Ostaggi liberi oggi in mattinata. Trump: "Guerra a Gaza finita, cessate il fuoco reggerà"

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Dalle 4 del mattino (le 3 in Italia) una Piazza degli ostaggi gremita a Tel Aviv seguirà in diretta il momento storico del ritorno a casa dei 20 rapiti ancora in vita, come promesso da Hamas, a cui seguirà il rilascio dei detenuti palestinesi previsti nello scambio. 'Inizia il percorso di guarigione', ha detto Netanyahu. "Penso che il cessate il fuoco reggerà", ha detto Trump, che incontrerà i sopravvissuti del 7 ottobre e terrà un discorso alla Knesset. Poi partirà alla volta di Sharm 

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L'attesa che per oltre due anni ha schiacciato le famiglie, abbracciate idealmente da un Paese intero, è finita. Dalle 4 del mattino (le 3 in Italia) una Piazza degli ostaggi gremita a Tel Aviv seguirà in diretta il momento storico del ritorno a casa dei 20 rapiti ancora in vita, come promesso da Hamas, a cui seguirà il rilascio dei detenuti palestinesi previsti nello scambio. 'Inizia il percorso di guarigione', ha detto Netanyahu. "Penso che il cessate il fuoco reggerà", ha detto Donald Trump parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One diretto in Israele e in Egitto per la firma dell'accordo di pace. Il presidente Usa incontrerà i sopravvissuti del 7 ottobre e terrà un discorso alla plenaria alla Knesset a Gerusalemme. Quindi, partirà alla volta di Sharm per presiedere lo storico vertice con i leader della regione ed europei. Restano da sciogliere i nodi sui tempi di consegna dei corpi degli ostaggi morti e sulla lista dei prigionieri di Hamas, che insiste nel chiedere alcune figure di alto profilo come Marwan Barghouti. 

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Trump: 'Visiterei Gaza, mi piacerebbe metterci piede'

"Visiterei Gaza, mi piacerebbe almeno metterci piede". Lo ha detto Donald Trump rispondendo a chi gli chiedeva se gli piacerebbe visitare la Striscia. Nessun riferimento temporale è stato offerto dal presidente.

Trump loda Qatar e Turchia: "Importante ruolo Erdogan"

Donald Trump loda il Qatar e la Turchia per il ruolo svolto nel raggiungere l'accordo di pace fra Hamas e Israele. "Bisogna dare credito al Qatar", ha detto il presidente plaudendo al ruolo giocato dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. 

Trump ottimista sull'accordo di pace, ricevute molte garanzie

Donald Trump si dice ottimista sul fatto che tutte le parti rispetteranno l'accordo per la pace a Gaza. "Non penso vogliano deludermi. Mi sono state date molte garanzie verbali e per questo che penso sarà un successo", ha detto il presidente, secondo quanto riferito dall'agenzia Bloomberg. 

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La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025

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Trump: 'Pakistan-Afghanistan? Sono bravo a risolvere guerre'

"Sono bravo" a risolvere le guerre. Lo ha detto Donald Trump a chi gli chiedeva degli scontri fra Pakistan e Afghanistan, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg.

Croce Rossa smentisce visite agli ostaggi israeliani

La Croce Rossa ha smentito con una nota di aver visitato gli ostaggi israeliani che saranno liberati domani, come riportato da alcuni media. “Siamo in costante contatto con tutte le parti coinvolte per preparare l’operazione di rilascio degli ostaggi”, si legge nella nota, “ma, contrariamente a quanto affermato, non abbiamo ricevuto né trasmesso informazioni sulle condizioni mediche degli ostaggi”. I venti ostaggi ancora in vita saranno consegnati da Hamas alla Croce Rossa lunedì mattina presto e successivamente trasferiti alle truppe israeliane a Gaza, per essere poi scortati fuori dalla Striscia. 

Trump: 'Rapporti con Netanyahu buoni, mi ha proposto per Nobel'

I rapporti con Benjamin Netanyahu sono "buoni" e i disaccordi sono stati risolti rapidamente. "Mi ha proposto per il Nobel per la pace". Lo ha detto Donald Trump a bordo dell'Air Force One, secondo quanto riportato dai media americani.

Trump: 'Gaza sembra un'area di demolizione, andrà tutto bene'

Gaza sembra un'"area di demolizione. Andrà tutto bene". Lo ha detto Donald Trump a bordo dell'Air Force One, secondo quanto riportato dai media americani. 

Trump: "Gaza? La guerra è finita"

"La guerra è finita". Lo ha detto Donald Trump rispondendo a una domanda su gaza a bordo dell'Air Force One, secondo quanto riportato dall'agenzia Bloomberg.

Gb stanzia oltre 20 milioni di euro in aiuti umanitari per Gaza

Il Regno Unito intende svolgere "un ruolo di primo piano nella ricostruzione di Gaza" e stanzierà 20 milioni di sterline (22,9 milioni di euro) in aiuti umanitari, ha annunciato il primo ministro britannico Keir Starmer, che domani parteciperà al vertice di pace in Egitto. Questi aiuti, che saranno annunciati al vertice sotto gli auspici del Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, mirano a soddisfare i bisogni immediati della popolazione civile palestinese, incluso l'accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari, si legge nella dichiarazione. E fanno parte di un piano più ampio da 116 milioni di sterline per Gaza già annunciato dal governo britannico, di cui 74 milioni di sterline sono già stati stanziati per gli aiuti di emergenza nel territorio devastato, si legge ancora nel comunicato di Downing Street. Londra intende "svolgere un ruolo di primo piano nella prossima fase" dei colloqui di pace, sottolinea la dichiarazione, e organizzerà presto un vertice di tre giorni per la ricostruzione di Gaza, che coinvolgerà i principali donatori, si legge nel testo. Il cessate il fuoco "è il primo e cruciale passo per porre fine alla guerra", ha affermato Starme. "Il Regno Unito sosterrà la prossima fase dei negoziati per la piena attuazione del piano di pace", ha aggiunto.

Trump: penso che il cessate il fuoco reggerà

"Penso che il cessate il fuoco reggerà". Lo ha detto Donald Trump parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. Trump è diretto in Israele e in Egitto per la firma dell'accordo di pace fra Israele e Hamas. 

L’aggressione di Hamas a Israele, l'attacco a Gaza, il piano Usa: cos’è successo in 2 anni

Il 7 ottobre del 2023 i terroristi sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300. Israele ha risposto lanciando l’operazione 'Spade di Ferro' con massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un'offensiva di terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e all'Iran

La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni

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Famiglie ostaggi, in diretta il rilascio dalle 3 di notte

Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv aprirà alle 4 del mattino (le 3 in Italia) in seguito al ritardo dell'orario previsto per il rilascio dei rapiti. Lo comunica il Forum delle famiglie degli ostaggi. In precedenza il Forum aveva reso noto che le trasmissioni in diretta dalla piazza sarebbero iniziate a Mezzanotte. 

Trump: 'Ieri in 500mila in Israele hanno applaudito accordo, c'è sostegno anche in mondo arabo'

"Ieri 500.000 persone hanno partecipato a una manifestazione in Israele e hanno applaudito questo accordo. C'è sostegno anche nel mondo arabo". Ad affermarlo è il presidente degli Stati Uniti Donald Trump parlando con i giornalisti prima di salire sull'Air Force One che lo porterà in Medio Oriente. "E' qualcosa che non è mai successo in precedenza", aggiunge Trump.

Trump lascia la Casa Bianca, in partenza per Tel Aviv

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha lasciato la Casa Bianca poco dopo le 16 ora locale. Il presidente, riferisce la 'Cnn', si sta recando alla Joint Base Andrews, dove partirà per Tel Aviv, in Israele.

Gaza, Italia pronta a riprendere missione Eubam-Rafah al confine tra Egitto e la Striscia

L’Italia riprenderà il suo ruolo nell’imminente riapertura della missione civile Eubam-Rafah, al confine tra Egitto e Striscia di Gaza, nata su proposta di Israele e dell’Autorità Palestinese ormai 20 anni fa, nel 2005, per essere bloccata due anni dopo e poi riattivata brevemente lo scorso gennaio, nel pieno della guerra che ha distrutto la Striscia di Gaza.

Israele-Gaza, Italia pronta a riprendere missione Eubam-Rafah: cos'è

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Funzionario militare: 'Non tutti ostaggi morti verranno restituiti domani'

Un funzionario militare israeliano ha dichiarato alla stampa che non si prevede che tutte le salme degli ostaggi detenute da Hamas a Gaza vengano restituite a Israele nella giornata di domani, in coincidenza con la liberazione prevista dei prigionieri ancora vivi. "Sfortunatamente questo è qualcosa che prevediamo, che non tutti gli ostaggi caduti saranno restituiti domani", ha dichiarato durante un briefing in tarda serata. In precedenza, la portavoce dell'ufficio del premier Benjamin Netanyahu Shosh Bedrosian aveva affermato che verrà istituito un "organismo internazionale" per localizzare i resti dei prigionieri non restituiti come parte dello scambio di domani.

Tregua Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace? Gli scenari

Dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, nella Striscia di Gaza cresce l’attesa per la riapertura dei valichi di frontiera e l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione. Nel frattempo, il ritiro dell’Idf pone la questione della sicurezza con diversi Stati che hanno dato la disponibilità a inviare forze di peacekeeping. Di questo si è parlato nella puntata del 10 ottobre di "Numeri", approfondimento di Sky TG24

Gaza, quali Paesi potrebbero entrare nella forza multilaterale di pace

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Rubio, Hegseth e direttore Cia saranno con Trump

Il segretario di Stato, Marco Rubio; il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, il direttore della Cia, John Ratcliffe, e il capo dello stato maggiore congiunto, Dan Cain, seguiranno Donald Trump nel suo viaggio in Medio Oriente domani. Lo riferiscono i media israeliani.

Liberazione ostaggi avverrà domattina in due fasi (2)

Secondo Ynet, l'Idf si sta preparando a ricevere gli ostaggi da tre punti della Striscia: Khan Yunis, le città centrali e Città di Gaza. Le forze armate hanno ammesso che non sono in grado di stimare il numero dei corpi che verranno restituiti domani. Secondo l'Idf, Hamas non dovrebbe tenere una cerimonia in occasione della liberazione ma potrebbe provare a utilizzare comunque le immagini del rilascio a scopo propagandistico, anche contattando le famiglie dei prigionieri.

Tregua a Gaza, ecco i prossimi passi e i punti ancora da chiarire

Avviata l'attuazione della prima fase del piano del presidente americano Trump, ecco le prossime tappe per riportare la pace a Gaza ed avviare la ricostruzione materiale e istituzionale della Striscia. Ma ci sono alcuni interrogativi ancora da chiarire.

Tregua a Gaza, ecco i prossimi passi e i punti ancora da chiarire

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Media: "Famiglie ostaggi informate del rilascio alle 8 domani"

Alle famiglie degli ostaggi è stato detto che gli ostaggi di Gaza saranno rilasciati intorno alle 8 di lunedì mattina. Lo riferiscono i media israeliani, ma non ci sono conferme ufficiali.

Liberazione ostaggi avverrà domattina in due fasi

La liberazione degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza avverrà in due fasi: il primo gruppo è atteso alle 07:00 del mattino italiane, il secondo un'ora dopo. Lo riferiscono i media israeliani. Il trasferimento dei corpi degli ostaggi morti dovrebbe iniziare nel pomeriggio.

Noto blogger palestinese ucciso da uomini armati a Gaza

Il noto blogger palestinese Salah al-Jafarawi è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco da "bande armate illegali nel quartiere di Sabra", a città di Gaza. Lo riferisce l'emittente Al-Aqsa, vicina a Hamas. I racconti in diretta della guerra avevano reso Al-Jafarawi celebre anche in Israele, dove veniva definito dai media "la stella dei social media di Hamas". Secondo Al-Aqsa, il blogger è morto mentre effettuava un servizio sugli scontri tra Hamas e il clan Dagmash.

Gaza, chi c'è e chi no alla conferenza con Trump

Media: 27 morti in scontri tra forze Hamas e militanti a Gaza City

Almeno 27 persone sono state uccise in feroci scontri tra le forze di Hamas e membri armati del clan Dughmush a Gaza City. Lo riporta la Bbc, evidenziando che si tratta di uno dei più violenti confronti interni dalla fine delle operazioni israeliane nella Striscia. "Uomini armati mascherati di Hamas hanno scambiato colpi di arma da fuoco con militanti vicino all'ospedale giordano nel sud di Gaza City", scrive la testata, riportando la descrizione di un alto funzionario del ministero dell'Interno gestito da Hamas, secondo cui  "le unità di sicurezza hanno circondato una milizia armata all'interno della città e si sono impegnate in pesanti combattimenti per arrestare i suoi membri".

Il ministero ha dichiarato "che otto membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi in quello che ha descritto come un assalto armato da parte di una milizia". Fonti mediche locali hanno riferito che da ieri, quando sono iniziati gli scontri, 19 membri del clan Dughmush sono stati uccisi, insieme a otto combattenti di Hamas. Testimoni oculari hanno riferito alla Bbc che gli scontri sono scoppiati nel quartiere di Tel al-Hawa dopo che una forza di Hamas di oltre 300 combattenti si è mossa per prendere d'assalto un blocco residenziale dove gli uomini armati di Dughmush erano trincerati. I residenti hanno descritto scene di panico mentre decine di famiglie fuggivano dalle loro case sotto pesanti spari, molte di loro sfollate più volte durante la guerra. "Questa volta la gente non stava fuggendo dagli attacchi israeliani, stava scappando dalla loro stessa gente", ha detto un residente. La famiglia Dughmush, uno dei clan più importanti di Gaza, ha da tempo una relazione tesa con Hamas, e i suoi membri armati si sono scontrati con il gruppo in diverse occasioni in passato. Il ministero dell'Interno ha dichiarato che le sue forze sono sulla strada per ripristinare l'ordine, avvertendo che "qualsiasi attività armata al di fuori del quadro della resistenza" sarà affrontata con fermezza. Le due forze si sono accusate reciprocamente di aver innescato gli scontri: Hamas ha dichiarato che gli uomini armati di Dughmush hanno ucciso due dei suoi combattenti e ne hanno feriti altri cinque, spingendo il gruppo a lanciare un'operazione contro di loro, mentre una fonte del clan ha detto ai media locali che la milizia era arrivate in un edificio che un tempo fungeva da ospedale giordano, dove il clan si era rifugiata dopo che le loro case nel quartiere di al-Sabra erano state distrutte in un recente attacco israeliano. L'obiettivo di Hamas sarebbe stato quello di sfrattare Dughmush dall'edificio per stabilire una nuova base per le proprie forze.

A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta un mercato tra le rovine. FOTO

Il cessate il fuoco nella Striscia sembra reggere: 500mila palestinesi si sono mossi verso nord per tornare dove un tempo sorgevano le loro case, e a Gaza City è stato filmato un mercato di strada. Intanto un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì, mentre Hamas ha richiamato 7mila membri delle sue forze di sicurezza per riaffermare il controllo sulle aree di Gaza recentemente abbandonate dall’IDF

A Gaza prove di quotidianità perduta: spunta mercato tra rovine. FOTO

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Media: influencer 'Mr Fafo' ucciso in scontri nella Striscia di Gaza

"Mr Fafo è stato ucciso a Gaza". La tv israeliana 'Kan' e 'The Times of Israel' rilanciano la notizia diffusa inizialmente su diversi canali Telegram. Saleh al-Jafrawi, definito dall'emittente la 'stella web di Gaza', sarebbe stato ucciso dai clan che si oppongono ad Hamas nella Striscia. Dall'ottobre 2023, al-Jafrawi è diventato una figura sempre più nota sui social. La sua presenza in numerosi video, spesso nelle vesti di giornalista con la pettorina 'press', è stata accostata alla propaganda di Hamas. Sui social, profili filo-israeliani hanno evidenziato la presenza di al-Jafrawi in molti video in cui l'uomo avrebbe 'interpretato' ruoli diversi - dal medico al donatore di sangue - apparendo anche in condizioni critiche.

Iran invitato al vertice di pace per Gaza in Egitto

L'Iran, sostenitore di Hamas, ha ricevuto un invito al vertice di pace per Gaza, previsto domani in Egitto, senza specificare se parteciperà. Lo riferisce l'agenzia stampa ufficiale Irna. Durante una riunione di governo, il ministro degli Esteri Abbas Araghchi ha comunicato che l'Egitto ha invitato ufficialmente il presidente iraniano al vertice di Sharm el-Sheikh. Il presidente Massoud Pezeshkian ha declinato l'invito, che è stato quindi indirizzato ad Araghchi, il quale dovrà decidere sulla partecipazione.

Media: 'Minacce di Egitto, Turchia, Qatar dietro il sì di Hamas'

Hamas ha accettato l'accordo di pace sotto pressione dell'Egitto, del Qatar e della Turchia che hanno detto al gruppo che sarebbe stato privato di ogni copertura politica e diplomatica in caso di rifiuto. Lo riporta il Wall Street Journal, sottolineando che Qatar e Turchia hanno minacciato di non ospitare più la leadership politica del gruppo. L'Egitto ha invece minacciato che avrebbe smesso di insistere affinché Hamas avesse voce nella governance del dopo guerra. Minacce che sono state sufficienti a convincere Hamas ad accettare il rilascio degli ostaggi e la prima fase dell'intesa. Forte dei migliori rapporti con la Turchia e i paesi del Golfo, Trump ha potuto fare leva affinché mettessero sotto pressione Hamas complice anche i crescenti timori di un allargamento del conflitto dopo il raid israeliano in Qatar. 

Hamas smentisce di aver richiamato 7mila miliziani per Gaza

Hamas respinge notizie della Bbc sull'invio di 7.000 nuovi miliziani per riprendere il controllo delle parti della Striscia da cui l'Idf si è ritirato. "Questa informazione non ha alcun fondamento di verità", ha fatto sapere l'ufficio media della fazione, parlando "disinformazione deliberata e false narrazioni volte a fuorviare l'opinione pubblica". La Bbc aveva dato conto di una mobilitazione delle forze di sicurezza tramite telefonate e messaggi da parte di Hamas, che aveva chiesto i suoi agenti di prepararsi a "ripulire Gaza dai fuorilegge e dai collaboratori di Israele" e di presentarsi in servizio entro 24 ore. 

Gaza, accordo Israele-Hamas per la tregua: chi sono gli ostaggi che verranno liberati

L'intesa per il cessate il fuoco a Gaza, ratificata dal governo israeliano, stabilisce il ritiro delle Idf fino alla Linea Gialla indicata nelle mappe dell'accordo e il rilascio da parte di Hamas di tutti gli ostaggi, che avverrà nelle prime ore di lunedì 13 ottobre. Lo scambio prevede la liberazione di 20 ostaggi israeliani vivi e quella dei 1.950 palestinesi detenuti

Gaza, accordo Israele-Hamas: chi sono gli ostaggi che saranno liberati

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Hamas: ostaggi saranno rilasciati in tre punti di Gaza

Una fonte di Hamas ha riferito ad Al Jazeera che il gruppo palestinese ha trasferito gli ostaggi in tre località di Gaza in preparazione della loro consegna alla Croce Rossa. La fonte, che ha voluto mantenere l'anonimato, ha affermato che una delegazione di Hamas incontrerà stanotte il Circ per concordare un meccanismo per la consegna dei rapiti. Hamas inoltre è in stretto contatto con i paesi mediatori per definire l'elenco dei prigionieri palestinesi previsti per lo scambio. I mediatori stanno ancora lavorando per raggiungere un elenco definitivo dei prigionieri, nonostante il rifiuto di diversi nomi da parte di Israele, ha affermato la fonte.

Abu Mazen domani in Egitto per il vertice di pace

Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, sarà domani in Egitto per partecipare al vertice che sancirà la pace tra Israele e Hamas. Lo riferisce l'emittente del Qatar Al-Arabi. 

Netanyahu: "Enormi vittorie ma lotta non è finita"

Israele ha riportato "enormi vittorie" nella guerra di Gaza ma "la lotta non è finita" e "certi" nemici progettano ancora nuovi attacchi. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un messaggio registrato e diffuso alla vigilia della liberazione degli ostaggi.

Capo Idf: "Tra poche ore saremo un popolo riunito"

"L'Idf sta ora lanciando l'Operazione 'Returning Home' per riportare i nostri ostaggi dalla prigionia di Hamas. Tra poche ore saremo tutti riuniti, un solo popolo, abbracciato e unito. Gioiremo alla vista dei nostri ostaggi vivi che tornano alle loro famiglie e ci stringeremo nel lutto per il ritorno di coloro che sono stati assassinati, tra loro i nostri soldati eroici caduti in battaglia". Lo ha dichiarato il capo di stato maggiore Eyal Zamir.

Onu: "Oggi veri progressi nell'ingresso degli aiuti a Gaza"

I funzionari delle Nazioni Unite affermano che oggi si stanno facendo dei veri progressi, consentendo l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza.   Eri Kaneko, portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, afferma, come riporta il Times of Israel, che le forniture di gas per cucinare sono entrate a Gaza per la prima volta da marzo. Altri aiuti in transito includono farina, frutta e carne.   Aggiunge che ai funzionari è stato concesso un accesso supplementare per trasportare attrezzature mediche e aiutare a trasferire i palestinesi dalle zone soggette a inondazioni verso luoghi più sicuri, prima dell'inverno.

Netanyahu: "So che ci sono divisioni tra noi, mettiamole da parte"

"So che ci sono molte divisioni tra di noi. Ma in questo giorno, e spero anche nel periodo che ci attende, abbiamo tutte le ragioni per metterle da parte. Perché con forze comuni abbiamo ottenuto vittorie enormi. Vittorie che hanno stupito il mondo intero. Ovunque abbiamo combattuto, abbiamo vinto. Ma la campagna non è finita: ci sono ancora grandi sfide di sicurezza davanti a noi perché alcuni dei nostri nemici cercano di riorganizzarsi per attaccarci di nuovo. Insieme continueremo a rafforzare il nostro Paese, insieme continueremo a vincere, e con l'aiuto di Dio, insieme assicureremo l'eternità di Israele". Lo ha detto in un video registrato il primo ministro Benyamin Netanyahu.

Media: "Abu Mazen sarà al vertice su Gaza in Egitto"

Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) parteciperà al vertice su gaza in Egitto. Lo riporta Axios citando alcune fonti. 

Netanyahu: "Domani inizia il percorso di guarigione"

"Domani i figli torneranno alla loro terra. È un evento storico che mescola dolore per la liberazione dai carnefici e gioia per il ritorno degli ostaggi. È un evento storico che molti non credevano sarebbe accaduto. Ma i nostri combattenti hanno creduto. Molti nel popolo hanno creduto. E io ho creduto. Questa è una serata emozionante. Domani inizia un nuovo cammino, un percorso di ricostruzione, di guarigione e, spero, di unione dei cuori". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio registrato per i media.

Capo stato maggiore Israele rivendica vittoria su Hamas

Il capo di stato maggiore israeliano, Eyal Zamir ha rivendicato la vittoria su Hamas nella guerra di Gaza, alla vigilia del previsto ritorno degli ostaggi nell'ambito del piano di pace sostenuto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. "La pressione militare che abbiamo esercitato negli ultimi due anni" dall'attacco del movimento islamista palestinese del 7 ottobre 2023, "insieme alle misure diplomatiche complementari, costituisce una vittoria su Hamas", ha dichiarato il tenente generale in un breve discorso televisivo. "Continueremo ad agire per dare forma a una situazione di sicurezza che garantisca che la Striscia di Gaza non rappresenti più una minaccia per lo Stato di Israele e i suoi cittadini", ha aggiunto Zamir.

Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi che saranno rilasciati

Mentre in Israele si attende la liberazione degli ostaggi, tra i palestinesi regna un clima di incertezza per il rilascio dei prigionieri. L'accordo sulla prima fase del piano Trump per la fine della guerra a Gaza prevede infatti la liberazione di 20 ostaggi israeliani e di circa 2mila detenuti palestinesi: 250 ergastolani, condannati per attentati e omicidi, e 1.722 incarcerati dal 7 ottobre 2023, non coinvolti nell'attacco di Hamas, tra cui anche 22 minorenni.

Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi da liberare

Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi da liberare

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Netanyahu rilascerà una dichiarazione alle 19.15

Il premier israeliano rilascerà una dichiarazione alle 20.15 ora locale, le 19.15 in meno in Italia.

Migliaia in piazza a Sarajevo a sostegno dei palestinesi

Oltre 6 mila persone, secondo la polizia locale, hanno partecipato oggi a Sarajevo a un corteo organizzato a sostegno della "libertà del popolo palestinese". I manifestanti hanno attraversato il centro della capitale bosniaca sventolando bandiere palestinesi e mostrando cartelli e striscioni con scritte quali 'Palestina libera', 'Israele terrorista, Netanyahu sionista' 'Stop al genocidio a Gaza', 'Palestina, non sei sola'. La  manifestazione si è svolta pacificamente e non si sono registrati incidenti.

Flotilla: "Tutti gli attivisti rilasciati da Israele"

Tutti i partecipanti della 'Flotilla thousands madleens' e della missione 'Conscience' della 'Freedom flotilla coalition' - fermati quattro giorni fa dalle autorità israeliane - sono stati rilasciati. Nessun partecipante rimane attualmente sotto custodia israeliana. Lo riferisce il team legale internazionale di Adalah, che assiste gli attivisti. "Le ultime persone rilasciate - riferisce il team - sono state Huwaida Arraf e Zohar Regev, entrambi cittadini con doppia nazionalità israeliana, inizialmente trattenuti con accuse di natura penale, poi decadute. Nel corso della settimana, il team legale Adalah ha rappresentato davanti alle autorità israeliane i 145 partecipanti delle due flottille detenuti, oltre ai membri della precedente Global Sumud Flotilla, che contava 462 persone. Durante l'assistenza legale, Adalah ha raccolto numerose testimonianze sui maltrattamenti subiti da parte delle forze israeliane, sia durante l'intercettazione che durante la detenzione". Secondo le parole del team in un comunicato "le testimonianze riferiscono di aggressioni fisiche e verbali, di persone costrette a restare per ore sotto il sole, della confisca di beni personali, di condizioni di prigionia estremamente dure nel carcere di Ketziot, tra cui mancanza di cibo e acqua potabile, sequestro e negazione all'utilizzo dei medicinali salvavita, negazione dell'accesso agli avvocati e udienze svolte senza preavviso o adeguata rappresentanza legale".

Al-Sheikh e Blair hanno discusso su "giorno dopo" Gaza (2)

"Abbiamo sottolineato l'importanza di porre fine all'indebolimento dell'Autorità Nazionale Palestinese, e in particolare di ripristinare le entrate palestinesi trattenute e di impedire che la soluzione dei due Stati venga indebolita, in vista di una pace globale e duratura nel rispetto della legittimità internazionale", ha concluso nel suo messaggio, corredato da una foto accanto a Blair. Questo incontro si svolge mentre la località turistica egiziana di Sharm el-Sheikh si prepara a ospitare domani la cerimonia della firma del piano di pace per Gaza, sostenuto dagli Stati Uniti, un evento a cui parteciperanno numerosi leader mondiali e che, promette, porrà fine a oltre due anni di guerra tra Israele e il movimento islamista Hamas. L'incontro sarà copresieduto dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e dal presidente degli Stati Uniti, che arriverà in Egitto dopo una visita in Israele. Parteciperanno leader di oltre 20 paesi, tra cui il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, il primo ministro francese Emmanuel Macron, la presidente del consiglio Giorgia Meloni  e il primo ministro britannico Keir Starmer.

Al-Sheikh e Blair hanno discusso su "giorno dopo" Gaza

Il vicepresidente palestinese Hussein al-Sheikh ha incontrato ad Amman l'ex primo ministro britannico Tony Blair per discutere del "giorno dopo" la guerra nella Striscia di Gaza, alla vigilia del vertice che si terrà a Sharm el-Sheikh per firmare il piano di pace. "Oggi ho incontrato Tony Blair per discutere del "giorno dopo" la guerra e degli sforzi per far sì che le iniziative del presidente Donald Trump, che mirano a porre fine alla guerra e a stabilire una pace duratura nella regione, siano un successo", ha annunciato Al-Sheikh. Il vicepresidente del Comitato Esecutivo dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) ha confermato in un breve messaggio sul suo profilo ufficiale X la sua disponibilità a collaborare con entrambi i leader e con gli altri soggetti coinvolti nei negoziati "per consolidare il cessate il fuoco, l'invio di aiuti umanitari e il rilascio di ostaggi e prigionieri, per poi avviare la ripresa e la ricostruzione".

Gaza, accordo Israele-Hamas per la tregua: chi sono gli ostaggi che verranno liberati

L'intesa per il cessate il fuoco a Gaza, ratificata dal governo israeliano, stabilisce il ritiro delle Idf fino alla Linea Gialla indicata nelle mappe dell'accordo e il rilascio da parte di Hamas di tutti gli ostaggi, che avverrà nelle prime ore di lunedì 13 ottobre. Lo scambio prevede la liberazione di 20 ostaggi israeliani vivi e quella dei 1.950 palestinesi detenuti

Anp a Blair: "Pronti a collaborare per il futuro di Gaza"

L'Anp è pronta a collaborare con il presidente Usa Donald Trump e l'ex primo ministro britannico Tony Blair nel loro sforzo "di consolidare il cessate il fuoco a Gaza, l'invio di aiuti e l'avvio della ricostruzione": lo afferma su X Hussein al-Sheikh, vice capo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, dopo aver incontrato l'ex premier inglese in Giordania. Il piano di Trump prevede la possibilità che l'Anp assuma il controllo di Gaza solo dopo aver completato le riforme. Prima Gaza dovrebbe essere amministrata da un comitato tecnico palestinese supervisionato da un organismo internazionale presieduto da Trump e Blair.

Media, il vicepresidente dell'Anp incontra Blair in Giordania

Hussein al-Sheikh, vicepresidente dell'Autorità nazionale palestinese e capo del comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina, nelle scorse ora ha avuto un incontro ad Amman con l'ex primo ministro britannico Tony Blair, indicato nel ruolo di vicecapo del Consiglio di pace per Gaza secondo il piano Donald Trump. Lo riferisce l'emittente tv del Qatar Al-Araby Al-Jadeed sul proprio sito, citando una fonte secondo cui l'incontro, avvenuto nella capitale giordana, ha rappresentato "una discussione "esploratoria" sul potenziale ritorno dell'Anp a Gaza e sul suo futuro ruolo. "Si parla di una fase di transizione di un anno - ha spiegato la stessa fonte -, e la leadership vuole sapere se avrà un ruolo in quella fase e se sarà rappresentata nel comitato per la ricostruzione. Le risposte a queste domande indicheranno quale ruolo l'Anp potrebbe giocare nella fase successiva". La fonte ha poi aggiunto che è ancora troppo presto per parlare di un chiaro ruolo politico per l'Anp a Gaza, osservando che le discussioni in corso ruotano attorno al possibile dispiegamento di unità della Polizia palestinese per mantenere la sicurezza interna, dal momento che non c'è attualmente una forza di polizia operativa nella Striscia. 

Vance: "Trump vedrà di persona gli ostaggi, siamo su orlo pace"

"Toccando ferro, siamo fiduciosi che gli ostaggi saranno rilasciati" e che Donald Trump li incontrerà e li saluterà "di persona". Lo ha detto il vicepresidente americano JD Vance in un'intervista a Fox, sottolineando che la prima fase dell'attuazione dell'accordo di pace è un "grande giorno" per le famiglie degli ostaggi ma anche "un grande giorno per il mondo intero. Siamo sull'orlo di una pace sostenibile"

Media: "Camion di aiuti presi d'assalto dai palestinesi"

Mentre la maggior parte dei camion di aiuti umanitari sono in coda al confine di Gaza in attesa di essere ispezionati dalle truppe israeliane, alcuni tir sono cominciati a entrare nella Striscia. Ma la disperazione è evidente: foto, pubblicate da Sky News, mostrano un camion assalito a Khan Younis, con decine di palestinesi disperati che fanno il possibile per mettere le mani sui rifornimenti.

Vance: "Riavremo la maggiore parte dei corpi degli ostaggi morti"

"Penso che alla fine otterremo la maggior parte dei corpi" degli ostaggi morti, "ma alcuni potremmo non averli mai". Lo ha detto JD Vance in un'intervista a Fox.

Netanyahu chiede rinvio udienza per impegno diplomatico

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu chiede al tribunale distrettuale di Gerusalemme di annullare l'udienza di mercoledì nel processo per corruzione a causa di una "visita diplomatica eccezionalmente urgente e importante" prevista per quel giorno, lo scrive il Times of Israel. Secondo una lettera del team difensivo di Netanyahu citata dai media ebraici, la testimonianza del premier nel suo controinterrogatorio dovrebbe essere annullata "a causa degli sviluppi storici regionali e internazionali", mentre un accordo di cessate il fuoco e di presa di ostaggi a Gaza prende forma e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è in visita lunedì. Non è stata annunciata alcuna visita di alto profilo per mercoledì e gli avvocati di Netanyahu chiedono di approfondire la loro richiesta a porte chiuse.

Albanese: "Che sia ultimo crimine di Israele, ora ci sia giustizia"

"Che sia l'ultimo crimine che permettiamo a Israele nei confronti del popolo palestinese. Perché la pace sia duratura non è sufficiente che le bombe si fermino. Bene che si fermino, certo che gli ostaggi devono tornare a casa. Tutti,  israeliani e palestinesi. Ma è necessario che ci sia giustizia. Giustizia per chi è stato messo nelle fosse comuni, per chi è ancora sotto le macerie, per chi ha perso mariti mogli e figli. E la giustizia passa dai tribunali, che sia l'Aja o i nostri tribunali. Chi ha commesso crimini e chi li ha supportati in modo complice, si renda dinanzi alla giustizia". Lo ha detto Francesca Albanese, relatrice speciale dell'Onu sui territori palestinesi occupati, dal palco della marcia Perugia-Assisi.

Hamas insiste su scarcerazione di 7 leader

Hamas insiste sul fatto che l'elenco dei prigionieri che Israele dovrebbe rilasciare in base all'accordo di cessate il fuoco a Gaza include sette alti dirigenti palestinesi, hanno riferito all'AFP fonti vicine ai negoziatori. "Hamas insiste sul fatto che l'elenco finale includa sette alti dirigenti, in particolare Marwan Barghouti, Ahmad Saadat, Ibrahim Hamed e Abbas Al-Sayyed", ha affermato una fonte. Il dettaglio è stato confermato da una seconda fonte. La prima fonte ha anche affermato che Hamas e i suoi gruppi militanti alleati hanno "completato tutti i preparativi" per la consegna a Israele di tutti gli ostaggi vivi e di alcuni di quelli deceduti detenuti a Gaza.

Israele: "Palestinesi liberi dopo l'arrivo degli ostaggi"

Israele inizierà a rilasciare i prigionieri palestinesi una volta che avrà la conferma che tutti gli ostaggi detenuti a Gaza sono arrivati nel Paese, ha dichiarato una portavoce del primo ministro. "I prigionieri palestinesi saranno rilasciati una volta che Israele avrà la conferma che tutti i nostri ostaggi che saranno rilasciati domani si trovano oltre il confine con Israele", ha detto Shosh Bedrosian ai giornalisti. Durante i precedenti cessate il fuoco, i resti di alcuni ostaggi sono stati identificati da esperti forensi dopo il loro ritorno in Israele. Bedrosian ha affermato che, in attesa dell'identificazione, i prigionieri palestinesi saranno a bordo di autobus pronti a partire. "Non appena avremo la conferma che (gli ostaggi) sono entrati in territorio israeliano, quegli autobus partiranno e inizieranno il loro viaggio", ha aggiunto. "Prevediamo che tutti i 20 ostaggi viventi vengano rilasciati contemporaneamente alla Croce Rossa e trasportati su sei-otto veicoli", ha dichiarato Bedrosian. "Gli ostaggi saranno poi condotti alle forze all'interno delle zone di Gaza controllate da Israele e poi trasferiti alla base di Reim, nel sud di Israele, dove si riuniranno alle loro famiglie. "Saranno poi trasferiti in "uno dei tre ospedali principali". "Dieci ostaggi saranno inviati allo Sheba Medical Center, cinque ostaggi al Beilinson e cinque ostaggi riceveranno cure all'Ichilov", ha detto Bedrosian, riferendosi ai tre ospedali nel centro di Israele attrezzati per accogliere i prigionieri rilasciati.

Ministero salute Gaza, bilancio morti a 67.806

Almeno 67.806 palestinesi sono stati uccisi e altri 170.066 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023, ha affermato il ministero della Salute di Gaza in una nota. La maggior parte delle persone uccise erano civili, molti dei quali erano donne e bambini.In una dichiarazione, il ministero della Salute ha affermato che i corpi di 124 persone, di cui 117 recuperate dalle macerie, sono arrivati negli ospedali della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. 33 persone sono rimaste ferite.

Hamas, completati preparativi per il rilascio degli ostaggi

Hamas ha "completato i preparativi" per il rilascio degli ostaggi vivi: lo affermano fonti vicine ai negoziati ribadendo che il movimento continua a chiedere il rilascio dei leader palestinesi in cambio degli ostaggi. 

Media, camion di aiuti presi d'assalto dai palestinesi

Mentre la maggior parte dei camion di aiuti umanitari sono in coda al confine di Gaza in attesa di essere ispezionati dalle truppe israeliane, alcuni tir sono cominciati a entrare nella Striscia. Ma la disperazione è evidente: foto, pubblicate da Sky News, mostrano un camion assalito a Khan Younis, con decine di palestinesi disperati che fanno il possibile per mettere le mani sui rifornimenti. 

Vance: "Riavremo la maggiore parte dei corpi degli ostaggi morti"

"Penso che alla fine otterremo la maggior parte dei corpi" degli ostaggi morti, "ma alcuni potremmo non averli mai". Lo ha detto JD Vance in un'intervista a Fox

Media, domani Blair in Giordania con vicepresidente Anp

Il vicepresidente palestinese Hussein Sheikh incontrerà domani in Giordania l'ex primo ministro britannico Tony Blair, lo scrivono media arabi e israeliani. L'incontro discuterà del ruolo dell'Autorità Palestinese nella prossima fase nella Striscia di Gaza. La proposta di Trump per la pace a Gaza afferma: "Gaza sarà governata da un comitato temporaneo palestinese di tecnocrati non politici", sebbene non nomini alcun palestinese o gruppo palestinese che potrebbe partecipare alla fase di transizione. Il comitato sarà supervisionato da un nuovo organismo internazionale di transizione denominato "Consiglio per la pace", che sarà presieduto da Trump e comprenderà capi di stato e altri membri, tra cui Blair. Il comitato sarà responsabile della gestione quotidiana dei servizi pubblici e degli affari municipali a Gaza e sarà composto da "palestinesi qualificati ed esperti internazionali non identificati", sottolineando che Hamas non avrà alcun ruolo nel governo di Gaza. 

Visita lampo di Trump alla Knesset poi in Egitto per firma

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si rivolgerà al parlamento israeliano (Knesset) e parteciperà alla cerimonia di attuazione del piano di pace per Gaza durante il suo viaggio nella regione, ha riferito la Casa Bianca. Il presidente partirà da Washington questo pomeriggio per Tel Aviv e lunedì mattina visiterà il parlamento israeliano e incontrerà le famiglie degli ostaggi di Hamas. Nel pomeriggio, partirà per Sharm el-Sheikh, in Egitto, dove parteciperà alla cerimonia della firma dell'accordo di attuazione del piano di pace. Trump e il presidente egiziano Adbel Fattah al-Sisi presiederanno lo storico vertice, al quale sono stati invitati anche paesi arabi, europei e asiatici, secondo il portavoce del ministero degli Esteri egiziano Badr Abdelaty. 

Gaza, 400 camion di aiuti attraversano i valichi a Rafah. VIDEO

In Egitto aiuti umanitari dal Kuwait diretti a Gaza

Un aereo militare è giunto questa mattina all'aeroporto internazionale di El-Arish, proveniente dal Kuwait, con a bordo diverse tonnellate di aiuti umanitari e forniture di soccorso per essere consegnati alla popolazione di Gaza. "Il Boeing C-17A Globemaster III dell'Aeronautica militare del Kuwait, è arrivato con a bordo decine di tonnellate di aiuti umanitari tra cui cibo, forniture mediche, coperte e vestiti, per sostenere la popolazione della Striscia di Gaza. Il carico è stato scaricato e consegnato alla Mezzaluna Rossa per essere portato ai palestinesi", riferiscono fonti egiziane all'aeroporto. 

Tregua Gaza, Netanyahu: rilascio ostaggi da lunedì mattina. VIDEO

Famiglie ostaggi, da mezzanotte il rilascio in diretta

Il Forum delle famiglie degli ostaggi rende noto che a partire dalla mezzanotte, Piazza degli Ostaggi sarà aperta al pubblico e trasmetterà in diretta il rilascio dei rapiti. "Proiezioni continue del loro ritorno saranno mostrate in piazza per il pubblico che desidera essere presente in questi momenti storici e profondamente commoventi". 

Portavoce governo, rilascio nelle prime ore di lunedì

Un portavoce del governo israeliano ha dichiarato che il rilascio degli ostaggi inizierà nelle prime ore di lunedì. Si prevede che tutti i 20 ostaggi viventi vengano rilasciati contemporaneamente, ha aggiunto. Lo riporta Haaretz. Israele si aspetta che tutti i 20 ostaggi ancora in vita vengano consegnati alla Croce Rossa. Saranno poi trasferiti oltre confine in Israele e portati alla base militare di Re'im. 

Vance: "Nessun militare Usa a Gaza o in Israele"

Gli Stati Uniti non intendono schierare forze militari a Gaza o in Israele". Lo ha detto il vicepresidente americano JD Vance in un'intervista a Nbc.

Vance: "Siamo sul punto di riportare a casa gli ostaggi"

"Siamo sul punto di riportare a casa gli ostaggi israeliani. Non possiamo ancora fornire una tempistica esatta del rilascio degli ostaggi". Lo afferma il vicepresidente JD Vance in un'intervista a Nbc, sottolineando che gli ostaggi potrebbero essere rilasciati da un momento all'altro. 

Idf mostra video rischieramento truppe israeliane a Gaza

L'IDF ha pubblicato sui social un filmato che mostra il loro ridispiegamento a Gaza, ma al di fuori delle principali città della Striscia, durante il cessate il fuoco. "Le forze del Comando meridionale continuano a essere dislocate lungo le linee di schieramento aggiornate, in conformità con il quadro dell'accordo di cessate il fuoco e di restituzione degli ostaggi", afferma l'esercito israeliano. Come parte dell'accordo, l'IDF mantiene il controllo di oltre la metà del territorio della Striscia, ovvero il 53%, la maggior parte del quale si trova al di fuori delle aree urbane. In realtà, l'IDF non controlla tutto quel territorio con truppe di terra, con molte delle sue postazioni posizionate più vicino al confine israeliano. IDF afferma di operare nella zona "per eliminare qualsiasi minaccia immediata alle truppe e ai residenti dello Stato di Israele, in particolare ai residenti del Negev occidentale". 

Vance: gli ostaggi potrebbero essere rilasciati "in qualsiasi momento da ora"

Raid Idf in case di detenuti da liberare in Cisgiordania

All'alba di oggi, scrive l'agenzia Wafa, i militari dell'Idf "hanno fatto irruzione in diverse abitazioni di prigionieri in attesa di rilascio nel governatorato di Nablus, perquisendole e saccheggiandone gli oggetti" e ammonendo le famiglie a non celebrare la prossima liberazione. Nel complesso sarebbero state prese di mira 8 abitazioni di altrettanti detenuti. 

Ministero Gaza: "Ospedale Nasser pronto accogliere detenuti"

L'ospedale Nasser nel sud di Gaza è pronto ad accogliere centinaia di prigionieri e detenuti che Israele dovrebbe rilasciare nell'ambito dell'accordo: lo afferma il ministero della Salute palestinese, ripreso da Cnn. "Stiamo preparando l'ospedale Nasser per accogliere 1.900 detenuti che l'occupazione rilascerà domani, oltre a ricevere un gran numero di cadaveri", ha scritto su X il direttore generale del ministero, il dott. Munir Al-Bursh.   La maggior parte dei detenuti che verranno rilasciati soffre di malattie e avrà bisogno di cure mediche urgenti, ha affermato. 

Hamas: 7 detenuti alto profilo per rilasciare prima ostaggi

Un funzionario palestinese a conoscenza dei negoziati ha dichiarato alla BBC che un nuovo round di colloqui è volto a risolvere le questioni in sospeso relative alla lista dei prigionieri. Il funzionario ha affermato che Hamas sta ancora insistendo per il rilascio di sette prigionieri di alto profilo, tra cui Marwan Barghouti e Ahmad Saadat. Secondo alcune fonti, la formula dell'accordo di scambio prevede il rilascio dei prigionieri palestinesi con le condanne più elevate, e i sette nomi di alto profilo soddisfano questo criterio. Ma fin dall'inizio dei negoziati, Israele si è rifiutato di rilasciarli. Si dice che Hamas stia ancora insistendo, e il gruppo ha informato i mediatori che se Israele accettasse di rilasciare anche solo due di loro, rilascerebbe gli ostaggi oggi stesso, prima del rilascio attualmente previsto per lunedì. Non è chiaro cosa accadrà se le richieste di Hamas non verranno accolte. I colloqui di oggi si concentrano anche sulla definizione di tempi e logistica per il rilascio di tutti i 20 ostaggi israeliani ancora in vita, nonché sulla restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti che Hamas riuscirà a localizzare. 

Ambasciatore Israele: "Dopo 7/10 con fake news alimentato l'odio"

"Dalla tragedia del 7 ottobre emergono due lezioni fondamentali di cui dobbiamo tenere conto: la prima riguarda la disinformazione imperante e le fake news che alimentano odio e confusione e mettono a rischio la verità e, purtroppo, ormai anche la vita delle persone. La seconda è l'aumento drammatico dell'antisemitismo: un fenomeno che richiede da tempo impegno per essere contrastato, purtroppo, anche qui in Italia".  Lo ha detto l'ambasciatore di Israele in Italia e San Marino, Jonathan Peled, al convegno dell'Ucei 'La storia stravolta e il futuro da costruire', organizzato al Cnel a Roma. "Con il 7 ottobre abbiamo assistito ad una atrocità che il popolo ebraico riteneva non più possibile o che almeno, dalla fondazione dello Stato di Israele, non potevano più essere perpetrate. Fino al 6 ottobre c'era un cessato di fuoco, che Hamas ha violato, invadendo Israele per massacrare e rapire la sua popolazione", ha aggiunto.   "Gli eventi terribili del 7 ottobre hanno segnato profondamente la storia di Israele e del popolo ebraico, creando un vero spartiacque. Già dal giorno successivo era chiaro a tutti noi che nulla sarebbe più stato come prima. Quel giorno è stato il più buio, il più grande massacro di ebrei della seconda guerra mondiale", ha precisato l'ambasciatore. "Quel giorno è stato un attacco contro la civilizzazione: ci vorrà tempo per sanare le ferite, ma non possiamo arrenderci. Israele e l'Occidente oggi sono in prima linea contro l'estremismo radicale e il terrorismo, per difendere insieme i valori della democrazia e della cultura occidentale". 

Bbc: "negoziati in corso, Hamas insiste su rilascio Barghouti"

Un nuovo round di colloqui tra le parti è iniziato in tarda mattinata sul tema dei palestinesi da rilasciare dalle carceri israeliane e Hamas "sta ancora insistendo per il rilascio di sette prigionieri di alto profilo, tra cui Marwan Barghouti e Ahmad Saadat". Lo riferiscono fonti citate dalla Bbc. "Il gruppo ha informato i mediatori che se Israele accettasse di rilasciare anche solo due di loro, rilascerebbe gli ostaggi oggi stesso", prima del rilascio attualmente previsto per lunedì, scrive l'emittente. 

Domani a Sharm si firma accordo, oltre 20 leader invitati

Ultimi preparativi a Sharm el Sheikh per la firma, domani pomeriggio, dell'accordo sulla prima fase del piano per Gaza presentato dal presidente americano Donald Trump. Venti i leader di tutto il mondo invitati dalla presidenza egiziana per assistere allo storico evento. La cerimonia sarà co-presieduta dallo stesso Trump, in arrivo dalla breve visita in Israele in mattinata, e dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, padrone di casa e uno dei tre mediatori dell'intesa. Saranno rappresentati ai massimi livelli anche gli altri due sponsor: Turchia, con il presidente Receop Tayyp Erdogan, e Qatar probabilmente con l'emiro Tamim bin Hamad Al Thani. Non ci saranno né Israele, ufficialmente perché impegnato ad accogliere gli ostaggi, né Hamas. Non è stato invece proprio invitato, scrive la stampa qatariota, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas.

Media Iran: "Non parteciperemo al vertice su Gaza"

"Malgrado sia stato invitato, l'Iran non parteciperà al vertice di pace" su Gaza di domani a Sharm el Sheikh, in Egitto, co-presieduto dai leader di Stati Uniti ed Egitto, Donald Trump e Abdel Fattah al-Sisi e con la partecipazione di 20 Paesi: lo ha riferito una fonte iraniana informata all'agenzia di stampa iraniana Tasnim. Il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi ha dichiarato ieri che l'Iran sostiene qualsiasi azione che porti alla fine degli attacchi israeliani a Gaza, ma ha avvertito di "seri dubbi" sulla possibilità di un mancato impegno al cessate il fuoco da parte di Israele o degli Usa.

Media: fonti Israele confermano rilascio rapiti stasera

Netanyahu: "Israele pronto a accogliere subito i rapiti"

L'ufficio del premier israeliano rende noto che il primo ministro Benyamin Netanyahu ha appena parlato con il Coordinatore per gli ostaggi, Gal Hirsch, e ha dichiarato: 'Israele è pronta e preparata ad accogliere immediatamente tutti i nostri ostaggi".

Parolin: due Stati per due popoli per ebrei e palestinesi

"Continuiamo a ritenere che quella dei due Stati per due popoli sia la formula che può aiutare a risolvere i problemi e i rapporti tra ebrei e palestinesi ed è perfettamente in linea con quando noi abbiamo sempre chiesto": lo ha affermato il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, parlando ad Assisi dove ha per presieduto la celebrazione eucaristica in occasione della memoria liturgica di San Carlo Acutis.  Parolin ha detto che "non ci sarà la vera pace senza che sia fatta giustizia per tutti i popoli", perché "come ha sempre detto la Chiesa a fondamento della pace deve esserci la giustizia". 

Tregua Gaza, Piantedosi: da 7 ottobre 2023 deriva pericolosa

Il Papa: c'è una scintilla di speranza in Terra Santa

"L'accordo sull'inizio del processo di pace ha regalato una scintilla di speranza in Terra Santa. Incoraggio le parti coinvolte a proseguire con coraggio il percorso tracciato verso una pace giusta, duratura e rispettosa delle legittime aspirazioni del popolo israeliano e del popolo palestinese". Lo ha detto il Papa all'Angelus

Erdogan domani sarà al vertice di Sharm con Trump

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, sarà domani a Sharm er Sheik per partecipare al vertice di pace in Medio Oriente, che sarà co-presieduto da Donald Trump e dal presidente egiziano Al Sisi: lo riporta l'emittente televisiva NTV.

Gvir: "Fermare liberazione di ergastolani in Cisgiordania"

Il ministro della Sicurezza, Itamar Ben-Gvir, ha chiesto formalmente al premier Benyamin Netanyahu di bloccare il rilascio di diversi ergastolani palestinesi che dovrebbero essere rilasciati in Cisgiordania nell'ambito dell'accordo di tregua a Gaza. Lo scrivono i media di Tel Aviv. Un centinaio di ergastolani non sono destinati all'espulsione, a differenza di altri che dovrebbero essere trasferiti nella Striscia di Gaza o all'estero. Ben-Gvir ha chiesto di modificare la decisione e la questione è al vaglio dell'ufficio del premier.

Hamas: "Non parteciperemo a futuro governo Gaza"

Hamas non parteciperà al governo di Gaza del dopoguerra. Lo ha riferito una fonte vicina al team negoziale del gruppo. "Per Hamas, il governo della Striscia di Gaza è una questione chiusa", ha detto. "Hamas non parteciperà affatto alla fase di transizione, il che significa che ha rinunciato al controllo della Striscia, ma rimane una parte fondamentale del tessuto palestinese", ha spiegato

Libano, Unifil: "Un ferito per granata Idf. Basta attacchi"

La forza delle Nazioni Unite di Interposizione in Libano (Unifil) ha denunciato un nuovo attacco israeliano vicino a una sua postazione, che ha provocato il ferimento di un militare. "Poco prima di mezzogiorno di ieri, un drone israeliano ha sganciato una granata che è esplosa vicino a una postazione dell'Unifil a Kafer Kela. Un soldato è stato leggermente ferito e ha ricevuto assistenza medica", si legge in una nota della missione.

Antonio Costa rappresenterà l'Ue a summit Egitto su Gaza

Sarà il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, a rappresentare l'Unione europea domani alla cerimonia per la firma della tregua a Gaza prevista a Sharm el Sheikh. Lo riferisce un portavoce. Finora l'unica esponente dell'Ue invitata al vertice, secondo fonti europee, era l'Alto rappresentante Kaja Kallas, che però non potrà esserci. "Questo piano offre una reale opportunità per costruire una pace giusta e duratura e l'Ue è pienamente impegnata a sostenere questi sforzi e a contribuire alla sua attuazione", ha sottolineato il portavoce di Costa.

Katz a Idf: distruggete tutti i tunnel di Hamas a Gaza

Obbiettivo primario dell'accordo di Sharm el Sheikh e' la distruzione di tutti i tunnel di Hamas a Gaza e l'Idf dovrà conseguirlo. L'ordine è partito dal ministro della Difesa, Israel Katz. "La grande sfida per Israele dopo il ritorno degli ostaggi sarà la distruzione di tutti i tunnel terroristici di Hamas a Gaza, direttamente per mano dell'Idf e attraverso il meccanismo internazionale che sarà  istituito sotto la guida e la supervisione degli Stati Uniti", ha scritto Katz su X.

Media: 400 camion con aiuti pronti ai valichi per Gaza

Quattrocento camion con aiuti sono pronti ad attraversare i valichi al confine sud con l'Egitto, ed entrare a Gaza. Lo scrive il quotidiano arabo Asharq Al-Awsat. Alle 6 di questa mattina, le 5 in Italia, decine di tir erano in attesa ai valichi di Rafah, Kerem Shalom e, per la prima volta da marzo, anche ad Al-Awja.

Al Jazeera: bulldozer iniziano a rimuovere maceria a Gaza City

ulldozer e scavatrici hanno iniziato in queste ore a rimuovere le macerie a Gaza City, mentre continua il ritorno dei civili palestinesi alla città distrutta da due anni di bombardamenti. Lo scrive Al Jazeera, che mostra le macchine in azione in un video.

Idf conferma: "In Libano ieri ucciso riorganizzatore Hezbollah"

L'Idf conferma che nell'attacco con droni compiuto ieri nel sud del Libano è stato ucciso un agente di Hezbollah impegnato coinvolto nella ricostruzione della capacità operativa e le infrastrutture del gruppo terroristico sciita filoiraniano. Lo scrivono il Jerusalem Post e il Times of Israel. Il raid è stato effettuato nei pressi delle città di Qalaouiyeh e Khirbet Selm.    L'esercito afferma che l'agente stava lavorando per ripristinare le infrastrutture militari di Hezbollah nel Libano meridionale, in violazione del cessate il fuoco del novembre 2024. 

Idf, 'eliminato terrorista di Hezbollah nel sud del Libano'

Nella zona di Qalaouiyah, nel sud del Libano, l'Idf ha colpito ed eliminato un terrorista dell'organizzazione terroristica Hezbollah che aveva preso parte ai tentativi di ricostruire le infrastrutture militari di Hezbollah nel sud del Libano. Lo rendono noto su Telegram le forze armate israeliane. Inoltre, l'Idf ha colpito un veicolo da ingegneria utilizzato per ricostruire le infrastrutture militari di Hezbollah nella zona di Blida, nel sud del Libano. "L'organizzazione terroristica Hezbollah continua i suoi sforzi per ricostruire le infrastrutture terroristiche in tutto il Libano, sfruttando cinicamente la popolazione libanese come scudo umano - si legge - Le attività terroristiche e i tentativi di ricostruire le infrastrutture militari costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano".

Guterres parteciperà al vertice di pace per Gaza in Egitto

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres "si recherà in Egitto per partecipare lunedì al Summit per la Pace di Sharm El-Sheikh", ha dichiarato l'ufficio del suo portavoce, aggiungendo che Guterres tornerà presso la sede delle Nazioni Unite mercoledì.

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