Gaza, Idf: Hamas ha consegnato altre 4 salme di ostaggi israeliani alla Croce Rossa

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Un annuncio congiunto di Idf e Shin Bet riferisce che Hamas ha consegnato alla Croce Rossa altre quattro bare con le salme di ostaggi. "Se Hamas non rinuncia alle armi, ci penseremo noi. Lo faremo velocemente e forse con violenza", ha detto Trump. Intanto, Israele mantiene chiuso il valico di Rafah e riduce gli aiuti umanitari finché Hamas non restituirà tutte le salme degli ostaggi. Il Qatar definisce "difficili" le mediazioni iniziate per la fase 2 del piano sulla tregua

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La tregua a Gaza resta fragile il giorno dopo la firma dell'intesa in Egitto con Trump e i leader mondiali. "Se Hamas non rinuncia alle armi, ci penseremo noi", ha detto Donald Trump. "Lo faremo velocemente e forse con violenza". Nella serata di martedì, Hamas ha consegnato altri quattro corpi di ostaggi israeliani alla Croce Rossa: lo  ha riferito l’Idf in un annuncio congiunto con lo Shin Bet. 

Intanto, Israele ha deciso di tenere chiuso il valico di Rafah e di ridurre gli aiuti umanitari a Gaza fino a quando Hamas non restituirà le salme di tutti gli ostaggi uccisi. L'apertura del valico di Rafah era prevista nei prossimi giorni nell'ambito dell'attuazione della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco. 

I miliziani denunciano “violazioni” del cessate il fuoco dopo la morte di almeno 44 palestinesi nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas, riportati da Al Jazeera. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa intanto avverte che ci vorrà del tempo per consegnare i resti di tutti gli ostaggi uccisi data la difficoltà di trovare i corpi tra le macerie. Per fornire  più aiuti nella Striscia, le Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno chiesto l'apertura di tutti i valichi di frontiera per Gaza. Il Qatar definisce "difficili" le mediazioni iniziate per la fase 2 del piano sulla tregua a Gaza.

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Cosa ci racconta di Israele la 'piazza degli ostaggi'

La fine dell'incubo israeliano non guarisce le ferite nella società, che continua a essere spaccata. E quel minimo di fiducia reciproca coi palestinesi, indispensabile per la pace, appare difficile da recuperare dopo il 7 ottobre e la distruzione di Gaza.

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Papa Leone XIV al Quirinale. Mattarella: due popoli due Stati per Gaza

Per i due capi di Stato è il terzo faccia a faccia: la prima volta che parlarono fu alla messa di inizio pontificato, la seconda al Vaticano. È però dal 2017, con Bergoglio, che un Papa non andava al Palazzo del Quirinale. Sul tavolo i grandi dossier internazionali, dall'Ucraina alle speranze di pace in Medio Oriente.

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Gaza, il testo integrale di accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh

Il documento è stato sottoscritto a Sharm el Sheikh dal presidente Donald Trump, dal presidente egiziano al Sisi, dal presidente turco Erdogan e dal premier del Qatar (cioè i Paesi mediatori dell'accordo). “È un giorno incredibile per il Medio Oriente", ha detto il tycoon.

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Israele, la telefonata in diretta tra un ostaggio e la madre. VIDEO

La madre dell'ostaggio israeliano Matan al telefono gli ha ripetuto più  volte che la guerra era finita e che lui e gli altri ostaggi stavano  finalmente tornando a casa. I media israeliani hanno riferito che sono  stati i militanti di Hamas a facilitare la chiamata prima di consegnare  Matan, insieme ad altri sei ostaggi israeliani, alla Croce Rossa.

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Abu Mazen condanna esecuzioni sommarie compiute da Hamas

L'ufficio della presidenza dell'Autorità Nazionale  Palestinese ha condannato le esecuzioni sommarie e di massa compiute da  Hamas e documentate a Gaza nei giorni scorsi. Nella dichiarazione si  afferma che si tratta di "crimini efferati" che non hanno  giustificazione e riflettono l'insistenza di Hamas nel governare  attraverso la forza e il terrore. L'ufficio di Abu Mazen dichiara  inoltre che "queste violazioni devono essere fermate immediatamente e  che "il ripristino della legge e delle legittime istituzioni del popolo  palestinese a Gaza è l'unico modo per porre fine allo stato di caos e  ricostruire la fiducia nazionale". 

Hamas ha consegnato altre 4 salme alla Croce Rossa

Un annuncio congiunto dell'Idf e dello Shin Bet  riferisce le informazioni avute dalla Croce Rossa: quattro bare con le  salme di ostaggi deceduti sono state trasferite loro da Hamas. I mezzi  degli operatori sono in viaggio verso le forze dell'Idf e dell'Isa nella  Striscia di Gaza.

Corteo pro Gaza sciolto dopo inizio tensioni con polizia

Il corteo pro Pal giunto a piazza primo Maggio si è  sciolto dopo che sono iniziati scontri e tensioni tra una parte dei  manifestanti, che hanno agito per lo più a volto coperto, e la polizia.  Al momento la piazza è vuota. Il gruppo che aveva tentato di rompere i  cordoni di sicurezza in modo violento in via della Vittoria ora si è  spostato in via Piave. Polizia, carabinieri e Guardia di finanza stanno  procedendo per disperderli e i manifestanti stanno indietreggiando. Al  passaggio del gruppo gran parte dei bidoni della spazzatura sono stati  divelti. Diverse le transenne ribaltate a terra. (ANSA).

Rabbino militare a Gaza, in attesa delle salme di altri rapiti

Il rabbino militare, il generale di brigata Eyal Karim, è entrato  nella Striscia di Gaza per celebrare una cerimonia commemorativa per gli  ostaggi morti non appena Hamas li avrà consegnati questa sera alla  Croce Rossa.

Manifestazione a Tel Aviv per il ritorno degli ostaggi morti

Le famiglie dei rapiti morti e non ancora restituiti a Israele da  Hamas e migliaia di altre persone stanno manifestando in Piazza degli  Ostaggi a Tel Aviv per chiedere il ritorno delle salme per la sepoltura. 

Italia-Israele, al corteo pro Gaza tensioni fra manifestanti e polizia

Giunti in piazza primo Maggio, punto di arrivo del corteo, una parte dei  manifestanti ha tentato di sfondare il cordone delle forze dell'ordine  con l'intenzione di raggiungere lo stadio. Una volta respinti, si sono  diretti verso un altro possibile varco.

Italia-Israele, al corteo pro Gaza tensioni fra manifestanti e polizia

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Italia-Israele,in scontri ferito un giornalista alla testa

Un giornalista è rimasto ferito in maniera seria nel  corso della sassaiola scatenata da alcuni manifestanti Pro Pal contro le  forze dell'ordine in centro a Udine. Lo apprende l'ANSA da fonti  sanitarie. Il giornalista ha riportato "un trauma cranico importante"  per curare il quale è stato dapprima preso in carico dal personale di  un'ambulanza e quindi "trasferito d'urgenza in ospedale". Non sarebbe in  pericolo di vita. Al momento non è stato possibile accertare la  dinamica di quanto accaduto. L'imponente servizio sanitario, coordinato dalla Sores Fvg, è pronto a  intervenire in caso di necessità; nei pressi della postazione in piazza  sono appena ripresi gli scontri - riferiscono i sanitari - e le  camionette hanno ripreso a utilizzare gli idranti in dotazione per  disperdere i manifestanti. 

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Ieri, venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state  liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le  loro storie.

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Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si  cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso  costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla  prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una  svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati,  due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione  israelo-palestinese.

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Idf: Croce rossa sta andando a prendere bare ostaggi

La Croce Rossa Internazionale si e' diretta verso il punto d'incontro nel sud di Gaza dove prendera' in consegna da Hamas diverse bare di ostaggi deceduti. Lo ha riferito l'Idf sui social media. 

Gaza, il testo integrale di accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh

Il documento è stato sottoscritto a Sharm el Sheikh dal presidente Donald Trump, dal presidente egiziano al Sisi, dal presidente turco Erdogan e dal premier del Qatar (cioè i Paesi mediatori dell'accordo). “È un giorno incredibile per il Medio Oriente", ha detto il tycoon.

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Trump: "Ho parlato con Hamas attraverso i miei inviati"

 "Ho parlato con Hamas attraverso i miei  inviati". Lo ha detto Donald Trump precisando di aver avuto colloqui "ai  più alti livelli".

Media: "Stanotte restituzione corpi in due località Gaza"

La seconda restituzione delle salme degli ostaggi israeliani avverra' questa notte in due diverse localita' di Gaza. Lo ha riferito la tv al Araby. Secondo quanto confermato da diverse fonti, dovrebbero essere almeno quattro le salme che saranno consegnate. I resti di altre quattro rapiti morti in prigionia dovrebbero essere restituite anche domani, riporta l'emittente israeliana Kan. 

Trump: "Se Hamas non rinuncia alle armi, ci penseremo noi"

"Se Hamas non  rinuncia alle armi, ci penseremo noi". Lo ha detto Donald Trump. "Lo  faremo velocemente e forse con violenza". 

Schlein: "Crimini Netanyahu non rimangano impuniti"

 "Per anni sono andati avanti crimini che gli esperti hanno definito genocidio. Non possono essere crimini impuniti: bisogna lavorare per la pace ma non si possono lasciare impuniti questi crimini". Lo dice Elly Schlein a DiMartedi', su La7.

Schlein: "Per pace mancano ancora passi fondamentali"

"Per costruire la pace mancano passi fondamentali. L'autodeterminazione dei palestinesi, il riconoscimento pieno dello Stato di Palestina e la fine delle occupazioni illegali in Cisgiordania. Mancano questi passi fondamentali". Lo ha detto Elly Schlein a DiMartedi', su La7.

Schlein a Meloni: "Mai vista premier dice opposizioni terroriste"

"Non si e' mai vista una presidente del consiglio che da dei terroristi alle opposizioni, non si e' mai visto in democrazia, non si e' mai vista una presidente del consiglio che va all'Onu ad attaccare le opposizioni. E' un modo per distrarre l'attenzione dal fatto che stanno tagliando la sanita' pubblica". Lo dice Elly Schlein a DiMartedi', su La7, commentando le parole della premier Meloni, "la sinistra italiana e' piu' fondamentalista di Hamas".

In Cdm oggi informativa Tajani dopo cessate fuoco a Gaza

"Il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani ha svolto una informativa sulla evoluzione dello scenario in Medio Oriente, in seguito al cessate il fuoco a Gaza e alla liberazione degli ostaggi". Lo fa sapere Palazzo Chigi in un comunicato dopo il Consiglio dei ministri di oggi.

Parte campagna liberazione Barghouti: "Israele vuole sparisca"

"Netanyahu non vorrebbe altro che il nome di Marwan  sparisse. Che il mondo lo dimenticasse. Ma oggi chiediamo a tutti di  fare il contrario. Di fare pressione sui vostri rappresentanti politici  affinché si uniscano all'appello per la libertà del leader più popolare  della Palestina. Marwan deve essere libero di guidare, basandosi sul  cessate il fuoco di Gaza per contribuire a tracciare la strada verso uno  Stato palestinese e una pace giusta". È quanto sostiene in un post uno  dei comitati della campagna per la liberazione di Marwan Barghouti, che  segnala il sito FreeMarwan.org. Il leader palestinese si trova in  carcere da 23 anni gravato da cinque ergastoli comminati per attacchi  terroristici, operazioni suicide contro obiettivi militari e civili.  Accuse che ha sempre negato. Per lui Hamas aveva chiesto il rilascio  nella trattativa sulla tregua a Gaza. 

Netanyahu non invita magistrati da Trump, ira di Herzog

Scontro tra il presidente israeliano Isaac Herzog e il governo per il mancato invito al presidente della Corte Suprema, Isaac Amit, e al procuratore generale, Gali Baharav-Miara, al discorso pronunciato ieri dal presidente Usa Donald Trump alla Knesset. In una rara critica pubblica, il capo dello Stato ha definito la decisione "inappropriata" e che "lede la dignita' dello Stato". Critica rispedita al mittente dal presidente della Knesset e deputato del Likud, Amir Ohana: "E' deplorevole che il presidente si aspetti che solo un ramo del governo (il Parlamento) sia obiettivo e agisca secondo le regole, quando un altro ramo lo calpesta senza autorizzazione e in violazione della legge". "Per chi lo avesse dimenticato, l'autorita' giudiziaria si e' posta al di sopra del popolo e della democrazia quando ha abrogato una Legge Fondamentale, un atto senza precedenti nello Stato di Israele, che ha annullato la decisione della maggioranza - e in tempo di guerra", ha sottolineato Ohana, riferendosi all'emendamento promosso dall'esecutivo di Benjamin Netanyahu sul criterio di ragionevolezza per la valutazione delle decisioni governative. La Corte Suprema, nel gennaio 2024, l'aveva respinto sostenendo che era gravemente lesivo della separazione dei poteri e del principio dello stato di diritto. "Chi calpesta la Knesset e le sue decisioni non puo' aspettarsi un invito d'onore da essa", ha insistito il presidente del Parlamento. Duro anche il ministro della Giustizia Yariv Levin, il 'falco' che ha promosso all'inizio del 2023 una controversa riforma della giustizia. "Unita' e obiettivita' sono valori importanti. Tuttavia, la condotta coercitiva e illegale della magistratura e il sistematico calpestamento della scelta popolare sono l'opposto di unita' e obiettivita'", ha risposto a Herzog. "Mi aspetto che il presidente dello Stato e ogni persona perbene si schierino al fianco della Knesset e del governo, e non permettano che i loro poteri vengano calpestati e che la scelta del popolo venga annullata. I giorni in cui chinavamo il capo in segno di sottomissione sono finiti e non torneranno", ha avvertito. Anche il ministro della Sicurezza nazionale e leader dell'estrema destra Itam Ben-Gvir si e' fatto sentire, sostenendo che "per anni, l'Alta Corte di Giustizia ha calpestato la Knesset, i suoi membri, il governo e i suoi ministri, la democrazia e il pubblico che ha votato alle urne. E ora si lamentano che sono stati calpestati alcuni protocolli. Il giorno in cui l'Alta Corte smettera' di calpestare sfacciatamente i funzionari eletti, passeremo a occuparci dei protocolli cerimoniali". 

Trump: "Vedremo se Hamas rispetterà accordi"

Donald Trump non si sbilancia su quanto Hamas rispettera' l'accordo con Israele su Gaza. "Lo vedremo", ha risposto il presidente americani ai cronisti che lo incalzavano durante la visita del presidente argentino Javier Milei alla Casa Bianca. 

Regista No Other Land a Roma: "Continuate a manifestare per Gaza"

"Chiediamo a tutti coloro che hanno partecipato alle  proteste a sostegno della nostra liberazione e della nostra libertà di  continuare, perché questa non è la fine della storia. La nostra storia  non è iniziata il 7 ottobre: è iniziata con la Nakba del 1948. Ora  abbiamo più che mai bisogno che stiate in piazza con noi, a continuare  la lotta mano nella mano, fino alla fine dell'occupazione e  dell'apartheid". Lo ha detto Basel Adra, regista premio Oscar di No  Other Land, oggi al Centro sociale La Strada a Roma, nel quartiere  Garbatella, all'incontro pubblico 'Resistere per esistere', per  commemorare Awdah Hathaleen l'attivista palestinese ucciso da un colono  israeliano a Umm al‑Khair, il villaggio protagonista del documentario.   "È bene che questi massacri si siano fermati, ma noi, come popolo  palestinese, abbiamo bisogno della nostra liberazione, della nostra  libertà, di vivere con dignità e con pieni diritti umani come tutti gli  esseri umani. Questo però non è incluso nell'accordo - ha aggiunto -  .Sulla Cisgiordania non si parla: là affrontiamo crimini ogni giorno da  parte di soldati e coloni". 

Domani riunione di governo su aiuti e ricostruzione Gaza

Secondo quanto appreso da Agi, domani alle 14, nella Sala Verde di Palazzo Chigi, e' fissata una riunione di governo su aiuti umanitari e ricostruzione di Gaza. L'incontro sara' presieduto dal vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Non sara' presente la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, impegnata, nel frattempo, nel Processo di Aqaba, che si terra' sempre domani a Roma. Alla riunione a Palazzo Chigi prenderanno parte i ministeri interessati (Esteri, Difesa, Universita', Agricoltura, Affari regionali, Disabilita'), il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e la Protezione Civile. 

Ben-Gvir: "Stop aiuti Gaza senza restituzione salme rapiti"

Il ministro israeliano per la Sicurezza Nazionale ed esponente dell'estrema destra messianica, Itamar Ben-Gvir, ha minacciato l'interruzione degli aiuti umanitari a Gaza se Hamas non restituira' le salme degli ostaggi ancora nelle sue mani nella Striscia. "Chiedo al primo ministro di dare un ultimatum chiaro ad Hamas: se non restituite immediatamente tutti i corpi dei nostri soldati caduti e continuate con questi ritardi, bloccheremo immediatamente tutti gli aiuti umanitari che entrano nella Striscia di Gaza", ha dichiarato sul suo canale Telegram.

Netanyahu visita ex ostaggi: "Riavremo anche i caduti"

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato l'ospedale Beilinson di Petah Tikva, dove sono ricoverati alcuni degli ostaggi liberati ieri e ha ribadito la determinazione a "riportare indietro tutti", esprimendo la speranza di avere notizie "nelle prossime ore". "Ho promesso di riportarli indietro e li abbiamo riportati indietro", ha dichiarato, parlando con Alon Ohel, Aviatar David, Guy Gilboa-Dalal, Eitan Mor e Avinatan Or. "Con la stessa determinazione, stiamo lavorando per riportare indietro i deceduti, non risparmieremo sforzi e non risparmieremo mezzi per riportarli indietro", ha aggiunto. "Credo che con questo metodo, riceveremo prima notizie sul ritorno di altri ostaggi deceduti, si spera nelle prossime ore".

Italia-Israele: controlli stadio, per auto pedana anti esplosivi

Allo stadio Bluenergy di Udine sono cominciate le operazione di ingresso da parte dei tifosi che assisteranno all'atteso match Italia-Israele per la qualificazione ai mondiali. Minuziosi i controlli cui vengono sottoposti sia le persone con il metal detector sia le vetture in ingresso che devono attraversare un'apposita pedana che verifica la presenza di esplosivi. Le operazioni procedono a rilento con le prime code. Controlli vengono effettuati anche con i droni. I tifosi all'arrivo del pullman degli azzurri hanno intonato i soliti cori. Giunta allo stadio anche la nazionale israeliana scortata dalle volanti della Polizia. 

Nipote Arafat torna in Cisgiordania: "Serve riforma Fatah"

Nasser al-Qudwa, un nipote del defunto leader palestinese Yasser Arafat, e' tornato in Cisgiordania dopo quattro anni di autoesilio con una tabella di marcia per garantire la pace a Gaza, lanciando appelli per "una seria lotta alla corruzione in questo Paese". Oppositore dell'attuale leadership dell'Autorita' nazionale palestinese, guidata da Abu Mazen, Qudwa ha sottolineato la necessita' di una profonda riforma per Fatah, il partito del presidente. Bisogna anche fare di piu' per contrastare la violenza dei coloni in Cisgiordania, ha aggiunto. "Il primo dovere... e' riconquistare la fiducia della piazza - qualcosa che abbiamo perso - e dobbiamo essere abbastanza coraggiosi da dire che non l'abbiamo piu', e senza di essa, francamente, e' inutile", ha dichiarato a Reuters in un'intervista. Qudwa ha lasciato la Cisgiordania nel 2021 dopo essere stato espulso da Fatah, il movimento fondato da suo zio, a causa della sua decisione di presentare una propria lista alle elezioni, sfidando l'89enne Abu Mazen che aveva annullato il voto. Il 72enne e' stato riammesso a Fatah la scorsa settimana, in seguito all'amnistia offerta dal leader dell'Anp.

Gaza, domani alle 11 informativa Tajani al Senato

E' prevista alle 11 di domani l'informativa nell'Aula del Senato del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sugli sviluppi della situazione a Gaza. Lo ha comunicato all'Assemblea la presidente di turno Anna Rossomando.

Mattarella ha ricevuto il re di Giordania

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel  pomeriggio al Quirinale Sua Maestà Abdullah II, Re di Giordania. Era  presente all'incontro il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e  alla Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi. E' quanto si legge in  una nota del Colle. 

Netanyahu e Sara in visita agli ostaggi in ospedale

L'ufficio del primo ministro rende noto che questa sera Benyamin  Netanyahu e la moglie Sara hanno fatto visita agli ostaggi liberati  all'ospedale Beilinson. "Avevo promesso di riportarli a casa, e li  abbiamo riportati. Con la stessa determinazione ci occupiamo del  rimpatrio delle salme. Non risparmieremo alcuno sforzo né mezzo per  riportarli indietro". Il premier e la moglie hanno incontrato Avinatan  Or, Alon Ahiel, Guy Gilboa-Dalal, Evyatar David ed Eitan Mor. 

Chigi: domani prima riunione su Gaza, presiede Tajani

La riunione su Gaza sarà presieduta dal Vicepresidente del  Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani è fissata per domani,  15 ottobre alle ore 14.00, nella Sala Verde di Palazzo Chigi. Il  Presidente del Consiglio sarà impegnata, nel frattempo, nel Processo di  Aqaba, che si terrà sempre domani a Roma. All'incontro prenderanno parte  i ministeri interessati (Esteri, Difesa, Università, Agricoltura,  Affari regionali, Disabilità), il Sottosegretario alla Presidenza del  Consiglio, Alfredo Mantovano, e la Protezione Civile. E' quanto fanno  sapere fonti di palazzo Chigi. 

Chigi: "Meloni ha assicurato che Italia farà sua parte su Gaza"

"L'Italia, come ha assicurato il Presidente del Consiglio Giorgia  Meloni, è pronta a fare la propria parte nel processo di ricostruzione a  Gaza. In seguito alla firma dell'accordo di pace per il Medio Oriente,  avvenuta ieri in Egitto, il Presidente Meloni ha chiesto oggi, nel corso  del Consiglio dei Ministri, che tutti i ministeri e le istituzioni  coinvolte, a vario titolo, nel progetto di ricostruzione si riuniscano  per fare il punto sui prossimi passi, con un'attenzione particolare  all'aspetto degli aiuti umanitari". E' quanto si apprende da fonti di  palazzo Chigi. 

Italia-Israele, Pellegrino (Avs): "Corteo pacifico senza tensioni"

"Al momento il corteo si sta svolgendo in maniera pacifica e senza alcuna tensione". Lo riferisce in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino (Avs) che partecipa alla manifestazione contro la partita Italia-Israele che si disputera' alle 20.45 allo stadio di Udine. 

Video shock mostra miliziani che uccidono oppositori a Gaza

Dal primo giorno di tregua va avanti la mattanza  dei miliziani di Hamas contro i clan oppositori e le famiglie beduine  che negli ultimi mesi di guerra si sono schierate apertamente contro i  terroristi cercando di prendere in mano la sicurezza dei camion di aiuti  che entrano a Gaza. Le uccisioni pubbliche compaiono nei video che  arrivano sui social dalla Striscia. L'ultimo filmato mostra i miliziani,  vestiti in abiti civili, mentre giustiziano sette oppositori accusati  di tradimento e connivenza con Israele. La scena raccapricciante fa  vedere i sette condannati a morte in ginocchio e con le mani legate  dietro la schiena, intorno una folla di persone, tra cui molti bambini e  adolescenti, che riprendono la scena con i cellulari, urlano Allahu  Akbar, inneggiano, fischiano. Poi gli spari e il sangue, i corpi a  terra. 

Trump: "Lavoro non è finito. Salme non restituite"

Donald Trump ha avvertito che c'e' ancora da fare per attuare il suo piano per Gaza. "I venti ostaggi sono tornati e stanno bene come era prevedibile. E' stato tolto un grande peso, ma il lavoro non e' finito", ha scritto il presidente americano su Truth. "I morti non sono stati restituiti, come promesso!", ha sottolineato. "Ora inizia la seconda fase!!!", ha aggiunto a proposito del suo piano. 

Trump: "Le salme degli ostaggi devono ritornare ora"

Donald Trump chiede il ritorno delle salme degli  ostaggi di Hamas. "Il lavoro non è terminato", ha scritto il presidente  in un post su Truth. "La fase due inizi adesso per favore", ha  aggiunto.

Sindaco Udine: "Liberazione calmi animi più esagitati"

"Speriamo che la liberazione degli ostaggi ed il cessate il fuoco calmino gli animi anche dei piu' esagitati". Cosi' il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, a margine della veglia di preghiera con l'arcivescovo di Udine, monsignor Riccardo Lamba, a poche ore dalla partita Italia-Israele. "Finalmente sono liberi gli ostaggi, adesso parte un faticosissimo percorso che in 80 anni non e' mai arrivato alla vera pace e quindi non mi faccio illusioni, sara' un percorso anche questo ad ostacoli e oggi a questa veglia di preghiera partecipiamo perche' abbiamo bisogno del sostegno di tutti, in fianco ai contendenti, perche' soltanto con l'accettazione reciproca si puo' avviare un percorso di coesistenza nella pace dei due popoli", ha detto il sindaco. "Udine sta facendo un servizio al Paese e spero che le siano grati tutti quanti perche' oggi comunque alcuni negozi hanno voluto chiudere, quindi onestamente la citta' paga un suo impegno. Pero' alla fine qualcuno in Italia doveva farlo - ha dichiarato il sindaco davanti alle telecamere di TeleFriuli - l'abbiamo fatto due volte, speriamo che qualcuno se ne ricordi. Intanto ringrazio il prefetto, il questore, il Comandante dei carabinieri, tutte le forze dell'Ordine. Nella nostra maggioranza che e' a geometria variabile, abbiamo persone che vanno alla manifestazione, persone che sono qui alla veglia, persone che andranno alla partita, quindi liberi consiglieri in libera maggioranza. Io credo che purtroppo, per come si era messo, se uno va alla partita sembra che tifi per Israele, se uno andava alla manifestazione per la Palestina sembra che tifi Palestina. Siccome io tifo per entrambi credo che venire qua abbia un significato profondo". 

Netanyahu ha celebrato il soldato Ari: "Tu, lo spirito di Davide"

"Ari alzati, fatti vedere, non essere timido. Tu  sei lo spirito di Giosuè, lo spirito di Davide, lo spirito dei Maccabei.  Ari, tu sei lo spirito di Israele", lo ha chiamato il premier Benyamin  Netanyahu durante il discorso alla Knesset di lunedì alla presenza del  presidente statunitense. Il Parlamento è scoppiato in un lunghissimo  applauso. Donald Trump lo ha applaudito. Ari Spitz, 21 anni,  americano-israeliano, è uno dei soldati dell'Idf ad essere rimasto  ferito in maniera più grave tra quelli che hanno combattuto a Gaza. Ha  perso le due gambe e un braccio nell'esplosione di un ordigno nel  quartiere Zaytoun, nel nord della Striscia mentre inseguiva dei  terroristi. Due dei suoi commilitoni della brigata Givati sono morti e  altri dieci feriti, lui è stato dato per morto ma il medico del  battaglione ha voluto controllare di nuovo e ha trovato un debole  battito. Da lì è iniziata una corsa per la vita, con l'evacuazione in  elicottero verso l'ospedale Soroka. In ospedale è stato sottoposto a  diversi interventi chirurgici a causa delle ferite gravissime. E' stato  intubato, in coma, ha ricevuto 30 sacche di sangue. Sua madre Lea non ha  mai perso la speranza: 'La riabilitazione richiederà tempo, ma la sua  storia sarà una bella storia', ha detto sul gruppo whatsapp creato per  informare sulle condizioni del ragazzo. E lunedì Ari stava in piedi da  solo, con le protesi alle gambe e a un braccio, vestito con eleganza,  sorridente. Tutta la Knesset in piedi per quel ragazzo di vent'anni che  ha sfiorato la morte e per miracolo è tornato alla vita. 

Veglia di preghiera a Udine, vescovo: "Noi siamo pro pace"

"Noi siamo pro Pace e in questo momento, in cui si  tiene una manifestazione in città che ci auguriamo sia civile e  pacifica, noi accompagniamo con la nostra preghiera per la pace  chiedendo l'intercessione della Vergine Maria cui questa pieve, la più  antica di Udine, è intitolata". Così l'arcivescovo di Udine mons.  Riccardo Lamba si è espresso prima della veglia di preghiera per la pace  nella chiesa di Santa Maria di Castello a Udine oggi nella giornata in  cui si tiene nel capoluogo friulano la partita Italia-Israele. Alla  veglia partecipa il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni che aveva  chiesto ripetutamente di rinviare e annullare la partita visto lo  scenario di guerra a Gaza. "Finalmente liberati gli ostaggi - ha detto  il sindaco a margine - ora parte un faticosissimo negoziato che ha  bisogno dell'aiuto di tutti. È questo il senso della mia presenza a  questa veglia di preghiera perché solo con l'accettazione reciproca si  potrà avviare un percorso di convivenza pacifica tra i due popoli". Alla  veglia hanno partecipato assessori ed esponenti della maggioranza in  consiglio comunale, ma anche esponenti dell'opposizione, che avevano  manifestato pareri discordi rispetto al sindaco e alla sua maggioranza  sul match Italia-Israele. "Al di là delle divergenze di opinioni su Pro  Palestina e Pro Israele - ha ribadito De Toni - io sono qui perché tifo  per entrambi e tifo per la pace". Su Udine, oggi blindata e semideserta  nelle aree centrali, De Toni ha detto: "La città sta facendo un servizio  al Paese e ha pagato il suo pegno per ospitare questa partita. È la  seconda volta, speriamo che se ne ricordino". Il sindaco ha poi  ringraziato le forze dell'ordine "per il grande lavoro che hanno fatto e  stanno facendo. Speriamo- ha concluso - che la liberazione degli  ostaggi calmi gli animi anche dei più agitati".

A Milano presidio sotto Figc contro la partita Italia-Israele

Un centinaio di manifestanti si è riunito a Milano  sotto la sede del Figc in via Pitteri, per protestare contro la partita  Italia-Israele di stasera. "Non sono stati capaci di sospendere dalle  competizioni sportive uno Stato genocida - hanno detto al megafono -,  quello stesso sport che promuove una retorica disgustosa di fratellanza,  contro il razzismo e contro le diseguaglianze".   I manifestanti hanno  poi fatto un minuto di silenzio in memoria del calciatore palestinese  Suleiman Al-Obaid ucciso lo scorso agosto a Gaza. Al presidio  organizzato da Potere al popolo in concomitanza con il corteo di Udine,  vengono gridati slogan come "Stop accordi con Israele" e "Milano lo sa  che da che parte stare, Palestina libera dal fiume fino al mare".  

Parte il corteo a Udine: "Italia-Israele non si doveva giocare"

"Non si gioca contro chi rappresenta uno Stato  genocida e di apartheid come Israele". Con queste parole è partito da  piazza della Repubblica il corteo promosso dal Comitato per la Palestina  di Udine contro la partita Italia-Israele. Ad aprire, gli esponenti  della comunità palestinese che hanno denunciato "il genocidio del popolo  palestinese" e chiesto "il riconoscimento di uno Stato di Palestina  come unica soluzione per il Medio Oriente". Sono oltre 5mila i  partecipanti, secondo una prima stima della Questura. Al megafono chi  protesta continua a ripetere: "Non si doveva giocare". Ogni tanto viene  acceso un fumogeno. Lungo il corteo anche una maxi bandiera della  Palestina. I manifestanti criticano "le due misure dell'Occidente",  accusando l'Italia di "contraddire la propria Costituzione, fondata sui  diritti umani, ospitando un evento che appoggia il genocidio". Dal  corteo, aperto dallo striscione del Comitato per la Palestina di Udine -  "Nessuna legittimazione all'occupazione israeliana" - si levano cori  come "Palestina libera" e "Gaza libera".

Trump: "Che momento storico ieri"

Donald Trump ha celebrato ancora una volta la giornata di ieri, con gli eventi che si sono succeduti in Israele e a Sharm el Shiekh. "Sono appena tornato dal Medio Oriente. Che momento storico e' stato!!!", ha scritto il presidente americano su Truth.

Gaza, Pd: "Voto unanime su missione di pace? Nessuna difficoltà"

 "Fare la nostra parte per la pace in Medio Oriente  anche con l'invio di una missione è ciò che "chiediamo dal novembre del  2023. Siamo pronti a fare la nostra parte, vogliamo discuterne in  Parlamento perché è necessario farlo". Così il responsabile Esteri del  Pd Giuseppe Provenzano, ospite questa mattina a Start su Sky TG24".   In  merito alla possibilità che ci sia voto unanime in Parlamento  sull'invio di militari italiani per il peacekeeping "io non penso che ci  sia nessuna difficoltà su questo anzi credo che sia opportuno fare  questa discussione per capire come l'Italia debba tornare protagonista  nella costruzione della pace e del dialogo con il mondo arabo perché è  stata la nostra cifra storica e non la possiamo perdere", ha concluso.  

Italia-Israele: Fedriga, "Sport e' incontro e rispetto"

"Lo sport e' incontro, rispetto, dialogo. E quella di stasera non sara' solo una partita, ma la dimostrazione del potere straordinario dello sport: unire dove altri vorrebbero dividere". Lo ha scritto su Facebook il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che questa sera sara' presente alla partita Italia-Israele. "Facciamo il tifo per i nostri azzurri, ma soprattutto per quei valori universali che rendono lo sport una lingua capace di parlare a tutti, nell'auspicio che sia una serata di sport, di amicizia e rispetto reciproco. Buona partita a tutti", ha concluso Fedriga.

Media: "Hamas consegnerà salme altri 4 ostaggi stasera"

Hamas ha informato i mediatori che iniziera' a trasferire le salme di altri quattro ostaggi israeliani alle 22 (le 21 in Italia). Lo ha riferito a Reuters un funzionario coinvolto nell'operazione. Israele ha annunciato che, contrariamente agli accordi, il valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto rimarra' chiuso almeno fino a domani e che il flusso di aiuti verso l'enclave palestinese sara' ridotto fino a quando non saranno consegnati i resti di tutti i rapiti. 

Boldrini: "Stop commercio colonie illegali in Cisgiordania"

"Se su Gaza si intravede uno spiraglio, sulla Cisgiordania questo non avviene. Il piano di Trump, che al momento e' un piano per il cessate il fuoco e la tregua, non accenna minimamente ai territori palestinesi occupati e a Gerusalemme Est". Af affermarlo, in una nota, Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "In Cisgiordania - riprende la dem - la situazione e' sempre piu' drammatica: il 42% del territorio e' illegalmente occupato da colonie israeliane. Dopo il 7 ottobre c'e' stato un aumento esponenziale degli espropri, delle violenze, delle demolizioni delle case, sia in Cisgiordania che a Gerusalemme Est. Spesso i palestinesi sono costretti anche a pagare l'abbattimento delle loro stesse abitazioni. Gli uliveti, fonte importantissima di sopravvivenza dei palestinesi, vengono estirpati, gli acquedotti e le infrastrutture distrutti. E questo non si deve all'azione di singoli coloni ma ad un sistema organizzato che tende all'annessione della Palestina. I check point impediscono alle persone di spostarsi per lavoro e persino di andare a curarsi negli ospedali". Boldrini, citando il rapporto presentato oggi alla Camera da Oxfam, Amnesty International, Cospe e altre associazioni, denuncia anche una situazione, fotografata da un dato che, a suo avviso, "preoccupa moltissimo". "L'Ue, il principale partner commerciale di Israele - sottolinea - importa dalle colonie illegali in Cisgiordania 15 volte di piu' di quanto importi dai produttori palestinesi che vivono in quelle terre da sempre. Questo e' un modo - ammonisce Boldrini - per affossare un popolo e favorire l'illegalita' delle colonie e a questo va messo uno stop" come - continua - "chiedono le associazioni che ci hanno chiesto una cosa semplice: uno strumento normativo che impedisca il commercio e gli investimenti con aziende che hanno la sede od operano nelle colonie illegali". "Cosi' come la legge 185 sul commercio di armi vieta la compravendita con paesi che sono in guerra o violano i diritti umani, cosi' - puntualizza l'esponente del Pd - e' possibile e necessario non contribuire in alcun modo all'economia della colonizzazione illegale e dell'annessione che Israele sta portando avanti". "Noi - ha concluso - raccogliamo questa richiesta: uno Stato di Palestina puo' esistere solo con la continuita' territoriale che, adesso, in Cisgiordania non c'e'. E, senza uno Stato di Palestina, non ci saranno mai ne' pace ne' sicurezza per nessuno dei due popoli".

Kibbutz conferma identità di uno dei corpi restituiti ieri

Il kibbutz di Be'eri ha confermato che Yossi  Sharabi, rapito dai terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023, è stato  identificato tra le 4 salme consegnate ieri a Israele. 

Siria, Ue: "Situazione non ancora stabile per ritorni di massa"

"La situazione in Siria non e' abbastanza stabile da consentire dei ritorni di massa. Stiamo seguendo la situazione molto da vicino insieme all'Unhcr e all'Oim. E naturalmente, facciamo tutto il possibile come Unione europea, anche per sostenere la Siria, per raggiungere una situazione piu' stabile, in modo che i rimpatri siano possibili in futuro". Lo ha dichiarato il commissario europeo agli Affari interni e alle migrazioni, Magnus Brunner, in conferenza stampa al termine del Consiglio Interni a Lussemburgo. "Per quanto riguarda i rimpatri forzati ovviamente dobbiamo concentrarci sui criminali, su coloro che rappresentano una minaccia per la sicurezza all'interno dell'Unione europea. Abbiamo un ottimo esempio dall'Austria, dove si e' trovato un punto in cui i criminali potevano essere effettivamente rimpatriati in Siria. Quindi e' un buon segno", ha spiegato.

Caritas: "Consegnate a Gaza 10mila confezioni latte artificiale"

Dopo l'annuncio ufficiale della fine  della guerra a Gaza, Caritas Gerusalemme ha mobilitato le sue équipe  mediche a Gaza per consegnare 10.000 confezioni di latte artificiale  alle famiglie con neonati e bambini piccoli che erano stati privati  dell'alimentazione di base durante i mesi di conflitto. La distribuzione  è stata effettuata attraverso la rete di punti medici della Caritas in  tutta Gaza, garantendo che gli aiuti raggiungessero le comunità più  vulnerabili in modo rapido e sicuro. "Per mesi, la guerra e il blocco  avevano fortemente limitato l'accesso ai beni di prima necessità,  lasciando migliaia di neonati malnutriti e le madri in difficoltà nel  nutrire i propri figli. La fornitura immediata di latte artificiale è  stata quindi un intervento fondamentale per salvare vite umane,  restituendo speranza e stabilità alle famiglie che avevano sopportato  difficoltà inimmaginabili", riferisce Caritas. "Questa azione riflette  la nostra missione e il nostro impegno a favore della dignità umana",  dice Anton Asfar, segretario generale di Caritas Gerusalemme. "Fin dal  primo giorno dopo la guerra, i nostri team hanno lavorato  instancabilmente per sostenere la popolazione di Gaza, in particolare i  più fragili: bambini, madri e anziani. La consegna del latte artificiale  non è solo una questione di cibo, ma sono la vita e la speranza che  rinascono". Le équipe mediche di Caritas Gerusalemme continuano a  operare nella parte meridionale di Gaza, fornendo assistenza sanitaria  di base, sostegno psicosociale e aiuti di emergenza alle famiglie  sfollate e colpite dal conflitto. L'organizzazione rimane in stretto  coordinamento con le istituzioni sanitarie locali e i partner  ecclesiastici per garantire il flusso continuo di assistenza umanitaria  attraverso corridoi sicuri e accessibili.

Media: "Questa sera Hamas consegnerà altre salme di ostaggi"

Dopo le notizie diffuse dall'emittente del Qatar  Al Araby secondo cui altre salme di ostaggi saranno consegnate a Israele  questa sera, alti funzionari di Gerusalemme hanno confermato ai media  l'informazione.Hamas ha informato i mediatori che consegnerà quattro salme di  rapiti più tardi. Una fonte politica ha affermato parlando con i media  in forma anonima che "la pressione israeliana e quella dei mediatori  hanno fatto il loro lavoro e Hamas è andata nel panico". 

Italia-Israele, controlli lungo l'autostrada verso Udine

Sono svariati i controlli effettuati dalle forze  dell'ordine lungo le autostrade e le principali strade di accesso a  Udine nel giorno in cui si gioca la partita di calcio Italia-Israele e  in centro è in programma un corteo pro Pal. Dagli accertamenti, a quanto  si apprende, non sono emerse situazioni anomale. I controlli erano  mirati a numerosi aderenti a centri sociali provenienti da tutta Italia e  nel corso delle verifiche sarebbero stati sequestrati soltanto un paio  di striscioni non conformi. E' stato anche accertato l'arrivo di un  pullman non censito alla vigilia delle manifestazioni; i partecipanti  sono quindi stati identificati e hanno potuto procedere verso  destinazione. Nella distanza di circa 3 km che separa la manifestazione  di protesta dallo stadio sono stati disposti dei filtri da parte delle  forze dell'ordine tendenti a intercettare chiunque volesse abbandonare  il percorso autorizzato del corteo, il cui arrivo è previsto in piazza  primo Maggio.

Msf: "Ancora problemi per arrivo forniture mediche a Gaza"

Nessun significativo miglioramento nell'ingresso di  forniture mediche nella Striscia di Gaza è stato registrato dall'inizio  della tregua da Medici Senza Frontiere (Msf). "Non sappiamo se la  situazione migliorerà nei prossimi giorni, finora non sono stati aperti  altri punti di ingresso" scrive la ong. "Sebbene l'ingresso di alcuni  articoli medici e forniture sanitarie di base, come le tende e i  prodotti per l'igiene, sia consentito, a condizioni specifiche che sono  difficili da soddisfare, continuiamo a incontrare notevoli ostacoli che  ci impediscono di far entrare nella Striscia i materiali necessari per  ripristinare le infrastrutture mediche e idriche" è la denuncia. Secondo  Msf, diversi camion dall'Egitto e dalla Giordania stanno subendo  ritardi a causa delle restrizioni imposte.  L'organizzazione lamenta il  fatto che non sia ancora possibile far entrare gli articoli considerati  "a duplice uso", tra cui i pannelli solari e altre attrezzature  logistiche. Un tipo di attrezzature necessario però a Msf, come gli  articoli essenziali necessari per mantenere condizioni igieniche e  sterili. Tra gli articoli più urgenti, 9 unità di desalinizzazione e  2.250 latrine, oltre a pezzi di ricambio per riparare veicoli,  generatori, attrezzature mediche e lavatrici.

Msf: "Valutiamo se riprendere attività a Gaza City"

"I team stanno attualmente monitorando e valutando la  situazione nel nord di Gaza per determinare se le condizioni consentono  una ripresa sicura delle attività, dato che la popolazione sta tornando  in massa nel nord, dove i servizi medici sono scarsi". Lo ha affermato  Medici senza frontiere. "Ci impegniamo a fornire assistenza medica alla  popolazione di Gaza, mentre MSf continua a lavorare nel sud e nel centro  della Striscia, e chiediamo un aumento massiccio e sostenuto degli  aiuti nella Striscia, compreso il nord". L'ond aveva lasciato Gaza City,  mantenendo la presenza al centro e al sud della Striscia, a settembre, a  causa dell'intensificarsi dell'offensiva israeliana. 

Ong: "Oltre 40mila sfollati da gennaio da campi Cisgiordania"

Da gennaio sono stati sfollati con la forza oltre 40  mila persone palestinesi dai campi profughi di Jenin, Tulkarem, Nur  Shams e Al-Far'a a causa delle operazioni militari di Israele e degli  attacchi dei coloni in Cisgiordania. Nel frattempo, è stata approvata la  costruzione di 3.400 nuove unità abitative in un blocco che collega  Gerusalemme Est e l'insediamento illegale di Ma'ale Adumim,  interrompendo di fatto la circolazione dei palestinesi tra la  Cisgiordania settentrionale e meridionale. Sono alcuni dei dati forniti  da Amnesty International Italia, Cospe e Oxfam Italia, promotrici della  campagna 'Stop al commercio con gli insediamenti illegali', assieme ad  una coalizione di oltre 20 organizzazioni.  La coalizione chiede che  l'Italia e l'Unione europea interrompano ogni relazione commerciale con  gli insediamenti illegali israeliana per "porre fine all'occupazione  della Cisgiordania, consentendo la nascita di uno stato palestinese".  Negli ultimi due anni la povertà in Cisgiordania è aumentata dal 12% al  28%, scrivono. La richiesta arriva alla vigilia del Consiglio Ue dei  ministri degli Esteri e del Consiglio europeo del 20 e 23 ottobre, ed è  stata ribadita oggi alla Camera dei Deputati nel corso di un incontro  con le forze politiche e Basel Adra, regista palestinese Premio Oscar  con "Non Other Land", che ha portato la propria testimonianza. 

Oms: "15.600 palestinesi necessitano di evacuazione urgente"

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato  l'allarme sul deterioramento della situazione sanitaria nella Striscia  di Gaza, affermando che oltre 15.600 pazienti, tra cui 3.800 bambini,  necessitano di urgente evacuazione medica per cure al di fuori della  Striscia. Si tratta soprattutto di pazienti amputati a causa della  guerra. L'Oms, citato dalla Wafa, chiede inoltre un monitoraggio più  approfondito delle malattie e delle epidemie virali causate del  deterioramento della situazione sanitaria e dei danni alle  infrastrutture. L'organizzazione ha quindi sottolineato la necessità di  riaprire i corridoi sanitari fuori da Gaza. 

Axios: "Per Israele ancora possibile consegna salme oggi"

C'e' ancora la possibilita' che Hamas restituisca i corpi degli ostaggi morti oggi o nella notte. Lo ha riferito un alto funzionario israeliano al giornalista Barak Ravid di Axios. "Vediamo che stanno facendo maggiori sforzi nelle ultime ore", ha sottolineato la fonte, secondo la quale il gruppo palestinese pensava che la consegna delle salme dei rapiti fosse meno seria per Israele, ma si e' reso conto che non e' cosi'. Inoltre, ha aggiunto il funzionario, Hamas ha capito che l'Idf sa piu' di quanto lui immaginasse sul numero di corpi in suo possesso e su dove si trovino, e avra' quindi difficolta' a sostenere di non conoscere la loro localizzazione.

Oxfam-Amnesty: "Stop commercio con insediamenti Cisgiordania"

"Per porre fine all'occupazione illegale della Cisgiordania, consentendo la nascita di uno stato palestinese, e' decisivo che l'Italia e l'Unione europea interrompano ogni relazione commerciale con gli insediamenti illegali israeliani. Senza farsi condizionare dal piano di pace americano che, pur rappresentando un passo indispensabile per la fine del genocidio nella Striscia di Gaza, manca di ogni rifermento al destino dell'area e alla difesa del diritto di autodeterminazione del popolo palestinese". E' l'appello lanciato da Amnesty International Italia, Cospe e Oxfam Italia, promotrici della campagna Stop al commercio con gli insediamenti illegali, con una coalizione di oltre 20 organizzazioni. Una richiesta che arriva alla vigilia del Consiglio Ue dei ministri degli Esteri e del Consiglio europeo del 20 e 23 ottobre, ribadita oggi alla Camera dei Deputati nel corso di un incontro con le forze politiche e Basel Adra, regista palestinese Premio Oscar con "Non Other Land", che ha portato la propria testimonianza. "I dati contenuti nel rapporto 'Il commercio con gli insediamenti illegali', mostrano quanto scambi e investimenti nei territori occupati illegalmente da Israele non facciano altro che alimentare la drammatica condizione economica e sociale di oltre 3,3 milioni di palestinesi tra demolizioni, sfollamenti di massa, furto delle terre, violenze e check point, che non permettono la libera circolazione dei palestinesi. Solo da gennaio", spiegano i promotori dell'appello, "sono stati sfollati con la forza oltre 40 mila persone palestinesi dai campi profughi di Jenin, Tulkarem, Nur Shams e Al-Far'a a causa delle operazioni militari e degli attacchi dei coloni protetti dall'esercito di Israele, che si sono moltiplicati: sono centinaia le vittime dall'inizio dell'anno. Nel frattempo, e' stata approvata la costruzione di 3.400 nuove unita' abitative in un blocco che collega Gerusalemme Est e l'insediamento illegale di Ma'ale Adumim, interrompendo di fatto la circolazione dei palestinesi tra la Cisgiordania settentrionale e meridionale. Il controllo di Israele costa ad oggi all'economia palestinese miliardi di dollari all'anno, mentre la poverta' in Cisgiordania e' aumentata dal 12% al 28% negli ultimi due anni, con un notevole aumento del tasso di disoccupazione. Un controllo che, senza una forte pressione da parte della comunita' internazionale, potrebbe presto trasformarsi in una vera e propria annessione, dato che il Parlamento israeliano ha recentemente approvato una mozione proprio in questa direzione. Nonostante questo contesto pero' l'Unione europea ad oggi resta il primo partner commerciale di Israele, con un volume totale di scambi di 42,6 miliardi di euro nel '24. L'Italia nello stesso anno ha importato beni e servizi per oltre 1 miliardo di euro, con un volume totale di scambi pari ad oltre 4 miliardi". "Oggi in tutta Europa sono presenti prodotti provenienti dalle colonie illegali, ma etichettati 'Made in Israel' a causa di politiche doganali incoerenti o disapplicate", sottolinea Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia: "Per questo motivo chiediamo con forza che l'Italia, rispettando il parere consultivo emesso dalla Corte Internazionale di giustizia nel luglio 2024, adotti uno strumento normativo nazionale, che preveda la sospensione degli accordi commerciali italiani con Israele e porti il governo ad assumere una decisa posizione a favore della revisione dell'Accordo di Associazione Ue-Israele includendo questo ambito. Il governo Meloni ha oggi l'occasione di dimostrare di non voler essere complice delle ripetute e sistematiche violazioni dei diritti umani delle autorita' israeliane in Cisgiordania. Se si vuole lavorare alla creazione di due stati occorre agire al piu' presto esercitando una pressione capace di incidere sulle politiche del governo israeliano". La Corte Internazionale di Giustizia (CIG) ha stabilito che in base al diritto internazionale gli Stati sono tenuti ad "astenersi dall'instaurare con Israele trattative economiche o commerciali concernenti i Territori Palestinesi Occupati, o parti di essi, che potrebbero consolidare la sua illegale presenza nel territorio", e devono "adottare misure per prevenire relazioni commerciali o di investimento che contribuiscano al mantenimento della situazione illegale creata da Israele". "L'idea che l'attuazione delle prime disposizioni di un precario accordo tra Hamas e Israele debba far dimenticare due anni di crimini di diritto internazionale e distogliere l'occasione dalla quotidiana illegalita' praticata dallo stato israeliano e dai suoi coloni nella Cisgiordania occupata e' profondamente errata", ha aggiunto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. "L'occupazione illegale delle terre palestinesi produce poverta' da un lato e ricchezza dall'altro, quest'ultima favorita da relazioni commerciali che l'Unione europea porta avanti con Israele, che consolidano una situazione illegale nel Territorio palestinese occupato e che pertanto chiediamo cessino al piu' presto", aggiunge Noury. "I palestinesi da oltre 50 anni devono far fronte anche a una vera e propria guerra economica dovuta all"occupazione israeliana che cancella diritti, terre e futuro e non consente alcuno sviluppo dell'economia", conclude Vittorio Longhi, responsabile advocacy di Cospe: "Per questo, chiedere lo stop del commercio con gli insediamenti illegali e' fondamentale, un atto dovuto di giustizia e di rispetto del diritto internazionale, ma e' altrettanto necessario sostenere con forza l'economia di resistenza delle comunita' palestinesi. Un'economia messa ulteriormente in crisi, dopo il 7 ottobre 2023, con l'espulsione di centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici palestinesi da Israele e l'impoverimento drammatico del Territorio Occupato, soprattutto nelle aree rurali".

Hamas: "In 24 ore 6 morti e 38 corpi recuperati da macerie"

Nelle ultime 24 ore a Gaza sei palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano e altri 29 sono rimasti feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, precisando che altri 38 corpi sono stati estratti dalle macerie e portati negli ospedali. Il conteggio complessivo del ministero ammonta a 67.913 palestinesi uccisi a Gaza e 170.134 feriti dal 7 ottobre 2023. In precedenza Al Jazeera, citando le stesse autorita', aveva indicato l'uccisione di 44 palestinesi nelle ultime 24 ore, unendo probabilmente il numero delle vittime odierne con quello dei resti rinvenuti tra le macerie dei palazzi distrutti dai bombardamenti.

Terzi (Fdi): "Chi sostiene Hamas propaganda odio e antisemitismo"

 “Dal 2022 il Digital Service Act  dell’Ue ben definisce che esistono sistemi di equilibrio e parametri nei  quali si passa dall'autoregolamentazione delle piattaforme al  co-intervento a livello nazionale o europeo per contenere, o  possibilmente anticipare, quei fenomeni legati a disinformazione, hate  speech, antisemitismo e via dicendo che si diffondono a macchia d’olio  nel digitale, fenomeni che sono oramai elementi chiave della attuale  guerra ibrida". Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Giulio  Terzi in occasione dell’audizione di Tommaso Cerno, direttore de Il  Tempo, e di Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero, sulle  minacce ricevute a seguito di indagini giornalistiche sulla propaganda  di idee razziste e antisemite, in Commissione straordinaria per il  contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e  istigazione all’odio e alla violenza. "Sorge  spontaneo domandarsi, allora, se chi afferma - e cito - che gli uomini  di Hamas non sono necessariamente tagliagole perché hanno anche  costruito scuole e ospedali, o che Hamas è una forza politica che ha  vinto delle elezioni, definite addirittura tra le più democratiche del  mondo, sia al tempo stesso anche a conoscenza di cosa Hamas sia. Nella  sua carta costitutiva, del 1988 e tuttora in vigore, vi è scritto  apertamente che il jihad - la guerra santa - è un obbligo individuale  per ogni musulmano dinanzi il popolo ebraico, e che sempre Hamas lotterà  contro l’invasione sionista fino a che, nel nome di Allah, gli ebrei  non saranno sterminati".  "È  chiaro - conclude - che qualsiasi frase in sostegno di tale movimento  terrorista della peggior specie sia una propaganda all’odio e pro, non  contro, l’antisemitismo. Possono esser quindi tali tesi accettate o  addirittura accreditate da qualcuno, anziché essere convintamente  contrastate da tutti?”. 

Von der Leyen contestata a Sarajevo da dimostranti pro-Pal

La presidente della commissione Europea Ursula von  der Leyen, in visita oggi a Sarajevo, è stata contestata da un piccolo  gruppo di manifestanti radunatisi davanti alla sede della presidenza di  Bosnia -Erzegovina, con l'intento anche di dare sostegno al popolo  palestinese. Su cartelli e striscioni  scritte quali  'Morte  all'imperialismo, libertà per la Palestina', 'Ue complice del  genocidio', 'Morte all'imperialismo tedesco', 'Ursula e Netanyahu  insieme nel genocidio', 'Arrestate Netanyahu', e 'Ursula, via dalla  Bosnia-Erzegovina'. 

Wizz Air: "Nessun segno di fumo o incendio sul volo da Sharm"

"Il volo W4 6118 operato oggi e diretto da Sharm  el-Sheikh a Roma Fiumicino è stato dirottato su Napoli a causa di un  imprevisto problema tecnico. L'aeromobile è atterrato in sicurezza e  tutti i passeggeri sono sbarcati illesi. Contrariamente a quanto  riportato da alcuni media, non vi erano segni di fumo o incendio a  bordo". La precisazione arriva dalla compagnia aerea Wizz Air, che  aggiunge: "Tuttavia, poiché la sicurezza dei nostri passeggeri e  dell'equipaggio è la nostra massima priorità, il team di manutenzione  della compagnia sta effettuando un'ispezione approfondita  dell'aeromobile seguendo i protocolli. I passeggeri e i loro bagagli  saranno trasportati in pullman alla destinazione finale. La compagnia  aerea desidera ringraziare i propri piloti e il personale di cabina per  aver garantito la sicurezza di tutti durante l'atterraggio e per aver  preso la giusta decisione di dirottare l'aereo su Napoli".  

Tajani: "Verso nomina Archi a inviato per Gaza"

"Stamattina c'e' stata una riunione operativa al ministero degli Esteri presieduta dall'ambasciatore Archi, che io vorrei nominare inviato speciale del ministero per Gaza". A dirlo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine di un convegno organizzato alla Camera da Forza Italia. L'Ambasciatore di grado Bruno Archi, attuale rappresentante permanente presso Polo romano delle Nazioni Unite, che svolge negoziati con e all'interno di organizzazioni come la Fao, l'Ifad e il World Food Programme, ha gia' coperto un ruolo di primo piano nel coordinamento del piano 'Food for Gaza' e - spiegano alla Farnesina - "continuera' a svolgere l'incarico di Ambasciatore preso il polo romano dell'Onu", quindi, si tratta quindi di una nomina che non necessita di voto in Consiglio dei ministri. Al suo incarico attuale, si aggiungera' quello di inviato speciale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per tutto quello che sara' il coordinamento del supporto italiano nella fase iniziale, la piu' delicata, del piano di pace per Gaza. Per ora, ha peraltro spiegato Tajani, "si e' cominciato a fare il punto della situazione su cio' che si puo' mandare: abbiamo gia' raccolto centinaia di centinaia di tonnellate di viveri". L'intenzione, ha aggiunto, e' quella di "accelerare i tempi della distribuzione dei beni alimentari".

Italia-Israele, Scarpa (Pd): "Crimini restano. Non va giocata"

"Le notizie della liberazione degli ostaggi e di alcuni prigionieri palestinesi sono positive, ma non cancellano l'enorme responsabilita' del governo Netanyahu di questi due anni. A Gaza restano decine di migliaia di vittime innocenti, prime fra tutte bambine e bambini palestinesi. Non si puo' voltare lo sguardo davanti ai crimini commessi, ne' fingere che si possa tornare alla normalita' mentre intere famiglie sono state cancellate e la Striscia ridotta in macerie. Per questo motivo, la partita che si giochera' stasera a Udine tra Italia e Israele non si dovrebbe disputare", dice la deputata Pd Rachele Scarpa spiegando che "esattamente come e' avvenuto per la Russia dopo l'invasione dell'Ucraina, anche Israele avrebbe dovuto essere sospesa da tutte le competizioni sportive internazionali". "Permettere che la sua Nazionale giochi come se nulla fosse - incalza - significa diventare complici di una gigantesca ipocrisia, oltre che tradire i principi stessi della Carta Olimpica, della Fifa e della Uefa. Inoltre protagonisti e spettatori della partita di questa sera devono aver chiaro che a Gaza il 95% delle infrastrutture sportive e' stato distrutto, oltre 800 atleti palestinesi sono stati uccisi, e gli stadi rimasti in piedi sono stati trasformati in centri di reclusione". "La verita', tutto quello che e' successo, non si cancella con una partita di calcio. Per questo serve il coraggio di dare dei segnali forti, anche scomodi, perche' l'Italia, e il mondo, non vogliono dimenticare", conclude l'esponente dem.

Al Jazeera: "44 morti a Gaza nelle ultime 24 ore"

Sono 44 i palestinesi uccisi e 29 i feriti dalle forze israeliane a Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riferisce al Jazeera citando fonti del ministero della Sanita' della Striscia. Il ministero ha reso noto che 38 corpi sono stati estratti da sotto le macerie e altri ancora sarebbero intrappolati. 

Croce Rossa: "Consegna salme rapiti sfida enorme, servirà tempo"

La restituzione delle salme degli ostaggi e' una "sfida enorme" e l'operazione "richiedera' tempo" data la difficolta' di localizzare i resti sotto le macerie a Gaza. Lo ha affermato un portavoce della Croce Rossa Internazionale sottolineando le difficolta' maggiori rispetto alla liberazione dei rapiti vivi. "Potrebbero volerci giorni o settimane, e c'e' la possibilita' che non vengano mai ritrovati", ha sostenuto.

Fratoianni: "Bene stop bombe ma per la pace serve stato Palestina"

"Che si apra una nuova fase in Medio Oriente me lo auguro veramente. E  ad ora quella di ieri è stata una bella giornata perché  si fermano le  bombe e si liberano persone che erano prigioniere, gli ostaggi  israeliani da un lato e i prigionieri illegalmente detenuti in  Palestina". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs dai microfoni de La 7 a  Tagadà. "Quando si interrompe il genocidio del popolo palestinese  è una  bella giornata, ma perché diventi storica ci vuole la pace. E perché ci  sia pace - prosegue il leader di SI - bisogna che gli aiuti entrino  tutti i giorni continuamente, perché quelle persone quelle vive,  ci  vuole grande rispetto anche per i morti per i corpi, ma quelli vivi  quelli che stanno morendo di fame hanno bisogno di un flusso continuo ed  enorme di aiuti, perché sono stati affamati. Perché ci sia pace ci  vuole uno Stato palestinese e ci vuole la fine dell'occupazione illegale  israeliana in Cisgiordania e la conseguente fine dell'apartheid.  Insomma tutto ciò è necessario e poi in quella terra devono decidere i  protagonisti con la presenza decisiva anche dei palestinesi che ad oggi  sono completamente al di fuori. Io mi auguro che si arrivi presto a  tutto questo". 

Camera: domani alle 9 informativa Tajani in Aula su pace Gaza

Nella seduta di domani in Aula alla Camera, alle ore 9, avra' luogo l'informativa urgente del governo, con la partecipazione del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sul Piano di pace per la Striscia di Gaza. E' possibile seguire l'appuntamento in diretta sul canale satellitare e sulla webtv della Camera anche con la traduzione nella lingua dei segni.

Fonte Israele: "Tema salme problema ma ancora no decisione"

La mancata restituzione della maggior parte delle salme degli ultimi ostaggi da parte di Hamas "potrebbe far deragliare l'accordo" ma non e' stata ancora presa alcuna decisione in merito al fatto che cio' costituisca una violazione e la questione verra' esaminata. Lo ha riferito una fonte politica a Yedioth Ahronoth, ricordando che le difficolta' nel rintracciare i resti dei rapiti erano state dichiarate in anticipo dal gruppo militante palestinese stante la situazione catastrofica nella Striscia, devastata da due anni di bombardamenti. "Sappiamo che il rilascio dei resti richiedera' un po' piu' di tempo e speriamo che funzioni", ha aggiunto la fonte. 

Media: "A Gaza i resti di 45 palestinesi consegnati da Israele"

Le salme di 45 palestinesi deceduti sono  arrivate al Nasser Medical Complex, dopo essere state trasferite da  Israele dal Comitato internazionale della Croce Rossa, nel contesto  dell'annunciato accordo con Hamas per un "cessate il fuoco". Lo hanno  confermato dall'Ospedale Nasser alla Cnn.  Stamani  le autorità israeliane hanno annunciato di aver identificato i corpi  dei quattro ostaggi che Hamas ha riconsegnato ieri. Il piano Trump per  la "fine del conflitto a Gaza" prevede che "per i resti di ogni  israeliano restituiti, Israele consegni i resti di 15 gazawi deceduti".

Israele: "No riapertura Rafah senza restituzione salme"

Israele ha deciso di tenere chiuso il valico di Rafah e di ridurre gli aiuti umanitari a Gaza fino a quando Hamas non restituira' le salme degli ostaggi uccisi. la misura era stata caldeggiata dall'apparato di sicurezza, secondo cui non e' in corso alcun tentativo significativo da parte di Hamas di localizzare i corpi. Secondo funzionari militari, il gruppo militante palestinese possiede informazioni sulla posizione di molti degli ostaggi deceduti, e non solo dei quattro che sono stati restituiti ieri. L'apertura del valico di Rafah era prevista nei prossimi giorni nell'ambito dell'attuazione della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco.

Tajani: "In Cdm relazione su aiuti italiani a Palestina"

In Consiglio dei ministri "faro' una relazione di cio' che l'Italia sta facendo per aiutare la popolazione palestinese". Lo ha annunciato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, avvicinato dai cronisti a margine di un convegno alla Camera sulla pesca sostenibile. "Ne parlero' oggi", ha puntualizzato Tajani poco prima dell'avvio di un Cdm per lo piu' focalizzato sul prossimo Documento programmatico di bilancio. Con l'iniziativa 'Food for Gaza', lanciata dal titolare della Farnesina nel marzo 2024, l'Italia e' tra i Paesi in prima linea negli aiuti umanitari a Gaza.

Famiglie a Witkoff: "Avverati timori su restituzione salme"

Il Forum dei familiari degli ostaggi ha inviato una lettera all'inviato speciale Usa Steve Witkoff, esprimendo la propria preoccupazione per il ritorno degli ostaggi deceduti. "Cio' che temevamo sta accadendo ora davanti ai nostri occhi. Solo quattro ostaggi deceduti sono tornati a casa oggi. Solo quattro famiglie potranno portare i loro cari alla degna sepoltura che tanto meritano e iniziare a trovare una conclusione. Com'e' possibile? Come possiamo accettare che gli altri rimangano indietro?", hanno scritto. Da qui l'appello a Witkoff a "fare tutto il possibile e a non lasciare nulla di intentato nel chiedere ad Hamas di rispettare la sua parte dell'accordo e di riportare a casa tutti gli ostaggi rimasti". Ieri il gruppo militante palestinese ha liberato i 20 ostaggi vivi rimasti e riconsegnato solo 4 corpi su 28. Squadre egiziane sono nella Striscia per aiutare a localizzare le altre salme. 

Tajani: "Tregua fragile, ovvio ci siano momenti di tensione"

"Abbiamo sempre detto che la tregua è  molto fragile, che bisogna lavorare giorno per giorno per costruire la  pace, ci vorrà tempo. Non credo che quello che è accaduto oggi possa  mandare in frantumi ciò che è stato fatto fino a ieri sera. È ovvio che  ci saranno momenti di tensione ma ci auguriamo che la situazione possa  migliorare. Siamo tutti impegnati per aiutare la popolazione  palestinese’’. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli  Esteri, ai cronisti che gli chiedevano se il cessate il fuoco regga alla  luce dei nove palestinesi uccisi nella Striscia, a margine di un  convegno di Fi su pesca e tutela del mare.

Israele: "Il valico di Rafah resterà chiuso oggi e domani"

I funzionari israeliani hanno dichiarato che il valico  di Rafah a Gaza rimarrà chiuso domani e che il flusso di aiuti verso  l'enclave sarà ridotto. Lo riporta Sky News. I funzionari hanno  affermato che le misure sono state prese contro Hamas per non aver  consegnato i corpi di tutti gli ostaggi morti.

Cairo: "Selezionati i 15 palestinesi per amministrare Gaza"

Sono stati selezionati i 15 tecnocrati palestinesi destinati ad amministrare Gaza dopo la guerra. Lo ha riferito il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty all'Associated Press, precisando che i nomi sono gia' stati esaminati da Israele, senza che fossero sollevate obiezioni. Il comitato di 15 membri e' gia' stato approvato anche da tutte le fazioni palestinesi, compresa Hamas, ha aggiunto. "Dobbiamo dispiegarli per prendersi cura della vita quotidiana della popolazione di Gaza, e il Consiglio per la Pace dovrebbe sostenere e supervisionare il flusso di finanziamenti e denaro destinati alla ricostruzione di Gaza", ha affermato Abdelatty ieri, prima del vertice a Sharm el-Sheikh. 

Atterraggio di sicurezza a Napoli per un volo Sharm-Roma. VIDEO

Un volo WizzAir da Sharm el-Sheikh a Roma ha effettuato un atterraggio  di sicurezza a Napoli per un sospetto di fumo nella stiva. A bordo si  trovano turisti e giornalisti di ritorno dal summit di pace su Gaza, a  cui ha partecipato anche Giorgia Meloni. I vigili del fuoco hanno  effettuato un primo controllo sul velivolo, che sarà sottoposto a  ulteriori verifiche.

Atterraggio di sicurezza a Napoli per un volo Sharm-Roma | Video Sky - Sky TG24

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Tajani: "Vorrei nominare Archi inviato speciale per Gaza"

"Stamattina c'è stata una riunione operativa al  ministero degli Esteri presieduta dall'ambasciatore Archi, che io vorrei  nominare inviato speciale del ministero per Gaza". Così il ministro  degli Esteri Antonio Tajani a margine di un convegno di FI sulla pesca e  la tutela del mare risponde a chi gli chiede aggiornamenti sugli aiuti  alla popolazione palestinese. "Si è cominciato a fare il punto della  situazione su ciò che si può mandare, abbiamo già raccolto centinaia di  centinaia di tonnellate di viveri e andremo ad accelerare i tempi della  distribuzione dei beni alimentari. Alcuni sono già cominciati a entrare,  non è tutto facilissimo: bisogna lavorare giorno per giorno, siamo in  una fase inziale", conclude. 

Gaza, Miliziani di Hamas giustiziano sette uomini

Il fermo immagine mostra un’esecuzione avvenuta a Gaza City, che una fonte di Hamas attribuisce al gruppo stesso e colloca nella giornata di ieri.

Gaza, Miliziani di Hamas giustiziano sette uomini | Video Sky - Sky TG24

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Gaza, dalla Turchia nave di 900 tonnellate di aiuti

Una nave carica di 900 tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione civile della Striscia di Gaza sta prendendo il largo dal porto di Mersin, nel sud della Turchia. "La nave del bene", questo il nome della missione umanitaria voluta dal governo presidente turco Recep Tayyip Erdogan, specchio della solidarieta' di un intero Paese, compatto nel sostenere la causa palestinese. In base a quanto reso noto la nave contiene beni di prima necessita' e medicinali, non materiale da costruzione o container. A coordinare l'enorme opera di raccolta e carico della nave la protezione civile statale turca Afad; al varo e' intervenuto il ministro degli Interni Ali Yerlikaya, fedelissimo di Erdogan. La nave e' diretta al porto egiziano di El Arish e da li' verra' poi portata a Gaza attraverso il confine di Karim Abu Salem.

Boldrini: "Italia-Israele non si sarebbe dovuta giocare"

"La liberazione degli ostaggi, il rispetto dei primi accordi, la  liberazione dei prigionieri palestinesi sono delle ottime notizie. Ma  siamo consapevoli che d'ora in poi servirà il concreto impegno della  comunità internazionale affinché questa tregua si trasformi in una pace  vera e soprattutto giusta, che riconosca il reciproco diritto  all'esistenza di due Stati, quello di Israele e quello della Palestina".  Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato  permanente della Camera sui diritti umani nel mondo. "Certamente non si  può cancellare con un colpo di spugna le responsabilità e i crimini  commessi dal governo Netanyahu a Gaza, così come non è possibile  dimenticare le decine di migliaia di vittime innocenti, prime fra tutti  bambine e bambini palestinesi - sottolinea Boldrini -. Per questa  ragione, con riferimento al match di questa sera fra Italia e Israele a  Udine, non è possibile cambiare opinione: questa partita non si sarebbe  dovuta giocare. Esattamente com'è stato fatto con la Russia e con altri  Paesi in passato, Israele sarebbe dovuto essere sospeso da tutte le  competizioni sportive internazionali dopo oltre due anni di vilipendio  delle regole dello sport, della Carta Olimpica, degli statuti di Fifa e  di Uefa sui quali è calato un silenzio assordante". "Continueremo a  denunciare l'ignavia di tutte le organizzazioni sportive che hanno  deciso di non decidere, come sottolineato dalla società civile spagnola  in occasione della Vuelta, dalla grande manifestazione di Oslo di  domenica scorsa e da quella di oggi a Udine - incalza ancora la deputata  dem -. Lo sport diventi strumento attivo della trasformazione di questa  tregua in un vero processo di pace, giustizia, rispetto. Il Comitato  Olimpico e le federazioni sportive palestinesi devono poter tornare alle  loro attività, almeno in Cisgiordania, dato che proprio il Comitato  Olimpico palestinese ha dichiarato che la devastazione di Gaza non  permetterà alcuna attività sportiva per i prossimi dieci anni".  "Protagonisti e spettatori della partita di questa devono aver chiaro  che oltre 800 sportivi palestinesi sono stati uccisi in questi due anni,  che il 95% delle infrastrutture sportive a Gaza sono state rase al  suolo e che i pochi stadi rimasti in piedi sono diventati centri di  reclusione. E tutto questo per opera di Israele. La verità non si può  nascondere, non si può cancellare e, soprattutto, non deve essere  dimenticata. Non ci riuscirà certamente una partita di calcio",  conclude.

Donzelli: "Spero quanto prima ci sia riconoscimento Palestina"

"Speriamo il prima possibile. L'obiettivo è arrivare alle condizioni che  il Parlamento ha dato al governo e di arrivarci presto". Lo ha detto il  responsabile nazionale dell'organizzazione di Fratelli d'Italia  Giovanni Donzelli, ospite al programma Start di Sky TG24.   "Le  condizioni erano il reciproco riconoscimento da parte del governo  italiano e dell'Occidente della Palestina e il riconoscimento della  Palestina stessa e degli Stati Arabi di Israele. L'obiettivo di due  popoli due Stati rimane principale. Per poterlo raggiungere serviva  questo primo passo, Trump ha portato a casa un risultato importante con  modalità che a volte impensieriscono e lo ha raggiunto con il dialogo  con le regioni arabe moderate", ha concluso. 

Teheran: "Non persa chance non andando al vertice per Gaza"

L'Iran non ha perso alcuna opportunità diplomatica  rifiutandosi di partecipare al vertice sulla pace di Gaza, tenutosi a  Sharm el-Sheikh, in Egitto. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero  degli Esteri Esmaeil Baghaei, in risposta alle critiche di personalità e  media moderati in Iran, secondo cui con tale decisione l'Iran avrebbe  perso l'opportunità di difendere la posizione del Paese, di sostenere la  Palestina e di impiegare la diplomazia e iniziative per allentare le  pressioni internazionali contro il Paese. "A volte una partecipazione  senza calcoli precisi può minare la posizione del Paese", ha affermato,  citato dall'Irna, aggiungendo: "Siamo stati oggetto di attacchi illegali  e criminali da parte degli Stati Uniti durante la nostra guerra di 12  giorni con Israele. Anche il regime sionista ha avuto un ruolo, con il  via libera e la cooperazione degli Stati Uniti. Quindi, è naturale che  non possiamo partecipare a un incontro presieduto da un partito che si  vanta di tali azioni criminali". 

Starmer: "Gb ha lavorato dietro le quinte per accordo Gaza"

 Il Regno Unito "ha lavorato dietro le quinte per  mesi" insieme agli Stati Uniti, ai Paesi arabi e a quelli europei per  contribuire a raggiungere un accordo di pace a Gaza. Lo ha detto il  premier britannico Keir Starmer alla Camera dei Comuni aggiungendo  qualche dettaglio rispetto al contributo di Londra all'intesa, su cui  sir Keir aveva già fatto dichiarazioni in precedenza. Il primo ministro  si è detto "orgoglioso" del ruolo svolto dal governo laburista con  l'obiettivo di "raggiungere un cessate il fuoco, liberare gli ostaggi,  garantire gli aiuti umanitari e assicurare un futuro migliore per  Israele, Gaza e la Cisgiordania". Il ruolo dell'esecutivo Starmer in  Medio Oriente si è concretizzato tramite un'attività diplomatica e di  mediazione, oltre a quella svolta a livello privato dall'ex premier  britannico Tony Blair, che punta a far parte di un cosiddetto 'Consiglio  di Pace' chiamato a sorvegliare in futuro l'amministrazione transitoria  di Gaza. 

Media: "Scelti membri Comitato amministrazione Gaza"

Sono stati scelti i membri del Comitato palestinese che amministrera' Gaza, sulla base del piano del presidente americano Donald Trump. Lo riferiscono i media israeliani. L'elenco dei nomi "e' stato controllato da Israele", ha spiegato l'emittente Kan.

Egitto: "Scelti i 15 tecnocrati palestinesi per governare Gaza"

Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha  dichiarato all'Associated Press, prima del vertice di ieri, che 15  tecnocrati palestinesi sono stati selezionati per amministrare la Gaza  del dopoguerra. Abdelatty ha aggiunto che i loro nomi sono già stati  esaminati da Israele, senza però rivelarli. "Dobbiamo schierarli per  prendersi cura della vita quotidiana della gente di Gaza e il Consiglio  di pace dovrebbe sostenere e supervisionare il flusso di finanziamenti e  denaro che arriveranno per la ricostruzione di Gaza", ha detto,  riferendosi al consiglio che governerebbe Gaza e sarebbe presieduto dal  presidente degli Stati Uniti Donald Trump.   Abdelatty ha affermato che  il comitato composto da 15 membri è già stato approvato da tutte le  fazioni palestinesi, tra cui Hamas . 

Abu Mazen: "Ora ricostruire Gaza e conferenza su pace"

"Vogliamo completare questo processo con due  questioni importanti: la prima è lavorare per la ricostruzione di Gaza,  che è importante e richiede sforzi internazionali e arabi. La seconda è  la pace, ovvero costruire la pace in seguito attraverso una conferenza  internazionale organizzata a questo scopo". Così il Presidente  dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. Lo riporta l'agenzia  palestinese Wafa che cita un'intervista del canale russo Sputnik. Abu  Mazen ha osservato che il vertice di Sharm el Sheik ha affrontato  principalmente le questioni iniziali, tra cui il cessate il fuoco, i  prigionieri, gli aiuti umanitari e il ritiro israeliano.

Media: "Israele ha consegnato prima parte salme di palestinesi a Gaza"

Le autorità israeliane hanno consegnato la prima  parte delle salme di palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023 in poi, come è  previsto nell'accordo di scambio. In Israele ci sono ancora centinaia  di corpi, compresi quelli dei terroristi che presero parte al massacro  di due anni fa. Lo riferiscono i media. 

Al Jazeera: "9 persone uccise a Gaza dall'alba"

Dall'alba sono state uccise almeno nove persone in tutta Gaza, di cui  sei nella città di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. 

Media: squadre egiziane a Gaza per recuperare salme ostaggi

Squadre di esperti egiziani sono al lavoro a Gaza per aiutare a individuare e recuperare i corpi degli ostaggi israeliani morti in prigionia. Lo riferisce la tv qatariota al Araby. Secondo l'emittente, gli egiziani sono in contatto con un team tecnico israeliano per cercare di ritrovare al piu' presto le 24 salme mancanti. Hamas, che ieri ha restituito i resti solo di quattro ostaggi, aveva piu' volte avvertito che sarebbe stato complicato rintracciare tutti i luoghi delle sepolture dopo la massiccia offensiva israeliana.

Qatar: cominciate difficili discussioni sulla fase 2 a Gaza

"Sono iniziate le difficili discussioni su come sarà (la fase 2) la messa in sicurezza di Gaza, la sua amministrazione e la garanzia che non ci sarà più una guerra". Lo afferma il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, in un'intervista a a Fox News, ripresa dal Guardian.   Doha, insieme al Cairo e a Washington, è stata un mediatore chiave tra Israele e Hamas durante i negoziati che hanno portato al cessate il fuoco. Al-Ansari ammette che "abbiamo rimandato molte discussioni sulla fase uno per assicurarci che si concretizzasse". 

Il Papa invia 5mila antibiotici per i bambini di Gaza

Il Papa, attraverso l'Elemosineria apostolica, ha inviato a Gaza 5mila antibiotici destinati ai bambini, tra le vittime più colpite dai due anni di conflitto. Un gesto possibile grazie all'apertura dei valichi attraverso i quali portare gli aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia di Gaza. "Diamo seguito alle parole contenute nell'Esortazione apostolica Dilexi te dedicata ai poveri - dice a Vatican News il cardinale Konrad Krajewski, prefetto del Dicastero per il Servizio della Carità - perché è necessario fare i fatti, dare attenzione a chi è nel bisogno". 

Onu: "A Gaza un'altra Nakba, la ripresa richiederà generazioni"

Israele deve consentire l'immediata consegna di tende e roulotte nella Striscia di Gaza. A dirlo è Balakrishnan Rajagopal, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto a un alloggio adeguato, poiché i palestinesi sfollati che tornano a Gaza non trovano altro che macerie. "È come un'altra Nakba", ha detto, riferendosi alla "catastrofe" (in arabo), cioè l'allontanamento dei residenti dalla Palestina avvenuta durante la creazione di Israele nel 1948. "Quello che è successo negli ultimi due anni sarà qualcosa di simile". "L'impatto psicologico e il trauma sono profondi", ha dichiarato ad Al Jazeera. 

Croce Rossa: "Ci vorrà tempo per recuperare tutti i corpi"

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha dichiarato che ci vorrà del tempo per consegnare i resti degli ostaggi uccisi durante la guerra, definendola una "sfida enorme" data la difficoltà di trovare corpi tra le macerie di Gaza. Lo riportano i media internazionali.  "È una sfida ancora più grande del rilascio delle persone vive. È una sfida enorme", ha affermato il portavoce del Cicr, Christian Cardon, aggiungendo che potrebbero volerci giorni o settimane e che esiste la possibilità che non vengano mai ritrovate.

Hamas: "Uccisione di vari palestinesi viola cessate il fuoco"

L'uccisione di diversi palestinesi stamattina a Gaza da parte dell'Idf è "una violazione dell'accordo di cessate il fuoco": lo afferma il portavoce di Hamas Hazem Qassem, ripreso da Haaretz.   Secondo Qassem, il gruppo invita le parti dell'accordo a monitorare la condotta di Israele e a "non permettergli di sottrarsi agli impegni assunti con i mediatori".

Onu e Croce Rossa: "Aprire tutti valichi a Gaza per aiuti"

Le Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa hanno chiesto l'apertura di tutti i valichi di frontiera per Gaza, per consentire l'ingresso degli aiuti disperatamente necessari nel territorio palestinese devastato dalla guerra. "È ciò che gli operatori umanitari, incluso il Cicr, hanno chiesto nelle ultime ore: garantire che, a causa dell'enorme necessità, tutti i punti di ingresso possano essere aperti", ha dichiarato a Ginevra il portavoce della Croce Rossa Christian Cardon. Il portavoce dell'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite, Jens Laerke, ha aggiunto: "Abbiamo bisogno che siano tutti aperti".

Idf: identificate le salme di due ostaggi restituite da Hamas

L'Idf ha reso noto che è stato completato il processo di identificazione delle salme di due ostaggi: il musicista Guy Iloz, rapito da Hamas al Nova Festival e morto in un ospedale di Gaza a causa delle ferite riportate, e lo studente di agraria nepalese Bipin Joshi. L'identità delle altre due salme non è ancora stata resa nota.

Mattarella: "Oggi scintilla di speranza in Medio Oriente"

"Oggi c'è una scintilla di speranza" - come Vostra Santità ha rimarcato - "che va sostenuta con convinzione. La liberazione degli ostaggi rimasti in vita è di grande valore e coinvolge quanti hanno a cuore civiltà e dignità delle persone, rivolgendo un pensiero a coloro che sono morti in quella crudele condizione di prigionia. Il cessate il fuoco a Gaza consente di iniziare a porre riparo a quella popolazione civile, così provata da brutale sofferenza".  Lo ha detto il presidente della Repubblica in una dichiarazione dopo aver accolto papa Leone XIV al Quirinale.

Onu: al via primi sgomberi a Gaza,in rovina l'80% edifici

Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), che sta attualmente valutando le esigenze di ricostruzione a Gaza, afferma che oltre l'80% di tutti gli edifici nella Striscia sono distrutti o danneggiati, mentre nel capoluogo Gaza City la percentuale arriva al 92%. Un portavoce dell'Undp a Ginevra descrive la distruzione come "devastante", riporta il Guardian. L'organizzazione stima che sia necessario sgomberare almeno 55 milioni di tonnellate di macerie. L'Undp afferma di aver avviato alcune operazioni di sgombero, ma la presenza di ordigni inesplosi sta ostacolando i lavori, aggiungendo che vengono ritrovati corpi.

Idf: "Aperto il fuoco su sospetti verso truppe su Linea Gialla"

"Questa mattina diverse persone sospette sono state identificate mentre attraversavano la Linea Gialla e si avvicinavano alle truppe dell'Idf  operative nel nord della Striscia di Gaza, il che costituisce una violazione dell'accordo. Sono stati fatti tentativi per allontanare i sospetti, che non si sono allontanati e hanno continuato ad avvicinarsi alle truppe, che hanno aperto il fuoco per neutralizzare la minaccia". Lo scrive l'Idf in una nota, sottolineando che le "segnalazioni di un'infiltrazione di terroristi in una postazione dell'Idf sono errate". L'esercito invita i residenti di Gaza a seguire le istruzioni e a non avvicinarsi alle truppe schierate nell'area.

Media: "Nel Nord di Gaza scontri tra Hamas e milizie locali"

I media palestinesi riferiscono che questa mattina si sono verificati violenti scontri a est di Jabalia, nel nord di Gaza. Secondo quanto riferito, i combattimenti coinvolgono milizie affiliate al ministero dell'Interno di Hamas e gruppi armati descritti come sostenuti da Israele. La notizia è stata rilanciata da Al Jazeera.

Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi che sono stati rilasciati

L'accordo sulla prima fase del piano Trump per la fine della guerra a Gaza prevedeva la liberazione di 20 ostaggi israeliani e di circa 2mila detenuti palestinesi: 250 ergastolani, condannati per attentati e omicidi, e 1.722 incarcerati dal 7 ottobre 2023, non coinvolti nell'attacco di Hamas, tra cui anche 22 minorenni.

Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi da liberare

Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi da liberare

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Media: "Israele fissa oggi come termine ultimo per i corpi"

Israele ha fissato la fine di oggi come termine ultimo per la restituzione dei corpi degli ostaggi morti da parte di Hamas, dopo aver accusato il movimento di non aver rispettato gli impegni presi nell'ambito del cessate il fuoco non rilasciandoli tutti. Lo riporta il Times of Israel.   I mediatori hanno affermato che il gruppo terroristico ha difficoltà a localizzare tutti i corpi; tuttavia, secondo l'emittente pubblica Kan, Israele ritiene che Hamas abbia già in mano alcuni dei corpi, ma non li abbia consegnati.

Media: "3 palestinesi uccisi a Gaza, erano in zona vietata"

I media palestinesi riferiscono che tre persone sono state uccise dal fuoco israeliano nel quartiere orientale di Shejiaya a Gaza City, sotto il controllo delle Idf in base all'accordo di cessate il fuoco. Secondo una fonte militare, citata da Times of Israel, i tre si erano avvicinati alle truppe: i soldati hanno sparato colpi di avvertimento e, siccome i tre palestinesi continuavano ad avvicinarsi, sono stati colpiti da un aereo. L'Idf ha messo in guardia dall'avvicinarsi alle zone di Gaza sotto il controllo militare israeliano nel cessate il fuoco. Wafa denuncia che ieri sera un altro palestinese è stato ucciso a Khan Yunis.

Sanchez: "La pace non può significare l'oblio e l'impunità"

"La pace non può significare l'oblio, non può significare l'impunità. Ci sono processi aperti davanti alla Corte Internazionale di Giustizia. Gli attori principali del genocidio che è stato perpetrato a Gaza dovranno rispondere davanti alla giustizia". E' quanto ha messo in evidenza il premier iberico, Pedro Sanchez, interrogato in un'intervista a radio Cadena Ser sulle responsabilità del premier israeliano Benjamin Netanyahu nel massacro a Gaza.   Sanchez ha ripetuto che "una cosa è la pace, un'altra è l'impunità". E ha riconosciuto che "ci sono molti compiti, molte incognite sulla governance" sulla Striscia per consolidare la pace. "Ma è importante che sia cessata la violenza a Gaza e che ci sia opportunità di dialogo franco fra Israele e Palestina, in riconoscimento dei due Stati", ha rilevato. Il premier spagnolo ha inoltre messo in valore "la presenza molto importante" dell'Autorità Palestinese al vertice ieri di Sharm el-Sheikh, riconosciuta da tutti gli attori, anche dal presidente statunitense e "l'impegno fermo degli Stati Uniti per consolidare la pace". Sanchez ha insistito sul "riconoscimento unanime" del ruolo svolto dalla Spagna da parte delle Nazioni Unite, di tutti i paesi arabi e da parte dell'amministrazione statunitense, nel processo verso un cessate il fuoco, "con il riconoscimento dello Stato palestinese, assieme a Irlanda e Norvegia, che ha aperto la strada verso quello che oggi l'unanimità delle Nazioni Unite e un'ampia maggioranza dell'Unione Europea riconosce come decisivo per la soluzione del sue Stati". Sanchez ha anche assicurato che l'embargo di armi deciso da Madrid per Israele "si mantiene". Quanto all'eventuale invio di truppe spagnole in missione di peacekeeping, ha assicurato che, se sarà richiesto, "la Spagna vuole essere attiva in questo processo", e "avere un ruolo non solo nella ricostruzione in una zona in cui abbiamo molti interessi", ma dalla "convinzione morale del rispetto del  diritto internazionale".

Al Jazeera: "55 dei detenuti palestinesi liberati sono sanitari"

Tra i palestinesi rilasciati ieri da Israele ci sono decine di operatori sanitari di Gaza, secondo quanto scrive Al Jazeera, citando l'organizzazione Healthcare Workers Watch. Secondo questa organizzazione di tutela dei sanitari, l'elenco dei palestinesi liberati dalle prigioni israeliane lunedì includeva i nomi di almeno 55 operatori sanitari, tra cui 24 infermieri, 7 medici e 2 paramedici. del totale almeno 44 "sono stati rapiti dalle forze di occupazione israeliane dagli ospedali in cui lavoravano", ha affermato Healthcare Workers Watch, sottolineando che altri 115 operatori sanitari palestinesi di Gaza sono ancora detenuti in Israele. Il dott. Muath Alser, cofondatore e direttore di Healthcare Workers Watch, ha affermato che il "rapimento sistematico di operatori sanitari da parte di Israele è un crimine di guerra" che ha visto professionisti medici altamente qualificati detenuti illegalmente e palestinesi privati ;;di cure mediche. Alser ha chiesto a Israele di "rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti gli operatori sanitari detenuti, compresi i corpi di coloro che sono stati torturati a morte durante la detenzione".

Trump ribadisce: "Ricostruirò Gaza, ma indeciso sui due Stati"

Trump spera nella "ricostruzione di Gaza" e afferma di non aver ancora deciso sulla soluzione dei due Stati. E ai giornalisti a bordo dell'Air Force One che lo riportava in America da Sharm el-Sheikh ha risposto: "Stiamo parlando di ricostruire Gaza. Non sto parlando di uno Stato unico, di uno Stato doppio o di due Stati. Stiamo parlando della ricostruzione di Gaza. Molte persone apprezzano la soluzione di uno Stato unico. Alcune persone apprezzano la soluzione di due Stati. Vedremo. Non ho ancora rilasciato dichiarazioni in merito", scrive il Guardian, citando le parole del presidente Usa.  La dichiarazione firmata ieri in Egitto afferma, fra l'altro, l'intenzione di "perseguire una visione globale di pace, sicurezza e prosperità condivisa nella regione", accogliendo con favore "i progressi compiuti nell'istituzione di accordi di pace globali e duraturi nella Striscia di Gaza". La dichiarazione, nota il Guardian, è però "estremamente vaga sul percorso da seguire per una pace sostenibile tra Israele e i suoi vicini, compresi i palestinesi" e non fa alcuna menzione di una soluzione a uno o due Stati. Anche se il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, che ha co-presieduto il vertice con Trump, ha affermato che l'accordo di Gaza "chiude un capitolo doloroso della storia umana" e prepara il terreno per una soluzione a due Stati.

Sanchez: "Si è aperta una finestra di opportunità per Gaza"

"Si apre una finestra di opportunità per consolidare la pace in una regione che provoca molta instabilità nel mondo quando sorgono questo tipo di conflitti e genera un grande dibattito nella società". Lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, nel commentare il vertice di ieri e Sharm el-Sheikh per la pace a Gaza. "In questo momento, ciò che abbiamo è un cessate il fuoco, ciò che dobbiamo costruire è la pace. Si apre un'opportunità in cui dobbiamo accompagnare questo cammino, dalla Spagna e dall'Europa, con il nostro focus delle relazioni internazionali e la partecipazione delle Nazioni Unite", ha insistito Sanchez, nel celebrare la liberazione degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi. Il leader socialista ha esortato a "non dimenticare Cisgiordania". "Dobbiamo accompagnare, vigilare perché sia implementata la soluzione dei due Stati, ma anche la ricostruzione", ha segnalato. "Influire perché tutte le soluzioni siano conformi al diritto internazionale" senza doppi standard, ha aggiunto.

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

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Tregua a Gaza, Meloni: "Disponibili per forza di stabilizzazione, se Onu lo chiede"

Dopo la firma dell’accordo di pace a Gaza, la premier italiana Giorgia Meloni ha commentato con parole di apertura e sostegno al processo avviato a Sharm el Sheikh. Da Roma e poi dal vertice in Egitto, la presidente del Consiglio ha espresso soddisfazione per l’intesa raggiunta, definendola “un grande successo di Donald Trump” sottolineando la speranza che il nuovo clima diplomatico possa estendersi anche al conflitto tra Mosca e Kiev e ribadendo l’impegno dell’Italia in Medio Oriente sul piano umanitario, politico e, se necessario, anche di sicurezza.

Gaza, il testo integrale dell'accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh

Il documento è stato sottoscritto a Sharm el Sheikh dal presidente Donald Trump, dal presidente egiziano al Sisi, dal presidente turco Erdogan e dal premier del Qatar (cioè i Paesi mediatori dell'accordo). “È un giorno incredibile per il Medio Oriente", ha detto il tycoon

Gaza, il testo integrale di accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh

Gaza, il testo integrale di accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh

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Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

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Wafa: "L'Idf ha ucciso un palestinese nella Striscia di Gaza"

Ieri sera, le "forze di occupazione israeliane hanno ucciso a colpi d'arma da fuoco un palestinese a Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, in violazione dell'accordo di cessate il fuoco": lo scrive l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando proprie fonti giornalistiche. Wafa riferisce che i militari dell'Idf "hanno aperto il fuoco contro Khalid Barbakh mentre questi ispezionava la sua abitazione nel quartiere di Al-Sikka, nel centro della città, uccidendolo". Dal 7 ottobre 2023, i palestinesi uccisi in totale, secondo Hamas, sono 67.869. 

Iran: appello Trump a pace non coerente con operato Usa

Secondo l'Iran, l'appello del presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla pace in Medio Oriente non è  coerente con le azioni di Washington. Il Ministero degli Esteri di Teheran ha dichiarato in una nota: "Il desiderio di pace e dialogo espresso dal presidente degli Stati Uniti è in contrasto con il comportamento ostile e criminale degli Stati Uniti nei confronti del popolo iraniano". 

Meloni a Nbc "Assolutamente ottimista sul piano di pace di Trump"

La premier Giorgia Meloni si è detta "assolutamente ottimista" sul piano di pace per Gaza firmato da Donald Trump a Sharm el Sheik. "Penso che la comunità internazionale debba aiutarlo il più possibile. Quindi l'Italia è qui per dire che siamo pronti sul fronte della sicurezza, su quello umanitario, su quello politico, per qualsiasi cosa sia necessaria", ha detto Meloni a Nbc News. 

Biden si congratula con Trump per accordo su Gaza

L'ex presidente democratico degli Stati Uniti Joe Biden si è congratulato con il presidente Donald Trump per aver ottenuto il rilascio degli ostaggi vivi e un nuovo cessate il fuoco a Gaza. "Sono profondamente grato e sollevato che questo giorno sia arrivato: per gli ultimi 20 ostaggi vivi che hanno sopportato un inferno inimmaginabile e sono finalmente stati riuniti alle loro famiglie e ai loro cari, e per i civili di Gaza che hanno subito perdite incommensurabili e avranno finalmente l'opportunita' di ricostruire le loro vite", ha scritto Biden in un post su X. L'ex presidente si è congratulato con il presidente Trump e il suo team "per il loro lavoro per ottenere il rinnovo dell'accordo di cessate il fuoco". "Ora, con il sostegno degli Stati Uniti e del mondo, il Medio Oriente si sta muovendo verso una pace che spero duri e un futuro per israeliani e palestinesi con pari condizioni di pace, dignità e sicurezza", ha concluso Biden.

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