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Hassan Nasrallah, chi era il leader di Hezbollah ucciso da Israele
- Chi era Safieddine, successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah
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Medio Oriente, Paesi divisi sulla fornitura di armi a Israele: le posizioni
Gli Usa sono di gran lunga il più grosso fornitore di armi a Israele, ma nei giorni scorsi hanno avvertito Netanyahu: potrebbero interrompere gli aiuti se la situazione umanitaria a Gaza non dovesse migliorare. Anche l’Europa s’interroga sul bloccare o meno le forniture, con Macron e Sanchez che hanno ventilato un possibile embargo, ma non è stata trovata una linea comune e i 27 restano divisi. Nell'ultimo anno, comunque, alcuni Stati hanno drasticamente ridotto i loro aiuti militari. Ecco le posizioni dei Paesi, compresa l’Italia. LE POSIZIONI
Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO
Benjamin Netanyahu compie 75 anni: la storia del Primo Ministro israeliano. FOTO
Detto Bibi, il leader del partito conservatore Likud è il primo politico ad esser nato nel Paese dalla sua fondazione nel 1948 e quello rimasto in carica più a lungo della storia d'Israele come capo del governo. LA STORIA
Abu Mazen apre la strada per la sua successione
Il presidente dell'Autorità palestinese che amministra in parte la Cisgiordania occupata, Abu Mazen, ha annunciato chi lo sostituirà ad interim quando la carica sarà vacante, mettendo di fatto da parte il movimento islamista Hamas in una futura transizione. Mazen, 89 anni, continua a governare nonostante il suo mandato a capo dell'Autorità Palestinese sia terminato nel 2009, e ha resistito alle pressioni per nominare un successore o un vicepresidente. Secondo l'attuale legge palestinese, lo speaker del Consiglio legislativo palestinese (PLC) prende le redini dell'Autorità palestinese in caso di vuoto di potere. Ma il PLC, in cui Hamas aveva la maggioranza, non esiste più da quando Abu Mazen lo ha ufficialmente sciolto nel 2018 dopo oltre un decennio di tensioni tra il suo partito, Fatah, e Hamas, che ha estromesso l'Autorità Palestinese dal potere a Gaza nel 2007. In un decreto, Abu Mazen ha dichiarato che il presidente del Consiglio nazionale palestinese Rawhi Fattuh sarebbe stato il suo sostituto temporaneo nel caso in cui il posto fosse diventato vacante. "Se la posizione di presidente dell'Autorità nazionale diventa vacante in assenza del Consiglio legislativo, il presidente del Consiglio nazionale palestinese assumera' le funzioni (...) su base temporanea", si legge nel documento. Il Consiglio Nazionale Palestinese (PNC) e' il parlamento dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), con più di 700 membri provenienti dai Territori palestinesi e dall'estero. Hamas, che non fa parte dell'OLP, non è rappresentato. I deputati dell'Anp non sono eletti ma nominati e il capo di questo consiglio, Rawhi Fattuh, è vicino a Mazen, membro di Fatah come lui, e in gran parte sconosciuto al pubblico.Il decreto di Mazen prevede che le elezioni presidenziali si tengano entro 90 giorni. Secondo il testo, questa scadenza può essere prorogata solo una volta in caso di "forza maggiore".
Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI
Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE
Idf, 'distrutto più grosso sito produzione missili di Hezbollah'
"Ieri, Hezbollah aveva un sito di produzione di missili a guida di precisione, oggi non ce l'ha più". Lo scrive sul suo account X l'Idf spiegando che "il più grande sito di produzione di missili a guida di precisione di Hezbollah, largo 1,4 km e 70 m sottoterra, è stato colpito e smantellato ieri dai jet da combattimento dell'Iaf", l'aeronautica israeliana, prima che entrasse in vigore il cessate il fuoco. "Missili a guida di precisione e missili terra-terra erano solo alcuni componenti dell'arsenale mortale di Hezbollah che venivano prodotti in questo sito vicino al confine tra Siria e Libano", aggiunge nel suo post l'Idf
Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu
Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO
Guerra in Medio Oriente, perché Netanyahu e Gallant sono stati incriminati dalla Cpi
Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza" tra l'8 ottobre 2023, il giorno successivo al sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele, e fino ad "almeno" il 20 maggio 2024, giorno nel quale la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto. Queste le accuse attraverso le quali la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha emesso i mandati nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ritenuti entrambi responsabili delle "attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate", e in base al diritto internazionale umanitario, l'insieme delle norme che regolano la protezione dei civili durante i conflitti armati. LEGGI QUI
Rabbino israeliano ucciso negli Emirati, chi era e cosa sappiamo
L'uomo lavorava da diverso tempo ad Abu Dhabi e non si avevano più sue notizie da giovedì. Il ministro della Difesa Katz ha subito bollato l'uccisione come un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole". Ancora molti i punti da chiarire sul caso. LEGGI L'ARTICOLO
Netanyahu annuncia il cessate il fuoco in Libano
ll premier israeliano ufficializza l'accordo con Hezbollah: "La durata dipenderà da ciò che succederà sul terreno". Il gabinetto di politica e sicurezza ha poi approvato la proposta degli Stati Uniti per la tregua. Biden: "Conflitto finisce alle 4 del mattino". Poi aggiunge: "Hamas rifiuta accordo a Gaza". Nel corso della giornata una serie di attacchi aerei israeliani aveva colpito il centro di Beirut per la prima volta da due mesi. In serata razzi dal Libano, sirene nel centro e nel nord del territorio israeliano. LEGGI QUI
Hezbollah: "Pronti ad affrontare Israele se rompe la tregua"
Hezbollah ha dichiarato che i suoi combattenti "rimangono pienamente preparati" ad affrontare Israele se le ostilità dovessero scoppiare di nuovo in violazione della tregua libanese, entrata in vigore questa mattina presto. La sala operativa della formazione ha dichiarato in un comunicato che "i suoi combattenti di tutte le specializzazioni militari rimangono pienamente preparati ad affrontare le ambizioni e l'aggressione del nemico israeliano" in caso di violazione del cessate il fuoco. Ha anche minacciato che i suoi combattenti "rimangono fissi sui movimenti e sul ritiro delle forze nemiche oltre il confine, con le mani sul grilletto, in difesa della sovranita' del Libano e dell'onore e della dignità del suo popolo". Hezbollah ha dichiarato che in più di un anno di combattimenti con Israele, che si sono intensificati a livelli senza precedenti due mesi fa, la formazione "ha sacrificato i suoi migliori leader e combattenti" in difesa del Libano e "a sostegno degli oppressi in Palestina". Ha promesso di "onorare ogni goccia di sangue puro e ogni anima santa continuando sulla strada della resistenza con una determinazione ancora maggiore", e ha detto che rimarrà "fermo nel suo sostegno agli oppressi, ai vulnerabili e ai combattenti in Palestina", senza approfondire.
Crosetto: "Assurdo equiparare Netanyahu con i terroristi"
"A primo acchito, sembra una sentenza più politica che tecnica", ha aggiunto il ministro della Difesa in merito al mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale. LEGGI QUI
Mandato d’arresto Cpi per Netanyahu, Orban sfida la decisione: "Venga in Ungheria"
Continuano le reazioni dopo che la Corte penale internazionale ha spiccato i mandati d'arresto per crimini di guerra e contro l'umanità per il premier israeliano e il suo ex ministro della Difesa Gallant. "Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione. Inviterò" Netanyahu "a venire in Ungheria", ha detto il premier ungherese. La Cina ha sollecitato la Cpi a perseguire "una posizione oggettiva". Al fianco di Israele Stati Uniti e Argentina. Olanda "pronta a eseguire il mandato". Scontro in Italia. I DETTAGLI
Gaza, il principe saudita Bin Salman ha accusato Israele di genocidio
Il principe ereditario saudita ha chiesto l'immediato cessate il fuoco nella Striscia e in Libano, durante il suo intervento al summit della Lega Araba e dell'Organizzazione per la cooperazione islamica, ha poi invitato Israele a rispettare la sovranità dell'Iran e ad astenersi dall'attaccare il suo territorio. LEGGI QUI
Iran si riserva "diritto di replica all'aggressione israeliana"
L'Iran si riserva il diritto di reagire agli attacchi aerei israeliani del mese scorso, ma sta anche tenendo conto di altri sviluppi nella regione. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Abbas Araqchi, come riferisce il Guardian online. Teheran ha accolto con favore l'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e spera che sia permanente, ha detto Araqchi ai giornalisti e alla domanda se tale sviluppo possa portare ad un allentamento delle tensioni tra Israele e Iran, ha risposto: "Dipende dal comportamento di Israele". Quindi, ha aggiunto che Teheran si riserva "il diritto di replicare alla recente aggressione israeliana, ma prendiamo in considerazione tutti gli sviluppi nella regione".
Abu Mazen: "Se la presidenza resta vacante subentra Fattouh"
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) annuncia che il presidente Abu Mazen, 89 anni, ha dichiarato che, se la presidenza dovesse diventare vacante, sarà temporaneamente sostituito da Rawhi Fattouh, ex presidente del Consiglio legislativo palestinese che ha ricoperto anche la carica di capo ad interim dell'Anp dopo la morte di Yasser Arafat. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. Fattouh fungerà da presidente ad interim per non più di 90 giorni, durante i quali si terranno le presidenziali. Ma se non fosse possibile, il Consiglio centrale palestinese può concedere un'estensione una tantum al mandato del presidente ad interim.
Onu, cessate il fuoco metta fine a immensa sofferenza
Il sottosegretario generale dell'Onu per gli Affari umanitari Tom Fletcher ha dichiarato che il Libano è in mezzo a una delle sue "piu' devastanti crisi umanitarie" e che il cessate il fuoco e' la sua "piu' grande speranza per mettere fine a un'immensa sofferenza".
Hezbollah rivendica la vittoria su Israele
Il movimento sciita libanese Hezbollah, alleato con l'Iran, ha rivendicato "la vittoria" su Israele con il cessate il fuoco.
Idf, "distrutto 70% dei droni Hezbollah, Iran perde una risorsa"
"La leadership iraniana ha perso una risorsa strategica vicino al nostro confine, e abbiamo colpito le capacità strategiche dell'organizzazione. Durante la guerra abbiamo distrutto circa il 70% delle scorte di droni". Lo ha detto Daniel Hagari, portavoce dell'esercito israeliano, ribadendo l'ordine ai residenti del Libano a non avvicinarsi all'area contrassegnata dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco. Hagari ha anche descritto come Israele abbia danneggiato le infrastrutture terrestri di Hezbollah, anche in Siria. "Se rileveremo un rafforzamento interverremo", ha avvertito. Complessivamente, abbiamo colpito 360 obiettivi a Dahieh. I combattimenti dell'Idf in Libano sono stati potenti, audaci e hanno incluso attacchi che non sono stati ancora rivelati. Ci stiamo preparando per intensi combattimenti in caso di violazione" della tregua, ha aggiunto.
Nove morti a Gaza in un raid su un rifugio per sfollati
Almeno nove persone sono morte oggi in un attacco israeliano sulla città di Gaza che ha colpito in particolare un rifugio per sfollati in una scuola nel distretto di Daraja. Lo ha reso noto il ministero della sanità di Hamas nella Striscia, citato dal quotidiano libanese L'Orient le Jour online. L'agenzia palestinese Wafa riferisce dal canto suo di un bilancio di 12 morti, tra cui, tra cui bambini e donne, che avevano trovato rifugio nella scuola di Al-Tabi. L'esercito israeliano, riferisce ancora il giornale libanese, ha frattanto annunciato in un comunicato stampa di aver "eliminato a Gaza il terrorista Morad Rajoub, uno dei due responsabili di un attentato che ha provocato il ferimento di una decina di persone a Beersheba", nel sud di Israele, "nel maggio 2002".
Germania, attacco hacker a pagina Instagram Csu, opera di attivisti pro-Palestina
La pagina Instagram dell'Unione Cristiano-Sociale (Csu) tedesca è stata hackerata, pubblicando una serie di contenuti pro-palestinesi, tra cui un'immagine con lo slogan “Palestina libera” sopra un pugno chiuso. Un'altra storia mostrava un ragazzino in equilibrio su una grande sfera che reggeva la bandiera palestinese in mezzo alle macerie, con minacciosi uccelli neri in volo sopra di lui. Il sito della costola bavarese della Cdu è stato temporaneamente hackerato - ha confermato alla dpa una portavoce del gruppo parlamentare - ma ora i post sono stati rimossi e il controllo del sito è stato ripristinato. Gli ultimi post pubblicati sulla pagina Instagram della Csu prima dell'attacco hacker includevano immagini della visita in Israele del parlamentare Alexander Dobrindt, tra cui una che lo ritrae stringere la mano al premier israeliano Benjamin Netanyahu, con le rispettive bandiere nazionali sullo sfondo.
Arcivescovo Napoli: "Oggi fatico a definirla Terra Santa"
"Com'e' possibile la guerra tra popoli che riconoscono le proprie radici nel dono prezioso della fede in Cristo? Com'e' possibile la guerra in Terra Santa tra popoli che riconoscono in Abramo il loro padre, in terre che consideriamo benedette? Una terra che, per il troppo sangue versato, oggi faccio molta fatica a definire Terra Santa". Sono le domande che l'arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, rivolge alla platea della Pontificia facolta' teologica dell'Italia meridionale, riunita per celebrare l'inaugurazione del nuovo anno accademico alla presenza del presidente della Cei, Matteo Zuppi.
Idf, ancora non ritirate truppe dal Sud del Libano
Le IDF affermano di non aver ancora ritirato le proprie truppe dal Libano meridionale, poichè in base all'accordo di cessate il fuoco hanno 60 giorni di tempo per farlo. Nelle prossime settimane, riferisce il Times of Israel, l'esercito libanese assumera' gradualmente la responsabilità del Libano meridionale e verrà istituito un comitato guidato dagli americani che si occuperà dei reclami riguardanti potenziali violazioni del cessate il fuoco. Nel corso della giornata si sono verificati diversi incidenti tra la popolazione libanese, civili e membri di Hezbollah, che hanno cercato di raggiungere i villaggi di confine e le aree in cui sono ancora schierate le IDF.
Tajani con ministro Yemen: "Italia in prima linea per Mar Rosso"
"A margine dei Med Dialogues con il ministro yemenita Shaya Zindani per un confronto su stabilità regione Mar Rosso". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, postando una foto del loro incontro. "E' fondamentale prevenire gli attacchi degli Houthi e gli effetti dirompenti sul traffico marittimo e sul commercio internazionale - ha aggiunto -. L'Italia è in prima linea con Eunavfor Aspides", l'operazione di sicurezza marittima dell'Unione Europea per la salvaguardia della libertà di navigazione nelle Aree del Mar Rosso e del Golfo di Aden.
Arrivato in Giordania secondo volo italiano con aiuti per Gaza
E' partito oggi dalla Base Onu-Wfp (World Food Program) di Brindisi con destinazione Amman il secondo volo umanitario organizzato dall'Italia nell'ambito dell'iniziativa "Food for Gaza". Il volo ha trasferito altre 20 tonnellate di aiuti alimentari donati da Coldiretti e Confagricoltura e 20 tonnellate di aiuti sanitari donati da Croce Rossa. Lo rende noto la Farnesina in un comunicato. "Il governo continua a dimostrare il proprio impegno concreto rispetto alla situazione umanitaria nella Striscia", ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani: "L'iniziativa Food for Gaza ha il consenso sia delle autorità israeliane che di quelle palestinesi; è un impegno di cooperazione che unisce gli sforzi del Sistema Italia in raccordo con gli Organismi Internazionali (Fao, Wfp, Croce rossa internazionale e Mezzaluna Rossa e Ong) per alleviare le sofferenze della popolazione palestinese a Gaza".
Iran, "pronti ad attivare migliaia di centrifughe"
Nel tentativo di recuperare terreno in uno scacchiere mediorientale in rapida trasformazione, l'Iran sfida l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea), annunciando di voler attivare "diverse migliaia di centrifughe avanzate di produzione nazionale". Un altro passo verso l'arma nucleare, in barba alla risoluzione sostenuta da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania emessa venerdì dal Consiglio dei governatori dell'Aiea in cui si richiamava Teheran al rispetto degli accordi sul nucleare. "La risoluzione - sottolineava una nota del dipartimento di Stato venerdì scorso - risponde alla continua incapacità di Teheran di fornire all'Aiea le informazioni e la cooperazione necessarie per chiarire questioni in sospeso relative al materiale nucleare non dichiarato rilevato in diverse località dell'Iran, legalmente obbligato a cooperare pienamente con l'Aiea".
Tajani: "Atterrato a Amman aereo con 40 tonnellate aiuti Italia per Gaza"
La Farnesina in una nota ha precisato che l'aereo decollato dalla base Onu-Wfp (World Food Program) di Brindisi con destinazione Amman è il secondo volo umanitario organizzato dall’Italia nell’ambito dell’iniziativa “Food for Gaza”. Il volo ha trasferito altre 20 tonnellate di aiuti alimentari donati da Coldiretti e Confagricoltura e 20 tonnellate di aiuti sanitari donati da Croce Rossa. “Il Governo continua a dimostrare il proprio impegno concreto rispetto alla situazione umanitaria nella Striscia - ha affermato Tajani - “L’iniziativa Food for Gaza ha il consenso sia delle autorità israeliane che di quelle palestinesi; è un impegno di cooperazione che unisce gli sforzi del Sistema Italia in raccordo con gli organismi Internazionali (Fao, Wfp, Croce rossa internazionale e Mezzaluna Rossa e Ong) per alleviare le sofferenze della popolazione palestinese a Gaza”. Il primo volo umanitario risale allo scorso 17 luglio, anch’esso decollato dalla base Wfp di Brindisi e ugualmente diretto ad Amman. Gli aiuti alimentari, come avvenuto a luglio, saranno affidati in Giordania alla “Jordan Hashemite Charity Organization” (Jhco) che ne curerà il successivo ingresso a Gaza via terra.
Media, "Francia in accordo tregua, ma senza arresto Netanyahu"
"Israele ha condizionato il coinvolgimento della Francia nell'accordo di cessate il fuoco in Libano all'annuncio pubblico da parte di Parigi che non avrebbe rispettato il mandato di arresto della Corte penale internazionale dell'Aja nei confronti del primo ministro Benyamin Netanyahu se questi fosse entrato nel Paese". Lo riferiscono Haaretz e l'emittente pubblica Kan.
Financial Times, "dagli Usa bombe a Israele per 680 milioni di dollari"
Joe Biden ha approvato in via provvisoria una vendita di armi a Israele per un valore di 680 milioni di dollari, una nuova spedizione di armi di precisione che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha citato come una delle ragioni per sostenere il cessate il fuoco con Hezbollah, lo scrive il Financial Times. Funzionari statunitensi hanno recentemente informato il Congresso sul piano di fornire a Israele ulteriori kit di munizioni da attacco diretto congiunto, note come Jdams, nonchè bombe di piccolo diametro.
Israele fa appello contro decisione Cpi su Netanyahu
Israele ha notificato mercoledì alla Corte penale internazionale (CPI) la sua intenzione di ricorrere in appello contro i mandati di arresto contro il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra. Lo ha annuncianto ufficialmente l'ufficio del premier. In attesa di una decisione nel merito, Israele ha anche chiesto alla Corte penale internazionale di sospendere l'esecuzione di questi due mandati di arresto.
Israele, muore a 88 anni il boia che giustiziò Eichmann
E' morto oggi a 88 anni in Israele Shlomo Nagar, l'Uomo che eseguì l'impiccagione di Adolf Eichmann dopo la condanna a morte per la sua responsabilità nell'organizzazione dell'Olocausto. Nagar era membro del servizio penitenziario e aveva il compito di sorvegliare Eichmann, che era stato arrestato in Argentina e processato in Israele. Eichmann è l'unico responsabile dell'Olocausto giustiziato dallo Stato di Israele. Nagar descrisse l'esecuzione raccontando il suono agghiacciante che uscì dalla bocca di Eichmann al momento dell'impiccagione. "Sentii come se l'angelo della morte stesse venendo a prendere anche me", disse Nagar.
Netanyahu: "Israele rifiuta autorità Cpi, mandati illegittimi"
"Lo Stato di Israele rifiuta l'autorità della Corte Penale internazionale e la legittimità degli ordini di arresto emessi contro il primo ministro e l'ex ministro della Difesa". Lo scrive in una nota l'ufficio di Benyamin Netanyahu spiegando che Israele ha oggi inviato alla Cpi una comunicazione riguardante l'intenzione di presentare appello contro gli ordini di arresto, chiedendo anche una sospensione dell'esecuzione degli stessi". "Nel caso in cui la Corte rifiuti l'appello, ciò dimostrerà ulteriormente agli amici di Israele negli Usa e nel mondo quanto la Cpi sia parziale nei confronti di Israele", dice la nota.
Netanyahu farà ricorso a Cpi contro il mandato d'arresto
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha deciso che Israele notificherà alla Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi) la sua intenzione di ricorrere in appello contro i mandati di arresto emessi per lui e l'ex ministro della Difesa Yoav Galant. Netanyahu ha preso la decisione all'ultimo minuto, dato che il termine ultimo per il ricorso scade oggi a mezzanotte. Lo riferisce Ynet.
Idf, ok a riapertura scuole nel Golan
Il Comando del fronte interno delle forze israeliane (Idf) ha dato la sua autorizzazione ad aprire le scuole nel Golan dopo l'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco con il Libano. Le scuole erano state chiuse per motivi di sicurezza dopo il lancio di razzi e missili da parte di Hezbollah contro il nord di Israele.
Unifil: bene tregua, coopereremo per farla funzionare
L'Unifil ha accolto "con favore l'annuncio della cessazione delle ostilità e il rinnovato impegno verso la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza come percorso verso la pace". E' quanto si legge in una nota della missione Onu nel sud del Libano, che ha ribadito la sua collaborazione "con tutti i partner rilevanti per far funzionare la cessazione delle ostilità". "Continueremo a svolgere i compiti che ci sono stati assegnati e abbiamo già iniziato ad adattare le nostre operazioni alla nuova situazione", ha aggiunto Unifil, esortando "tutti gli
attori ad attuare pienamente la risoluzione 1701 sia nella lettera che nello spirito".
Netanyahu: "Residenti non possono tornare nel sud Libano"
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno dato istruzioni all'Idf di non consentire alla popolazione di entrare nell'area dei villaggi vicino al confine nel sud del Libano, in conformità con la prima fase di attuazione del piano di cessate il fuoco. Lo riferisce l'ufficio del premier. "L'Idf ha arrestato quattro agenti di Hezbollah, tra cui un comandante locale, che erano entrati nell'area vietata, e continuerà ad agire duramente contro qualsiasi violazione" dell'accordo, afferma la nota.
Esercito Libano, cominciamo dispiegamento a sud Litani
L'esercito libanese ha annunciato che le sue truppe hanno iniziato a dispiegarsi a sud del fiume Litani, in conformità con l'accordo di cessate il fuoco raggiunto con Israele e in coordinamento con le forze Unifil. Secondo le forze armate di Beirut, varie unita' saranno posizionate in siti designati per ristabilire l'autorità dello Stato nell'area.
Pressing familiari ostaggi su Netanyahu per tregua a Gaza
Pressing dei familiari degli ostaggi sul premier israeliano Benjamin Netanyahu perché venga fatto un accordo di tregua anche a Gaza. All'indomani dell'annuncio del cessate il fuoco in Libano, parenti dei rapiti hanno bloccato temporaneamente l'ingresso dell'ufficio del premier alla Knesset, chiedendo di incontrarlo per promuovere un accordo sugli ostaggi. Un appello è stato lanciato dalle famiglie degli ostaggi americani anche al presidente eletto Donald Trump e al presidente Usa Joe Biden, esortandoli a lavorare insieme per riportare a casa tutti i rapiti tenuti a Gaza. "Mentre siamo incoraggiati da questo accordo di cessate il fuoco in Libano, ci chiediamo: quando torneranno a casa i nostri figli, genitori, sorelle e fratelli?", si legge nella dichiarazione che si chiude con l'esortazione a "cogliere l'attimo e riportare a casa gli ostaggi".
Mosca: "Positivo l'accordo per cessate il fuoco in Libano"
Mosca giudica "positivamente" l'accordo per il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. "Vediamo positivamente ogni accordo, potenziale o concluso, che possa fermare la spirale di violenza, fermare lo spargimento di sangue in Libano e prevenire un'ulteriore espansione delle ostilità, ma (tali accordi) devono essere effettivi", ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, citata dall'agenzia Ria Novosti.
Tajani: "Abu Mazen nei prossimi giorni a Roma"
Nei prossimi giorni verrà in Italia il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen che incontrerà il presidente Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al question time alla Camera, sottolineando che "è necessario costruire insieme un'architettura regionale, in cui siano garantiti la sicurezza di Israele e i diritti del popolo palestinese, con l'obiettivo della soluzione dei due Popoli, due Stati".
L'esercito libanese rafforza la sua presenza nel sud del Paese
L'esercito libanese ha annunciato oggi di aver "iniziato a rafforzare la propria presenza" nel sud del Paese, roccaforte di Hezbollah, poche ore dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco tra il movimento islamico libanese e Israele. "L'esercito ha iniziato a rafforzare la sua presenza nel settore del Sud Litani (fiume)", ad una trentina di chilometri dal confine israeliano e "a rafforzare l'autorità dello Stato in coordinamento con la forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano (Unifil)" Lo ha detto l'esercito in un comunicato. Un giornalista dell'Afp ha visto delle truppe e dei veicoli militari in due regioni del sud del Libano.
Soldati israeliani sparano a giornalisti nel Libano meridionale
I soldati israeliani hanno sparato contro due giornalisti nella città di Khiam, nel Libano meridionale. L'episodio, nel quale sono stati feriti un reporter dell'Associated Press e un altro della Sputnik, è stato condannato dal capo del Sindacato dei redattori della stampa libanese, Joseph al-Qassifi, secondo cui il fatto costituisce la prima violazione del cessate il fuoco appena concordato. Lo rende noto l'Agenzia di stampa nazionale libanese (Nna), aggiungendo che i giornalisti hanno dovuto essere trasportati in ospedale per le ferite riportate.
"Accordo anche su Gaza": parenti ostaggi bloccano ingresso ufficio Netanyahu
I parenti degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza hanno bloccato temporaneamente l'ingresso dell'ufficio del primo ministro isreliano Benjamin Netanyahu alla Knesset, chiedendogli di incontrarli per promuovere un accordo che riguardi il cessate il fuoco a Gaza e il conseguente rilascio degli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel, che cita Eli Albag, la cui figlia diciannovenne Liri è stata rapita da Hamas il 7 ottobre. La donna chiede che, così come Netanyahu è riuscito a concludere un accordo con il Libano, il premier debba fare lo stesso anche a Gaza.
Starmer: "Su Netanyahu rispettiamo la legge ma niente stop a armi"
Il governo laburista britannico ribadisce l'impegno a rispettare i propri "obblighi di legge" rispetto ai rapporti con Israele, ma non intende interrompere le sue forniture di armi allo Stato ebraico, al di là del taglio simbolico di un 10% di contratti deciso negli ultimi mesi in relazione al timore di un utilizzo di specifiche componenti nei territori palestinesi in violazione del diritto internazionale. Lo ha detto nel Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni il primo ministro Keir Starmer, incalzato sull'argomento del deputato pacifista Brendan O'Hara, dai banchi degli indipendentisti scozzesi dell'Snp. O'Hara ha definito "del tutto insostenibile" il proseguimento di qualunque consegna di armi dal Regno Unito a Israele alla luce dei mandati d'arresto per crimini di guerra e contro l'umanità spiccati dalla Corte penale internazionale dell'Onu nei confronti del premier Benyamin Netanyahu e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. Ma Starmer ha replicato rivendicando di essere stato "molto chiaro" sull'impegno del governo a continuare a garantire - "nel rispetto della legge" britannica - tutte le forniture militari necessarie "a Israele per difendersi da attacchi come quelli dell'Iran".
Abbas su tregua Israele-Hezbollah: "Speriamo fermi violenza nella regione"
"Speriamo questo passo contribuisca a fermare la violenza e l'instabilità nella regione a causa delle politiche israeliane, che portano l'area all'esplosione". E' quanto afferma la presidenza palestinese, come riporta l'agenzia Wafa, che - dopo l'entrata in vigore della tregua tra gli Hezbollah libanesi e Israele - chiede il "ritiro completo" delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza e l'arrivo di aiuti umanitari nell'enclave palestinese, nel mirino delle operazioni militari israeliane dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 in Israele. Il leader palestinese, Mahmoud Abbas, ha confermato il sostegno "per la stabilità e la sicurezza del Libano".
Khamenei: "Il nemico sa che attaccarci costerebbe a loro molto"
"Le capacità militari del Paese devono essere così pronunciate agli occhi di chi è ostile verso l'Iran al punto che il nemico sente fortemente che qualsiasi combattimento costerebbe molto a loro". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, durante un incontro con comandanti e funzionari di alto livello della Marina iraniana. "L'aumento delle capacità di combattimento impedisce al nemico di attaccare", ha detto Khamenei, come riferisce il suo account su X. "La Marina è una forza vitale nel mondo odierno. Le nostre Forze Armate, in particolare la Marina, devono concentrare la loro enfasi su tutte le loro attività e sui piani per aumentare la preparazione e la capacità di combattimento", ha aggiunto il leader della Repubblica islamica.
Meloni: "Cessate fuoco Libano punto di partenza e non di arrivo"
"L'annuncio del cessate il fuoco" in Libano è uno "sviluppo molto importante e positivo, dobbiamo considerarlo un punto di partenza e non di arrivo, dobbiamo cogliere questa opportunità, lavorare alla stabilizzazione del confine per permettere a tutti di tornare a casa in sicurezza". Com questo obiettivo, è necessario "rafforzare la capacità di Unifil e delle forze armate libanesi" e "sono orgogliosa che l'Italia abbia un ruolo in questa sfida". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo alla X edizione dei Med Dialogues.-
Militari libanesi: "Bombe inesplose sotto le macerie, sono molto pericolose"
Aspettando di verificare la tenuta della tregua tra Israele e Hezbollah, il Libano fa i conti con la minaccia degli ordigni inesplosi e i militari avvertono la popolazione sul pericolo 'invisibile'. Il corrispondente della Bbc racconta di esser passato da un checkpoint dell'Esercito libanese alla periferia di Sidone dove i soldati libanesi distribuivano volantini con gli avvertimenti alla popolazione, esortata a non toccare gli ordigni inesplosi
"Non avvicinatevi, non toccateli, segnalate immediatamente - è l'allarme - Ordigni inesplosi restano sotto le macerie ed è molto pericoloso". Il corrispondente della rete britannica precisa di aver visto lo stesso messaggio su decine di cartelloni lungo le strade del sud e dell'est del Paese dei Cedri, colpite da Israele durante le ostilità.
Shin Bet sequestra spedizione di armi dall'Iran a Jenin
Lo Shin Bet ha sventato un tentativo dell'Iran di contrabbandare grandi quantità di armi avanzate, tra cui razzi, in Cisgiordania per usarle in attacchi contro obiettivi israeliani. In un'operazione congiunta, lo Shin Bet e l'Idf hanno intercettato una spedizione di armi destinata ai miliziani di Jenin e successivamente è stato scoperto un sito in cui erano state sepolte un gran numero di armamenti provenienti dall'Iran. Tra le armi sequestrate una settantina di mine Claymore con detonatori a distanza, lanciarazzi con munizioni, fucili d'assalto e di precisione e decine di pistole.
Hezbollah: presto funerale ufficiale e pubblico per Nasrallah
Hezbollah prepara l'addio, una funzione "ufficiale e pubblica", per il suo storico leader Hasan Nasrallah. A parlarne è stato un esponente del Partito di Dio, Mahmud Qomati, dopo l'annuncio della tregua tra gli Hezbollah libanesi e Israele.
Nasrallah è stato ucciso a fine settembre in un raid israeliano a Beirut. "Abbiamo rinviato la funzione" per Nasrallah "per organizzare un funerale degno di lui", ha detto Qomati dalla periferia sud della capitale libanese, storica roccaforte di Hezbollah.
Meloni: "Cessate fuoco Libano punto partenza, non di arrivo"
Il cessate il fuoco in Libano è uno "sviluppo molto importante, molto positivo", ma va considerato come "un punto di partenza e non di arrivo". Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo ai 'Med Dialogues' in corso a Roma.
Idf, trovate potenti armi iraniane a Jenin, in Cisgiordania
L'esercito israeliano riferisce di aver sequestrato bombe, mortai, esplosivo di diversi tipi, fucili da cecchino di provenienza iraniana nell'area di Jenin, in Cisgiordania. Negli ultimi mesi, dice l'Idf, sono stati scoperti nuovi dentativi dei pasdaran di contrabbandare armi molto avanzate in Cisgiordania.
Idf, ucciso in raid con droni terrorista Hamas responsabile attentato Beersheba
Murad al-Rajoub, un terrorista di Hamas, responsabile dell'attentato del 2002 a Beersheba, sarebbe stato ucciso un recente attacco di droni israeliani a Gaza City. Lo ha reso noto l'Idf. Secondo le autorità israeliane, al-Rajoub era uno dei due terroristi di Hamas dietro l'attacco del maggio 2002, in cui 10 civili rimasero feriti. Era stato condannato a 38 anni prima di essere rilasciato e deportato a Gaza in un accordo del 2011 in cui Israele scambiò 1.027 terroristi condannati per il prigioniero soldato delle Idf Gilad Shalit. Secondo i media palestinesi, al-Rajoub è stato ucciso venerdì, durante un attacco, insieme ad altri tre palestinesi.
Media: "Accordo tregua prevede 10mila soldati libanesi nel sud"
Il quotidiano The National, degli Emirati Arabi Uniti, ha pubblicato il testo completo dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Secondo il media, il documento in 13 punti incarica le forze armate libanesi di far rispettare la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite del 2006, che impedisce a Hezbollah di rifornirsi di armi e infrastrutture militari a sud del fiume Litani, e richiede l'invio di 10.000 soldati libanesi nella zona il prima possibile, sotto la guida di Stati Uniti e Francia. Gran parte del testo riguarda il funzionamento di un meccanismo tripartito istituito dalla forza di osservazione internazionale Unifil, dagli Stati Uniti e dalla Francia per gestire l'applicazione e le violazioni del trattato. L'accordo indica all'esercito libanese di controllare l'accesso alle aree a sud del Litani, anche se molti libanesi sembrano essersi già riversati nella zona. Un ultimo punto include una richiesta da parte di Gerusalemme e Beirut affinché gli Stati Uniti e l'Onu aiutino a "facilitare i negoziati indiretti tra Israele e Libano con l'obiettivo di risolvere i punti controversi rimanenti lungo la Linea Blu (frontiera Israele-Libano), in linea con la Risoluzione 1701".
Idf: "Operazioni a Gaza, ucciso terrorista attentato Beer Sheva"
Il portavoce dell'Idf ha riferito che le forze della Divisione 162 continuano ad operare a Jabaliya e Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Aerei da combattimento hanno attaccato decine di depositi di armi, edifici militari e infrastrutture terroristiche di Hamas. Tra i terroristi uccisi c'è Murad Rajov, uno dei due responsabili di un attentato con esplosivi a Beer Sheva, nel quale erano rimasti feriti dieci civili, ed era stato rilasciato nell'ambito dell'accordo Shalit.
Qatar, dopo fallimenti tregua porti "momentum positivo"
"Dopo fallimenti su fallimenti (delle mediazioni per una tregua in Medio Oriente, ndr) speriamo che questo successo porti un 'momentum positivo' aprendo la strada alla costruzione di una pace". Lo ha detto Majed Al-Ansari, consigliere del premier e portavoce ufficiale del ministero degli Esteri del Qatar intervenendo oggi in occasione di un panel sul ruolo dei Paesi Mena (Medio Oriente e Nord Africa) nella governance globale. Commentando i passati fallimenti dei tavoli negoziali dal punto di vista del suo Paese, che ha svolto un ruolo-chiave come negoziatore nella guerra tra Israele e Hamas, "i mediatori - ha proseguito Al-Ansari - devono essere coscienti di quando non servono a sedare un conflitto ed esser capaci di tirarsi indietro le mediazioni, in qualsiasi contesto esse si svolgano, non sono per forza destinate ad aver successo, specie se le parti non hanno questo interesse e la volontà e se manca anche la fiducia reciproca. In questi casi, non c'è possibilità di successo". Il portavoce qatarino ha anche giudicato positivamente il coinvolgimento delle medie potenze del Golfo sia in ambito Ue (dopo il recente summit Ue- Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, GCC) che in ambito G7, "come ha dimostrato il recente G7 di Anagni-Fiuggi", ha detto. "Nel contesto di un mondo che non sta diventando, come alcuni sostengono, multipolare ma sempre più caotico il ruolo 'stabilizzatore' dell'Ue e, in generale, delle medie potenze diventa sempre piu' importante", ha concluso.
Premier Libano chiede "unità, dopo fase più crudele della storia del Paese"
Il premier libanese Najib Mikati ha esortato il Paese all'unità dopo la fine di quella che ha definito la "fase più crudele" nella storia del Paese. In un discorso televisivo, il primo ministro ad interim del Libano ha parlato della norma giuridica che impone all'esercito libanese di garantire la sicurezza nel sud del Paese dopo il cessate il fuoco. Ha inoltre invitato Israele a impegnarsi a rispettare l'accordo e a ritirarsi dal sud.
Gaza: "44.282 persone uccise da inizio guerra"
Il numero di persone uccise negli attacchi israeliani dall'inizio della guerra è salito ad almeno 44.282, di cui 33 solo nelle ultime 24 ore. lo rende noto il ministero della Salute della Striscia di Gaza controllato da Hamas, aggiungendo che 104.880 sono invece le persone rimaste ferite.
Qatar: "Anche a Gaza accordo come in Libano"
Il Qatar ha accolto favorevolmente l'entrata in vigore del cessate il fuoco in Libano, auspicando un "accordo simile" anche tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. L'emirato del Golfo, che è uno dei negoziatori sulla guerra a Gaza, "accoglie con favore il cessate il fuoco raggiunto in Libano e spera in un accordo simile per mettere fine alla guerra in corso nella Striscia di Gaza e agli attacchi israeliani nella Cisgiordania occupata", ha affermato il ministero degli Esteri di Doha in una nota.
Libano, nuovi spari di Israele nel sud
L'esercito israeliano ha per la seconda volta in poche ore aperto il fuoco nel sud del Libano in direzione di civili che tentano di tornare alle loro case distrutte a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce il ministero dell'informazione, affermando che dopo gli spari di artiglieria su Kafr Kila, nel settore orientale della linea blu, i militari di Israele hanno sparato contro la località di Adaysse, nel settore centrale.
Tajani: "Il cessate il fuoco in Libano è un successo anche italiano"
"Il cessate il fuoco in Libano è una gran bella notizia alla quale abbiamo dato un contributo importante anche con la riunione del G7 di Fiuggi, è un successo anche italiano. Con la presidenza del nostro Paese siamo ancora una volta riusciti a dare un contributo per la pace": lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine della X edizione di Rome Med Dialogues, evento organizzato da Farnesina e Ispi. "Credo che il cessate il fuoco in Libano possa contribuire ad avviare un percorso per arrivare in tempi non lunghi a un cessate il fuoco anche a Gaza. Noi stiamo lavorando per la pace giusta, continueremo a inviare materiale per sostenere la popolazione civile, quindi siamo al fianco del popolo palestinese. Il nostro obiettivo è due popoli due Stati, lavoreremo per questo. Abbiamo lavorato per il cessate il fuoco in Libano, continuiamo a farlo per la Striscia di Gaza".
Katz: "Ora l'obiettivo supremo è il rilascio degli ostaggi a Gaza"
E' il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza ora l' "obiettivo supremo" del governo israeliano dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco in Libano con Hezbollah. Lo ha indicato il ministro della Difesa, Israel Katz, durante un discorso a Tel Aviv. "I risultati della campagna nel nord esercitano ulteriore pressione su Hamas", ha detto Katz. Israele intende "fare tutti gli sforzi necessari per creare le condizioni per un nuovo scambio di ostaggi e riportare tutti a casa", ha aggiunto, considerandolo "l'obiettivo morale più importante".
Crosetto: "Tregua passo avanti verso possibile pace"
"Accogliamo con favore il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Pur consapevoli che non è la soluzione definitiva al conflitto, è importante passo avanti verso possibile pace o, almeno, verso cessazione ostilita'". A sottolinearlo su X e' il ministro della Difesa Guido Crosetto. "La tregua è il risultato dell'impegno della comunità internazionale - ribadisce il ministro - Il nostro Paese ha contribuito al raggiungimento di questa intesa sotto la guida del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Dialogo è unica via per risolvere tensioni che affliggono sud Libano e intero Medio Oriente. La Difesa italiana continuerà a sostenere ogni iniziativa atta a promuovere pace duratura".
Qatar: la tregua in Libano porti ad accordo simile a Gaza
Il Qatar, che in questi mesi ha tentato di mediare per una tregua a Gaza, spera che il cessate il fuoco in Libano porti ad un accordo simile nella Striscia.
Francia: "Netanyahu ha immunità, Parigi ne terrà conto"
"La Francia rispetterà gli obblighi internazionali", ma per quanto riguarda il mandato d'arresto nei confronti di Benjamin Netanyahu, ci sono delle "immunità" previste dal diritto internazionale riguardo "gli stati che non fanno parte della Corte Penale Internazionale": è quanto comunicato stamattina dal portavoce del ministero degli Esteri a Parigi aggiungendo che "continueremo a lavorare con il premier e le autorità israeliane".
Tajani: "Libano bella notizia, ora lavoriamo per Gaza"
Il cessate il fuoco in Libano "è una gran bella notizia", alla quale "abbiamo dato un contributo importante anche con la riunione del G7 di Fiuggi": "E' un successo anche italiano perché con la presidenza del nostro Paese siamo ancora una volta riusciti a dare un contributo per la pace". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine dei Med Dialogues 2024 a Roma. "Ora credo che il cessate il fuoco in Libano possa contribuire anche ad avviare un percorso per arrivare in tempi non lunghi a un cessate il fuoco anche a Gaza".
Raid finali Idf contro "decine" di obiettivi Hezbollah
L'esercito israeliano (Idf) ha dichiarato di aver colpito "decine" di obiettivi di Hezbollah a Beirut e nel sud del paese prima che il cessate il fuoco entrasse in vigore oggi in Libano. "Prima dell'inizio del cessate il fuoco, l'aeronautica israeliana ha effettuato, sulla base dell'intelligence, attacchi contro decine di centri di comando, lanciatori, depositi di armi e siti di infrastrutture terroristiche di Hezbollah a Beirut, Tiro e Nabatiyeh", ha affermato l'esercito in una nota.
Anp: "Cessate fuoco aiuti a fermare violenza"
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha accolto con favore la notizia dell'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah sottolineando in una nota citata dall'agenzia Wafa di sperare che "aiuterà a fermare la violenza e l'instabilità di cui soffre la regione a causa delle politiche israeliane". L'Anp ha quindi evidenziato la necessità di accelerare il processo di attuazione della risoluzione 2735 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riguardante "il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e l'ingresso degli aiuti".
Hamas: "Accordo in Libano apra la strada alla fine del genocidio a Gaza"
"Hamas apprezza il diritto del Libano e di Hezbollah a raggiungere un accordo che protegga il popolo libanese e speriamo che questo accordo apra la strada al raggiungimento di un'intesa che ponga fine alla guerra di genocidio contro il nostro popolo a Gaza", ha detto il funzionario di Hamas Abu Zuhri. Lo riferisce Times of Israel citando Reuters. Abu Zuhri ha attribuito la causa del mancato raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco nella Striscia al primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che a sua volta ha ripetutamente accusato Hamas di ostacolare gli sforzi. "Hamas ha dimostrato grande flessibilità nel raggiungere un accordo ed è ancora impegnato in quella posizione ed è interessato a raggiungere un accordo che ponga fine alla guerra a Gaza", ha affermato Abu Zuhri. "Il problema è sempre stato con Netanyahu che è sempre sfuggito al raggiungimento di un accordo".
Meloni: "Bene la tregua in Libano, impegno dell'Italia per la risoluzione 1701"
"L'Italia accoglie con favore l'annuncio di un cessate il fuoco in Libano, obiettivo per cui il Governo era da tempo impegnato". Lo dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, secondo la quale "il cessate il fuoco offre ora l'opportunità per la stabilizzazione del confine tra Israele e il Libano e il ritorno degli sfollati alle loro case".
"La piena applicazione della risoluzione 1701", sottolinea la premier nella nota, "costituisce la strada maestra per giungere a questo obiettivo. Insieme ai partner Ue e G7, l'Italia continuerà a lavorare in questa direzione, attraverso la presenza del nostro contingente all'interno di Unifil - che non ha mai lasciato le proprie postazioni durante questi mesi di combattimenti - e continuando a svolgere un ruolo guida nel sostegno internazionale alle Forze Armate libanesi", conclude Meloni.
Mikati: "L'esercito libanese rafforzerà il dispiegamento a sud"
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha dichiarato che l'esercito "rafforzerà il suo dispiegamento" nel sud del Paese, al confine con Israele, come parte dell'attuazione dell'accordo che ha posto fine alla guerra tra Israele e Hezbollah. In un discorso ai libanesi, il premier ha invitato Israele a "rispettare" il cessate il fuoco e a ritirarsi dalle zone di confine. Mikati ha quindi espresso la speranza che l'accordo apra "una nuova pagina" nella storia del Libano e ha chiesto la rapida elezione di un presidente della Repubblica, di cui il Libano è privo da oltre due anni.
Appello unità premier Libano, ora elezione presidente
Il primo ministro ad interim libanese, Najib Mikati, ha auspicato "una nuova pagina" nella storia del Paese dopo la sigla dell'accordo di tregua tra Hezbollah e Israele e ha lanciato un appello perché si arrivi all'elezione di un presidente. Mikati ha invitato le forze politiche all'unita' dopo la fine di quella che ha definito la "fase più crudele" nella storia del Libano. Il leader libanese ha sottolineato la giurisdizione dell'esercito nazionale per la sicurezza nel Sud del Libano dopo il cessate il fuoco. Mikati ha anche chiesto a Israele di impegnarsi per la tregua e ritirarsi dal sud.
Attacco finale Idf, distrutta fabbrica missili di Hezbollah
Poco prima dell'entrata in vigore della tregua, l'Idf ha sferrato il suo colpo più micidiale contro Hezbollah: cento bombe, molte anti-bunker, hanno polverizzato la fabbrica supersegreta di missili terra-superficie dei miliziani filoiraniani nel nord del Libano. Lo riferisce Channel 12 spiegando che il raid è stato pianificato come "attacco finale" prima del cessate il fuoco. Obiettivo: impedire a Hezbollah di produrre in maniera indipendente missili a lungo raggio per il futuro.
Oxfam: "Niente aiuti da 50 giorni, nel nord pulizia etnica"
Israele sta finalizzando il suo piano di pulizia etnica nel nord di Gaza e da 50 giorni ormai sta impedendo l'ingresso di qualsiasi aiuto, mentre la popolazione sta morendo di fame. È l'allarme lanciato oggi da Oxfam, mentre non sembra esserci fine alla catastrofe umanitaria che investe tra 50 e 75 mila persone rimaste intrappolate a Gaza Nord senza cibo, acqua o energia elettrica. "Da due mesi i nostri operatori e partner a Gaza cercano disperatamente di soccorrere la popolazione rimasta intrappolata a nord, ma lsraele continua a bloccare qualsiasi tentativo e sappiamo già che molti bambini moriranno di fame - spiega Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia -. La pulizia etnica che si sta consumando nel nord di Gaza dimostra ancora una volta come Israele stia operando nella più totale impunità, violando il diritto internazionale. Siamo di fronte all'annessione de facto di quest'area, mentre svanisce ogni speranza di una soluzione giusta e pacifica, con la comunità internazionale inerte e in qualche caso palesemente complice. Israele continua ad usare la fame come arma di guerra nei confronti di decine di migliaia di persone che vengono definite combattenti solo perché non sono riuscite a scappare. Al momento è impossibile sapere esattamente quanti stiano morendo per malnutrizione". Anche le Nazioni Unite confermano che dal 6 ottobre non gli è stato possibile consegnare aiuti alimentari nel nord di Gaza, si legge un in un comunicato di Oxfam. Tutte le panetterie sono chiuse, sospesi i programmi per la lotta alla malnutrizione infantile e il sostegno alle madri in allattamento. Le autorità israeliane hanno bloccato tutti i tentativi delle Nazioni Unite di inviare personale medico e carburante per mantenere in funzione i servizi idrici e igienici. "Il nord è isolato dal resto del mondo. A Jabalia, Beit Lahia, Beit Hanoun c'è solo caos, fame e morte. La popolazione è alla carestia e nessuno riesce a fare nulla. Siamo di fronte ad un orrore senza fine", racconta un operatore di Oxfam a Gaza. "I bombardamenti hanno ucciso 10 nostri operatori, distrutto un ambulatorio e un rifugio per sfollati", aggiunge.
Leader Parlamento: "Ora rapida elezione presidente Libano"
Il presidente del Parlamento libanese, Nabib Berri, leader dell'influente movimento sciita Amal, ha chiesto il rapido "ritorno" nelle loro case delle persone sfollate o fuggite dal Paese a causa della guerra tra Israele e Hezbollah. In un discorso televisivo poche ore dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco, l'alleato di Hezbollah ha invitato i libanesi a dare prova di "unità" nazionale e si è espresso a favore di "affrettare l'elezione di un Presidente della Repubblica", di cui il Paese è privo da più di due anni a causa di divergenze politiche.
Katz: "Usare forza contro ritorno Hezbollah in villaggi sud"
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato di aver ordinato all'esercito di adottare misure "forti" per impedire a quelli che lui definisce come membri di Hezbollah di entrare nei villaggi di confine dove potrebbero ancora operare truppe israeliane. Lo riporta il Times of Israel. "A causa dell'ingresso dei membri di Hezbollah a Kfar Kila", Katz ha ordinato ai militari "di agire con forza e senza compromessi contro sviluppi di questo tipo", afferma il suo ufficio in una dichiarazione. Ai membri di Hezbollah deve essere impedito di raggiungere le aree nel Libano meridionale dove l'Idf continua a proibire gli spostamenti.
Israele-Hezbollah, una tregua nata fragile
Netanyahu ha convocato i ministri del gabinetto di guerra per definire il cessate il fuoco di 60 giorni. Ma le questioni (anche politiche) irrisolte sono ancora moltissime. Israele ha decapitato i vertici del Partito di Dio. E Hezbollah non ha mai desistito dai lanci di razzi sul territorio israeliano. Le ombre sulla tenuta della tregua sono già troppe. LEGGI L'ARTICOLO SU SKY TG24 INSIDER
L'attacco di Israele a Beirut prima del cessate il fuoco
Meloni: "Bene l'annuncio del cessate il fuoco in Libano"
"L'Italia accoglie con favore l'annuncio di un cessate il fuoco in Libano, obiettivo per cui il Governo era da tempo impegnato. Il cessate il fuoco offre ora l'opportunità per la stabilizzazione del confine tra Israele e il Libano e il ritorno degli sfollati alle loro case. La piena applicazione della risoluzione 1701 costituisce la strada maestra per giungere a questo obiettivo". Lo afferma la premier Giorgia Meloni.
Libano: Israele spara a sud per bloccare civili verso case
L'artiglieria israeliana nel sud del Libano ha sparato alcuni colpi per impedire ai civili libanesi di tornare nelle loro case nella zona di Kafr Kila, nel settore orientale della linea blu. Lo riferisce il ministero dell'Informazione libanese. Kafr Kila è un villaggio quasi del tutto raso al suolo dall'esercito israeliano. Dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco, alle 4 del mattino locali (le 3 in Italia), centinaia di famiglie hanno tentato di tornare nelle loro case, anche se distrutte da Israele, nel sud del Libano. L'esercito israeliano rimane per il momento come forza occupante nel sud del Paese.
Iran: attiveremo diverse migliaia di centrifughe avanzate
"L'Iran attiverà diverse migliaia di centrifughe avanzate di produzione nazionale, in risposta alla risoluzione sostenuta dagli Stati Uniti, emessa venerdì dal Consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) e trasmessa da Regno Unito, Francia e Germania": lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, come riporta l'Irna.
Esercito libanese: presto dispiegamento soldati nel Sud
L'esercito libanese ha reso noto questa mattina che si sta preparando a schierare i propri soldati nel sud del Paese, dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah: lo riporta l'agenzia di stampa Reuters sul suo sito. In un comunicato l'esercito ha anche chiesto ai residenti dei villaggi di confine di ritardare il rientro a casa fino al ritiro dell'esercito israeliano. "Con l'entrata in vigore del cessate il fuoco, l'esercito sta prendendo le misure necessarie per completare il suo dispiegamento nel sud", ha affermato l'esercito. "Il comando dell'esercito invita i cittadini ad aspettare prima di tornare nei villaggi e nelle città in prima linea in cui sono penetrate le forze nemiche israeliane, in attesa del loro ritiro". In base all'accordo di cessate il fuoco, l'esercito libanese dovrebbe dispiegare 5.000 truppe nel sud. L'invito ai residenti sfollati a ritardare il loro ritorno fa seguito ad un simile precedente avvertimento dell'esercito israeliano.
Iran: bene "fine dell'aggressione" da parte di Israele
L'Iran accoglie con favore la "fine dell'aggressione" da parte di Israele. È il ministero degli Esteri di Teheran a commentare così l'entrata in vigore della tregua Israele-Hezbollah.
Biden dopo accordo Libano: "Ora sforzi per Gaza"
Hamas: "Pronti per la tregua a Gaza"
Hamas ha affermato di esser "pronto" per la tregua a Gaza dopo il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.
Tregua in Libano, abitanti Bekaa e sud tornano nelle case
Gli abitanti del sud del Libano e della valle della Bekaa hanno cominciato a tornare a casa subito dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo testimoniano - come riporta l'edizione online del quotidiano libanese L'Orient-Le jour - le immagini trasmesse dai canali televisivi locali. Il portavoce dell'esercito israeliano Avichay Adraee ha invitato i civili libanesi a non tornare a casa subito, nonostante l'entrata in vigore del cessate il fuoco, affermando che le autorità "vi informeranno sulla data sicura per il ritorno". "Con l'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco e in conformità con le sue disposizioni, l'esercito israeliano continua a essere schierato nelle sue posizioni nel Libano meridionale. Non muovetevi verso i villaggi che sono stati evacuati, per la vostra protezione e la sicurezza delle vostre famiglie evitate di raggiungere la zona", ha aggiunto.
Tregua in Libano, Iran "fine dell'aggressione israeliana"
L'Iran ha accolto con favore la "fine dell'aggressione israeliana" in Libano, dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Il portavoce della diplomazia iraniana, Esmaïl Baghaï, ha dichiarato: "L'Iran accoglie con favore la notizia della fine dell'aggressione del regime sionista contro il Libano e sostiene fermamente il governo, la nazione e la resistenza libanese".
Difesa Siria, "6 morti in attacchi Israele pre-tregua"
Secondo il ministero della Difesa siriano sei persone sono state uccise negli attacchi israeliani ai valichi di frontiera con il Libano, poche ore prima che entrasse in vigore il cessate il fuoco con Hezbollah. "Il nemico israeliano ha lanciato un'aggressione aerea, prendendo di mira i valichi di frontiera tra Siria e Libano", accusa il ministero: "sono rimaste uccise sei persone, due soldati e quattro civili, e ne sono rimaste ferite altre 12, tra cui bambini, donne e operatori della Mezzaluna Rossa araba siriana".