Israele spara su Hezbollah nella zona vietata al sud del Libano. Protesta l'esercito libanese: “Violata la tregua”. Si lavora per ottenere la tregua anche a Gaza con Hamas. Messaggio di Netanhayu ai miliziani: "Se salta, guerra a tutto campo". La Corte penale internazionale disponibile a revocare i mandati d'arresto contro il premier israeliano e Gallant “se Israele farà un'inchiesta seria”. Continua il controesodo degli sfollati
Israele spara su Hezbollah nella zona vietata al sud del Libano. Protesta l'esercito libanese: “Violata la tregua”. Si lavora per ottenere la tregua anche a Gaza con Hamas. Messaggio di Netanhayu ai miliziani: "Se salta, guerra a tutto campo". La Corte penale internazionale disponibile a revocare i mandati d'arresto contro il premier israeliano e Gallant “se Israele farà un'inchiesta seria”. Continua il controesodo degli sfollati.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Chi era Yahya Sinwar, leader e capo politico di Hamas
- Perché Israele ha attaccato la missione dei militari italiani in Libano? Le ipotesi
- Attacco Iran contro Israele, usato per la prima volta missile ipersonico Fatah. Cos’è
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Hassan Nasrallah, chi era il leader di Hezbollah ucciso da Israele
- Chi era Safieddine, successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah
- Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane
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Iran, l’arsenale degli Ayatollah tra droni, missili ipersonici e lo spettro nucleare
Dopo l’offensiva di Teheran dello scorso aprile, il 1° ottobre l'Iran ha attaccato il territorio israeliano prevalentemente con missili balistici e ipersonici. Il 26 ottobre la nuova rappresaglia israeliana con "attacchi di precisione" su obiettivi militari. L'arsenale del regime può contare su diverse soluzioni, dai droni kamikaze Shahed 136 ai missili ipersonici Kheibar e Fatah, fino a quelli da crociera tipo Paveh 351. Sono le armi più sofisticate mai affrontate dalle difese israeliane. LEGGI QUI
Israele-Iran, cronologia di una rivalità storica: le tappe dello scontro
Le pesanti tensioni tra Israele e l'Iran hanno una storia lunga decenni, tra minacce, proclami, guerre clandestine e attacchi via terra, mare, aria e cyberspazio. I raid incrociati che hanno segnato il 2024, in ordine cronologico sono solo l'ultimo stadio di una escalation tra i due Paesi, esacerbata un anno fa dall’inizio dell’operazione militare a Gaza. Ecco i principali eventi che hanno scandito il passaggio da una guerra ombra al conflitto aperto. LE TAPPE
Chi è Yoav Gallant, il ministro della Difesa licenziato da Netanyahu
Generale in pensione, è stato l'uomo al centro della sicurezza di Israele. Il primo ministro lo ha licenziato. Al suo posto Israel Katz, finora ministro degli Esteri, che sarà a sua volta occupato da Gideon Saar. IL PROFILO
Ong, i jihadisti entrano nella città siriana di Saraqib
Jihadisti siriani e i loro ribelli alleati hanno conquistato l'importante città di Saraqib nel nord del Paese. Lo annuncia l'Osservatorio siriano dei diritti umani, una ong che ha sede in Gran Bretagna ma che ha numerosi fonti nel Paese mediorientale. In precedenza i ribelli avevano preso il controllo di Aleppo, la metropoli nel nord della Siria, patrimonio mondiale Unesco, a lungo contesa nel contesto della guerra siriana.
Guerra in Medio Oriente, perché Netanyahu e Gallant sono stati incriminati dalla Cpi
Crimini di guerra e crimini contro l'umanità, commessi nell'ambito di "un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza" tra l'8 ottobre 2023, il giorno successivo al sanguinoso attacco di Hamas nel sud di Israele, e fino ad "almeno" il 20 maggio 2024, giorno nel quale la Procura della Corte penale internazionale ha depositato le richieste di arresto. Queste le accuse attraverso le quali la Camera preliminare I della Corte dell'Aja ha emesso i mandati nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, ritenuti entrambi responsabili delle "attività degli organi governativi israeliani e delle forze armate", e in base al diritto internazionale umanitario, l'insieme delle norme che regolano la protezione dei civili durante i conflitti armati. LEGGI QUI
Domani delegazione di Hamas al Cairo
Una delegazione di Hamas arriverà al Cairo domani per colloqui con i funzionari egiziani. Lo ha affermato Basem Naim, alto funzionario del gruppo. La visita arriva pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno dichiarato che avrebbero avviato nuovi sforzi con i mediatori Qatar, Egitto e Turchia per riprendere i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza.
Rabbino israeliano ucciso negli Emirati, chi era e cosa sappiamo
L'uomo lavorava da diverso tempo ad Abu Dhabi e non si avevano più sue notizie da giovedì. Il ministro della Difesa Katz ha subito bollato l'uccisione come un "crimine terroristico antisemita codardo e spregevole". Ancora molti i punti da chiarire sul caso. LEGGI L'ARTICOLO
Israele, cosa prevede il cessate il fuoco con il Libano e quali incertezze rimangono
Alle 3 ora italiana (le 4 ora locale, ndr) è entrato in vigore il cessate il fuoco in Libano, dopo due mesi di guerra tra l'esercito di Israele ed Hezbollah. L'intesa era stata annunciata poche ore prima da Benyamin Netanyahu, dopo che era stato dato il via libera alla proposta degli Stati Uniti. Ma in cosa consiste l’accordo? E quali sono le prospettive? COSA PREVEDE
Melenchon: "Immunità di Netanyahu? Non siamo rifugio per criminali"
"Non siamo un rifugio per criminali". Jean-Luc Mélenchon, il capofila della France Insoumise (Lfi), ha deplorato l'"immunità" di cui godrebbe il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in Francia, nonostante un mandato di arresto della Corte penale internazionale (Cpi). "Se c'è un governo ribelle in questo Paese, i criminali di guerra, i criminali di genocidio saranno arrestati non appena metteranno piede sul nostro suolo", ha dichiarato durante un incontro pubblico a Parigi. Il ministero degli Esteri francese ha annunciato mercoledì in un comunicato stampa che il primo ministro israeliano beneficerà in Francia delle "immunità degli Stati non membri della Cpi", come nel caso di Israele, previste dal diritto internazionale. Un articolo dello Statuto di Roma del 1998 che istituisce la Corte penale internazionale affronta la questione dell'immunità per i leader dei Paesi che non riconoscono la Corte, ma può rimanere aperto a varie interpretazioni.
Schlein: "Tregua Libano buon segnale, ma indispensabile anche a Gaza"
"La tregua in Libano è un buon segnale, ma non ci fa dimenticare i 44 mila morti di Gaza, è indispensabile il cessate il fuoco anche a Gaza. Non ho visto uno sforzo diplomatico sufficiente dalle istituzioni europee". Lo dice lElly Schlein, a segretaria del Pd, parlando al congresso delle Acli. "Serve il coraggio della pace, non dobbiamo più accettare che la parola pace sia bandita o strumentalizzata". "Serve -aggiunge- il pieno riconoscimento dello Stato palestinese, anche loro hanno diritto a vivere in uno Stato, proprio come gli israeliani".
Tajani: "Tregua fragile in Libano ma può agevolare cessate il fuoco a Gaza"
"Abbiamo raggiunto un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. È una tregua fragile, ma può servire per agevolare il cessate il fuoco anche a Gaza. Vogliamo arrivare alla pace per ricostruire Gaza e aiutare la popolazione civile". Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, intervenendo al Congresso Nazionale delle Acli. Il leader di Fi ha poi ricordato l'invio di aiuti umanitari nella regione e il ruolo di protagonista dell’Italia nel dialogo diplomatico.
"Abbiamo inviato 70 tonnellate con una prima missione, beni consegnati alla popolazione -ha detto- . Nei prossimi giorni partiranno dal porto di Ravenna 15 tir che il governo ha regato al programma alimentare mondiale". "Non riconosciamo Hamas che ha causato morte e distruzione ma la reazione di Israele non ci ha convinto -sottolinea-. Bisogna prima riunificare e poi riconoscere la Palestina. Dobbiamo costruire una realtà unitaria riconosciuta anche da Israele. Per fare questo serve una altra missione militare delle Nazione Unite".
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LA STORIA
Schoof: "Netanyahu potrebbe visitare Olanda a determinate condizioni"
Il premier olandese Dick Schoof ha dichiarato che esiste la possibilità che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, possa visitare il Paese a determinate condizioni, nonostante il mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (Cpi). "Dovremmo valutare come comportarci se il primo ministro di Israele visitasse i Paesi Bassi. Esistono scenari possibili, anche nel rispetto del Diritto Internazionale, in cui potrebbe venire in Olanda senza essere arrestato", ha affermato Schoof in conferenza stampa.
Il premier olandese non ha voluto approfondire quali potrebbero essere le condizioni, ma ha sottolineato che L'Aja "si attiene agli obblighi derivanti dalla firma del trattato che costituisce la base della Corte Penale Internazionale". Queste dichiarazioni si aggiungono a quanto già dichiarato precedentemente da Schoof, ossia che Netanyahu potrebbe, ad esempio, visitare i Paesi Bassi per partecipare a una riunione dell’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opcw), che ha sede all’Aia, senza essere arrestato.
Le parole di Schoof sembrano anche attenuare la posizione più rigida espressa in precedenza dal ministro degli Esteri, Caspar Veldkamp, che aveva dichiarato con fermezza che, se Netanyahu mettesse piede sul suolo olandese, sarebbe arrestato in virtù della decisione della Cpi.
Media: "Netanyahu vuole le dimissioni di Halevi entro la fine del cessate il fuoco"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ed il ministro della Difesa, Israel Katz, vogliono che il capo di Stato maggiore delle Idf, Herzi Halevi, si dimetta entro la fine del periodo di 60 giorni di attuazione del cessate il fuoco in Libano per non aver impedito il massacro del 7 ottobre. Lo riporta l'emittente pubblica Kan, citando fonti diplomatiche e di sicurezza anonime, nonché ministri del gabinetto. Secondo la tv, tra i possibili sostituti di Halevi si fanno i nomi del direttore generale del ministero della Difesa, Eyal Zamir, del vice capo di Stato maggiore delle Idf, Amir Baram, del capo della Direzione strategica dello Stato maggiore delle Idf, Eliezer Toledano e del capo del comando settentrionale delle Idf, Ori Gordon.
Liliana Segre sulla Palestina: "A Gaza non è genocidio, crimini di guerra di Israele"
"L'abuso della parola dovrebbe essere evitato con estrema cura", ha scritto la senatrice a vita in un intervento sul Corriere della sera. LEGGI QUI
Schlein: "Cessate fuoco in Libano buona notizia ma non basta"
"Noi dobbiamo e possiamo fare di più per non accettare la normalizzazione della guerra e della polarizzazione che la guerra porta con se. Dobbiamo cercare di fare ogni sforzo per dire che il cessate il fuoco in Libano è una buona notizia, ma non ci fa dimenticare i 44 mila morti di Gaza, per cui il cessate in fuoco è indispensabile anche lì, per fermare il massacro in corso e liberare gli ostaggi ancora nelle mani di hamas, e per portare gli aiuti americani che sono stati bloccati colpevolmente e criminalmente in questi lunghi mesi". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, intervenendo al congresso delle Acli a Roma. "Questo - ha aggiunto - si deve affiancare ad una vera iniziativa di pace che dovrebbe vedere protagonista la nostra Ue, perché non abbiamo visto uno sforzo politico e diplomatico sufficiente, in Medio Oriente come in Ucraina". "E' necessario - ha scandito - continuare a lavorare nella direzione dei due popoli e due stati, nella piena consapevolezza che ci troviamo davanti al primo governo israeliano della storia che nega apertamente questa prospettiva". "Questo ci fa sostenere con forza la necessità del pieno riconoscimento dello Stato di Palestina, perché anche i palestinesi hanno pieno diritto, come gli israeliani, ad uno Stato in cui vivere in sicurezza e questo ci ha fatto spingere a chiedere l'embargo totale delle armi in Israele e la piena attuazione delle disposizioni dell Corte Penale Internazionale", ha concluso Schlein.
Una ragazza e due donne calpestate a morte in panificio a Gaza
Due donne e un minore sono morti calpestati durante una ressa davanti a un panificio a Deir el-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Lo hanno riferito testimoni e una fonte medica. La notizia è stata confermata anche dall'ospedale locale 'Al-Aqsa'. "C'era una grande folla" e "all'improvviso abbiamo sentito delle urla". Alcune persone "sono cadute a terra" e "sono rimaste soffocate", ha dichiarato all'Afp un testimone. "Non so cosa sia successo - ha raccontato Ossama Abou Louban, che ha perso la figlia nella ressa - Sono andato al mercato con mia figlia. Lei è andata a comprare del pane, è riuscita a malapena a prenderne un pezzo prima di essere portata via da una folla di donne. Hanno riportato il corpo senza vita".
Netanyahu convoca riunione sicurezza su tregua e Siria
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu convocherà una riunione speciale sulla sicurezza per discutere degli sviluppi in Siria e del cessate il fuoco in Libano, che ha posto fine a più di 13 mesi di combattimenti con Hezbollah, secondo quanto riportato dai media israeliani. Non è chiaro chi parteciperà alla riunione. Secondo quanto riportato dalla testata Ynet, i temi di discussione saranno l'applicazione del cessate il fuoco in Libano e l'offensiva dei ribelli siriani contro il presidente Bashar Assad.