Un bambino di 11 anni, Bahjat al-Halaq, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dalle Idf nel villaggio di al-Rihiya, a sud di Hebron, in Cisgiordania. Lo segnalano i media palestinesi. L'amministrazione Trump sta lavorando per contribuire a istituire una forza di sicurezza multinazionale per Gaza, dice la Axios. Il valico con l'Egitto, dove numerosi camion carichi di aiuti per Gaza attendono, potrebbe riaprire domenica. Hamas afferma che ha bisogno di attrezzature extra per consegnare le salme di tutti gli ostaggi
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Un bambino di 11 anni, Bahjat al-Halaq, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dalle Idf poco fa nel villaggio di al-Rihiya, a sud di Hebron, in Cisgiordania. Lo hanno scritto media palestinesi. Le Idf non hanno commentato la notizia.
Nonostante i corpi degli ostaggi non siano ancora stati restituiti tutti, l'amministrazione Trump sta lavorando per contribuire a istituire una forza di sicurezza multinazionale per Gaza, a selezionare potenziali leader civili palestinesi e a compiere i primi passi verso la ricostruzione dell'enclave. Lo dicono fonti dell'amministrazione Usa ad Axios.
Israele precisa che la data per l'apertura del valico di Rafah a Gaza sarà annunciata in un "secondo momento". L'agenzia di aiuti militari israeliana Cogat, scrive il Guardian, ha detto che sono in corso i preparativi con l'Egitto per aprire il valico di Rafah al transito delle persone, ma la data dell'apertura sarà annunciata in un secondo momento. Gli aiuti umanitari non passeranno attraverso il valico di Rafah, ma continueranno a entrare nella Striscia di Gaza attraverso altri valichi, tra cui quello di Kerem Shalom.
Hamas afferma che sono stati restituiti i corpi raggiungibili e che ha bisogno di attrezzature extra per consegnare le salme di tutti gli ostaggi. Ma Trump avverte: "Se non rispettasse l'accordo, le forze israeliane potrebbero tornare in campo non appena lo dirò io".
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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Hamas ribadisce: trovare i corpi richiede tempo
Hamas ha nuovamente affermato in una dichiarazione ufficiale che la restituzione dei corpi di altri ostaggi richiederà tempo. "Alcuni si trovano in tunnel distrutti da Israele e altri rimangono sotto le macerie degli edifici bombardati. Il recupero dei corpi di altri ostaggi richiede attrezzature per la rimozione dei detriti, impossibili da trasportare a causa del divieto israeliano", ha affermato Hamas, aggiungendo di voler rimanere fedele all'accordo.
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Tregua a Gaza, ecco i prossimi passi e i punti ancora da chiarire
Avviata l'attuazione della prima fase del piano del presidente americano Trump, ecco le prossime tappe per riportare la pace a Gaza ed avviare la ricostruzione materiale e istituzionale della Striscia. Ma ci sono alcuni interrogativi ancora da chiarire.
Tregua a Gaza, ecco i prossimi passi e i punti ancora da chiarire
Vai al contenutoA Gaza prove di quotidianità perduta: spunta mercato tra rovine. FOTO
Il cessate il fuoco nella Striscia sembra reggere: 500mila palestinesi si sono mossi verso nord per tornare dove un tempo sorgevano le loro case, e a Gaza City è stato filmato un mercato di strada. Intanto un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì, mentre Hamas ha richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF
A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta mercato tra rovine. FOTO
Vai al contenutoTrump: Hamas oggi ha consegnato altri corpi
Hamas ha consegnato a Israele altri corpi di ostaggi nella giornata di oggi. Lo ha reso noto alla Casa Bianca il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Trump: se si dovrà far fuori Hamas non andranno gli Usa
Donald Trump ha chiarito il suo post in cui ha minacciato i miliziani di Hamas di "andare lì e farli fuori" se continueranno a uccidere. "Qualcuno andrà se necessario, ma non saremo noi: non serve", ha detto ai giornalisti alla Casa Bianca, lasciando intendere però che sarà lui a prendere la decisione e a dare il suo sostegno.
Trump: spero che Hamas rispetti gli impegni
Hamas ha preso "una serie di impegni" nell'accordo per la tregua a Gaza, e "spero che li rispettera'". Lo ha affermato il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, parlando ai giornalisti alla Casa Bianca. "Hanno detto che si comporteranno bene, vedremo se lo faranno: se non sarà questo il caso, ce ne occuperemo", ha detto Trump.
Israele, la telefonata in diretta tra un ostaggio e la madre. VIDEO
La madre dell'ostaggio israeliano Matan al telefono gli ha ripetuto più volte che la guerra era finita e che lui e gli altri ostaggi stavano finalmente tornando a casa. I media israeliani hanno riferito che sono stati i militanti di Hamas a facilitare la chiamata prima di consegnare Matan, insieme ad altri sei ostaggi israeliani, alla Croce Rossa
Israele, la telefonata in diretta tra un ostaggio e la madre. VIDEO
Vai al contenutoMedia, telefonata Trump-Netanyahu su rientro corpi ostaggi
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha parlato telefonicamente con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in merito alla questione del rientro dei corpi degli ostaggi. Lo riportano diversi media ebraici. Secondo Ynet, che cita una fonte a Gerusalemme, il colloquio è stato "positivo e caloroso". Secondo quanto riferito Netanyahu ha aggiornato Trump sulle misure che Israele intende adottare in risposta alla consegna da parte di Hamas di soli 9 corpi finora, e il tycoon avrebbe espresso il suo sostegno alla decisione israeliana.
Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.
Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Vai al contenutoNetanyahu, "So quanti corpi sono ancora nelle mani di Hamas"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato durante una discussione sull'attuazione dell'accordo e sulla restituzione delle salme: "So esattamente quanti corpi Hamas detiene e, se non li otteniamo, Israele saprà come agire di conseguenza". Questa sera Netanyahu ha avuto un colloquio con il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Media: "Nuovo colloquio Trump-Netanyahu"
Il quotidiano 'Israel Hayom' ha riferito che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha discusso questa sera con il Preisdente Usa, Donald Trump, sui tempi di rientro dei corpi degli ostaggi da Gaza. Il quotidiano ha aggiunto che Netanyahu ha informato Trump sulle misure che avrebbe adottato in risposta ai ritardi di Hamas e ha affermato che il Presidente degli Stati Uniti ha espresso sostegno alle misure illustrate da Israele.
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Vai al contenutoIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoDagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoMedia: "Netanyahu convoca riunione su risposte a violazioni dell'accordo"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu incontrerà stasera i suoi più stretti collaboratori per discutere le possibili risposte a quelle che Israele definisce violazioni dell'accordo di cessate il fuoco da parte di Hamas, che non ha ancora restituito 19 corpi di ostaggi. Lo riporta il Times of Israel. Il gruppo palestinese ha insistito sul fatto di aver consegnato per ora tutto ciò che è riuscito a trovare, ma un alto funzionario israeliano ha dichiarato a Channel 12 che Israele non crede che sia così e che, in realtà, "c'è un numero a due cifre di ostaggi che può restituire". Secondo Channel 12, Israele ha fornito le coordinate precise dei luoghi in cui ritiene siano sepolti gli ostaggi a Egitto, Qatar e Turchia.
Tregua fragile, valico di Rafah chiuso fino a domenica
A Gaza l'atmosfera resta sospesa. La tregua in vigore da una settimana sembra reggere, ma è molto fragile, con una tensione ancora non sopita tra Israele e Hamas che continuano a scambiarsi accuse e avvertimenti. A pesare è ancora il nodo dei corpi degli ultimi 19 ostaggi, reclamati subito dallo Stato ebraico, ma difficili da localizzare secondo la fazione islamista. La situazione è difficile anche sul fronte degli aiuti umanitari: l'apertura del valico di Rafah è attesa domenica, ma da lì dovrebbe essere consentito solo il passaggio delle persone e non dei tir. "Hamas deve rilasciare gli ultimi 19 ostaggi morti non entro settimane o mesi, ma immediatamente", è stata la richiesta del ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, dopo che la fazione palestinese ha consegnato solo 9 corpi. "E' una violazione dell'accordo", ha denunciato Sa'ar per aumentare la pressione. Al livello sotterraneo, comunque, la macchina israeliana si è messa in moto condividendo con i mediatori informazioni di intelligence sulla posizione di alcuni corpi. E la Turchia ha annunciato che parteciperà alla ricerche. "C'è un meccanismo in atto" per fare uscire più corpi possibile, hanno confermato gli Stati Uniti.
Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo tregua: cosa succede
Mentre il cessate il fuoco a Gaza sembra reggere, e Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano Trump, dalla Striscia sono arrivate nei giorni scorsi notizie di esecuzioni pubbliche e gambizzazioni compiute dai miliziani del gruppo. Secondo diversi fonti, si tratterebbe di regolamenti di conti e veri e propri scontri tra l’organizzazione terroristica e gruppi locali, soprattutto per il controllo del territorio dopo che le truppe dell’IDF si sono ritirate a seguito del cessate il fuoco.
Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo tregua: cosa succede
Vai al contenutoTrump: "Se Hamas continua ad uccidere civili andremo a Gaza e li uccideremo"
''Se Hamas continua a uccidere persone a Gaza non avremo altra scelta se non quella di entrare e ucciderli''. Lo ha scritto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sul suo Truth Social facendo riferimento ai video circolati delle uccisioni di massa da parte di Hamas a Gaza e affermando che ''questo non fa parte dell'accordo''.
La Svezia indaga su quanto successo a Greta in Israele
Il ministero degli Esteri svedese ha aperto un'indagine su quanto successo a Greta Thunberg durante il suo periodo di detenzione in Israele: "Se quanto riportato verrà confermato si tratta di una questione estremamente seria" ha dichiarato Svante Liljegren, consigliere di Stato presso il Ministero degli Affari Esteri svedese. "Non prendiamo la questione con leggerezza ma facciamo il possibile. Insieme alla nostra ambasciata a Tel Aviv, altri paesi e le autorità israeliane vogliamo sapere cosa è avvenuto realmente" ha aggiunto Liljegren, intervistato dalla Tv di servizio pubblico svedese Svt. Greta Thunberg ha rilasciato un'intervista al quotidiano svedese Aftonbladet in cui ha parlato del trattamento ricevuto dalle autorità israeliane durante la sua detenzione.
Sa'ar: "Hamas non vuole restituire 19 ostaggi, fa esecuzioni pubbliche"
''Hamas ha ancora 19 salme degli ostaggi e crediamo che non vogliamo restituirli, ma tenerli per usarli'' a loro favore, come hanno fatto in precedenza con i vivi. Allo stesso tempo, ''Hamas compie esecuzioni di massa di palestinesi nella Striscia di Gaza, perché non parliamo di questo?''. Così il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar intervenendo all'undicesima edizione dei Med Dialogues in corso a Napoli.
''Hamas non rispetta l'accordo'', ha proseguito il capo della diplomazia israeliana affermando che ''uno dei punti fondamentali del piano di pace è il disarmo di Hamas''. In ogni caso, ha aggiunto, ''io non conto su Hamas, io conto su Trump''.
Sa'ar: "Arrivare a vera soluzione del conflitto, nessuno più di noi vuole pace e stabilità"
E' necessario ''un compromesso politico'' in ''un contesto regionale'' per arrivare ''una vera soluzione'' del conflitto in Medio Oriente, coinvolgendo anche altri Paesi come possono essere la Giordania o l'Egitto. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar intervenendo all'undicesima edizione dei Med Dialogues in corso a Napoli.
''Nessuno più di noi vuole sicurezza e stabilità, nessuno più di noi vuole pace'', ha proseguito Sa'ar sottolineando che ''ora abbiamo il cessate il fuoco. Ora la guerra è finita''.
Israele condivide le informazioni su ostaggi deceduti a Gaza con i mediatori
Israele ha condiviso informazioni di intelligence sulla posizione di alcuni corpi di ostaggi deceduti nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito un funzionario israeliano citato dalla Cnn, sottolineando che "in coordinamento con gli Stati Uniti e i mediatori, Israele sta esercitando pressioni per completare la fase di restituzione di tutti i corpi nelle mani di Hamas".
Finora Hamas ha restituito i resti di nove ostaggi deceduti, sostenendo di aver consegnato tutti quelli di cui ha potuto disporre. Restano a Gaza i corpi di 19 ostaggi, secondo le autorità israeliane. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha chiarito in un post su X che i miliziani di Hamas "hanno la possibilità di restituire i nostri ostaggi morti, ma scelgono di non farlo. È una situazione grave".
Tajani: "Presenza di Israele-Anp ai Med emblema di speranza per la pace"
Il ministro Antonio Tajani ha avuto due incontri con il collega israeliano Gideon Saar e con la ministra degli Esteri palestinese Varsen Aghabekian durante i Med Dialogues a Napoli. Tajani, riferisce la Farnesina, ha espresso la sua gratitudine a entrambi per la loro partecipazione ai Med, "una presenza che è emblematica di una nuova fase di speranza per la pace in Medio Oriente e per un futuro di coesistenza basato sul Piano Trump. Quello di Napoli è il primo evento dopo il cessate-il-fuoco ad ospitare nella stessa cornice i ministri israeliano e palestinese, a conferma dell'impegno italiano a sostegno del dialogo tra i popoli".
Sa'ar: "Attuare prima fase del piano Trump crea fiducia, ma Hamas non lo fa"
''La prima cosa da fare è implementare l'accordo'' raggiunto sul piano elaborato dal presidente americano Donald Trump perché ''questo crea fiducia'', ma ''Hamas non lo fa'' e ''senza fiducia non si può costruire nulla''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar intervenendo all'undicesima edizione dei Med Dialogues in corso a Napoli.
''Siamo nella prima fase, la fiducia permette di fare progressi'', ha detto Sa'ar, sottolineando che ''se non si mette in atto la prima fase del piano non si può passare a quelle successive''.
"738 giorni", Sky TG24 racconta due anni di guerra in Medio Oriente
A due anni dallo scoppio del conflitto, Sky Tg24 propone '738 Giorni - I due anni di guerra che hanno cambiato il Medioriente', in onda domani alle 21.00, in replica sabato 18 alle 18.30 e domenica 19 alle 15 e sempre disponibile anche on demand. Un documentario che ripercorre gli eventi più significativi del conflitto — dal 7 ottobre 2023 fino alla firma della Dichiarazione di Sharm El Sheik, il 13 ottobre 2025. Attraverso immagini simbolo, testimonianze e voci dei protagonisti, il racconto restituisce la complessità di una guerra che ha segnato il mondo, mostrando le sue conseguenze umane, politiche e sociali. Lo speciale offre una ricostruzione rigorosa e d'impatto, capace di restituire la cronologia dei fatti ma anche le emozioni e le domande che questi due anni hanno lasciato aperte.
Il premier Mustafa: "Entro un anno Anp pienamente operativa a Gaza"
Il primo ministro dell'Autorità Palestinese, Mohammad Mustafa, ha presentato a Ramallah un piano quinquennale per la ricostruzione della Striscia di Gaza, stimato in 65 miliardi di dollari e articolato in tre fasi. "Vorrei credere che entro 12 mesi l'Autorità Palestinese sarà pienamente operativa a Gaza", ha dichiarato Mustafa, illustrando una strategia che riguarda 18 settori, tra cui edilizia, istruzione e governance. "La nostra visione è chiara: Gaza dev'essere ricostruita come una parte aperta, connessa e prospera dello Stato di Palestina", ha aggiunto davanti a ministri palestinesi, rappresentanti delle Nazioni Unite e diplomatici stranieri.
Il piano si basa sulle decisioni prese durante il vertice dei Paesi arabi tenutosi al Cairo a marzo e prevede, tra l’altro, la formazione di forze di polizia palestinesi in Egitto e Giordania. Mustafa, ex dirigente della Banca Mondiale, ha riferito che sono in corso colloqui tecnici con l’Unione europea, che ha annunciato la riattivazione della propria missione di monitoraggio al valico di Rafah. L’iniziativa, ha spiegato, punta a "rafforzare l’unità politica e territoriale tra Gaza e la Cisgiordania e a ristabilire un quadro di governance credibile per lo Stato di Palestina".
Media palestinesi, 11enne ucciso dall'Idf vicino ad Hebron
Un bambino di 11 anni, Bahjat al-Halaq, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco dalle Idf poco fa nel villaggio di al-Rihiya, a sud di Hebron, in Cisgiordania. Lo scrivono media palestinesi. Le Idf non hanno commentato.
Gaza, la Turchia invia 81 esperti per la ricerca dei corpi degli ostaggi
La Turchia ha inviato 81 esperti di soccorso in caso di calamità nella Striscia di Gaza, una parte dei quali sarà impegnata nelle operazioni di ricerca dei resti dei 19 ostaggi deceduti che Hamas deve ancora consegnare a Israele. Lo ha riferito una fonte del ministero della Difesa turco, precisando che a Gaza "c'è già una squadra di 81 membri dell'Afad" ovvero l'agenzia turca di soccorso in caso di calamità. Secondo la fonte, "un team sarà incaricato di cercare i corpi" degli ostaggi.
Hamas: "Israele ha violato la tregua, 24 morti da venerdì"
Hamas ha accusato Israele di aver violato il cessate il fuoco a Gaza "uccidendo almeno 24 persone" da venerdì. Lo riferisce Reuters, citando un alto funzionario del gruppo militante palestinese secondo il quale un elenco di tali violazioni è stato consegnato ai mediatori. Nei giorni scorsi, l'esercito israeliano ha riferito che alcuni palestinesi si sono avvicinati alle truppe, ignorando gli avvertimenti, e i militari hanno aperto il fuoco, facendo delle vittime.
©Ansa
Sa'ar: "Il disarmo di Hamas deve essere attuato"
Il mancato disarmo di Hamas è uno dei punti di preoccupazione rispetto all'implementazione del piano di pace per Gaza per Israele. L'ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar incontrando la stampa a margine dei Med Dialogues a Napoli. "Il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, aspetti essenziali del piano di Trump, devono essere attuati", ha detto. "Daremo ogni opportunità ai mediatori e ai nostri amici americani di esercitare la loro influenza e di fare tutto il possibile affinché il Presidente Trump ascolti la sua voce, è fermamente determinato a disarmare", ha aggiunto. Poi riferendosi alle esecuzioni sommarie di cui Hamas si è reso protagonista negli ultimi giorni, ha aggiunto che "se non disarmeranno, non solo rappresenteranno un problema di sicurezza per Israele, e per la stabilità nella nostra regione, ma saranno anche e soprattutto un problema per i palestinesi stessi, perché vedete come usano le armi. Vedete ora nelle esecuzioni, nelle esecuzioni pubbliche per le strade, come usano le armi. Questo è semplicemente inaccettabile nel 2025, e gli Stati terroristi devono essere smantellati".
Sa'ar: "Hamas viola l'accordo, consegni i 19 corpi subito"
"Hamas deve rilasciare gli ultimi 19 ostaggi morti. Devono farlo ora. E insistiamo" anche con i mediatori "affinché lo facciano. Non entro settimane o mesi, ma immediatamente". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar parlando ai giornalisti a margine dei Med Dialogues di Napoli, sottolineando che "è una violazione fondamentale dell'accordo". Sa'ar ha detto di aver "condiviso queste preoccupazioni" con il ministro Antonio Tajani in un "ottimo incontro bilaterale".
Wfp: "Il ritmo della consegna degli aiuti a Gaza è insufficiente"
Il ritmo attuale della consegna degli aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza è "insufficiente". Lo ha dichiarato alla Cnn Antoine Renard, direttore dell'ufficio World Food Programme (Wfp) per la Palestina, evidenziando come l'ostacolo maggiore al momento sia la mancanza di valichi di accesso all'enclave, a partire da quello di Rafah, che collega Gaza con l'Egitto. "Abbiamo lavorato 24 ore su 24 per assicurarci di poter raggiungere questi valichi, ma finora non sono stati aperti", ha affermato Renard.
Sa'ar: "Il valico di Rafah sarà aperto domenica"
"Il valico di Rafah probabilmente sarà aperto questa domenica. Stiamo predisponendo tutti i preparativi necessari. È anche coordinato con la forza Eubam dell'Unione Europea e, per quanto ne so, anche con gli stessi palestinesi". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri di Israele Gideon Sa'ar in un incontro con la stampa ai Med Dialogues a Napoli. "Quindi, probabilmente sarà aperto questa domenica. Spero che sia aperto e che venga fatto tutto il possibile per renderlo tale", ha aggiunto.
Tajani: "Le nostre aziende pronte per la ricostruzione di Gaza"
"Gaza è stata rasa al suolo. In Italia ci sono molte aziende esperte nella ricostruzione dopo disastri come i terremoti - pensiamo ai terremoti a L'Aquila, che è stata distrutta, in Campania e in Centro Italia - Quindi ci sono aziende competenti che sono pronte, ma se vogliamo lavorare alla ricostruzione dobbiamo garantire la sicurezza. La sicurezza a livello di polizia e anche attraverso delle missioni militari sotto la leadership dei Paesi arabi o con il mandato dell'Onu". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo ai Med Dialogues a Napoli a una domanda sul ruolo dell'Italia nella ricostruzione della Striscia di Gaza.
Fonte di Israele: "Passati dati intelligence per trovare le salme"
Le autorità israeliane hanno trasmesso informazioni di intelligence ai mediatori per aiutarli nel compito di recuperare le salme degli ostaggi a Gaza. Lo ha riferito un alto funzionario governativo alla stampa israeliana, sottolineando che l'iniziativa rientra nell'ambito dei più ampi sforzi in corso da parte di Stato ebraico, Usa e Paesi mediatori affinchè Hamas completi la prima fase dell'accordo, restituendo tutti i corpi dei rapiti.
Madrid, contributo da 2 milioni per l'Autorità palestinese
Il governo spagnolo "rafforza il proprio appoggio politico e finanziario all'Autorità palestinese con un contributo da due milioni di euro": è quanto annunciato in un comunicato ufficiale dal Ministero degli Esteri iberico. "La Spagna materializza con questo primo contributo il proprio impegno per la Coalizione urgente per la Palestina", iniziativa lanciata insieme ad Arabia Saudita, Norvegia e Francia e a cui "si sono uniti dodici Paesi in totale", aggiunge la nota. Tale somma sarà destinata a uno strumento europeo per finanziare il pagamento di salari e pensioni di funzionari civili palestinesi, sostenere ospedali di Gerusalemme Est e appoggiare le famiglie più vulnerabili, spiega in aggiunta il governo iberico.
Houthi, al-Madani è nuovo capo stato maggiore
I miliziani yemeniti Houthi hanno nominato Yousef al-Madani come nuovo capo di stato maggiore delle milizie dopo aver confermato la morte del precedente capo militare, Abdul-Karim al-Ghamari, per le ferite riportate in un raid condotto da Israele ad agosto.
Al-Madani è tra i comandanti militari di alto rango degli Houthi e il suo nome è stato inserito nella lista degli individui sanzionati del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per "le sue attività e il suo sostegno ad azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità in Yemen". In precedenza aveva svolto un ruolo di collegamento tra gli Houthi, Hezbollah in Libano e i Pasdaran, le Guardie della Rivoluzione iraniana.
Ehud Barak: “Accordo su Gaza avrà successo se Trump resta determinato”
L’ex premier israeliano dice che Hamas sa da tempo che non governerà più la Striscia. E rivela un “cauto ottimismo” sull’intesa raggiunta in Egitto.
Ehud Barak: “Accordo su Gaza avrà successo se Trump resta determinato”
Vai al contenutoNetanyahu sulla morte del capo dell'esercito degli Houthi: "Raggiungeremo chiunque ci minacci"
"Un altro capo di stato maggiore è stato eliminato tra i ranghi dei leader del terrore che cercavano di colpirci. Raggiungeremo chiunque". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo l’annuncio della morte del capo di stato maggiore degli Houthi, Abd al-Karim al-Ghamari. "La mano determinata di Israele raggiungerà chiunque abbia tentato di farci del male e abbia fatto della distruzione di Israele il proprio obiettivo", ha aggiunto l’ufficio del premier in una nota.
Il commento di Netanyahu arriva dopo che i miliziani yemeniti Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno confermato la morte di al-Ghamari, colpito in un raid israeliano lo scorso agosto. Fino a oggi il gruppo aveva sostenuto che il suo comandante fosse sopravvissuto al tentato assassinio e aveva continuato a diffondere comunicati a suo nome. Il ministro della Difesa Israel Katz ha confermato che la morte di al-Ghamari è il risultato dell’operazione condotta dalle Forze di difesa israeliane contro la leadership del movimento yemenita.
Gaza, gli sfollati di Khan Younis: “Non arrivano aiuti”. VIDEO
Ministra Anp: "Vedrò Sa'ar quando rispetterà miei diritti"
"Lo incontrerò quando Israele rispetterà i miei diritti, come essere umano e come Stato, quando ci sarà un percorso di pace e un dialogo di pace. Tutto questo ad oggi non c'è e quindi non lo vedrò". Così la ministra degli Esteri palestinese, Varsen Aghabekian, ha risposto alla domanda se avrebbe incontrato il ministro israeliano Gideon Sa'ar a Napoli, dove entrambi partecipano ai Med Dialogues a Palazzo Reale.
Hamas: 70 milioni di tonnellate di macerie da togliere
Il governo di Gaza guidato da Hamas stima che la guerra abbia lasciato nel territorio un'eredità di 70 milioni di tonnellate di macerie e 20.000 ordigni inesplosi da rimuovere. Lo scrive Sky News. Per fare un paragone, si stima che la guerra in Ucraina abbia prodotto circa 6,4 milioni di tonnellate di macerie nel Paese, secondo quanto riportato dai media ucraini che citano fonti governative.
Di Segni: "Non dire mai più Shoah se si grida al genocidio"
"Il 'mai più' e la memoria della Shoah come dovere delle istituzioni repubblicane e di ogni cittadino italiano non possono essere evocati se poi su altre piazze e in altre sedi, parlamentari, accademiche, nei media e nelle iniziative (simil) culturali, si annebbia l'esistenza di Israele, si grida al genocidio". Lo dichiara Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane. "Quale memoria può esserci se si piangono i perseguitati e si dimenticano gli ebrei vivi, boicottando, calpestando e negando loro oggi quelle stesse libertà negate ieri, cambiando oggi quelle stesse pagine sui libri di storia e geografia? Quale memoria può esserci se l'Europa radicalizzata dall'odio non difende le stesse libertà costruite sulle ceneri della Shoah?", sottolinea la presidente Ucei.
Ankara: parteciperemo alle ricerche dei corpi a Gaza
Fonti al ministero della Difesa fanno sapere che la Turchia parteciperà alla ricerca dei 19 corpi degli ostaggi israeliani ancora a Gaza.
Netanyahu: colpiremo chiunque che ci vuole distruggere
"La mano determinata dello Stato di Israele raggiungera' tutti coloro che cercano di farci del male e mirano a distruggere Israele. Un altro capo di Stato maggiore è stato eliminato tra i comandanti terroristi che cercavano di farci del male. Li raggiungeremo tutti". E' il messaggio del premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo che i ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi hanno annunciato l'uccisione del capo di Stato maggiore Abd al-Karim al-Ghamari.
Min. Esteri Anp: "Italia riconosca Palestina, è unica soluzione per pace"
''L'Italia non ha ancora riconosciuto la Palestina, ma questo è il momento per farlo''. Perché la nascita di uno Stato palestinese ''è l'unica soluzione possibile per raggiungere la pace in Medioriente, se qualcuno crede che ce siano altre, ci ripensi''. Lo ha dichiarato Varsen Aghabekian Shahin, ministra degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), intervenendo all'11esima edizione dei Med Dialogues in corso a Napoli nel panel di apertura 'Dopo Sharm El-Sheikh: un nuovo Medio Oriente?.
''La guerra a Gaza ha svelato il bisogno di arrivare a questa soluzione più che mai e adesso c'è l'impeto giusto, un'opportunità fondamentale'', ha proseguito la ministra sottolineando che ''150 nazioni hanno già riconosciuto uno stato palestinese, l'Onu lo sostiene''.
Tajani: "Pronti a partecipare a missioni di pace con nostri militari"
"Noi italiani siamo pronti a fare tutta la nostra parte dal punto di vista umanitario e della ricostruzione, siamo pronti a continuare a formare la polizia palestinese e a partecipare anche a eventuali missione di pace con i nostri militari". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nella sessione di apertura dell'11ma edizione dei Med Dialogues a Napoli.
"Abbiamo già i nostri Carabinieri che sono a Gerico e c'è un altro gruppo di Carabinieri che fa parte di una missione europea al valico di Fafah, adesso aspettiamo quando sarà aperto di nuovo", ha aggiunto Tajani.-
Shoah, Ucei: "Non si può evocare 'mai più' se in altre sedi si grida al genocidio"
''Ricordiamo oggi la deportazione degli ebrei di Roma: il 16 ottobre 1943 è una data tanto più terribile per il sentimento che legava gli ebrei come cittadini alla loro patria e alla sua Capitale dopo le persecuzioni della Chiesa, dell’Inquisizione e dei Ghetti in tutta Italia. Dal 16 ottobre si scatenò la deportazione anche da altre città e comunità, una caccia all’ebreo oramai dichiarato nemico. Oggi ci inchiniamo alla memoria dei sopravvissuti all’orrore che nessuna narrazione ha mai sufficientemente esaurito, invitando tutti a rileggere pagine di storia che evidentemente non sono mai state lette e comprese fino in fondo. Sono cinque in tutta Italia i correligionari sopravvissuti ai campi di sterminio. Il trauma accompagna ogni perseguitato e noi discendenti''. Lo sottolinea in una nota l'Unione delle Comunità ebraiche italiane.
Hamas ricorda Sinwar: "Israele umiliato. Lotta prosegue"
Hamas ha commemorato oggi "l'eroico comandante e combattente Yahya Sinwar", ucciso un anno fa in un raid israeliano a Gaza, promettendo di continuare la sua battaglia. "Il sangue dei leader martiri rafforzera' il cammino della resistenza per generazioni. Rinnoviamo il nostro impegno a rimanere saldi sul loro cammino e leali ai loro sacrifici e al loro viaggio fino alla liberazione della nostra terra e dei nostri luoghi santi", si legge in un comunicato diffuso dal Movimento.
Tajani: importante Israele e Palestina a stesso evento
"Speriamo, vediamo " se sarà possibile fare incontrare i ministri degli Esteri di Israele, Gideon Sa'ar, e dell'Autorita' nazionale palestinese, Vaesen Aghabekian Shahin. Lo ha detto il responsabile della Farnesina, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti prima della cerimonia di apertura del XI edizione della conferenza Med Dialoghi Mediterranei a Napoli. "Gia' e' importante che partecipino entrambi allo stesso evento" ha sottolineato, evidenziando che: "E' servita la diplomazia italiana e il lavoro dell'Italia". "Ci saranno anche il ministro iracheno e la ministra degli Emirati Arabi, quindi ci sono tante presenze interessate a quell'area".
Media: "Gli Usa premono per fase 2,anche ricostruzione di Rafah"
Nonostante i corpi degli ostaggi non siano ancora stati restituiti tutti, l'amministrazione Trump sta lavorando per contribuire a istituire una forza di sicurezza multinazionale per Gaza, a selezionare potenziali leader civili palestinesi e a compiere i primi passi verso la ricostruzione dell'enclave, a partire da Rafah: lo scrive Barak Ravid di Axios citando due consiglieri senior di Trump. Gli Usa stanno facendo pressione su entrambe le parti affinché passino alla fase successiva del processo di pace. Nel frattempo, le priorità sono evitare ulteriori scontri lungo la linea gialla oltre agli aiuti e al ritorno delle salme.
Ostaggio israeliana accusa governo: "Saremmo potuti tornare prima"
Gli ostaggi israeliani superstiti liberati da Hamas sarebbero potuti tornare a casa "molto prima", e in numero maggiore, se il governo di Benyamin Netanyahu non avesse ostacolato a lungo i negoziati e "fatto saltare accordi" precedentemente delineati. Lo ha denunciato oggi una delle reduci di quella odissea nella Striscia di Gaza, Arbel Yehud, durante una conferenza stampa condivisa con esponenti del Forum delle Famiglie a Ramat Gan, alle porte di Tel Aviv, di cui riferiscono i media britannici.
Napoli, attivisti proPal in piazza contro ministro Esteri Israele
Alle ore 16 a piazza del Gesù, al centro storico di Napoli, ci sarà un presidio di attivisti proPal per protestare contro la presenza del ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, presente in città al Med - Dialoghi Mediterranei, in corso a Palazzo Reale, evento promosso dal Ministero degli Affari Esteri e dall'Ispi.
Israele ha restituito a Gaza le salme di altri 30 palestinesi
Le salme di altri 30 palestinesi deceduti sono state consegnate da Israele alle autorità di Gaza attraverso il Comitato internazionale della Croce Rossa, portando così a 120 il numero totale dei corpi consegnati da martedì. Lo ha annunciato sui social il ministero della Salute di Gaza, sotto il controllo di Hamas. La prima fase del piano per Gaza elaborato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, prevede che Israele consegni le salme di 15 palestinesi per ogni ostaggio israeliano deceduto che viene restituito.
Tajani: "Intervenire per evitare altre morti per fame"
"Non possiamo non fare il possibile per alleviare le sofferenze dei gazawi", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo alla Giornata Mondiale dell'Alimentazione alla Fao ricordando le centinaia di migliaia di persone che soffrono la fame nella Striscia. "Ci sono state morti per fame e ce saranno altre, se non interveniamo rapidamente", aggiunge Tajani ribadendo che l'Italia "è pronta a fare la sua parte". "Stiamo preparando il più grande invio di aiuti alimentari" dall'inizio della crisi, 100 tonnellate in totale, ha ricordato il ministro.
Tajani: "Giusto riaprire Rafah, entrino tir con aiuti"
"È giusto che si riapra il valico di Rafah ed entrino centinai di tir" di aiuti, l'Italia "farà la sua parte". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo alla Fao.
Il Papa: "Uso della fame come arma di guerra è un crimine"
"Gli scenari dei conflitti attuali hanno fatto riemergere l'uso del cibo come arma da guerra". Lo afferma il Papa nel discorso alla Fao sottolineando che "sembra allontanarsi sempre più quel consenso espresso dagli Stati che considera un crimine di guerra la fame deliberata, come pure l'impedire intenzionalmente l'accesso al cibo a comunità o interi popoli. Il diritto internazionale umanitario vieta senza eccezioni di attaccare civili e beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni". "Con dolore, siamo testimoni dell'uso continuo di questa crudele strategia che condanna uomini, donne e bambini alla fame", "non possiamo continuare così", occorre "porre rimedio a questo scandalo".
Manifestanti Global Movement to Gaza davanti alla Fao
Circa 50 manifestanti si sono radunati questa mattina nei pressi della Fao, a Roma, in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, per protestare contro la partecipazione di Israele all'evento. "Israele utilizza la fame come arma di guerra. E' un paradosso che ci sia Israele qui a parlare di risorse idriche" ha dichiarato Giorgina Levi, portavoce per il Lazio del Global Movement To Gaza.
Washington, Mulè al Congresso: MO, Ucraina, sicurezza al centro
"Prima giornata di incontri nella Capitale americana per il vicepresidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè, in missione istituzionale negli Stati Uniti d'America. La giornata è stata dedicata principalmente ad incontri con esponenti del Congresso". Lo si legge in una nota della Camera dei Deputati. "Il confronto con il presidente della Commissione Affari Esteri della House, Brian Mast, - si legge ancora - ha consentito un approfondito scambio di valutazioni sui principali scenari di crisi a livello internazionale, con una particolare attenzione agli sviluppi della situazione in Medio Oriente, a seguito dell'accordo di pace per la Striscia di Gaza, e le sue possibili ricadute sulla posizione dei principali attori della regione, a cominciare dall'Iran. Dal confronto è emerso come all'Italia siano riconosciute credibilità e autorevolezza, essenziali perché essa possa essere un elemento di stabilizzazione nella ragione. Allo stesso modo, l'Italia è vista come il Paese leader nella nuova dinamica dei rapporti con l'Africa, in termini di cooperazione politica e finanziaria, nonché di scambi di formazione, in attuazione del Piano Mattei".
Israele: data apertura Rafah più avanti, aiuti non da lì
Israele precisa che la data per l'apertura del valico di Rafah a Gaza sarà annunciata in un "secondo momento". L'agenzia di aiuti militari israeliana Cogat, scrive il Guardian, ha detto che sono in corso i preparativi con l'Egitto per aprire il valico di Rafah al transito delle persone, ma la data dell'apertura sarà annunciata in un secondo momento. Gli aiuti umanitari non passeranno attraverso il valico di Rafah, ma continueranno a entrare nella Striscia di Gaza attraverso altri valichi, tra cui quello di Kerem Shalom.
Ankara: forze armate turche pronte per la task force a Gaza
"Le forze armate turche sono pronte a prendere parte alla task force multinazionale che sarà istituita a Gaza". Lo ha affermato il ministro della Difesa di Ankara, Yasar Guler, come riferisce Hurriyet. L'annuncio arriva dopo che Yasar ha incontrato ieri a Bruxelles il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, in occasione della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica nella capitale belga, dove ha avuto anche un colloquio bilaterale con il Segretario alla Difesa britannico John Healey e un incontro trilaterale con gli omologhi di Romania e Bulgaria.
Minniti: Meloni ha rapporto forte con Trump, Italia può aprire strada a Ue
''Meloni ha costruito con Trump una relazione speciale'' e ''un ruolo ha giocato l’approccio italiano al riconoscimento della Palestina''. ''Nel momento in cui gran parte dei Paesi Ue avevano deciso di riconoscere la Palestina, l’Italia non ha puntato a isolare Trump, pur non avendo mutato la linea storica “due popoli due Stati”. E lui penso abbia apprezzato''. Lo dice in un'intervista al 'Corriere della Sera' Marco Minniti, ex ministro dell’Interno del governo Gentiloni e ora presidente della Med-Or Italian Foundation.
Gaza, chi è Bruno Archi: inviato speciale Italia per la ricostruzione
Bruno Archi sarà il nuovo inviato speciale dell'Italia per la ricostruzione di Gaza. A nominare l'ambasciatore per il nuovo incarico nella Striscia, dopo la firma dell'accordo di pace tra Israele e Hamas, è stata la Farnesina con l'annuncio del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Gaza, chi è Bruno Archi: inviato speciale Italia per la ricostruzione
Vai al contenutoTregua a Gaza, Trump: Hamas dovrà deporre le armi
Hamas stermina famiglia di un agente dell'intelligence Anp
Hamas ha ucciso la moglie e i due figli di un uomo sospettato di aver creato a Gaza gruppi armati affiliati all'Autorità Nazionale Palestinese. L'uomo, il cui nome non è stato reso noto, era un agente dell'intelligence dell'Autorità Nazionale Palestinese prima che Hamas prendesse il controllo della Striscia nel 2007. Secondo i media palestinesi, miliziani del gruppo terroristico avrebbero lanciato un razzo contro la sua casa nel quartiere di Shejaiya, a est di Gaza City, uccidendo la moglie e i suoi figli, entrambi minorenni.
Tajani: "Lavoriamo per una pace più solida a Gaza"
"Il successo dell'iniziativa di pace avviata dal presidente degli Stati Uniti potrebbe davvero costituire una svolta storica, capace di cambiare il volto del Medio Oriente e quindi del Mediterraneo, con profonde ripercussioni anche sulla sicurezza e sugli interessi nazionali". Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista rilasciata al Mattino, spiegando che "adesso vogliamo continuare a lavorare per costruire e rafforzare questa tregua, per trasformarla in una pace più solida". Tajani indica "due obiettivi molto chiari: mantenere sempre vivo il dialogo tra le parti e alleviare per quanto possibile le sofferenze della popolazione civile palestinese. Abbiamo potuto svolgere un ruolo attivo perché in questi mesi abbiamo preservato canali di dialogo sia con Israele sia con l'Autorità nazionale palestinese. Napoli oggi sarà una tappa di un lavoro diplomatico che ritrova forza. E il prossimo 7 novembre Abu Mazen sarà a Roma". Riguardo la scelta di Napoli come sede dei "Dialoghi del Mediterraneo" che per la prima volta in 10 anni lasciano Roma spiega: "Napoli è una capitale del Mediterraneo, è il luogo in cui si incontra tutto quello che è accaduto in millenni di storia. Siamo consapevoli - ha aggiunto - del ruolo che un grande Paese come l'Italia è chiamato a svolgere nel mondo: crocevia di dialogo e punto di incontro tra culture e civiltà".
Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo la tregua: che cosa succede
Mentre il cessate il fuoco a Gaza sembra reggere, e Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano Trump, dalla Striscia sono arrivate nei giorni scorsi notizie di esecuzioni pubbliche e gambizzazioni compiute dai miliziani del gruppo. Secondo diversi fonti, si tratterebbe di regolamenti di conti e veri e propri scontri tra l’organizzazione terroristica e gruppi locali, soprattutto per il controllo del territorio dopo che le truppe dell’IDF si sono ritirate a seguito del cessate il fuoco.
Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo tregua: cosa succede
Vai al contenutoTrump: "Se Hamas viola accordi l'Idf può attaccare"
Israele conferma identità due ostaggi dopo esame resti
Israele ha confermato che sono di Inbar Haiman e del sergente maggiore Muhammad el-Atrash i resti dei due ostaggi consegnati da Hamas nell'ambito dell'accprdo sul cessate il fuoco. Le bare contenenti le salme della donna e dell'uomo erano state portate nella notte dalla Croce Rossa che le ha prelevate nella Striscia di Gaza.