Hamas consegna 2 corpi: "Soli recuperabili". Trump: "Se viola accordo Idf può attaccare"
Le due salme prese in consegna dalla Croce Rossa. I miliziani hanno affermato di aver bisogno di attrezzature extra per restituire i corpi di tutti gli ostaggi rimasti. Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato alla Cnn di aver preso in considerazione l'idea di consentire a Israele di riprendere i combattimenti senza rispetto dell'intesa. L'Italia è pronta a inviare soldati a Gaza nell'ambito della Forza internazionale di stabilizzazione prevista dal piano di pace
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Hamas continua a consegnare salme di ostaggi, anche se Israele afferma che uno dei cadaveri restituiti non è di uno dei rapiti. Il valico di Rafah riapre domani sotto la supervisione della missione Ue. Hamas ha affermato che ha bisogno di attrezzature extra per restituire i corpi di tutti gli ostaggi rimasti.
L'Italia è pronta a inviare soldati a Gaza nell'ambito della Forza internazionale di stabilizzazione prevista dal piano Trump. Lo annuncia il ministro degli Esteri Tajani auspicando in Parlamento 'unità di intenti tra tutte le forze politiche'. Il Pd e il M5s aprono: 'Pronti a discutere se ci sarà un mandato dell'Onu', affermano i dem. 'L'Italia può svolgere un ruolo di pace con i nostri militari', dice Conte. Vertice a Palazzo Chigi su emergenze e ricostruzione della Striscia per identificare gli interventi più urgenti sul piano umanitario e sanitario: verso l'invio di 100 tonnellate di aiuti alimentari.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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Usa: Hamas intende rispettare accordo su corpi ostaggi
Hamas “intende rispettare l'accordo” sui corpi degli ostaggi, lo riferiscono alti funzionari Usa.
Media: segni di tortura sui corpi palestinesi ridati da Israele
Secondo i resoconti dei medici, riportati dal Guardian, molti dei 90 corpi dei palestinesi restituiti a Gaza dalle autorità israeliane in base all'accordo di cessate il fuoco mostrano segni di tortura ed esecuzione, tra cui bende sugli occhi, mani ammanettate e ferite da arma da fuoco alla testa. I medici dell'ospedale Nasser nella città di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, che ha ricevuto i corpi palestinesi dalla Croce Rossa, hanno dichiarato oggi che c'erano prove sostanziali di percosse ed esecuzioni sommarie e che nessuno dei corpi era identificabile. "Quasi tutti erano bendati, legati e avevano dei colpi d'arma da fuoco tra gli occhi. Quasi tutti erano stati giustiziati", ha detto il dottor Ahmed al-Farra, primario del reparto pediatrico dell'ospedale Nasser. "C'erano anche cicatrici e chiazze di pelle scolorite che mostravano che erano stati picchiati prima di essere uccisi. C'erano anche segni di maltrattamenti subiti dai loro corpi dopo l'omicidio".
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Usa: "Forse ricompense per chi aiuta a recuperare corpi ostaggi"
"Probabilmente creeremo un programma che offre ricompense per chi aiuta a trovare i resti degli ostaggi": lo ha detto un alto consigliere Usa in una call, ammettendo la difficolta' di individuare e recuperare le salme degli ostaggi morti a Gaza.
Usa: non previsto che Hamas controlli alcuna area a Gaza
"La situazione e' dinamica ma non e' previsto che Hamas controlli alcuna area a Gaza": lo ha detto un alto consigliere Usa, in una call cui ha partecipato anche l'ANSA.
Usa: "Molti Paesi pronti per la forza di stabilizzazione"
Molti paesi si sono offerti per far parte della forza di stabilizzazione di Gaza, compresa l'Indonesia: lo ha detto un alto consigliere Usa, in una call cui ha partecipato anche l'ANSA, aggiungendo che ci sono conversazioni anche con Egitto e Qatar.
Usa: "Forza stabilizzazione a Gaza inizia ad essere formata"
"La forza di stabilizzazione sta iniziando a essere costituita": lo ha detto un alto consigliere Usa, in una call con un ristretto gruppo di giornalisti cui ha partecipato anche l'ANSA.
Usa: "Recupero corpi ostaggi Gaza? Nessuno sarà abbandonato"
"Nessuno verrà lasciato indietro": lo ha detto un alto consigliere Usa, in una call con un ristretto gruppo di giornalisti cui ha partecipato anche l'ANSA, in riferimento al recupero dei corpi degli ostaggi a Gaza.
Katz: 'Israele riprenderà combattimenti se Hamas non rispetta accordi'
“Se Hamas rifiuterà di rispettare l'accordo, Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, riprenderà i combattimenti e agirà per ottenere la sconfitta totale di Hamas”. Lo dichiara il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz.
Cosa ci racconta di Israele la 'piazza degli ostaggi'
La fine dell'incubo israeliano non guarisce le ferite nella società, che continua a essere spaccata. E quel minimo di fiducia reciproca coi palestinesi, indispensabile per la pace, appare difficile da recuperare dopo il 7 ottobre e la distruzione di Gaza.
Cosa ci racconta di Israele la 'piazza degli ostaggi'
Vai al contenutoTrump: non c'è bisogno di soldati Usa a Gaza
"Vogliamo che Hamas consegni le armi": lo ha detto Donald Trump in una conferenza stampa alla Casa Bianca, precisando pero' "non c'e' bisogno di soldati americani" a Gaza.
Media: Barghouti picchiato dalle guardie carcerarie israeliane
Fonti palestinesi, citate dal Times of Israel, riferiscono che l'ex leader di Fatah Marwan Barghouti, di cui Israele ha rifiutato il rilascio nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco, ha riportato la frattura di quattro costole dopo essere stato picchiato dalle guardie carcerarie israeliane il mese scorso. Secondo una dichiarazione dell'Ufficio informazioni per i prigionieri, legato ad Hamas, l'ex leader di Fatah sarebbe stato picchiato durante il trasferimento tra i centri di detenzione a metà settembre, da Ramon alla prigione di Megiddo. Itamar Ben Gvir, che sovrintende al servizio carcerario israeliano in qualità di ministro della sicurezza nazionale, nega le accuse ma allo stesso tempo afferma di essere "orgoglioso che le condizioni di Barghouti siano cambiate drasticamente" durante il suo mandato.
Tajani: 'Nel giro di 10 giorni da Italia partiranno 100 tonnellate aiuti alimentari'
''Oggi ho presieduto a palazzo Chigi una lunga riunione del tavolo 'Italy for Gaza' con tutti i ministri. La prima cosa da fare è l'invio di aiuti umanitari perchè senza di quello non si va avanti. Faremo la più grande operazione mai fatta. Nel giro di una decina di giorni partiranno 100 tonnellate di aiuti alimentari dall'Italia. Li faremo passare dalla Giordania''. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 'Realpolitik'.
I corpi dei due ostaggi trasferiti dalla Croce Rossa all'Idf
L'ufficio del Primo Ministro israeliano ha annunciato che i corpi di due ostaggi tenuti in ostaggio da Hamas sono stati consegnati alle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza. Lo scrive Haaretz. Secondo la dichiarazione, Israele ha ricevuto i resti tramite la Croce Rossa. I corpi sono stati consegnati a un'unità dell'Idf e dello Shin Bet all'interno di Gaza e saranno trasferiti in Israele, dove saranno accolti con una cerimonia militare alla presenza del Rabbino Capo dell'Esercito. Dopo il ricevimento militare, le salme saranno trasferite al Centro Nazionale di Medicina Legale del Ministero della Salute per l'identificazione. Una volta completato il processo, le famiglie saranno informate ufficialmente.
Gaza, il testo integrale di accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh
Il documento è stato sottoscritto a Sharm el Sheikh dal presidente Donald Trump, dal presidente egiziano al Sisi, dal presidente turco Erdogan e dal premier del Qatar (cioè i Paesi mediatori dell'accordo). “È un giorno incredibile per il Medio Oriente", ha detto il tycoon.
Gaza, il testo integrale di accordo di pace firmato a Sharm el Sheikh
Vai al contenutoTajani: "Tregua va trasformata in pace, filo è sottile"
"Il filo è sottile, ma la tregua va trasformata in pace. Serviranno mesi". Lo afferma a 'Realpolitik' il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Hamas: "Abbiamo restituito i corpi raggiungibili"
Idf: "La Croce Rossa ha ricevuto due corpi di ostaggi"
Hamas ha consegnato altri due corpi alla Croce Rossa: lo afferma l'esercito israeliano, come riportano i media israeliani. Ora le bare sono in viaggio per essere ricevuti dall'Idf.
Israele, la telefonata in diretta tra un ostaggio e la madre. VIDEO
La madre dell'ostaggio israeliano Matan al telefono gli ha ripetuto più volte che la guerra era finita e che lui e gli altri ostaggi stavano finalmente tornando a casa. I media israeliani hanno riferito che sono stati i militanti di Hamas a facilitare la chiamata prima di consegnare Matan, insieme ad altri sei ostaggi israeliani, alla Croce Rossa.
Israele, la telefonata in diretta tra un ostaggio e la madre. VIDEO
Vai al contenutoNetanyahu: 'Israele non scenderà a compromessi sui corpi degli ostaggi'
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto ad Hamas di rispettare i requisiti stabiliti nell'accordo di cessate il fuoco in merito alla restituzione dei corpi degli ostaggi morti a Gaza. "Non scenderemo a compromessi su questo punto e non interromperemo i nostri sforzi finché non restituiremo l'ultimo ostaggio deceduto, fino all'ultimo", ha detto Netanyahu.
Il piano di cessate il fuoco introdotto dal presidente Trump prevedeva la consegna di tutti i prigionieri, vivi e morti, entro una scadenza fissata per lunedì. Ma secondo l'accordo, se ciò non fosse avvenuto, Hamas avrebbe dovuto condividere le informazioni sui rapiti deceduti e cercare di consegnarli il prima possibile. Hamas e la Croce Rossa hanno affermato che recuperare i resti dei prigionieri morti è una sfida difficile a causa della vasta distruzione di Gaza, e Hamas ha detto ai mediatori che alcuni si trovano in aree controllate dalle truppe israeliane.
Israele, Croce Rossa sta per ricevere altri corpi
L’esercito israeliano e lo Shin Bet, l’agenzia per la sicurezza interna del Paese, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui affermano che la Croce Rossa è in viaggio verso un punto d’incontro nel nord di Gaza, dove riceverà “diverse bare di ostaggi caduti”.
Hamas: rispettiamo accordo ma servono attrezzature
Hamas ha affermato che ha bisogno di attrezzature extra per restituire i corpi di tutti gli ostaggi rimasti. "La resistenza ha rispettato l'accordo e ha consegnato tutti i prigionieri ancora in vita e tutti i corpi che è riuscita a raggiungere", si legge nella dichiarazione, ripresa da Sky News. "I corpi rimanenti richiedono notevoli sforzi e attrezzature specializzate per essere ricercati e recuperati, e stiamo facendo grandi sforzi". Finora, secondo il conteggio israeliano, Hamas ha restituito sette dei 28 corpi rimanenti, e si prevede che altri due saranno consegnati a breve.
Trump: se Hamas non rispetta accordo Israele può attaccare
Donald Trump ha detto che avrebbe preso in considerazione l'idea di consentire a Benjamin Netanyahu di riprendere l'azione militare a Gaza se Hamas si rifiutasse di rispettare la sua parte dell'accordo. Le forze israeliane potrebbero tornare in campo "non appena lo dirò io. Quello che accadrà con Hamas lo sapremo rapidamente", ha detto il presidente americano alla Cnn.
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Due giorni fa, venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Vai al contenutoFonti palestinesi: "Guardie carcerarie hanno rotto 4 costole a Barghouti"
Secondo fonti palestinesi, Marwan Barghouti ha riportato la frattura di quattro costole dopo essere stato picchiato dalle guardie carcerarie israeliane il mese scorso. Secondo una dichiarazione dell'Ufficio per i prigionieri legato ad Hamas, l'ex leader di Fatah sarebbe stato picchiato a metà settembre durante il trasferimento dal centro di detenzione di Ramon a quello di Megiddo. Itamar Ben Gvir, che sovrintende al servizio carcerario israeliano in qualità di ministro della sicurezza nazionale, nega le accuse ma allo stesso tempo afferma di essere "orgoglioso che le condizioni di Barghouti siano cambiate drasticamente" durante il suo mandato.
"L'assassino Barghouti sa che oggi i terroristi come lui vengono trattati con fermezza, ed è per questo che inventa fake news nel tentativo di risvegliare i suoi ripugnanti compagni terroristi che lo hanno abbandonato", ha affermato il ministro di estrema destra in una dichiarazione. Barghouti, considerato da molti palestinesi un potenziale successore del presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas, è in carcere dal 2002. Sta scontando cinque ergastoli cumulativi più 40 anni di carcere per aver contribuito a pianificare attacchi durante la Seconda Intifada in cui morirono cinque civili.
Barghouti ha negato le accuse a suo carico e ha anche respinto la giurisdizione del tribunale israeliano di processarlo in quanto membro del parlamento dell'Autorità Nazionale Palestinese. I negoziatori di Hamas hanno fatto pressioni affinché Barghouti venisse liberato in un recente scambio di ostaggi-prigionieri, in cui il gruppo terroristico ha consegnato i restanti 20 ostaggi viventi in cambio di 1.968 detenuti palestinesi, ma alla fine non sono riusciti a ottenere il suo rilascio.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoMedia, quarto corpo è palestinese usato come scudo umano da Idf
Il quarto corpo restituito ieri sera da Hamas a Israele appartiene a un palestinese della Cisgiordania che sarebbe stato utilizzato dall'esercito israeliano come scudo umano nella Striscia di Gaza. Lo scrive il Times of Israel ricostruendo la vicenda. Ufficialmente, Israele ha affermato che il corpo restituito a Israele non apparteneva ad alcun ostaggio. Una fonte citata da Al Jazeera ha affermato che Hamas ha restituito il corpo di un presunto soldato israeliano catturato a Jabalia, nel nord di Gaza, nel maggio 2024. All'epoca, l'esercito respinse rapidamente l'affermazione di Hamas secondo cui avrebbe catturato un soldato a Jabalia, affermando: "Le Idf chiariscono che non si è verificato alcun rapimento di un soldato". Il gruppo terroristico aveva trasmesso un video che mostrava una persona insanguinata trascinata a terra in un tunnel, e aveva pubblicato immagini di equipaggiamento militare e mitragliatrici, armi non comunemente utilizzate dall'esercito israeliano. In seguito, Hamas ha pubblicato anche una foto del volto dell'uomo, senza citarne il nome. I media palestinesi dell'epoca identificarono l'uomo come Khalil Dawas, un palestinese del campo di Aqabat Jabr in Cisgiordania, vicino a Gerico. I resoconti affermavano che Dawas era stato arrestato da Israele in passato. Nel corso della guerra, scrive il Times of Israel, è diventata prassi comune, ma ufficialmente proibita, quella secondo cui i soldati inviano i palestinesi detenuti a perquisire edifici e tunnel prima che le truppe entrino, mettendo a repentaglio la loro vita. Le Idf affermano di vietare severamente l'uso di civili come scudi e hanno avviato indagini su diversi casi simili.
Kallas: "Su militari a Gaza decidono i paesi membri non l'Ue"
Per il piano di pace per Gaza "ci sono due cose molto concrete che potremmo fare come Unione europea: una è la missione Eubam Rafah, che sta per essere riaperta; l'altra è la missione di polizia Eupol, che è una missione civile ed aiuta ad addestrare la polizia palestinese, perché siamo sostenitori della soluzione dei due Stati. E per avere due Stati, ciò significa che anche lo Stato palestinese dovrebbe essere più forte e in grado di prevenire effettivamente il caos". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas a margine della cena di lavoro dei ministri della Difesa dei 27. Su una possibile presenza militare a Gaza "decidono gli Stati membri, in piena autonomia, l'Ue non ha un esercito"; ha sottolineato Kallas.
Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra
All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoMedia: Hamas restituirà altre cinque salme stanotte
Hamas consegnerà questa sera a Israele le salme di altri cinque ostaggi morti in prigionia. Lo riferisce l'emittente Kan.
Pizzaballa: "Necessario cambio leadership Israele-Palestina"
"È auspicabile un cambio di leadership ma ci vorrà tempo. È necessario per avere delle prospettive nuove. Abbiamo bisogno di nuovi volti ma non sarà così immediato". Cosi' il Patriarca dei Latini a Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, a margine del premio Silvestrini, riguardo alla necessità di un cambio di leadership in Israele. Anche per la parte palestinese? "Per tutti, sia politici che religiosi devo dire".
Usa: "Hamas smetta di uccidere palestinesi e si disarmi"
Il comandante del comando centrale Usa, Centcom, l'ammiraglio Brad Cooper, ha chiesto "con urgenza ad Hamas di sospendere immediatamente la violenza e gli spari contro civili palestinesi innocenti, sia nelle zone di Gaza che controlla sia in quelle protette dalle Idf dietro la Linea Gialla". In una nota pubblicata sugli account social del Comando l'ammiraglio sottolinea che "questa è un'opportunità storica per la pace. Hamas dovrebbe coglierla ritirandosi completamente, aderendo rigorosamente al piano di pace in 20 punti del presidente Trump e consegnando le armi senza indugi".
Palazzo Chigi: "Strategia per emergenze e ricostruzione Gaza"
"In seguito alla firma dell'accordo di pace per il Medio Oriente, l'Italia ha prontamente avviato un'azione coordinata per elaborare una strategia efficace destinata alla gestione delle emergenze e la ricostruzione della Striscia di Gaza. L'obiettivo è identificare gli interventi più urgenti e realizzabili nel breve termine con particolare attenzione al sostegno umanitario e sanitario, sviluppando al contempo un piano organico e sinergico tra tutte le istituzioni e i soggetti coinvolti". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi dopo la riunione di governo su Gaza.
Musumeci: "Per Gaza ospedali da campo e prefabbricati"
"La Protezione civile italiana è pronta a fornire risorse umane, strumentali e mezzi in soccorso della popolazione palestinese". Lo ha ribadito il ministro Nello Musumeci nell'apposito vertice di oggi pomeriggio a Palazzo Chigi. "In particolare possiamo allestire in pochi giorni un ospedale di campo e approntare delle casette prefabbricate modulari per ospitare famiglie anche a medio termine". Il ministro ha anche annunciato che nella fase della ricostruzione a Gaza della città distrutta si potrà mettere a disposizione un apposito team di esperti per collaborare nella fase della pianificazione e progettazione".
Media: "Il quarto corpo restituito agli israeliani è di un palestinese"
Secondo le autorità israeliane il quarto corpo trasferito in Israele da Hamas è di un palestinese non identificato. Lo riferisce il Times of Israel. I quattro corpi consegnati da Hamas alla Croce Rossa martedì sera a Gaza City, e poi trasferiti all'esercito israeliano, non erano stati identificati dal gruppo terroristico.
Rosa: "In Medio Oriente l'Italia ha un ruolo di primo piano"
"L'impegno politico e diplomatico del governo Meloni è stato confermato, oggi, in Senato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani durante l'informativa sul piano di pace del Presidente Trump. Impegno che parte da lontano, dalle prime fasi del conflitto durante le quali la presidente Meloni ha saputo mantenere il sangue freddo e non scivolare nei facili populismi ma si è attivata per mantenere il dialogo aperto con tutti gli attori coinvolti". Così, in una nota, il senatore Gianni Rosa (Fratelli d'Italia), Secondo il parlamentare eletto in Basilicata, "dai Paesi del Medio Oriente, a quelli europei, agli Usa, tutti riconoscono il ruolo di primo piano che l'Italia ha saputo mantenere in questi difficili mesi, impegnandosi non solo attraverso doverose azioni umanitarie ma anche con le relazioni diplomatiche. È stato un lavoro silenzioso ma potente che non ha inseguito gli umori populistici ma ha prodotto risultati concreti, portando l'Italia ad essere uno dei paesi non medio orientali ad aver aiutato di più il popolo palestinese. Probabilmente - continua - sarebbe stato mediaticamente più semplice per il governo strumentalizzare, come alcune parti politiche hanno fatto, gli orrori della guerra e sciacallare sulle vittime ma non è questo che fa un governo serio; un governo che ha a cuore la sicurezza dei suoi cittadini e che non si gira di spalle di fronte alla sofferenza di interi popoli. Il dolore delle vittime non può e non deve diventare merce di scambio nella dialettica politica interna o internazionale". "La sofferenza di intere popolazioni - aggiunge il senatore - richiede responsabilità. Come confermato dal ministro Tajani, quello dell'Italia è un lavoro che continuerà, anche nella fase di stabilizzazione e di ricostruzione della Striscia di Gaza affinché si arrivi alla nascita dello Stato Palestinese, libero e democratico. L'Italia è, dunque, in prima linea per raggiungere una soluzione sostenibile per entrambe le parti coinvolte. E ci dispiace constatare che le opposizioni, che continuano a parlare di complicità del governo italiano con gli orrori della guerra, non abbiano ancora capito che per portare pace tra israeliani e palestinesi bisogna superare la logica del conflitto e abbracciare quella del dialogo", conclude Rosa.
Hamas: "Corpo non identificato è di soldato israeliano"
E' di un soldato israeliano il quarto cadavere restituito ieri da Hamas e non identificato come appartenente a uno degli ostaggi morti in prigionia a Gaza. Lo hanno riferito fonti di alto livello del Movimento ad al Jazeera. "Il corpo che il nemico sostiene non appartenga a un israeliano e' quello di un soldato che e' stato catturato in un'operazione di resistenza", ha riferito la fonte. Secondo il movimento islamista, il militare mori' in uno scontro nel campo profughi di Jabaliya, nel maggio del 2024, e la sua salma non fu restituita. Hamas lo annuncio' pubblicamente gia' all'epoca, ma l'Idf smenti', ricorda il Times of Israel.
Media: "Israele sarebbe favorevole a Italia nel consiglio di pace"
Israele avrebbe delle riserve nell'accettare una partecipazione di Gran Bretagna e Francia nel consiglio per la pace previsto dal piano di Trump, mentre vedrebbe di buon occhio un ingresso dell'Italia. È quello che scrive Deutsche Welle, citando un ex alto funzionario israeliano che ha chiesto di restare anonimo. Secondo alcune fonti, si legge sul portale in lingua inglese dell'emittente tedesca, Germania, Francia e Regno Unito, noti come E3, vorrebbero avere un rappresentante nel consiglio, ma finora nessuno di loro è stato invitato. "Ci sono molti candidati", ha dichiarato Steve Witkoff, inviato statunitense in Medio Oriente, durante una conferenza stampa in Egitto dopo che a Trump era stato chiesto se il presidente egiziano Abdel Fattah el-Sissi sarebbe stato incluso. Un ex alto funzionario israeliano che ha parlato con DW a condizione di rimanere anonimo ha affermato che Israele avrà delle riserve nell'accettare un rappresentante francese o britannico nel consiglio. Entrambi i paesi, infatti, hanno riconosciuto unilateralmente lo Stato palestinese, mossa che non è piaciuta a Israele. L'Italia è stata vista come più favorevole a Israele e sarebbe accettabile, secondo la fonte.
In corso a palazzo Chigi riunione ricostruzione Gaza con Tajani
Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta presiedendo a palazzo Chigi una riunione di governo sulla ricostruzione di Gaza. All'incontro partecipano i responsabile degli Esteri, Difesa, Universita', Agricoltura, Affari regionali e Disabilita', il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e la Protezione Civile. Alla riunione partecipa anche il ministero della Salute. In rappresentanza del ministro per la Difesa Guido Crosetto, impegnato a Bruxelles per la riunione con i suoi omologhi dell'Alleanza Atlantica, c'è il capo di stato maggiore della Difesa Luciano Portolano.
Sharaa: "Rispetteremo accordi del passato con Mosca"
Il nuovo regime siriano intende "rispettare tutti gli accordi" firmati tra Mosca e Damasco ai tempi di Bashar al Assad, ma vuole cercare di "definire una nuova natura delle relazioni bilaterali". Lo ha detto il leader siriano Ahmad Sharaa, citato dalla Tass, incontrando al Cremlino il presidente russo Vladimir Putin.
Gasparri: "Due popoli due democrazie non può essere Hamas"
"Noi che eravamo all'opposizione, quando il governo di sinistra guidato da Prodi non aveva i numeri per le missioni internazionali, il centrodestra guidato da Berlusconi antepose il voto per le missioni internazionali all'interesse politico per la caduta del governo. Il nostro governo non ha bisogno di soccorsi, la vostra dignita' ha bisogno di votare a favore di missioni umanitarie e militari". Lo ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, intervenendo in Aula nel corso dell'informativa del ministro degli Esteri sulla situazione in Medio Oriente. "Ora c'e' bisogno di spendere per la difesa, perche' non la si puo' invocare solo quando la Marina deve soccorrere e proteggere la Flotilla. La difesa deve essere finanziata e supportata ogni giorno. Anche quando va in Libano, nel Niger o altrove. Quindi ci attendono impegni gravosi, perche' la sicurezza in Palestina e la democrazia non la porteranno quelli di Hamas. Israele e' stata costretta a liberare, in cambio di ostaggi che erano liberi cittadini, decine di assassini ed ergastolani. Noi vogliamo due popoli e due democrazie. Che non puo' essere Hamas. Non puo' essere il corteo che inneggia al 7 ottobre. Dopodiche', voglio ringraziare il governo per l'azione che svolge. E concludo solidarizzando con i giornalisti feriti ieri sera a Udine e meno con il giornalista sportivo che ha augurato la distruzione, non solo nel campo calcistico, di Israele, e solidarieta' alle Forze di polizia vittime della tragedia di Verona. Purtroppo, anche ieri sera, nel giorno di tre carabinieri morti, qualcuno ha avuto il coraggio di ferire poliziotti e carabinieri nelle strade di Udine. Vergogna",ha concluso.
Impasse su riapertura Rafah, aiuti attraverso Kerem Shalom
Il valico di Rafah tra Gaza ed Egitto, non sara' riaperto oggi agli aiuti. Lo ha chiarito un funzionario d'Israele alla stampa, dopo che l'emittente Kan aveva dato per certa la riapertura alle merci. Ieri il governo aveva deciso che il passaggio dei tir non sarebbe ripreso fino a che Hamas non riconsegnera' i corpi degli ostaggi sulla base dell'accordo di Sharm el Sheikh. Dopo i quattro di lunedi', il gruppo palestinese ne ha restituito ieri sera altri tre. Il quarto cadavere consegnato alla Croce Rossa non e' di uno dei rapiti. Restano dunque ancora 21 salme da restituire. "Sono in corso i preparativi per la sua apertura, riservata all'ingresso e all'uscita dei soli cittadini di Gaza", ha dichiarato un funzionario israeliano alla stampa, sottolineando che gli aiuti umanitari continuano a entrare a Gaza come di consueto attraverso il valico di Kerem Shalom e altri valichi, dopo le ispezioni di sicurezza. Da parte sua, l'Autorita' nazionale palestinese si e' detta pronta a gestire il valico di Rafah, sottolineando di averlo "notificato a tutte le parti". Il ministro per la Sicurezza nazionale e leader di estrema destra Itamar Ben-Gvir ha condannato le menzogne di Hamas rispetto alle salme dei rapiti, sostenendo che il gruppo "comprende solo la forza". "L'unico modo per risolvere i problemi con lui e' cancellarlo dalla faccia della terra". Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, salutando il ritorno a casa dei resti dei tre ostaggi - Uriel Baruch, Tamir Nimrodi ed Eitan Levy - ha ribadito che "Hamas e' tenuta a rispettare i suoi impegni con i mediatori e a restituire (i rapiti) come parte dell'attuazione dell'accordo". Dunque, ha aggiunto, "non scenderemo a compromessi su questo punto e non risparmieremo alcuno sforzo finche' non restituiremo tutti gli ostaggi caduti, fino all'ultimo", ha assicurato.
Tajani: uniti su missione Gaza. Ok Pd ma distinguo opposizioni
Sollievo e speranza si', ma non e' ancora il momento di cantare vittoria, perche' "il successo del piano Trump e' ancora legato a un filo", ci sono "molte variabili che ancora non sono state definite" e quindi e' necessaria una posizione vigile. Soprattutto su quel che riguarda "la ricostruzione della Striscia". Guardando all'obiettivo finale, uno Stato palestinese "vero, democratico, pacifico, non confessionale, affidato a un'Autorita' nazionale palestinese profondamente rinnovata negli uomini e nei metodi", si inizia a intravedere uno spiraglio. E' infatti un obiettivo che, adesso, "e' piu' vicino", anche se finche' ci sara' Hamas gli ostacoli sono ancora molti. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani tratteggia lo status quo dopo la firma di Sharm el-Sheikh e la tregua siglata in Medio Oriente. Ma sono soprattutto le prossime mosse da mettere in campo per evitare che la tregua non sfoci in vera pace ad impegnare il governo e a spingere le opposizioni a sollecitare una "linea chiara" che, seppur con toni e sfumature diverse, e' il trait d'union dei vari interventi in Parlamento, in occasione dell'informativa del ministro degli Esteri. Presenza in Aula del titolare della Farnesina richiesta in modo biparstisan su iniziativa di FdI, anche se poi all'avvio dei lavori a Montecitorio tra i banchi della maggioranza, fatta eccezione per quelli di Forza Italia, spiccano numerosi scranni vuoti (nei posti riservati al governo alla Camera non si registra il pienone, solo tre sottosegretari, oltre al ministro Tajani, che viene poi raggiunto al Senato dai colleghi Nordio, Calderoli e Bernini). Dopo la risoluzione sul piano Usa, e' sulla possibilita' di inviare una missione sotto l'egida dell'Onu che il governo torna ad invocare l'unita' delle forze politiche. E una parte delle opposizioni non si tira indietro. Il Pd e' pronto a sostenere una forza di interposizione, assicura il responsabile Esteri Peppe Provenzano. Cosi' come Italia viva, Azione e Piu' Europa. "Il piano Trump prevede il dispiegamento a Gaza di una forza internazionale di stabilizzazione e l'Italia e' pronta a fare la propria parte anche in questa eventualita', forte della solita e riconosciuta esperienza maturata negli anni in tanti quadranti internazionali complessi", spiega Tajani al Parlamento, assicurando che "verra' coinvolto in tutte le decisioni che riguarderanno la nostra partecipazione alla forza internazionale di stabilizzazione e mi auguro che su questo argomento si possa trovare una unita' di intenti tra tutte le forze politiche", sottolinea il titolare della Farnesina.
Mosca: nella Striscia di Gaza evoluzione "positiva"
Mosca nota "cambiamenti positivi" nella situazione della Striscia di Gaza in relazione all'attuazione dell'accordo tra Israele e Hamas. Lo ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, durante un briefing, citata dall'agenzia Tass. "Siamo lieti di notare che negli ultimi giorni si sono verificati cambiamenti positivi nell'evoluzione della situazione nella Striscia di Gaza, associati all'avvio positivo dell'attuazione dell'accordo tra Israele e Hamas sul cessate il fuoco e sullo scambio di detenuti", ha affermato la portavoce.
Wsj: iniziate trattative fase 2. Israele: falso
Israele e Hamas avrebbero iniziato già a trattare sulla fase 2 del piano presentato dal presidente americano Donald Trump. A scriverlo e' stato questa mattina il Wall Street Journal. Ma lo scoop e' stato smentito a stretto giro da Israele. "Siamo ancora nella prima fase", ha assicurato una fonte governativa al Times of Israel. "Parleremo della seconda fase quando avremo completato la prima", ha insistito. E' vero, come ha scritto il Wsj, che a Sharm el-Sheikh sono rimasti funzionari israeliani di medio livello, ma sono li' per discutere della restituzione delle salme degli ostaggi morti in prigionia e della piena attuazione della prima fase.
Sharaa: "Cercheremo riavviare tutte relazioni con Russia"
Con il nuovo regime instaurato dopo la caduta di Bashar al Assad, la Siria "cercherà di riavviare tutto il complesso delle relazioni con la Russia". Lo ha detto il presidente ad interim Ahmad Sharaa incontrando al Cremlino il presidente Vladimir Putin. Lo riferisce l'agenzia Interfax.
Italia-Israele, Fedriga: "Condanna verso chi delinque sia univoca"
"Voglio portare tutta la mia solidarietà alle forze dell'ordine e ringraziarle per il lavoro importante fatto ieri a Udine. Vicinanza ai poliziotti feriti e ai giornalisti, anche loro feriti da manifestanti, fortunatamente una minoranza ma violenti, che hanno utilizzato la partita Italia-Israele come scusa per compiere atti delinquenziali. Mi auguro ci sia una condanna univoca da parte di tutti verso questi atteggiamenti e verso questi soggetti che continuano a imperversare nelle nostre città". Lo afferma il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, in un video diffuso all'indomani degli scontri avvenuti tra una parte di manifestanti e le forze dell'ordine al termine del corteo pro Pal, organizzato a Udine in concomitanza con la partita di calcio Italia-Israele. "Purtroppo non è l'unica azione violenta che abbiamo visto durante questi mesi di manifestazioni - aggiunge Fedriga - mi auguro che la giustizia possa dare risposte in modo rapido ed esemplare. Perché colpire chi si macchia di atti delinquenziali di questo tipo significa tutelare chi manifesta pacificamente e tutelare chi vuole vivere pacificamente nelle nostre città".
Siria, Sharaa arrivato a Cremlino: primo incontro con Putin
Il presidente ad interim siriano, Ahmed al-Sharaa, e' arrivato la Cremlino dove incontrera' per la prima volta il presidente russo Vladimir Putin. Lo riporta Ria Novosti. Secondo quanto anticipato dai media siriani, con Sharaa ci sono anche i ministri degli Esteri e della Difesa, Assad Hassan al-Shaibani e Abu Qasra. Quelli di oggi sono colloqui "molto importanti", ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, sottolineando che si tratta del primo faccia a faccia del massimo livello dopo la caduta di Bashar al-Assad in Siria. Il primo contatto ad alto livello tra Mosca e Damasco dopo il cambio di potere a Damasco, alla fine del 2024, ha avuto luogo a febbraio, quando Putin e al-Sharaa hanno discusso della situazione in Siria durante un colloquio telefonico. Il leader russo ha sottolineato che Mosca rimane fedele al principio di "unita', sovranita' e integrita' territoriale dello Stato siriano" e ha confermato la disponibilita' della Russia a continuare ad assistere la Siria nel miglioramento della sua situazione socioeconomica.
Valditara: "Impegno su ricostruzione delle scuole di Gaza"
"Noi abbiamo maturato un'esperienza importante nell'accoglienza dei ragazzi ucraini e quindi credo che non possiamo non aiutare i bambini e i ragazzi di Gaza a proseguire intanto gli studi e a ricostruire le loro scuole". Lo ha detto oggi il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, a margine di un evento pubblico a Treviso, con riferimento a progetti di intervento sul patrimonio scolastico palestinese. "E' un'iniziativa - ha aggiunto - che credo possa essere particolarmente utile per la rinascita".
Media: "Due palestinesi uccisi a est città di Gaza"
Due palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane a Shujaiya, a est della citta' di Gaza. Lo ha riferito l'emittente palestinese al Araby.
Italia-Israele, Siulp: "Ieri a Udine malviventi non manifestanti"
"Esprimo innanzitutto solidarietà e vicinanza ai colleghi feriti. Ancora una volta, solamente la professionalità, la calma e l'equilibrio dei tanti operatori di sicurezza giunti a Udine per gestire quella che doveva essere una semplice partita di calcio, hanno permesso di evitare che la situazione degenerasse. Questi non sono manifestanti, sono malviventi ai quali non importa nulla di Gaza e della Pace". Così Felice Romano, segretario generale del sindacato di polizia Siulp, dopo gli scontri nel capoluogo friuliano dove si è giocata la partita Italia-Israele. "Volevano - secondo Romano - devastare Udine e attaccare le forze dell'ordine con la scusa di professare la pace e di rivendicare il diritto a manifestare. In realtà cercano solo l'occasione per dare sfogo alla loro violenza e la mia convinzione è che stanno cercando in tutti i modi di arrivare alla tragedia per avere la scusa permanente per fare guerriglia in tutte le piazze. Ma può essere normale impiegare più di 1000 uomini nella sola giornata di ieri, con quasi 10 colleghi feriti alcuni dei quali in modo serio? Due poliziotti sono sotto osservazione e gli arrestati tra poche ore saranno liberi di prendere il prossimo treno e raggiungere la nuova città da devastare. Questa vergogna - conclude - deve finire. Chiederemo al ministro Piantedosi un intervento affinché il Governo metta mano in maniera netta e definitiva contro tale piaga".
Italia-Israele, questore: "Successo aver evitato corpo a corpo"
"Il risultato più importante, reso possibile da un dispositivo che è riuscito a coniugare le esigenze della manifestazione con quelle di tutela dell'ordine pubblico, è stato quello di non scendere al corpo a corpo coi manifestanti". Lo ha detto all'ANSA il questore di Udine, Pasquale Antonio de Lorenzo, facendo un bilancio degli eventi di ieri, tra cui il corteo Pro Pal e la partita di qualificazioni mondiali tra Italia e Israele. "Ho apprezzato la piena condivisione della Prefettura e l'assoluta vicinanza del Dipartimento della Pubblica sicurezza - ha fatto sapere il questore -: si trattava di un impianto complesso, che metteva assieme aspetti di ordine pubblico, vigilanza delle strutture e l'anti terrorismo". "Penso che il bilancio sia positivo - ha concluso - perchè è stata arginata la protesta dei manifestanti facinorosi, un centinaio circa, provenienti per la maggior parte dal Nordest. Il dispositivo di sicurezza si è concluso pochi minuti fa, con la partenza della delegazione di Israele". La squadra di Ben Shimon è appena decollata dal Trieste Airport dopo aver trascorso la notte in un albergo cittadino.
Israele, Netanyahu in tribunale per il processo per corruzione
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e' tornato oggi in tribunale a Tel Aviv per l'ultima udienza del suo lungo processo per corruzione, iniziato a maggio 2020. Il primo ministro ha mantenuto un sorriso mentre lui e il suo entourage di diversi ministri del suo partito conservatore, il Likud, venivano interrotti dai manifestanti durante il tragitto verso il tribunale. Lunedi' il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva proposto la grazia al premier israeliano per i suoi tre distinti casi di corruzione. In un caso Netanyahu e sua moglie Sara sono accusati di aver accettato beni di lusso per un valore di oltre 260.000 dollari, tra cui champagne, sigari e gioielli, da miliardari in cambio di favori politici. In altri due casi, Netanyahu e' anche accusato di aver tentato di negoziare una migliore copertura stampa da parte di due organi di stampa israeliani. Ha negato qualsiasi illecito, sostenendo di essere vittima di un complotto politico. Durante il suo attuale mandato, iniziato alla fine del 2022, Netanyahu ha proposto riforme giudiziarie di vasta portata che, secondo i critici, miravano a indebolire i tribunali. Riforme che hanno provocato massicce proteste che si sono placate solo dopo l'inizio della guerra di Gaza, innescata dall'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023. Nel discorso alla Knesset Trump ha dichiarato alla Camera che Netanyahu dovrebbe ricevere la grazia per i casi di corruzione. "Sigari e champagne, a chi diavolo importa?" Trump ha scherzato, prima di chiedere al suo omologo israeliano Isaac Herzog: "Perche' non gli concedete la grazia?". Il premier israeliano e' anche soggetto a un mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (CPI) con l'accusa di aver ordinato crimini di guerra nell'attacco del suo governo contro i militanti di Hamas a Gaza. Netanyahu detiene il record per il maggior numero di anni trascorsi alla guida del governo israeliano, avendo ricoperto la carica di primo ministro per 18 anni in diversi incarichi dal 1996.
Italia-Israele: Fedriga incontra l'ambasciatore israeliano Peled
Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha incontrato oggi a Trieste, nel palazzo della Regione, l'ambasciatore di Israele in Italia, Jonathan Peled. Dopo essersi gia' salutati ieri allo stadio di Udine in occasione della partita di calcio Italia-Israele, Fedriga e Peled hanno avuto un colloquio istituzionale che ha rappresentato l'occasione per rinnovare la vicinanza della Regione Friuli Venezia Giulia allo Stato di Israele in questo particolare momento e per condividere un sentimento di soddisfazione rispetto al percorso avviato e promosso dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, volto a favorire una prospettiva di pace e di stabilita'.
Siria: Mosca, Shaara e Putin discuteranno basi militari russe
In un modo o nell'altro il futuro delle basi militari russe in Siria sara' discusso nell'incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente siriano ad interim, Ahmed al-Sharaa, previsto oggi. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, parlando con la stampa. L'incontro tra Putin e al-Sharaa si terra' al Cremlino; seguiranno poi colloqui russo-siriani nel formato del pranzo di lavoro, ha fatto sapere Peskov. E' "un giorno importante per le relazioni russo-siriane, i primi contatti di persona ai massimi livelli dopo il cambio di governo nella Repubblica araba siriana", ha commentato il portavoce.
Un morto in Cisgiordania. Raid Idf in case scarcerati
Continuano senza sosta le operazioni dell'esercito israeliano in Cisgiordania. Un 57enne palestinese e' stato ufficio, diverse persone sono state fermate ed e' stato chiuso l'accesso alla citta' di Al Mughayyir, vicino a Ramallah. L'Idf, poi, ha compiuto perquisizioni nelle abitazioni di diversi palestinesi liberati lunedi' sulla base dell'accordo di Sharm el Sheikh. Lo riferisce l'agenzia palestinese Wafa. La vittima si chiamava Salim Raji Hassan Abu Aisha e viveva nel villaggio di Zababdeh, nel nord del governatorato di Jenin. Secondo fonti citate da Wafa, e' stato colpito alla testa durante un'operazione militare. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito di averne ricevuto il corpo al checkpoint di Qalandia. Arresti sono continuati anche in diverse localita' della Cisgiordania a seguito di incursioni dell'esercito israeliano. Le forze israeliane hanno arrestato un minorenne e sua madre nel quartiere di Al-Issawiya a Gerusalemme Est. I soldati hanno fatto irruzione nella casa del ragazzo, Mohammed Sabtah, e dopo una perquisizione lo hanno preso in custodia con sua madre. Arresti anche a Qalqilya e Betlemme. All'alba, l'Idf ha poi preso d'assalto diversi quartieri delle citta' di Ramallah e al-Bireh, e nei campi profughi di Qaddoura e al-Amari. I militari hanno preso di mira in particolare le abitazioni di diversi palestinesi appena scarcerati o in esilio.
Gaza, Tajani alla Camera: “Riconoscimento Stato Palestina più vicino”
"Il successo dell'iniziativa di pace avviata dal Presidente degli Stati Uniti potrebbe davvero costituire una svolta storica che cambia il volto del Medio Oriente e quindi del Mediterraneo”, ha detto il vicepremier in Aula. Intanto la tregua nella Striscia sembra reggere, all’indomani della firma dell’intesa in Egitto alla presenza di Donald Trump e diversi leader mondiali.
Gaza, Tajani alla Camera: “Riconoscimento Stato Palestina più vicino”
Vai al contenutoUe: "La missione Eubam a Rafah resta in stand-by"
"La missione Eubam a Rafah resta in stand-by" e sarà dispiegata "a sostegno del piano di pace per Gaza non appena le condizioni lo consentiranno". Lo ha detto il portavoce della Commissione europea per gli affari esteri, Anouar El Anouni, nel briefing quotidiano con la stampa. "Come Ue, invitiamo tutte le parti ad attuare pienamente l'accordo senza ulteriori indugi, consentendo l'istituzione di un cessate il fuoco duraturo, il rilascio di tutti gli ostaggi e la distribuzione continuativa degli aiuti umanitari su larga scala verso Gaza", ha sottolineato. "Una volta riaperto il valico" tra l'Egitto e la Striscia, "la missione consentirà il transito delle persone come concordato dalle parti, inclusi coloro che necessitano di cure mediche e i loro accompagnatori", ha indicato il portavoce Ue, sottolineando che la missione civile "è incentrata sulle persone".
Media: "Idf ferma 15 persone a Rafah e spara a Khan Younis"
Le forze israeliane hanno arrestato 15 persone nella citta' di Nassr, a nord-est di Rafah, nel sud di Gaza. Lo ha riferito al Jazeera. La stessa emittente tv ha riportato la notizia che carri armati israeliani hanno aperto il fuoco contro palestinesi nella citta' di Bani Suheila e nel quartiere di Sheikh Nasser, a est di Khan Younis.
Ong: "300 tonnellate di aiuti per Gaza ferme al porto di Genova"
"Ci sono 300 tonnellate di aiuti umanitari destinati alla popolazione di Gaza ferme al porto di Genova. Nonostante interrogazioni e richieste formali, la risposta che si riceve è sempre la stessa: un generico richiamo al progetto Food for Gaza, che però non ha nulla a che vedere con la nostra iniziativa. La domanda è una sola e semplicissima: questi aiuti possono partire oppure no?". Lo chiede la ong Music for peace. Music for peace segnala quindi "i tre punti non negoziabili dalla nostra ong a garanzia della trasparenza e del rispetto del diritto internazionale: Integrità dei pacchi - i controlli doganali possono avvenire anche box per box, ma il contenuto non deve essere alterato né sostituito. Consegna diretta - almeno due nostri rappresentanti devono entrare a Gaza per sottoscrivere gli atti di donazione e documentare l'avvenuta consegna, come previsto dal diritto internazionale umanitario. Partner ricevente - il destinatario deve essere la nostra associazione partner locale di fiducia, o in alternativa Caritas/Chiesa locale tramite il Patriarcato di Gerusalemme, sotto la supervisione del nostro direttore operativo incaricato della tracciabilità e rendicontazione pubblica".
Italia-Israele, 2 arresti tra i 15 fermati per gli scontri
A seguito degli scontri avvenuti ieri sera al termine della manifestazione Pro Pal a Udine, sono state condotte in Questura 15 persone (tutti cittadini comunitari, tra cui 9 uomini e 6 donne) verso le quali è stato emesso un foglio di via dalla città. Per due di loro è anche scattato l'arresto: si tratta di un uomo accusato di danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. E' una persona già nota alle forze dell'ordine. Visti i precedenti, è stato portato in carcere. Una seconda persona è agli arresti domiciliari per resistenza a pubblico ufficiale. Lo ha reso noto all'ANSA il questore di Udine, Pasquale Antonio de Lorenzo. Negli scontri si sono registrati 11 feriti tra il personale delle forze dell'ordine (10 poliziotti e un carabiniere); 6 poliziotti sono stati accompagnati al locale pronto soccorso, dove sono stati visitati: 4 hanno riportato prognosi per ferite lievi e 2 sono stati trattenuti in osservazione e dimessi stamani. Altri 4 poliziotti si sono rivolti oggi autonomamente all'ospedale di Latisana, dove sono attualmente in corso accertamenti del personale sanitario. Un carabiniere è stato medicato in strada per lievi escoriazioni. Il bilancio si somma a quello dei due giornalisti feriti, cui de Lorenzo ha portato la solidarietà delle forze dell'ordine. Quanto alle attività all'interno dello stadio Friuli, nel corso della partita sono state segnalate circa 10 violazioni al regolamento d'uso per aver esposto la bandiera della Palestina, inoltre sono stati deferiti, in stato di libertà, due uomini e una donna. Nello specifico i due uomini hanno effettuato un'invasione di campo nel corso del match, prontamente bloccati dagli steward, mentre la donna, dopo aver invaso il campo da gioco, ha inveito con violenza nei confronti del personale di polizia: è stata denunciata per resistenza a pubblico ufficiale.
Media: "Valico di Rafah non verrà aperto oggi"
Una fonte della sicurezza israeliana ha affermato che "il valico di Rafah non verrà aperto oggi e non si sa nemmeno quando ciò accadrà". Lo scrive Ynet. La fonte ha aggiunto che "non è possibile farlo nemmeno dal punto di vista logistico. Dobbiamo recarci nella zona per controllare e inviare una squadra di avanguardia, ma questo richiede tempo. Si stima che con tutta probabilità si deciderà di tenere chiuso anche il valico anche domani". La stessa fonte ha inoltre affermato che 600 camion di aiuti umanitari stanno entrando da Kerem Shalom, in conformità con l'accordo.
Tajani: "Piano M.O. svolta storica ma legato a filo"
"Sollievo e speranza" ma anche "necessaria prudenza" per gli sviluppi in Medio Oriente: e' il sentimento espresso dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo di fronte a Camera e Senato dopo l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. "L'iniziativa di pace potrebbe davvero costituire una svolta storica che cambia il volto del Medio Oriente e quindi del Mediterraneo" ma "il successo del piano Trump e' ancora legato a un filo", con "molte variabili che ancora non sono state definite", ha sottolineato il titolare della Farnesina. Guardando all'orizzonte la prospettiva di "uno Stato palestinese vero, democratico, pacifico, non confessionale, affidato a un'Autorita' nazionale palestinese profondamente rinnovata negli uomini e nei metodi", Tajani ha affermato che "ora e' piu' vicino" il riconoscimento di uno Stato indipendente per i palestinesi, "quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento". L'Italia ha fatto la sua parte, ha detto Tajani ricordando l'azione umanitaria a favore dei gazawi nel campo della sanita', sicurezza alimentare e istruzione, e intende farla anche in futuro, coinvolgendo anche "il settore privato", di fronte a una "sfida di dimensioni epocali". Il ministro ha espresso tra l'altro "il piu' profondo ringraziamento per la straordinaria generosita' della nostra filiera dell'agroalimentare che ha gia' messo a disposizione altre 100 tonnellate di aiuti che porteremo presto a Gaza". Il tema ora e' la ricostruzione della Striscia e su questo e' prevista una riunione governativa nel pomeriggio, ha annunciato Tajani, definendo "cruciale consolidare le condizioni, perche' la pace resista, nella prospettiva di due Stati che convivono in pace e sicurezza". A questo proposito, il ministro ha annunciato la nomina dell'ambasciatore Bruno Archi, rappresentante permanente presso le Nazioni Unite a Roma, come inviato speciale sulla ricostruzione a Gaza.
Damasco: "Sharaa chiederà a Putin l'estradizione di Assad"
Il leader siriano Ahmad Sharaa, che ha in programma oggi un incontro a Mosca con Vladimir Putin, intende chiedere al presidente russo l'estradizione di Bashar al Assad, rifugiato in Russia dopo la caduta del suo regime, nel dicembre scorso. Lo ha detto un funzionario del governo siriano all'agenzia Afp.
Parolin: "Spero che il piano per Gaza sia applicato per una pace giusta"
"Speriamo che questo piano di pace per Gaza possa essere applicato e possa portare davvero a una pace giusta e duratura. Evidentemente il cammino non è semplice, ma speriamo che come c'è stata la buona volontà di arrivare a questo primo passo, ce ne siano anche altri". Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine della lezione magistrale tenuta all'Istituto superiore di sanità.
Fonti israeliane: "Sulla salma dell'ostaggio errore di Hamas non intenzionale"
Hamas avrebbe "involontariamente" commesso un errore nella consegna avvenuta nelle scorse ore delle salme di altri quattro ostaggi. Lo hanno indicato fonti israeliane citate dal Jerusalem Post, secondo le quali ci sono elementi che fanno ipotizzare che si sia trattato di un "errore". Le Forze della difesa israeliana (Idf) ritengono, infatti, che uno dei quattro corpi restituiti da Hamas non sia quello di uno degli ostaggi, ma di un palestinese della Striscia di Gaza.
"Speriamo che oggi vengano restituiti altri corpi di ostaggi. Il primo ministro Netanyahu e Israele utilizzeranno ogni mezzo possibile per garantire la restituzione di tutti i resti degli ostaggi deceduti", ha aggiunto un funzionario israeliano.
Anp: "Pronti a gestire il valico di Rafah"
L'Autorità Nazionale Palestinese (Anp) ha dichiarato di essere pronta a gestire il valico di Rafah, luogo di transito chiave tra Egitto e la Striscia di Gaza per gli aiuti. Lo ha dichiarato Mohammad Shtayyeh, inviato speciale del presidente dell'Anp Mahmoud Abbas. ''Ora siamo pronti a intervenire nuovamente e abbiamo notificato a tutte le parti interessate che siamo pronti a gestire il valico di Rafah'', ha aggiunto.
Tajani: "Abu Mazen sarà a Roma il 7 novembre"
Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen sarà a Roma il 7 novembre. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell'informativa sul Medio Oriente al Senato. "La politica di ascolto e ricerca di soluzioni" del governo "sarà anche la cifra dei prossimi Dialoghi Mediterranei, dove riunirò i ministri degli Esteri della regione. In una città, Napoli, crocevia del Mediterraneo, che quest'anno compie 2500 anni", ha ricordato Tajani, aggiungendo che sarà presente anche la ministra degli Esteri palestinese Varsen Aghabekian.
Media: "Israele favorevole all'Italia nel Consiglio per Gaza"
Israele non vedrebbe di buon occhio la partecipazione di Francia e Regno Unito nel Consiglio per la pace previsto dal piano Trump per Gaza, mentre potrebbe essere favorevole all'ingresso dell'Italia. Lo riporta Deutsche Welle. Secondo l'emittente pubblica tedesca, Germania, Francia e Regno Unito, i Tre Paesi Europei (E3), vorrebbero un rappresentante nel consiglio di amministrazione, ma finora nessuno e' stato invitato. "Ci sono molti candidati", ha dichiarato l'inviato statunitense per il Medio Oriente Steve Witkoff in una conferenza stampa in Egitto, dopo che a Trump è stato chiesto se il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi sarà incluso. Un ex alto funzionario israeliano, che ha parlato con DW a condizione di anonimato, ha affermato che Israele avrà delle riserve sull'accettazione di un rappresentante francese o britannico nel consiglio: entrambi i Paesi hanno riconosciuto unilateralmente lo Stato palestinese, una mossa che non è stata ben vista da Israele. L'Italia invece, è stata considerata più favorevole a Israele e sarebbe stata accettabile, ha affermato l'ex funzionario.
Gaza, tutte le incognite per la fase 2
Dopo la firma di Sharm el Sheikh, il piano di Pace di Donald Trump deve affrontare alcuni nodi cruciali. Dal disarmo di Hamas al futuro di Gaza e della Palestina.
Gaza, tutte le incognite per la fase 2
Vai al contenutoCome funziona (ancora) il commercio di armi tra Spagna e Israele
Nonostante le dure condanne nei confronti del governo di Netanyahu, negli ultimi due anni Madrid ha continuato a scambiare armamenti e munizioni con Tel Aviv. Attesa per l’embargo approvato a inizio ottobre.
Come funziona (ancora) il commercio di armi tra Spagna e Israele
Vai al contenutoItalia-Israele, scontri a Udine tra polizia e manifestanti. VIDEO
Ben Gvir: "Hamas mente sugli ostaggi, va cancellato dalla faccia della terra"
Hamas ''va cancellato dalla faccia della terra'' perché ''pochi istanti dopo aver aperto i valichi a centinaia di camion, è tornato rapidamente ai suoi metodi noti: mentire, imbrogliare e abusare delle famiglie e dei corpi'' degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. Così il ministro della Sicurezza nazionale di Israele Itamar Ben Gvir ha reagito alla mancata restituzione di tutti i cadaveri degli ostaggi israeliani da parte di Hamas, nei tempi previsti dall'accordo.
"Basta con questa vergogna", ha affermato Ben Gvir in una nota. ''Questo terrore nazista conosce solo la forza e l'unico modo per affrontarlo è cancellarlo dalla faccia della terra", ha aggiunto.
Tajani: "Riconoscimento dello Stato di Palestina è ora più vicino"
"Oggi finalmente ci sono le condizioni per una Gaza liberata dall'incubo di Hamas e affidata provvisoriamente ad un controllo internazionale con l'attiva partecipazione dei Paesi islamici. Tutto questo nella prospettiva di giungere ad uno Stato palestinese vero, democratico, pacifico, non confessionale, affidato ad una Autorità nazionale palestinese profondamente rinnovata negli uomini e nei metodi. Uno Stato pacifico riconosciuto da Israele e che riconosca Israele. Il riconoscimento dello Stato della Palestina, quando ci saranno le condizioni che sono state poste anche dal Parlamento, è ora più vicino". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell'informativa alla Camera.

©IPA/Fotogramma
Israele, ministro: "Ora è il momento di annullare il processo a Netanyahu"
"E' giunto il momento di annullare il processo" a carico del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha scritto su X il ministro dell'Istruzione Yoav Kisch, alla luce della ripresa del procedimento per corruzione, frode e abuso di fiducia per il leader israeliano. "In un momento così cruciale, quando e' richiesta una leadership completamente concentrata sugli obiettivi nazionali, è inaccettabile che il primo ministro israeliano sia costretto a dedicare lunghe ore del suo tempo, delle sue energie e della sua attenzione a un processo inventato e inutile", ha sottolineato il ministro del Likud. "Il processo a Netanyahu è politico e distorto, basato su motivi stranieri, e dovrebbe essere annullato", ha concluso. Stamane in aula si sono presentati a supporto del premier il presidente della Knesset Amir Ohana, il ministro dell'Economia Nir Barkat, il ministro della Protezione Ambientale Idit Silman, il ministro della Cultura Miki Zohar e il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi. Decine di manifestanti hanno manifestato fuori dal tribunale e hanno gridato ai ministri che "i finanziamenti corrompono". Lunedì, nel suo discorso alla Knesset, sul tema dei processi a Netanyahu si è espresso a sorpresa e in maniera inusuale anche il presidente Usa Donald Trump, suggerendo pubblicamente al presidente israeliano Isaac Herzog di dargli "la grazia".
Tajani: "Sulla partecipazione della Forza a Gaza spero nell'unità politica"
"Come sapete, il piano Trump prevede il dispiegamento a Gaza di una Forza internazionale di stabilizzazione (Isf). Come hanno confermato anche il Presidente del Consiglio e il ministro della Difesa, l'Italia è pronta a fare la propria parte, forte della solida e riconosciuta esperienza maturata negli anni in tanti quadranti internazionali complessi. Naturalmente il Parlamento verrà coinvolto in tutte le decisioni che riguarderanno la nostra partecipazione alla Isf e mi auguro che su questo argomento si possa trovare una unità di intenti tra tutte le forze politiche". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Camera.
Media: "Uno dei quattro corpi restituiti non è tra gli ostaggi"
Uno dei quattro corpi restituiti a Israele da Gaza durante la notte non è quello di un ostaggio, ha dichiarato un funzionario della sicurezza, scrive Ynet, specificando che solo tre dei quattro corpi consegnati da Hamas appartengono a israeliani rapiti durante l'assalto del 7 ottobre 2023 e che sono Eitan Levy, Tamir Nimrodi e Uriel Baruch. L'Istituto di Medicina Legale Abu Kabir ha confermato le identificazioni questa mattina: il quarto corpo, inizialmente ritenuto di un altro ostaggio, è stato accertato non appartenente a un israeliano, ma non vi sono dettagli sull'identità del corpo o sulle circostanze del suo trasferimento.
Tajani: "Oggi riunione su ricostruzione, tecnici presto a Ramallah"
"Oggi pomeriggio avremo una riunione governativa sulla ricostruzione" di Gaza. "È infatti cruciale consolidare ora le condizioni perché la pace resista nella prospettiva di due Stati che convivono in pace e sicurezza. Credo che nessuno vorrà davvero tornare indietro e l'Italia è pronta a fare la sua parte. Già dallo scorso anno abbiamo finanziato con 5 milioni la pianificazione per la ricostruzione da parte dell'Autorità nazionale palestinese, mettendo a disposizione le eccellenze dell'università di architettura di Venezia. Una squadra di esperti è già al lavoro per gettare le fondamenta della pianificazione. Una missione tecnica della cooperazione italiana sarà a Ramallah nei prossimi giorni per proseguire nel raccordo con l'Anp". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell'informativa sul Medio Oriente alla Camera. "In questa fase è fondamentale portare assistenza immediata alla popolazione. Per questo lavoriamo per rafforzare e ampliare Food for Gaza, coinvolgendo tutte le migliori forze del sistema italiano che ho voluto riunire al ministero all'indomani della cerimonia di Sharm El Sheikh. Stiamo lavorando per un nuovo invio urgente di aiuti alimentari. Il più grande finora realizzato", ha proseguito Tajani. "Abbiamo già definito un primo pacchetto di aiuti da 60 milioni di euro dedicato alla sicurezza alimentare, alla sanità, all'assistenza dei malati feriti e mutilati e in tema di formazione per sostenere la costruzione della nuova leadership palestinese in ambito sanitario. Attraverso una stretta collaborazione sinergica con il ministro dell'Università Bernini, metteremo a disposizione le eccellenze dei nostri ospedali come il Bambin Gesù, il Gemelli, il Rizzoli di Bologna o il Meyer di Firenze. Faremo anche rete con gli ospedali italiani in Egitto, in Giordania, eccellenze assolute che vogliamo rafforzare e valorizzare in collaborazione anche con il ministro della Sanità", ha concluso.
Hamas denuncia grave violazione dell'accordo e chiede a mediatori di intervenire su Israele
Hamas denuncia "la grave violazione dell'accordo per la tregua a Gaza, da parte dell'Idf, con l'uccisione di civili a Shejaiya e Rafah" e chiede "ai mediatori di costringere Israele a rispettare i suoi impegni". Il portavoce, Hazem Qassem, ha assicurato che Hamas, dal canto suo, sta rispettando gli impegni presi.
Gaza, il valico di Rafah sarà presto aperto: quanti camion passeranno
Dopo la firma della tregua tra Israele e Hamas, Donald Trump è tornato in Usa, dove si è visto riconoscere i meriti anche dalla stampa liberal e dai democratici. Non mancano però gli ostacoli, a cominciare dal valico di Rafah, chiuso da Israele ed essenziale per l’arrivo dei 600 camion al giorno previsti dal piano. Di questo si è parlato nella puntata del programma del 14 ottobre di "Numeri", approfondimento di Sky TG24.
Gaza, il valico di Rafah sarà presto aperto: quanti camion passeranno
Vai al contenutoTajani: "Con il piano di Trump il futuro del Medio Oriente è a portata di mano"
"Il successo dell'iniziativa di pace avviata dal Presidente degli Stati Uniti potrebbe davvero costituire una svolta storica che cambia il volto del Medio Oriente e quindi del Mediterraneo. Un successo ancora legato ad un filo, molte sono le variabili che ancora sono state non sono state definite, dal ritorno delle salme degli ostaggi assassinati fino alle modalità effettive dello smantellamento della struttura militare di Hamas. Tuttavia quel filo di speranza che si sta rivelando solido perché interpreta la volontà di pace di popolazioni che hanno sofferto moltissimo da una parte e dall'altra. Da qui tante, troppe vittime innocenti e tanti sopravvissuti che chiedono cibo, cure mediche e soprattutto sicurezza e speranza per un futuro della loro terra. Oggi questa è la grande speranza che si affaccia. Quel futuro potrebbe finalmente essere a portata di mano". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell'informativa alla Camera.
Tajani: "Finché c'è Hamas difficile riconoscere lo Stato palestinese"
"I fatti abbreviano i tempi per un riconoscimento dello Stato palestinese. Noi abbiamo sempre detto che siamo pronti a farlo, però il problema è Hamas. Finche' c'è un'organizzazione militare di Hamas è difficile poterlo fare". Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso di Agorà su RaiTre.
Gaza, Tajani: "Se ci sarà richiesta presenza militare siamo pronti"
"E' ancora tutto molto prematuro. Siamo ancora in una fase iniziale del lavoro per trasformare il cessate il fuoco in pace. Se ci sarà richiesta una presenza militare siamo pronti a farlo". Lo afferma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su Gaza ad Agorà su RaiTre.
Netanyahu: "Hamas rispetti gli impegni, no compromessi sugli ostaggi"
"Hamas è tenuta a rispettare i suoi impegni con i mediatori e a restituire (i rapiti) come parte dell'attuazione dell'accordo. Non scenderemo a compromessi su questo punto e non risparmieremo alcuno sforzo finchè non restituiremo tutti gli ostaggi caduti, fino all'ultimo". Lo ha ribadito il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo che la notte scorsa il gruppo militante palestinese ha riconsegnato quattro salme di cui solo tre sono state identificate come rapiti israeliani. Si tratta di Uriel Baruch, Tamir Nimrodi ed Eitan Levy. Il quarto corpo si ritiene sia di un palestinese.
Tajani: "I fatti abbreviano i tempi per il riconoscimento dello stato di Palestina"
"Il riconoscimento dello Stato di Palestina? I fatti abbreviano i tempi per cui questo avvenga, il problema è Hamas, ancora c'è l'organizzazione militare... ". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando alla Camera per la sua informativa.
Sul tema della Palestina "vedremo come poter collaborare con la Giordania, a P.Chigi ci sarà un incontro per Gaza, ho nominato l'inviato speciale degli Esteri per Gaza, per inviare i beni alimentari a inizio di novembre". "Missione di pace? Tutto è ancora prematuro, vedremo se ci sarà richiesta una presenza militare".
Piano pace Gaza, alle 9 informativa del vicepremier Tajani alla Camera
Lo stesso vicepremier, che ieri in Cdm “ha svolto una informativa sulla evoluzione dello scenario in Medio Oriente, in seguito al cessate il fuoco a Gaza e alla liberazione degli ostaggi”, presiederà oggi anche la riunione del Consiglio dei Ministri sul processo di pace. Intanto la tregua nella Striscia sembra reggere, all’indomani della firma dell’intesa in Egitto alla presenza di Donald Trump e diversi leader mondiali.
Piano pace Gaza, alle 9 informativa del vicepremier Tajani alla Camera
Vai al contenutoFonte Israele: "Una delle salme non è di un ostaggio"
Uno dei quattro corpi restituito ieri da Hamas non è di uno ostaggio ma è di un palestinese di Gaza. Lo ha dichiarato un funzionario della sicurezza ai media israeliani. Gli altri tre corpi restituiti sono stati identificati come Tamir Nimrodi, Eitan Levy e Uriel Baruch.
Trump: "Se Hamas non disarmerà, ci penseremo noi". VIDEO
Media: "Israele riaprirà oggi il valico di Rafah agli aiuti"
Israele autorizzerà la riapertura del valico di Rafah tra Egitto e Gaza oggi per consentire il transito degli aiuti umanitari, riporta l'emittente pubblica israeliana Kan. Con questa riapertura, "600 camion di aiuti umanitari saranno consegnati (oggi) alla Striscia di Gaza dalle Nazioni Unite, dalle organizzazioni internazionali autorizzate, dal settore privato e dai paesi donatori", ha riportato l'emittente sul suo sito web senza citare le fonti.

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Media: "Hamas consegnerà oggi altre 4 salme dei rapiti"
Hamas ha informato i mediatori che oggi trasferirà in Israele altri quattro corpi di ostaggi deceduti. Lo ha riferito il Times of Israel, citando un diplomatico mediorientale e una seconda fonte a conoscenza della questione. Finora il gruppo militante palestinese ha consegnato otto salme su 28. Ieri Israele aveva deciso di non riaprire il valico di Rafah e di ridurre l'ingresso di aiuti finchè non fossero state consegnate tutte le salme come previsto dall'accordo. Ma stamane, dopo i passi compiuti dal gruppo, ha fatto marcia indietro.
Tra le salme restituite ieri identificate quelle del soldato Tamir Nimrodi e di Uriel Baruch
Due delle quattro salme consegnate ieri da Hamas sono state identificate: sono quelle del soldato Samir Nimrodi, sequestrato dalla base del valico di Erez il 7 ottobre del 2023, a 19 anni, e Uriel Baruch, 35 anni, rapito al festival Nova. La restituzione della salma di Samir è la prima conferma della sua morte. La famiglia ha denunciato, in un comunicato diffuso nelle ultime ore, che "era stato rapito crudelmente dalla sua base e ucciso da Hamas durante il sequestro". Uriel era insieme all'amico Michel Yoav al rave. I due erano riusciti subito a fuggire sull'auto di Uriel ma una cellula di Hamas aveva aperto il fuoco contro la macchina al Mafalsim Junction. Video diffusi in quei giorni avevano mostrato le immagini di Michael, morto nell'auto, e di Uriel, steso a terra fuori. Ma non si era più saputo nulla di lui. La famiglia era stata in un primo momento informata dai militari dell'Idf che era stato probabilmente portato a Gaza. In seguito, nel marzo dello scorso anno, nuovi elementi di intelligence avevano indicato che Uriel era stato ucciso il 7 ottobre e che a Gaza era stato portato il suo corpo già privo di vita.
La terza salma restituita da Hamas ieri sera appartiene ad Eitan Levy, 53 anni. Levy, taxista di Bat Yam, era stato considerato come disperso per 40 giorni dopo il sette ottobre, prima di essere riconosciuto come ostaggio. Dopo 62 giorni, l'Idf aveva informato la famiglia che era stato probabilmente ucciso e che il suo corpo era stato portato a Gaza. Levy aveva lasciato un cliente al kibbutz di Beeri poco dopo le sette del mattino del giorno degli attacchi. Ha subito chiamato il figlio per dirgli dei razzi di Hamas e il figlio ha sentito gli uomini di Hamas arrivare e aprire il fuoco prima che la chiamata fosse chiusa. La quarta salma invece potrebbe non appartenere a un ostaggio, secondo i primi esami effettuati in Israele.
Media: "Israele sospetta che il quarto corpo non sia di un ostaggio"
L'Istituto di Medicina Legale israeliano sta ancora lavorando all'identificazione della quarta salma consegnata ieri sera da Hamas. Secondo quanto riferito da Channel 12, c'è la possibilità che non sia di uno degli ostaggi. Alla fine di febbraio il gruppo militante palestinese aveva restituito i corpi dei fratellini Ariel e Kfir Bibas, ma quello ritenuto della madre Shiri era in realtà di una palestinese. Hamas aveva parlato di un errore e la salma della donna era stata successivamente consegnata.
Axios: Hamas pronta a consegnare armi pesanti no leggere
Hamas è pronta a consegnare armi pesanti a un organo di governo palestinese di Gaza o a nazioni arabe, ma non consegnerà le armi leggere. Lo riferisce il media statunitense Axios, citando "un funzionario statunitense e una fonte informata" secondo cui "Hamas ha espresso la sua disponibilità a consegnare le sue armi pesanti - principalmente razzi e missili - a un'entita' palestinese o araba, ma ha insistito nel conservare le armi per autodifesa". Qualche ora prima, il presidente Donald Trump ha minacciato di disarmare Hamas se non avesse provveduto, affermando che l'operazione avrebbe potuto essere condotta anche "con la forza". Al Jazeera sottolinea che non e' ancora chiaro se l'organizzazione palestinese sara' comunque autorizzata a conservare le sole armi leggere per far fronte alle varie milizie nella Striscia di Gaza.
Identificati i primi corpi degli ostaggi restituiti da Hamas
Sono stati identificati i primi due corpi dei quattro ostaggi che ieri sera sono stati consegnati da Hamas. Si tratta di Uriel Baruch, di 35 anni, rapito al festival musicale Supernova, e di Tamir Nimrodi, di 19 anni, un soldato preso in ostaggio dalla sua base vicino al valico di Erez. In entrambi i casi sono state le famiglie a confermare il riconoscimento delle salme.
Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra
All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoTv Israele, il governo ha deciso di annullare le sanzioni
Il governo israeliano ha deciso di annullare le sanzioni previste per oggi, che avrebbero dovuto includere la limitazione degli aiuti umanitari e la chiusura del valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto. Lo riferisce l'emittente pubblica Kan. Le misure erano state adottate dopo che Hamas aveva inizialmente consegnato solo i resti di quattro dei 28 ostaggi uccisi. La revoca delle sanzioni è stata presa dopo che Hamas ha restituito ieri sera i corpi di altri quattro ostaggi (il processo di identificazione potrebbe richiedere fino a due giorni) e ha annunciato che oggi restituirà altre quattro salme.
Netanyahu: "Se Hamas non si disarma, si scatenerà l'inferno"
"Se Hamas non accetterà di disarmarsi, si scatenerà l'inferno". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista alla Cbs News. "Abbiamo concordato di dare una possibilità alla pace. Portiamo a termine la prima parte e ora diamo la possibilità di fare la seconda" ha poi aggiunto.