Gaza, media: Netanyahu chiede esclusione Turchia da Board of Peace. LIVE

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Il primo ministro israeliano ha chiesto a Trump di escludere la Turchia dal 'Board of Peace' che si dovrebbe occupare della ricostruzione postbellica della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti del Jerusalem Post. Israele, scrive la testata, non vuole lo schieramento di forze di pace turche nel territorio palestinese e teme che Ankara, che ha già una forte presenza in Siria, possa estendervi la sua influenza. Trump ha spesso lodato in pubblico il presidente turco Erdogan e ha affermato di avere fiducia in lui

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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiesto ieri al presidente Usa, Donald Trump, di escludere la Turchia dal 'Board of Peace' che si dovrebbe occupare della ricostruzione postbellica della Striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti ben informate al Jerusalem Post. Israele, scrive la testata, non vuole lo schieramento di forze di pace turche nel territorio palestinese e teme che Ankara, che ha già una forte presenza in Siria, possa estendervi la sua influenza. Trump ha spesso lodato in pubblico il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, e ha affermato di avere fiducia in lui. Non è ancora stata stabilita la futura conformazione del 'Board'.

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Papa: saluta i giovani Terra Santa presenti in piazza S. Pietro

Un saluto particolare ai "giovani della Terra Santa, provenienti dal Patriarcato Latino di Gerusalemme". Cosi' Papa Leone XIV nell'Udienza Generale durante i saluti ai fedeli di lingua araba. "Ringraziamo Dio per ogni dono che ci ha elargito e affidiamoci sempre a Lui. Auguro a tutti voi Buon Nuovo Anno", ha aggiunto.

Netanyahu: 'violenze coloni? Ragazzini, dobbiamo avere controllo militare Cisgiordania'

"Un manipolo di ragazzini". Ha risposto così il premier israeliano Benjamin Netanyahu a una domanda sulle violenze dei coloni in Cisgiordania. "Quando ne parlano, parlano di un manipolo di ragazzini - ha detto - Si tratta di circa 70 ragazzi. Non sono della Cisgiordania. Sono adolescenti che compiono azioni come abbattere ulivi e talvolta tentano di incendiare una casa. Non posso accettarlo". E, ha aggiunto dopo il colloquio a Mar a Lago con Donald Trump, con il presidente degli Stati Uniti "penso entrambi vogliamo vedere un futuro in cui quel territorio non viene usato per attacchi terroristici" e "vogliamo anche costruire molte infrastrutture, per noi e per i nostri vicini palestinesi". "Israele - ha rimarcato - deve avere il controllo militare sull'area".

Iran, Netanyahu: 'Teheran cerca di ripristinare siti danneggiati in raid'

"Ci stanno provando", stanno "cercando di ripristinare i loro siti di produzione di missili balistici". Lo ha detto a Fox News il premier Benjamin Netanyahu rispondendo a una domanda sull'Iran, sulle capacità missilistiche e nucleari dopo i raid di giugno. "Li abbiamo fatti arretrare notevolmente in entrambi i campi, ma, sì, ci riproveranno - ha affermato Netanyahu - Penso con l'Iran il vero punto sia che dovrebbero accettare il fatto che non avere capacità di arricchimento, che dovrebbero eliminare tutto il materiale che hanno arricchito e portarlo fuori dall'Iran e consentire ispezioni". E ha aggiunto: "Non cerchiamo un'escalation, spero neanche loro, ma se ci fosse tutto sarebbe possibile".

Tajani: 'passare a fase 2 cessate fuoco Gaza, Italia pronta a fare sua parte'

"Ora bisogna passare alla fase due del cessate il fuoco. Far fare un passo indietro a Hamas, far capire a Netanyahu che non può occupare la Cisgiordania. L'Italia è pronta a fare la sua parte, ad addestrare la polizia palestinese, a supportare la popolazione come abbiamo fatto finora: 1.500 palestinesi sono stati accolti in Italia, abbiamo creato con il ministro Bernini corridoi per gli studenti". Lo dice a Il Messaggero il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "L'Italia è amica di Israele, ma vogliamo anche che i palestinesi abbiano un loro stato - rimarca - Vogliamo la pace e Hamas è una cosa contraria alla pace". Il ministro ricorda poi che "ora stiamo operando in Sudan, aiutando chi soffre con l'invio di aiuti alimentari". 

Usa, Mamdani nomina capo legale New York avvocato anti-Israele

Il sindaco eletto di New York Zohran Kwame Mamdani, in carica dal 1 gennaio, ha nominato come prossimo capo consulente legale della città un avvocato noto per essere anti-israeliano e che in passato ha difeso un terrorista di al-Qaeda. Una scelta che ha scatenato una forte reazione conservatrice. Per occupare una delle cariche piu' importanti dell'amministrazione della Grande Mela, Mamdani ha puntato su Ramzi Kassem, affermato ma controverso avvocato per i diritti civili e professore di diritto alla City University of New York (Cuny). Kassem, che diventa il principale consulente legale del sindaco, è noto, inoltre, per essere un attivista anti-israeliano di lunga data e pro-Palestina, dalle prese di posizione definite dai media come "polarizzanti". 

Iran all'Onu: 'nuove minacce di Trump sconsiderate'

Il rappresentante iraniano all'Onu, Saeed Iravani, ha condannato le nuove minacce contro l'Iran da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump il quale lunedì ha affermato che ci sarebbero conseguenze "molto gravi" per Teheran se dovesse ricostruire i suoi missili balistici o le sue armi nucleari. In una lettera al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ieri sera, Iravani ha definito le minacce "sconsiderate", sottolineando che una "grave ed esplicita minaccia" di uso della forza costituisce una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite. E ha esortato il Consiglio a condannarla "inequivocabilmente". "L'Iran riafferma il suo diritto intrinseco e inalienabile all'autodifesa, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite, contro qualsiasi attacco armato o atto di aggressione", ha aggiunto, citato da IRNA. 

Siria, esercito Usa: uccisi 25 terroristi Isis in 10 giorni

Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha annunciato che negli ultimi dieci giorni l'esercito americano ha completato 11 operazioni contro l'Isis in Siria, durante le quali sono stati eliminati 25 membri dell'organizzazione terroristica. Inoltre, diversi terroristi sono stati catturati e depositi di armi sono stati distrutti. "Non ci arrenderemo", ha dichiarato il Comandante del Centcom, Ammiraglio Brad Cooper, affermando che "siamo impegnati a lavorare a fianco dei nostri partner regionali per sradicare la minaccia dell'Isis per gli Stati Uniti e la sicurezza regionale". 

Netanyahu, 'un nuovo governo a Gaza è possibile se Hamas si disarma'

"Un nuovo governo a Gaza è possibile, se Hamas verrà disarmato". Lo ha affermato in un'intervista con Fox News, il primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riportano i media israeliani. "Il motivo è semplice: se Hamas rimarrà armata, potrà sparare alle spalle al nuovo governo. Vedo un futuro diverso per Gaza se si disarmerà. Tutti lo capiscono. La gente di Gaza lo desidera più di chiunque altro", ha aggiunto.

Idf, nel 2025 colpiti 20mila obiettivi su tutti i fronti

Nel resoconto di fine anno, pubblicato dai media israeliani, le Idf affermano di aver colpito circa 20.900 obiettivi su tutti i fronti. Le operazioni attuate nel 2025 delineano un'ampia attivita' militare su piu' fronti, tra cui Gaza, Libano, Cisgiordania, Iran e Yemen. Secondo il rapporto, le Forze di Difesa israeliane hanno mobilitato circa 307mila riservisti durante l'anno e hanno condotto circa 430 operazioni su tutti i fronti, colpendo quindi oltre 20mila obiettivi. Le forze navali hanno accumulato circa 130mila ore di navigazione e condotto 50 attacchi marittimi. Nella Striscia di Gaza, l'esercito afferma che quasi 14mila terroristi sono stati uccisi e piu' di 19.500 obiettivi di "infrastrutture terroristiche" sono stati distrutti, inclusi depositi di armi e strutture di comando. Decine di alti comandanti di Hamas sono stati eliminati, tra cui leader di brigata, battaglione e compagnia. In Libano, le Idf hanno riferito di aver ucciso circa 380 agenti di Hezbollah e colpito quasi mille obiettivi, documentando al contempo circa 1.920 violazioni del cessate il fuoco da parte del gruppo terroristico.

Netanyahu: Iran cerca di ricostruire impianti per missili

"Ci stanno provando, stanno cercando di ricostruire i loro impianti di produzione missilistica". Lo ha detto Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano, durante un'intervista all'emittente statunitense Fox News, rispondendo a una domanda sull'Iran. Poi su un eventuale attacco a questo Paese, ha aggiunto: "L'Iran sta conducendo test per lanciare missili contro Israele. Spero che non commettano questo errore. Non stiamo cercando un'escalation. Spero che nemmeno loro lo stiano facendo".

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