Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese
DECENNI DI TENTATIVI DI PACE
- La questione israelo-palestinese è irrisolta da decenni. Le tensioni spesso sono sfociate in veri e propri conflitti ed episodi di terrorismo. Le diplomazie internazionali hanno provato a mediare una pace che tante volte è sembrata vicina, ma i tentativi sono sempre naufragati, fino alla firma dell'accordo del 13 ottobre 2025 (nonostante la tregua appaia ancora molto fragile). Ecco i momenti chiave dal 1978 ad oggi
GLI ACCORDI DI CAMP DAVID DEL 1978
- Mediati dall'allora presidente Usa Jimmy Carter, giunsero dopo il cessate il fuoco nella Guerra dello Yom Kippur del 1973, in cui Egitto e Siria combatterono contro Israele. Stabilirono una pace armata e valsero il Premio Nobel per la Pace al premier israeliano Menachem Begin e al presidente egiziano Anwar Sadat. Ma gli impegni assunti nei confronti dei palestinesi non furono rispettati
ACCORDI DI OSLO
- Un anno di negoziati segreti a Oslo "aveva creato una congiunzione astrale senza precedenti", disse Yossi Beilin, vice ministro degli Esteri israeliano che nel 1992 aveva avviato i contatti con i palestinesi. A giugno i laburisti vinsero le elezioni con Yitzhak Rabin: Beilin convinse il ministro degli Esteri Shimon Peres (in foto qualche anno dopo con Arafat), che convinse Rabin. Israele e Olp concordarono il reciproco riconoscimento. Fu istituita l'Autorità Nazionale Palestinese per autogovernare parte della Cisgiordania e la Striscia di Gaza
LA STORICA STRETTA DI MANO
- Il dialogo fu annunciato e furono coinvolti gli americani. Alla Casa Bianca il 13 settembre 1993, ci fu la storica stretta di mano fra il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin e il leader palestinese Yasser Arafat alla presenza di Bill Clinton. Si decise di partire con l'esperimento: "Gaza e Gerico first", con l'autonomia alle due città. Ci fu un certo successo. Ma la destra israeliana, Hamas e soprattutto il terrorismo, da entrambe le parti, fecero saltare tutto. Nel 1994 un ebreo estremista assassinò Yitzhak Rabin a Tel Aviv
CAMP DAVID NEL 2000
- Al vertice di pace in Medio Oriente di Camp David, tra l'11 e il 24 luglio 2000, presero parte l'allora premier israeliano Ehud Barak e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat. Sotto l'egida del presidente Usa Bill Clinton. Barak, sotto forti pressioni Usa, propose ad Arafat uno Stato palestinese nella Striscia di Gaza e in parte della Cisgiordania, il ritorno di un certo numero di profughi, la smilitarizzazione dello Stato palestinese e lo smantellamento dei gruppi terroristici
NESSUN ACCORDO E LO SCOPPIO DELLA SECONDA INTIFADA
- Arafat rifiutò l'offerta. Clinton avrebbe voluto che Camp David chiudesse la sua vita da presidente con un successo storico. Invece due mesi dopo scoppiò la seconda Intifada. Arafat non la fermò
DUE STATI DUE POPOLI
- La proposta di due Stati per due popoli che prevedeva la creazione di uno Stato di Palestina con la Striscia di Gaza e la Cisgiordania, e con capitale Gerusalemme est, nel rispetto degli accordi presi durante l'armistizio del 1949, era alla base della soluzione di pace proposta dell'Arabia Saudita nel 2002
PIANO MAI REALIZZATO
- La proposta fu accettata dall'Autorità Nazionale Palestinese e da tutti i Paesi della Lega Araba. Il piano promise in cambio della tregua le relazioni diplomatiche tra i Paesi arabi e Israele e il ritorno ai confini precedenti il 1967. Soluzione diffusa anche in Israele nel movimento del sionismo socialista. È stata approvata dall'Onu ma mai realizzata
PEACE FOR PROSPERITY
- Nel 2020 Donald Trump presentò in conferenza stampa con Benyamin Netanyahu il Peace for Prosperity, un piano che in cambio di alcune concessioni extra imponeva il riconoscimento degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Per i palestinesi, un'espansione territoriale significativa, con un territorio di dimensioni paragonabili a quelle della Cisgiordania e di Gaza. Il piano è stato respinto subito dai palestinesi. Che non furono invitati al meeting
DAL 7 OTTOBRE 2023 AL VERTICE DI SHARM
- E siamo ai giorni nostri: il 7 ottobre 2023 l’attacco di Hamas ha scatenato l’offensiva israeliana su Gaza, andata avanti per due anni. Il presidente Trump, tornato alla Casa Bianca, propone un piano di pace che viene accettato da Israele e Hamas. La cerimonia per la firma dell'accordo sulla prima fase del progetto avviene in Egitto: i principali leader dei Paesi occidentali e arabi si riuniscono per discutere sul futuro di Gaza, dalla sua governance alla sua ricostruzione