Guerra Ucraina Russia, Trump: “Aumentiamo pressione per fine guerra”

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Trump ha dichiarato che Stati Uniti e alleati della Nato stanno "intensificando la pressione" per porre fine alla guerra in Ucraina. Putin ha ammesso che due missili russi esplosero vicino a un aereo della Azerbaijan Airlines nei cieli di Grozny lo scorso Natale, prima che precipitasse in Kazakhstan causando 38 morti. Almeno 3 persone sono morte e altre 2 rimaste ferite in raid russi che hanno bersagliato mercoledì sera la regione ucraina di Sumy

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Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti e i suoi alleati della Nato stanno "intensificando la pressione" per porre fine alla guerra in Ucraina, dopo che i suoi tentativi di contattare il presidente russo Vladimir Putin non sono riusciti a ottenere un cessate il fuoco.

Il presidente russo Vladimir Putin, incontrando a Dushanbe il suo omologo azero Ilham Aliyev, ha ammesso che due missili della contraerea russa sono esplosi vicino ad un aereo della Azerbaijan Airlines sui cieli di Grozny, in Russia, il Natale scorso, prima che il velivolo cambiasse rotta e precipitasse in Kazakhstan. Nello schianto sono morte 38 delle 67 persone che si trovavano a bordo. 

Almeno 3 persone sono morte e altre 2 rimaste ferite in raid russi che hanno bersagliato mercoledì sera la regione ucraina di Sumy, rende noto Kiev. Lo "slancio" a una soluzione per il conflitto creatosi dopo l'incontro Putin-Trump in Alaska "si è in gran parte esaurito" a causa "di attività distruttive da parte degli europei", afferma Mosca. 

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Perché è difficile intercettare i droni e quanto costa abbatterli

Dalla guerra d’invasione della Russia in Ucraina fino ai sorvoli sugli aeroporti in Danimarca, passando per lo sconfinamento in Polonia e per l’utilizzo nei vari conflitti che hanno infiammato il Medio Oriente, i droni sono diventati protagonisti di diverse crisi internazionali e campi di battaglia. Poco costosi rispetto a strumenti bellici come i missili - e proprio per questo molto costosi da intercettare usando i missili oppure gli aerei - i droni stanno diventando una parte importante delle forze armate di molti Paesi e anche un problema da gestire, soprattutto nel caso di attacchi o incursioni portate con questi velivoli.

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Trump: difenderei Finlandia vigorosamente da attacco russo

Donald Trump ha detto che in caso di attacco russo difenderebbe la Finlandia "vigorosamente". Interrogato dai reporter mentre riceveva il presidente finlandese se avrebbe difeso Helsinki da un attacco di Mosca, il tycoon ha risposto "sì, sì, lo farei". "Penso che le probabilità che ciò accada siano molto, molto, molto basse", ha aggiunto. Gli è stato poi chiesto come avrebbe difeso la Finlandia, e lui ha risposto con una sola parola: "vigorosamente". 

Perché la Russia sta continuando a provocare il fronte Est della Nato?

Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky accusa la Russia di aver mandato i droni che hanno sorvolato e bloccato per ore l'aeroporto di Copenaghen, il caso dei tre Mig-31 russi in Estonia è arrivato davanti al Consiglio Atlantico. Tallin aveva richiesto alla Nato di consultarsi sulla base dell’articolo 4 del Trattato istitutivo dell’Alleanza. È la norma che prevede la riunione dell’organo decisionale della Nato quando uno dei 32 Stati membri lamenta una minaccia alla sua integrità territoriale, indipendenza politica o sicurezza di una delle parti.

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Guerra Ucraina, Russia nel 2026 produrrà 5mila droni al mese. I DATI

I droni sono diventati il simbolo del conflitto fra Mosca e Kiev: nella prima fase erano quasi assenti dall’arsenale russo, mentre oggi la media è di 194 armi utilizzate al giorno. Un’escalation che è legata anche al massiccio aumento della produzione. Di questo si è parlato in una puntata di "Numeri", approfondimento di Sky TG24.

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Ucraina, Trump: "Aumentiamo pressione per fine guerra"

Il presidente Donald Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti e i suoi alleati della Nato stanno "intensificando la pressione" per porre fine alla guerra in Ucraina, dopo che i suoi tentativi di contattare il presidente russo Vladimir Putin non sono riusciti a ottenere un cessate il fuoco. "Si', stiamo intensificando la pressione", ha detto il presidente ai giornalisti nello Studio Ovale durante un incontro con il suo omologo finlandese, Alexander Stubb. "Stiamo intensificando la pressione insieme. Stiamo intensificando tutti la pressione. La Nato e' stata eccellente". 

Trump: "La Spagna forse dovrebbe essere espulsa dalla Nato"

Donald Trump afferma che difenderebbe la Finlandia  se la Russia attaccasse. Il presidente americano, ricevendo il  presidente Alexander Stubb, ha anche criticato la Spagna per il suo  rifiuto di aumentare le spese per la difesa al 5% del pil. "Forse  dovrebbe essere buttata fuori dalla Nato", ha messo in evidenza.

Trump: "Potrei imporre ulteriori sanzioni alla Russia"

"Potrei". Così Donald Trump ha risposto a chi gli chiedeva se  prevedesse di imporre ulteriori sanzioni alla Russia. 

Trump: “Risolverò la guerra tra Russia e Ucraina”

“Farò in modo che la guerra tra Russia e Ucraina venga risolta”, lo ha detto il presidente Usa Donald Trump.  

Trump: “Risolto 7 guerre in 7 mesi”. Quali sono e quanto c’è di vero

"In sette mesi ho messo fine a sette guerre che dicevano essere non terminabili. Non è avvenuto prima, sono molto onorato di averlo fatto”, ha affermato il presidente americano Donald Trump parlando all'Assemblea Generale Onu il 23 settembre 2025. Circa un mese prima, il 18 agosto aveva detto qualcosa di simile ma con numeri diversi. "So esattamente cosa sto facendo. Sono qui per mettere fine" alla guerra tra Russia e Ucraina, aveva scritto sul suo social Truth. E parlando con i giornalisti il presidente ha aggiunto: "Ho risolto 6 guerre in 6 mesi, una delle quali un possibile disastro nucleare”. Il giorno dopo si era corretto, riporta Fox News, parlando di "sette guerre fermate". A quali conflitti si riferisce? E quanto c’è di vero nella sua dichiarazione?

Trump: “Risolto 7 guerre in 7 mesi”. Quali sono e quanto c’è di vero

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Zelensky: "Hamas dimostra abilità nel negoziare, non Putin"

"È assolutamente giusto che l'Ucrainareagisca con attacchi precisi e mirati e, a differenza della Russia, sappiamo esattamente cosa vogliamo ottenere. La pace, ovviamente". Lo scrive nel suo messaggio serale su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Non stiamo conducendo una guerra fine a se stessa, come fa la Russia. Persino Hamas dimostra abilità nel negoziare, ma non Putin. Per ora", aggiunge.    "Insieme ai nostri partner - afferma - stiamo creando le condizioni per costringere la Russia alla pace. E ciò accadrà. Sosteniamo tutti gli sforzi diplomatici globali volti a raggiungere la pace in Medio Oriente e ci aspettiamo fermamente che una giusta pressione sulla Russia porti la pace in Ucraina e in tutta la nostra regione. È importante che la leadership degli Stati Uniti continui a essere efficace".

Ucraina, come Trump ha cambiato idea su territori contesi con Russia

Il presidente degli Stati Uniti ha scritto su Truth che Kiev può “combattere e riconquistare” alcune zone e che “i confini originali di quando la guerra è iniziata sono un'opzione”. Un nuovo colpo di scena che arriva dopo le tensioni di febbraio - culminate nello scontro con Zelensky nello Studio Ovale -, la riconciliazione dei due leader in Vaticano ad aprile e il vertice di agosto in Alaska con Vladimir Putin.

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Tomahawk, i missili che potrebbero cambiare la guerra in Ucraina

Gli Stati Uniti stanno valutando la richiesta dell’Ucraina di ottenere missili Tomahawk a lungo raggio. Il presidente ucraino Zelensky ha chiesto a Washington di vendere i missili alle nazioni europee che poi li invieranno a Kiev. E il vicepresidente americano Vance ha dichiarato a Fox News Sunday che Trump sta valutando che "decisione finale" prendere su questo accordo.

I Tomahawk hanno una gittata di 2.500 km, il che metterebbe Mosca nel raggio d’azione dell’arsenale ucraino, se Kiev li ricevesse. Ma il Cremlino ha già fatto sapere: anche se gli Usa fornissero i missili a Kiev, questi non sarebbero "un'arma magica" che consentirebbe agli ucraini di cambiare il corso del conflitto.

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Ucraina, Mosca: "Ha fatto saltare gasdotto per ammoniaca"

La Russia ha accusato l'Ucraina di  aver fatto esplodere un gasdotto ormai dismesso utilizzato per  trasportare ammoniaca russa in Ucraina per l'esportazione, rilasciando  gas tossico nell'aria. L'incidente sarebbe avvenuto vicino al villaggio  di prima linea di Rusin Yar nella regione orientale ucraina di Donetsk,  stando al ministero della Difesa russo. "Durante la ritirata  dell'Ucraina dall'area intorno alle 13:05 (10:05 GMT) del 9 ottobre  2025, il gasdotto è stato fatto saltare, provocando il rilascio di  residui di ammoniaca attraverso la sezione danneggiata", ha scritto in  un comunicato, accusando Kiev di cercare di rallentare le sue avanzate e  allegando un video che mostra quelle che sembrano essere nuvole di un  composto chimico che fuoriescono da una fonte nel terreno. Prima  della guerra, il gasdotto che corre dalla città russa di Tolyatti  (nominata in onore di Palmiro Togliatti) a quella ucraina di Odessa  trasportava milioni di ammoniaca, utilizzata come fertilizzante, verso i  porti ucraini sul Mar Nero. Ha cessato le operazioni poco dopo che  Mosca ha lanciato la sua offensiva su larga scala nel 2022. Sia la  Russia che l'Ucraina si sono accusate reciprocamente di aver fatto  esplodere il gasdotto in precedenza, nel 2023.

Lettonia: "Collaborazione Ue-Nato indispensabile per sicurezza"

"Stiamo lavorando tutto al rafforzamento della  regione baltica. Una stretta cooperazione tra la Nato e l'Unione europea  è essenziale per garantire la deterrenza collettiva e la sicurezza  dell'intero continente". Lo ha affermato il ministro della Difesa  lettone, Andris Spruds, al termine dell'incontro, tenutosi oggi a Riga,  con il commissario europeo alla Difesa e allo Spazio, Andrius Kubilius.  Spruds e Kubilius hanno convenuto che le provocazioni della Russia  continueranno e che ciò rende quanto più urgente dare veloce  realizzazione al muro di droni previsto per proteggere il fianco  orientale dell'Ue. Il ministro lettone ha a tal proposito espresso la  disponibilità del suo Paese ad assumere un ruolo di guida per l'aumento  delle dotazioni di droni nell'Unione europea. La necessità di aumentare  le dotazioni europee di armementi è stata sottolineata anche dal  presidente della Lettonia, Edgars Rinkevics. "Lo sviluppo delle capacità  di difesa europee e dell'industria militare è nell'interesse di tutti  gli Stati membri. Aumentare le capacità produttive e fornire capacità  prioritarie, anche nella difesa dello spazio aereo, è una sfida urgente  che richiede investimenti sia immediati che a lungo termine. La  Commissione europea ha un ruolo importante da svolgere e puòfornire gli  strumenti di finanziamento necessari per accelerare la preparazione dei  Paesi europei", ha affermato Rinkevics nel corso del suo incontro con  Kubilius. 

Lituania: "Ue sostenga resilienza cittadini europei"

"La resilienza della società deve essere creata non solo attraverso un'attenta politica dell'informazione, ma anche attraverso l'istruzione, l'alfabetizzazione ai media, la partecipazione civica e la diversità culturale. Solo cittadini attivi, informati e resilienti possono garantire una base sostenibile per la democrazia in Europa". Lo ha affermato il presidente della Lituania, Gitanas Nauseda, al termine di un bilaterasle, tenutosi oggi a Vilnius, con il commissario europeo alla Giustizia, Michael McGrath.    Nel corso del colloquio, Nauseda ha ribadito il pieno sostegno del suo Paese allo scudo europeo per la democrazia, la nuova iniziativa dell'Unione europea volta a combattere la disinformazione, le interferenze elettorali e la manipolazione della diffusione delle informazioni, sottolineando che solo un'azione coordinata tra tutti i Paesi dell'Ue può garantire un'adeguata resilienza della società civile alle minacce informatiche e ibride.    Il politico lituano ha inoltre sottolineato la necessità di garantire a livello europeo una maggior attenzione ai regimi totalitari del Novecento anche promuovendo una maggiore cooperazione tra storici dell'Europa occidentale e orientale.    "Invitiamo la Commissione europea a contribuire attivamente alla costruzione di un memoriale per le vittime dei regimi totalitari a Bruxelles. La sottovalutazione dei crimini sovietici a livello internazionale ha contribuito all'odierna aggressione russa contro l'Ucraina. Ritengo che l'Ue debba promuovere con coraggio la verità storica e intraprendere azioni per evitare gli errori del passato", ha aggiunto Nauseda.

Ue condanna Tagikistan, 'Putin in visita nonostante mandato arresto Cpi'

Il Servizio di azione esterna dell'Ue esprime la sua condanna per il Tagikistan per via della visita in corso del presidente russo Vladimir Putin nonostante il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei suoi confronti. Dushanbe è parte dello Statuto di Roma, documento fondativo della Cpi, "e non ha rispettato i suoi obblighi previsti dallo Statuto di eseguire il mandato di arresto", evidenzia il Seae in un comunicato.

Il documento ricorda che Putin è destinatario di un mandato di arresto della Cpi per crimini internazionali, "in particolare presunti crimini di deportazione illegale e trasferimento illegale di bambini dai territori ucraini temporaneamente occupati nel contesto della sua guerra di aggressione illegale contro l'Ucraina. L'Ue esprime il suo più forte sostegno agli sforzi volti a garantire la piena responsabilità per tutti i crimini secondo il diritto internazionale, le violazioni e gli abusi dei diritti umani derivanti dalla guerra di aggressione russa, nonché i diritti delle vittime alla giustizia, alla riparazione e alle garanzie di non ripetizione. A questo riguardo, l'Ue continua a sostenere le indagini del Procuratore della Cpi in Ucraina e chiede la cooperazione di tutti gli Stati", prosegue il testo, ribadendo da parte dell'Ue l'"incrollabile sostegno alla Cpi e all'indipendenza, sovranità e integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti".

Putin: "Spero vivamente che piano Trump sia attuato"

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha auspicato "vivamente" che il piano di pace del presidente Usa, Donald Trump, per il Medio Oriente, venga effettivamente attuato. "Il presidente Trump ha presentato le iniziative note e, come avete visto, la Russia le ha sostenute praticamente immediatamente. Ora vediamo cosa sta succedendo. Secondo i resoconti dei media, e' stata presa una decisione definitiva", ha sottolineato Putin nel suo intervento al vertice Asia centrale-Russia a Dushanbe, "ci auguriamo vivamente che queste iniziative del presidente statunitense vengano effettivamente attuate".

Fonti: "Su Riparazioni a Kiev riserve solo da Ungheria e Belgio"

Solo Belgio e Ungheria restano "con riserve"  sull'uso degli asset russi immobilizzati per finanziare i prestiti di  Riparazione all'Ucraina. "Ho registrato due Paesi, sì. Al di là di  questi, ho riscontrato un approccio costruttivo da parte degli altri  Stati membri", ha detto un alto funzionario europeo, alla vigilia  dell'Ecofin che a Lussemburgo vedrà un confronto tra i ministri  economico sugli aspetti più finanziari dell'idea. Il Belgio, ha anche  precisato, "sarebbe aperto a soluzioni se i problemi da esso sollevati  venissero affrontati come parte di una soluzione". Il funzionario ha  definito "molto complessa" la questione dei prestiti di riparazione,  ricordando che servirà ancora "tempo e chiarezza legale, tecnica e  politica" prima di poter avanzare. "Non credo che saremo in grado di  muoverci e raggiungere un accordo entro le prossime due settimane", ha  osservato, aggiungendo che "non scommetterei su un'intesa politica già  al prossimo Consiglio europeo" del 23-24 ottobre. I ministri  dell'Economia a Lussemburgo si confronteranno sul Reparation Loan che  dovrebbe valere indicativamente 140 miliardi di euro nella colazione  dell'Ecofin. L'obiettivo "resta quello di trovare una soluzione entro la  fine dell'anno", dato che il nuovo meccanismo di finanziamento dovrà  coprire il sostegno europeo all'Ucraina "dal 2026 in avanti", ha  spiegato il funzionario Ue. "Tutti, salvo poche eccezioni, stanno  guardando alla proposta in uno spirito costruttivo".

Da domani assemblea parlamentare Nato in Slovenia

A partire da domani e fino a lunedì, la Slovenia  ospiterà la 71ª riunione annuale dell'Assemblea parlamentare della Nato,  con circa 300 parlamentari che si confronteranno sulle attuali sfide di  sicurezza dell'Alleanza atlantica. Sabato e domenica si terranno le  riunioni dei cinque comitati permanenti, tra cui quello politico, cui  parteciperanno la ministra degli Esteri slovena Tanja Fajon, e il  ministro della Difesa, Borut Sajovic. Il Segretario Generale della Nato,  Mark Rutte, prenderà la parola lunedì prossimo in occasione della  sessione plenaria, e incontrerà il Primo ministro, Robert Golob, e la  Presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar. La riunione fa seguito  al vertice Nato tenutosi all'Aja, dove i leader hanno deciso di  aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil entro il 2035.

Mattarella a Tallinn, a Arraiolos si parla delle minacce russe

 "Dobbiamo cercare le strade per far finire la  guerra - l'Europa è stata scossa dall'aggressione russa in Ucraina - e  per prevenire che i vecchi conflitti divampino nuovamente, senza  abbandonare i principi sui quali l'ordine globale si è retto sin dalla  fine della seconda guerra mondiale". Lo ha sottolineato il presidente  estone, Alar Karis, presentando oggi il vertice di Arraiolos che si  svolhe a Tallinn. Nella capitale estone è in arrivo anche il presidente  Sergio Mattarella.   Karis ha spiegato che ovviamente nelle discussioni  informali di Arraiolos si parlerà molto di Ucraina e del nuovo ordine  internazionale: "se noi falliamo nella difesa dell'ordine  internazionale, le grandi potenze - ha spiegato in una dichiarazione -  domineranno sempre di più, e i Paesi più piccoli saranno marginalizzati  con la conseguenza che le loro voci perderanno quell'influenza, già  modesta, che hanno avuto fino ad oggi".  Nel vertice di Tallinn si  parlerà quindi anche della riforma delle Nazioni Unite e del Consiglio  di Sicurezza. Il vertice di Arraiolos comincerà questa sera con una  cena, poi domani le discussioni politiche del tutto informali. Saranno  presenti, informa la presidenza estone, i capi di Stato di Paesi membri  dell'Unione europea. Oltre al presidente estone Karis, sono attesi:  Alexander Van der Bellen (Austria), Rumen Radev (Bulgaria), Frank-Walter  Steinmeier (Germania), Constantine Tassoulas (Grecia), Sergio  Mattarella (Italia), Edgars Rinkēvičs (Lettonia), Karol Nawrocki  (Polonia), Marcelo Rebelo de Sousa (Portogallo), Peter Pellegrini  (Slovacchia) e Nataša Pirc Musar (Slovenia).   Il meeting si apre quindi  con una cena, in collaborazione con il "Tallinn Digital Summit" e  approfondirà il tema dell'intelligenza artificiale e del futuro della  governance digitale.

Putin: "Russia è pronta a sostenere ogni iniziativa di pace volta a fermare il massacro a Gaza"

La dichiarazione di Putin sottolinea la disponibilità della Russia a svolgere un ruolo diplomatico nella crisi di Gaza, posizionandosi come mediatore neutrale nel conflitto tra Israele e Hamas. L’obiettivo dichiarato è fermare le violenze e ridurre le perdite civili, mostrando un impegno verso soluzioni pacifiche senza intervenire militarmente. Tuttavia, la portata reale del supporto russo dipenderà dalle trattative internazionali e dalla volontà delle parti in conflitto di accettare la mediazione.

Putin ammette con Aliyev responsabilità per schianto aereo

Putin ha riconosciuto, in un colloquio con il presidente azero Ilham Aliyev, la responsabilità della Russia nello schianto aereo avvenuto recentemente. L’ammissione apre la strada a possibili passi concreti per la gestione delle conseguenze dell’incidente, comprese indagini congiunte, risarcimenti e misure per garantire maggiore sicurezza nei voli tra i due Paesi.

Cremlino: "Il dialogo con gli Usa continua"

"Non c'è una riduzione" nel dialogo tra la Russia e gli Usa. Lo ha detto Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera del presidente Vladimir Putin, dopo che ieri il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov aveva detto che "il forte slancio" per la pace in Ucraina seguito all'incontro in Alaska tra Putin e Donald Trump si era "in gran parte esaurito", specie per le "azioni distruttive" dei Paesi europei. "Non c'è una riduzione, i contatti continuano", ha affermato Ushakov, rispondendo alla domanda dei giornalisti che chiedevano se il Cremlino, e lui stesso, proseguissero il dialogo con Washington. 

Zelensky: "Se Putin vuole est Ucraina seppellirà milione soldati"

Se Putin vuole conquistare tutto l'est dell'Ucraina, allora deve prepararsi a seppellire un milione dei suoi soldati": lo ha dichiarato in un incontro con i giornalisti in serata il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, citato da Ukrinform. "I russi non conquisteranno l'est dell'Ucraina. Ma se vorranno farlo, Putin dovrà seppellire un milione di suoi connazionali. Perché siamo coscienti di quanti ne ha già seppelliti quando per conquistare solo il 30% del nostro est dall'inizio dell'invasione su vasta scala, e possiamo prevedere cosa accadrebbe se cercasse di conquistare tutto il Donbass o altre parti dell'Ucraina". Zelensky ha quindi detto che il presidente Usa Donald Trump ha perso fiducia nelle parole del capo del Cremlino: "Putin ha mentito a Trump. Chi vuole veramente la pace ed è pronto ad essa non può continuare a intensificare gli attacchi. Questo è un ultimatum attraverso attacchi massicci. Ma gli ultimatum non funzionano. Vogliamo una pace giusta, e questo significa che ci deve essere un dialogo giusto. E siamo pronti per il formato di dialogo dichiarato dal Presidente Trump. Siamo pronti per un incontro ad hoc", ha detto Zelensky. Secondo la conta ufficiale di Kiev, le perdite totali (morti e feriti) in combattimento delle truppe russe dal 24 febbraio 2022 all'8 ottobre 2025 nella guerra contro l'Ucraina ammontano a un milione e 118.370 uomini. 

Guerra Ucraina, Merkel: "Da Polonia e Paesi Baltici nel 2021 no a colloqui con Putin"

L’ex Cancelliera tedesca, in un’intervista al quotidiano ungherese Partizán, ha affermato che la resistenza ai negoziati guidati dall’Ue con Vladimir Putin nel 2021 potrebbe aver contribuito indirettamente alla successiva aggressione

Merkel: 'Nel 2021 no di Polonia e Paesi Baltici a colloqui con Putin'

Merkel: 'Nel 2021 no di Polonia e Paesi Baltici a colloqui con Putin'

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Zelensky: "'I Tomahawk possono costringere Mosca a negoziare"

La consegna dei missili da crociera americani a lunga gittata Tomahawk all'Ucraina, da tempo richiesti, potrebbe costringere la Russia a "prendere coscienza della reale situazione" e a "sedersi al tavolo dei negoziati", ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ieri sera ha parlato con i giornalisti, citato dal Kyiv Independent.    Nella sua conferenza stampa, Zelensky ha affermato che il presidente Usa Donald Trump "può offrire all'Ucraina soluzioni di vasta portata" che "rafforzeranno significativamente" la posizione di Kiev in eventuali colloqui futuri.    "In questo momento, è importante inviare un segnale che l'Ucraina sarà rafforzata con tutti i mezzi possibili. E questo è uno di quei mezzi che è importante per me: i Tomahawk", ha affermato. "Tutte queste soluzioni possono rafforzare l'Ucraina e costringere i russi a smaltire la sbornia e a sedersi al tavolo dei negoziati."

Zelensky: "Positivi i nostri nostri raid sulle raffinerie russe"

Il presidente ucraino, Voldymyr Zelensky, incontrando i giornalisti ha affermato di aver riscontrato "risultati positivi" nella campagna di attacchi ucraini contro le raffinerie russe, che ha causato un aumento dei prezzi del carburante in Russia dall'estate. L'Ucraina ha anche recentemente colpito una centrale elettrica nella regione di confine russa di Belgorod, causando interruzioni di corrente. "Per quanto riguarda i nostri raid in profondità in Russia (...), ci sono risultati positivi", ha affermato Zelensky, secondo cui i raid hanno provocato "una carenza di carburante fino al 20% del fabbisogno" in Russia". 

Kiev: droni ucraini colpiscono impianto gas russo di Lukoil

Durante la notte, dei droni ucraini hanno colpito l'impianto di lavorazione del gas Lukoil-Korobkivskyi nella città di Kotove, nella regione di Volgograd, nel sud della Russia a oltre 600 chilometri dai confini ucraini. Lo scrive su Telegram Andrii Kovalenko, direttore del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale ucraina, citato da Ukrinform. L'impianto, scrive Kovalenko, è "fondamentale per le infrastrutture petrolifere e del gas russe: fornisce la lavorazione e il trasporto del gas liquefatto, nonché la produzione di materie prime per l'industria chimica. L'impianto della Lukoil fa parte del sistema di approvvigionamento di carburante per il mercato interno della Federazione Russa, nonché per l'esportazione, ha osservato Kovalenko.

Droni su regione russa Volgograd, 'incendio in impianto gas'

Un incendio sarebbe scoppiato stanotte in un impianto di lavorazione del gas della Lukoil a Kotovo, nella regione russa di Volgograd, a seguito di un presunto attacco con un drone. Lo riportano stamattina i media locali. Il governatore Andrei Bocharov aveva dichiarato in precedenza che si stavano affrontando "incendi negli impianti di produzione di carburante ed energia" dopo attacchi nella regione. Korobkovsky - sottolineano da parte loro i media ucraini rilanciando la notizia - è il più grande impianto di lavorazione del gas naturale nel Distretto federale meridionale della Russia: entrato in funzione nel settembre 1966, svolge un ruolo chiave nell'infrastruttura energetica della regione. 

Mosca, 'esaurito slancio dell'Alaska, colpa dell'Europa'

Dopo varie telefonate durate ore e il vertice di Ferragosto in Alaska, quando Donald Trump aveva accolto Vladimir Putin con un applauso, l'intesa tra i due, almeno sul conflitto in Ucraina, potrebbe essere al capolinea. E' quanto ha lasciato intendere il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, affermando che "il forte slancio di Anchorage per un accordo si è in gran parte esaurito" a causa delle "azioni distruttive" dei Paesi europei. L'ammissione coincide con il dibattito in corso a Washington sull'opportunità di inviare all'Ucraina i missili da crociera Tomahawk, che con il loro raggio d'azione di 2.500 chilometri potrebbero raggiungere Mosca, San Pietroburgo e un alto numero di obiettivi strategici in Russia. "L'uso ipotetico di tali sistemi d'arma - ha sottolineato Ryabkov - è possibile solo con il coinvolgimento diretto di personale americano. Spero che coloro che spingono Washington a una tale decisione comprendano la profondità e la gravità delle conseguenze". "Da parte nostra - ha aggiunto - facciamo appello all'amministrazione Usa perché affronti questa situazione con sobrietà e responsabilità".

Missili russi sulla regione ucraina di Sumy

Sumy

©Getty

Raid russi sulla regione ucraina di Sumy, 'almeno 3 morti'

Almeno tre persone sono morte e altre due sono rimaste ferite in "massicci" attacchi con droni e bombe guidate iniziati ieri sera sulla regione ucraina di Sumy. Lo rende noto il governatore Oleh Hryhorov, citato dai media di Kiev. Una serie di "massicci attacchi nemici" ha preso di mira le comunità rurali della regione causando vittime e distruggendo infrastrutture civili, ha spiegato Hryhorov. Le bombe hanno colpito le comunità di Stepanivka, Mykolaivka, Velyka Pysarivka, Bilopillia, Komyshanka e Sumy. Le vittime sono tre uomini di 40, 65 e 66 anni. Il volume di droni nemici - spiegano le autorità locali - ha sopraffatto le unità di difesa aerea ucraine, che non sono state in grado di intercettarli tutti. Un'allerta aerea è ancora attiva nella regione.

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