Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi che saranno rilasciati

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Introduzione

Mentre in Israele si attende la liberazione degli ostaggi, tra i palestinesi regna un clima di incertezza per il rilascio dei prigionieri. L'accordo sulla prima fase del piano Trump per la fine della guerra a Gaza prevede infatti la liberazione di 20 ostaggi israeliani e di circa 2mila detenuti palestinesi: 250 ergastolani, condannati per attentati e omicidi, e 1.722 incarcerati dal 7 ottobre 2023, non coinvolti nell'attacco di Hamas, tra cui anche 22 minorenni.

 

L'elenco sarebbe ancora al centro di serrate trattative tra i mediatori: Hamas insisterebbe soprattutto per il rilascio di sette prigionieri di alto profilo, tra cui Marwan Barghouti e Ahmad Saadat, e sarebbe stata disponibile alla liberazione dei 20 ostaggi israeliani vivi anche nella giornata di domenica 12 ottobre in caso di un “sì” all'apertura delle celle anche solo per due di loro

Quello che devi sapere

La liberazione dei prigionieri

Tra i prigionieri palestinesi che verranno rilasciati ci sono anche 250 ergastolani: 63 di Hamas, 159 di al-Fatah e altri terroristi di iniziativa "privata". Dei 250 detenuti di massima sicurezza, nella lista pubblicata dal ministero della Giustizia israeliano, 15 verranno liberati verso Gerusalemme Est, 135 verranno espulsi a Gaza o all'estero, soprattutto in Turchia e Qatar presumibilmente passando dal valico egiziano di Rafah. Altri 100 detenuti speciali già trasferiti nel carcere di Ofer saranno liberati verso la Cisgiordania.

 

Vedi anche:

Gaza, accordo Israele-Hamas per la tregua: chi sono gli ostaggi che verranno liberati

Hamas insiste sul rilascio di Barghouti

Sulla questione dei detenuti palestinesi da rilasciare, si è tenuto un nuovo round di colloqui tra le parti. Hamas "sta ancora insistendo per il rilascio di sette prigionieri di alto profilo, tra cui Marwan Barghouti e Ahmad Saadat”, hanno riferito fonti citate dalla Bbc. "Non è chiaro cosa accadrà se le richieste di Hamas non saranno accolte", riporta ancora l'emittente

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Chi sono i dirigenti palestinesi detenuti

Tra i sette dirigenti troviamo Marwan Barghouti, il “Mandela palestinese”, Ahmad Saadat, leader del Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Poi, Abdullah Barghouti, l'artificiere del gruppo armato, noto come “l'ingegnere” per la sua abilità con gli esplosivi, condannato a 67 ergastoli (uno per ogni israeliano ucciso negli attentati che gli sono stati attribuiti). E ancora, Ibrahim Hamed, leader dell'ala militare in Cisgiordania

I medici detenuti che non saranno liberati

Le porte del carcere non si apriranno per i due medici Hussam Abu Safiya e Marwan Al Hams, entrambi dirigenti di ospedali a Gaza, accusati da Israele di essere affiliati ad Hamas, ma "senza prove" secondo le numerose ong per i diritti umani che ne chiedono la liberazione

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Chi sono gli altri prigionieri palestinesi

Gli altri detenuti che verranno liberati da Israele sono 1.722: si tratta di persone arrestate dopo il 7 ottobre ma non coinvolte nell'attacco. Solo alcuni di loro, come ha rivelato un'inchiesta del Guardian, sarebbero identificati come combattenti o affiliati a organizzazioni terroristiche. Nelle carceri di Israele "ci sono operatori sanitari, insegnanti, dipendenti pubblici, operatori dei media, scrittori, malati, disabili e bambini"

Chi sono gli altri prigionieri palestinesi /2

  • Tra le figure più dirimenti c'è quella di Iyad Abu al-Rub, comandante della Jihad Islamica Palestinese nell'area di Jenin, in Cisgiordania, responsabile dell'organizzazione e della supervisione di numerosi attentati suicidi. E poi, Mahmoud Ali Kaabna, condannato a due ergastoli per l'assassinio delle 23enni Hagit Zabitsky e Liat Kastiel di Holon, brutalmente uccise con decine di coltellate mentre erano in gita nella valle del Wadi Qelt nel 1997.
  • Tra gli altri figura anche Shraf Hajajara che, originario della zona di Betlemme, nel 2002 portò un kamikaze nel quartiere di Beit Israel a Gerusalemme, uccidendo 11 persone. E ancora Baher Badr, condannato a 11 ergastoli per diversi attacchi, compreso uno contro la stazione centrale dei bus a Tel Aviv

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  • Niente più prigione anche per Nabil Abu Khdir, che assassinò la sorella accusandola di aver aderito allo Shin Bet, i servizi segreti interni israeliani.
    Riconquistano la libertà anche Muhammad Daoud, che bruciò viva una donna incinta e il figlio di 5 anni, Ahmed Kaabna, che nel 1997 uccise a coltellate due ragazzi, Mahmoud Moussa Issa, che rapì e uccise l’agente della polizia di frontiera Nissim Toledano nel 1992.
  • Saranno rilasciati anche Ahmad Jamal Ahmad Qanba, che uccise il rabbino Raziel Shevach in un attacco terroristico nel 2018, Iyad al-Rub (alto dirigente della Jihad islamica) che fu la mente di un attacco suicida nella città di Hadera nel quale morirono sei persone, Mahmoud Atallah, accusato di una serie di stupri contro due soldatesse in servizio come guardie nelle carceri israeliane

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