Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo la tregua: che cosa succede

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Introduzione

Mentre il cessate il fuoco a Gaza sembra reggere, e Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano Trump, dalla Striscia sono arrivate nei giorni scorsi notizie di esecuzioni pubbliche e gambizzazioni compiute dai miliziani del gruppo. Secondo diversi fonti, si tratterebbe di regolamenti di conti e veri e propri scontri tra l’organizzazione terroristica e gruppi locali, soprattutto per il controllo del territorio dopo che le truppe dell’IDF si sono ritirate a seguito del cessate il fuoco

Quello che devi sapere

Il ritorno di Hamas in strada a Gaza

A partire dal parziale ritiro delle forze di Israele a seguito del cessate il fuoco, infatti, secondo quanto riferito da fonti locali alla BBC, Hamas avrebbe richiamato circa 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dalle truppe israeliane. Il gruppo terroristico inoltre avrebbe nominato cinque nuovi governatori, tutti con esperienza militare, alcuni dei quali in precedenza comandavano brigate del suo braccio armato per supervisionare le operazioni

 

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L’incertezza su chi governerà Gaza

Non si era comunque trattato di una sorpresa: la mobilitazione di Hamas era infatti stata ampiamente anticipata nel contesto della crescente incertezza su chi governerà Gaza una volta terminata la guerra, una questione chiave che potrebbe complicare la seconda fase del piano Trump. Un funzionario di Hamas all'estero aveva rifiutato di commentare direttamente le notizie sul dispiegamento di forze di sicurezza, dichiarando però che "non possiamo lasciare Gaza in balia di ladri e milizie sostenute dall'occupazione israeliana. Le nostre armi sono legittime, esistono per resistere all'occupazione e rimarranno tali finché l'occupazione continuerà"

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Il via libera di Trump ai miliziani come polizia

Poche ore dopo però Hamas ha smentito le notizie sui 7mila miliziani inviati per riprendere il controllo della Striscia: “Questa informazione non ha alcun fondamento di verità", ha fatto sapere l'ufficio media della fazione, parlando "disinformazione deliberata e false narrazioni volte a fuorviare l'opinione pubblica". Da parte sua invece Donald Trump, interrogato da un giornalista su quale fosse il suo messaggio ad Hamas in seguito alle notizie secondo cui il gruppo svolgerà un ruolo di forza di polizia palestinese, ha fatto sapere: "Abbiamo dato loro l'approvazione per un periodo di tempo", ha detto il presidente Usa. "Vogliono porre fine ai problemi e lo hanno detto apertamente, e abbiamo dato loro l'approvazione per un periodo di tempo. Penso che andrà tutto bene", ha aggiunto

Gli scontri tra Hamas e clan locali

Le informazioni sui movimenti delle milizie di Hamas sono state seguite, a partire dal 14 ottobre, da notizie di scontri a fuoco tra i terroristi del gruppo e uomini armati di clan locali. Le tensioni, secondo quanto scritto dal quotidiano israeliano Haaretz, sarebbero scoppiate nel quartiere Sajayiyeh di Gaza City. Le violenze all'interno di Gaza sarebbero aumentate in seguito a una serie di duri scontri avvenuti nei giorni precedenti, in concomitanza con l'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco. Fonti affiliate ad Hamas hanno dichiarato al giornale che gli scontri sono necessari affinché il gruppo possa "ripristinare l'ordine" dopo un prolungato periodo di instabilità

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Il video delle esecuzioni pubbliche

La dura repressione attuata dai miliziani di Hamas contro i clan oppositori e le famiglie beduine che negli ultimi mesi di guerra si sono schierate apertamente contro i terroristi, cercando di prendere in mano la sicurezza dei camion di aiuti che entrano a Gaza, si è poi arricchita di crude prove documentarie: le uccisioni pubbliche sono apparse infatti nei video che arrivano sui social dalla Striscia. Un filmato ha mostrato i miliziani, vestiti in abiti civili, mentre giustiziavano sette oppositori accusati di tradimento e connivenza con Israele. La scena mostra sette condannati a morte in ginocchio e con le mani legate dietro la schiena, intorno una folla di persone, tra cui molti bambini e adolescenti, che riprendono la scena con i cellulari, inneggiano, fischiano. Poi gli spari e il sangue, i corpi a terra

Abu Mazen condanna le esecuzioni compiute da Hamas

Immagini che hanno suscitato anche la condanna dell’ufficio della presidenza dell'Autorità Nazionale Palestinese. Nella dichiarazione si afferma che si tratta di "crimini efferati" che non hanno giustificazione e riflettono l'insistenza di Hamas nel governare attraverso la forza e il terrore. L'ufficio di Abu Mazen dichiara inoltre che "queste violazioni devono essere fermate immediatamente e che "il ripristino della legge e delle legittime istituzioni del popolo palestinese a Gaza è l'unico modo per porre fine allo stato di caos e ricostruire la fiducia nazionale"

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Trump: “Hamas deve rinunciare ad armi”

La violenza di Hamas ha suscitato però la reazione anche del presidente degli Stati Uniti. Donald Trump ha fatto sapere di aver “parlato con Hamas attraverso i miei inviati”, precisando di aver avuto colloqui "ai più alti livelli". E il tycoon ha affermato che “se Hamas non rinuncia alle armi, ci penseremo noi. Lo faremo velocemente e forse con violenza. Non sto scherzando", ha aggiunto Trump sostenendo che Hamas rinuncerà alle armi in un "periodo di tempo ragionevole". E il ruolo dell’organizzazione nel futuro di Gaza, così come il disarmo dei miliziani, saranno centrali nelle trattative per la fase due l’accordo di pace

 

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