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Guerra Medio Oriente, Netanyahu: "Pronto ad accordo per Gaza ma no a fine guerra"

©IPA/Fotogramma
Migliaia di sfollati libanesi per le strade di Beirut
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Migliaia di sfollati libanesi per le strade di Beirut
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Nella sua prima intervista dopo la tregua in Libano, il premier israeliano ha detto di essere "pronto per un cessate il fuoco" a Gaza, ma che non accetterà la fine della guerra. L'esercito libanese ha accusato Israele di aver ''violato più volte l'accordo'' di cessate il fuoco entrato in vigore ieri dopo oltre un anno di ostilità tra Hezbollah e l'esercito israeliano. Ultima violazione, raid aereo che l'Idf afferma di aver condotto contro un'installazione di Hezbollah in Libano 

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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto che accetterebbe una pausa nella guerra a Gaza, parlando nella sua prima intervista dopo il cessate il fuoco in Libano. "Sono pronto per un cessate il fuoco nel sud quando pensiamo di poter ottenere il rilascio degli ostaggi", ha detto al canale di destra Channel 14. "Sono pronto per un cessate il fuoco in qualsiasi momento". Allo stesso tempo, Netanyahu sottolinea che non accetterà la fine della guerra, una richiesta fondamentale di Hamas.

L'esercito libanese ha accusato Israele di aver ''violato più volte l'accordo'' di cessate il fuoco entrato in vigore ieri dopo oltre un anno di ostilità tra Hezbollah e l'esercito israeliano. Ultima violazione, il raid aereo che l'Idf afferma di aver condotto contro una installazione di Hezbollah nel sud del Libano.

In un messaggio pubblicato sui social, in lingua araba, l'Idf ha avvertito i residenti del Libano meridionale che è severamente vietato spostarsi a sud del fiume Litani a partire dalle 5 del pomeriggio fino alle 7 del mattino di domani, come era già avvenuto ieri nel primo giorno di tregua. Chi già si trova a sud del Litani deve rimanere dove si trova, avvisa l'esercito. 

Hamas, intanto, annuncia di essere pronta al cessate il fuoco anche a Gaza. "Questo è solo il primo passo", dice la premier Meloni ai Med Dialogues. La Francia interviene sui mandati d'arresto della Corte penale internazionale per Netnanyahu e Gallant: "Terremo conto dell'immunità del primo ministro israeliano". 


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Israele, video di Sinwar con famiglia in un tunnel prima dell'attacco del 7 ottobre 2023

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso le immagini di un video in cui si vede il leader di Hamas, insieme ai suoi due figli e alla moglie, attraversare un tunnel con una scorta di provviste prima dell’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023. IL VIDEO

Benjamin Netanyahu compie 75 anni: la storia del Primo Ministro israeliano

Detto Bibi, il leader del partito conservatore Likud è il primo politico ad esser nato nel Paese dalla sua fondazione nel 1948 e quello rimasto in carica più a lungo della storia d'Israele come capo del governo. LA STORIA

Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro

Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE

Colloqui Macron con Mikati e Berri su cessate il fuoco (2)

Mikati ha ringraziato Macron per il suo impegno nei confronti del Libano e per il ruolo chiave nel garantire il cessate il fuoco, ha affermato la NNA. Ha anche confermato che l'esercito stava rafforzando la sua presenza a sud del fiume Litani, vicino al confine con Israele. Da parte sua, Berri ha parlato delle "provocazioni israeliane che continuano a complicare la situazione della sicurezza", ha aggiunto l'NNA.

Colloqui Macron con Mikati e Berri su cessate il fuoco

Il Presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, e il primo ministro ad interim, Najib Mikati, hanno avuto telefonate separate con il presidente francese Emmanuel Macron. Lo riporta la National News Agency (NNA). Hanno discusso "della situazione in corso in Libano" dopo l'annuncio del fragile cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, nonché di questioni relative al "più ampio panorama politico e di sicurezza", ha affermato la NNA.

Netanyahu: "Trump ha garantito no ritardi in consegna armi"

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha garantito al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che non ci saranno ritardi nella consegna di armi americane alle Idf. Intervistato da Channel 14, Netanyahu ha detto che "il presidente Trump mi ha detto inequivocabilmente che, per quanto lo riguarda, non ci saranno ritardi rispetto a nessuna arma".

Ok Israele a banche per aiuti ad Anp

Il Gabinetto di Sicurezza israeliano ha approvato un'estensione di un anno per le banche israeliane per collaborare con le banche palestinesi per impedire il crollo finanziario dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp). Tutti i membri del Gabinetto hanno sostenuto la misura, tranne il Ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir. La decisione ha fatto seguito alle richieste dei Ministri degli Esteri britannico, francese e tedesco di garantire la stabilità economica dell'Anp.

Netanyahu: "Pronto ad accordo per Gaza ma no fine guerra" (2)

"Hamas sperava che l'Iran sarebbe venuto a salvarli, non è successo. Sperava che gli Houthi sarebbero venuti a salvarli, non è successo", dice Netanyahu, "ma soprattutto sperava che Hezbollah sarebbe venuto a salvarli, e infatti Nasrallah ha detto il secondo giorno in cui ha attaccato, "continueremo finché Israele non fermerà i suoi attacchi contro Hamas". Non c'è Hezbollah. Ecco perché penso che le condizioni siano cambiate molto in meglio, non solo a causa della separazione dei teatri ma anche a causa dell'eliminazione di Sinwar". Netanyahu afferma che le condizioni in Libano sono diverse da quelle a Gaza: Israele sta cercando di distruggere Hamas ma impedisce semplicemente a Hezbollah di riarmarsi. Mentre Israele può impedire il contrabbando di armi in Libano bombardando i valichi di frontiera e colpendo la Siria, cio' non puo' accadere a Gaza, perché Israele non attaccherà l'Egitto. Pertanto, secondo Netanyahu, Israele deve rimanere sul corridoio di Filadelfia, la strada sul confine tra Egitto e Gaza. Netanyahu afferma infine di aver accettato un cessate il fuoco in Libano perché "abbiamo ottenuto esattamente cio' che intendevamo ottenere".

Netanyahu: "Pronto ad accordo per Gaza ma no fine guerra"

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto che accetterebbe una pausa nella guerra a Gaza, parlando nella sua prima intervista dopo il cessate il fuoco in Libano. "Sono pronto per un cessate il fuoco nel sud quando pensiamo di poter ottenere il rilascio degli ostaggi", ha detto al canale di destra Channel 14. "Sono pronto per un cessate il fuoco in qualsiasi momento". Allo stesso tempo, Netanyahu sottolinea che non accetterà la fine della guerra, una richiesta fondamentale di Hamas. Senza entrare nei dettagli, Netanyahu dice che Israele sta facendo "molte, molte cose" per cercare di raggiungere un accordo. Ora che in Libano è in vigore un cessate il fuoco e il leader di Hamas Yahya Sinwar è morto, le condizioni per un accordo sulla liberazione degli ostaggi con Hamas sono notevolmente migliorate, sostiene.

Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu

Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO

Biden: "Grato per essere riuscito a ottenere pace in Libano"

"Sono davvero grato per essere riuscito a ottenere la pace in Libano". Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden rispondendo a una domanda su cosa lo rendesse grato quest'anno in occasione del Ringraziamento. Biden ha detto di essere grato per ''la mia famiglia, per la pacifica transizione della presidenza e sono grato che per grazia di Dio siamo stati in grado di fare più progressi in Medio Oriente", ha detto dopo aver distribuito torte con la first lady ai vigili del fuoco di Nantucket.

Idf: "Hezbollah ha violato cessate il fuoco più volte"

L'esercito israeliano ha accusato Hezbollah di aver violato più volte l'accordo di cessate il fuoco da quando è entrato in vigore mercoledì. Per contro, nelle ultime ore sono stati schierati soldati israeliani per impedire ad altri membri della milizia di avanzare nel Libano meridionale, ha affermato l'esercito.

L'accordo di cessate il fuoco stabilisce che Hezbollah debba ritirarsi dietro il fiume Litani, circa 30 chilometri a nord del confine israelo-libanese, in conformità con una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Anche le truppe di terra israeliane devono ritirarsi gradualmente dal Libano nei prossimi 60 giorni.

Guerra in Medio Oriente, perché Netanyahu e Gallant sono stati incriminati dalla Cpi

Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza" tra l'8 ottobre 2023, il giorno successivo al sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele, e fino ad "almeno" il 20 maggio 2024, giorno nel quale la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto. Queste le accuse attraverso le quali la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha emesso i mandati nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ritenuti entrambi responsabili delle "attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate", e in base al diritto internazionale umanitario, l'insieme delle norme che regolano la protezione dei civili durante i conflitti armati. LEGGI QUI

Netanyahu: "Farò di tutto per impedire atomica a Iran"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di essere pronto a fare di tutto per impedire alla Repubblica islamica dell'Iran di acquisire armi atomiche. Lo ha affermato in un'intervista trasmessa questa sera dal canale 14 della televisione israeliana. "Farò di tutto per evitare che diventi una potenza nucleare", ha detto Netanyahu in risposta a una domanda su Teheran. "Sfrutterò tutte le risorse che possono essere utilizzate" per raggiungere questo obiettivo, ha aggiunto.

Rabbino israeliano ucciso negli Emirati, chi era e cosa sappiamo

L'uomo lavorava da diverso tempo ad Abu Dhabi e non si avevano più sue notizie da giovedì. Il ministro della Difesa Katz ha subito bollato l'uccisione come un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole". Ancora molti i punti da chiarire sul caso. LEGGI L'ARTICOLO

Israele, cosa prevede il cessate il fuoco con il Libano e quali incertezze rimangono

Alle 3 ora italiana (le 4 ora locale, ndr) è entrato in vigore il cessate il fuoco in Libano, dopo due mesi di guerra tra l'esercito di Israele ed Hezbollah. L'intesa era stata annunciata poche ore prima da Benyamin Netanyahu, dopo che era stato dato il via libera alla proposta degli Stati Uniti. Ma in cosa consiste l’accordo? E quali sono le prospettive? COSA PREVEDE

Netanyahu: "Guerra intensa se Hezbollah non rispetta tregua" (2)

Intervistato da Yaakov Bardugo su Channel 14, il primo ministro israeliano ha affermato che il cessate il fuoco in Libano "potrebbe essere breve" e che Israele "lo ha imposto fin dal primo giorno". Alla domanda sul perché Israele non stia creando una zona cuscinetto nel Libano meridionale, Netanyahu ha fatto notare che "la minaccia di un'invasione di terra è stata rimossa". Gli abitanti del nord "torneranno gradualmente, quando riterremo che ciò sia corretto". Sul programma nucleare iraniano ha affermato: "Farò di tutto affinché l'Iran non abbia il nucleare". 

Netanyahu: "Guerra intensa se Hezbollah non rispetta tregua"

Nella sua prima intervista dopo il cessate il fuoco in Libano, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu afferma che se Hezbollah non rispetterà le regole, ci sarà una "guerra intensa". "Ho dato istruzioni all'Idf: se ci sarà una violazione massiccia dell'accordo, non opereremo chirurgicamente come stiamo facendo ora, ma ho ordinato una guerra intensiva". Netanyahu ha rilasciato un'intervista alla tv di destra (vicina al premier) Channel 14. 

Netanyahu all'Idf: "Pronti a guerra forte in Libano se cessate fuoco violato"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto ai militari delle Idf di essere ''pronti a una guerra forte'' in Libano nel caso in cui l'accordo di cessate il fuoco raggiunto con Hezbollah dovesse essere violato. Nel corso di una intervista con Channel 14, Netanyahu ha detto di aver ''dato istruzioni all'Idf'' che ''se ci sarà una violazione massiccia dell'accordo, non solo opereremo chirurgicamente come stiamo facendo ora, e con la forza, ogni volta. Se ci sarà una violazione massiccia dell'accordo, ho ordinato all'Idf di prepararsi per una guerra ad alta intensità".

Netanyahu ha quindi affermato che il cessate il fuoco in Libano "potrebbe essere breve" e che Israele "lo ha rispettato fin dal primo giorno". Al momento Israele non sta creando una zona cuscinetto nel Libano meridionale perché, ha fatto notare Netanyahu, ''la minaccia di un'invasione di terra è stata rimossa''. Stasera Netanyahu ha riunito i suoi consiglieri per un incontro sulla continuazione della guerra sui suoi vari fronti, riporta Channel 13.

Tajani: "A Gaza importante lavorare insieme per pace"

"A Gaza è importante lavorare insieme, vogliamo raggiungere la pace". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani durante il 23° Convegno di Pontignano, aggiungendo che "il nostro obiettivo è la soluzione a due Stati, e ora sostenere i civili in Palestina con il nostro progetto Food for Gaza".  "Questo è solo il primo step, il secondo sarà quello di raggiungere un 'cessate il fuoco' a Gaza, più facile ora dopo quello in Libano - ha detto Tajani - perché senza Hezbollah per Hamas è più difficile combattere da solo contro Israele". "Anche per i proxies è più difficile - soprattutto gli Houthi - e questo è un bene per le nostre navi, ma è un bene anche per Israele". "Dobbiamo lavorare insieme per implementare il 'cessate il fuoco' in Libano e poi per la riunificazione della Palestina - ha detto - L'Italia non è a favore della 'decolonizzazione' della Palestina, perché dov'è la Palestina? Ce ne sono due, la West Bank e Gaza". "Prima dobbiamo lavorare alla riunificazione e poi dobbiamo riconoscere la Palestina, ma allo stesso tempo dobbiamo portare avanti le strategie con Israele e non contro Israele - ha continuato il ministro - è importante Israele riconosca la Palestina e la Palestina riconosca Israele". 

Georgescu a Chikli: "Cpi? Io inviterei Netanyahu"

Il candidato alla presidenza romena di estrema destra, Clin Georgescu, in testa dopo il primo turno elettorale, ha detto oggi al ministro della diaspora israeliana, Amichai Chikli, che partecipò alla conferenza di estrema destra organizzata da Vox a maggio, che da Presidente inviterebbe a Bucarest il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nonostante i mandati di arresto della Corte Penale Internazionale. Georgescu ha anche promesso di trasferire l'ambasciata romena a Gerusalemme e di imporre tolleranza zero per l'antisemitismo.

Idf, 3.500 militanti di Hamas uccisi in 14 mesi di guerra

In quasi 14 mesi di guerra contro Israele sono stati uccisi circa 3.500 operativi di Hezbollah, la maggior parte dei quali da quando, il 30 settembre scorso, le Forze di difesa israeliane hanno avviato l'operazione di terra nel sud del Libano. Lo riferiscono le Idf, secondo cui almeno altri settemila militanti sono rimasti feriti.

Tajani: "Sono ottimista per Gaza e Libano"

"Dobbiamo lavorare insieme per stabilizzare il cessate il fuoco a Gaza. Dobbiamo anche arrivare alla soluzione di due popoli due Stati con la Palestina. Israele e Palestina devono riconoscersi a vicenda. E' un lavoro molto difficile, ma io sono ottimista". Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al convegno di Pontignano con imprenditori e politici italo-britannici. Tajani ha anche annunciato che tra gennaio e febbraio a Roma si riuniranno i ministri degli Esteri e della Difesa di Italia e Gran Bretagna. "Dobbiamo migliorare la nostra cooperazione in Ucraina, in Medio oriente e nel settore dell'industria della Difesa".

L'esercito libanese: "Israele ha violato la tregua più volte"

L'esercito libanese accusa Israele di aver violato il cessate il fuoco "più volte".  Lo stesso esercito ha accusato Israele, che ha compiuto un raid aereo contro una base Hezbollah nel Libano meridionale, di aver "violato ripetutamente l'accordo di cessate il fuoco" entrato in vigore ieri, dopo più di un anno di ostilità lungo la frontiera e due mesi di guerra aperta tra l'esercito israeliano e il movimento armato libanese sostenuto dall'Iran. 

Nyt: "Hamas isolato e pronto a cedere sull'accordo ma Israele è irremovibile"

Sempre più isolato, dopo che Hezbollah ha raggiunto un accordo con Israele per il cessate il fuoco, Hamas sarebbe pronto a cedere a Israele, ad accettare compromessi che erano impensabili con Yahya Sinwar in vita. Ma a non voler cedere, dimostrandosi irremovibile rispetto a eventuali concessioni, è Israele. Lo scrive il New York Times citando fonti israeliane, americane e di Hamas.

"Hamas è completamente sola ora", ha dichiarato Tamer Qarmout, professore di politica al Doha Institute for Graduate Studies. "La sua posizione è stata seriamente indebolita" dopo l'accordo tra Israele e Hezbollah. Anche l'Iran, che sostiene Hamas e Hezbollah, sembra intenzionato a evitare uno scontro diretto con Israele e a rinunciare alla rappresaglia minacciata per l'attacco subito a ottobre.

L'Idf aggiorna le modalità di apertura del fuoco in Libano

L'Idf ha aggiornato le istruzioni sulle modalità di apertura del fuoco in Libano, con la tregua in corso, affermando che l'esercito agirà in maniera aggressiva per contrastare "gli operativi e i militanti di Hezbollah". L'Idf ha aggiunto che intraprenderà anche azioni offensive per impedire ai civili di avvicinarsi all'area del sud del Libano e che l'esercito lavorerà per mantenere l'area libera da Hezbollah al fine di preservare i risultati ottenuti nel tempo. L'arrivo di civili e di agenti Hezbollah, che a volte si spacciano per civili, a sud del fiume Litani sarà "impedito con determinazione" e le forze rimarranno schierate nel Libano meridionale e continueranno l'attività operativa, con l'obiettivo di stabilire il controllo oltre la zona di confine e non permettendo a Hezbollah di raggiungerla. "Ci riserviamo la libertà di azione in tutta la regione", ha detto Tsahal "non solo nei luoghi dove ci sono forze sul terreno, ma anche dall'aria quando è necessario. Le truppe stanno lavorando per aumentare la capacità di difesa del confine, ciò include la costruzione di nuovi avamposti e il rafforzamento delle componenti di barriera e deterrenza. Inoltre, sono iniziati i preparativi per schierare grandi forze dell'Idf lungo la linea di confine. Anche l'esercito libanese si prepara a schierare più forze lungo il confine  e agiranno a fianco dell'Unifil. 

Idf

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Israele costruisce una nuova barriera a Gaza, divide la Striscia per controllarla meglio

Israele sta costruendo una nuova barriera di demarcazione militare nella Striscia di Gaza, per separare la parte settentrionale dell'enclave palestinese dal resto dell'area. Lo afferma la Bbc dopo aver visionato immagini satellitari in cui si vedono militari israeliani impegnati a bonificare e a radicare il controllo su un'ampia area nel nord della Striscia. Video e immagini satellitari mostrano centinaia di edifici demoliti tra il Mar Mediterraneo e il confine con Israele, la maggior parte dei quali tramite esplosioni controllate. Le immagini mostrano anche veicoli dell'esercito israeliano stanziati lungo la nuova linea di demarcazione che si estende per circa nove chilometri attraverso Gaza. Ovvero da est a ovest, dividendo la città di Gaza e le città di Jabalia, Beit Hanoun e Beit Lahia nel nord della Striscia di Gaza.

Secondo gli analisti citati dalla Bbc, sembrerebbe che Israele intenda dividere la Striscia di Gaza per poterla controllare meglio. H.a. Hellyer, esperto di sicurezza del Medio Oriente del think tank Rusi, ha affermato che le immagini satellitari mostrate dalla Bbc indicherebbero che Israele si sta preparando a impedire ai civili palestinesi di tornare a nord di Gaza. Secondo le Nazioni Unite sono più di 100mila le persone che sono già state sfollate dal nord di Gaza.

Erdogan: "Appello degli Usa per la tregua a Gaza importante ma tardivo"

"L'annuncio del presidente americano (Joe) Biden riguardo al lancio di una nuova iniziativa per un cessate il fuoco a Gaza è un passo molto tardivo ma importante". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, durante una conferenza stampa congiunta con il Sultano dell'Oman, Haitham bin Tariq Al Said, ad Ankara. "Vorrei sottolineare che non saremo in grado di raggiungere la pace regionale e globale a meno che non venga raggiunto un cessate il fuoco immediato, giusto e permanente a Gaza", ha aggiunto Erdogan, come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara. 

Erdogan

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Katz: "Gb si opponga alla tregua a Gaza senza il ritorno degli ostaggi"

Il ministro della Difesa Israel Katz in un colloquio con il suo omologo britannico John Healey ha affermato che Israele agirà con la forza per impedire all'Iran di introdurre illegalmente armi in Libano. Lo riferisce una nota dell'ufficio del ministro. Katz inoltre ha detto a Healy che Israele risponderà con la forza a qualsiasi violazione del cessate il fuoco in Libano e che la priorità principale per lo Stato ebraico è la liberazione degli ostaggi a Gaza: "Israele si aspetta che il Regno Unito si opponga alle richieste di un cessate il fuoco che non sia condizionato al ritorno dei prigionieri". 

Idf: "Uccisi 3.500 miliziani di Hezbollah in 14 mesi"

Secondo le stime dell'esercito israeliano, circa 3.500 miliziani di Hezbollah sono stati uccisi negli ultimi 14 mesi di combattimenti, la maggior parte durante l'offensiva terrestre nel Libano meridionale, lanciata a fine settembre. I feriti sarebbero 7.000, e non sono in grado di combattere. L'Idf ritiene che Hezbollah sia notevolmente indebolito ma non distrutto, poiché mantiene ancora circa la metà delle sue capacità di base. 

Raid aereo dell'df contro un sito di Hezbollah in Libano: "Dispiegati razzi"

Le forze aeree israeliane hanno bombardato una postazione di Hezbollah nel sud del Libano, "un sito in cui erano stati dispiegati razzi" e medio raggio in cui "è stata registrata attività di stampo terrorista". E' il primo raid aereo di Israele dall'entrata in vigore del cessate il fuoco ieri mattina. "Le forze dell'Idf sono dispiegate nel sud del Libano, e operano per contrastare qualsiasi violazione dell'accordo per la tregua". 

Borrell: "Gaza in cima ai miei pensieri, una ferita per l'umanità"

"Sono sincero: in cima ai miei pensieri c'è Gaza. Penso che quello che sta succedendo in Medio Oriente in generale sia una ferita aperta per l'umanità. Sono stato in Libano tre giorni fa. E, non voglio essere sentimentale, ma ho visitato l'ospedale che ogni giorno è pieno di vittime. Ora non ci sono più bombe, il cessate il fuoco è una buona notizia, ma penso che la situazione in Medio Oriente vada al di là di qualsiasi cosa che gli europei dovrebbero accettare". Lo ha detto l'Alto rappresentante, Josep Borrell, ad un evento del Brussels Institute for Geopolitics. Il conflitto in Medio oriente, ha aggiunto, "sarà un grosso problema per noi dal punto di vista della credibilità nei confronti del resto del mondo e anche della nostra capacità di influenzare gli eventi". 

Borrell

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Media: "Generale dell'Iran ucciso a Aleppo in scontri con filo-turchi"

Un generale dei Pasdaran iraniani è stato ucciso nel nord-ovest della Siria durante scontri tra forze governative, appoggiate da Russia e Iran, e forze locali filo-turche. Lo riferiscono media iraniani e siriani citando l'agenzia iraniana Isna. Le fonti affermano che il generale Qamart Bourhashemi, comandante dei Pasdaran nella regione di Aleppo, è rimasto ucciso in un attacco condotto dalle forze siriane cooptate dalla Turchia. Queste da ieri hanno sferrato un'offensiva su vasta scala a ovest di Aleppo e nella regione di Idlib. Nelle ultime ore si registrano più di 150 uccisi tra le file dei due schieramenti. L'aviazione governativa e quella russa sono intervenute con bombardamenti nei quali sono stati uccisi almeno 8 civili. 

Libano: "3.961 morti nel conflitto tra Israele e Hezbollah"

Quasi quattromila morti in Libano in più di un anno di ostilità tra gli Hezbollah libanesi e Israele. A denunciarlo è il ministero della Salute di Beirut a due giorni dall'entrata in vigore della tregua tra le parti. "Il numero totale delle vittime dall'avvio dell'aggressione e fino a martedì scorso ha raggiunto i 3.961 morti e 16.520 feriti", afferma il ministero.

Hamas, il bilancio delle vittime della guerra a Gaza è di 44.330

Il ministero della Salute nella Striscia di Gaza gestita da Hamas ha annunciato oggi che almeno 44.330 persone sono state uccise in più di 13 mesi di guerra tra Israele e i militanti palestinesi. Il bilancio include 48 morti nelle ultime 24 ore, secondo il ministero, che ha affermato che 104.933 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre 2023.

Houthi: "Continueremo gli attacchi a Israele per sostenere i palestinesi"

I ribelli Houthi dello Yemen continueranno ad attaccare Israele. Lo ha annunciato oggi il loro leader, due giorni dopo la proclamazione del cessate il fuoco fra Israele ed Hezbollah in Libano. "Le operazioni dal fronte yemenita per supportare il popolo palestinese con missili e droni verso il nemico israeliano continuano", ha detto Abdulmalik Al-Houthi alla stazione televisiva dei ribelli Al-Masirah. 

Fonti al Nyt: "Hamas pronto a rinunciare ad alcune delle sue richieste chiave"

Ora che uno dei suoi maggiori alleati nella regione, Hezbollah, è fuori gioco Hamas sarebbe pronto a rinunciare ad alcune richieste fondamentali e accettare un accordo per cessate il fuoco che Israele potrebbe appoggiare. Lo riferiscono funzionari americani al New York Times. Tra queste, il gruppo terroristico sta discutendo se consentire a Israele di mantenere una presenza temporanea nel corridoio Filadelfia, l'area di confine tra Egitto e Gaza. Secondo il quotidiano, anche prima della tregua tra Hezbollah e Israele sia funzionari palestinesi che Usa avevano affermato di ritenere che Hamas fosse pronto a rinunciare alla strategia del leader Yahya Sinwar e procedere verso un accordo. Poco prima di essere ucciso, Sinwar aveva sostenuto che una lunga guerra contro Israele è vantaggiosa: "Diceva più dura, più ci avviciniamo alla liberazione", ha riferito Osama Hamdan, un alto dirigente di Hamas.

Madrid: "Rispetteremo tutti gli obblighi legati alla Cpi"

Madrid "rispetterà tutti gli obblighi che ha la Spagna, così come gli altri Stati membri", legati alla Corte penale internazionale (Cpi): così il ministro degli Esteri iberico, José Manuel Albares, rispondendo a un giornalista de El País su come si comporterà il governo in caso di entrata in territorio nazionale del premier israeliano Benjamin Netanyahu, visto il mandato di arresto a suo carico. "La Cpi ha uno Statuto di Roma, di cui la Spagna è fondatrice, e che implica una serie di obblighi", ha precisato Albares, "e noi rispetteremo tutti gli obblighi imposti dallo Statuto di Roma". Poco prima, il ministro spagnolo aveva annunciato nel Congresso dei deputati un nuovo contributo pari a 1,6 milioni di euro in favore della Cpi e uno da 4 milioni per l'agenzia Onu per i palestinesi, (Unrwa).

Israele, protesta per gli ostaggi con cessate il fuoco a Gaza. VIDEO

Idf, raid aereo contro sito Hezbollah nel sud del Libano

"Terroristi di Hezbollah stavano operando dentro un sito con missili a medio raggio nel sud del Libano. Un raid aereo ha sventato la minaccia": lo annuncia l'esercito israeliano.

Idf, continua coprifuoco notturno nel sud Libano

Il portavoce in lingua araba delle forze armate israeliane, Avichay Adraee, ha confermato anche per stasera il coprifuoco per i residenti nel sud del Libano. "E' severamente vietato muoversi o spostarsi a sud del fiume Litani a partire dalle 17 fino alle sette del mattino di domani. Quelli a sud del fiume Litani devono rimanere dove sono", ha affermato in un post su X, esortando ad "attenersi a queste istruzioni".

Esercito libanese, non avvicinarsi a zone con presenza Idf

L'esercito libanese ha rilasciato una dichiarazione in cui avverte i cittadini che tornano nei villaggi e nelle città del confine meridionale libanese, principalmente nei distretti di Tiro, Bint Jbeil e Marjayoun, di non avvicinarsi alle aree in cui si trovano le forze nemiche israeliane, poiché potrebbero essere esposti al fuoco nemico. Le forze dell'esercito libanese hanno iniziato a dispiegarsi a sud del fiume Litani, in conformità con l'accordo di cessate il fuoco e in coordinamento con le forze UNnifil. Lo riferiscono i media israeliani. 

Media Iran, generale Pasdaran ucciso in Siria da "mercenari" Israele

Il generale iraniano dei Guardiani della Rivoluzione, Kiumars Pour-Hashemi, è stato ucciso ad Aleppo, nel nord della Siria. Lo ha riferito l'agenzia di stampa iraniana Mehr, secondo la quale il generale, definito "il capo dei consiglieri iraniani ad Aleppo", è stato ucciso in un attacco di "mercenari takfiristi" (ossia musulmani che accusano gli altri di essere infedeli) del "regime sionista" ad Aleppo.

La Mehr spiega che i "consiglieri iraniani" sono presenti in Siria su richiesta ufficiale del governo di Damasco e hanno svolto un "ruolo importante nell'aiutare i siriani a combattere il terrorismo e a stabilire la pace e la stabilità".


Hamas: 21 palestinesi uccisi a Gaza da attacchi israeliani

Secondo Hamas, gli attacchi militari israeliani hanno ucciso almeno 21 palestinesi in tutta la Striscia, mentre l'Idf avrebbe intensificato gli attacchi nelle aree centrali di Gaza e i carri armati si sono spinti più in profondità nel nord e nel sud dell'enclave. Finora l'esercito non ha commentato. Quella che sembra un'escalation arriva il giorno dopo il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.

Capo dei pasdaran iraniani: "La tregua in Libano umilia i sionisti"

"Il cessate il fuoco sul fronte libanese è una sconfitta strategica e umiliante per il regime sionista che non è riuscito nemmeno ad avvicinarsi ai suoi obiettivi e alle sue ambizioni sataniche". Lo ha affermato il comandante delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Hossein Salami, aggiungendo che la tregua in Libano "potrebbe addirittura segnare l'inizio di un cessate il fuoco per porre fine alla guerra su Gaza". Il capo dei pasdaran si è espresso in questi termini in un messaggio inviato al nuovo Segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem. "Senza dubbio, questa grande vittoria, ottenuta grazie al sangue puro dei martiri, alla pazienza e alla resilienza del popolo libanese, nonché al coraggio incrollabile e ai sacrifici dei giovani e di Hezbollah, è considerata uno sviluppo importante nella storia della lotta della Ummah (comunità) islamica contro i sionisti nell'Asia occidentale", ha detto Salami, come riferisce Mehr.

Hezbollah, Idf sta colpendo civili che tornano al sud

Israele sta attaccando la gente che fa ritorno nei propri villaggi nel sud del Libano. E' quanto denunciato dal deputato di Hezbollah, Hassan Fadlallah. I media libanesi hanno riferito colpi di artiglieria israeliani contro i villaggi di Taybah, Markaba e Khiam. Le forze armate dello Stato ebraico hanno esortato i civili a non fare ritorno ancora, confermando di aver sparato colpi di artiglieria da lontano come avvertimento contro coloro che tentavano di rientrare nei villaggi evacuati nel Libano meridionale dove sono di stanza le truppe. 

Tajani: "Lavorare perché la tregua regga, siamo ottimisti"

"Dobbiamo lavorare tutti quanti perché la tregua in Libano regga. È sempre difficile quando ci sono tensioni, però vogliamo e dobbiamo essere ottimisti. Tutti quanti dobbiamo concentrarci su questo". E "avendo raggiunto la tregua in Libano, credo che ci siano più possibilità per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza che permetta la liberazione degli ostaggi, di portare aiuti consistenti alla popolazione palestinese e arrivare alla soluzione di due popoli, due Stati". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando al Congresso dei ministri di Giustizia organizzato da Sant'Egidio. 

Portavoce Cpi: revoca arresti se Israele fa inchiesta seria

In un'intervista a Kan, il portavoce della Corte penale internazionale Fadi El Abdallah ha affermato che i sospettati hanno il diritto di presentare ricorso contro i mandati di arresto, aggiungendo che i mandati di arresto per Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant potrebbero essere revocati se in Israele verrà avviata un'indagine approfondita. Ieri il primo ministro ha annunciato il ricorso contro i mandati di arresto emessi dalla Cpi. 

Almeno 15 morti in intensi raid israeliani su Gaza

Poche ore dopo l'annuncio del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano, le forze armate israeliane hanno intensificato i raid sulla Striscia di Gaza, che hanno causato almeno 15 morti e altre distruzioni. Nel mirino ci sono obiettivi civili, quali campi sfollati e abitazioni. Secondo l'agenzia Wafa, un bambino è stato ucciso nel bombardamento nella sua casa di famiglia nel quartiere Zeitoun di Gaza City. Un altro palestinese è stato ucciso nel bombardamento israeliano nel campo profughi di Jabalia. A queste due vittime si aggiungono altri quattro morti nei raid a due case a Beit Lahiya, sempre nel nord della Striscia di Gaza. Al centro della Striscia, almeno 9 persone sono morte nel bombardamento di un edificio residenziale nel campo di Nuseirat, dove un corrispondente di Al Jazeera, Talal al-Arouqi, è rimasto ferito.

Drone Idf spara su auto in zona vietata nel sud del Libano

Un drone dell'aeronautica militare israeliana ha attaccato un veicolo libanese nella zona del villaggio di Markaba, nel sud del Paese, due persone sono rimaste ferite. Lo riferisce Channel 12. Agli sfollati del sud del Libano non è ancora permesso rientrare nei loro villaggi in base all'accordo di cessate il fuoco. L'Idf ha 60 giorni per ritirarsi.

Borrell, 'sostenere la Cpi è l'unica via per la giustizia'

"Voglio fare un appello ai membri della società internazionale e in particolare ai membri dell'Ue: non possiamo indebolire la Corte penale internazionale. È l'unico modo per avere giustizia globale". Lo ha ribadito l'Alto rappresentante dell'Ue uscente, Josep Borrell, a margine della riunione dell'alleanza globale per la soluzione a due Stati in Medio Oriente, facendo riferimento ai mandati di arresto spiccati dalla Cpi nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e del suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. "Se l'Ue non supporta pienamente la Corte penale internazionale, senza perdere tempo, allora la Cpi smetterà di funzionare: tutte le sue decisioni non sono politiche, è un organo legale, con giudici professionisti, alcuni di loro sono stati consigliati dai sopravvissuti della Shoah. E' ora di smetterla di nascondersi dietro l'antisemitismo", le decisioni "non hanno nulla a che fare con l'antisemitismo: è una questione di cercare giustizia sulla scena globale", ha sottolineato lo spagnolo. 

Guardia Repubblicana, tregua in Libano positiva per Gaza

Per il capo della Guardia Repubblicana iraniana, Hossein Salami, il cessate il fuoco in Libano potrebbe essere l'inizio del cessate il fuoco a Gaza. Le sue dichiarazioni giungono mentre partecipava a un corteo funebre che trasporta i resti di 110 soldati iraniani recuperati dagli antichi campi di battaglia della guerra Iran-Iraq (1980-1988), a Teheran, il 17 dicembre 2023.

Il capo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc), ha inviato una lettera al segretario generale di Hezbollah, Naim Kassem, affermando che "un cessate il fuoco in Libano potrebbe essere l'inizio di un cessate il fuoco e la fine della guerra nella Striscia di Gaza", secondo quanto riportato dal canale al-Manar, affiliato a Hezbollah. Ha aggiunto che "l'accettazione della tregua ha confermato ai sostenitori dell'occupazione che essa finirà e che non risparmieremo alcuno sforzo per continuare a sostenere la resistenza palestinese e libanese". Nello stesso messaggio, Salami ha sottolineato che "il cessate il fuoco sul fronte libanese costituisce un fallimento strategico per Israele", riferisce Russia Today. "Il cessate il fuoco sul fronte libanese costituisce un fallimento strategico e umiliante per l'entità sionista, che è ben lungi dall'aver raggiunto uno dei suoi obiettivi nella guerra contro Hezbollah. Hezbollah ha vinto e ha imposto un cessate il fuoco all'entità sionista".

Resistenza Islamica in Iraq, 'continueremo attività militari contro Israele'

La Resistenza Islamica in Iraq continuerà le attività militari contro Israele nei prossimi giorni. Lo hanno annunciato al quotidiano libanese Al-Akhbar funzionari dell'organizzazione composta da milizie filo-iraniane affiliate a Hezbollah, aggiungendo che le prossime azioni non hanno nulla a che fare con il cessate il fuoco in Libano. Secondo le fonti, "nell'ultimo incontro della Resistenza, è stato concordato di continuare gli attacchi contro Israele finché non avrà completamente fermato gli attacchi a Gaza e non minaccerà più di attaccare l'Iraq".

Cpi, 'se Israele apre indagine approfondita, pronti a revoca mandato arresto'

La Corte penale internazionale potrebbe revocare i mandati d'arresto spiccati nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, se la Corte si convincesse del fatto che in Israele fosse aperta un'indagine approfondita. Lo ha detto, in un'intervista radiofonica a Kan, il portavoce della Cpi, Fadi El Abdallah, aggiungendo che i sospettati hanno il diritto di presentare ricorso. Ieri, Netanyahu aveva annunciato che Israele avrebbe presentato ricorso contro i mandati di arresto emessi nei suoi confronti e di quelli di Gallant.

Iran, Hezbollah ha distrutto mito dell'invincibilità di Israele

"Hezbollah ha nuovamente infranto il mito dell'invincibilità di Israele". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi. "È giunto il momento che Israele accetti la sconfitta anche a Gaza", ha aggiunto il capo della Diplomazia di Teheran, in un messaggio su X. "Nell'ultimo anno, (il premier israeliano Benjamin) Netanyahu ha succhiato decine di miliardi di dollari dai contribuenti americani per finanziare i suoi crimini di guerra, il tutto godendo del pieno supporto militare e della copertura politica degli Stati Uniti. È stato comunque costretto a implorare un cessate il fuoco, dopo le pesanti perdite nel Libano meridionale", ha sottolineato Araghchi.

Quattro morti in attacco con droni a Gaza

Un attacco israeliano con droni ha ucciso quattro persone nei pressi di Khan Younis, nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, secondo cui i velivoli senza pilota dell'Idf hanno colpito stamattina presto un gruppo di civili palestinesi vicino a un campo per sfollati nella città di Abasan, situata a est di Khan Younis. Secondo quanto riportato da Wafa, anche altre persone sono rimaste ferite nell'attacco.


Decine di migliaia di libanesi a casa, confine off-limits

Dopo il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, decine di migliaia di libanesi stanno rientrando a casa, in città e villaggi spesso devastati, a eccezione della zona di confine ancora off-limits. L'esercito israeliano ha emesso un divieto specifico e in un post sui social media ha elencato i 10 villaggi nel sud del Libano, alla frontiera con il nord di Israele, che al momento non sono accessibili alla popolazione. Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, ha affermato che le posizioni dei villaggi delimitano una linea in cui è vietato l'ingresso ai residenti. "Fino a nuovo avviso, è vietato spostarsi a sud fino alla linea dei seguenti villaggi e dei loro dintorni, e anche all'interno dei villaggi stessi: Shebaa, al-Habbariyeh, Marjayoun, Arnoun, Yahmor, Qantara, Chaqra, Barashit, Yatar, al-Mansouri", ha affermato il portavoce. "Chiunque si sposti a sud di questa linea, si mette in pericolo", ha sottolineato. Il ritorno degli sfollati e' gia' cominciato da ieri all'alba, ore prima dell'annuncio formale della tregua: a migliaia hanno intrapreso la via del ritorno, a bordo di auto e minibus sovraccarichi, con materassi e valigie ammucchiate sui tetti. I principali movimenti di popolazione sono avvenuti nel sud del Libano, nei sobborghi meridionali di Beirut e della Bekaa, nell'est del Paese, roccaforti di Hezbollah, quindi maggiormente colpite dai raid israeliani in questi ultimi 13 mesi. Tra le rovine della periferia sud di Beirut, questa mattina i sostenitori di Hezbollah hanno brandito bandiere gialle del movimento e i ritratti del loro leader, Hassan Nasrallah, ucciso a fine settembre da Israele.

Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro

Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE

Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare

Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI

Iran: "Cessate il fuoco in Libano potrebbe essere inizio fine guerra a Gaza"

Un cessate il fuoco in Libano potrebbe segnare l'inizio di un cessate il fuoco e la fine della guerra nella Striscia di Gaza. Lo ha scritto il comandante in capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane, Hossein Salami, in una lettera inviata al segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem. Lo hanno riferito il canale libanese Al Mayadeen e il canale Al-Manar, affiliato a Hezbollah.

Inviato Usa: "Occupazione israeliana Libano è fantasia"

L'idea che il Libano accetterebbe l'occupazione israeliana e' una "fantasia". Lo ha detto l'inviato degli Stati Uniti nella regione, Amos Hochstein, in un'intervista all'emittente israeliana Channel 12, respingendo l'idea che Israele avrebbe potuto raggiungere un accordo migliore dell'attuale accordo di cessate il fuoco con Hezbollah in Libano.


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