Guerra Medio Oriente, Netanyahu: "Pronto ad accordo per Gaza ma no a fine guerra"

©IPA/Fotogramma

Nella sua prima intervista dopo la tregua in Libano, il premier israeliano ha detto di essere "pronto per un cessate il fuoco" a Gaza, ma che non accetterà la fine della guerra. L'esercito libanese ha accusato Israele di aver ''violato più volte l'accordo'' di cessate il fuoco entrato in vigore ieri dopo oltre un anno di ostilità tra Hezbollah e l'esercito israeliano. Ultima violazione, raid aereo che l'Idf afferma di aver condotto contro un'installazione di Hezbollah in Libano 

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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto che accetterebbe una pausa nella guerra a Gaza, parlando nella sua prima intervista dopo il cessate il fuoco in Libano. "Sono pronto per un cessate il fuoco nel sud quando pensiamo di poter ottenere il rilascio degli ostaggi", ha detto al canale di destra Channel 14. "Sono pronto per un cessate il fuoco in qualsiasi momento". Allo stesso tempo, Netanyahu sottolinea che non accetterà la fine della guerra, una richiesta fondamentale di Hamas.

L'esercito libanese ha accusato Israele di aver ''violato più volte l'accordo'' di cessate il fuoco entrato in vigore ieri dopo oltre un anno di ostilità tra Hezbollah e l'esercito israeliano. Ultima violazione, il raid aereo che l'Idf afferma di aver condotto contro una installazione di Hezbollah nel sud del Libano.

In un messaggio pubblicato sui social, in lingua araba, l'Idf ha avvertito i residenti del Libano meridionale che è severamente vietato spostarsi a sud del fiume Litani a partire dalle 5 del pomeriggio fino alle 7 del mattino di domani, come era già avvenuto ieri nel primo giorno di tregua. Chi già si trova a sud del Litani deve rimanere dove si trova, avvisa l'esercito. 

Hamas, intanto, annuncia di essere pronta al cessate il fuoco anche a Gaza. "Questo è solo il primo passo", dice la premier Meloni ai Med Dialogues. La Francia interviene sui mandati d'arresto della Corte penale internazionale per Netnanyahu e Gallant: "Terremo conto dell'immunità del primo ministro israeliano". 


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Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023

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Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro

Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE

Colloqui Macron con Mikati e Berri su cessate il fuoco (2)

Mikati ha ringraziato Macron per il suo impegno nei confronti del Libano e per il ruolo chiave nel garantire il cessate il fuoco, ha affermato la NNA. Ha anche confermato che l'esercito stava rafforzando la sua presenza a sud del fiume Litani, vicino al confine con Israele. Da parte sua, Berri ha parlato delle "provocazioni israeliane che continuano a complicare la situazione della sicurezza", ha aggiunto l'NNA.

Colloqui Macron con Mikati e Berri su cessate il fuoco

Il Presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, e il primo ministro ad interim, Najib Mikati, hanno avuto telefonate separate con il presidente francese Emmanuel Macron. Lo riporta la National News Agency (NNA). Hanno discusso "della situazione in corso in Libano" dopo l'annuncio del fragile cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, nonché di questioni relative al "più ampio panorama politico e di sicurezza", ha affermato la NNA.

Netanyahu: "Trump ha garantito no ritardi in consegna armi"

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha garantito al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che non ci saranno ritardi nella consegna di armi americane alle Idf. Intervistato da Channel 14, Netanyahu ha detto che "il presidente Trump mi ha detto inequivocabilmente che, per quanto lo riguarda, non ci saranno ritardi rispetto a nessuna arma".

Ok Israele a banche per aiuti ad Anp

Il Gabinetto di Sicurezza israeliano ha approvato un'estensione di un anno per le banche israeliane per collaborare con le banche palestinesi per impedire il crollo finanziario dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp). Tutti i membri del Gabinetto hanno sostenuto la misura, tranne il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir. La decisione ha fatto seguito alle richieste dei Ministri degli Esteri britannico, francese e tedesco di garantire la stabilità economica dell'Anp.

Netanyahu: "Pronto ad accordo per Gaza ma no fine guerra" (2)

"Hamas sperava che l'Iran sarebbe venuto a salvarli, non è successo. Sperava che gli Houthi sarebbero venuti a salvarli, non è successo", dice Netanyahu, "ma soprattutto sperava che Hezbollah sarebbe venuto a salvarli, e infatti Nasrallah ha detto il secondo giorno in cui ha attaccato, "continueremo finché Israele non fermerà i suoi attacchi contro Hamas". Non c'è Hezbollah. Ecco perché penso che le condizioni siano cambiate molto in meglio, non solo a causa della separazione dei teatri ma anche a causa dell'eliminazione di Sinwar". Netanyahu afferma che le condizioni in Libano sono diverse da quelle a Gaza: Israele sta cercando di distruggere Hamas ma impedisce semplicemente a Hezbollah di riarmarsi. Mentre Israele può impedire il contrabbando di armi in Libano bombardando i valichi di frontiera e colpendo la Siria, cio' non puo' accadere a Gaza, perché Israele non attaccherà l'Egitto. Pertanto, secondo Netanyahu, Israele deve rimanere sul corridoio di Filadelfia, la strada sul confine tra Egitto e Gaza. Netanyahu afferma infine di aver accettato un cessate il fuoco in Libano perché "abbiamo ottenuto esattamente cio' che intendevamo ottenere".

Netanyahu: "Pronto ad accordo per Gaza ma no fine guerra"

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto che accetterebbe una pausa nella guerra a Gaza, parlando nella sua prima intervista dopo il cessate il fuoco in Libano. "Sono pronto per un cessate il fuoco nel sud quando pensiamo di poter ottenere il rilascio degli ostaggi", ha detto al canale di destra Channel 14. "Sono pronto per un cessate il fuoco in qualsiasi momento". Allo stesso tempo, Netanyahu sottolinea che non accetterà la fine della guerra, una richiesta fondamentale di Hamas. Senza entrare nei dettagli, Netanyahu dice che Israele sta facendo "molte, molte cose" per cercare di raggiungere un accordo. Ora che in Libano è in vigore un cessate il fuoco e il leader di Hamas Yahya Sinwar è morto, le condizioni per un accordo sulla liberazione degli ostaggi con Hamas sono notevolmente migliorate, sostiene.

Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu

Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO

Biden: "Grato per essere riuscito a ottenere pace in Libano"

"Sono davvero grato per essere riuscito a ottenere la pace in Libano". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden rispondendo a una domanda su cosa lo rendesse grato quest'anno in occasione del Ringraziamento. Biden ha detto di essere grato per ''la mia famiglia, per la pacifica transizione della presidenza e sono grato che per grazia di Dio siamo stati in grado di fare più progressi in Medio Oriente", ha detto dopo aver distribuito torte con la first lady ai vigili del fuoco di Nantucket.

Idf: "Hezbollah ha violato cessate il fuoco più volte"

L'esercito israeliano ha accusato Hezbollah di aver violato più volte l'accordo di cessate il fuoco da quando è entrato in vigore mercoledì. Per contro, nelle ultime ore sono stati schierati soldati israeliani per impedire ad altri membri della milizia di avanzare nel Libano meridionale, ha affermato l'esercito.

L'accordo di cessate il fuoco stabilisce che Hezbollah debba ritirarsi dietro il fiume Litani, circa 30 chilometri a nord del confine israelo-libanese, in conformità con una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Anche le truppe di terra israeliane devono ritirarsi gradualmente dal Libano nei prossimi 60 giorni.

Guerra in Medio Oriente, perché Netanyahu e Gallant sono stati incriminati dalla Cpi

Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza" tra l'8 ottobre 2023, il giorno successivo al sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele, e fino ad "almeno" il 20 maggio 2024, giorno nel quale la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto. Queste le accuse attraverso le quali la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha emesso i mandati nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ritenuti entrambi responsabili delle "attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate", e in base al diritto internazionale umanitario, l'insieme delle norme che regolano la protezione dei civili durante i conflitti armati. LEGGI QUI

Netanyahu: "Farò di tutto per impedire atomica a Iran"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di essere pronto a fare di tutto per impedire alla Repubblica islamica dell'Iran di acquisire armi atomiche. Lo ha affermato in un'intervista trasmessa questa sera dal canale 14 della televisione israeliana. "Farò di tutto per evitare che diventi una potenza nucleare", ha detto Netanyahu in risposta a una domanda su Teheran. "Sfrutterò tutte le risorse che possono essere utilizzate" per raggiungere questo obiettivo, ha aggiunto.

Rabbino israeliano ucciso negli Emirati, chi era e cosa sappiamo

L'uomo lavorava da diverso tempo ad Abu Dhabi e non si avevano più sue notizie da giovedì. Il ministro della Difesa Katz ha subito bollato l'uccisione come un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole". Ancora molti i punti da chiarire sul caso. LEGGI L'ARTICOLO

Israele, cosa prevede il cessate il fuoco con il Libano e quali incertezze rimangono

Alle 3 ora italiana (le 4 ora locale, ndr) è entrato in vigore il cessate il fuoco in Libano, dopo due mesi di guerra tra l'esercito di Israele ed Hezbollah. L'intesa era stata annunciata poche ore prima da Benyamin Netanyahu, dopo che era stato dato il via libera alla proposta degli Stati Uniti. Ma in cosa consiste l’accordo? E quali sono le prospettive? COSA PREVEDE

Netanyahu: "Guerra intensa se Hezbollah non rispetta tregua" (2)

Intervistato da Yaakov Bardugo su Channel 14, il primo ministro israeliano ha affermato che il cessate il fuoco in Libano "potrebbe essere breve" e che Israele "lo ha imposto fin dal primo giorno". Alla domanda sul perché Israele non stia creando una zona cuscinetto nel Libano meridionale, Netanyahu ha fatto notare che "la minaccia di un'invasione di terra è stata rimossa". Gli abitanti del nord "torneranno gradualmente, quando riterremo che ciò sia corretto". Sul programma nucleare iraniano ha affermato: "Farò di tutto affinché l'Iran non abbia il nucleare". 

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