Meloni: "Priorità cessate il fuoco a Gaza e negoziati su Iran. Ok altre sanzioni a Mosca"

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La premier ha parlato alla Camera - mentre sarà al Senato martedì - in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno. Guardando al Medio Oriente, dopo il bombardamento Usa in Iran, la presidente del Consiglio chiama Teheran a negoziare per la gestione del nucleare. “Non è stato chiesto l'uso delle nostre basi, che comunque potranno essere usate solo con l'autorizzazione del governo e dopo un passaggio parlamentare”, dice. Spinge poi per il "cessate il fuoco" sulla Striscia di Gaza e assicura ancora sostegno a Kiev

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La via diplomatica in Iran, lo stop alla distruzione di Gaza, il sostegno all'Ucraina. Molti i temi su cui ha riferito alla Camera dei Deputati la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, che nel complicato contesto internazionale servirà a "ristabilite le priorità". Domani, martedì 24, sarà al Senato. Tra i temi all’ordine del giorno spicca “l’evoluzione della situazione in Medio Oriente” (GLI AGGIORNAMENTI LIVE) con tutte le incognite e gli interrogativi che l’attacco degli Stati Uniti ai siti nucleari in Iran porta con sé. Punti su cui la premier ha chiesto collaborazione tra governo e opposizione: "Per il bene e la sicurezza della nazione, farò del mio meglio per proseguire e ampliare questo dialogo". E poi, durante la replica, ha aggiunto: "Non voglio rispondere alle polemiche, ad alcune falsità, a toni da campagna elettorale". La premier ha concluso la sua replica alla Camera con una citazione: "Mi piace molto una frase di Margaret Thatcher che diceva: 'Non dimentichiamoci mai che il nostro stile di vita, i nostri valori e tutto quello che speriamo di raggiungere non sarà assicurato da quanto giuste siano le nostre cause ma da quanto è forte la nostra difesa". In serata, l'Aula della Camera ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni della premier in vista del Consiglio europeo: il documento ha avuto 175 voti favorevoli e 109 contrari. 

Meloni: "Iran eviti ritorsioni contro Usa"

Iniziando il suo intervento, Meloni ha precisato subito che “nessun aereo americano è partito da basi italiane” verso il Medio Oriente. Anche durante la replica ha ribadito: "L'Italia non è impegnata militarmente, non ha partecipato e non partecipa, non è stato chiesto l'uso delle basi, che comunque potranno essere usate solo con l'autorizzazione del governo e dopo un passaggio parlamentare". Durante il suo primo intervento - arrivato prima dell'attacco iraniano alla base Usa in Qatar - la premier ha dichiarato che “l’Iran deve evitare ritorsioni contro gli Stati Uniti" e “cogliere l’occasione” per un negoziato sul nucleare. L'Italia, ha detto la presidente del Consiglio, considera "molto pericoloso che l'Iran si doti dell'arma nucleare non solo per il pericolo in sé, ma perché avvierebbe una rincorsa alle armi atomiche in altre zone dell'area innescando un effetto domino".

"Serve un cessate il fuoco a Gaza"

Altro obiettivo prioritario che l’Italia espliciterà in Europa è “il cessate il fuoco a Gaza” (VIDEO). La difesa “legittima” di Israele a un “terribile e insensato” attacco – quello di Hamas del 7 ottobre 2023 – ha assunto ormai forma “drammatica e inaccettabile”. Adesso si deve "cogliere il momento per porre fine alle ostilità nella Striscia e perché si continui negli aiuti per una popolazione che ha patito troppo a lungo". La risoluzione di maggioranza spinge per la composizione del conflitto israelo-palestinese con la soluzione "due popoli, due Stati", adottando immediate e concrete iniziative volte a: a) alleviare le sofferenze dei civili nell'ambito dell'emergenza umanitaria nella Striscia di Gaza; b) ottenere il completo rilascio degli ostaggi". 

"Pressione su Russia e sostegno all'Ucraina"

"Pressione coordinata sulla Russia", come con il 18esimo pacchetto di sanzioni, e ancora sostegno all’Ucraina “nella sua legittima autodifesa” e nella “prospettiva della sua ricostruzione come una Nazione libera e sovrana” sono invece i punti cardine della posizione italiana per la guerra tra Mosca e Kiev, ha ribadito Meloni in Aula. Se l'impegno ucraino "in favore della pace è chiaro, la federazione russa deve dimostrare di volersi seriamente impegnare al tavolo negoziale, al momento non vediamo questo impegno come dimostrano i sistematici attacchi su obiettivi civili", anche a ridosso di appuntamenti come quello della presenza di Zelensky al G7. Per Meloni sono tutti "tentativi di minare ogni iniziativa per fare passi avanti".

 

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"Italia rispetterà impegni su spese difesa-sicurezza"

Altro tema caldo di rilevanza internazionale è la chiamata della Nato ad aumentare le spese per la difesa, che "si traduce per tutti in un impegno al 3,5% del Pil per la Difesa e dell'1,5 per la Sicurezza", ha spiegato Meloni (VIDEO). Entrambi "impegni importanti che l'Italia rispetterà". Per il Paese, ha aggiunto, "è una necessità strategica che non possiamo disattendere perché nessuna nazione e organizzazione di Stati può essere indipendente e sovrana se affida ad altri la sua difesa". Questa situazione, dice Meloni, "coinvolge dinamiche commerciali, cioè la possibilità di difendere i propri interessi nazionali, ma se non difendi, non decidi e non puoi considerarti libero". In ogni caso le risorse per la difesa, ha assicurato Meloni, non andranno a discapito delle "priorità individuate dal governo per gli italiani". Poi Meloni ha aggiunto: "Resta ferma la necessità, a livello europeo, di rendere compatibili le regole del patto di stabilità con l'incremento delle spese di difesa concordate con gli alleati".

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Non c'è unità di vedute per le risoluzioni di minoranza, con ogni forza di opposizione che ha preparato un proprio testo. Fra le richieste del M5s c'è il "no" al piano di Riamo europeo e all'aumento della spesa in difesa per gli accordi Nato, oltre alla condanna dell'attacco Usa all'Iran. I pentastellati parlano della "debole risposta della comunità internazionale, Unione europea in testa", che non ha espresso una "una chiara condanna dell'attacco statunitense alle infrastrutture nucleari iraniane". Si chiede poi di "interrompere immediatamente la fornitura di materiali d'armamento alle autorità governative ucraine", manifestare "la ferma contrarietà del governo italiano al piano di riarmo europeo Rearm Europe" e  "scongiurare qualsiasi ipotesi di aumento della spesa in difesa e sicurezza in riferimento al raggiungimento dei nuovi target Nato". 

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L'emergenza in Libia

Meloni ha toccato anche altri temi nelle sue comunicazioni. Un passaggio è stato dedicato alla Libia, che "non possiamo permetterci di trascurare" perché ciò che accade lì "ha immediate ripercussioni in Europa e in Italia, è di gran lunga la più esposta a minacce", sottolinea Meloni. Per questo "chiediamo che anche l'Ue eserciti tutta la sua influenza affinché le parti rispettino la tregua per evitare ulteriori vittime civili" e "continuiamo a lavorare per un processo politico che conduca la Libia ad un assetto istituzionale più stabile". L'Ue, ha aggiunto, "deve usare la sua influenza per esercitare la sua forza sugli attori libici perché collaborino con l'Onu". Una Libia "debole e frammentata" lascia spazio a "interessi stranieri moto diversi dai nostri". 

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La lotta all'immigrazione illegale

La premier ha parlato anche di lotta all'immigrazione illegale, sottolineando come il documento finale del G7 sul tema "sposa appieno la nostra linea ossia per un'immigrazione regolamentata, per una lotta senza quartiere a chi gestisce il traffico degli esseri umani e seguendo il traffico del denaro che abbiamo imparato da Falcone e Borsellino". Poi ha evidenziato come la strategia europea per la questione "include anche centri di rimpatrio europei in Paesi terzi", in riferimento alla criticata esperienza italiana in Albania. Meloni ha aggiunto che "la lista Ue dei Paesi sicuri" ha fatto giustizia di "una distorta lente ideologica alla quale abbiamo assistito" in questi mesi. "L'italia è stata ed è all'avanguardia in questo dibattito europeo", ha concluso.

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Il settore auto

"Annuncio che sto lavorando con il presidente Macron e il cancelliere Merz per definire linee comuni al settore automobilistico: penso che le nostre tre nazioni lavorando insieme possano essere uno stimolo", ha detto Meloni. Come già fatto in passato ha criticato il Green Deal europeo: "Il settore automobilistico europeo sta attraversando una crisi profonda che ci impone di rispondere con coraggio.Il governo lo sa molto bene. Da tempo insistiamo sulla necessità di un radicale cambio di rotta e di un piano per garantire il futuro del settore a partire dal superamento degli assetti più surreali del Green Deal e per un quadro normativo chiaro e prevedibile". Anche grazie "al nostro impegno instancabile dimostrato dal Non Paper insieme alla Repubblica Ceca per una nuova politica sull'automotive", ha proseguito, "la Commissione Ue ha presentato un nuovo piano sul settore auto di cui è necessario garantire una rapida attuazione".

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L'allargamento dell'Ue verso i Balcani

Sull'allargamento dell'Ue verso i Balcani - "quella che io chiamo la riunificazione dell'Europa" -  Meloni ha criticato l'Europa per aver "lasciato per troppo tempo un vuoto nei Balcani". Quelle nazioni, ha detto, "non sono semplici vicini. I Balcani si trovano nel cuore del nostro continente. Per questo motivo l'Italia è impegnata in un approccio strategico ai Balcani occidentali, per una chiara prospettiva di integrazione all'Ue".

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