Hamas ribadisce l'"impegno" a rispettare l'accordo di cessate il fuoco e assicura di voler restituire tutti i corpi degli ostaggi rimasti a Gaza ma chiede tempo. Israele ha avvertito che, se Hamas non restituirà i corpi, riprenderà i combattimenti a Gaza. Netanyahu ha aggiornato Trump sulle misure che Israele adotterà in risposta alla consegna di Hamas dei corpi degli ostaggi
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Il corpo di un ostaggio è stato consegnato alla Croce Rossa e ora dovrebbe essere consegnato alle Forze di difese israeliane (Idf) nella Striscia di Gaza. Hamas ribadisce l'"impegno" a rispettare l'accordo di cessate il fuoco con Israele e assicura di voler restituire tutti i corpi degli ostaggi rimasti a Gaza ma chiede tempo. "Alcuni di questi corpi sono stati sepolti in tunnel distrutti dall'occupazione, mentre altri rimangono sotto le macerie degli edifici bombardati e demoliti", afferma il gruppo palestinese. Israele ha avvertito che, se Hamas non restituirà i corpi, riprenderà i combattimenti a Gaza. Il premier israeliano Netanyahu ha aggiornato Trump sulle misure che Israele intende adottare in risposta alla consegna da parte di Hamas di soli 9 corpi finora, e il tycoon avrebbe espresso il suo sostegno alla decisione israeliana.
Dopo che un bambino di 11 anni è stato ucciso ieri dalle truppe vicino a Hebron, l'Idf ha affermato di aver aperto il fuoco in risposta a un lancio di pietre. L'esercito israeliano ha riconosciuto di aver aperto il fuoco su "persone sospette" nella zona di Hebron ieri, in risposta a un'inchiesta del Times of Israel riguardante le segnalazioni di un bambino ucciso a colpi d'arma da fuoco dalle truppe israeliane nel villaggio di al-Rihiya, nella Cisgiordania meridionale.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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Idf riceve corpo ostaggio consegnato da Hamas a Croce Rossa
Le truppe dell'Idf nella Striscia di Gaza hanno ricevuto una bara, con il corpo di un presunto ostaggio morto, dalla Croce Rossa. E' quanto riferisce l'ufficio del primo ministro israeliano secondo quanto riporta 'The Times of Israle'. La bara era stata raccolta dalla Croce Rossa da Hamas a Khan Younis. L'Idf è pronto a ispezionare la bara prima di avvolgerla in una bandiera israeliana e tenere una breve cerimonia guidata da un rabbino militare. I resti saranno poi portati all'istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per l'identificazione e la conferma che appartengono a un ostaggio ucciso.
Cpi dice no a Israele, "niente ricorsi contro mandato per Bibi"
La Corte penale internazionale ha respinto la richiesta di Israele di presentare ricorso contro i mandati di arresto emessi nei confronti del primo ministro Benyamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per la guerra a Gaza. A novembre la Cpi aveva riscontrato "ragionevoli motivi" per ritenere che Netanyahu e Gallant avessero "responsabilità penale" per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità a Gaza. Israele aveva chiesto alla Corte a maggio di respingere i mandati di arresto, mentre valutava un'altra contestazione sulla giurisdizione della Cpi sul caso. La Corte ha respinto la richiesta il 16 luglio, affermando che non vi era "alcuna base giuridica" per annullare i mandati mentre era pendente la contestazione di giurisdizione. Una settimana dopo, Israele ha chiesto l'autorizzazione a presentare ricorso contro la sentenza, ma oggi i giudici hanno stabilito che "la questione, così come formulata da Israele, non è una questione impugnabile".
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A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta un mercato tra le rovine. FOTO
Il cessate il fuoco nella Striscia sembra reggere: 500mila palestinesi si sono mossi verso nord per tornare dove un tempo sorgevano le loro case, e a Gaza City è stato filmato un mercato di strada. Intanto un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì, mentre Hamas ha richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF
A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta mercato tra rovine. FOTO
Vai al contenutoIdf, la Croce Rossa ha ricevuto bara con corpo ostaggio
L'Idf afferma che la Croce Rossa ha informato l'esercito di aver ritirato poco fa una bara, con il corpo apparentemente di un ostaggio ucciso, da Hamas a Khan Younis, nel sud di Gaza. Così il Times of Israel. La Croce Rossa sta ora portando la bara alle truppe dell'Idf all'interno di Gaza, dove si terrà una piccola cerimonia, presieduta da un rabbino militare. I resti saranno poi portati all'istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per l'identificazione. Se fosse confermato che appartengono a un ostaggio, significherebbe che 18 corpi di prigionieri deceduti rimangono ancora detenuti a Gaza. Hamas non ha identificato l'ostaggio di cui ha consegnato il corpo stasera.
Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi che sono stati rilasciati
L'accordo sulla prima fase del piano Trump per la fine della guerra a Gaza prevede la liberazione di 20 ostaggi israeliani e di circa 2mila detenuti palestinesi: 250 ergastolani, condannati per attentati e omicidi, e 1.722 incarcerati dal 7 ottobre 2023, non coinvolti nell'attacco di Hamas, tra cui anche 22 minorenni.
Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi da liberare
Vai al contenutoJared Kushner, chi è il marito di Ivanka Trump e il suo ruolo nell’accordo Israele-Hamas
Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.
Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Vai al contenutoIdf, Croce Rossa sta raggiungendo punto incontro per ritirare salma ostaggio
La Croce Rossa sta raggiungendo il punto d'incontro nel sud della Striscia di Gaza, dove le verrà consegnata la salma di un ostaggio deceduto. E' quanto riferisce l'Idf in un comunicato che "chiede alla popolazione di agire con sensibilità e di attendere l'identificazione ufficiale, che sarà comunicata prima alle famiglie". Hamas, ricorda Tsahal, "è tenuta a rispettare l'accordo e ad adottare le misure necessarie per restituire tutte le salme degli ostaggi deceduti".
Palestinese arrestato in Usa, ha partecipato a attacco 7 ottobre
Un palestinese è stato arrestato in Louisiana con l'accusa di terrorismo per il coinvolgimento nell'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023. Lo ha annunciato il dipartimento di Giustizia americano. Mahmoud Amin Ya'qub Al-Muhtadi, 33 anni, è anche accusato di aver mentito sulla domanda di visto presentata al Cairo per entrare negli Stati Uniti nel settembre 2024. Secondo i documenti del tribunale, Al-Muhtadi era un agente delle brigate di resistenza nazionale, l'ala militare del fronte democratico per la liberazione della Palestina, con base a Gaza. "La mattina del 7 ottobre 2023, Al-Muhtadi, armato e con altre persone, ha attraversato il confine con Israele con l'intenzione di contribuire all'attacco terroristico di Hamas", si legge nella denuncia. Le prove, si sottolinea ancora, "dimostrano che il telefono del palestinese ha utilizzato una cella situata vicino al kibbutz Kfar Aza, luogo di un orribile massacro perpetrato da Hamas e dai suoi sostenitori". Il dipartimento di Giustizia ha, inoltre, spiegato che il suo arresto è derivato da informazioni ricevute dal governo israeliano e dal lavoro di una task force congiunta istituita per indagare sull'attacco del 7 ottobre.
Idf, scontri con miliziani a Khan Younis e Rafah
Le Forze di Difesa Israeliane hanno riferito che stamattina diversi miliziani sono stati visti uscire da un tunnel nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, e avvicinarsi alle posizioni delle Idf. L'esercito ha affermato di aver agito alla minaccia posta dagli individui, senza specificare come riporta Haaretz. In precedenza nella zona di Rafah alcuni militanti sarebbero usciti da un tunnel e avrebbero aperto il fuoco contro le truppe israeliane. Non sono stati segnalati feriti tra le forze israeliane.
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie
Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Vai al contenutoIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoHamas consegnerà il corpo dell'ostaggio alle 22 italiane
Hamas ha annunciato che consegnerà il corpo di un ostaggio alle 23 (le 22 italiane). Lo riporta il Times of Israel secondo cui il gruppo palestinese non ha riferito l'identità del rapito. La Croce Rossa dovrebbe ritirare il corpo da Hamas e poi portarlo alle truppe dell'Idf all'interno di Gaza, dove si terrà una piccola cerimonia in loro memoria, guidata da un rabbino militare. In seguito, il corpo verrà portato all'istituto forense Abu Kabir di Tel Aviv per l'identificazione.
Idf: "Raid su terroristi che si avvicinavano a truppe a Gaza"
Le Idf hanno dichiarato di aver effettuato un attacco aereo contro un gruppo di terroristi emersi da un tunnel e avvicinatisi alle truppe a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, nelle prime ore di oggi. Lo riporta il Times of Israel. I miliziani rappresentavano "una minaccia imminente" per le forze e sono stati presi di mira "in conformità con l'accordo", afferma l'esercito. In un altro episodio, diversi terroristi sono emersi da un tunnel nella zona di Rafah e hanno aperto il fuoco sulle truppe israeliane, afferma l'Idf, aggiungendo che nell'incidente non ci sono stati feriti.
Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra
All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoHamas trova un corpo di ostaggio, in Israele dopo le 23
Hamas ha informato i mediatori di aver localizzato il corpo di un altro rapito e Israele si sta preparando ad accoglierlo probabilmente dopo mezzanotte (le 23 italiane). Lo riporta Ynet.
Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo la tregua: che cosa succede
Mentre il cessate il fuoco a Gaza sembra reggere, e Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano Trump, dalla Striscia sono arrivate nei giorni scorsi notizie di esecuzioni pubbliche e gambizzazioni compiute dai miliziani del gruppo. Secondo diversi fonti, si tratterebbe di regolamenti di conti e veri e propri scontri tra l’organizzazione terroristica e gruppi locali, soprattutto per il controllo del territorio dopo che le truppe dell’IDF si sono ritirate a seguito del cessate il fuoco
Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo tregua: cosa succede
Vai al contenutoLunedì in Slovenia vertice Med9 su Gaza con Giordania
I paesi mediterranei dell'Unione Europea si incontreranno lunedì nella città costiera slovena di Portorose per il loro vertice annuale Med9, al quale hanno invitato il re Abdullah II di Giordania per discutere del loro possibile contributo al futuro della Striscia di Gaza dopo l'accordo di cessate il fuoco. Il presidente francese Emmanuel Macron parteciperà a questo vertice, come ogni anno, prima di proseguire con una visita bilaterale in Slovenia fino a martedi', ha riferito l'Eliseo. I I leader dei Med9 - Cipro, Croazia, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Malta, Slovenia e Portogallo - si consulteranno per sviluppare una "visione condivisa" sulle principali questioni che saranno poi all'ordine del giorno della riunione del Consiglio Ue a Bruxelles di giovedi', secondo quanto riportato dalla presidenza francese. Con il re di Giordania, l'obiettivo sarà quello di avere "uno scambio col format mediterraneo" sul contributo europeo alla stabilizzazione della Striscia di Gaza, all'accelerazione degli aiuti umanitari e alla ricostruzione, a seguito dell'accordo raggiunto sulla base del piano di Donald Trump nella speranza di porre fine alla guerra tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas, ha spiegato un consigliere di Macron. Tra le priorità figurano, inoltre, l'accelerazione del piano per rafforzare la competitività europea e una discussione sulla mobilitazione dei beni russi congelati a favore dell'Ucraina, proposta dalla Commissione europea, la cui presidente, Ursula von der Leyen, sarà presente anche a Portorose. Dopo il vertice, il presidente francese parteciperà alla firma di un accordo logistico tra la compagnia di navigazione francese Cma-Cgm e il porto di Capodistria, prima di incontrare i leader sloveni a Lubiana. Martedì visiterà lo stabilimento Renault di Novo Mesto, che produrrà le Twingo elettriche, per illustrare "l'agenda europea a sostegno della produzione di piccoli veicoli elettrici".
Media: "Idf si aspetta la restituzione altri corpi prossima settimana"
L'esercito israeliano si aspetta che Hamas restituisca i corpi di altri ostaggi la prossima settimana. Lo riporta Channel 12 rilanciato dal Times of Israel.
Media: "Idf prevede consegna altre salme prossima settimana"
L'esercito israeliano si aspetta che Hamas restituisca i corpi di altri ostaggi la prossima settimana. Lo scrive il Times of Israel citando Canale 12. Da quando è entrato in vigore l'accordo con Israele sulla prima fase del piano Trump, Hamas ha consegnato le salme di nove persone morte durante la prigionia e ha più volte dichiarato che per ritrovare le altre 19 servirà tempo, vista la distruzione nella Striscia dopo due anni di guerra.
Media: "Witkoff nella regione domenica per seguito piano" (2)
Sempre secondo Axios, nella telefonata di ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto a Trump che Hamas mente quando dice di avere bbisogno di tempo per ritrovare i resti dei rapiti morti. E ha chiesto agli Stati Uniti e agli altri mediatori di fare pressione sul gruppo affinché li restituisca. Una fonte israeliana ha riferito che Trump ha detto a Netanyahu di essere a conoscenza del problema che sta lavorando per risolverlo.
Media: "Witkoff vola in Medio Oriente domenica"
Steve Witkoff volerà in Medio Oriente domenica sera per verificare l'attuazione dell'accordo di pace a Gaza. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali Donald Trump ha chiamato giovedì il premier israeliano Benjamin Netanyahu mentre era nel mezzo di un incontro con i suoi consiglieri alla sicurezza per parlare della restituzione dei corpi degli ostaggi da parte di Hamas.
Media: "Witkoff nella regione domenica per seguito piano"
L'inviato americano Steve Witkoff dovrebbe tornare in Medio Oriente domenica sera per dare seguito all'attuazione dell'accordo tra Israele e Hamas. Lo scrive Axios citando fonti americane. Witkoff andrà in Egitto e in Israele, e potrebbe tornare anche a Gaza. Il viaggio arriva in un momento molto delicato dell'intesa raggiunta a Sharm el Sheikh. La prima fase è andata tutto sommato bene, con 20 ostaggi israeliani vivi rilasciati, quasi 2000 prigionieri e detenuti palestinesi liberati, un iniziale ripiegamento dell'Idf e un cessate il fuoco. Ma i ritardi nella restituzione degli ostaggi morti, solo nove su 28, stanno provocando grandi tensioni. E la situazione sul terreno è estremamente volatile, con Hamas impegnata a riprendere il controllo della Striscia anche con una sanguinosa rappresaglia contro milizie rivali che considera filoisreliane. Scopo della visita di Witkoff sara' fare pressione su Hamas perché acceleri la riconsegna delle salme e lavorare alla creazione della forza di stabilizzazione internazionale (Isf) che secondo il piano Trump dovrebbe dispiegarsi in alcune parti di Gaza e consentire all'Idf di ritirarsi ulteriormente. Gli Stati Uniti, ricorda Axios, vogliono anche iniziare il processo di ricostruzione in alcune parti di Gaza che sono al di fuori del controllo di Hamas, in particolare la città di Rafah al confine con l'Egitto. L'amministrazione Trump spera che Rafah possa diventare un esempio di come potrebbe essere Gaza senza Hamas.
Libano, relatori Onu: "Israele viola ogni giorno cessate il fuoco"
Un gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha lanciato oggi l'allarme per i continui bombardamenti e attacchi di droni che Israele lancia contro il Libano "quasi quotidianamente", nonostante l'accordo di cessate il fuoco firmato dai due Paesi il 27 novembre 2024. Da quando la tregua è entrata in vigore, le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno efettuato più di 500 raid aerei contro quelli che sostengono essere obiettivi di Hezbollah in Libano. "I ripetuti attacchi di Israele e la parziale occupazione del territorio libanese hanno reso inaccessibili scuole, centri sanitari e luoghi di culto, rendendo impossibile per i civili riprendere la vita", ha denunciato il gruppo di esperti.
Onu: "Aprire tutti i valichi per alleviare carestia a Gaza"
Per affrontare la situazione di carestia nella Striscia di Gaza "ci vorra' tempo": lo ha dichiarato la portavoce del Programma Alimentare Mondiale (Pam/Wfp), Abeer Etefa, chiedendo l'apertura di tutti i valichi di frontiera verso il territorio palestinese per "inondarlo di cibo". "Attualmente disponiamo di cinque punti di distribuzione operativi, piu' vicini alla popolazione. Il nostro obiettivo e' di dispiegarne 145", ha spiegato la portavoce del Pam da Ginevra. "Le condizioni a Gaza sono estremamente difficili. L'accesso stradale, la capacita' di stoccaggio, il fatto che la comunita' si stia spostando e le persone stiano tornando a casa, le scorte alimentari di cui abbiamo bisogno su larga scala. Siamo ancora lontani dal raggiungere questo obiettivo", ha sottolineato Etefa. Secondo lei, l'urgente necessita' risiede nell'"aprire i cinque valichi di frontiera" nel territorio "per allestire rapidamente questi punti di distribuzione", al fine di ripristinare la situazione "prima dell'intensificarsi dei combattimenti a Gaza", ha insistito la portavoce. Tuttavia, a oggi, ha annunciato che solo i punti di ingresso di Kerem Shalom (sud) e Kissufim (centro-est) risultano aperti. Per il Pam, "il piano e' di aumentare gradualmente gli aiuti per raggiungere 1,6 milioni di persone a Gaza nei prossimi tre mesi", ha ribadito Etefa. "E' fondamentale rendere effettive queste aperture per poter consegnare decine di migliaia di tonnellate di aiuti pre-posizionati", ha confermato Jens Laerke, portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (Ocha). In una dichiarazione, la Federazione internazionale delle Societa' di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha chiesto ieri "l'apertura di tutti i punti di accesso affinche' gli aiuti umanitari vitali possano raggiungere la popolazione". "Un accesso sicuro e senza ostacoli e' essenziale per garantire che gli aiuti raggiungano tutte le comunita', anche nel nord", ha insistito, invitando inoltre la comunita' internazionale a sostenere la Mezzaluna Rossa Palestinese che "continua a svolgere un ruolo vitale per la popolazione di Gaza" nonostante due anni di incessanti ostilita'. Ieri, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha annunciato che il valico di Rafah, tra la Striscia di Gaza e l'Egitto, "probabilmente riaprira' domenica". L'apertura di questo valico e' richiesta da tempo dalle Nazioni Unite e dalle principali Ong per far fronte alla carestia. Israele ha contestato queste affermazioni, accusando Hamas di saccheggio degli aiuti.
Fonti: "Piano Ue per contribuire a disarmo Hamas"
L'Ue sta valutando la possibilità di fornire finanziamenti e competenze per contribuire al disarmo di Hamas nell'ambito del piano di pace per Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo quanto riportato da un documento visionato dall'Afp. I Ventisette stanno discutendo sul ruolo da svolgere dopo che l'Europa è stata lasciata ai margini mentre Trump siglava un accordo di cessate il fuoco tra Hamas e Israele. Secondo il piano in 20 punti di Trump per Gaza, le prossime fasi della tregua dovrebbero includere il disarmo di Hamas, l'offerta di amnistia ai leader di Hamas che smantellano le loro armi e l'istituzione di un governo per la Gaza postbellica. I ministri degli Esteri dell'Ue discuteranno lunedì, in una riunione a Lussemburgo, di come l'Unione potrebbe essere coinvolta nel processo di pace. In un documento diffuso oggi, la diplomazia dell'Ue ha affermato che gli Stati membri dovrebbero "valutare ed esplorare modalità per finanziare e fornire competenze per il disarmo". Un diplomatico dell'Ue ha spiegato che qualsiasi coinvolgimento si limiterebbe probabilmente al "supporto tecnico" e che l'Europa non sarebbe coinvolta in alcun tipo di "forza di intervento". Il documento afferma che l'Ue, il principale donatore internazionale a Gaza, dovrebbe concentrarsi sul contributo all'aumento delle consegne di aiuti umanitari nella regione. "La priorità è garantire l'immediata distribuzione di aiuti su larga scala a Gaza e in tutta la regione, in linea con il diritto internazionale umanitario", si legge. L'Ue ha dichiarato di essere pronta a ridispiegare una missione di monitoraggio al valico di Rafah con l'Egitto quando verrà aperto e potrebbe contribuire all'addestramento di una futura forza di polizia a Gaza. Lunedì i ministri discuteranno se abbandonare le proposte di possibili sanzioni contro Israele, inclusa la limitazione dei rapporti commerciali dopo l'accordo di cessate il fuoco di Trump. Israele sta spingendo affinché le misure vengano ritirate, ma una serie di stati dell'Ue sostiene che dovrebbero essere mantenute sul tavolo per mantenere la pressione e garantire il processo di pace.
Machado chiama Netanyahu: "Bene su guerra e tregua"
La premio Nobel per la pace Maria Corina Machado ha chiamato oggi il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per congratularsi delle azioni decise durante la guerra e per l'accordi di tregua con Hamas. Lo ha riferito l'ufficio del premier Machado, si legge in una nota, "ha molto apprezzato le decisioni e le azioni" di Netanyahu "durante la guerra" e "ha accolto con favore l'accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza". La leader dell'opposizione venezuelana ha anche "apprezzato la lotta senza sosta contro l'asse del male iraniano". Netanyahu, da parte sua, si è congratulato con Machado per aver vinto il premio Nobel e ha elogiato le sue azioni in difesa della democrazia e "l'espansione della pace nel mondo".
Fonti Ue: "Per governo Gaza obiettivo riforma Anp"
"Per la governance" di Gaza, "la nostra idea è di spingere per una riforma dell'Autorità palestinese, di favorire lo sblocco delle entrate fiscali, in modo da permettere alle autorità palestinesi di rafforzare la loro sostenibilità". Lo afferma una fonte diplomatica europea. "L'obiettivo, secondo la nostra visione, e' consolidare il ruolo dell'Autorità palestinese con un calendario di riforme e scadenze definite", si aggiunge. Commentando un documento elaborato dal Servizio europeo per l'azione esterna, che sarà discusso dai ministri degli Esteri lunedi' prossimo, "ci sono quattro assi già noti", afferma la fonte: "la dimensione umanitaria, il sostegno alla stabilizzazione di Gaza - eventualmente attraverso le missioni Eubam a Rafah o Eupol Copps - la governance di Gaza, e infine la questione della ricostruzione". "L'obiettivo è capire come essere il più operativi possibile e quali strumenti potremo mobilitare nell'attuazione dell"accordo Trump'", viene sottolineato.
Meloni: "A Sharm aperto spiraglio pace, continuare a lavorare" (2)
"La credibilità e |'autorevolezza che ci vengono riconosciute da tutte le parti nella regione, e che si somma alla storica capacità della nostra nazione di dialogare e confrontarsi con tutti, ci attribuiscono una responsabilità a cui non intendiamo venire meno. Perché il Mediterraneo è la nostra casa, e il suo futuro dipende solo dalle scelte che faremo oggi, insieme", ha concluso Meloni dando appuntamento al prossimo anno.
Meloni: "A Sharm aperto spiraglio pace, continuare a lavorare"
"Quest'edizione dei Med Dialogue si svolge in un momento storico particolarmente delicato: il Piano di pace proposto dal Presidente Trump e firmato a Sharm el-Sheikh segna un passo fondamentale nel cammino verso un quadro stabile e duraturo di pace e sicurezza in tutto il Medio Oriente. L'unità di intenti che la comunità internazionale ha dimostrato in questo frangente rappresenta qualcosa di estremamente significativo. Si è finalmente aperto uno spiraglio di pace e di speranza, e dobbiamo continuare a lavorare affinché questa preziosa e fragile occasione abbia il successo sperato. L'Italia non si è mai tirata indietro e continuerà a fare la propria parte a tutti i livelli, secondo quelle che saranno le necessità per sostenere il processo di pace e la ricostruzione della Striscia di Gaza". Lo afferma la premier Giorgia Meloni in un messaggio letto alla chiusura dei Med Dialogues di Napoli.
Meloni: "Italia farà la sua parte per la pace e la ricostruzione"
"L'Italia non si è mai tirata indietro e continuerè a fare la propria parte a tutti i livelli, secondo quelle che saranno le necessitè per sostenere il processo di pace e la ricostruzione della Striscia di Gaza. La credibilitè e l'autorevolezza che ci vengono riconosciute da tutte le parti nella regione, e che si somma alla storica capacitè della nostra nazione di dialogare e confrontarsi con tutti, ci attribuiscono una responsabilitè a cui non intendiamo venire meno. Perché il Mediterraneo è la nostra casa, e il suo futuro dipende solo dalle scelte che faremo oggi. Insieme". Lo scrive la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel messaggio inviato alla Conferenza Med DIalogue, che si conclude oggi a Napoli.
Israele cambia nome a operazione Gaza, Guerra di Rinascita
Il governo israeliano ha deciso di cambiare nome all'offensiva militare che da due anni sta conducendo a Gaza. L'operazione 'Spade di ferro" si chiamerà 'Guerra della Rinascita'. Lo scrive la stampa israeliana. Il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz porteranno la proposta domenica all'approvazione di tutto il governo. Il nuovo nome, è stato spiegato, è stato scelto perché la guerra "è una pietra miliare nella rinascita dello Stato di Israele".
Irruzione studenti proPal in atrio rettorato, UniFi: 'grave'
Studenti pro Pal riuniti in presidio in piazza San Marco sono entrati nell'atrio del rettorato per protestare, dopo che la mozione per la rescissione degli accordi con Israele è stata illustrata ma non messa al voto nella seduta odierna del Senato accademico. Un'irruzione per chiedere di parlare con la rettrice Alessandra Petrucci, mentre le forze dell'ordine si sono schierate a protezione della porta d'ingresso interna. Un atto che l'ateneo "condanna con fermezza". "Tali azioni rappresentano un atto di prevaricazione e una grave violazione delle regole democratiche che garantiscono il funzionamento della vita accademica. La violenza, in qualunque forma si manifesti — fisica, verbale o simbolica —, è incompatibile con i valori che l'Università incarna e difende: il rispetto delle persone, la libertà di pensiero e la responsabilità del dialogo. L'Università di Firenze - conclude la nota - continuerà a essere luogo di sapere, confronto e libertà, ma non può e non deve tollerare atteggiamenti che mirano a imporre con la forza ciò che la comunità accademica, in piena legittimità, ha democraticamente respinto". Il documento degli studenti spiega l'Università, "già discusso e votato nella precedente seduta, era stato respinto dall'organo accademico. In applicazione del regolamento, la mozione è stata pertanto messa in comunicazione, senza procedere a una nuova deliberazione".
Starmer: 'sbagliato vietare trasferta a tifosi Maccabi', colloqui in corso
Il premier britannico Keir Starmer ha definito "sbagliata" la decisione di vietare ai tifosi del Maccabi Tel Aviv di assistere alla partita di Europa League in casa dell'Aston Villa, in programma il prossimo 6 novembre a Birmingham. "Non tollereremo l'antisemitismo nelle nostre strade. Il ruolo della polizia è garantire che tutti i tifosi possano godersi la partita senza timore di violenze o intimidazioni", ha scritto Starmer su X. Il governo, ha aggiunto un portavoce, sta conducendo "colloqui urgenti con tutti i gruppi interessati per trovare una soluzione". La misura, imposta dal Safety Advisory Group (Sag) per motivi di sicurezza pubblica e confermata dalla polizia delle West Midlands, ha suscitato forti critiche da parte d'Israele, dell'Uefa e dello stesso governo britannico. Il ministro della Cultura Lisa Nandy ha convocato una riunione d'emergenza con il Ministero dell'Interno, mentre il commissario di polizia Simon Foster ha chiesto una revisione immediata della decisione. Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha definito il divieto "vergognoso".
Qatar: 'Netanyahu ha accettato l'accordo solo per pressioni Usa'
"Netanyahu ha accettato l'accordo solo per la pressione degli Stati Uniti e solo dopo aver superato la linea rossa che il mondo intero pensava che non avrebbe dovuto superare". Lo ha detto Majed Al Ansari, portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, intervenendo ai Med Dialogues di Napoli. "Il 9 settembre Israele ha superato la linea rossa con l'attacco a Doha, un attacco contro un Paese che rappresentava entrambe le parti nei negoziati per Gaza e che stava mediando in partnership con gli Stati Uniti", ha dichiarato ricordando che nell'attacco contro i leader di Hamas in Qatar è morto un militare qatarino. C'è stata "un'incredibile impunità" per Israele, fino alla pressione degli Usa.
Attacco Israele in Libano, un morto
I media libanesi riportano la notizia di un morto in un attacco di un drone israeliano contro un'auto nella città di Khirbet Selm, nel Libano meridionale.Non ci sono commenti immediati da parte delle IDF.
Hamas a mediatori: procedere sui restanti punti accordo
Hamas ha invitato i paesi mediatori Egitto, Qatar e Turchia a dare seguito all'attuazione delle restanti disposizioni dell'accordo di cessate il fuoco con Israele. Lo riporta Al Jazeera. Il gruppo palestinese ha chiesto l'ingresso di aiuti a Gaza nelle quantità richieste, l'apertura del valico di Rafah in entrambe le direzioni e l'inizio della ricostruzione dell'enclave. Inoltre, ha sottolineato la necessità di completare la formazione del comitato di sostegno comunitario che dovrebbe iniziare a lavorare nell'amministrazione della Striscia.
Sa'ar: 'vergognoso escludere tifosi del Maccabi in Gb'
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha definito "vergognosa" la decisione di escludere i tifosi del Maccabi Tel Aviv da una partita di Europa League a Birmingham, e ha esortato le autorità britanniche a revocarla. Lo riporta il Guardian.
Oxfam, l'Ue agisca per una pace giusta in Palestina
Nonostante il fragile cessate il fuoco raggiunto a Gaza sia un importante primo passo che ha interrotto il genocidio nella Striscia, l'impegno assunto dalla comunità internazionale e dall'Unione europea, per alleviare le sofferenze del popolo palestinese non si è tradotto ancora in alcuna azione concreta. Gli aiuti umanitari, da cui dipende la sopravvivenza della popolazione, continuano ad entrare in quantità meramente simboliche, mentre non si chiarisce quale sarà il ruolo del popolo palestinese nel determinare il proprio futuro, né si sta esercitando alcuna effettiva pressione su Israele per porre fine all'occupazione illegale della Cisgiordania. È l'allarme lanciato da Oxfam, alla vigilia del Consiglio dei Ministri degli Esteri europei del 20 ottobre, in cui si discuterà delle eventuali sanzioni economiche a Israele, a partire dalla revisione dall'Accordo di Associazione Ue-Israele. "L'Unione europea è oggi a un bivio. - spiega Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia - Deve decidere se vuol determinare la costruzione di una pace giusta in Palestina o se rinunciare completamente a esercitare la propria influenza e perdere qualsiasi credibilità". Solo Oxfam in questo momento ha ancora oltre 2,5 milioni di dollari di aiuti di prima necessità e pacchi alimentari stoccati nei magazzini fuori Gaza, che non possono entrare. Oxfam e i suoi partner hanno le competenze necessarie per ripristinare le infrastrutture idriche e igienico-sanitarie, garantire alle persone l'accesso all'acqua potabile, sostenere economicamente la popolazione, distribuire cibo e aiutare le persone a ricostruire le comunità distrutte. Un lavoro che viene svolto quotidianamente dentro Gaza, ma che continua ad essere ostacolato e limitato, denuncia l'organizzazione.
Militari Israele, 'sventati altri due tentativi contrabbando armi da Egitto con droni'
Le forze israeliane (Idf) hanno reso noto di aver sventato altri due tentativi di contrabbando, anche di armi, dall'Egitto con l'impiego di droni. Lo riferisce il Times of Israel. Secondo quanto reso noto dai militari, i soldati hanno individuato poco prima dell'alba un drone appena superato il confine e lo hanno abbattuto. Trasportava due fucili d'assalto e munizioni. Un episodio analogo era stato riferito nella notte. Un terzo drone utilizzato per contrabbando è stato individuato stamani.
Trump: 'spero A. Saudita aderisca a Accordi Abramo'
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è detto convinto della possibile espansione degli Accordi di Abramo, auspicando che anche l'Arabia Saudita - dopo il cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi vivi - accetti di normalizzare le sue relazioni diplomatiche con Israele. "Spero che l'Arabia Saudita aderisca (agli Accordi di Abramo, ndr) e spero che altri lo facciano. Credo che quando l'Arabia Saudita aderirà, tutti gli altri lo faranno", ha detto Trump in un'intervista a Fox Business.
Usa, Ft: 'colloqui con Riad per patto difesa'
Un patto di difesa tra Stati Uniti e Arabia Saudita. Ne parlano Washington e Riad. E la monarchia del Golfo spera possa essere firmato durante la visita alla Casa Bianca prevista per novembre del principe ereditario, Mohammed bin Salman, la prima dal 2018. A rivelarlo è il Financial Times. Al giornale un funzionario di alto grado dell'Amministrazione Trump ha parlato di colloqui in corso "sulla firma di qualcosa" durante la visita di Mbs. E secondo il quotidiano, sul tavolo ci sarebbe qualcosa di simile a quanto convenuto di recente da Washington e Doha. Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo in cui si afferma che gli Usa considereranno qualsiasi eventuale attacco al Qatar - dopo l'operazione israeliana di settembre contro Hamas - come una minaccia per "pace e sicurezza degli Usa". In cantiere ci sarebbe, stando alle fonti, un testo "solido" e comprenderebbe una cooperazione intensificata a livello militare e di intelligence. Per il Dipartimento di Stato Usa la cooperazione nel settore della difesa con la monarchia del Golfo è "una base fondamentale della nostra strategia nella regione". Nessun dettaglio, però, dal Dipartimento di Stato e dalla Casa Bianca sul possibile accordo. Nessuna risposta alle richieste di commento dall'ambasciata saudita a Washington. Il regno è fra i principali acquirenti di armi Usa e durante la visita di Trump nella regione, a maggio, è stato annunciato un accordo per la vendita di armamenti per 142 miliardi di dollari. Il mese scorso Riad ha firmato un patto di mutua difesa con il Pakistan.
Oms, a Gaza le malattie infettive stanno sfuggendo al controllo
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l'allarme: le malattie infettive a Gaza stanno "sfuggendo al controllo", con solo 13 dei 36 ospedali del territorio parzialmente funzionanti. Lo riporta il Guardian. "Che si tratti di meningite, diarrea o malattie respiratorie, stiamo parlando di un lavoro enorme", ha dichiarato al Cairo Hanan Balkhy, direttore regionale dell'organismo sanitario delle Nazioni Unite. In un aggiornamento separato, l'Oms nei territori palestinesi occupati (WHOoPt) ha dichiarato, tramite i social media, di aver intensificato le consegne di forniture mediche alle strutture sanitarie da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco a Gaza.
Herzog a funerale ostaggio ucciso: "Fu una combattente"
Il Presidente israeliano, Isaac Herzog, ha pronunciato l'elogio funebre al funerale dell'ostaggio ucciso Inbar Haiman, il cui corpo e' stato restituito a Israele, dicendo: "Siamo tutti qui per offrirti finalmente un luogo di riposo nel paesaggio della tua patria". Ha anche affermato che "sono stati due anni in cui le domande ti stringono il cuore e non ti lasciano andare. Due anni in cui le immagini di quel giorno terribile ci accompagnano tutti e lo shock non si placa". Il Presidente ha aggiunto che "Inbar fu anche una combattente ipavida, che si e' distinta per il suo coraggio e la sua audacia durante il servizio militare e in quel giorno terribile".
Onu: "Dobbiamo inondare Gaza di cibo, riaprano tutti i valichi"
Risolvere la crisi della carestia nella Striscia di Gaza "richiederà tempo": lo ha dichiarato il Programma Alimentare Mondiale, chiedendo l'apertura di tutti i valichi di frontiera per "inondare Gaza di cibo". "Ci vorrà tempo per ridurre la carestia" osservata dall'Onu dalla fine di agosto, ha dichiarato ai giornalisti a Ginevra il portavoce del WFP, Abeer Etefa. "Attualmente disponiamo di cinque punti di distribuzione operativi, più vicini alla popolazione. Il nostro obiettivo è di schierarne 145" per "inondare Gaza di cibo", ha affermato.
Salvini vede ministro Saar, verso ripresa volo diretto
Questa mattina il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha incontrato al Mit il ministro degli Affari esteri di Israele, Gideon Saar. Il colloquio e' stato l'occasione per ribadire la grande amicizia e collaborazione che intercorre tra i due Paesi e per fare il punto sulla prima fase di attuazione dell'accordo di pace raggiunto a Sharm el Sheikh. E' quanto si legge in una nota. In particolare, e' stato posto l'accento sulla necessita' di facilitare il piu' possibile l'accesso degli aiuti umanitari italiani nella Striscia e sulla centralita' che riveste il disarmo di Hamas per la tenuta dell'accordo. Infine e' stata rilanciata la cooperazione bilaterale in materia di trasporto, in particolare per quanto riguarda la connettivita' marittima e la riapertura del volo diretto di Ita tra Roma e Tel Aviv.
Di Maio: "A Napoli opportunità per passare a fase 2 piano Trump"
"Il futuro del Medio Oriente, la sicurezza del Medio Oriente e quindi anche del Golfo, è il nostro futuro europeo ed è la nostra sicurezza europea. E posso dire che Med Dialogues, l'evento che si sta tenendo qui a Napoli in occasione dei 2500 anni di Napoli, arriva al momento giusto. Perché immediatamente dopo gli accordi di Sharm El Sheikh, alla presenza del presidente Trump, qui si sono incontrati i principali attori di quell'accordo, dal Qatar ovviamente, al ministro israeliano (Gideon Sa'ar), alla ministra dell'Autorità palestinese (Varsen Aghabekian). E questo rappresenta un'importante opportunità di dialogo e discussione per passare alla fase due di questo piano che sappiamo è la più delicata". Lo ha detto all'ANSA Luigi Di Maio, rappresentante speciale dell'Unione europea per il Golfo, a margine dei Med Dialogues in corso a Napoli. Il piano Trump prevede che la governance della Striscia di Gaza venga affidata all'Anp, se questa saprà riformarsi. "L'Unione europea - ha spiegato Di Maio prima di intervenire a un panel a Palazzo Reale - ha un piano triennale di 1,3 miliardi di euro in tre anni. Ovviamente questi fondi sono anche legati alle riforme che l'Autorità palestinese deve fare per riuscire non solo a continuare ad esercitare la propria azione amministrativa e di governo, ma a continuare in generale a essere l'unica possibilità per il futuro Stato della Palestina di poter avere delle istituzioni funzionanti". Tenere "i Med Dialogues a Napoli, nel centro del Mediterraneo, immediatamente dopo gli accordi di Sharm El Sheik, ha sicuramente costruito un'importante opportunità di dibattito per il futuro di questo piano. Quindi i miei complimenti alla Farnesina, al ministro Tajani e al governo italiano", ha concluso.
Oms: "A Gaza le malattie infettive stanno sfuggendo al controllo"
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l'allarme: le malattie infettive a Gaza stanno "sfuggendo al controllo", con solo 13 dei 36 ospedali del territorio parzialmente funzionanti. Lo riporta il Guardian. "Che si tratti di meningite, diarrea o malattie respiratorie, stiamo parlando di un lavoro enorme", ha dichiarato al Cairo Hanan Balkhy, direttore regionale dell'organismo sanitario delle Nazioni Unite. In un aggiornamento separato, l'Oms nei territori palestinesi occupati (WHOoPt) ha dichiarato, tramite i social media, di aver intensificato le consegne di forniture mediche alle strutture sanitarie da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco a Gaza.
Pse, Filibeck: "Vogliamo i due Stati, male Netanyahu e Hamas"
"Le intenzioni e le azioni di Netanyahu sono criminali. Condanniamo fermamente Hamas. La nostra posizione e' per la soluzione dei due Stati". Lo ha affermato il Segretario generale del Pse, Giacomo Filibeck, aprendo il congresso del partito ad Amsterdam. Sull'Ucraina Filibeck definisce "illegale" la guerra di aggressione della Russia, che e' contro "i valori europei". La pace viene solo "attraverso la giustizia".
Idf: "A Hebron ieri abbiamo sparato contro persone sospette"
Dopo che un bambino di 11 anni è stato ucciso ieri dalle truppe vicino a Hebron, le Idf affermano di aver aperto il fuoco in risposta al lancio di pietre. L'esecito israeliano ha riconosciuto di aver aperto il fuoco su "persone sospette" nella zona di Hebron ieri, in risposta a un'inchiesta del Times of Israel riguardante le segnalazioni di un bambino ucciso a colpi d'arma da fuoco dalle truppe israeliane nel villaggio di al-Rihiya, a sud di Hebron, nella Cisgiordania meridionale. "Ieri, durante un'attività operativa nella zona di al-Rihiya, nella Brigata Giudea, si sono verificati disordini e lanci di pietre contro le forze dell'Idf", afferma l'esercito. "Le forze hanno risposto sparando contro i sospettati che avevano lanciato pietre e sono stati identificati dei colpi". L'esercito non ha riconosciuto direttamente le notizie secondo cui un bambino di 11 anni sarebbe stato ucciso, affermando solo che "l'incidente è sotto inchiesta" e che nessun militare è rimasto ferito. Ieri i rapporti hanno identificato la vittima come Mohammad Bahjat Al-Hallaq. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale dell'Autorità Nazionale Palestinese, Al-Hallaq stava giocando a calcio nel cortile di una scuola con un gruppo di amici quando i soldati hanno aperto il fuoco su di loro. È stato colpito al bacino ed è stato trasportato d'urgenza in ospedale in condizioni critiche, dove è stato dichiarato morto.
Salvini: "Forze militari a Gaza? Certo, Italia farà la sua parte"
"Se sono d'accordo ad inviare forze di militari per la stabilizzazione a Gaza? Certo. Se grazie a Trump - e non grazie a Greta o a altri fenomeni - si smetterà di morire a Gaza e in Israele bisogna che tutti facciano la propria parte, Italia in primis". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Sky tg 24.
Mo, visita in Turchia per Wadephul: atteso colloquio con Fidan
Visita in Turchia per il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul. Al centro dei colloqui ad Ankara, con il capo della diplomazia turca Hakan Fidan e con altri responsabili, la situazione nella Striscia di Gaza, come reso noto da Berlino. Sul tavolo anche la situazione in Siria e il conflitto che va avanti dall'invasione russa dell'Ucraina, avviata più di tre anni fa.
Hamas ribadisce impegno a rispetto accordo
Hamas ha ribadito il suo impegno a rispettare i termini dell'accordo di pace stretto con Israele, che sta accusando la fazione palestinese di non aver consegnato tutti i corpi di ostaggi a sua disposizione. "Come movimento, ci impegniamo a implementare l'accordo, che garantisce la cessazione della guerra, la protezione del nostro popolo dagli attacchi e l'avvio della ricostruzione", ha affermato in una dichiarazione televisiva il leader di Hamas nella Cisgiordania occupata, Zahir Jabbarin. "Non accettiamo alcuna tutela internazionale sul nostro popolo", ha detto ancora il rappresentante del movimento islamista, secondo il quale "e' giunto il momento che al popolo palestinese venga riconosciuto il diritto all'autodeterminazione e alla creazione di uno Stato indipendente". "Oggi il mondo si trova ad affrontare una vera prova. Chi vuole portare la pace nella regione deve attuare la posizione unitaria della comunita' internazionale, garantire la creazione dello Stato di Palestina, risolvere la questione dei prigionieri e garantire il rilascio di tutti i prigionieri rimasti senza combattere", ha detto ancora Jabbarin.
Israele avvia delimitazione linea gialla a Gaza, "modello Linea Blu" in Libano
Ci sarà una chiara demarcazione per la 'linea gialla' nella Striscia di Gaza. E' quanto annuncia Israele. Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha reso noto di aver dato istruzioni alle forze israeliane (Idf) avviando le attività per il collocamento di 'segnali' lungo la linea che è stata indicata come riferimento per la prima fase del ritiro graduale delle Idf. L'obiettivo, riporta il Times of Israel, è fare in modo che sia molto chiara l'area sotto controllo militare. Un'immagine diffusa su X da Katz ricorda i barili blu della linea di demarcazione nel sud del Libano. Per Katz, i paletti serviranno come monito per "i terroristi di Hamas e gli abitanti di Gaza" perché "a ogni violazione o tentativo di superare la linea si risponderà con il fuoco".
Israele blocca protezione civile turca
Israele ha bloccato l'ingresso nella Striscia di Gaza di una squadra di 81 esperti della protezione civile turca (Afad), partiti con il compito di facilitare l'individuazione dei corpi dei 19 ostaggi israeliani che Hamas deve restituire ad Israele. A riferirlo il sito online del quotidiano 'Jerusalem Post', che cita fonti ufficiali israeliane. La squadra turca era partita ieri alla volta dell'Egitto, un team composto da personale esperto in interventi post terremoto, volato verso la Striscia di Gaza con al seguito una serie di strumenti che facilitano l'individuazione di corpi, sia in vita sia privi di vita. In base a quanto reso noto dai media turchi gli 81 uomini della protezione civile si trovano in questo momento in Egitto, in attesa che la situazioni si sblocchi. In base a quanto reso noto da fonti del ministero degli Esteri di Ankara, tra gli obiettivi della missione della protezione civile turca figura anche il piano di rimozione delle macerie e un primo sopralluogo per stabilire le aree in cui montare container in cui far alloggiare la popolazione civile della Striscia. La medesima fonte citata dai media turchi ha escluso in questa fase l'intervento di personale militare. La squadra turca, in base a quanto reso noto ieri, aveva ottenuto il via libera delle autorita' israeliane a prendere parte all'interno di una task force per il recupero dei corpi degli ostaggi israeliani cui partecipano Stati Uniti, Israele, Egitto, Qatar e la Croce Rossa internazionale. La missione arriva in un momento delicatissimo. Israele accusa Hamas di non rispettare gli accordi, che in questa fase prevedono la liberazione di ostaggi e prigionieri e la consegna dei cadaveri. L'organizzazione palestinese ha dichiarato di avere serie difficolta' ad individuare i corpi finiti sotto le macerie causate dalle bombe israeliane. Un ritardo che mette a repentaglio la tenuta dell'intesa.
Media: Arabia Saudita in trattativa con Usa per accordo su difesa
L'Arabia Saudita e' in fase avanzata di trattative con gli Stati Uniti per ottenere un accordo sulla difesa analogo a quello firmato da Washington con il Qatar. Lo riferiscono fonti ben informate al Financial Times. Secondo il quotidiano della City, gli Usa fornirebbero a Riad garanzie di sicurezze formali simili a quelle ottenute da Doha in seguito all'attacco sferrato da Israele nel tentativo di assassinare alcuni negoziatori di Hamas. Il principe ereditario saudita, e leader de facto del Regno, Mohammed bin Salman e' atteso alla Casa Bianca il mese prossimo per firmare l'accordo in quella che sara' la sua prima visita negli Usa dal 2018.
Sky TG24 Live In Roma, Salvini: "Sì ai carabinieri a Gaza"
"Stamattina ho visto il ministro degli Esteri israeliano, mancano ancora 19 corpi da restituire. Se, grazie a Trump, si smetterà di morire a Gaza e Israele bisogna che tutti facciano la loro parte, Italia in primis. Ci sono oggi più di mille carabinieri in giro in varie missioni nel mondo", ha detto Salvini sulla situazione a Gaza.
Sky TG24 Live In Roma, Salvini: 'Sì ai carabinieri a Gaza'. DIRETTA TV
Vai al contenutoAttivisti 'Ordine 9' bloccano ingresso aiuti a Gaza "perché Hamas non trasferisce corpi"
Gli attivisti di 'Ordine 9' stanno bloccando in diversi punti i camion di aiuti diretti alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom. Il movimento ha dichiarato: "L'organizzazione terroristica Hamas sta violando l'accordo e si rifiuta di trasferire i corpi degli ostaggi in suo possesso. Finché l'accordo non verrà rispettato, gli aiuti non potranno continuare a essere trasferiti all'organizzazione terroristica. Gli aiuti le consentono di riprendersi senza la restituzione dei corpi. Nessun aiuto passerà finché non sarà restituita l'ultima salma".
Aston Villa-Maccabi, Uefa contro il divieto ai tifosi Tel Aviv
La UEFA ha criticato la decisione della Polizia del West Midlands di vietare ai tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv di assistere alla partita di Europa League contro l'Aston Villa, prevista per il 6 novembre a Birmingham. L'incontro è stato classificato come "ad alto rischio" dal Safety Advisory Group (SAG) del consiglio comunale, che ha negato il certificato di sicurezza necessario per accogliere i tifosi ospiti. La misura arriva in un clima di forte tensione, con proteste pro-Palestina che spesso accompagnano le partite delle squadre israeliane. L'anno scorso, i sostenitori del Maccabi erano stati aggrediti ad Amsterdam in quello che è stato definito un "pogrom", e manifestazioni simili si sono verificate anche durante le recenti gare della nazionale israeliana. La UEFA si è detta contraria alla decisione presa dalle forze dell'ordine locali e criticata anche dal Premier Keir Starmer, invitando le autorità britanniche a garantire che i tifosi possano assistere all'incontro "in un ambiente sicuro e accogliente". L'organismo europeo ha ribadito che il calcio deve restare un luogo di inclusione e rispetto, ma ha riconosciuto che le autorità locali restano responsabili delle valutazioni di sicurezza. Il consiglio comunale di Birmingham ha difeso la scelta parlando di una "decisione collettiva" necessaria a prevenire disordini. Tuttavia, la decisione ha sollevato accuse di discriminazione e aperto un acceso dibattito sul difficile equilibrio tra sicurezza pubblica e libertà dei tifosi, in un momento in cui lo sport europeo continua a risentire delle tensioni legate al conflitto in Medio Oriente. Il Premier britannico Starmer e la leader conservatrice Kemi Badenoch hanno criticato il divieto imposto ai tifosi della squadra israeliana di assistere alla partita di Europa League in programma il mese prossimo, classificata dalla polizia ad alto rischio. Il primo ministro però ha definito il no "una decisione sbagliata", aggiungendo: "Non tollereremo l'antisemitismo nelle nostre strade". Dal canto suo, il ministro degli Esteri israeliano ha esortato le autorità britanniche a rivedere la decisione. Tuttavia, Ayoub Khan, deputato indipendente di Birmingham, ha difeso la misura, sostenendo che "era chiaro che esistevano rischi latenti per la sicurezza".
India riconferma sostegno a soluzione due paesi per Palestina
L'India ha riconfermato il suo sostegno alla soluzione dei due stati per superare la crisi della Palestina e ha affermato che continuerà a sostenere tutti gli sforzi per una pace "durevole e giusta nella regione". Lo ha detto il Ministro agli Esteri S Jaishankar nell'incontro con l'omologo egiziano Badr Abdelatty, che si trova a Delhi per una visita di due giorni Jaishankar ha anche detto che l'India mantiene con la Palestina un significativo rapporto di cooperazione allo sviluppo e che si impegna a sostenere i suoi programmi di sviluppo e di consolidamento delle istituzioni. Il ministro agli Esteri ha aggiunto che Delhi riconosce l'importante contributo dell'Egitto al piano di pace per Gaza e ha sottolineato che il premier Modi ha apprezzato l'invito del Presidente al-Sisi per partecipare al summit. Abdelatty è a Delhi, accompagnato da una delegazione di alto livello per il primo Dialogo strategico India-Egitto, definito da Jaishankar "una pietra miliare delle relazioni tra i due paesi", elevate a partnership strategica nel 2023.
Mulè incontra a Washington i vertici della cybersicurezza Usa
La seconda giornata nella Capitale statunitense per il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, è stata dedicata a incontri di alto livello con esponenti dell'amministrazione federale. Il vicepresidente ha avuto un approfondito scambio di valutazioni e di esperienze con il direttore per la cybersicurezza nazionale, Sean Cairncross, con particolare riferimento agli strumenti a disposizione delle rispettive autorità di cybersicurezza per prevenire e contrastare le crescenti minacce informatiche. E' quanto si legge in una nota della Camera. Al Dipartimento di Stato, il vicepresidente ha discusso con la deputy assistant secretary per l'Europa, Courtney Austrian, delle prospettive di pace in Ucraina, anche in vista del prossimo incontro tra il presidente Trump e il presidente Zelensky, e delle possibili collaborazioni tra Italia e Stati Uniti sui quadranti mediterraneo, mediorientale e africano. È proseguito inoltre il confronto con i più importanti e influenti think tank presenti negli Stati Uniti. I vertici della Heritage Foundation, guidati da Victoria Coates, vicepresidente del Davis Institute for National Security and Foreign Policy, hanno ospitato un briefing dedicato al vicepresidente Mulè nel corso del quale sono state scambiate valutazioni sugli sviluppi della situazione in Medio Oriente e in Ucraina, con speciale attenzione al ruolo della Russia, e sulle principali questioni geopolitiche di attualità. Mulè si è poi confrontato con Robert Wilkie, co-Chair del Center for American Security del think tank America First Policy Institute, con il quale ha esaminato gli aspetti della sicurezza nella prospettiva del mantenimento della pace globale. Infine, il vicepresidente della Camera ha visitato l'ufficio italiano del Fondo monetario internazionale, diretto da Riccardo Ercoli, con il quale ha avuto un briefing sulle principali questioni emerse nel corso degli Annual meetings del Fondo Monetario internazionale.
Israele restituisce i corpi di 120 palestinesi
Israele ha restituito a Hamas i resti di 120 prigionieri palestinesi. Lo riferisce Al Jazeera. Secondo fonti ospedaliere, alcuni dei cadaveri, trasportati stamane nella Striscia di Gaza, mostrerebbero segni di torture ed esecuzioni, come mani e piedi legati e bende intorno agli occhi.
Mamdani: "Hamas dovrebbe deporre le armi"
Il candidato Dem a sindaco di New York, Zorhan Mamdani, ha detto, nel dibattito a tre con l'ex governatore Andrew Cuomo e il repubblicano Curtis Sliwa, che "ovviamente Hamas dovrebbe deporre le armi". La questione Israele/Gaza è un terreno minato per Mamdani. Il frontrunner è ansioso di non alienare la sua base anti-Israele, ma vuole anche ampliare il proprio sostegno tra gli elettori più moderati. Mamdani è passato all'attacco ricordando che Cuomo è stato criticato per non aver visitato moschee. "Ci è voluto un candidato musulmano perché mettesse piede in una moschea", ha detto Mamdani, che sarebbe il primo sindaco musulmano di New York.
Luongo: "I carabinieri a Gaza al servizio della pace"
"Le nostre missioni militari all'estero vanno oltre la semplice dimensione tecnico-operativa. Quando operiamo in teatri di grande fragilità, come Gaza o altre aree di crisi, ci mettiamo al servizio della pace e della stabilità internazionale portando con noi qualcosa di unico: un modello non solo professionale, ma soprattutto culturale". Lo afferma, in una intervista al Corriere della Sera, il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Salvatore Luongo, spiegando come il ritorno dei carabinieri al valico di Rafah sia "una svolta di grande significato". "Il ministro della Difesa Guido Crosetto - prosegue Luongo - ha autorizzato un contingente di 8 militari a riprendere le attività nell'ambito della missione dell'Unione Europa denominata Eubam Rafah, con il compito di fornire assistenza all'autorità palestinese per la riapertura del valico e per avviare un'attività di formazione per le future forze che presidieranno l'area. E' la trasmissione di un metodo, di una cultura del servizio che guarda alla sicurezza come strumento di stabilità e convivenza". Luongo si sofferma anche sulla strage di Verona parlando di "dolore enorme, profondo, lacerante. L'ho vissuto sulla mia pelle insieme all'intera Arma. Una tragica ferita per tutta l'Arma e per l'intera Nazione. I nostri tre colleghi Marco, Valerio e Davide, voglio ricordare ancora una volta i loro nomi, hanno perso la vita nell'adempimento del loro dovere e per portare a termine la missione istituzionale".
Witkoff: fiducioso in restituzione corpi di tutti ostaggi
L'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente, Steve Witkoff, si e' detto sicuro che Hamas restituirà a Israele le spoglie dei 19 ostaggi morti ancora nel territorio della Striscia di Gaza. "Spingeremo per il ritorno dei corpi dei defunti finché non saranno tutti a casa. E sono fiducioso che arriveranno tutti a casa", ha detto Witkoff a margine di un evento all'Us Holocaust Memorial Museum di Washington, riportano i media Usa. "Il presidente Trump comprende qualcosa che la maggior parte dei leader dimenticano: che la chiarezza morale non significa niente senza la forza, ed è questa combinazione di convinzione e potere che ha salvato vite", ha sottolineato Witkoff. "Hamas deve disarmarsi in modo inequivocabile e non può avere futuro a Gaza, nessun futuro per quello che sono stati finora", ha aggiunto il diplomatico, una frase che sembrerebbe aprire a una permanenza del gruppo islamista nella Striscia a condizione di una trasformazione ideologica e operativa