A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta un mercato tra le rovine. FOTO
Il cessate il fuoco nella Striscia sembra reggere: 500mila palestinesi si sono mossi verso nord per tornare dove un tempo sorgevano le loro case, e a Gaza City è stato filmato un mercato di strada. Intanto un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì, mentre Hamas ha richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF
LA TREGUA SEMBRA REGGERE
- Il cessate il fuoco a Gaza, parte della prima fase del processo verso la pace, sembra per ora reggere e moltissimi palestinesi si sono mossi o sono ancora in movimento per ritornare nelle zone dove un tempo sorgevano le loro case. Sarebbero infatti 500mila le persone ad essere rientrate nel nord di Gaza
APPARE UN MERCATO IN STRADA
- E in mezzo alle rovine e alle macerie lasciate da due anni di feroci combattimenti e bombardamenti, alcune immagini mostrano un tentativo di tornare - per quanto possibile - a una quotidianità perduta: secondo quanto riportato da Sky News è stato infatti filmato un mercato di strada a Gaza City
LE MOSSE DI HAMAS
- Intanto l’esodo dei palestinesi verso il nord della Striscia e il ritiro delle truppe di Israele ha provocato una prima reazione di Hamas: l’organizzazione terroristica ha infatti richiamato circa 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF, nominando cinque nuovi governatori, tutti con esperienza militare, alcuni dei quali in precedenza comandavano brigate del suo braccio armato per supervisionare le operazioni
COME PROCEDE L’ACCORDO
- Intanto, come detto, la prima fase dell'accordo su Gaza sembra procedere senza intoppi. Anzi, potrebbe perfino registrarsi un'accelerazione: dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco e il parziale ritiro dell'Idf, gli israeliani hanno iniziato a spostare i detenuti palestinesi con lunghe condanne da scambiare con i 48 ostaggi. I circa 20 ostaggi ancora vivi secondo un portavoce del governo israeliano saranno rilasciati nelle prime ore di lunedì, in tempo per l'arrivo di Donald Trump e per la firma ufficiale dell'intesa, in Egitto
LA FIRMA DELL’ACCORDO A SHARM
- Proprio sulla firma dell’intesa è intervenuto il ministero degli Esteri egiziano, dichiarando che durante l'incontro "storico" domani a Sharm si prevede la firma di un "documento che pone fine alla guerra nella Striscia di Gaza". L'obiettivo del vertice è quello di inaugurare "un nuovo capitolo di pace e sicurezza... e di alleviare le sofferenze del popolo palestinese" a Gaza, si legge nella nota
L’ESODO DEI PALESTINESI
- E se fuori da Gaza si lavora all’accordo, all’interno dell’enclave devastata dalla guerra prosegue il flusso di ritorno dei palestinesi fuggiti dai combattimenti, che rientrano a Gaza City e Khan Younis per verificare le condizioni delle loro case, per lo più distrutte, mentre prosegue la ricerca di corpi tra le macerie
RIPRENDONO GLI AIUTI ONU
- Secondo la protezione civile gestita da Hamas, 150 cadaveri sono stati recuperati nella giornata di ieri, mentre mancherebbero all'appello altre 9.500 persone. C’è però anche segnale positivo: l'Onu infatti può riprendere a consegnare gli aiuti umanitari, con 170mila tonnellate di beni di prima necessità che sono già state posizionate in Giordania ed Egitto
LE PROSSIME TAPPE
- Come detto, queste sono le ore di attesa per lo scambio dei prigionieri tra Hamas e Israele. Una volta concluso, si potrà passare alla seconda fase dell'accordo di pace, che tuttavia sarà molto più complicata da attuare. Lo ha fatto intendere Hamas a proposito di uno dei punti più controversi del piano, ossia il suo disarmo. "È fuori questione, non è negoziabile", ha fatto sapere ieri una fonte anonima del movimento
IL FUTURO RUOLO DI HAMAS
- Uno dei responsabili di Hamas, Basem Naim, ha dichiarato in un'intervista che non ci sarà un disarmo completo ma si punterà a integrare le milizie all'interno di una struttura militare palestinese. Anche estromettere Hamas dalla Striscia sarà difficile. Infatti, come detto, la fazione ha già richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza abbandonate dalle truppe israeliane
HAMAS: "NOSTRE ARMI LEGITTIME"
- Un funzionario di Hamas all'estero ha rifiutato di commentare direttamente le notizie sul dispiegamento di forze di sicurezza, ma ha dichiarato che "non possiamo lasciare Gaza in balia di ladri e milizie sostenute dall'occupazione israeliana. Le nostre armi sono legittime, esistono per resistere all'occupazione e rimarranno tali finché l'occupazione continuerà"