Stati Uniti oggi al voto, con la sfida Trump-Harris tra veleni e tensioni. Si prevede un testa a testa fino all'ultimo. Occhi puntati sui 7 swing state. Poche migliaia di voti potrebbero essere determinanti: possibili tensioni e colpi di scena. Casa Bianca e Congresso blindati; pronta anche la Guardia nazionale. I risultati del voto arriveranno nella notte, ma potrebbero volerci giorni per avere delle certezze. Maratona elettorale su Sky Tg24
Sfollati a Gaza bocciano Harris e Trump: "Entrambi sostengono Israele"
Kamala Harris e Donald Trump sono entrambi ''cattive opzioni'' per i palestinesi sfollati nella Striscia di Gaza. Intervistati da Haaretz, i palestinesi affermano che la vittoria di uno o dell'altro candidato alla Casa Bianca non avranno effetti positivi sulla loro situazione. ''Tutti e due, democratici o repubblicani, sostengono Israele con tutto il cuore'', ha detto Mustafa, originario di Gaza City e ora sfollato a Rafah, nel sud dell'enclave.
Alla domanda su quale candidato sarebbe più adatto a raggiungere un cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza, Mustafa ha risposto sarcasticamente: "I democratici sono un po' meglio. Ad esempio, invece di inviare i loro militari a occupare Gaza, forniscono a Israele solo armi per un anno intero e un assegno aperto di miliardi di dollari".
Hussam, un 28enne del campo profughi di Jabalya nel nord della Striscia di Gaza, ha detto che "non sono molto interessato alle questioni politiche degli Stati Uniti. Entrambi i candidati sono delle cattive opzioni e, onestamente, non mi dispiacerebbe se scoppiasse una guerra civile negli Stati Uniti, che porterebbe a una terza guerra mondiale".
Beyoncé imita Pamela Anderson e invita i suoi fan a votare
Beyoncé ha indossato i panni di Pamela Anderson e nel suo ultimo video ha mandato un messaggio chiaro ai suoi fan: ''votate''. Si conclude con questa frase il nuovo video del suo ultimo singolo Bodyguard, nel quale la cantante indossa alcuni degli abiti più iconici della Anderson.
Beyoncé, che nei giorni scorsi è salita sul palco di Houston e ha chiesto agli elettori americani di votare per Kamala Harris, nel video ha anche sparato con una pistola giocattolo un festone con la scritta ''votate''.
Vance: "Vi voglio bene anche se votate parte sbagliata"
"Vi voglio bene, anche se avete votato per Harris". JD Vance è apparso euforico mentre votava nel suo seggio a Cincinnati, in Ohio. Ai giornalisti che lo aspettavano ha detto di avere delle buone sensazioni. "Non si sa mai finché non si sa, ma ho delle buone sensazioni. Le avevo anche quando mi sono candidato un paio di anni fa e ho votato esattamente nello stesso posto. Spero che vada bene per il presidente Trump e per me come è andata a me". Vance ha detto che, se eletto, tratterà comunque coloro che non hanno votato per il ticket repubblicano come cittadini americani. "Penso che il mio atteggiamento sia il modo migliore per sanare la frattura nel paese: cercare di governare il Paese nel miglior modo possibile, creare quanta più prosperità possibile per il popolo americano e ricordare ai nostri concittadini americani che siamo tutti fondamentalmente nella stessa squadra, indipendentemente da per chi si vota". "Spero proprio che abbiate votato per Trump oggi, ma se avete in quello che secondo me è nel modo sbagliato, vi amerò lo stesso, tv tratterò comunque come concittadino e se sarò abbastanza fortunato da essere vicepresidente, combatterò duramente per i vostri sogni e la vostra famiglia nei prossimi quattro anni". Vance ha detto di non aver avuto la possibilita' di parlare con Trump oggi, ma ha in programma di guardare i risultati delle elezioni con lui a Palm Beach in serata. "Il mio cuore è semplicemente sopraffatto dalla gratitudine" per la campagna da candidato vicepresidente, ha detto "il fatto che io sia qui è una testimonianza del fatto che viviamo nel Paese più grande del mondo".
Salvini: "Se vince Trump buona notizia per pace"
"Comunque votino gli americani noi avremo ottimi rapporti. Non è un mistero il fatto che nel nome della pace la mia speranza sia di una vittoria repubblicana". A dirlo e' il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, a margine dell'inaugurazione dell'Eicma a Rho Fiera. E a chi gli chiedeva se ne avesse parlato con Meloni e Tajani, Salvini ha risposto: "Io parlo a nome mio. Per me se vince Trump e' una buona notizia, perché quando governano i repubblicani scoppiano meno guerre nel mondo. Per quanto riguarda gli altri chiedete agli altri".
Sondaggio: in Italia la Generazione Z sceglie Harris
Il 69,4% della 'Generazione Z' (giovani nati tra il 1996 e il 2010) auspica per le elezioni americane una vittoria di Kamala Harris, mentre solo il 30,6% spera in un successo di Donald Trump. È quanto emerge da una rilevazione condotta in Italia negli ultimi tre giorni dall'ufficio studi di UniversityBox, la community digitale italiana che, attraverso una serie di servizi offerti gratuitamente, raggruppa complessivamente oltre un milione di studenti delle scuole superiori e delle università. Dall'indagine, condotta su un campione di 500 giovani, risulta poi che, a prescindere da quelle che sono le preferenze personali, il 60,7% è convinto che il nuovo presidente degli Stati Uniti sarà Trump, a differenza di un 30,3% che crede in un successo di Harris. "Un pronostico - spiega Emiliano Novelli, amministratore delegato di UniversityBox - che muterebbe totalmente se al posto della Harris fosse scesa in campo Michelle Obama. Infatti alla domanda che prevedeva questa ipotesi ben il 65,2% si è detta sicura che il successo sarebbe andato alla moglie dell'ex presidente, mentre solo il 34,8% è rimasto convinto di una vittoria di Trump". "È chiaro - conclude Novelli - che stiamo parlando di un indicatore di massima che delinea comunque come la 'Generazione Z' nel nostro Paese sia chiaramente schierata a favore di Kamala Harris, ma che allo stesso tempo, anche sulla base delle notizie che giungono dagli States, sia convinta che il nuovo presidente sarà Donald Trump".
Bolton: "Trump si dichiarerà vincitore a urne aperte per influenzare voto in Nevada e Arizona"
Donald Trump si dichiarerà vincitore ad urne ancora aperte in una parte del Paese, in modo ad influenzare il voto negli stati chiave occidentali, Arizona e Nevada. E' questa la previsione di John Bolton, che è stato consigliere per la Sicurezza di Trump tra il 2018 e il 2019 ed ora è un suo acceso critico, che, intervistato dalla Bbc, si spinge anche a prevedere il momento della lunga notte elettorale in cui l'ex presidente annuncerà la sua vittoria.
"Dichiarerà di aver vinto, prevedo tra le 21 e le 22 (tra le 3 e le 4 del mattino in Italia), con la speranza che gli stati occidentali, Arizona e Nevada, dove le urne saranno ancora aperte, reagiranno alla sua dichiarazione", ha detto il repubblicano di lungo corso, che è stato ambasciatore all'Onu all'epoca di George Bush. In ogni caso, Bolton si dice certo che Trump "ovviamente non accetterà" i risultati elettorali in caso di sconfitta.
Trump: "Restate in coda ai seggi contro i Comunisti"
"Ora è ufficialmente il giorno delle elezioni! Sarà il giorno più importante della storia americana. L'entusiasmo degli elettori è alle stelle perché la gente vuole rendere l'America di nuovo grande. Ciò significa che le file saranno lunghe! Ho bisogno che tu consegni il tuo voto, non importa quanto tempo ci vorrà. Rimani in coda! I Democratici Comunisti Radicali vogliono che tu faccia le valigie e torni a casa. Insieme, otterremo una vittoria straordinaria per rendere l'America di nuovo grande!". Lo scrive sui social il candidato Gop alla Casa Bianca, Donald Trump.
A che ora chiudono i seggi (ora italiana)
L'orario di chiusura dei seggi si differenzia nei 50 Stati perché gli Usa hanno 6 fusi orari dalla costa Est sull'Atlantico alle Hawaii nel Pacifico. Ecco che ora sarà in Italia quando chiuderanno:
- Ore 1: Georgia (stato chiave), Indiana, Kentucky, South
Carolina, Vermont, Virginia
- Ore 1,30: North Carolina (stato chiave), Ohio, West Virginia
- Ore 2: Alabama, Connecticut, Delaware, DC, Florida, Illinois,
Maine, Maine, Maryland, Massachusetts, Mississippi, Missouri,
New Hampshire, New Jersey, Oklahoma, Pennsylvania (stato
chiave), Rhode Island, Tennessee
- Ore 2,30: Arkansas
- Ore 3: Arizona (stato chiave), Colorado, Iowa, Kansas,
Louisiana, Michigan (stato chiave), Minnesota, Nebraska, New
Mexico, New York, North Dakota, South Dakota, Texas, Wisconsin
(stato chiave), Wyoming
- Ore 4: Montana, Nevada (stato chiave), Utah
- Ore 5: California, Idaho, Oregon, Washington
- Ore 6: Alaska, Hawaii
Trump: "E' il giorno più importante della storia americana"
"E' ufficialmente l'Election Day. Questo è il giorno più importante nella storia americana". Lo scrive su X Donald Trump, invitando gli elettori a "restare in fila" ai seggi anche se ci sarà molto da aspettare. "Insieme incasseremo una grande vittoria e renderemo l'America di nuovo grande", ha messo in evidenza Trump.
Trump-Harris e il voto degli sportivi, con chi stanno i campioni
Kamala Harris o Donald Trump? L'America è chiamata al voto e i campioni dello sport non si tirano indietro. Con endorsement da una parte e dall'altra in vista dell'election night. Come accaduto anche in passato, i fuoriclasse dell'Nba sono stati tra i primi a esporsi sulla corsa alla Casa Bianca. Posizione netta per Lebron James, Steph Curry, Steve Kerr e il coach dei San Antonio Spurs Gregg Popovich, schierati con Kamala Harris e contrari a un secondo mandato di Trump. “Di cosa stiamo parlando qui? Quando penso ai miei figli, alla mia famiglia e a come cresceranno, la scelta è chiara. Vota per Kamala Harris!” le parole affidate ai social da Lebron. Dalla parte dell'attuale vice di Joe Biden ci sono anche i tennisti Andy Roddick e Coco Gauff, l'ex stella della nazionale di calcio Megan Rapinoe e un'icona senza tempo come Carl Lewis, vincitore di dieci medaglie olimpiche (9 ori e un argento tra salto in lungo, 100 e 200 metri e 4x100) in 4 edizioni dei Giochi, dal 1984 al 1996.
E per Donald? Da tempo, al tycoon non manca il supporto di una leggenda del wrestling come Hulk Hogan, che pochi giorni fa al Madison Square Garden ha invitato i "veri americani" a votare per Trump. Gli altri endorsement sono poi arrivati da Mike Tyson, pronto a tornare sul ring per la sfida allo youtuber Jake Paul, e dal'ex pilota automobilistica Danica Patrick, che ha presentato l'opzione come scelta "razionale e logica". E ancora, tra gli altri, dall'ex kickboxer Andrew Tate e dall'ex running back Nfl Ottis Anderson. Tra gli sportivi conservatori e con posizioni pro-Trump anche il fighter di arti marziali miste Colby Covington e il quarterback Brett Favre.
Elezioni blindate in Usa, cecchini, droni e barriere
Cecchini, droni, barriere, metal detector, giubbotti e vetri anti proiettili, esercitazioni anti assalto: è così che l'America, la più potente democrazia del mondo, va al voto del 5 novembre. Elezioni blindate, con la Casa Bianca e il Capitol barricati e misure di sicurezza senza precedenti in un clima di crescenti minacce, intimidazioni, tensioni alimentate da una campagna avvelenata. Una miscela esplosiva che potrebbero infiammare l'election day o i giorni successivi, quando si conoscerà l'esito delle urne e potrebbe non esserci una pacifica transizione di potere, come teme Joe Biden. L'allerta per il giorno del voto è generalizzata, con operatori elettorali che hanno partecipato ad esercitazioni anti sparatorie e imparato a barricarsi o ad usare le manichette antincendio per respingere folle armate. Tra le nuove misure anche pulsanti di emergenza collegati alle forze dell'ordine, telecamere di sicurezza e il tracciamento Gps a tutela delle schede elettorali e del personale. Molti uffici elettorali in tutto il Paese stanno inoltre accumulando scorte di Narcan, un farmaco utilizzato contro l'overdose da oppioidi, dopo che alcuni hanno ricevuto buste elettorali contenenti polvere bianca con tracce di fentanyl.
JD Vance ha votato: "Penso che vinceremo"
Jd Vance e sua moglie Usha hanno votato in Ohio. "Penso che vinceremo", ha detto il vice di Donald Trump dopo aver votato. "Quello che io e Trump vogliamo fare è costruire un paese in cui tutti possono prosperare, a prescindere da chi votano", ha aggiunto.
Jd Vance ha votato nel seggio di Cincinnati
Il candidato repubblicano alla vicepresidenza JD Vance ha votato questa mattina presso il suo seggio elettorale a Cincinnati. Il senatore è apparso di buon umore quando è arrivato alla chiesa di Sant'Antonio da Padova per esprimere la sua preferenza con la moglie Usha e i loro figli.
Indiana e Kentucky primi seggi a chiudere
L'orario di chiusura dei seggi si differenzia nei 50 Stati perché gli Usa hanno 6 fusi orari dalla costa Est sull'Atlantico alle Hawaii nel Pacifico. I primi a chiudere a mezzanotte (ora italiana) saranno Indiana e Kentucky, a seguire all'1 di notte (ora italiana) chiuderanno Florida, Georgia, South Carolina, Vermont e Virginia. Alle 2, tra gli altri, arriverà la chiusura, e le prime proiezioni, di altri due Stati in bilico, Pennsylvania e del Michigan. L'ultimo Stato a chiudere i seggi sarà l'Alaska alle 6 di domani.
Della Vedova: "Trump negativo per democrazia liberale"
"C'è un dato ineludibile, sottolineato da tutti gli analisti e rivendicato da Trump stesso, e cioè il suo rapporto problematico con la democrazia. Nell'era della post verità avremmo la post democrazia di Trump, il rischio è quello di un'autocrazia: del resto lo dice chiaramente, 'io vinco e faccio quello che voglio'. Sarebbe senza ombra di dubbio il peggior testimonial della democrazia liberale occidentale nel resto del mondo. Su questo si innesta inoltre la commistione con Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo, uno dei più grandi editori grazie alla piattaforma X di cui cela l'algoritmo, che non si limita a finanziare l'elezione di Trump, ma fa campagna attivamente". Lo ha detto il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova, ospite a Start, su Sky Tg24. "Io sono molto preoccupato per l'immagine della democrazia nel mondo, e credo da italiano e da europeista che anche nella migliore delle ipotesi - la vittoria di Harris - noi europei dobbiamo essere consapevoli della necessità degli Stati Uniti d'Europa, della necessita' di costruire una autonomia strategia in termini di politica estera e di sicurezza comune, oppure finiremo per essere insignificanti e inefficaci", ha concluso.
Appello dei procuratori generali a rispettare esito
Una coalizione bipartisan di 51 procuratori generali degli stati e dei territori degli Stati Uniti ha rilasciato una dichiarazione in cui esortano le persone a rimanere pacifiche e "condannano preventivamente qualsiasi atto di violenza correlato ai risultati". Nella nota, scritta su iniziativa dei procuratori generali dell'Ohio, dell'Oregon, del Connecticut e del Kansas si legge che, "indipendentemente dall'esito delle elezioni, ci aspettiamo che gli americani rispondano pacificamente. Un pacifico trasferimento di potere è la più alta testimonianza dello stato di diritto, una tradizione che è al centro della stabilita' della nostra nazione". I procuratori generali ribadiscono il loro "impegno a proteggere le comunità e a sostenere i principi democratici". L'invito a "ogni americano a votare e a partecipare al dibattito civile" si accompagna a quello "a rispettare l'integrità del processo democratico". "La violenza non ha posto nel processo democratico, eserciteremo la nostra autorità per far rispettare la legge contro qualsiasi atto illegale che la minacci" conclude il documento sottoscritto anche dai procuratori dei sette stati chiave: Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina Pennsylvania, Wisconsin.
Monito di 51 procuratori generali Usa contro violenza nel voto
Una coalizione bipartisan di 51 procuratori generali degli stati e dei territori degli Stati Uniti ha rilasciato una dichiarazione esortando le persone a rimanere pacifiche e condannando preventivamente "qualsiasi atto di violenza correlato ai risultati". "Un pacifico trasferimento del potere è la più alta testimonianza dello stato di diritto, una tradizione che è al centro della stabilità della nostra nazione. Come procuratori generali, affermiamo il nostro impegno a proteggere le nostre comunità e sostenere i principi democratici che serviamo", scrivono. "Invitiamo ogni americano a votare, partecipare al dibattito civile e, soprattutto, rispettare l'integrità del processo democratico. La violenza non ha posto nel processo democratico; eserciteremo la nostra autorità per far rispettare la legge contro qualsiasi atto illegale che lo minacci", concludono.
Wp: "Da 50 maggiori donatori nel voto Usa oltre 2,5 miliardi"
I 50 maggiori donatori di questo ciclo elettorale hanno donato collettivamente oltre 2,5 miliardi di dollari a comitati politici e altri gruppi in competizione tra loro, secondo un'analisi del Washington Post sui dati della Federal Election Commission. Questi mega-donatori sono tendenzialmente repubblicani (1,6 miliardi), sebbene siano affiliati anche a democratici (752 milioni) e terze parti (214 milioni). I gruppi immobiliari e di criptovalute sono stati gli unici donatori di entrambi i partiti principali. La stragrande maggioranza del denaro dei principali donatori è andata ai super Pac, che possono accettare somme illimitate da individui e spesso lavorano a stretto contatto con le campagne nonostante le regole contro il coordinamento della loro pubblicità. Sul podio dei maggiori donatori Timothy Mellon (197 milioni), Richard e Elizabeth Uihlein (139) e Miriam Adelson (136) mentre Elon Musk si piazza al quarto posto (132). Il più grande donatore dem è invece Michael Bloomberg (47,4).
Biden guarderà i risultati dalla Casa Bianca
Il presidente americano Joe Biden e la First Lady Jill Biden guarderanno i risultati delle elezioni dalla Casa Bianca, insieme al loro staff. Lo ha reso noto un funzionario dell'amministrazione Usa a Cnn. Le elezioni di oggi sono molto diverse da quelle che i Biden avevano previsto qualche mese prima, quando c'era ancora la speranza per lui di essere rieletto per un secondo mandato. Una vittoria di Harris impedirebbe a Donald Trump, la cui presidenza divisiva è ciò che ha spinto Biden a candidarsi per le elezioni del 2020, di tornare alla Casa Bianca. Ma una sconfitta di Harris potrebbe suscitare una serie di domande all'interno del partito sul fatto che Biden si sia aggrappato alla sua candidatura per troppo tempo e abbia messo a repentaglio le possibilità dei democratici. "Abbiamo fatto molti progressi e Kamala si basera' su quei progressi", ha detto Biden sabato. Anche messosi da parte, Biden ha continuato a mettere in guardia negli ultimi giorni su cosa potrebbe riservare al Paese una seconda presidenza Trump. "Ho grandi disaccordi con Trump e la sua personalità", ha detto. "Cosa succederà? Cosa succederà se la mia amministrazione cambierà con la sua?".
Harris su scalinata Rocky: "Tributo a chi parte sfavorito e vince"
"Un tributo a coloro che partono da sfavoriti e salgono verso la vittoria". Lo ha detto Kamala Harris ieri notte nel suo ultimo comizio a Filadelfia parlando davanti alla famosa scalinata di Rocky del Philadelphia Museum of Art, un auspicio per una candidata che finora si è definita un "underdog' che correva per la vittoria. "Concludiamo come abbiamo iniziato: con fede, con ottimismo, con gioia", ha aggiunto parlando per soli 18 minuti al termine di una serata contornata di stelle come Lady Gaga, Oprah e la star portoricana Ricky Martin, oltre al governatore della Pennsylvania Josh Shapiro.