Entrata in vigore alle 3 ora italiana la tregua in Libano. "Quanto durerà dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo. In accordo con gli Stati Uniti, manteniamo una completa libertà militare", ha detto il premier israeliano Netanyahu dopo una giornata di intensi bombardamenti su Beirut. Lo stesso primo ministro ha deciso che Israele notificherà alla Cpi la sua intenzione di ricorrere in appello contro i mandati di arresto emessi per lui e l'ex ministro Gallant
Entrata in vigore alle 3 ora italiana la tregua in Libano. "Quanto durerà dipende da cosa succederà sul terreno: se Hezbollah si riarmerà, noi attaccheremo. In accordo con gli Stati Uniti, manteniamo una completa libertà militare", ha detto il premier israeliano Netanyahu dopo una giornata di intensi bombardamenti su Beirut. Poi l'intervento di Biden: "Nei prossimi giorni un nuovo piano di tregua a Gaza con Turchia, Egitto, Qatar, Israele e altri Paesi, la popolazione civile sta vivendo un inferno. L'unica via verso il cessate il fuoco è la liberazione degli ostaggi".
Intanto, il G7 Esteri di Fiuggi si chiude con una posizione comune sul mandato d'arresto della Cpi per Netanyahu e Gallant: "Non può esserci equivalenza tra Hamas e Israele", ma i Grandi si impegnano a "rispettare gli obblighi internazionali".
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha deciso che Israele notificherà alla Corte penale internazionale dell'Aja (Cpi) la sua intenzione di ricorrere in appello contro i mandati di arresto emessi per lui e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant.
Gli approfondimenti:
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Medio Oriente, Paesi divisi sulla fornitura di armi a Israele: le posizioni
Gli Usa sono di gran lunga il più grosso fornitore di armi a Israele, ma nei giorni scorsi hanno avvertito Netanyahu: potrebbero interrompere gli aiuti se la situazione umanitaria a Gaza non dovesse migliorare. Anche l’Europa s’interroga sul bloccare o meno le forniture, con Macron e Sanchez che hanno ventilato un possibile embargo, ma non è stata trovata una linea comune e i 27 restano divisi. Nell'ultimo anno, comunque, alcuni Stati hanno drasticamente ridotto i loro aiuti militari. Ecco le posizioni dei Paesi, compresa l’Italia. LE POSIZIONI
Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023
Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO
Benjamin Netanyahu compie 75 anni: la storia del Primo Ministro israeliano. FOTO
Detto Bibi, il leader del partito conservatore Likud è il primo politico ad esser nato nel Paese dalla sua fondazione nel 1948 e quello rimasto in carica più a lungo della storia d'Israele come capo del governo. LA STORIA
Abu Mazen apre la strada per la sua successione
Il presidente dell'Autorità palestinese che amministra in parte la Cisgiordania occupata, Abu Mazen, ha annunciato chi lo sostituirà ad interim quando la carica sarà vacante, mettendo di fatto da parte il movimento islamista Hamas in una futura transizione. Mazen, 89 anni, continua a governare nonostante il suo mandato a capo dell'Autorità Palestinese sia terminato nel 2009, e ha resistito alle pressioni per nominare un successore o un vicepresidente. Secondo l'attuale legge palestinese, lo speaker del Consiglio legislativo palestinese (PLC) prende le redini dell'Autorità palestinese in caso di vuoto di potere. Ma il PLC, in cui Hamas aveva la maggioranza, non esiste più da quando Abu Mazen lo ha ufficialmente sciolto nel 2018 dopo oltre un decennio di tensioni tra il suo partito, Fatah, e Hamas, che ha estromesso l'Autorità Palestinese dal potere a Gaza nel 2007. In un decreto, Abu Mazen ha dichiarato che il presidente del Consiglio nazionale palestinese Rawhi Fattuh sarebbe stato il suo sostituto temporaneo nel caso in cui il posto fosse diventato vacante. "Se la posizione di presidente dell'Autorità nazionale diventa vacante in assenza del Consiglio legislativo, il presidente del Consiglio nazionale palestinese assumera' le funzioni (...) su base temporanea", si legge nel documento. Il Consiglio Nazionale Palestinese (PNC) e' il parlamento dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), con più di 700 membri provenienti dai Territori palestinesi e dall'estero. Hamas, che non fa parte dell'OLP, non è rappresentato. I deputati dell'Anp non sono eletti ma nominati e il capo di questo consiglio, Rawhi Fattuh, è vicino a Mazen, membro di Fatah come lui, e in gran parte sconosciuto al pubblico.Il decreto di Mazen prevede che le elezioni presidenziali si tengano entro 90 giorni. Secondo il testo, questa scadenza può essere prorogata solo una volta in caso di "forza maggiore".
Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI
Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE
Idf, 'distrutto più grosso sito produzione missili di Hezbollah'
"Ieri, Hezbollah aveva un sito di produzione di missili a guida di precisione, oggi non ce l'ha più". Lo scrive sul suo account X l'Idf spiegando che "il più grande sito di produzione di missili a guida di precisione di Hezbollah, largo 1,4 km e 70 m sottoterra, è stato colpito e smantellato ieri dai jet da combattimento dell'Iaf", l'aeronautica israeliana, prima che entrasse in vigore il cessate il fuoco. "Missili a guida di precisione e missili terra-terra erano solo alcuni componenti dell'arsenale mortale di Hezbollah che venivano prodotti in questo sito vicino al confine tra Siria e Libano", aggiunge nel suo post l'Idf
Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu
Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO
Guerra in Medio Oriente, perché Netanyahu e Gallant sono stati incriminati dalla Cpi
Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza" tra l'8 ottobre 2023, il giorno successivo al sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele, e fino ad "almeno" il 20 maggio 2024, giorno nel quale la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto. Queste le accuse attraverso le quali la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha emesso i mandati nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ritenuti entrambi responsabili delle "attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate", e in base al diritto internazionale umanitario, l'insieme delle norme che regolano la protezione dei civili durante i conflitti armati. LEGGI QUI
Rabbino israeliano ucciso negli Emirati, chi era e cosa sappiamo
L'uomo lavorava da diverso tempo ad Abu Dhabi e non si avevano più sue notizie da giovedì. Il ministro della Difesa Katz ha subito bollato l'uccisione come un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole". Ancora molti i punti da chiarire sul caso. LEGGI L'ARTICOLO
Netanyahu annuncia il cessate il fuoco in Libano
ll premier israeliano ufficializza l'accordo con Hezbollah: "La durata dipenderà da ciò che succederà sul terreno". Il gabinetto di politica e sicurezza ha poi approvato la proposta degli Stati Uniti per la tregua. Biden: "Conflitto finisce alle 4 del mattino". Poi aggiunge: "Hamas rifiuta accordo a Gaza". Nel corso della giornata una serie di attacchi aerei israeliani aveva colpito il centro di Beirut per la prima volta da due mesi. In serata razzi dal Libano, sirene nel centro e nel nord del territorio israeliano. LEGGI QUI
Hezbollah: "Pronti ad affrontare Israele se rompe la tregua"
Hezbollah ha dichiarato che i suoi combattenti "rimangono pienamente preparati" ad affrontare Israele se le ostilità dovessero scoppiare di nuovo in violazione della tregua libanese, entrata in vigore questa mattina presto. La sala operativa della formazione ha dichiarato in un comunicato che "i suoi combattenti di tutte le specializzazioni militari rimangono pienamente preparati ad affrontare le ambizioni e l'aggressione del nemico israeliano" in caso di violazione del cessate il fuoco. Ha anche minacciato che i suoi combattenti "rimangono fissi sui movimenti e sul ritiro delle forze nemiche oltre il confine, con le mani sul grilletto, in difesa della sovranita' del Libano e dell'onore e della dignità del suo popolo". Hezbollah ha dichiarato che in più di un anno di combattimenti con Israele, che si sono intensificati a livelli senza precedenti due mesi fa, la formazione "ha sacrificato i suoi migliori leader e combattenti" in difesa del Libano e "a sostegno degli oppressi in Palestina". Ha promesso di "onorare ogni goccia di sangue puro e ogni anima santa continuando sulla strada della resistenza con una determinazione ancora maggiore", e ha detto che rimarrà "fermo nel suo sostegno agli oppressi, ai vulnerabili e ai combattenti in Palestina", senza approfondire.
Crosetto: "Assurdo equiparare Netanyahu con i terroristi"
"A primo acchito, sembra una sentenza più politica che tecnica", ha aggiunto il ministro della Difesa in merito al mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale. LEGGI QUI
Mandato d’arresto Cpi per Netanyahu, Orban sfida la decisione: "Venga in Ungheria"
Continuano le reazioni dopo che la Corte penale internazionale ha spiccato i mandati d'arresto per crimini di guerra e contro l'umanità per il premier israeliano e il suo ex ministro della Difesa Gallant. "Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione. Inviterò" Netanyahu "a venire in Ungheria", ha detto il premier ungherese. La Cina ha sollecitato la Cpi a perseguire "una posizione oggettiva". Al fianco di Israele Stati Uniti e Argentina. Olanda "pronta a eseguire il mandato". Scontro in Italia. I DETTAGLI
Gaza, il principe saudita Bin Salman ha accusato Israele di genocidio
Il principe ereditario saudita ha chiesto l'immediato cessate il fuoco nella Striscia e in Libano, durante il suo intervento al summit della Lega Araba e dell'Organizzazione per la cooperazione islamica, ha poi invitato Israele a rispettare la sovranità dell'Iran e ad astenersi dall'attaccare il suo territorio. LEGGI QUI
Iran si riserva "diritto di replica all'aggressione israeliana"
L'Iran si riserva il diritto di reagire agli attacchi aerei israeliani del mese scorso, ma sta anche tenendo conto di altri sviluppi nella regione. Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Abbas Araqchi, come riferisce il Guardian online. Teheran ha accolto con favore l'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e spera che sia permanente, ha detto Araqchi ai giornalisti e alla domanda se tale sviluppo possa portare ad un allentamento delle tensioni tra Israele e Iran, ha risposto: "Dipende dal comportamento di Israele". Quindi, ha aggiunto che Teheran si riserva "il diritto di replicare alla recente aggressione israeliana, ma prendiamo in considerazione tutti gli sviluppi nella regione".
Abu Mazen: "Se la presidenza resta vacante subentra Fattouh"
L'Autorità nazionale palestinese (Anp) annuncia che il presidente Abu Mazen, 89 anni, ha dichiarato che, se la presidenza dovesse diventare vacante, sarà temporaneamente sostituito da Rawhi Fattouh, ex presidente del Consiglio legislativo palestinese che ha ricoperto anche la carica di capo ad interim dell'Anp dopo la morte di Yasser Arafat. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. Fattouh fungerà da presidente ad interim per non più di 90 giorni, durante i quali si terranno le presidenziali. Ma se non fosse possibile, il Consiglio centrale palestinese può concedere un'estensione una tantum al mandato del presidente ad interim.
Onu, cessate il fuoco metta fine a immensa sofferenza
Il sottosegretario generale dell'Onu per gli Affari umanitari Tom Fletcher ha dichiarato che il Libano è in mezzo a una delle sue "piu' devastanti crisi umanitarie" e che il cessate il fuoco e' la sua "piu' grande speranza per mettere fine a un'immensa sofferenza".